Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dà mandato a Giuseppe Conte per la formazione del nuovo governo, a seguito della formazione di una nuova maggioranza parlamentare composta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e altri gruppi con rappresentanza a Camera e Senato. Zingaretti e Di Maio ancora al lavoro su programma e squadra.
- Di Maio: "Nessun ultimatum. Siamo stanchi di sentir parlare di poltrone” 30 Agosto
- Pd infuriato: "Di Maio è tornato indietro" M5S: "Non capiamo lo stupore, conta il programma" 30 Agosto
- Pd a Di Maio: "Se ha cambiato idea lo dica". Conte bis di nuovo in bilico 30 Agosto
- Nuovo governo Conte, secondo giorno di consultazioni: Salvini e Meloni disertano l'incontro 30 Agosto
- Governo, M5S: "Abolire i decreti Sicurezza? Partiamo dai rilievi del Colle" 29 Agosto
- Conte: "Sarà un governo nel segno della novità, io ho sempre lavorato per il bene comune" 29 Agosto
- Mattarella ha conferito l'incarico a Conte, che ha accettato con riserva 29 Agosto
- Giuseppe Conte al Quirinale, incarico da Mattarella, poi lavoro sulla squadra 29 Agosto
Conte bis in bilico, spread in rialzo dopo le parole di Di Maio
Sale lo spread dopo le dichiarazioni di Luigi Di Maio in conferenza stampa alla Camera: "Nostri punti in programma o meglio voto". Il differenziale Btp-Bund sale a 176 punti base col tasso sul titolo a 10 anni del Tesoro all'1,05%.
Pd infuriato: "Di Maio è tornato indietro" M5S: "Non capiamo lo stupore, conta il programma"
"I democratici sono impegnati a sostenere lealmente lo sforzo del presidente Conte. Questo sforzo da solo ha già fatto recuperare fiducia nell'Italia. Gli ultimatum di Di Maio al presidente incaricato sono davvero inaccettabili". Lo afferma il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio, commentando le parole di Di Maio alla Camera. Quello di Di Maio è un "comportamento incomprensibile, che non ci fa cambiare linea e posizione rispetto all'incontro con Conte". Lo ha detto la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli, al Nazareno. "Non comprendiamo Di Maio – ha aggiunto – oggi è tornato indietro. La sua posizione ci sarà chiara nelle prossime ore".
"Luigi Di Maio ancora una volta ha ribadito che per il MoVimento 5 Stelle i temi sono al centro di qualsiasi azione politica. Non comprendiamo lo stupore di alcuni. Per noi conta il programma, contano le soluzioni ai problemi degli italiani, non le poltrone. E ci auguriamo che sia così per tutti", ha replicato il M5S in una nota.
Pd a Di Maio: "Se ha cambiato idea lo dica". Conte bis di nuovo in bilico
"Incomprensibile la conferenza stampa di Luigi Di Maio. Ha cambiato idea? Lo dica con chiarezza". Lo ha scritto in un tweet, il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, commentando le dichiarazioni del capo politico del M5S che in conferenza stampa alla Camera, dopo Conte ha detto che se non entreranno i 20 punti nel programma di governo del Movimento di torna al voto: "Oggi il presidente incaricato potrebbe dare vita a un nuovo governo, potrebbe nascere un Conte bis. Uso il condizionale – ha detto Di Maio – perché in qualità di capo politico, siamo stati molto chiari: o siamo d'accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti".
Di Maio ha anche detto che non intende cancellare i decreti Sicurezza. "Secondo Luigi Di Maio non bisogna rivedere la ratio dei decreti Sicurezza. Secondo me vanno abrogati. Voglio sperare sia anche la linea del Pd. Sono certo che ne parleremo", ha detto su Facebook il deputato del Pd, Matteo Orfini.
Conte al lavoro per il nuovo governo, Berlusconi: "Emergenza terremoto e politiche per i giovani sono le priorità"
La delegazione di Forza Italia si è recata alla Camera per le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. Il leader azzurro Silvio Berlusconi, accompagnato dalle capogruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, si è fermato a parlare con i giornalisti: "Abbiamo manifestato al presidente il nostro doveroso rispetto istituzionale, naturalmente abbiamo espresso il nostro dissenso per un'operazione politica che si sta mettendo in atto, fragile e del tutto inadatta a risolvere i problemi del paese. Le maggioranze si devono formare prima del voto e non dopo. Per questo ritenevamo e riteniamo che sarebbe stato meglio tornare al voto. L'emergenza terremoto è la nostra priorità, non è da Paese civile un ritardo di tre anni nelle ricostruzioni. Il futuro governo ha il dovere morale di dare risposte concrete. Il primo banco di prova sarà la manovra economica. Solo una visione liberale può far uscire il Paese dalla stagnazione. Sarebbe un errore madornale l'aumento dell'Iva, pericolo da scongiurare ad ogni costo, perché si ridurrebbe la domanda interna e aumenterebbero le spese delle famiglie. Abbiamo ribadito l'urgenza di una seria politica per i giovani. 280mila ragazzi negli ultimi anni sono stati costretti ad andare all'estero per cercare lavoro. Abbiamo proposto al premier una detassazione per le imprese".
"Noi continuiamo a credere che solo il centrodestra rappresenterebbe la vera maggioranza degli italiani. Lo abbiamo vissuto 25 anni fa. È la nostra collocazione naturale, la nostra casa politica, che ha messo al centro i valori cristiani e liberali. Oggi dobbiamo ricostruire e rafforzare quel centrodestra, che non aveva al suo interno i sovranisti. Solo Forza Italia può essere il garante di quella tradizione cristiana e liberale, espressione della carta dei valori del Partito Popolare Europeo".
"Il fatto che la Lega abbia proposto di risuscitare l'esperienza gialloverde rappresenta per noi un problema politico molto serio, su cui tutti gli elettori di centrodestra devono riflettere seriamente perchè così si è consegnato il Paese alla sinistra", ha aggiunto il Cavaliere.
Nuovo governo Conte, secondo giorno di consultazioni: Salvini e Meloni disertano l'incontro
Secondo giorno di consultazioni alla Camera per il premier incaricato Giuseppe Conte, che ieri ha ricevuto le delegazioni del gruppo Misto di Camera e Senato, Per le Autonomie, e Leu, da cui ha incassato la fiducia. Oggi è il turno di FdI, Pd, FI, Lega e M5S. Non è presente Giorgia Meloni all'incontro: a colloquio con il presidente del Consiglio a Montecitorio ci sono il capogruppo al Senato Luca Ciriani e Tommasi Foti, vicepresidente del gruppo alla Camera. "A Conte abbiamo ribadito che Fdi sarà nettamente alla opposizione di questo governo: una opposizione che sarà senza sconto alcuno a un governo inaccettabile che si fonda su una alleanza tra partiti che fino a ieri litigavano e che nasce solo per una operazione di potere ed impedire il voto dei cittadini", ha spiegato Ciriani. FdI ha annunciato che scenderà in piazza a Montecitorio il giorno della fiducia. Non ci sarà nemmeno Salvini con gli esponenti della Lega oggi a colloquio con Conte: il ministro degli Interni uscente ha annunciato una manifestazione sabato 19 ottobre a Roma.
Al contrario Forza Italia dovrebbe essere presente al completo (Silvio Berlusconi è tornato da Milano). Il vicepresidente Antonio Tajani ha ribadito: "Noi siamo all'opposizione ma siamo per la democrazia parlamentare e rispettiamo le istituzioni". Il centrodestra appare dunque già diviso: due diverse manifestazioni indette da Meloni e Salvini, mentre l'alleato azzurro si chiama fuori. È Brunetta a dirlo con chiarezza: "Il 4 marzo Salvini ha fatto il primo ribaltone rispetto al centrodestra andando a palazzo Chigi con i 5S. Poi ha spiazzato tutti con un altro ribaltone, provocando la crisi della maggioranza gialloverde e ora che M5S e Pd stanno provando a fare un governo con le stesse modalità, il leader della Lega invoca la piazza? Ma per fare cosa? Si accomodi, mi sembra davvero di stare a ‘Scherzi a parte'…'Salvini e Meloni vogliono disertare le consultazioni con Conte? Continuino pure così… Forza Salvini, forza Meloni, lo dico con simpatia. Con la stessa simpatia che hanno loro nei nostri confronti…".
Intanto la trattativa tra Pd e M5S prosegue. Tra lunedì e martedì è atteso il voto sulla piattaforma online Rousseau per consultare gli iscritti sui punti del programma di governo Conte bis.
Conte bis, De Petris (LeU): "Nostra priorità è la discontinuità soprattutto sui migranti"
"Abbiamo confermato la nostra disponibilità a partecipare al tavolo programmatico e se ci saranno le condizioni anche a questa maggioranza". Lo ha detto Federico Fornaro di Leu al termine della consultazione con il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte. "Esprimiamo un giudizio positivo su un incontro che ha segnato una fase di ascolto delle nostre ragioni. Conte ci ha riconosciuto una coerenza", ha aggiunto.
"Abbiamo iniziato un confronto programmatico su questioni da noi sempre poste e che ci stanno a cuore. Le priorità per noi sono soprattutto che ci sia discontinuità e che sia un governo di svolta", ha detto Loredana De Petris, senatrice di Leu e capogruppo del gruppo Misto al Senato, dopo il colloquio con Conte. De Petris ha elencato alcune questioni, come la lotta ai cambiamenti climatici, le politiche sociali, la sanità, il lavoro, soffermandosi in particolare sulle politiche dell'immigrazione, per cui ha invocato "discontinuità". Con la delegazione di Leu si è chiusa la prima giornata di consultazioni a Montecitorio.
Conte bis, Pd: "Lavoriamo al programma del nuovo governo, ma ci sono differenze con M5S"
"Stiamo lavorando sul programma del possibile governo che verrà. Abbiamo anche incontrato la delegazione M5s sui punti comuni, ce ne sono. Ma non vi nascondo che ci sono anche delle differenze su alcune modalità di attuazione di una serie di punti. Lavoreremo nei prossimi giorni su queste differenze". Lo ha detto la vice presidente del Pd Paola De Micheli, parlando al Nazareno. "Noi riteniamo necessario e urgente ridurre la parte fiscale a carico dei lavoratori – ha aggiunto – su questo sicuramente ci sono delle differenze".
Governo, M5S: "Abolire i decreti Sicurezza? Partiamo dai rilievi del Colle"
"Ci sono stati dei rilievi da parte del presidente della Repubblica. Questi non possono essere ignorati, si parta da qui". Così il capogruppo di M5s alla Camera, Francesco D'Uva, in conferenza stampa a Montecitorio, rispondendo alla domanda sull'eventuale abrogazione dei decreti Sicurezza approvati dal governo gialloverde, abolizione chiesta dal Pd.
Conte bis, Patuanelli: "Al M5S non interessano le poltrone"
"Ho sentito molti colleghi, non ho sentito nessuno parlare di poltrone ma di ambiente, cuneo fiscale e altri temi. Ho visto la voglia di proporre soluzioni per i cittadini: ci siamo dati un metodo dividendo per aree le commissioni per affrontare il modo in cui vogliamo proporre al premier le nostre idee", ha detto il capogruppo pentastellato Stefano Patuanelli in conferenza stampa. "Chi attacca il nostro capo politico attacca ognuno di noi. Il M5S è un monolite. Quello che è successo ad agosto ha totalmente compattato il M5S.
Poi è intervenuto il capogruppo Francesco D'Uva: "Tutti gli eletti del Movimento si tagliano una parte dello stipendio e rinunciano all'indennità di carica. Quindi non solo non abbiamo parlato di poltrone, ma non ci interessa. Noi vogliamo continuare un percorso che qualcuno ha interrotto sotto l'ombrellone: un progetto che guarda caso riguarda anche il taglio dei parlamentari".
"Il tema del vicepremier per noi non esiste, non lo abbiamo tirato fuori noi. Siamo convinti che i cittadini non siano interessati a sapere chi c'è e dove, ma cosa fa il governo", ha aggiunto D'Uva.
Al via le consultazioni del premier incaricato Conte alla Camera: ecco il calendario
Oggi pomeriggio ella Sala dei Busti della Camera dei Deputati, si terranno le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte.
Ecco il calendario degli incontri di oggi con i gruppi parlamentari (e le relative componenti) di Camera e Senato:
Ore 15.20 – Misto – "MAIE – Movimento Associativo Italiani all'Estero"
Ore 15.40 – Misto – "Più Europa-Centro Democratico"
Ore 16.00 – Misto – "Noi con l'Italia" Ore 16.20 – Misto – "Civica Popolare"
Ore 16.35 – Misto – "PSI"
Ore 16.50 – Misto – "Sogno Italia-10 volte meglio"
Ore 17.45 – "Per le Autonomie"
Ore 18.15 – "Liberi e Uguali"
Poi domani verranno sentiti tutti gli altri partiti.
Salvini in piazza contro il governo Conte 2: “Manifestazione il 19 ottobre"
Ancora non è nato formalmente ma contro il governo Conte bis M5s-Pd c'è già una manifestazione di piazza. Ad annunciarla è stato il leader leghista e Ministro uscente Matteo Salvini chiamando a raccolta i suoi sostenitori per il prossimo 19 ottobre a Roma. "Prepariamo a esserci a metà ottobre, a Roma. Il 19 ottobre penso a una grande giornata di orgoglio italiano" ha annunciato infatti durante una diretta Facebook Salvini, proseguendo: "Sabato 19 ottobre sarà la giornata dell'orgoglio della maggioranza operosa, che non va a fare casino ma che vuole un governo che non nasce la notte a Parigi o Bruxelles e che per questo viene ricompensato". Un'altra manifestazione rivolta al popolo leghista invece ci sarà "domenica 15 settembre a Pontida".
Matteo Salvini: "Si scrive Conte, si legge Monti"
Il leader della Lega commenta duramente l'accordo tra PD e Movimento 5 Stelle e il conferimento dell'incarico di formare il nuovo governo a Giuseppe Conte: "non è il governo della salvezza nazionale, è il governo della salvezza personale di qualche politico che non sarebbe mai stato rieletto. Faremo opposizione durissima a un esecutivo che non solo è minoranza nel Paese, ma anche in Parlamento. Stanno già litigando per le poltrone, non ritirano le querele fra di loro, hanno Grillo che non vuole politici al governo. Non è ancora nato, ma è chiaro che si tratta di un governo che è solo contro Salvini e vuole riaprire il business dell'immigrazione clandestina. Conte parla di ‘nuovo Umanesimo', ora manca che risolva il problema della fame del mondo e della caduta dei capelli". Poi spiega di aver detto al Presidente della Repubblica che "questo è un governo che va contro la sovranità popolare" e valuta "di una gravità incredibile" le presunte interferenze dell'Unione Europea, chiedendosi "cosa è stato svenduto, quali asset e quali aziende italiane", per arrivare al nuovo governo.
Luigi Di Maio: "Non ci interessano gli incarichi, lavoriamo al programma"
Con un breve post pubblicato sul suo profilo Facebook, il capo politico del Movimento 5 Stelle aggiorna sullo stato dei lavori per la costruzione del programma comune del nuovo governo Conte. “Dobbiamo mettere al centro le persone e i loro problemi. Impostiamo un metodo di lavoro per rimettere al centro i cittadini e stamani siamo qui, alla Camera, proprio per questo”, spiega Di Maio, ribadendo la sua valutazione sulle voci che lo vogliono ancora in bilico per il posto di vicepresidente del Consiglio: “Stamattina siamo al lavoro sui temi, sui contenuti, sulle cose da fare. E subito. Il dibattito sugli incarichi non ha mai appassionato il MoVimento 5 Stelle, anzi”.
Matteo Renzi: "Salvini esce di scena, è realtà una cosa che sembrava impossibile un mese fa"
Il senatore del Partito Democratico Matteo Renzi, fra i primi a caldeggiare un accordo con il Movimento 5 Stelle per uscire dalla crisi di governo, commenta il conferimento dell'incarico a Conte con un breve post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Nella lettura dell'ex Presidente del Consiglio, il vero sconfitto di questi giorni è il ministro dell'Interno Matteo Salvini: "All’inizio di agosto il Paese era in mano a un presunto Ministro dell’Interno, che usava linguaggio di odio contro il diverso, che chiedeva pieni poteri, che isolava l’Italia nei tavoli internazionali, che non chiariva il rapporto con la Russia, che teneva in ostaggio donne e bambini su malmessi carrozzoni del mare ignorando la tradizione di accoglienza e valori che l’Italia ha sempre avuto. E questo signore, Matteo Salvini, aveva preparato una campagna elettorale a torso nudo nei principali beach club italiani senza alcun riguardo alle regole costituzionali".
Un progetto stoppato in Parlamento, spiega: "Ma il Parlamento non è il Papeete. Oggi, con l’incarico per formare il nuovo governo, Salvini esce politicamente di scena. Qui non si tratta di rivendicare meriti, ma di constatare un fatto: oggi è realtà ciò che un mese fa sembrava impossibile. E questo è un bene per chi crede che la politica sia civiltà e non truce scontro di violenza verbale. Molto è ancora da fare, molte le contraddizioni, molti i problemi aperti. Ma intanto: Istituzioni 1 – Populismo 0".
Maria Elena Boschi: "Non rinuncio alle cause contro il Movimento 5 Stelle"
“Ovviamente non rinuncio a nessuna causa. Nessun risentimento personale ma sui risarcimenti non torno indietro”. Con queste parole l’ex ministro per le Riforme e i Rapporti col Parlamento Maria Elena Boschi ribadisce il suo no al ritiro delle tante querele che ha in sospeso con esponenti e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle, malgrado l’accordo di governo appena chiuso con il Partito Democratico. L’esponente democratica, in una intervista al Messaggero, si dice anche scettica sulla possibilità dell’estensione dell’accordo alle Regionali, ma sul Conte bis aggiunge:
Il bene per il Paese è evitare l'aumento dell'Iva e i pieni poteri a un uomo instabile come l'ormai ex ministro dell'Interno. L'accordo di governo è un mezzo per raggiungere questi obiettivi. E penso che abbiamo dimostrato davvero di anteporre l'interesse del Paese mettendo da parte ogni questione personale e senza chiedere nessuna poltrona
Conte: "Sarà un governo nel segno della novità, io ho sempre lavorato per il bene comune"
Al termine del colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il Presidente incaricato ha rilasciato una breve dichiarazione ai giornalisti: "Ho accettato con riserva, ma oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi e poi elaborerò un programma assieme alle altre forze politiche. È una fase molto delicata per il Paese, bisogna uscire dall'incertezza politica e stiamo attraversando una congiuntura economica che presenta alcune criticità. Ci separano poche settimane dall'inizio della sessione di bilancio e bisogna mettersi all'opera per una manovra che contrasti l'aumento dell'IVA e favorisca la crescita. L'Italia deve essere protagonista e il Paese ha l'esigenza di procedere speditamente, con questa consapevolezza mi confronterò con le forze politiche che hanno sostenuto questo progetto. Il mio non sarà un governo contro, ma un governo "per", un governo nel segno della novità, perché questa sarà un'ampia stagione riformatrice di speranza e rilancio, per costruire un Paese migliore". Poi ha aggiunto: "La prospettiva di avviare un nuovo governo con una maggioranza diversa mi ha sollevato più di qualche dubbio, ma li ho superati nella consapevolezza di aver sempre lavorato per servire e rappresentare il mio Paese guardando sempre al bene comune. E vorrò sempre coerenza ai principi non negoziabile che sono scritti nella Costituzione, il valore della persona, il rispetto del lavoro, l'uguaglianza formale e sostanziale, il rispetto delle istituzioni, il principio di laicità e libertà religiosa e la difesa degli interessi nazionali".
Mattarella ha conferito l'incarico a Conte, che ha accettato con riserva
Il Presidente della Repubblica ha conferito a Giuseppe Conte l'incarico per la formazione del governo. Conte ha accettato con riserva e, al termine del colloquio con il Capo dello Stato, parlerà brevemente ai giornalisti, riassumendo i contenuti dell'incontro e comunicando di aver ricevuto da Mattarella l'incarico per la formazione del nuovo governo.
Conte a colloquio con Mattarella: avrà mandato pieno
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta ricevendo in questi minuti il Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte, cui conferirà con ogni probabilità il mandato per la formazione del nuovo governo. Il profilo Twitter del Quirinale ha postato lo scatto che ritrae i due a colloquio nello studio di Mattarella. A breve sono attese le prime dichiarazioni ufficiali.
Giuseppe Conte al Quirinale, incarico da Mattarella, poi lavoro sulla squadra
Dopo il via libera definitivo arrivato dal segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti e dal capo politico del Movimento 5 Stelle, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è pronto a conferire l’incarico per la formazione del nuovo governo al Presidente del Consiglio uscente, il professor Giuseppe Conte. Nascerà, dunque, il Conte bis, un esecutivo frutto di un accordo politico fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, sostenuto in Parlamento anche dai gruppi alla Camera di Liberi e Uguali e al Senato da Autonomie e Gruppo Misto. Le delegazioni dei due partiti sono ancora al lavoro per trovare una quadra sul programma comune e per dare indicazioni più chiare al Presidente del Consiglio incaricato sulla rosa di nomi proposta per le caselle dell’esecutivo. Probabile che Conte accetti con riserva, per poi recarsi nuovamente al Quirinale tra lunedì e martedì.
Resta ancora da sciogliere il nodo della vicepresidenza, che il Movimento 5 Stelle continua a chiedere per Luigi Di Maio, trovando ancora la contrarietà del Partito Democratico. Si lavora per trovare una soluzione anche per alcune poltrone ministeriali di primo piano, come quella del Viminale e del ministero dell’Economia, centrale per il primo vero ostacolo del nuovo governo: il disinnesco delle clausole di salvaguardia per impedire l’aumento automatico dell’IVA al 25%.
Infine, c’è ancora il dubbio su quale possa essere il quesito cui dovranno rispondere gli iscritti alla piattaforma Rousseau, in merito alla decisione di superare o meno il programma e i nomi definiti dalla trattativa tra PD e M5s.