Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo aver incassato la fiducia alla Camera dei deputati, ha passato anche la prova del Senato, dove i numeri erano più risicati: 169 i voti a favore, 133 i contrari e 5 gli astenuti. Nel frattempo, si ragiona sulla squadra di sottosegretari per il governo Conte bis.
- Fiducia al governo, Conte: "Un nuovo inizio per l'Italia, al lavoro con coraggio e determinazione" 10 Settembre
- Fiducia al Senato, Conte: "Ora priorità è governare. Nomina dei sottosegretari il prima possibile" 10 Settembre
- Conte bis ottiene la fiducia al Senato, Zingaretti: "Ora inizia la grande sfida" 10 Settembre
- Conte al Senato: maggioranza solida, pochi dubbi sull'esito del voto di fiducia 10 Settembre
Fiducia al governo, Conte: "Un nuovo inizio per l'Italia, al lavoro con coraggio e determinazione"
"Il Parlamento ha votato la fiducia al Governo. Un nuovo inizio per l'Italia, una stagione riformatrice di rilancio e speranza. Costituzione e rispetto delle Istituzioni la nostra bussola, gli interessi degli italiani il nostro obiettivo. Al lavoro con coraggio e determinazione". Lo ha scritto in un tweet il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, annunciando l'avvio del nuovo governo, che ha ottenuto a Palazzo Madama 169 sì: i no sono stati 133 no, gli astenuti sono stati 5. Dopo l'ok ottenuto ieri alla Camera il governo Conte bis può ufficialmente partire.
Richetti lascia il Pd: "Con Carlo Calenda scriveremo una bella pagina insieme"
"Domani comunicherò le necessarie conseguenze delle mie scelte. Ho stima e rispetto per tutti gli amici del Pd e non voglio creare imbarazzi dopo la decisione di astenermi sulla fiducia. Insieme a Carlo Calenda e tanti amici, con umiltà, scriveremo una bella pagina insieme". Lo scrive su Twitter il senatore Matteo Richetti che dopo non aver votato la fiducia al Senato sarebbe in procinto di annunciare la scelta di passare al gruppo Misto e uscire dal Pd.
A quanto si apprende Calenda avrebbe commentato così la sua decisione: "Coraggioso e coerente Matteo Richetti lavoreremo insieme. Sarà tosta ma entusiasmante. Benvenuto".
Fiducia al Conte bis, Paragone: "Sanzioni dal M5S? Le mie posizioni sono note da sempre"
"Nel Movimento 5 Stelle c'è una fortissima sensibilità rispetto alle parole guerriere": Gianluigi Paragone conferma la sua permanenza nel gruppo M5s dopo che oggi, in dissenso dal gruppo, ha deciso di non votare la fiducia la Conte Bis. "Il Movimento ce l'ha dentro di sé questo tipo di racconto. Ho ricevuto consensi anche da parte di colleghi. Non ho fatto un discorso diverso da quello che ho fatto sempre", aggiunge. E a chi gli chiede se tema sanzioni, risponde: "chi ha proposto la mia candidatura sapeva benissimo quali erano le mie posizioni".
Fiducia al governo Conte bis, Renzi: "Mi è costato molto ma ho lavorato per quest'alleanza Pd-5S"
"Ho votato ‘Sì' alla fiducia al nuovo Governo. In questo mese la politica italiana ha vissuto una tempesta incredibile. La scelta di Salvini di chiedere ‘pieni poteri' ed andare a elezioni ha segnato una svolta inspiegabile. Accettare il diktat della Lega e andare a votare a novembre avrebbe aumentato l'IVA, portato l'Italia in recessione, escluso il nostro Paese dalla guida delle istituzioni europee, alimentato un clima di tensione e di violenza verbale", è il commento su Facebook del senatore dem Matteo Renzi. "Fare politica – prosegue – significa avere il coraggio di fare scelte anche contro corrente, inattese, sorprendenti. Ho scelto di lavorare assieme ad altri per garantire un futuro a questa legislatura. E l'ho fatto difendendo l'interesse degli italiani e mordendomi la lingua per tutti gli insulti e le diffamazioni di questi anni. Mi è costato molto sul piano personale e umano ma penso che sia stata la scelta giusta per l'Italia e per gli italiani. Non si fa politica con i risentimenti personali ma mettendo al centro il bene comune. Buon lavoro al nuovo Governo, viva l'Italia".
Fiducia al Conte bis, Catalfo: "Ora salario minimo e parità di genere nelle retribuzioni"
"Il governo ha ottenuto la piena fiducia delle due Camere. Ci aspettano sfide grandi ed importanti per dare all'Italia un mercato del lavoro sempre più inclusivo e all'avanguardia, nel rispetto della Costituzione e dei diritti dei lavoratori". Lo scrive la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, su Facebook aggiungendo: "Mi impegnerò quotidianamente perché ciò accada".
Catalfo indica i punti su cui andare avanti: "Salario minimo, una legge sulla rappresentanza sindacale e un'altra, fondamentale e non più rinviabile, per la parità di genere nelle retribuzioni, senza dimenticare la realizzazione di un piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali saranno tra le priorità dell'azione dell'esecutivo". Reddito di cittadinanza e Quota 100, ribadisce, "restano. Entrambe le misure possono essere migliorate ma non sono in discussione. Dobbiamo lavorare con sempre maggiore forza sul potenziamento delle politiche attive e dei Centri per l'impiego. È un lavoro complesso ma lo faremo con la forza e l'abnegazione che ci contraddistinguono". Come MoVimento 5 Stelle "abbiamo sempre sostenuto che ‘nessuno deve rimanere indietro'. Lungo questa direttrice continueremo a muoverci per il bene di cittadini e famiglie".
Fiducia al Senato, Conte: "Ora priorità è governare. Nomina dei sottosegretari il prima possibile"
"Qual è adesso la priorità del governo? Governare". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte risponde a chi lo interpella all'uscita dal Senato dopo, aver incassato la fiducia al suo governo. Ora la partita da chiudere è quella della nomina dei sottosegretari. Ma il premier non si sbilancia sulla data. La prima occasione utile potrebbe essere il Consiglio dei ministri di giovedì: "Il prima possibile", ha detto Conte. E a chi gli chiede se il percorso della manovra economica partirà da Bruxelles dove il capo del governo è atteso domani dice: "La manovra si fa in Italia".
Conte bis ottiene la fiducia al Senato, Zingaretti: "Ora inizia la grande sfida"
"Ora inizia la grande sfida: cambiamo insieme l'Italia". Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti dopo il voto di fiducia al Senato.
Governo, Richetti non voterà la fiducia: “Mi asterrò, era necessario nuovo premier”
Il senatore del Pd, Matteo Richetti, annuncia che non voterà la fiducia al governo Conte in dissenso con il suo gruppo. Si asterrà, per non votare come la Lega, per dirlo con le sue parole. L’annuncio è arrivato durante le dichiarazioni di voto al Senato da parte dello stesso Richetti: “Sarà anche il mio presidente del Consiglio, ma non avrà la mia fiducia. Non posso per coerenza e valori della mia militanza votare la fiducia a un governo nato su basi di convenienze e ambiguità. Ancora adesso un collega del M5s ha detto che il precedente governo stava lavorando bene, per me è insostenibile. Non le ho assicurato la mia fiducia quando era un docente di diritto, non lo posso fare adesso, dopo che ha messo in calce la sua firma su provvedimenti che hanno reso il Paese meno liberale. Ha anche aggravato la sua posizione, perché se Salvini non avesse staccato la spina lei sarebbe ancora presidente di quel governo. Un presidente degno di questo nome quelle cose che ha detto le avrebbe dette prima e avrebbe staccato la spina. Non so come si possa interpretare oggi l’incontro tra due forze politiche che una cosa sola hanno detto chiara all’Italia: mai l’uno con l’altro”.
Richetti continua il suo intervento spiegando la sua posizione: “Oggi bisognava fare un altro tentativo, far vedere che il governo nasceva dal coraggio e non dal cinismo. Una fase nuova richiedeva un premier nuovo, un ministro diverso alla Farnesina, non poteva consentire il teorico della democrazia diretta a Palazzo Chigi. Non voterò contro, ma mi asterrò. Non voterò la fiducia, ma non accomunerò il mio voto a quello della Lega. Non mi fido dell’avvocato del popolo che quando cambia il popolo rimane avvocato. Salvini e la destra saranno sempre i miei avversari, voglio evitare che il Paese li abbia al governo battendoli alle elezioni, non alleandomi con chi gli ha consentito di raddoppiare i voti”.
Richetti non sarà l'unico senatore a votare in dissenso con il suo gruppo: la stessa decisione è stata presa, per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, anche da Gianluigi Paragone, che da giorni aveva annunciato di essere contrario alla nascita di questo esecutivo. Anche Paragone, comunque, pur dicendosi tentato di votare contro si limiterà ad astenersi.
Governo, giornale tedesco Handelsblatt avverte: "Rottura coalizione sarebbe fatale per Ue"
Il quotidiano tedesco Handelsblatt avverte l'Ue su ciò che potrebbe avvenire nell'Unione in caso di rottura della coalizione M5s-Pd, con il governo che oggi riceverà il voto di fiducia dal Senato. Se la coalizione "si rompesse, sarebbe fatale per l'Europa", scrive il quotidiano commentando il voto di fiducia. Il giornale tedesco, in realtà, sembra mostrare molti dubbi sui numeri della maggioranza che, forse, sono più solidi di quanto previsto: per Handelsblatt la maggioranza "vacilla". Un riferimento al fatto che i tre partiti al governo possono contare su 161 senatori, lo stesso numero necessario per avere la maggioranza. "Qualora un solo senatore dovesse defezionare", ipotesi non ritenuta improbabile, per il governo Conte sarà necessario ricorrere ai voti di altri gruppi come il Misto o le Autonomie. Uno scenario che il giornale tedesco spera si possa evitare. Il punto cruciale, comunque, riguarda la stabilità dell'Italia che fa in modo – per il quotidiano – che non si metta a rischio la stabilità dell'Ue.
Governo, Mario Monti vota sì alla fiducia: “Ma da M5s e Pd trasformismo senza precedenti"
Il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio, Mario Monti, voterà sì alla fiducia al governo Conte 2. Ad annunciarlo è lo stesso Monti durante il dibattito in corso al Senato: “Se dovessi essere coerente con me stesso dovrei votare la fiducia. Oggi ho deciso di pretendere maggiore coerenza da me stesso che da altri e quindi di mettere alla prova una posizione di sostegno alla fiducia ma sottolineo molto che è indispensabile un vero mutamento di indirizzo”. Monti centra il suo discorso proprio sulla coerenza: “Io mi trovo in imbarazzo nell'esprimermi sul nuovo governo, risultante di un tasso complessivo di trasformismo senza precedenti, da parte di ciascuno dei due partiti della nuova coalizione. Dovrei esserne contento visto il programma, mentre prima il mio giudizio era molto negativo. Il punto è quello della credibilità, per orientare il mio modestissimo e singolo voto: c'è in lei e nel Movimento 5 stelle un ripensamento sincero rispetto al posizionamento dell'Italia in Europa e nell'economia?”.
Gentiloni nominato commissario all'Economia: "Rilanciare crescita, cercherò onorare Italia"
Subito dopo l'ufficializzazione della composizione della prossima Commissione europea, il neo-commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, ringrazia la presidente Ursula von der Leyen: "Ringrazio la presidente Ursula Von der Leyen per l’incarico che mi ha assegnato nella nuova Commissione. La responsabilità di Commissario all’economia alla quale oggi sono stato candidato è di grande rilievo in un momento cruciale per il futuro dell’economia europea. Mi impegnerò innanzitutto per contribuire al rilancio della crescita e alla sua sostenibilità sociale e ambientale. Cercherò di onorare l’Italia, il cui Governo mi ha proposto, lavorando nell’interesse di tutti i cittadini europei e in costante raccordo con il Parlamento europeo e le istituzioni dell’Unione".
Governo, la senatrice a vita Elena Cattaneo voterà sì alla fiducia al Senato
Il nuovo governo Conte, formato da M5s, Pd e Leu, raccoglie nuovi consensi e, in particolare, quello della senatrice a vita Elena Cattaneo. L’annuncio di Cattaneo è arrivato nell’Aula del Senato, durante la discussione generale sulla fiducia al governo Conte. “Il mio voto di fiducia al nascente governo – spiega Cattaneo – nasce da due aspetti: il primo è di contesto, cioè la necessità di evitare al Paese una campagna elettorale in vista di una difficile sessione di bilancio e ne ho capito i rischio. Poi di merito: dare la fiducia è un impegno che considero cruciale per dare un futuro di benessere al Paese”. Secondo la senatrice a vita c’è “un’urgenza culturale che riguarda il riconoscimento che le istituzioni sapranno dare al sapere, all'importanza dello studio e la necessità di affrontare temi importanti sulla salute, sulla ricerca, senza propaganda o scelte ideologiche ma riflettendo sulla sostenibilità reale”. Per questo Cattaneo chiede di non smontare la “preziosa legge sui vaccini” e di mettere in atto una “legge sulla ricerca e il lavoro dei ricercatori”. Il voto favorevole, comunque, non sarà “incondizionato, ma sarà legato di volta in volta ai singoli temi”.
Salvini sferza Conte: “A lui lascio la poltrona, io mi tengo la dignità”
Il giorno dopo la fiducia del nuovo governo Conte alla Camera, il leader della Lega ed ex vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, torna all’attacco del presidente del Consiglio intervistato su Radio Rtr 99. “Conte è cambiato completamente – accusa Salvini – in 15 giorni ha fatto e detto l’esatto contrario rispetto agli ultimi 15 mesi. Squallido passare dal governo con la Lega ad un governo con Leu. Gli lascio la poltrona, mi tento la dignità”. A Salvini viene chiesto se comprerebbe una macchina usata da Conte. Il leader leghista risponde: “Ma neanche un cono gelato”.
Salvini parla della manifestazione di ieri davanti Montecitorio, organizzata da Fdi e a cui ha aderito la Lega: “Secondo qualcuno i fascisti erano quelli lì fuori, ma è roba da matti: saremmo così dittatori che vogliamo che il popolo voti, pensa te…”. Secondo il leader leghista “era incredibile il contrasto con la Camera dei deputati, con il portone chiuso e blindato e dentro questi del Pd e Cinque Stelle a inventarsi questo nuovo governo. Fuori la gente chiedeva democrazia, libertà di scelta, elezioni”.
L’ex ministro dell’Interno accusa ancora il M5s: “In Europa aveva già scelto di andare a sinistra, scegliendo Macron e Merkel anziché gli italiani. Questo Governo nasce per paura delle elezioni, ma con il collante delle poltrone non so quanto potranno durare. Vedremo di limitare i loro danni”. Salvini conclude: “Possono tirare avanti qualche tempo, non possono tirare avanti all'infinito. Prima o poi il diritto di voto ce lo restituiscono”.
Conte al Senato: maggioranza solida, pochi dubbi sull'esito del voto di fiducia
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è al Senato per il secondo voto di fiducia del Parlamento. Nella giornata di ieri, il governo ha ottenuto la fiducia della Camera dei deputati con un'ampia maggioranza, 343 voti favorevoli su un quorum che, causa assenze, era fissato a 304. Oggi la situazione dovrebbe essere in parte diversa, dal momento che la maggioranza sembra poter contare su un margine meno ampio, ma il risultato non dovrebbe essere in discussione e questa sera dovrebbe così arrivare il via libera definitivo al governo Conte bis.
Facendo un rapido calcolo, dovrebbe essere agevole il superamento del quorum di 161: il Movimento 5 Stelle conta su 107 senatori, il Partito Democratico ne ha 51, Liberi e Uguali 4; a questi vanno aggiunti 3 senatori del Misto e 3 del gruppo Autonomie, più i 3 della SVP; anche se i dissidenti M5s e PD e se non arrivasse alcun sostegno dai senatori a vita, dunque, la maggioranza potrebbe scavallare quota 170.
Nel frattempo, si ragiona sulla squadra dei sottosegretari del governo Conte bis: Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono al lavoro per completare le caselle, con qualche dubbio ancora da sciogliere su Economia, Interno, Pubblica Amministrazione e giustizia.