Alle elezioni europee 2019 trionfa la Lega di Matteo Salvini, primo partito con il 34,3% dei voti. Il M5S raggiunge il 17%, e viene sorpassato anche dal Pd, che a sorpresa è secondo partito, sopra il 22%. Entrano nel Parlamento europeo, superando la soglia di sbarramento del 4%, anche gli altri due partiti di centrodestra Forza Italia e Fratelli d'Italia, rispettivamente con l'8,8% e il 6,5%.
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Europee, Luigi Di Maio: "Bassa affluenza ci ha penalizzato, siamo l'ago della bilancia del governo"
"La bassa affluenza ci ha penalizzato". Per il capo politico del M5S Luigi Di Maio, che commenta i risultati definitivi delle elezioni europee, per il governo giallo-verde non ci sarà alcuna modifica sostanziale: "Nessun rimpasto" perché "non avrebbe senso". Nonostante il Movimento abbia appena il 17%, che equivale a un dimezzamento di voti rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, quando i pentastellati ottennero il 32,7%, per Di Maio i Cinque Stelle restano "l'ago della bilancia in questo governo". È quanto ha riferito al Corriere della Sera, durante un'intervista rilasciata durante la notte elettorale.
"Prendo atto che la nostra gente si è astenuta e attende risposte, e noi queste risposte gliele vogliamo dare – ha detto – Non è la prima volta che attraversiamo un momento di difficoltà, sapremo uscirne come sempre. Non stiamo facendo i 100 metri, ma una maratona e siamo in corsa. Dopo di che non nego che è opportuno tornare ad ascoltare chi stavolta ha deciso di restare a casa", ha aggiunto. Secondo il vicepremier pentastellato la sconfitta e la corposa perdita di consenso è da attribuire alla scarsa incisività in campagna elettorale: "Forse al principio siamo stati troppo silenziosi, troppo puri, se questa è una colpa me la prendo. Ma sappiamo di aver fatto tanto, faremo ancora tanto e siamo sicuri che i cittadini lo capiranno". Inoltre, ha sottolineato, "non ci sono detrattori nel Movimento, anzi io credo che siamo riusciti a mostrare compattezza".
"Ad ogni modo ora cominciamo subito a lavorare" ha detto Di Maio, assicurando che "certo che il governo va avanti, perché continua ad avere ampiamente i numeri e perché c'è ancora tanto da fare. Non cambierà nulla, anzi ripartiamo da oggi. Noi siamo pronti a un tavolo sul salario minimo e la flat tax. Poi il decreto sicurezza con le migliorie apportate e una legge che vincoli il miliardo del reddito agli aiuti alle famiglie". Per il M5S Di Maio ha annunciato "novità nelle prossime settimane."Ci sarà uno scatto in avanti sull'organizzazione, saranno individuati dei responsabili specifici di area e un centro di coordinamento più capillare nelle Regioni e nei Comuni".
Europee, affluenza definitiva è del 56,1%, in calo rispetto alle elezioni del 2014
Il dato dell'affluenza per le elezioni europee 2019 mostra un lieve calo rispetto alla precedente tornata elettorale, nel 2014: secondo i dati del Viminale quella definitiva è del 56,1%, con un calo rispetto a cinque anni fa quando aveva superato il 57%. L'affluenza più alta si registra al Nord e al Centro, in particolare in Trentino Alto Adige e Veneto; più bassa invece al Sud e soprattutto nelle Isole. Scarsa la partecipazione al voto nelle isole: la Sicilia è penultima (37,51%), davanti solo alla Sardegna (36,25%).
Complessivamente in Europa l'affluenza è molto alta, sfiora il 51%, è il dato più alto degli ultimi 20 anni. Nel 2014 l'affluenza si era fermata al 42,6. Nella maggior parte dei Paesi Ue l'affluenza è aumentata, per esempio in Germania, Austria, Spagna, Ungheria e Francia. "50,5% dei cittadini Ue ha votato alle elezioni europee. L'affluenza più alta degli ultimi 20 anni, che testimonia il buon lavoro svolto dal Parlamento europeo e dalla campagna #stavoltavoto", twitta il presidente uscente del Parlamento Ue e candidato di Forza Italia Antonio Tajani.
Elezioni europee 2019: Lega stravince al 34%, Pd secondo partito. Flop per il M5S
Il risultato delle elezioni per il Parlamento Ue in Italia, dove si è votato per tutta la giornata di ieri 26 maggio, fino alle 23, hanno decretato al vittoria della Lega di Matteo Salvini, che sostanzialmente raddoppia il risultato ottenuto alle scorse politiche, un anno fa, quando portò a casa il 17%. Lo spoglio è quasi concluso: oggi Matteo Salvini può vantare un bacino di voti che va oltre il 34%. Molto staccato l'alleato di governo, il M5S raggiunge il 17%, e viene sorpassato anche dal Pd, che a sorpresa è secondo partito, sopra il 22% (un anno fa alle politiche portarono a casa 18,8%). La performance dei dem dimostra comunque che il partito è in ripresa, dopo che si è aperta l'era di Zingaretti segretario. La Lega di Salvini è primo partito nella Circoscrizione Nord Est, nella Circoscrizione Nord Ovest e nella Circoscrizione Centro. Mente nel Sud e nelle Isole si piazza primo il M5S. Il Carroccio ‘scippa' alla sinistra anche Regioni che storicamente sono ‘rosse': è il caso dell'Emilia Romagna e dell'Umbria.
Per quanto riguarda gli altri partiti di centrodestra Forza Italia non riesce a ottenere un risultato a due cifre: è all'8,8 (alle elezioni politiche del 4 marzo aveva ottenuto il 14%). Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni è invece in crescita, al 6,5, e quindi riesce a superare la soglia di sbarramento. Non entrano invece all'Europarlamento tutti gli altri partiti: +Europa-Italia in Comune raccoglie solo il 3,1% delle preferenze; Europa Verde è al 2,3; La Sinistra all'1,7; non raggiungono l'1% tutti gli altri partiti.
L'affluenza è stata complessivamente del 56,10%, in calo rispetto al 58,69% del 2014. Secondo il Viminale l'affluenza più alta è stata in Umbria (67,7%) ed Emilia-Romagna (67,3%), la più bassa in Sardegna (36,25%) e in Sicilia (37,51%).