Governo Draghi, verso la fiducia al Senato mercoledì, incontro Salvini-Zingaretti alla Camera: le ultime news

Fratelli d'Italia voterà no alla fiducia la governo Draghi. La decisione è stata deliberata all'unanimità dalla direzione nazionale del partito, riunita in videoconferenza, approvando la relazione della presidente Giorgia Meloni, che aveva proposto di esprimersi, mercoledì al Senato e giovedì alla Camera, contro il nuovo esecutivo.

"Fratelli d'Italia accoglie all'unanimità la proposta di Giorgia Meloni per il No alla fiducia al governo ammucchiata. Serve un'opposizione libera e responsabile per difendere gli italiani", scrive su Twitter il capodelegazione di Fratelli d'Italia-ECR Carlo Fidanza.

Questa sera Matteo Salvini e Nicola Zingaretti si sono incontrati alla Camera: "Abbiamo parlato di lavoro, del blocco dei licenziamenti, prevenire è meglio che curare", ha detto il leader della Lega ai microfoni del fattoquotidiano.it, confermando di aver incontrato il leader dem. Il colloquio è durato circa mezz'ora.

"Nessun partito politico ha indicato un ministro, come noto. Adesso troveremo una soluzione anche a questo gravissimo problema che si è creato". Lo dice Nicola Zingaretti, segretario del Pd, rispondendo a un giornalista de ilfattoquotidiano.it che gli ha chiesto il motivo dell'assenza di donne tra i ministri dem del governo Draghi. Ora Zingaretti ha annunciato che spingerà per la nomina di sottosegretari donna.

"Nell'ordinanza del ministro Speranza sullo sci è mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l'Italia serve un modello buono, come quello del Veneto": lo ha detto il neo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (Lega) in collegamento con Telenuovo. "Non entro nel merito del metodo  ma non può funzionare così. Invece del bonus monopattino, parliamo di incentivi per chi lavora in montagna. Non si deve parlare di turismo, ma di industria del turismo".

Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta dovrà decidere come affrontare la questione della regolamentazione dello smart working. Poco meno di un anno fa, in un'intervista rilasciata a Tgcom24, diceva: "Riaprire tutto: i Comuni devono funzionare, i tribunali devono funzionare, come funzionano gli ospedali. Non vedo perché se un ospedale funziona, non possa funzionare una scuola, un Comune, un ufficio urbanistica, un tribunale. Smettiamola per favore, basta: si torni tutti a lavorare".

"Appena finito il passaggio di consegne con il ministro uscente Giuseppe Provenzano. Un incontro proficuo e collaborativo. Ci saranno tante sfide da affrontare": lo ha scritto la nuova ministra per il Sud, Mara Carfagna, pubblicando una foto su Twitter insieme al suo predecessore.

"La posizione di Fratelli d’Italia nella giornata di mercoledì al Senato e di giovedì alla Camera dovrà essere una posizione chiara con un voto contrario alla fiducia del governo Draghi e ribadendo la piena disponibilità a lavorare per il bene della Nazione. Credo che siano giuste una posizione chiara e un’opposizione patriottica": lo ha detto la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, durante la direzione nazionale del partito, riunita in videoconferenza. "Si può dire senza timore di smentita, che gli italiani sono rimasti molto delusi dalla squadra di governo che Mario Draghi ha messo in campo", ha aggiunto, puntando il dito contro "la totale assenza di una forte discontinuità con l’esperienza di Giuseppe Conte" e affermando di trovare "oggettivamente intollerabile e ingiustificabile" che il Pd sia la forza trainante di questo esecutivo. E conclude: "È curioso che si dica che Draghi sia necessario a salvare l’Italia dal governo Conte se il suo esecutivo ha gli stessi i ministri".

"So che molti dei nostri attivisti e parlamentari sono delusi. Comprendo il malumore di chi non digerisce certe scelte e di chi nutre perplessità rispetto a decisioni che appaiono in contrasto con il nostro percorso. Ma dobbiamo adottare un cambio di prospettiva drastico, perché il momento lo richiede": lo scrive il presidente della Camera, Roberto Fico, in un lungo post su Facebook. Fico quindi aggiunge: "Io stesso non ho nascosto un malessere rispetto ad alcune fasi e ad alcuni provvedimenti, ma ho lavorato dall’interno con serietà e trasparenza a sostegno di una linea scelta insieme".

Lanciando poi un appello alla responsabilità e alla lungimiranza. "Una cosa chiara va detta: il nuovo super ministero c'è. Avrà competenze e perimetro che prima non esistevano. Tutto ciò che riguarda l’energia confluirà nel ministero della transizione ecologica, assieme all’ambiente. Un cambio di prospettiva storico. Storico, al di là come la si pensi e delle idee politiche di ciascuno".

E conclude: "Voglio infine ringraziare, di cuore, Giuseppe Conte. Ha lavorato al servizio del Paese, in momento difficile e complesso, con serietà, responsabilità, coraggio. Abbiamo fatto tanta strada insieme, e sono certo che continueremo a farne ancora".

"Il danno per l’economia dello sci e della montagna è davvero immenso. Il Governo si adoperi subito per indennizzi e ristori a chi è stato colpito. Questa è la priorità assoluta": lo scrive il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, su Twitter.

La conferenza dei Capigruppo del Senato è stata convocata domani, martedì 16 febbraio, alle ore 18. Il giorno seguente, mercoledì 17 febbraio, l'Aula del Senato si riunirò invece per votare la fiducia al governo di Mario Draghi.

Prende forma lo staff del presidente del Consiglio Draghi. Secondo quanto si apprende, Antonio Funiciello è stato nominato capo di Gabinetto. Roberto Chieppa è stato riconfermato segretario generale di Palazzo Chigi. Funiciello, 45enne esperto di comunicazione,  è già stato a capo dello staff dell'allora presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

"Buon lavoro ad Antonio Funiciello". Lo scrive su Twitter il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

"Chiunque si fosse fatto illusioni è ovviamente artefice delle proprie delusioni. C'è un risveglio femminile negli ultimi anni di cui alcuni partiti non vogliono prendere atto perché il potere è una specie di afrodisiaco. Le donne possono imparare per l'ennesima volta che non bisogna aspettare di essere cooptate per gentile concessione, ma che è un problema, specie in società come le nostre, che necessita un'attenzione duratura e persistente": così Emma Bonino, leader di +Europa, intervenendo alla trasmissione Forrest su Radio 1. E nello specifico sulle parlamentari del Partito democratico: "Mi chiedo come non abbiano pensato a farsi valere un po' prima. Che ci fosse in gioco un nuovo governo non era un mistero. Ma sono problemi del Pd. Guardando più in generale la società, è vero che ultimamente ci sono stati dei passi avanti: la prima presidente della Corte Costituzionale con Marta Cartabia, la prima presidente del Senato con Elisabetta Casellati, ad esempio. Da qui bisogna farsi forza e non lasciare il tema solamente nei talk show o sui social network".

L'ex sottosegretario Peppe De Cristofaro non condivide la scelta dei parlamentari di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto e Loredana De Petris, che voteranno a favore della fiducia a Draghi, nonostante la posizione ufficiale presa dal partito: "Comprendo i dubbi e le perplessità di alcuni nostri parlamentari che voteranno sì. Ma penso che la loro scelta sia sbagliata, poco rispettosa del largo dibattito interno. Mi sarebbe piaciuto dicessero ‘non condivido ma rispetto l'indicazione del partito', però è possibile che io sia un uomo d'altri tempi".

In un nota però aggiunge: "Non mi piace che in Europa siamo l'unico Paese in cui il centrosinistra governa con i nazionalisti. Non mi piacciono i ministri dei vecchi governi Berlusconi che ho combattuto nelle piazze, non mi piacciono le ingerenze dalla Confindustria di Bonomi e nemmeno la trazione ultra settentrionale del nuovo governo – continua l'ex sottosegretario del governo Conte – avrei capito un governo a termine, a scadenza non certo di legislatura".

"Per quanto mi riguarda non ci sono sottosegretari per tutte le stagioni, torno alla mia vita di partito. Ma vedo un grande smarrimento di tante persone di sinistra che non condividono l'esito di questa crisi, la caduta del governo Conte, l'ammucchiata intorno a Draghi".

"Nel mio futuro immediato vedo il rientro a Firenze, come professore dell'Università. È terminata l'aspettativa e quindi riprenderò sicuramente ad andare a Firenze". Lo ha annunciato l'ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alle telecamere del Fattoquotidiano.it, vicino a Palazzo Chigi.

"Quello con Pd e Leu è un progetto che non ho declamato a caso ma che abbiamo iniziato anche a realizzare: ha già prodotto dei risultati, altri sono in corso di completamento, altri vanno ancora elaborati e realizzati: quella è una prospettiva a cui credo molto. Ci credo molto da politico, da privato cittadino e da ex presidente del consiglio. Continuerò a dare il mio contributo nelle modalità che decideremo insieme", ha spiegato.

"L'assalto a Roberto Speranza è un attacco al principio di cautela che bisogna invece rispettare se vogliamo sconfiggere la pandemia. Matteo Salvini cambi tono e registro. Questo non è il suo Governo. E si ricordi che la salute degli italiani viene prima di tutto": lo scrive su twitter il senatore di LeU Francesco Laforgia.

"Lei entra in carica in un momento in cui è importante una cooperazione internazionale stretta e contrassegnata dalla fiducia, sia sul piano bilaterale che in Europa. Da convinto europeo Lei si è già impegnato con successo in passato per l'unità e la stabilità dell'Europa": così la cancelliera tedesca Angela Merkel in un messaggio di congratulazioni a Mario Draghi.

Il senatore del Movimento Cinque Stelle, Emanuele Dessì, non voterà la fiducia al governo Draghi. Lo ha dichiarato a Radio Cusano Campus: "Resto convinto che noi abbiamo fatto bene a non impedire la nascita di questo governo, ma che sarebbe stato meglio dare un appoggio esterno, rendendoci disponibili a dare il nostro voto per tutti i provvedimenti a favore dei cittadini. Il problema è dare la fiducia ad un governo con un presidente che, pur bravissimo, non è politicamente in linea con quello che noi abbiamo sempre rappresentato. Sicuramente io non voterò Si' alla fiducia, poi su come mi comporterò più avanti dipenderà da quello che dirà il Presidente, bisognerà vedere le azioni che farà e come si ricomporranno i rapporti ormai lacerati tra le varie forze politiche di maggioranza".

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi ha nominato il vicepresidente, Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. Lo riferisce una nota dello staff del partito. All'onorevole Tajani, che è tra i fondatori del movimento, ha assegnato come principale mandato quello di coordinare lo sviluppo di Forza Italia sul territorio. Tra i primi compiti anche quello di coordinare l'attività e il contributo di Forza Italia al neonato governo di Mario Draghi.

Il Cavaliere ha nominato poi la senatrice Licia Ronzulli, responsabile per i rapporti con gli alleati. Avrà delega a coordinare, su indicazione del presidente, le strategie comuni agli altri partiti della coalizione di centrodestra per le iniziative e per il programma.

"Se è pur vero che il nuovo Governo si è insediato il giorno prima della decisione è altrettanto vero che il Cts c'è dai mesi precedenti": queste le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in merito alla chiusura degli impianti sciistici fino al prossimo 5 marzo. E aggiunge: "La scorsa settimana si era deciso di prorogare il divieto di spostamento tra regioni fino al 5 marzo: mi domando perché in quell'occasione non è stato fatto presente dal Cts di chiudere gli impianti sciistici se ne ravvisava la necessità. Considerando anche che lo stesso Cts pochi giorni fa aveva dato l'ok" alle linee guida messe a punto dalla Conferenza delle Regioni per la riapertura.

Se in un primo momento i numeri potevano essere un’incognita per il governo di Mario Draghi (inizialmente il Movimento Cinque Stelle aveva annunciato il No e anche la Lega sembrava poco incline a sostenere il nuovo esecutivo) ormai è chiaro che non sono un problema. All'opposizione, alla fine, vedremo solo Fratelli d'Italia, a cui si è aggiunta nelle ultime ore anche Sinistra Italiana. Questi due gruppi voteranno contro la fiducia in Aula: alcuni parlamentari M5s, invece, potrebbero decidere di astenersi.

"Draghi? Non do fiducia a scatola chiusa, vediamo i provvedimenti. Ho imparato a essere molto prudente: pagare moneta, vedere cammello": lo ha detto il senatore del Movimento Cinque Stelle, Nicola Morra, intervenendo alla trasmissione Tagada su La7.

"Questo governo nasce dentro un'operazione politica molto esplicita guidata da Renzi, con l'obiettivo di far cadere Conte e impedire che fosse quel governo a gestire le risorse del Recovery Plan": lo dice il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, alla trasmissione l'Aria Che Tira.

"Pensate a quanto costeranno al Movimento 4 ministeri assolutamente marginali: perdita totale di coerenza della linea etica e politica, sedendo accanto a Berlusconi e Draghi (…) irriconoscibilità del Movimento rispetto a tutte le altre forze presenti nella coalizione; irrilevanza nella tutela dei provvedimenti messi in campo nelle precedenti esperienze di governo, dato che nessuno ricade sotto i nostri ministeri (…);-perdita di onore e dignità del Movimento 5 Stelle nel contribuire con pochi e irrilevanti ministeri alla nascita di un governo che è di fatto un commissariamento ed un esproprio della maggioranza dei seggi quindi del peso politico che ci hanno riconosciuto gli elettori": lo scrive in un lungo post su Facebook la senatrice del Movimento Cinque Stelle Bianca Laura Granato. Aggiungendo che "la via d'uscita più onorevole che ci consentirebbe una politica di qui in avanti dignitosa e rispettosa del nostro mandato elettorale sarebbe il ritiro dei nostri Ministri per avere le mani libere per poter garantire al Paese una opposizione credibile e con un peso politico serio".

"Davanti a noi c’è ancora tanto lavoro da fare, ulteriori dossier restano aperti. Ci aspettano mesi duri e complessi.Dobbiamo sconfiggere definitivamente il virus. Sarà possibile farlo solo lavorando sodo, con umiltà e senso delle istituzioni": lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, confermato al ministero degli Esteri, ripercorrendo gli ultimi mesi alla Farnesina.

La Conferenza dei capigruppo della Camera si riunirà mercoledì alle 12.30, giorno in cui il governo di Mario Draghi chiederà la fiducia al Parlamento.

"Il governo Draghi non è il governo dei migliori, non è un governo di coalizione. È un governo d'emergenza nazionale. L'alleanza per lo sviluppo sostenibile alla Camera ha la maggioranza assoluta e al Senato quella relativa. E, dunque, lavoriamo insieme per il bene del Paese": così in un tweet Sandro Ruotolo, senatore del Gruppo Misto.

Sinistra Italiana voterà No alla fiducia all'esecutivo di Mario Draghi. "Questo governo è un gran pasticcio, non si può stare insieme alla destra nazionalista", ha detto il segretario nazionale, Nicola Fratoianni, intervistato da Fanpage.it. Due parlamentari hanno però comunque deciso di sostenere la nuova squadra: "Sono amareggiato, ma non farò nessuna guerra", ha commentato.

"Il modello Conte-Casalino che abbiamo superato prevedeva gli annunci la domenica che ti cambiavano la vita il lunedì. Quando il nuovo governo sarà in carica, da questo punto di vista, chiederemo una maggiore collaborazione, condivisione e programmazione. Siamo agli strascichi del governo Conte": lo ha detto Matteo Salvini rispondendo alle domande dei giornalisti fuori dal Senato rispetto alla decisione di mantenere chiusi gli impianti sciistici fino al prossimo 5 marzo.

Secondo l'ultimo sondaggio di Tecné, realizzato per l'agenzia Dire, il governo di Mario Draghi avrebbe un alto indice di consensi, con una fiducia stimata al 58,4%. Quella verso il governo dimissionario guidato da Giuseppe Conte si fermava attorno al 30,6%. Anche per quanto riguarda il favore dei cittadini nei confronti dei leader, Draghi si trova in testa: è  seguito, ma a distanza, da Giorgia Meloni.

"Sono nel panico, non dormo da qualche giorno. In tempi normali non avrei avuto dubbi nel votare contro, adesso i dubbi li ho", spiega Emanuele Dessì, senatore del Movimento 5 Stelle, intervistato da Radio Cusano Campus. "Il problema è dare la fiducia ad un governo con un presidente che, pur bravissimo, non è politicamente in linea con quello che noi abbiamo sempre rappresentato. Sicuramente io non voterò sì alla fiducia, poi su come mi comporterò più avanti dipenderà da quello che dirà il Presidente, bisognerà vedere le azioni che farà e come si ricomporranno i rapporti ormai lacerati tra le varie forze politiche di maggioranza".