Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riferirà al Senato sulla crisi di governo il 20 agosto. L'Aula di Palazzo Madama ha rinviato la decisione a martedì, bocciando le richieste di Lega, Fi e Fdi di anticipare la discussione e il voto della mozione di sfiducia. Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha accettato la proposta di Luigi Di Maio e del Movimento 5 Stelle di votare subito il taglio dei parlamentari per poi andare al voto.
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Crisi di governo, sfiducia rinviata al 20 agosto: Salvini battuto, nuova maggioranza in Senato
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà in Aula il prossimo 20 agosto, data in cui verrà votata la sfiducia al governo, presentata dalla Lega. A quel punto la crisi di governo sarà aperta formalmente. A deciderlo sono stati i senatori, dopo che l'Assemblea era stata convocata dalla presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati. Determinanti sono stati i voti di Pd, M5S e LeU, che hanno votato compatti per il no alle mozioni di sfiducia di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, che volevano anticipare la sfiducia, votando prima di Ferragosto. Il centrodestra è stato dunque battuto: 159 voti contro 124. E questo fa sorgere una domanda: esiste dunque una nuova maggioranza in Parlamento?
Matteo Salvini, nel suo intervento prima del voto ha aperto a sorpresa al taglio dei parlamentari chiesto a gran voce dal a M5s: "Votiamolo la prossima settimana e poi andiamo subito alle elezioni". In realtà, come hanno notare in serata sia il Pd sia il capo politico del M5S Luigi Di Maio, la richiesta al momento è solo teorica: è vero che la riforma costituzionale dovrebbe arrivare in Aula alla Camera il 22 agosto, ma se Conte venisse sfiduciato il Parlamento si fermerebbe, e non ci sarebbe più alcun calendario.
Matteo Renzi, durante la conferenza stampa di ieri pomeriggio in cui si era mostrato sicuro dell'esito del voto in Senato e quindi della maggioranza che si sarebbe di lì a poco delineata, ha rilanciato la proposta di un governo istituzionale, con un accordo anche con il M5S. Secondo il senatore fiorentino anche il segretario dem Nicola Zingaretti ha mostrato un'apertura verso questa direzione.
Salvini avverte: “Sventeremo in ogni modo un governo truffa M5s-Pd”
“Sventeremo con ogni mezzo possibile un governo truffa Pd-M5s”. Quello del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sembra quasi un avvertimento. Per il leader della Lega, che parla durante un comizio a La Spezia, un governo tra le due forze – finora nemiche – sarebbe “la rovina di questo Paese”. “Vi chiedo di tenere occhi e orecchie aperte”, dice ancora il vicepresidente del Consiglio alle persone presenti al comizio. Salvini torna anche sulla fine del governo di cui fa parte: “Abbiamo messo l’altolà perché era fermo. I no sono stati troppi”. E ribadisce: “Ci sono deputati e senatori che hanno ancora qualche giorno per decidere cosa fare. L’unica cosa irrispettosa mi sembra quella del governo Pd-M5s”.
Salvini è stato anche contestato da un gruppo di circa 600 persone che durante il comizio ha anche urlato ‘scemo, scemo’ nei confronti del leader della Lega. Poi il ministro dell’Interno è tornato su un altro tema caldo oggi: la decisione del Tar di revocare il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane per la Open Arms, che ora si sta dirigendo verso Lampedusa con 147 migranti a bordo. “Solo in Italia c’è una situazione di questo genere: una nave di una Ong spagnola in acque maltesi per cui un giudice del Tar del Lazio dice che deve sbarcare in Italia. La mia risposta è no, no, no. Ne sono arrivati già a sufficienza di clandestini negli anni passati. Caro il mio giudice, lo stipendio te lo pagano gli italiani e devi difendere i confini italiani”. Salvini aggiunge ancora: “Finché sarò ministro non autorizzerò mezzo sbarco. Fare di tutto perché Renzi e Boschi non governino più in questo Paese”.
Renzi rilancia raccolta firma per chiedere dimissioni di Salvini: “Lasciamolo in spiaggia”
Matteo Renzi non si arrende e, anzi, rilancia la petizione per chiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E lo fa con un post sul suo profilo Facebook: “In un Paese civile quando si viene sconfitti in Parlamento ci si dimette. Le dimissioni sono un gesto difficile. Io ci sono passato, vi garantisco che fa male. Ma quello che è giusto, è giusto. Matteo Salvini ha sfidato i parlamentari e il tabellone del Senato ha segnato la sua sconfitta. Ma Capitan Fracassa vuole tenersi stretta la poltrona”. Il senatore del Pd ritiene quindi che ora Salvini debba dimettersi, dopo il voto dell’Aula di Palazzo Madama di ieri, in cui il centrodestra è stato sconfitto sulla calendarizzazione della mozione di sfiducia a Giuseppe Conte.
Renzi chiama alla mobilitazione, almeno quella online, per far sottoscrivere la petizione con la richiesta di dimissioni per Salvini: “Penso giusto che anche nelle ore di vacanza chi vuole mobilitarsi si mobiliti. Avevamo iniziato con i Comitati d’Azione Civile a raccogliere firme per le dimissioni di Salvini. Siamo quasi a quota 40.000. Riprendiamo e arriviamo entro il 20 agosto almeno a 50.000 firme. Il Viminale ha bisogno di un professionista della sicurezza, non di un seminatore d’odio. Lasciamo Salvini in spiaggia e diamo un vero ministro dell’Interno all’Italia. Firma e fai firmare”.
M5s: “Salvini molli la poltrona, basta andare di spiaggia in spiaggia coi voli di Stato”
Lo scontro tra Movimento 5 Stelle e Matteo Salvini continua. Con le nuove accuse lanciate dal M5s sul blog delle stelle: i pentastellati accusano il leader della Lega di essere attaccato alla poltrona e definiscono la sua incoerenza “davvero imbarazzante”. “Perché continuano a rimanere incollati alla poltrona?”, è la domanda rivolta ai ministri leghisti. Salvini, secondo il M5s, è responsabile di aver causato la crisi in pieno agosto “per tornare tra le braccia di Berlusconi a discutere di alleanze con Forza Italia e di nuove poltrone da spartirsi”. Il ministro dell’Interno, secondo i 5 Stelle, “invece di dimettersi come lui stesso ha più volte dichiarato di voler fare assieme agli altri ministri della Lega, continua con la sua estenuante propaganda elettorale e rimane saldamente incollato alla poltrona”.
Ma c’è di più per il Movimento 5 Stelle: “Si ostina ad andare in giro, di spiaggia in spiaggia, con le auto blu e i voli di Stato alla faccia degli italiani. E lo fa mentre sfiducia il Governo! È imbarazzante come provi ad ingannare e deridere i cittadini con un menefreghismo da guinness dei primati”. I pentastellati parlano poi di un altro bluff facendo riferimento alla proposta di Salvini di approvare il taglio dei parlamentari e poi votare subito (ipotesi quasi certamente irrealizzabile), definendolo un “tentativo di prendere in giro gli italiani, la mossa della disperazione della Lega che prova soltanto a nascondere il suo ritorno ad Arcore”. Il post si conclude con un altro messaggio nei confronti del segretario del Carroccio: “Salvini molli la poltrona, lo faccia per coerenza”.
Reddito di cittadinanza, M5S replica a Lega: "Il 70% non ne ha diritto? Una cretinata"
"Il reddito di cittadinanza è una misura che difendiamo con tutte le nostre forze. Una misura che ha ridato dignità alle persone e che assicura la tenuta sociale del paese", ha scritto su Facebook il M5S rispondendo al viceministro al Mef, Massimo Garavaglia. "Oggi il forse ex sottosegretario a corrente alternata Garavaglia (non abbiamo ancora capito se la Lega ha ritirato i suoi ministri o meno) dice che il 70% di queste famiglie non ha diritto al reddito. È la più grande cretinata mai sentita!".
"Sono persone che hanno pienamente diritto, i controlli sono stati rigorosi e l'Inps controlla continuamente la platea. Rispondiamo con i numeri alle provocazioni: 1,4 milioni le domande presentate; accettate a oggi 905 mila; 32 mila decadute (Isee variato, variazione nucleo familiare); 1025 le rinunce. 185 i lavoratori in nero percettori del reddito scoperti all'Ispettorato Nazionale del Lavoro".
Crisi di governo, Fratoianni: "Maggioranza Pd-M5S-LeU esiste, ora servono i contenuti"
Nicola Fratoianni di Sinistra italiana commenta su ‘la Stampa' il voto di ieri a Palazzo Madama: "Giusto partire dal voto al Senato per costruire un'alleanza larga, programmatica con Pd, M5S e Leu, contro Salvini e il centrodestra. L'importante è che ci siano delle condizioni di merito". Secondo il deputato di LeU una nuova maggioranza possibile fra Pd, M5S e Leu "esiste" ma "i numeri non bastano. Servono i contenuti. E questo vale sia nel caso di una crisi che rimane in ambito parlamentare, sia nel caso si torni al voto". Ad esempio, secondo Fratoianni, "bisogna ragionare su una manovra che abbia un impianto fiscale progressivo e non basato sulla flat tax".
Poi, secondo lui, c'è un'altra questione che riguarda la legge elettorale: "la proporzionalità. Abbiamo bisogno di un sistema dove valgano i contributi e dove la rappresentanza si riconosca nelle singole proposte dei partiti. È l'unica via contro i rischi dei ‘pieni poteri' e per mettere in sicurezza la democrazia". Quanto a all'alleanza con i Cinque Stelle Fraoianni cita il presidente della Camera Roberto Fico come un esponente M5S "con cui sicuramente il dialogo sarebbe facile. Ma in generale ci sono alcuni temi su cui l'interlocuzione è possibile", come il reddito di cittadinanza e il salario minimo. In questa situazione, infine, "al Pd spetta l'onere di avanzare una proposta sui contenuti per lavorare a questa alleanza, non credo sia il momento di scontri e divisioni".
Crisi di governo, Salvini: "Il 20 agosto sfiduceremo il premier. Prima si vota meglio è"
"Il 20 agosto sfiduceremo il premier". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini a Non Stop News su Rtl 102.5. "In tantissimi chiedono che non ci siano giochini di palazzo, governi tecnici. La via maestra, democratica, trasparente, lineare, è quella delle elezioni. Stiamo facendo tutto il possibile perché gli italiani possano votare. No a governi strani, prima si vota, meglio è", aggiunge. Salvini non ha quindi intenzione di ritirare la mozione di sfiducia, ed è per questo che la calendarizzazione alla Camera del taglio dei parlamentari, promesso ai Cinque Stelle, rischia di saltare.
Governo, Di Maio: "O si vota sfiducia a Conte o si tagliano parlamentari, Salvini disperato"
"Siamo alla mossa della disperazione: sentire Salvini dire non possiamo tagliare i parlamentari poi sentirlo cambiare idea li porta in un cul de sac perché se votano la sfiducia a Conte non si possono tagliare i parlamentari, se vogliono tagliare i parlamentari non possono votare la sfiducia a Conte". Cosi Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 stelle, uscendo da Montecitorio, ribadendo, come ha spiegato prima anche Delrio, che calendarizzare il taglio dei parlamentari non equivale a tagliarli realmente: se venisse votata la sfiducia al premier Conteil 20 agosto si fermerebbe anche l'attività parlamentare e si cancellerebberi i calendari. "Dunque, se la Lega sfiducia Conte il 20 agosto lo fa solo per non tagliare i parlamentari due giorni dopo", ha spiegato Di Maio.
Governo, Delrio (Pd): "Taglio parlamentari il 22? Pura teoria se c'è sfiducia a Conte"
"Quanto deciso oggi dalla conferenza dei capigruppo di calendarizzare per il 22 l'esame del provvedimento del taglio dei parlamentari è pura teoria. Se c'è la sfiducia a Conte non è possibile nessuna calendarizzazione. Se Conte non riceverà la fiducia vorrà dire che non ci sarà un governo e non ci sarà nessun calendario. Insomma da Salvini l'ennesima pagliacciata: o ritira la fiducia o non c'è il taglio dei parlamentari". Lo ha detto il capogruppo alla Camera Graziano Delrio al termine della conferenza dei capigruppo.
Crisi di governo, Renzi: "Salvini ha provocato una crisi assurda e ha perso, vada a casa"
Il senatore fiorentino Matteo Renzi ha affidato a un post su Facebook il commento sul voto di oggi pomeriggio in Senato, che di fatto ha decretato l'esistenza di una nuova maggioranza in Aula: "Salvini ha provocato una crisi assurda. Ha chiesto un voto in Parlamento e ha perso. Il tabellone del Senato parla chiaro. In un Paese civile quando si perde una sfida politica, ci si dimette: fa male, lo garantisco, ma è giusto così. Salvini tiene troppo alla poltrona e al suo staff pagato dal contribuente: dunque non si dimette e torna sul taglio dei parlamentari che ancora ieri definiva “SalvaRenzi”: secondo me l’eccesso di mojito inizia a fare effetto. Chi gli vuole bene, lo faccia riposare. E poi lo faccia dimettere. Perché quando si perde, ci si dimette: io ci sono passato, so che fa male, ma è giusto così. Vai a casa, omonimo. O in spiaggia. Ma lascia il Viminale, hai perso".
Crisi di governo, Calenda: "Surreale alleanza Pd-5S pensata da Renzi, è attaccato a poltrona"
"L'ipotesi di alleanza pensata da Renzi tra Pd e Cinquestelle? Mi sembra una cosa francamente surreale che gli elettori non potranno capire. Fino a ieri abbiamo detto che i 5S erano incapaci di governare il Paese, erano rischiosi per la democrazia e, sostanzialmente, erano come la Lega. E tutto questo lo ha detto Renzi per primo, almeno finché non c'era il rischio di perdere la poltrona con le elezioni", a dirlo è l'europarlamentare dem Carlo Calenda, durante lo speciale del GR1 ‘Diaro della Crisi', in onda su Rai Radio1. Secondo l'eurodeputato si dovrebbe andare al più presto alle urne.
"Guarda caso – attacca – 48 ore dopo la crisi di governo tutti hanno questa paura e sono pronti a fare l'alleanza col M5S. Si deve andare ad elezioni, con coraggio, mettendo insieme un grande rassemblement che abbia un programma chiaro. Come si fa, in soli due mesi, a metter su un fronte democratico compatto in grado di battere la Lega? Ricominciando a parlare coi cittadini nel modo corretto: abbiamo la responsabilità di ricominciare a parlare di Sanità, lavorare sull'Istruzione, perché questo è il lavoro della politica. È incredibile che Renzi dicesse solo 3 settimane fa che non si voleva alleare coi 5S, quando non c'era il rischio del voto e tutti facevano i ‘ganassa', come si dice a Milano. Questa è una roba disonorevole".
Crisi di governo, Di Maio: "Lega ha ceduto sul taglio dei parlamentari"
"Sono ancora seriamente preoccupato per milioni di famiglie italiane e per il rischio che aumenti l’Iva". Lo scrive su Facebook il leader M5S, Luigi Di Maio, subito dopo il voto in Senato, che ha stabilito il calendario della crisi. "Non comprendiamo ancora le ragioni di tutto questo caos improvviso, in pieno agosto, senza senso. Nessuno capisce i motivi di chi sta tentando di portare l’Italia sull’orlo del precipizio mentre i cittadini, invece, chiedono giustamente risposte", ha continuato. "Ma l’ho già detto: ognuno è artefice del proprio destino e certe cose si pagano. Il MoVimento si è sempre comportato con correttezza e lealtà, facendo il meglio per gli italiani. Ci basta sapere questo".
Con questo post il capo politico del M5S ha replicato anche a Salvini, che in Aula oggi pomeriggio, con un intervento a sorpresa, ha proposto ai Cinque Stelle di anticipare il voto sul taglio dei parlamentari, andando a elezioni subito dopo: "Abbiamo accettato la sfida, perché per noi tagliare parlamentari, stipendi e poltrone non e' un problema. Adesso vediamo Di Maio, che l'ha scritto e detto ovunque: tagliamo i parlamentari e poi subito al voto. Mi aspetto coerenza a dignità".
"Non mi sono mai piaciute quelle persone che fanno gli amici di tutti. Per me l'amicizia è una cosa seria, è un valore fondamentale nella vita, straordinario. E soprattutto, i veri amici sono sempre leali…", ha poi aggiunto Di Maio, rispondendo al leader leghista che oggi lo ha più volte definito "l'amico Di Maio".
Sfiducia a Conte: tutto rinviato al 20 agosto
Il Senato ha confermato che le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla crisi di governo si terranno martedì 20 agosto. L'Aula di Palazzo Madama ha bocciato infatti tutte le proposte di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia di anticipare la convocazione del presidente del Consiglio. Forza Italia chiedeva di far riferire in Aula Conte già questa sera: è stata questa la prima proposta bocciata. Poi quella della Lega che prevedeva di votare domani. Infine, quella di Fratelli d'Italia che chiedeva che oltre alle comunicazioni di Conte in calendario fosse esplicitamente previsto il voto sulla mozione di sfiducia. L'Aula è convocata per il 20 agosto alle 15.
Salvini accoglie la proposta di Di Maio: "Tagliamo subito il numero dei parlamentari"
Il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, prende la parola in Senato e annuncia che la Lega sosterrà la proposta del Movimento 5 Stelle di tagliare il numero dei parlamentari: "Non sappiamo perché non si debbano disturbare i poveri parlamentari a Ferragosto. L’Italia vuole avere certezze e cosa di più bello, democratico, trasparente, dignitoso che dare la parola al popolo? Cosa c’è di più bello? Io non capisco questa paura, questo terrore, questa disperazione, a parte del senatore Renzi. Fossi in lui mi agiterei nella stessa maniera perché sa che con i disastri che ha fatto gli italiani lo manderebbero a casa. Io fossi in lui starei qui con il Vinavil. Umanamente comprensibile. Sono arrivate alcune proposte: le raccolgo. Ho sentito l’amico e collega Luigi Di Maio più di una volta ribadire in questi giorni ‘votiamo il taglio di 345 parlamentari e poi andiamo subito al voto’. Prendo e rilancio: ai capigruppo la Lega voterà per tagliare il numero di parlamentari. Si tagliano 345 parlamentari e poi per dignità e coerenza si va subito al voto. Noi ci siamo".
Per Salvini la priorità è andare al voto: "Mai paura di ascoltare la gente. Se poi ridarà l’incarico di governo a Matteo Renzi – non penso – ma questa è la democrazia. Lo dico e chiudo: capisco la disperazione di qualcuno che sta facendo guerra all’interno del suo partito e ha il terrore di confrontarsi con gli elettori. Ma se hai paura di andare davanti agli elettori vuol dire che hai la coscienza sporca e hai paura di non essere rieletto. E allora chi ha paura si inventa l’Iva, il fascismo, il Papeete. Non sapevo che fosse reato andare in spiaggia. Ho fatto il ministro di questo Paese con orgoglio, onestà e coraggio dal primo all’ultimo giorno. Dico a voi, amici dei 5 Stelle: ci avete chiesto una cosa e tutti hanno dato per scontato che non avremmo mai detto sì. Missione accettata, sfida accettata. Tagliamo per la prima volta nella storia insieme 345 parlamentari e poi si vota il giorno dopo. Se voi siete pronti, noi siamo pronti".
Salvini è stato contestato dalle opposizioni di centrosinistra all’inizio del suo intervento. La replica del ministro dell’Interno è arrivata subito: “Non capisco visto che avete già vinto per bocca del senatore Renzi tutta questa agitazione. Ascoltate due minuti”. E non mancano battute nei confronti dell’opposizione: “A parte che invidio un po’ di abbronzature là in mezzo…”, afferma suscitando nuove proteste da parte soprattutto del Pd. Il ministro dell'Interno si rivolge poi alle opposizioni e aggiunge: "Il bello è che saremmo noi gli antidemocratici e i fascisti che non vogliono andare alle elezioni e non vogliono far parlare la gente…".
Salvini conclude il discorso rivolgendosi ai 5 Stelle: "Amici dei 5 Stelle, pensateci prima di allearvi con questa squadra qui", afferma rivolgendosi al Pd che lo contestava in Aula. Poi le ultime parole del discorso del leader leghista: "Noi andiamo a testa alta a chiedere agli italiani la possibilità di prendere per mano questo Paese per i prossimi cinque anni e non abbiamo paura di alzarci dalle poltrone. Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola. Viva la libertà, viva l’Italia, viva la democrazia”.
Salvini annuncia: "Non ritiro ministri della Lega e parlerò nell'Aula del Senato"
Arrivando a Palazzo Madama, il ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, risponde alle domande dei cronisti e annuncia le sue intenzioni. Ritirare i ministri? "No, perché mai. Ora parlo in Aula e sentirete", spiega il ministro dell'Interno. Che spiega, inoltre, di non aver incontrato Berlusconi dal notaio oggi, avendo passato la giornata al Viminale: "Oggi mi avete mandato dal notaio con Berlusconi… io sono stato al ministero tutto il tempo". Il ministro della Lega è al Senato per il voto sulla calendarizzazione della mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, avanzata proprio dal Carroccio. Oggi l'Aula di Palazzo Madama deve decidere se confermare o meno le comunicazioni di Conte e l'eventuale voto di sfiducia per martedì 20 agosto.
Salvini: "Patto della poltrona Renzi-Grillo, io chiedo di dare parola agli italiani"
Il commento di Matteo Salvini alle parole pronunciate da Matteo Renzi in conferenza stampa arriva subito dopo le dichiarazioni del senatore Pd. Renzi ha detto chiaramente che oggi il Senato mostrerà che c’è un’altra maggioranza possibile in Parlamento, senza la Lega. “Oggi in Senato ci sarà un’altra maggioranza”, scrive Salvini citando le parole di Renzi. Il leader della Lega parla di “patto della poltrona Renzi-Grillo” con un post su Twitter. “Io invece chiedo una cosa semplice: parola agli italiani, lasciateli lavorare”, scrive il ministro dell’Interno.
Durante la stessa conferenza stampa di Renzi arriva la replica dell’ex presidente del Consiglio: “A Salvini che dice ho fatto un patto con Grillo vorrei ricordare che Grillo mi ha insultato, è passato da ebetino ad avvoltoio. Io ritengo che il fatto che Grillo mi insulti è una medaglia che mi metto al petto. Però quando con Grillo c’è stato da firmare un appello per i vaccini io ho firmato un appello con Grillo. La politica è una cosa seria: se voglio una poltrona la prendo a Firenze. Io non ho niente da chiedere in termini di poltrone, ho un problema: l’Italia sta andando in recessione”.
Renzi a Fanpage.it: "Governo di legislatura? È solo una formula, conta stoppare aumento Iva"
Una parte del Pd ha proposto un patto per un governo di legislatura, anche con i Cinque Stelle. Il senatore Matteo Renzi, in un'intervista a Fanpage.it, commenta così: "Non mi impicco alle formule, il punto principale nell'immediato è fermare l'aumento dell'Iva, le altre valutazioni spettano al capo dello Stato e ai segretari dei partiti". Per Renzi, nonostante gli scontri durissimi che si sono registrati in questi mesi con il M5S, ribadisce: "Sono stato insultato dai 5Stelle, ma non valgono le ripicche personali. C'è un dato di fatto oggettivo, stiamo rischiando di far aumentare l'Iva. Le valutazioni politiche le fanno il Capo dello Stato e i capi di partito. E sull'ipotesi di un Conte bis afferma: "Io non ho apprezzato il lavoro del presidente del Consiglio, sostanzialmente inesistente".
Dal canto suo il capo politico Luigi Di Maio, intercettato nei pressi di Montecitorio , non rilascia dichiarazioni in merito, mentre il senatore Nicola Morra (M5S) dice: "A me interessa realizzare quello per cui gli elettori ci hanno votato, come le leggi su conflitto di interessi e fine vita. Su ciò che interessa agli italiani sono disposto a ragionare con chiunque, tranne che con Forza Italia".
Crisi di governo, convocata la direzione del Pd mercoledì 21 agosto
La direzione del Pd è convocata, a quanto si apprende, per mercoledì 21 agosto alle 11 al Nazareno. La convocazione, da parte del presidente del partito Paolo Gentiloni, ha all'ordine del giorno la crisi di governo e varie ed eventuali.
Forza Italia dice no a un listone unico con Salvini: “Non rinunciamo a storia e simbolo”
Forza Italia ha deciso: pur ribadendo l’intenzione di volersi alleare con la Lega e con Fratelli d’Italia alle prossime elezioni politiche, il partito di Silvio Berlusconi non vuole rinunciare al suo simbolo e alla sua lista per presentare un’unica grande lista con Salvini: “Il coordinamento di presidenza di Forza Italia, in relazione all’ipotesi di un listone di centrodestra apparsa su alcuni quotidiani, si dichiara radicalmente contrario a questa ipotesi. Forza Italia, pur auspicando un accordo di coalizione con gli altri partiti di centro-destra, non è disposta a rinunciare alla propria storia, al proprio simbolo e alle proprie liste in vista delle prossime elezioni politiche”.
L’appello di Zingaretti: “Ora è il momento della battaglia e dell’unità nel Pd”
Quello del segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è un vero e proprio appello all’unità in un momento in cui i dem rischiano di spaccarsi sul da farsi con la crisi di governo che dovrebbe essere ufficializzata nelle prossime ore con il voto di sfiducia a Giuseppe Conte al Senato. Zingaretti pubblica un video sul suo profilo Facebook partendo da un presupposto: “Il Governo ha fallito, è in crisi e quindi le nostre ragioni erano quelle giuste”. Per questi motivi “ora è il momento dell'unità per proporre un'alternativa per il Paese. Costruiamo tutti insieme un'Italia più bella, a partire dalle feste dell'Unità rese possibili da militanti e volontari che ringrazio”.
Il videomessaggio di Zingaretti è rivolto soprattutto a chi, in tutta Italia, ha organizzato e dato una mano per le feste dell’unità o anche, semplicemente, per distribuire qualche volantino: “In tutta Italia in questi giorni ci sono centinaia di feste dell’unità, sono grandi appuntamento. Questo è il modo per stare in Italia. Adesso è il momento della battaglia politica”. Secondo il segretario dem ora “è il momento dell’unità e dell’allargamento delle forze, per farci trovare pronti a qualsiasi evenienza”. Ora, conclude ancora Zingaretti, “è tornato il tempo della passione e della battaglia politica”.
La proposta di Calenda: "Accogliamo gli italiani per sconfiggere Salvini"
La proposta di Carlo Calenda per sconfiggere la Lega, Matteo Salvini e i populisti è “accogliere gli italiani”. In un’intervista a La Stampa, l’eurodeputato del Pd spiega cosa intende: “Accoglierli nelle strutture pubbliche, offrendo servizi adeguati, con la capacità di farli sentire sicuri, istruiti e curati”. L’intenzione di Calenda è quella di riprodurre in Italia “l'alleanza costruita in Europa fra popolari, liberaldemocratici e socialdemocratici, mettendo insieme la componente innovatrice della società civile, la classe dirigente, imprenditori e sindacati, il terzo settore, la gente che lavora, insomma”.
L’ex ministro spiega cosa vuole fare, secondo lui, Salvini: “Vuole rendere il Paese un misto fra Turchia e Russia. La parte degli italiani che studia, lavora e fatica deve compiere una scelta consapevole per alzare gli standard e renderli europei”. L’idea per sfidarlo, dunque, è quella di un Fronte che dovrà scegliere il suo leader attraverso le primarie, a cui lui stesso si candiderà “se necessario”. Ma Paolo Gentiloni rimane la figura ideale, secondo Calenda: “Se c’è lui io non servo”. Non manca un commento su Matteo Renzi e sulla sua proposta di un governo istituzionale: “La sua è una giravolta estemporanea, nata senza discussione e confronto”. E sulla possibile scissione da parte dell'ex segretario dem aggiunge: “La scissione era già cominciata prima. Se ne vuole andare, lo faccia e che Dio lo accompagni”.
Sfiducia a Conte, oggi si decide la data: prende piede l'ipotesi di un governo di legislatura
Un’altra giornata decisiva. Campo di gioco sarà ancora una volta il Senato. Questa sera, alle 18, l’Aula di Palazzo Madama voterà per calendarizzare la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presentata dalla Lega. Ieri la conferenza dei capigruppo ha rinviato all’Aula la decisione definitiva, proponendo comunque come data per le comunicazioni di Conte martedì 20 agosto. Con uno scontro tra due fazioni che proseguirà anche oggi in assemblea: da una parte il centrodestra, di nuovo unito, con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che chiedono di votare il 14 agosto per accelerare i tempi della crisi di governo. Dall’altra ci sono Movimento 5 Stelle, Partito Democratico e Liberi e Uguali, che vogliono votare il 20 agosto. Ai loro voti si aggiungono anche quelli delle Autonomie, secondo quanto emerso ieri in capigruppo.
In Aula sarà una vera e propria conta, che dovrà tenere prendere in considerazione anche le assenze inevitabili sotto Ferragosto, con molti senatori in vacanza. Secondo i calcoli, comunque, la maggioranza ce l’hanno M5s-Pd-Leu e si dovrebbe rinviare il voto al 20 agosto. Ma i margini non sono poi così ampi. E un accordo di questo genere ha già scatenato le accuse dei leghisti e soprattutto di Matteo Salvini che si concentra, questa mattina, anche sull’ipotesi di un governo tra Pd e 5 Stelle: “Renzi di nuovo al governo grazie ai 5Stelle? Una truffa contro gli italiani, una vergogna”.
L’idea di un governo tra Pd e M5s non è in effetti così lontana. Se è vero che Di Maio ha chiuso all’ipotesi di trattare con Renzi, non ha mai detto di non volerlo fare con il Pd. Che intanto rilancia il suo dibattito interno attraverso Goffredo Bettini, consigliere anche del segretario dem Nicola Zingaretti. Bettini, in un’intervista al Corriere, rilancia l’idea di un governo di legislatura sostenuto da Pd e M5s. Raccogliendo il benestare di molti esponenti dem, come Dario Franceschini, a capo di una delle correnti di maggior peso all’interno del partito: “Bettini indica un percorso difficile ma intelligente che credo valga la pena provare a percorrere. Sarà pieno di insidie e potremo provarci solo con un patto interno al Pd: lavorare tutti come una squadra, unita intorno al segretario”. Rimane critica, invece, la posizione di Paola De Micheli, vicesegretaria del Pd, secondo cui “oggi non ci sono le condizioni per portare avanti un altro governo con questo Parlamento”.
Renzi sfida Salvini: “Domani perderà il primo voto di una lunga serie”
Lo scontro a distanza tra Matteo Salvini e Matteo Renzi continua e si arricchisce di una nuova puntata con il post su Facebook del senatore del Pd. Renzi commenta quanto avvenuto oggi durante la capigruppo a Palazzo Madama: “La scelta della presidente Casellati di convocare il 13 agosto un’assemblea per il calendario non è solo una provocazione: è l’ennesima scelta partigiana di una presidenza d’Aula che vuole compiacere Salvini, ancora una volta. Ma che in realtà finirà con il fare un danno alla Lega”.
Da qui Renzi attacca Salvini: “Penso che domani sul calendario Salvini perderà il primo voto di una lunga serie. E sarà plastico che Capitan Fracassa è in minoranza. Io come tutti i colleghi senatori domani mi presenterò alle 18 al Senato. E ho come la sensazione che da domani sarà chiaro che la democrazia parlamentare non è la spiaggia di Milano Marittima. Il quasi ex ministro dell’interno si rassegni. E si prepari a dare le dimissioni così smetterà di usare i soldi del Viminale per la sua campagna elettorale permanente”. Lo stesso Renzi, intanto, ha annunciato che domani pomeriggio, alle 16.30, terrà una conferenza stampa in Senato per dire la sua opinione sull’ipotesi di un governo istituzionale di cui si parla nelle ultime ore.
Meloni: “Le sinistre si compattano per impedire ai cittadini di votare, è surreale”
La decisione della conferenza dei capigruppo, che ha rinviato a domani la calendarizzazione della mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non piace a Giorgia Meloni. Secondo la leader di Fratelli d’Italia la mozione va votata il prima possibile: “Surreale l'esito della conferenza dei capigruppo del Senato. Le sinistre, da Cinquestelle a Leu, si compattano per impedire di votare la mozione di sfiducia a Conte e chiedono al presidente del Consiglio di venire in Parlamento per fare delle non meglio precisate "comunicazioni". La verità è che questi signori vogliono solo prendere tempo per tentare di costruire un'altra pseudo maggioranza, che ha come principale obiettivo quello di impedire ai cittadini di votare e che avrà un programma delirante: sì allo ius soli, alla patrimoniale, ai confini aperti e all'adozione per le coppie omosessuali. Fratelli d'Italia farà tutto quello che è in suo potere per sventare questo ennesimo schiaffo alla democrazia per mano dei sedicenti democratici. La nostra posizione rimane la stessa: no agli inciuci ed elezioni subito per dare all'Italia un governo coeso e solido”. Intanto la Camera dei deputati ha deciso di spostare la capigruppo – prevista per domani – dalle 12 alle 19, dopo che il Senato avrà stabilito il suo calendario.
Salvini: “Il taglio dei parlamentari è un salva-Renzi, salverebbe poltrona a lui e Boschi”
Il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, cerca di spiegare in un tweet il motivo per cui si opporrà al voto immediato alla riforma che prevede il taglio dei parlamentari, così come chiesto dai 5 Stelle: “Il taglio dei parlamentari è un SALVA-RENZI. Fino all’anno prossimo non si potrebbe più tornare al voto, e la coppia Renzi-Boschi (che ha sempre votato contro) salverebbe la poltrona. Capito? Una volta mandati a casa questi sciagurati, non solo tagliamo poltrone ma anche stipendio”.
Un concetto poi ribadito al termine dell’assemblea con i gruppi parlamentari della Lega: “Chiunque la tiri in lungo è perché ha paura di perdere la poltrona. Renzi ne è l’immagine più evidente. Chi ha paura delle elezioni è perché ha lavorato male. Noi chiediamo che si voti il prima possibile”. “L’unico patto per la poltrona mi sembra sia quello tra Renzi e i 5 Stelle, è l’unico accordo nel nome della poltrona. Mi chiedo chi ha paura del voto degli italiani? Vi immaginate una manovra economica in mano a Renzi, Boschi, Fico e Toninelli?”, aggiunge ancora il ministro dell’Interno. Che dice di confidare “nella saggezza del presidente della Repubblica a cui è evidente che non c’è una maggioranza, ma un Parlamento bloccato”.
Senato, Aula convocata domani per decidere calendario: Conte riferirà il 20 agosto
La conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso di non decidere: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte dovrebbe essere in Aula il 20 agosto, ma domani, 13 agosto, l'Aula di Palazzo Madama si riunirà per stabilire il calendario dei lavori e confermare o meno questa data. La capigruppo, quindi, non ha stabilito il giorno della mozione di sfiducia che verrà invece stabilita definitivamente domani durante il voto, previsto alle 18, a Palazzo Madama.
Mancando l’unanimità tra i presidenti dei diversi gruppi parlamentari la presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati ha scelto di rimettersi all’Aula e di far votare domani il nuovo calendario. Non si sa, dunque, con certezza quando verrà votata la mozione di sfiducia al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ma intanto l’Aula è stata convocata già per domani proprio per decidere la data della discussione della mozione di sfiducia. Per il capogruppo del Pd, Andrea Marcucci, la convocazione per domani è "una forzatura gravissima e inaudita". Una linea condivisa anche dalla capogruppo del Misto e senatrice di Leu, Loredana De Petris.
Stando ai numeri dell’Aula del Senato, la decisione più probabile è quella che a prevalere siano le opposizioni a Salvini: M5s, Pd e Leu, infatti, punterebbero a discutere la mozione di sfiducia all’inizio della prossima settimana, mentre la Lega vorrebbe sfiduciare Conte già prima di Ferragosto. Stando ai numeri, M5s, Pd e Leu hanno tutte le possibilità di far prevalere la propria linea, con un margine però per nulla rassicurante, al netto anche delle assenze previste in Aula domani, su Lega, Fi e Fdi. D'altronde già le comunicazioni di Conte al Senato sono previste per il 20, ma comunque domani sarà l'assemblea parlamentare a confermare o meno questa data. I tre partiti di centrodestra chiedono, invece, di discutere la mozione di sfiducia già il 14 agosto.
Di Maio chiude la porta in faccia a Renzi: "Nessuno vuole sedersi al tavolo con lui"
Il vicepresidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si rivolge ai suoi elettori con un video su Facebook nel quale ribadisce i concetti già espressi in questi giorni, accusando Salvini di aver voluto a tutti i costi la crisi di governo e assicurando che non si siederà mai al tavolo con Matteo Renzi. Di Maio parla dopo l’assemblea parlamentare del M5s: “L’assemblea ha dimostrato che siamo sempre stati corretti: abbiamo a cuore il fatto che gli italiani debbano pagare meno tasse e nessuno vuole sedersi al tavolo con Renzi. Qui nessuno vuole farlo. Aperture, chiusure, mezze aperture, mezze chiusure, il M5s vuole una cosa: che si apra al taglio dei 345 parlamentari. Noi siamo pronti, inoltreremo la richiesta alla presidenza della Camera. Non ci sono giochi di palazzo da fare. I gruppi nascono con le elezioni, questo è il tema”.
Il vicepresidente del Consiglio illustra il programma da seguire: “Per quanto ci riguarda il cronoprogramma è chiaro: tagliare i 345 parlamentari, con ci sta, non mi rivolgo ai partiti; ci presenteremo al fianco di Conte e lo sosterremo in Aula quando spiegherà cosa ha fatto e cosa poteva fare questo governo; e terzo, per me bisogna andare al voto ma non vorrei che sembrasse che voglio dire al presidente della Repubblica cosa deve fare: è lui che decide. E per chi gli sta dicendo di fissare la data favorita a uno schieramento, io credo che dobbiamo avere piena fiducia”.
Questa la prima parte del discorso di Luigi Di Maio:
Abbiamo sempre avuto a cuore il bene dell’Italia, siamo persone corrette. Quello che sta succedendo ha dell’incredibile, siamo in una crisi di governo perché la Lega e Salvini hanno scelto di diventare sleali nei confronti del contratto di governo e dei problemi degli italiani da risolvere. Non si è staccata la spina solo per il consenso, ma perché stavamo arrivando al taglio delle concessioni per i Benetton, stavamo arrivando alla riforma della giustizia, al taglio di 345 parlamentari. Mancano due ore di lavoro in Parlamento e si tagliano 345 parlamentari per sempre. Siccome stavamo arrivando a questo la Lega ha deciso di staccare la spina e staccando la spina al governo ha deciso di mettere a rischio l’Italia, le imprese e le famiglia. Se tutto va bene il nuovo governo ci sarà da inizio di dicembre e non avrà tempo di evitare l’aumento dell’Iva, confermare la quota 100, confermare il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza, gli investimenti. Andremo nell’esercizio provvisorio che significa ragionare ogni mese dei soldi che hai per gestire l’ordinaria amministrazione: è un rischio assurdo anche perché il governo aveva più del 50% di gradimento nel Paese. Adesso siamo in questa assurda situazione per cui la Lega presenta una mozione di sfiducia in Parlamento al governo che ha dentro i ministri della Lega. Noi avremo senatori della Lega che fanno i ministri che voteranno la sfiducia a loro stessi. Per questo credo sia giusto far dimettere i ministri della Lega.
Di Maio conclude con un altro attacco al Carroccio: “La pugnalata alle spalle data dalla Lega al paese verrà fatta pagare dagli italiani. Stiamo parlando di aprire una crisi di governo ad agosto trascinando il paese al voto in autunno, non succedeva dal 1919. Queste cose si pagano e tanta gente mi sta dicendo di andare avanti. Li voglio vedere i parlamentari della Lega in Aula che votano contro il presidente del Consiglio”.
Crisi di governo, si decide sui tempi: più lontano accordo per esecutivo di transizione
L’ora della verità si avvicina. Alle 16 si riunisce la conferenza dei capigruppo del Senato: oggi arriverà la decisione sulla mozione di sfiducia al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Lo scontro durante la capigruppo è quasi certo e il rischio (o, almeno per molti, lo è) è che la presidente Casellati decida di convocare l’Aula, forse già per domani, per lasciar decidere all’assemblea il calendario. Il Pd e, in generale, le opposizioni puntano a una discussione tra il 19 e il 20 agosto, mentre la Lega vorrebbe accelerare puntando a una decisione già in settimana per velocizzare i tempi della crisi di governo. Salvini sa di avere solo il 17% di deputati e senatori e per questo sembra puntare anche su Forza Italia, invitando Silvio Berlusconi a sottoscrivere un accordo di centrodestra per le elezioni.
Ma la partita ora si gioca soprattutto nel Pd e nel Movimento 5 Stelle. L’ipotesi di un governo tra Pd e 5 Stelle viene in parte allontanata, almeno per quanto riguarda un esecutivo di transizione. Ma ora si inizia a parlare di un governo di legislatura, che arrivi fino al 2022 per poter eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Il segretario dem, Nicola Zingaretti, chiede unità al suo partito e boccia di nuovo l’idea di Renzi: non si può formare un “governo per fare la manovra economica e portare poi alle elezioni”. Zingaretti vuole quindi vedere cosa succede aprendo la crisi e affidando a Mattarella ogni decisione, offrendo però il contributo che il capo dello Stato richiederà.
I 5 Stelle intanto rallentano sull’ipotesi di un governo con il Pd, pur non escludendola affatto: “Abbiamo stabilito di procedere con la richiesta di portare in Aula il taglio del numero dei parlamentari”, questa la priorità. Poi si penserà al da farsi. Intanto l’assemblea parlamentare di oggi sembra essere più a favore dell’ipotesi di un governo di lungo respiro, anche con il Pd: idea preferita rispetto a un governo di transizione di pochi mesi.
Crisi di governo, Grillo: "Salvini? Uno sceriffo in fuga. Renzi è un avvoltoio"
"Lo sceriffo è in fuga dalla città, attraversa a gran velocità gli stati del Sud accolto da un oceano di fischi. ‘Ma come scappi dal tuo dovere cercando rifugio qui per chi ci hai preso sceriffo?' Molti hanno addirittura disseppellito il vaffanculo in Sicilia, così, senza passare dal suo ufficio, è in corsa a chiedere mezzi all'ex cavaliere disarcionato (del porco non si butta via niente)". È l'attacco di Beppe Grillo sul suo blog, dove ha anche indirettamente attaccato Renzi definendolo "un avvoltoio".
"Intanto volano degli avvoltoi di nuova generazione: gli avvoltoi persuasori. È una nuova specie di sciacallaggio: invece di aspettare la fine cercano di convincerti che è già avvenuta", ha aggiunto.
Crisi di governo, l'appello di Zingaretti: "Elezioni subito, Pd sia unito"
"Non è credibile l'ipotesi di un governo per fare la manovra economica e portare poi alle elezioni, sarebbe un regalo a una destra pericolosa che tutti vogliono fermare". Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti parlando al Nazareno, e ribadendo il suo ‘no' al piano di Matteo Renzi, che vorrebbe si votasse a maggio 2020. Per il segretario dem invece sarebbe meglio andare alle urne il prima possibile.
"Non credo sia possibile e credibile un'ipotesi che preveda un governo per fare la manovra da cui questo governo sta scappando per poi andare a votare – ha ribadito – Apriamo la crisi e vedremo con Mattarella quale è la forma migliore più seria e credibile per salvare l'Italia". Questa mattina, a quanto si apprende, il segretario del Pd si è incontrato con il presidente del partito Paolo Gentiloni.
Di Maio in assemblea M5s: "Mattarella decide data del voto, la Lega faccia dimettere suoi ministri"
“La Lega faccia dimettere i suoi ministri dal governo oppure sarà costretta a votare contro se stessa. Noi rimarremo al fianco del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha il diritto di presentarsi alle Camere e dire a tutti quello che abbiamo fatto, quello che avremmo potuto fare e quello che non riusciremo a fare. I leghisti ci devono guardare negli occhi”. È questa la linea del Movimento 5 Stelle, comunicata da Luigi Di Maio all’assemblea dei parlamentari in corso in queste ore, alla vigilia della riunione dei capigruppo del Senato che deciderà quando calendarizzare la mozione di sfiducia della Lega al governo.
Di Maio non ha spiegato quale soluzione intende caldeggiare nei prossimi giorni, ma ha ribadito un punto chiaro: “Mattarella è l'unico che decide quando e se andare a votare. Già è surreale che ci debba essere crisi a Ferragosto. […] Ora scarichiamo altri problemi sulle spalle dei cittadini, perché per colpa di Salvini si rischia un aumento dell’IVA”. Poi ha confermato l’impegno sul taglio dei parlamentari: “Dobbiamo farlo subito, se c’era una maggioranza su questo tema fino al 5 agosto dovranno spiegare i leghisti perché non lo votano più. A me non interessa chi lo vota, basta che si voti”.