Urne aperte dalle 9, presidiate con alte misure di sicurezza contro il rischio terrorismo. I movimenti anticasta sfidano il bipartitismo. Rajoy ancora in testa ma i 124 seggi non gli assicurano la governabilità.
- Risultati finali: Popolari primo partito ma il paese non è governabile 20 Dicembre
- Al 10% dei seggi scrutinati la situazione è la seguente 20 Dicembre
- Elezioni in Spagna: vince la destra di Rajoy. Podemos solo terzo 20 Dicembre
- I quattro attori in campo 20 Dicembre
Risultati finali: Popolari primo partito ma il paese non è governabile
Alla fine dello scrutinio – siamo al 99,6% delle schede – il risultato vede il Partito Popolare di Rajoy in testa ma il Premier uscente perde ben 64 seggi rispetto al 2011 scendendo sotto quota 176 (il numero minimo per governare da soli) e dovrà allearsi per formare il governo. Ad ora gli unici due partiti che insieme supererebbero la soglia 176 sono il Partito Popolare e quello Socialista. Podemos è il terzo attore politico della nazione con 69 seggi (al partito Podemos vanno sommate le liste collegate En comù podem, Podemos el moment ed En marea.
Dato affluenza: 73,21%, in aumento rispetto al 2011
Balzo in avanti nell'affluenza alle urne 4% in più di votanti rispetto alle politiche del 2011. La Spagna inverte la tendenza astensionista che aleggia sull'Europa
40% dei voti scrutinati: Partito Popolare primo ma perde 66 seggi rispetto al 2011
Primo dato importante. Secondo i dati reali il Partito Popolare del Premier uscente Rajoy ottiene 120 seggi, seguito dal Partito Socialista con 96. Terzo Podemos che ottiene 7o seggi poiché vanno considerate le liste collegate: En comù podem, Podemos el moment ed En marea
Al 10% dei seggi scrutinati la situazione è la seguente
Secondo quanto riporta il sito del Ministero degli Interni spagnolo la situazione, al 10% dei voti scrutinati, è la seguente:
Partito Popolare avanti, seguito dal Partito Socialista. Terzo Podemos.
Podemos primo partito nei Paesi Baschi. Forte affermazione in Cataluna
Podemos fortissimo in Cataluna dove la sua affermazione dà il segno di un passaggio di consegne rispetto alla storica regione dell'operaismo spagnolo. Primo partito anche nei Paesi Baschi con il 25% dei consensi. Affermazione importante anche a Madrid dove è secondo con il 23.5%, primo il PP con 30,4%
Ai voti Podemos è il secondo partito
Le prime proiezioni vedono il Partito Popolare al 26,8%, Podemos 21,7%, il Partito Socialista 20,5% e 15,5% per Ciudadanos.
Ai voti Podemos è il secondo partito di Spagna ma terzo per numero di seggi poiché il partito socialista ha vinto in molte piccole circoscrizioni
A rischio stallo: Pp e Psoe avrebbero maggioranza solo insieme in una Grande Coalizione
C'è il rischio di uno stallo in Spagna. Secondo gli exit poll nessun partito avrebbe la maggioranza e il partito di maggioranza relativa – il Partito Popolare – vede i suoi consensi fermarsi a 111 seggi raccolti che non bastano a governare. Anche un'alleanza del premier popolare uscente Rajoy con i centristi di Ciudadanos non raggiungerebbe il numero necessario (176) a costituire un governo. Si apre lo scenario di una Grosse Koalitione Socialisti-Popolari, con i primi che affermano che ciò non avverrà mai.
Un'altra alternativa viene da un'accordo Popolari-Podemos improbabile tanto quanto – se non di più – un accordo Socialisti-Popolari
Rajoy: una vittoria senza maggioranza
Se dovessero essere confermati i risultati degli exit poll i Partito Popolare avrebbe vinto le elezioni spagnole ma il numero di seggi preso 111 non basta a governare. Per raggiungere la soglie di 176 il Premier uscente dovrà stringere accordi politici con altre forze in prima fila Ciudadanos.
Elezioni in Spagna: vince la destra di Rajoy. Podemos solo terzo
Secondo gli exit poll, il Partito Popolare di Rajoy è in testa, nettamente distaccato il partito socialista Ipsoe. Terza posizione per Podemos, a ridosso della sinistra. Quarto, l’altro movimento Ciudadanos.
Sempre secondo gli exit poll, che qui molti analisti consigliano di prendere con le molle, alla destra di Rajoy andrebbero 116 seggi circa, 83 all’Psoe, 77 a Podemos e 48 a Ciudadanos
La corsa di Podemos, giornalisti da tutto il mondo
Ci sono 400 giornalisti accreditati da tutto il mondo, e 150 sono rimasti fuori al teatro Goya in Calle de Sepulveda
Elezioni Spagna: l'affluenza alle 18 è 58,36%, un punto più del 2011
Sale l'affluenza alle urne. Alle 18 il dato era del 58,36% un punto percentuale in più del 2011
Affluenza in leggero calo
Affluenza alle urne leggermente in calo in Spagna per le elezioni per il rinnovo del Parlamento. La autorità iberiche infatti hanno annunciato che alle 14 aveva votato solo il 36.94% degli aventi diritto, un dato in calo rispetto alle passate elezioni spagnole del 2011 quando l'affluenza era stata del 37,88%. Circa un punto percentuale in meno dunque che secondo gli analisti potrebbe rappresentare un dato sfavorevole per Podemos che conta molto sulla massiccia affluenza. Secondo quanto comunicato dal Ministero dell'interno spagnolo, le operazioni di voto comunque proseguono regolarmente
I quattro attori in campo
Oggi la Spagna al voto per il rinnovo del Parlamento, le Cortes generales. Oltre 36 milioni di cittadini si recheranno alle urne – aperte dalle 9 alle 20 – per eleggere 350 deputati e 208 senatori. Una competizione elettorale che in molti definiscono "storica", che potrebbe sancire la fine del bipartitismo e dell'alternanza tra socialisti e popolari alla guida del paese dalla caduta di Franco nel 1975 e la nascita di un governo di coalizione. Per le 20 sono previsti i primi exit poll, dalle 22 e 30, invece, i primi dati certi. Vengono esclusi i candidati che ottengono meno del 3% dei voti validi emessi in ogni circoscrizione: 17 regioni più le due città autonome di Ceuta e Melilla.
Quattro gli attori in campo. Favorito nei sondaggi – intorno al 26-27% – il premier uscente, Mariano Rajoy, del Partito popolare, seguito dal socialista, Pedro Sanchez (Psoe).
Pp e Psoe dovranno fare i conti con il movimento Ciudadanos (Cittadini), in crescita seppur nato da pochi anni, guidato da Albert Rivera, e con Podemos e il suo leader Pablo Iglesias – dato in rimonta secondo gli ultimi dati.
Per gli ultimi sondaggi, nessuno dei quattro partiti arriverebbe ai 176 seggi utili per la maggioranza assoluta. A pesare sull'ago della bilancia sarà anche "l'esercito degli indecisi", stimato tra il 20 e il 40%. Ma se nessuno dei pretendenti avrà i numeri per governare, le elezioni di oggi potranno essere solo un punto di partenza. Da domani cominceranno le consultazioni tra i partiti che emergeranno più forti da questa tornata elettorale. In base alla Costituzione spagnola, infatti, è il Congresso dei deputati che nomina il premier. Anche in caso di vittoria del Partito popolare, come parrebbe dai sondaggi, ma senza maggioranza assoluta, per essere nominato primo ministro Rajoy avrà bisogno dell'appoggio di altri partiti.
I 210 mila seggi, aperti alle 9, chiuderanno alle 20 e saranno presidiati da 91.702 uomini delle forze dell’ordine. L'appuntamento elettorale è considerato ad "alto rischio" terrorismo, con un livello di allerta 4 su 5.