Dopo la telefonata tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in cui il capo politico del M5s ha sottolineato che la presidenza della Camera spetta al MoVimento, sono iniziati gli incontri dei capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli con i leader degli altri partiti: Lega e Pd avrebbero mostrato un'apertura rispetto all'ipotesi avanzata da Di Maio.
- Salvini: "Il mio primo provvedimento da premier sarà l'abolizione della legge Fornero" 15 Marzo
- Meloni: "Sono contraria a un asse Lega-M5S, governo sia di centrodestra" 15 Marzo
- Pd: “Presidenze delle Camere spettano a M5s e centrodestra, daremo ok a nomi autorevoli” 15 Marzo
- Salvini: "I giornali mentono, Berlusconi non ha chiuso al M5S" 15 Marzo
- M5s: "Pd e Lega sono d'accordo nel darci la presidenza della Camera" 15 Marzo
- Capigruppo M5s incontrano Fi e Lega per discutere delle presidenze delle Camere 15 Marzo
- Incontro tra M5s e Pd: i capigruppo del MoVimento a colloquio con Martina e Guerini 15 Marzo
- Grasso incontra Toninelli e Grillo (M5s): discussione sulle presidenze delle Camere 15 Marzo
- Gentiloni: "Rischio instabilità? Bisogna avere grande fiducia nel Paese" 15 Marzo
- Di Maio svela il contenuto della telefonata con Salvini 15 Marzo
- Tensioni a Strasburgo, Parlamento condanna Salvini per gli attacchi ai giornalisti 14 Marzo
- Telefonata Salvini-Di Maio. Il leader grillino: "Ci spetta presidenza Camera dei deputati" 14 Marzo
- M5S: "Berlusconi? Un uomo disperato, non siamo in vendita" 14 Marzo
- Chi saranno i parlamentari del M5s che condurranno le trattative con gli altri partiti 14 Marzo
Tajani: "Non esiste ipotesi di governo Lega-M5S, i patti erano chiari e si rispettano"
L'ex candidato premier per Forza Italia e attuale presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, rispedisce al mittente qualsiasi ipotesi di accordo di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle: "Non esiste un'ipotesi di governo Lega-M5S, perché moltissimi deputati della Lega, tutti quelli eletti nei collegi, sono deputati eletti anche con i voti di FI, FdI e di Noi per l'Italia, quindi hanno un vincolo anche con questi elettori e sono sicuro che un governo Lega-M5S non ci sarà. Si tratterebbe di una scelta che tradirebbe gli impegni presi, non accadrà. C'è un documento sottoscritto nel momento della formazione delle liste perché nessuno eletto con Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia avrebbe cambiato bandiera o avrebbe avrebbe rotto le alleanze. I patti sono sacri, i patti vanno rispettati. Forza Italia li sta rispettando per quanto riguarda i rapporti con la Lega e sono sicuro che la Lega li rispetterà. Violare questi patti sarebbe violare il rapporto i cittadini, questo non avverrà ne sono convinto e mi auguro che nessuno pensi ad un'ipotesi del genere".
Cuperlo: "Pd ha subito una sconfitta storica, Renzi deve mollare"
Per Gianni Cuperlo, rappresentante di una delle cosiddette minoranze dem del partito, il Pd versa in una situazione drammatica e sarebbe andato distrutto per colpa di Matteo Renzi. In un'intervista rilasciata a Luca Telese per Panorama, il dem ha dichiarato: "Abbiamo subìto una sconfitta storica. Credo che sia il peggior risultato della sinistra nella storia repubblicana. La situazione del Pd è drammatica. Di fronte a un risultato come questo il minimo è capire che cosa è successo. I nostri elettori hanno fatto le valigie e si sono accasati nel M5s. Una parte arriva fino alla Lega. A Macerata Salvini passa dallo 0,6 al 20 per cento. Renzi si presenta e annuncia: ‘Ovvia conseguenza della sconfitta è che io me ne vada'. Però non c'è una analisi o una lettura di cosa sia accaduto. Individua solo due responsabilità. Del Quirinale che non lo ha portato a votare nelle due finestre del 2017. E di Gentiloni che ha fatto campagna elettorale troppo tecnica, senza colpi di scena. Ma non era la straordinaria squadra del Pd? Matteo rievoca la disastrosa campagna del referendum, dicendo: colpa di chi ha votato No. Non dice una parola su una legge elettorale oggi criticata da tutti. Io non amo chi perde e abbandona la squadra. Ma chi perde e il pallone lo sequestra perché ci gioca solo lui è peggio. Di fronte alla valanga che si è staccata dal monte, dovrebbe mollare".
Che cosa deve fare il Pd?
La cartina elettorale dell'Italia era tricolore. Ora è bicolore. Siamo spariti noi.Come lo spiega?
Se la nostra politica diventa solo contabilità di schede e gioco di potere è inevitabile.Che cosa rimprovera a questo Pd?
Il partito è un comitato elettorale permanente. Che, tra l'altro, colleziona solo sconfitte!La difficoltà più grande?
Siamo apparsi un ceto politico legato all'idea del potere come unico fine.Quando è iniziato tutto?
La situazione si è fatta insostenibile dopo le sconfitte di Torino, Roma, Napoli. Abbiamo dato una impressione tremenda.Quale?
Essere un ceto politico di privilegiati interessati solo a conservare le loro prebende.
"Vorrei che il segretario dicesse: ‘Mi faccio da parte, ma capiamo perché abbiamo perso'. Ci ha detto: ‘Non mi fido di voi perché fate caminetti e inciuci. Per questo vi voglio controllare'. Renzi ha legato le sue dimissioni a un calendario impossibile e indefinito. E intanto gestisce tutto lui. Ripete quello che ha fatto dopo la sconfitta del referendum. Nel partito emerge uno scontro di tifoserie accanite. Male. Non sono tra chi pensa che nulla può accadere fino a che lo scampo di Renzi sia issato sulla picca. Ma non posso accettare il principio che "il capo" non possa essere rimosso. Abbiamo voluto una legge elettorale fallimentare. E io quel giorno non ho votato la fiducia", conclude Cuperlo.
Chi saranno i parlamentari del M5s che condurranno le trattative con gli altri partiti
Il MoVimento 5 Stelle ha scelto i parlamentari che avranno il ruolo di condurre le trattative con gli altri gruppi politici per le presidenze di Camera e Senato: saranno i due capigruppo Giulia Grillo (a Montecitorio) e Danilo Toninelli (a Palazzo Madama). In un post sul blog delle stelle i due scrivono: “Da oggi, in accordo con Luigi Di Maio, inizieremo le interlocuzioni con gli altri gruppi politici per le presidenze di Camera e Senato. Vogliamo figure di garanzia. Le due presidenze devono essere assolutamente slegate da qualsiasi questione di governo. Anche in questo chiediamo responsabilità a tutte le forze politiche affinché si possa arrivare a scelte condivise che non rispondano a nessuna logica di spartizione delle poltrone”.
“Il MoVimento 5 Stelle – scrivono ancora i due – ha avuto il mandato da parte dei cittadini per governare questo Paese, ed è con questa stessa responsabilità che vogliamo interloquire con le altre forze politiche”. Secondo Grillo e Toninelli “la forza del MoVimento è stata e sempre sarà il gioco di squadra” e “tutti i portavoce eletti lavoreranno con e per il gruppo. L’impresa che ci aspetta richiede un grande impegno che dovrà essere coordinato al meglio”. Per questo viene comunicata la composizione delle squadre che coordineranno il lavoro.
Alla Camera la capogruppo sarà Giulia Grillo, come già annunciato negli scorsi giorni. La vicecapogruppo vicaria sarà Laura Castelli. Altri vicecapogruppo saranno: Giuseppe Brescia, Francesco Silvestri, Maria Elena Spadoni, Alberto Zolezzi. I segretari: Azzurra Cancelleri, Daniele Del Grosso e Francesco D’Uva. Il tesoriere sarà Sergio Battelli. Al Senato il capogruppo sarà Danilo Toninelli, mentre il vice capogruppo vicario sarà Vito Crimi. Per i vicecapogruppo la scelta è ricaduta su Vilma Moronese, Stefano Patuanelli, Gianluca Perilli e Daniele Pesco. I segretari saranno Gianluca Castaldi, Vincenzo Santangelo e Sergio Puglia. Il ruolo di tesoriere verrà affidato a Nunzia Catalfo.
Berlusconi: "No a nuove elezioni, ci serve stabilità"
Nonostante prima delle elezioni avesse dichiarato che in caso di mancata maggioranza gli italiani avrebbero dovuto tornare alle urne, ora il leader di Forza Italia sembra aver cambiato idea. Nel corso del vertice di centrodestra tenutosi a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi avrebbe ribadito agli alleati una sorta di aut aut: niente voto, al Paese serve stabilità. Berlusconi preme infatti affinché la coalizione di centrodestra parli a livello unitario e accolga l'appello alla responsabilità fatto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Valiamo solo in quanto restiamo uniti. Il centrodestra in Parlamento ha il 42% dei seggi", avrebbe commentato il coordinatore nazionale di Fdi, Guido Crosetto.
Salvini tratta la presidenza delle Camere con Di Maio e Martina su mandato di Berlusconi
Il 23 marzo – data in cui avrà luogo la prima seduta parlamentare della nuova legislatura e la conseguente elezione dei presidenti di Camera e Senato – si avvicina e dunque le trattative per la scelta degli esponenti di maggioranza o minoranza che andranno a presiedere i due rami del parlamento entrano nel vivo. Nel corso del vertice interno alla coalizione di centrodestra avvenuto ieri sera a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi ha dato mandato al leader della Lega, Matteo Salvini, di condurre le trattative con i capi politici di Pd e M5S, ovvero il reggente Maurizio Martina e Luigi Di Maio. "Berlusconi non ha espresso un no pregiudiziale nei confronti del M5S", ha dichiarato Salvini a margine dell'incontro con il leader di Forza Italia. Stando a indiscrezioni, però, nel corso del vertice ci sarebbero stati momenti di tensione e la leader di Fratelli D'Italia, Giorgia Meloni, avrebbe posto un aut aut a Salvini: o fai il capo della coalizione e ci rappresenti tutti oppure fai il leader del tuo partito e basta.
Sul piatto ci sarebbe stata inoltre un'altra proposta: Meloni avrebbe infatti chiesto a Salvini di fare il presidente del Senato per facilitare l'assegnazione dell'incarico esplorativo da Mattarella al centrodestra. Salvini, però, ha preferito mantenere la premiership della coalizione. Nella giornata di oggi, Salvini dovrebbe aprire ufficialmente alle trattative per le presidenze di Camera e Senato e chiamare i leader degli schieramenti avversari. Nel corso dei prossimi 9 giorni, i partiti si occuperanno principalmente di trovare un accordo su questo fronte, ovvero di trovare una prima maggioranza trasversale per l'elezione della seconda e terza carica dello Stato.