Dalla mezzanotte del 3 marzo fino alle 23 di domenica 4 marzo sarà silenzio elettorale: la legge impone lo stop alla campagna elettorale fino alla chiusura delle urne.
- Scatta il silenzio elettorale: domani si vota 03 Marzo
- Salvini: "In nessun caso la Lega entrerà in un governo che non sia di centrodestra" 02 Marzo
- Renzi al comizio finale: "Nostri nemici sono i professionisti della paura e della nostalgia" 02 Marzo
- Renzi: "Serve Commissione d'inchiesta parlamentare sulle fake news" 02 Marzo
- Renzi a Porta a Porta: "Un voto al M5S porta a governo sovranista, contro l'Europa" 02 Marzo
- Renzi: "Il candidato premier? Nome di Renzi c'è ma non ne faccio una questione personale" 02 Marzo
- Al via il comizio di chiusura di Renzi a Firenze: teatro pieno 02 Marzo
- Berlusconi: "Con Tajani in campo Salvini potrebbe ripensarci sulla premiership" 02 Marzo
- Generale Pappalardo fa irruzione a comizio di LeU. Boldrini: "Non mi fai paura" 02 Marzo
- Di Battista: "Hanno paura del reddito di cittadinanza, perché perderanno voto di scambio" 02 Marzo
- Grillo: "Abbiamo azzerato i partiti, ora non abbiamo più avversari" 02 Marzo
- Antonio Tajani: "Se la mia patria ha bisogno di me sono disponibile a fare il premier" 02 Marzo
- Ingroia contro Grasso: "È un falso leader, i veri capi sono D'Alema e Bersani" 02 Marzo
- Di Maio: "Ho letto i sondaggi, siamo a un passo dalla vittoria" 02 Marzo
- Salvini: "Con la Lega al governo ci sarà un nuovo contratto per le Forze dell'Ordine" 02 Marzo
- Salvini al comizio finale: "Il M5S è sopravvalutato" 02 Marzo
- Di Battista: "Se si torna al voto presto magari mi ricandido" 02 Marzo
- Tutti gli eventi di fine campagna elettorale 02 Marzo
- Grasso: "L'unico voto utile è a Liberi e Uguali, impediamo un governo Renzi-Berlusconi" 02 Marzo
- Salvini: "Sono pronto a fare il presidente del Consiglio" 02 Marzo
- Il candidato ministro dell'Economia M5S: "Italia fuori dall'Euro? È fuori discussione" 02 Marzo
- Berlusconi: "M5s sono una banda di sfasciacarrozze, sono mantenuti della politica" 02 Marzo
- Grillo: "Siamo rimasti solo noi del M5S e Berlusconi" 02 Marzo
- Meloni risponde alle polemiche: "Sono io la candidata premier di Fdi" 02 Marzo
- M5s attacca Tajani: “Si schierò chiaramente contro Giovanni Falcone" 02 Marzo
- Elezioni politiche 2018: partiti al rush finale, da mezzanotte stop a dichiarazioni 02 Marzo
Scatta il silenzio elettorale: domani si vota
È scattato dalla mezzanotte il silenzio elettorale. Dopo gli ultimi comizi di ieri, oggi è una giornata di riflessione prima del voto di domani. Dalle 7 alle 23 domenica si voterà per il rinnovo del Senato e della Camera. Si eleggeranno anche Presidente e Consiglio regionale di Lombardia e Lazio.
Per la Camera può votare chiunque abbia compiuto 18 anni; per il Senato l’età minima è di 25 anni. Gli elettori per la Camera sono più di 46 milioni, quelli per il Senato poco meno di 43 milioni. Gli italiani all’estero hanno già votato.
Lo scrutinio avrà inizio al termine delle operazioni di voto, cominciando dallo spoglio delle schede per l'elezione del Senato. Poi, dalle ore 14 di lunedì, nelle regioni interessate si svolgeranno gli scrutini per le elezioni regionali.
Salvini: "In nessun caso la Lega entrerà in un governo che non sia di centrodestra"
"Me lo può chiedere Junker o Mattarella, ma io nel caso nessuno abbia la maggioranza non entro in nessun governo. Ma noi daremo un dispiacere a Junker e il centrodestra vincerà la elezioni e io farò il premier. Sono pronto". Il leader della Lega è intervenuto in serata a Bersaglio Mobile, a La7, quando siamo ormai agli sgoccioli di questa campagna elettorale. "Io voglio guidare un un'Italia che torna in Europa senza tabù. Non è un tabù l'Europa, non è un tabù l'euro. Io rispetterò quello che fa l'interesse dell'Italia, quello che non favorisce l'interesse dell'Italia o lo riscrivo o lo ignoro".
Renzi al comizio finale: "Nostri nemici sono i professionisti della paura e della nostalgia"
"C'è una cosa sola di cui ci vergogniamo: ci vergogniamo di voi e del vostro linguaggio, cari 5 stelle". Così il segretario del Pd Matteo Renzi, aprendo il suo comizio finale all'Obihall di Firenze, subito dopo aver ringraziato tutti i militanti presenti. "Oggi abbiamo visto una piazza per tre quarti vuota, e le piazze non si falsificano, non sono come bonifici; le piazze o le riempi o sono vuote", ha aggiunto. E ancora: "Questo modo violento non fa male al Pd, fa male all'Italia. E noi non ci vergogniamo di essere del Pd, noi siamo orgogliosi di essere del Partito democratico", ha detto Renzi. Un passaggio accolto da un lungo applauso, e questo nonostante "abbiano fatto di tutto per farci vergognare del Pd: scandali, prove false, finte notizie, violenze verbali e insulti. Anche gli attori del nostro spot sono stati insultati. Tutto questo fa male all'Italia, non non ci vergogniamo di essere del Pd".
Renzi ha detto che bisogna fare politica sulle proposte: "La prima coalizione è quella della rabbia, e tiene insieme Lega e M5S. Sono gli esclusi, quelli che insultano, che scappano dal dialogo. Sono i professionisti della paura. Poi ci soni i professionisti della nostalgia, un'alleanza composta da Forza Italia e dalla sinistra radicale. Pensano a un mondo che non c'è più. E poi c'è un terzo blocco: quelli che hanno le idee concrete, cioè noi, il Pd, che vogliamo creare una comunità di donne e di uomini che condividono gli stessi valori".
E sulla comunicazione della squadra dei ministri che il M5S ha fatto al Quirinale ha detto: "Hanno preso presidi sceriffi ignari del fatto che era un consulente del ministro Giannini, che rispondeva agli scioperanti" e "potremmo anche rallegrarci perché prima gli 80 euro non li voleva nessuno. Mi aspettavo proponessero Nardella a qualche ministero".e Guardando il sindaco di Firenze Dario Nardella in prima fila ha aggiunto: "secondo me lo hanno fatto e lui è uno di quelli che gli ha detto di no, ce ne sono molti", ha concluso il segretario del Pd.
Renzi ha poi proposto ai militanti di cantare insieme l'Inno d'Italia: "A Macerata un uomo ha fatto quello che ha fatto e poi si è messo il tricolore sulle spalle. Per questo vorrei che chiudessimo questa campagna elettorale cantando l'Inno nazionale, per dire che l'Italia non è di quell'assassino fascista".
Renzi: "Serve Commissione d'inchiesta parlamentare sulle fake news"
"Credo che sul tema delle influenze negative sul web la prossima legislatura dovrà fare chiarezza: esistono nei social network fiumi di odio contro le persone. Io credo che siano italiani, ma il tema delle fake news non è importante per il voto, ma per chi si affida a un santone, è un problema di tutta la società". Lo afferma il leader del Pd, Matteo Renzi, a Porta a Porta. "Credo sia necessario – aggiunge – fare una Commissione d'inchiesta sulle fake news".
A proposito della Legge Fornero ha detto: "La promessa di Salvini, che ha detto di voler cancellare la legge Fornero, è irrealizzabile".
Renzi a Porta a Porta: "Un voto al M5S porta a governo sovranista, contro l'Europa"
"Agli elettori del sud vorrei dire, votate M5s e poi vi trovate i padani". Lo afferma il leader del Pd, Matteo Renzi, a Porta a Porta, spiegando che "Di Maio punta a un accordo con la Lega". "Un voto ai M5s – aggiunge – rischia di portare a un governo sovranista, contro l'Europa". E sul Cavaliere dice: "Berlusconi che molla Salvini e Meloni? Sembra "Beautiful". Berlusconi è l'unico in Europa a presentarsi a una campagna elettorale da popolare e populista assieme". "Il mio indice di consenso è sceso, è vero, ma è salito l'indice di occupazione. Sul Jobs Act qualcuno dice si potrebbe fare di più, ma ci sono persone che lavorano. Ce lo riconosceranno prima o poi? Ho fatto degli errori, ma preferisco fare errori ma aiutare il Paese piuttosto che attaccarsi alla sedia".
"Ci sono una ventina di candidati dei 5S che sono impresentabili, per questo Di Maio ha fatto quest'operazione di marketing, inviando in anticipo al Quirinale la lista dei ministri" – aggiunge – "Deciderà il presidente della Repubblica cosa fare dopo le elezioni. Ma fino a domenica la mia preoccupazione non è la fantapolitica, ma la sfida è tra noi e chi vuole uscire dall'euro, come Bagnai, che è quello che spiega l'economia a Salvini. Io preferisco andare all'opposizione che allearmi con gli estremisti".
Renzi: "Il candidato premier? Nome di Renzi c'è ma non ne faccio una questione personale"
"Il candidato premier? Se sarà Gentiloni, o un altro nome del Pd, Franceschini, Minniti o Del Rio, ad andare al governo, sono certo che gli italiani riconoscano loro autorevolezza e professionalità. Il nome di Renzi, c'è, ma non ne faccio una questione personale". Lo ha detto Renzi, segretario del Pd, nel suo intervento a Porta a Porta. "Non commetterò l'errore di personalizzare come ho fatto la volta scorsa, ma sono orgoglioso di essere l'allenatore della squadra del Pd, che se la gioca con tutti. Sono convinto che saremo primo gruppo parlamentare". Renzi ha scritto poi un messaggio ai suoi elettori: "Vi chiedo un ultimo sforzo. Siamo davvero a un passo e i dati già ci danno primo gruppo parlamentare al Senato, ma vogliamo esserlo alla Camera". E aggiunge: "Puntate sul voto al simbolo del Pd più che al candidato: la differenza la faremo sul proporzionale. C'è ancora il 20% di votanti indecisi, tutto si decide in queste ore che valgono i prossimi cinque anni".
Al via il comizio di chiusura di Renzi a Firenze: teatro pieno
Tutto esaurito all'Obihall di Firenze per l'evento di chiusura della campagna del segretario del Pd Matteo Renzi. Occupate le file di sedie sistemate nel teatro, molte le persone in piedi. Tante le bandiere del Pd, e ci sono anche banchetti dove si servono piatti tipici fiorentini, ribollita e panino al lampredotto, insieme a bicchieri di vin brulè. Ma il comizio di chiusura di Renzi non si terrà sul palco, occupato interamente da un megaschermo, ma al centro della sala, dove è stato collocato un quadrato rialzato circa un metro rispetto al suolo, con un podio e le bandiere dell'Europa, dell'Italia, e del Pd. Prima del comizio sul grande schermo sarà proiettata l'intervista di Renzi a Porta a Porta. Già arrivati all'Obihall, oltre al sindaco di Firenze Dario Nardella, alcuni dei principali candidati toscani del Pd, come il ministro per lo Sport Luca Lotti, la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi, il segretario del Pd Toscano Dario Parrini.
Berlusconi: "Con Tajani in campo Salvini potrebbe ripensarci sulla premiership"
"Anche se vincesse la Lega, sono sicuro che Salvini farebbe una profonda riflessione sul fatto che con Tajani l'Italia conterebbe molto in Europa, e non nulla come ora". Silvio Berlusconi parla a Porta a Porta. "Il partito della coalizione che avrà più voti sarà quello che indicherà al Capo dello Stato il premier. Se fosse Salvini accetteremo il candidato della Lega"- ha spiegato – "Ma sono convinto che avremo molti voti in più della Lega. "Tajani mi ha portato un regalo, un programma che prevede un fondo finanziato dalla Bei, dalla Cassa Depositi e Prestiti e fondi strutturali per le infrastrutture, mirato per il sud di tra i 20 e i 30 miliardi entro il 2020, 250 miliardi di cantieri. Tutto ciò può produrre 500mila posti di lavoro", ha detto il Cavaliere mostrando un cartello. "Con questi fondi – ha aggiunto – decine di migliaia di piccole e medie imprese". E sulla presentazione della squadra di governo del M5S in anticipo ha detto: "Questa dei ministri è una sceneggiata, molti di loro sono sconosciuti. E' solo un colpo di teatro". E sul versante alleanze ha ribadito: "Non vedo nessuna alleanza, nemmeno con il Pd che non so quale ricetta abbia per portare il Paese fuori dalla crisi".
Generale Pappalardo fa irruzione a comizio di LeU. Boldrini: "Non mi fai paura"
Colpo di scena alla chiusura della campagna elettorale di Laura Boldrini, al Circolo Arci Corvetto di Milano, durante il quale improvvisamente è arrivato il generale Antonio Pappalardo con l'intenzione di "arrestare" la leader di Leu. Come ha già cercato di fare con altri esponenti politici, Pappalardo, che era seduto in platea, si è alzato e ha cominciato a contestare la presidente della Camera. "Lei è donna delle istituzioni…". Laura Boldrini a quel punto gli ha chiesto di non essere interrotta: "C'è sempre qualche mitomane che vuole attirare l'attenzione – ha detto Laura Boldrini una volta che l'ex generale era stato allontanato – Non ha ancora capito che cos'è la democrazia e pensa che sia legittimo interrompere in questo modo provocatorio. Non ha capito che qui non c'è trippa per gatti". "Hanno paura i protofascisti – ha proseguito – Mettiti l'anima in pace, non mi fai paura". "E' venuto qui con un drappello di seguaci – ha concluso la la candidata Leu – ma non ci ha rovinato la festa".
Il presidente del Senato Grasso ha espresso solidarietà su Twitter alla Boldrini: "Il Generale Pappalardo ha tentato di "arrestare" Laura Boldrini a Milano, interrompendo la festa di chiusura della campagna elettorale. Una sceneggiata ridicola. Per fortuna la politica è un'altra cosa. Ti sono vicino, Laura. Avanti senza paura!".
Di Battista: "Hanno paura del reddito di cittadinanza, perché perderanno voto di scambio"
"Non vogliono il reddito di cittadinanza perché i vecchi politici hanno paura di perdere il controllo sul voto di scambio". Questa è l'accusa di Alessandro Di Battista sul palco dei 5Stelle. E poi fa una battuta sugli avversari: "Berlusconi e De Benedetti stanno cercando già un low cost per andarsene dall'Italia. Lo hanno promesso: se vinciamo noi se ne vanno". Subito dopo di lui sul palco di Piazza del Popolo a Roma arriva Grillo, che ultimamente ha diminuito le sue apparizioni pubbliche dopo il suo "passo di lato". L'ex comico questo pomeriggio ha incontrato la squadra del governo M5S. L'incontro è avvenuto nello stesso open space dove Di Maio ha riunito per la prima volta il suo consiglio dei ministri. "Può darsi che il periodo del Vaffa sia finito, era un diritto al grido – ha detto durante il suo intervento – Rimarrà solo un "vaffino", dopo la rivoluzione che abbiamo fatto nelle piazze. Non abbiamo avversari. I nostri avversari sono l'idiozia, la disonestà, la slealtà. Ora li abbiamo costretti a seguirci sul nostro programma, è questa la nostra vittoria".
Grillo: "Abbiamo azzerato i partiti, ora non abbiamo più avversari"
Tocca a Beppe Grillo prendere il testimone da Alessandro Di Battista e tornare a infiammare la piazza di Roma: "Abbiamo fatto una cosa incredibile, tutti i partiti si sono sciolti dalla vergogna. Ora sarà anche finito il periodo del vaffa, ma noi abbiamo fatto una rivoluzione pulendo le piazze e rivendichiamo il diritto al grido. La più alta espressione della politica non è fare delle cose straordinarie, ma impedire che si facciano cazzate. Noi non abbiamo più avversari, non lo è il badante della nipote di Mubarak. Ormai gli mettono qualcosa sotto la sedia per renderlo più alto". Poi chiude: "Le piazze sono passate di moda, ma adesso dobbiamo portare a casa i punti del nostro programma. La nostra grande vittoria è che ci stanno inseguendo sui punti del nostro programma. Quando i cittadini potranno fare un referendum a settimana, allora il MoVimento potrà anche sciogliersi".
Antonio Tajani: "Se la mia patria ha bisogno di me sono disponibile a fare il premier"
"Ho sempre fatto tutto per amore della mia patria, sono italiano e ne sono fiero. Se la mia patria dovesse avere bisogno di me io sono disponibile". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, sottolineando che "poi la decisione spetta ai cittadini e al capo dello Stato". "Se non sarà così – ha aggiunto – continuerò a fare il presidente del Parlamento europeo. Un presidente del Consiglio può dare un contributo maggiore all'Italia. Se si vuole fare contare di più l'Italia è importante avere un premier, chiunque esso sia, che faccia ascoltare l'Italia al Consiglio europeo". Ieri Tajani ha fato sapere di aver accettato la proposta di Silvio Berlusconi, che lo vuole alla guida di un eventuale esecutivo di centrodestra.
Ingroia contro Grasso: "È un falso leader, i veri capi sono D'Alema e Bersani"
Anche la Lista del popolo per la Costituzione ha chiuso la campagna elettorale a Palermo. Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa, fondatori della lista nata dal progetto politico "La mossa del cavallo", hanno incontrato i sostenitori all'albergo Federico II. A pochi metri c'è il leader di Leu, Pietro Grasso, eterno rivale di Ingroia. "Con Grasso – ha spiegato Ingroia – c'è una lunga storia di confronti in ruoli diversi. Grasso da magistrato è stato cauto e prudente con i potenti, da politico ha preferito farsi coccolare da vecchi protagonisti della politica. È un leader apparente perché i veri capi del suo movimento sono D'Alema e Bersani. Noi siamo un'altra cosa, il nostro è un movimento senza professionisti della politica. Crediamo nella costituzione, sfregiata in questi anni, e vogliamo riportarla al centro della politica". Soddisfatto di questa esperienza Giulietto Chiesa: "Il bilancio della campagna elettorale – ha detto – è molto positivo perché abbiamo dovuto affrontare così tante difficoltà e già essere presenti in otto regioni è un risultato straordinario. Ovviamente questo comporta difficoltà superiori nel raggiungere lo sbarramento. Date le circostanze, con una legge elettorale truffaldina, ci sentiamo comunque orgogliosi di quello che abbiamo fatto".
Di Maio: "Ho letto i sondaggi, siamo a un passo dalla vittoria"
"Sono sorridente perché ho visto i sondaggi e vi dico che siamo a un passo dalla vittoria. Possiamo vincere in tutti i collegi del Sud e in molti altri, ognuno di voi puoi fare la differenza". Comincia così l'intervento in Piazza del Popolo di Luigi Di Maio, che attacca immediatamente anche Matteo Renzi: "Oggi ha detto che è pronto a farsi da parte, ha capito che il centrosinistra è fuori combattimento". Poi passa al centrodestra: "Promettevano anche la batteria di pentole, ma non hanno ancora neanche il candidato premier. Sono una barzelletta, non possiamo mandare al governo chi non è stato nemmeno capace di trovare un candidato alla Presidenza del Consiglio e passerà il tempo a litigare. Il 4 marzo sarà un referendum fra due idee di paese e la sera delle elezioni avremo una bella sorpresa se riusciremo a impegnarci al massimo".
Il leader 5 Stelle spiega di avere un obiettivo immediato: "Ho presentato la squadra di Governo, era una promessa fatta da Gianroberto Casaleggio nel 2014 insieme a Beppe Grillo, ora finisce l'era dell'opposizione e inizia l'era del Governo del MoVimento 5 Stelle. Siamo l'unica forza politica ad aver dato squadra di governo, perché non abbiamo poltrone da spartire, senza contrattare i posti fra capicorrente e capibastone. Così ti ritrovi Alfano, la Lorenzin o la Boschi".
Poi annuncia il primo decreto del suo eventuale primo Consiglio dei ministri: "Avrà solo 3 punti: dimezzamento dello stipendio dei parlamentari, taglio dei vitalizi e tagli per 30 miliardi di sprechi e privilegi per darli a pensionati e famiglie".
Salvini: "Con la Lega al governo ci sarà un nuovo contratto per le Forze dell'Ordine"
Il candidato premier dall'Auditorium di Bonola annuncia: "Il governo Salvini metterà mano anche al riordino delle carriere e al nuovo contratto di lavoro delle Forze armate e di Polizia che il Pd ha fatto in modo caotico producendo 6000 ricorsi. Su Arma dei Carabinieri è folle l'idea dei 5 stelle di smilitarizzare l'Arma e farla confluire in un unico corpo di polizia civile".
Salvini al comizio finale: "Il M5S è sopravvalutato"
"Bene, ci siamo: adesso la gente scelga fra il futuro che è la Lega e il passato che è Renzi È un referendum, Renzi da una parte e Salvini dall'altra". Questa la dichiarazione del segretario della Lega, Matteo Salvini, al suo arrivo all'evento di chiusura della campagna di Attilio Fontana per la presidenza della Lombardia. Secondo Salvini, "i 5 Stelle sono fuori partita". Salvini li giudica "sopravvalutati". E ha ribadito di non voler stringere alleanze con loro: "No, lo ripeto, con Renzi, Grillo e la Boldrini non abbiamo niente a che fare". "Poi il voto vero – ha concluso il segretario leghista – arriva domenica e la Lega sarà il primo partito in Veneto, Lombardia e Piemonte, il centrodestra primo in Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Marche e Friuli. E da leader della Lega conto nell'orgoglio del Sud".
Di Battista: "Se si torna al voto presto magari mi ricandido"
Questa sera Alessandro Di Battista, deputato del M5s ma non ricandidato – per sua scelta – alle elezioni del 4 marzo, chiuderà la campagna elettorale del MoVimento dal palco di piazza del Popolo, a Roma, insieme al capo politico del M5s Luigi Di Maio, a Beppe Grillo, Roberto Fico, Virginia Raggi e alla candidata alla regione Lazio Roberta Lombardi. Intanto, nella registrazione della puntata di Bersaglio Mobile che andrà in onda questa sera su La7, Di Battista si dice pronto a ripresentarsi alle elezioni nel caso in cui questa legislatura non duri a lungo: se la prossima legislatura avrà vita breve e si tornerà alle urne a breve? “Magari mi ripresenterò, non ho mai detto il contrario”, risponde. Ma il deputato del M5s aggiunge: “Non credo però che questa legislatura durerà poco, perché conosco questi politici”.
Tutti gli eventi di fine campagna elettorale
Con l'approssimarsi del silenzio elettorale, tutti i partiti politici si apprestano a chiudere questi due mesi di campagna elettorale con un comizio finale. Di seguito la lista di tutti gli eventi previsti per la serata di oggi, venerdì 2 marzo:
- Movimento 5 Stelle – comizio in piazza del Popolo a Roma dalle 17 alle 22.30. Saranno presenti il sindaco Virginia Raggi e Roberta Lombardi, candidata alla Regione Lazio, Luigi Di Maio, Beppe Grillo e Alessandro Di Battista.
- Potere al Popolo – festa conclusiva presso la discoteca Alpheus di Roma dalle ore 18 e concerto di chiusura in piazza Dante a Napoli dalle 21.
- +Europa – comizio conclusivo presso Rome Life Hotel, dalle 16.30 alla presenza di Emma Bonino.
- Partito Democratico – comizio finale di Matteo Renzi in piazzale Michelangelo dalle ore 21, comizio di Matteo Renzi segretario del Pd.
- Lega – comizio di Matteo Salvini e del candidato presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana presso Auditorium di Bonola a Milano dalle ore 17.30
- Liberi e Uguali – comizio conclusivo in piazza Verdi a Palermo dalle ore 18 alla presenza di Pietro Grasso, Pippo Civati, Nicola Fratoianni, Roberto Speranza, Rossella Muroni, Anna Falcone e Claudio Fava e comizio conclusivo presso Arci Corvetto di Milano dalle ore 19 con Laura Boldrini, il candidato alla Regione Lombardia Onorio Rosati e il capogruppo di Mdp a Montecitorio Francesco Laforgia.
Grasso: "L'unico voto utile è a Liberi e Uguali, impediamo un governo Renzi-Berlusconi"
Il leader di Liberi e Uguali Pietro Grasso lancia il suo appello al voto utile da Palermo, dove oggi chiude la sua campagna elettorale: “Per impedire un governo Renzi-Berlusconi e per non consegnare il Paese alla destra o ai 5 Stelle, domenica 4 marzo votate con l’unico voto utile, quello di Liberi e Uguali, la forza politica che è in grado di costruire la sinistra e il centrosinistra in Italia”. Grasso rivolge un appello anche anche ai giovani: “A loro dico votate seguendo i vostri ideali e i vostri valori, i miei li conoscete”. Il presidente del Senato e leader di LeU si è concesso una passeggiata in centro a Palermo per poi chiudere la campagna elettorale in piazza Verdi, accompagnato dalla moglie e dai suoi collaboratori.
Salvini: "Sono pronto a fare il presidente del Consiglio"
Questo pomeriggio, a poche ore dal silenzio elettorale, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha ribadito in un'intervista concessa a Tgcom24 e su Twitter l'intenzione e la volontà di fare il presidente del Consiglio: "Sono pronto a fare il presidente del Consiglio", si legge nel tweet pubblicato dopo pranzo.
Il candidato ministro dell'Economia M5S: "Italia fuori dall'Euro? È fuori discussione"
"L’uscita dall’euro non è in discussione". Con quest'affermazione tranchant, il candidato ministro dell'Economia per il governo a 5 Stelle, Andrea Roventini, ha risposto a una domanda relativa all'uscita dell'Italia dalla moneta unica. "Occorre rivedere il fiscal compact. Non funziona, è disastrosa, autodistruttiva. Basta guardare alla Grecia e alla Finlandia. Il vincolo del 3% è un feticcio, che va rispettato ma con flessibilità", ha spiegato il professore. Quanto alla flat tax proposta dal centrodestra, Roventini è stato categorico: "È una fake tax, un’idea bizzarra, che produrrebbe solo debito pubblico e benefici all’uno per cento della popolazione. Bisogna incentivare gli investimenti pubblici, ma non a pioggia, non vogliamo cattedrali nel deserto".
Berlusconi: "M5s sono una banda di sfasciacarrozze, sono mantenuti della politica"
Silvio Berlusconi torna all’attacco del MoVimento 5 Stelle, definendoli “una banda di sfasciacarrozze”: “Non è un partito democratico – afferma il leader di Forza Italia – una pazza setta che prende ordini da un vecchio signore di Genova e dal figlio di un suo socio che non so neanche in cosa sia esperto”. Berlusconi attacca ancora: “Sono dei mantenuti della politica, non hanno altro lavoro se dovessero perdere la seggiola. Hanno sempre uno spunto di invidia verso gli altri che diventa anche odio, lo si vede dai provvedimenti che propongono. Odio verso gli imprenditori e per chi è ricco”. Infine, il leader di Forza Italia, ospite di Tgcom24, definisce Renzi e Di Maio come “bravissimi affabulatori, però al momento di passare dalle parole ai fatti c’è di mezzo il mare”.
Grillo: "Siamo rimasti solo noi del M5S e Berlusconi"
Con un post sul suo blog, Beppe Grillo torna a parlare delle elezioni politiche e analizza gli ultimi giorni di campagna elettorale: "Ci siamo imposti con parole guerriere, mandare a casa una casta occupante spazio: così in molti si aspettavano e pregavano incidenti, eppure in questi anni non abbiamo neppure lasciato una carta per terra. Veri italiani, e come veri italiani siamo stati imprevedibili al punto da costringere i media a sperare negli incidenti di piazza. È incredibile, la casta si difende oggi, divisa e frammentata, agitando tutti gli spettri possibili del passato: solo l’ex badante della nipote di Mubarak, l’uomo che non ha nulla da perdere, incandidabile e oramai neppure più condannabile, per raggiunti limiti esistenziali, tira fuori l’ultimo coniglio dal cappello, anzi due conigli. Uno vecchio e l’altro nuovo. Mentre gli addetti alle misure dei cuscini da mettergli sotto il sedere ai talk show sono chiamati a compiti sempre più ardui, lui ripete le vecchie e mai mantenute promesse e agita il nuovo spettro: noi, il movimento!".
"Siamo rimasti soltanto noi e Forza Italia, il movimento si confronta con il più grande ed efficace spot pubblicitario dopo la Coca Cola di tutti i tempi. Ci siamo imposti con parole guerriere, mandare a casa una casta occupante spazio. Il movimento è nato su quelle parole guerriere e si è nutrito della saggezza migliore degli italiani: adesso siamo qui, a confortarci con il lato più oscuro e nebbioso del carattere del nostro popolo. Diamogli l'ultima spallata", conclude Grillo.
Meloni risponde alle polemiche: "Sono io la candidata premier di Fdi"
“Non ho buoni pronostici per il Partito Democratico, anche se conosciamo l’attaccamento alla poltrona di Matteo Renzi e quindi forse rimane segretario fino al 2021”. Con queste parole, ospite della trasmissione L’aria che tira, su La7, Giorgia Meloni torna sulla polemica sollevata dal Fuorionda che la immortala mentre parla con Fitto e Salvini delle difficoltà del Partito Democratico a livello nazionale e in particolare nel Sud. La leader di Fratelli d’Italia ha poi commentato la scelta di Silvio Berlusconi di indicare Antonio Tajani come papabile per la Presidenza del Consiglio: “Chi vota Fratelli d’Italia sa che noi siamo il collante della coalizione e che il centrodestra non ci sarebbe stato. Chi vota Fratelli d’Italia vota per Meloni premier”.
M5s attacca Tajani: “Si schierò chiaramente contro Giovanni Falcone"
Ieri sera Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, ha annunciato di aver accettato la candidatura a presidente del Consiglio in caso di vittoria elettorale del centrodestra e di Forza Italia. Questa mattina il MoVimento 5 Stelle è passato all’attacco in un post su Facebook dal titolo: “Ecco chi è veramente Tajani e cosa diceva su Giovanni Falcone”. Il M5s riporta un articolo scritto da Tajani nel 1988 in cui si schierò “chiaramente contro Giovanni Falcone”, secondo il MoVimento. Secondo quanto riporta il post, in un articolo sul Giornale Tajani "decise di schierarsi chiaramente contro Giovanni Falcone". "I toni di Tajani – secondo il M5s – sono a sostegno di Meli e il logoramento ai danni di Falcone è a tratti smaccato", con riferimento alla contesa sulla successione ad Antonino Caponnetto come capo dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo.
Elezioni politiche 2018: partiti al rush finale, da mezzanotte stop a dichiarazioni
Mancano ormai solo due giorni alle elezioni politiche di domenica 4 marzo e dalla mezzanotte di oggi, venerdì 2 marzo, entrerà in vigore il cosiddetto silenzio elettorale e dunque i leader e i candidati di tutti i partiti in campo non potranno più rilasciare pubbliche dichiarazioni fino alla chiusura delle urne, quindi fino alle 23 del giorno delle elezioni. Domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23, gli elettori saranno chiamati a esprimere la propria preferenza ed eleggere i rappresentanti di Camera e Senato della prossima legislatura. In campo sono schierate varie forze politiche: il centrodestra presenta una coalizione composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia; il centrosinistra schiera un'alleanza composta da Partito Democratico, Civica Popolare, +Europa e Insieme. Senza coalizione sono in campo il Movimento 5 Stelle, Liberi e Uguali e Potere al Popolo, 10 volte meglio, Casapound, Forza Nuova.
Alle politiche di domenica 4 marzo si voterà con una nuova legge elettorale, il Rosatellum, che prevede un sistema elettorale misto sia alla Camera che al Senato: un terzo dei seggi è assegnato con il sistema maggioritario e due terzi con il sistema proporzionale. Ogni elettore sarà dunque chiamato a scegliere un candidato per il collegio uninominale, che sarà uno per coalizione. Per ogni collegio uninominale vincerà solo un candidato, ovvero quello che otterrà più voti. Per quanto riguarda la parte proporzionale, l'elettore potrà votare il listino di un partito di coalizione. Il Rosatellum non prevede né preferenze né il voto disgiunto, dunque non si potrà votare un candidato all'uninominale scegliendo al proporzionale il partito di un altro schieramento. Con il sistema proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in proporzione ai voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali.