Marco Marsilio è il nuovo presidente della Regione Abruzzo. Il candidato del centrodestra, esponente di Fratelli d'Italia, ha ottenuto quasi il 50% dei voti, distanziando nettamente tutti i suoi avversari, a partire da Giovanni Legnini del centrosinistra. Male il Movimento 5 Stelle: la sua candidata Sara Marcozzi si ferma intorno al 20%. La Lega è il partito più votato.
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Regionali Abruzzo: urne aperte dalle 7 alle 23
Urne aperte alle 7, e fino a stasera alle 23 in Abruzzo, per eleggere il nuovo presidente della Regione e il Consiglio regionale. Un milione e 200mila cittadini abruzzesi sono chiamati a eleggere il nuovo presidente di Regione e a rinnovare il consiglio regionale. Chi vince sarà il successore di Luciano D’Alfonso, dimessosi dopo essere stato eletto senatore in seguito alle politiche del 4 marzo 2018: il presidente uscente ha preferito il seggio di Palazzo Madama alla presidenza della Regione. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi.
A contendersi la poltrona di governatore per il M5S c'è Sara Marcozzi, avvocato 41enne di Chieti, consigliere regionale uscente; Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia, senatore, nato a Roma e di origini abruzzesi, di Fratelli d'Italia, 52 anni il 17 febbraio, che rappresenta il centrodestra unito, in una coalizione composta, oltre che dal suo partito, da Lega, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica; il centrosinistra si presenta unito con l'ex vicepresidente del Csm e sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini, 60 anni, avvocato, di Roccamontepiano (Chieti), a capo di una coalizione composta da 8 liste (Partito democratico, Legnini Presidente, Abruzzo Insieme, Avanti Abruzzo, Abruzzo in Comune, +Abruzzo, Progressisti per Legnini, Centristi per l'Europa-Solidali e popolari); il quarto sfidante è Stefano Flajani di CasaPound, 47enne avvocato di Alba Adriatica. Si vota in un unico turno, senza ballottaggio. Le liste del candidato che prenderà più voti avranno tra il 60% e il 65% dei seggi in consiglio regionale.
Come si vota
Ogni elettore potrà esprimere una preferenza per il candidato alla presidenza e una per una lista a lui collegata. Barrando solo la lista, il voto andrà anche al candidato presidente a cui è collegata. Si possono esprimere anche due preferenze per i consiglieri, ma in tal caso i voti devono andare a un uomo e a una donna ed entrambi devono essere candidati nella stessa lista. In caso di mancato rispetto di queste regole, la seconda preferenza verrà annullata. Non è possibile ricorrere al voto disgiunto né sarà possibile mettere la crocetta su due liste diverse, neanche se collegate allo stesso candidato presidente.