Nonostante lo spoglio delle schede proceda a rilento, sembra ormai certa la vittoria del candidato del centrodestra, Christian Solinas, alle elezioni regionali in Sardegna. Dietro lui il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda. Crollo del Movimento 5 Stelle che con Francesco Desogus si attesta ben al di sotto del 15%.
- Sardegna, neo governatore Solinas: "14 punti di vantaggio sono dato incontrovertibile" 25 Febbraio
- Il candidato del centrodestra Solinas eletto presidente. Per ora Pd primo partito 25 Febbraio
- Salvini: "Dalle politiche ad oggi la Lega vince 6-0 sul Pd" 25 Febbraio
- Di Maio: "Non vedo nessun problema, M5s è vivo e vegeto" 25 Febbraio
- Ultimo exit poll: sarà testa a testa centrodestra-centrosinistra 24 Febbraio
- Exit Poll: in testa il centrodestra, centrosinistra vicino, flop M5s 24 Febbraio
- Elezioni Sardegna, alle 19 affluenza del 43.78% 24 Febbraio
- Seggi aperti in Sardegna, si vota fino alle 22 per eleggere il presidente di Regione 24 Febbraio
Il candidato del centrodestra Solinas eletto presidente. Per ora Pd primo partito
Non siamo arrivati neanche alla metà delle sezioni scrutinate, ma ormai il risultato delle elezioni regionali in Sardegna è chiaro. Il nuovo presidente di Regione sarà Christian Solinas, candidato del centrodestra composto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Partito sardo d’azione. Solinas ha raccolto il 47,3% dei voti, stando ai dati delle prime 845 sezioni scrutinate su un totale di 1.840. Quasi cinque punti percentuali in meno dei voti delle liste della sua coalizione, al 52,2%. Dietro di lui il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda, con il 33,6%. Il sindaco di Cagliari si è invece avvantaggiato del voto disgiunto, raccogliendo il 3% in più rispetto alle liste della sua coalizioni, ferme al 30,1%. Al terzo posto Francesco Desogus, del Movimento 5 Stelle, con l’11,11% di voti da candidato e il 9,5% della lista del M5s. Più indietro gli altri candidati, con Paolo Maninchedda al 3,2%, Mauro Pili al 2,2%, Andrea Murgia all’1,9%, Vindice Lecis allo 0,6%.
I risultati delle liste
Ancora parziale il dato delle liste, che è quindi soggetto a cambiamenti considerando i margini ristretti tra un partito e l’altro. Per ora il primo partito è il Pd, con il 12,9%, seguito dalla Lega al 12,3%. Terzo posto per il Partito sardo d’azione, al 9,7%. Il Movimento 5 Stelle si ferma, per il momento, al 9,5%, davanti a Forza Italia (7,5%) e Fratelli d’Italia (5,1%). Tra i partiti nazionali, da segnalare anche l’Unione di centro al 4,5% e Leu al 3,5%. Molte le liste civiche che hanno raccolto tra il 3% e il 4%, soprattutto quelle facente parti del centrodestra.
Salvini: "Dalle politiche ad oggi la Lega vince 6-0 sul Pd"
È euforico il segretario della Lega e vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, dopo la vittoria – ormai certa – del candidato del centrodestra, Christian Solinas, alle elezioni regionali in Sardegna. Su Twitter il leader del Carroccio commenta: "Dalle politiche a oggi se c'è una cosa certa è che su 6 consultazioni elettorali, la Lega vince 6 a 0 sul Pd. Anche in Sardegna, dopo il Friuli, il Molise, Trento, Bolzano e l'Abruzzo i cittadini hanno scelto di far governare la Lega. E come in Abruzzo anche in Sardegna è la prima volta che ci presentiamo alle Regionali. Grazie a tutti quelli che hanno deciso di darci fiducia".
La senatrice M5s Nugnes: "La leadership di Luigi Di Maio va rimessa in discussione"
Il risultato elettorale in Sardegna delude il Movimento 5 Stelle e porta scontento anche all’interno del partito. E ad esprimerlo è una delle senatrici ‘dissidenti’, Paola Nugnes. Parlando con l’Adnkronos Nugnes sostiene che “la leadership di Luigi Di Maio va certamente rimessa in discussione. Da tempo non condivido la linea politica intrapresa e le strategie messe in atto. Se ora, oltre i sondaggi, abbiamo anche verificato con elezioni regionali, che per quanto di altro livello ci danno il polso di una indubbia e incontestabile perdita di consensi, credo che andrebbe rimessa la palla al centro. Non credo che una riorganizzazione calata dall'alto sia la soluzione. Ci vuole una riflessione collettiva che porti ad una discussione profonda con proposte da valutare tutti insieme”. A lei replica Sergio Battelli, presidente della commissione Politiche Ue della Camera, attraverso Twitter: “Leggo che la collega Nugnes vorrebbe mettere in discussione la leadership di Luigi Di Maio dopo le elezioni regionali in Sardegna. Un consiglio: affronti e sfati la profezia di Fassino: si candidi lei per guidare il M5s. Non abbiamo bisogno di picchiatori ma di visione e proposte”.
Di Maio: "Non vedo nessun problema, M5s è vivo e vegeto"
Il vicepresidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, si mostra sereno nonostante il risultato alle elezioni regionali in Sardegna sia ben al di sotto delle aspettative: "Io non vedo nessun problema", afferma facendo riferimento alla situazione dell'esecutivo. Per Di Maio, infatti, "per il governo non cambia nulla". Poi, sul risultato del M5s precisa: "Ovviamente i dati ufficiali non ci sono ancora, ma noi siamo ‘positivi' perché per la prima volta in Sardegna entriamo con consiglieri regionali". Secondo Di Maio il Movimento "è vivo e vegeto" ed è "inutile confrontare il dato delle amministrative con le politiche: sarebbe come confrontare le mele con le pere".
Giorgetti: "Gli elettori ci premiano e il governo va avanti su questa strada"
I primi dati sulle elezioni regionali in Sardegna sembrano premiare il centrodestra, di cui fa parte anche la Lega di Matteo Salvini. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed esponente di spicco del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, commenta da Londra: "Noi andiamo avanti per la nostra strada, gli elettori ci premiano, se altri hanno qualche problema è giusto che decidano loro come risolverlo", afferma riferendosi al Movimento 5 Stelle, nettamente al di sotto delle previsioni nell'isola. "La linea resta tracciata, andiamo avanti con tranquillità, serenità e serietà nell'azione di governo", conclude Giorgetti.
Conte: "Dal voto in Sardegna nessuna conseguenza per il governo"
Per il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il risultato delle elezioni regionali in Sardegna non influenzeranno in alcun modo il governo nazionale. “Non mi pronuncio sulle valutazioni politiche”, afferma Conte a margine del vertice Ue-Lega Araba che si svolge a Sharm el-Sheikh. Il presidente del Consiglio sottolinea che “non dobbiamo enfatizzare il ruolo di elezioni regionali: sono importanti per la Sardegna e offriranno degli spunti agli eletti ma sicuramente non ritengo che dagli esiti possano derivare conseguenze sul governo nazionale”. In ogni caso, Conte preferisce attendere “di conoscere i risultati definitivi”.
Il dato definitivo dell'affluenza: ha votato il 53,75% degli aventi diritto
Mentre è cominciato lo spoglio dei voti reali, è stato diffuso il dato definitivo dell'affluenza: alle 22 ha votato il 53,75% degli aventi diritto. Un dato tendenzialmente in linea con quello di 5 anni fa, quando alle urne si era recato il 52,3% degli aventi diritto.
Ultimo exit poll: sarà testa a testa centrodestra-centrosinistra
Ultimo aggiornamento del consorzio Opinio sugli exit poll delle Elezioni Regionali in Sardegna. Quando la copertura è del 100% del campione, si assottiglia il margine di vantaggio della coalizione di centrodestra, che piazza il candidato Solinas fra il 36,5 e il 40,5 percento dei consensi. Il centrosinistra, che supporta il sindaco di Cagliari Zedda, è accreditato di una forbice tra il 35 e il 39 per cento dei voti. Il Movimento 5 stelle resta invece staccatissimo tra il 13,5 e il 17,5 per cento dei voti.
Tra le liste, invece, è netto il margine del centrodestra.
Exit Poll: in testa il centrodestra, centrosinistra vicino, flop M5s
Sono stati diffusi i primi exit poll delle Elezioni Regionali in Sardegna, elaborati dal consorzio Opinio, che racchiude tre istituti di ricerca specializzati, Piepoli, EMG e Noto. I risultati mostrano avanti la coalizione di centrodestra, ma con il candidato del centrosinistra a un passo, mentre staccatissimo appare il Movimento 5 Stelle. Nel dettaglio:
Solinas (cdx): 37-41
Zedda (csx): 36-40
Desogus (M5s): 13-17
Molto più netto il vantaggio del centrodestra in termini di voti di lista, con una forbice tra gli 8 e i 14 punti percentuali sul centrosinistra.
Elezioni Sardegna, alle 19 affluenza del 43.78%
Arrivano i nuovi dati dell’affluenza alle elezioni regionali in Sardegna. Alle ore 19 il dato supera il 43% (43.78%, +2.76% rispetto a 5 anni fa). Alle 12 l’affluenza era al 16.7%, in aumento rispetto al 2014. Sono 1.470.404 i sardi chiamati al voto nelle otto circoscrizioni dell'isola. Si può ancora votare fino alle 22 ed entro le 23 è previsto il dato sull'affluenza definitiva. Lo scrutinio inizierà domani alle 7.
Regionali Sardegna, alle 12 l'affluenza è al 16,74%: in aumento rispetto al 2014
Alle ore 12 l’affluenza alle regionali in Sardegna è del 16,74%: finora hanno votato 246mila aventi diritto. Un dato in crescita rispetto a quello delle scorse regionali, nel febbraio 2014, quando alle 12 l’affluenza era del 14,5%. Secondo i dati riportati sul sito della Regione Sardegna, la provincia con una maggiore affluenza è quella di Cagliari, con il 18,58%. A seguire troviamo Carbonia Iglesias (16,61%), Olbia Tempio (16,28%), Ogliastra (16,24%), Sassari (15,94%), Nuoro (15,68%), Medio campidano (15,30%) e Oristano (14,85%). In tutte le provincie il dato è superiore rispetto a quello medio del 2014.
Protesta per il prezzo del latte, assalto a un camion nel giorno del voto
Tensioni nel giorno del voto in Sardegna, con la protesta dei pastori che continua anche oggi con nuove azioni. Un camion cisterna che trasportava latte è stato bloccato, poco dopo le 9.30, a Orune, nel nuorese. Un vero e proprio assalto organizzato dai pastori che protestano per il prezzo del latte. Secondo quanto si apprende dalle prime informazioni, l’autista è stato costretto a scendere dal mezzo e a versare tutto il latte sull’asfalto. L’assalto sarebbe stato portato avanti da quattro persone, incappucciate e probabilmente anche armate di fucili. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri: quest’ultimi indagano sul caso.
Seggi aperti in Sardegna, si vota fino alle 22 per eleggere il presidente di Regione
Seggi aperti in Sardegna dalle 6.30 alle 22 per le elezioni regionali. Sono 1.470.463 i cittadini sardi chiamati a scegliere il successore di Francesco Pigliaru e a sfidarsi ci sono sette candidati e 24 liste. Il centrodestra – composto da Fi, Lega, FdI e Partito sardo d’azione – schiera Christian Solinas. A sfidarlo, per il centrosinistra, Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, in una coalizione di cui fanno parte il Pd, Leu, +Europa e molte liste civiche. Per il Movimento 5 Stelle c’è invece Francesco Desogus. In lizza anche: Vindice Lecis, per Rifondazione comunista; Andrea Murgia, di Autodeterminazione; Mauro Pili, Sardi liberi; Paolo Maninchedda, per il Partito dei sardi.
Si vota con un unico turno, senza ballottaggio. Viene eletto presidente il candidato che prende più voti. Se il candidato più votato raccoglie tra il 25% e il 40% dei voti, avrà un premio di maggioranza grazie al quale le sue liste otterranno il 55% dei seggi. Se supererà il 40%, i seggi saranno il 60%. Se, invece, nessuno supererà il 25%, non ci sarà alcun premio di maggioranza. È possibile ricorrere al voto disgiunto, ovvero scegliere un candidato presidente e una lista non collegata a quel candidato. La soglia di sbarramento è al 10% per le coalizioni e al 5% per le liste. Lo scrutinio inizierà alle 7 della mattina di lunedì 25 febbraio.