Dopo la telefonata tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, in cui il capo politico del M5s ha sottolineato che la presidenza della Camera spetta al MoVimento, sono iniziati gli incontri dei capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli con i leader degli altri partiti: Lega e Pd avrebbero mostrato un'apertura rispetto all'ipotesi avanzata da Di Maio.
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- Meloni: "Sono contraria a un asse Lega-M5S, governo sia di centrodestra" 15 Marzo
- Pd: “Presidenze delle Camere spettano a M5s e centrodestra, daremo ok a nomi autorevoli” 15 Marzo
- Salvini: "I giornali mentono, Berlusconi non ha chiuso al M5S" 15 Marzo
- M5s: "Pd e Lega sono d'accordo nel darci la presidenza della Camera" 15 Marzo
- Capigruppo M5s incontrano Fi e Lega per discutere delle presidenze delle Camere 15 Marzo
- Incontro tra M5s e Pd: i capigruppo del MoVimento a colloquio con Martina e Guerini 15 Marzo
- Grasso incontra Toninelli e Grillo (M5s): discussione sulle presidenze delle Camere 15 Marzo
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Meloni: "Sono contraria a un asse Lega-M5S, governo sia di centrodestra"
"Asse Lega-M5S? Spero di no, spero che si voglia credere fino in fondo all'ipotesi di un governo di centrodestra che è quello con il quale ci siamo presentati alle elezioni, dopodiché si sa come la pensa Fratelli d'Italia sia sui governi col Pd che con il M5S, su questo siamo sempre stati molto chiari, però non vedo perché la Lega non dovrebbe tentare fino in fondo l'ipotesi del centrodestra, mi pare che insomma si voglia andare su quella direzione e sono contenta così". Lo ha detto la leader di Fdi Giorgia Meloni.
"Ci sono delle sintesi che si possono trovare – aggiunge – e spero nella buona volontà di chi magari preferisce dare sostegno a un governo che è comunque frutto di una scelta dei cittadini, il centrodestra, piuttosto che immaginare nuove surreali alchimie di palazzo".
La priorità insomma è per la Meloni che si formi un esecutivo di centrodestra. In assenza di numeri "si farà un Governo settimanale, per cambiare la legge elettorale". E rivendica la presidenza di una Camera per la sua coalizione: "Penso che il centrodestra compatto debba rivendicare almeno una delle due presidenze delle Camere perché parliamo sempre della prima coalizione, non solo una forza all'interno del centro-destra. Dopodiché in queste ore stiamo dialogando con tutti, ma stiamo pensando soprattutto ai problemi concreti dei cittadini. Oggi abbiamo presentato le prime sei proposte che faremo al Def, perché entro il 10 aprile dovremo approvare il Documento economia e finanza e noi vogliamo parlare di asili nido gratuiti, raddoppiare le pensioni di invalidità, introdurre la tassa piatta sui redditi incrementati al 15%: sono tutte iniziative che si possono fare subito e che noi sottoponiamo all'attenzione del Parlamento".
Pd: “Presidenze delle Camere spettano a M5s e centrodestra, daremo ok a nomi autorevoli”
Dopo gli incontri tra i capigruppo del MoVimento 5 Stelle e gli esponenti degli altri partiti per discutere delle presidenze delle Camere, la situazione inizia a diventare più chiara. Danilo Toninelli e Giulia Grillo hanno parlato di un’apertura degli altri partiti all’ipotesi della presidenza della Camera a un esponente del M5s. Posizione che non viene smentita dal Pd. Ettore Rosato, capogruppo nella scorsa legislatura a Montecitorio, spiega: “Noi non chiediamo nulla e non ci è stato offerto nulla. Siamo d’accordo sul metodo, ovvero che le presidenze delle Camere vadano a Cinque Stelle e centrodestra”. Rosato conferma quindi quanto sostenuto dai pentastellati e si dice d’accordo sulla spartizione delle presidenze tra le due forze che sono andate meglio alle elezioni.
Se sul metodo l’accordo c’è già, serve ora trovare dei nomi che anche i dem possano condividere: “Quando ci faranno un nome – spiega Rosato – faremo le nostre valutazioni. Se ci sarà un nome che abbia un profilo autorevole e di garanzia, il Pd potrebbe votarlo. Se ci saranno candidature convincenti le voteremo”. “Il Movimento 5 Stelle – afferma ancora – come vincitore delle elezioni aveva due strade: offrire la presidenza di una Camera alle opposizioni o tenerne una per sé e l'altra per il centrodestra, altro vincitore. Oggi loro non ci hanno offerto la presidenza della Camera né noi gliel'abbiamo chiesta”.
Della stessa opinione anche Lorenzo Guerini, che oggi ha partecipato all’incontro con Grillo e Toninelli insieme al reggente del Pd Maurizio Martina: “Un primo incontro interlocutorio quello che abbiamo avuto oggi con i rappresentanti del Movimento 5 Stelle che ha riguardato il percorso per le presidenze delle Camere – scrive. -. Un primo sguardo d'orizzonte sul metodo da seguire e sulla necessità che si ragioni di profili autorevoli e di garanzia. Un confronto che dovrà proseguire nella prossima settimana prima di arrivare a qualsiasi approdo”.
Salvini: "I giornali mentono, Berlusconi non ha chiuso al M5S"
Il segretario della Lega Matteo Salvini ha smentito la chiusura dell'alleato Silvio Berlusconi al M5S: "Ho visto Berlusconi ieri sera. Era incazzato? Assolutamente no. Quello che leggo sui giornali a volte è stupefacente. Non mi sembra abbia chiuso al M5S. Stiamo ragionando sui programmi". Lo ha detto intervenendo a Modena.
E parlando delle prospettive per formare un governo ha detto: "Berlusconi fa parte della squadra quindi non c'è scelta. Io parlo a nome del centrodestra non solo della Lega. Quindi al centrodestra vediamo chi si accompagna. Se il Pd dice di no a tutti è un problema del Pd, mi spiace, me ne farò una ragione". E sul colloquio di ieri sera con il leader pentastellato ha detto: "Con Di Maio non ci sono incontri, ci sentiamo la settimana prossima sicuramente. Bisogna cominciare a lavorare il prima possibile, gli italiani non hanno tempo da perdere in beghe politiche. Lo risentirò a breve".
M5s: "Pd e Lega sono d'accordo nel darci la presidenza della Camera"
I capigruppo del MoVimento 5 Stelle Giulia Grillo (alla Camera) e Danilo Toninelli (al Senato) hanno terminato un primo giro di incontri con gli esponenti degli altri partiti per parlare delle elezioni dei presidenti delle Camere che si terranno a partire dal 23 marzo. In un punto stampa, i due hanno affermato che sia la Lega che il Pd hanno mostrato una "apertura" sulla possibilità di dare la presidenza della Camera a un esponente pentastellato. I due hanno anche sottolineato che l'apertura è stata fatta solamente sul metodo ma per ora "non sono stati fatti nomi" di figure che potrebbero ricoprire questo incarico.
Il riferimento sembra essere nello specifico all'aula di Montecitorio, dove il MoVimento 5 Stelle è nettamente il primo partito (più che al Senato). Alla domanda dei cronisti sulla possibilità che si tratti proprio della presidenza della Camera, Giulia Grillo ha risposto: "Beh, visti i numeri…". "È giusto che la presidenza della Camera vada al M5S. Abbiamo chiesto di avere un presidente della Camera perché vogliamo che alla Camera si parta con la delibera sui vitalizi", è la spiegazione fornita dai due capigruppo.
In particolare i due hanno spiegato: "Abbiamo ribadito alle forze politiche di voler indicare le presidenze delle Camere slegando queste nomine dalla questione del governo e facendo sì che si tratti di nomi rappresentativi della volontà popolare che ha indicato nel M5s la prima forza politica del Paese e abbiamo registrato l'apertura sia del Pd che della Lega sul metodo". Gli incontri proseguiranno nei prossimi giorni, dopo le prime consultazioni avvenute oggi. "Siamo nella fase dei primi incontri", ha spiegato Toninelli. Un secondo giro di colloqui dovrebbe quindi esserci nei prossimi giorni, in attesa delle prime sedute parlamentari previste per il 23 marzo.
Capigruppo M5s incontrano Fi e Lega per discutere delle presidenze delle Camere
Prima Liberi e Uguali, poi il Pd e ora anche Forza Italia: i futuri capigruppo del MoVimento 5 Stelle continuano gli incontri per discutere delle presidenze delle Camere. In tarda mattinata Giulia Grillo (capogruppo M5s alla Camera) e Danilo Toninelli (capogruppo al Senato) si sono incontrati anche con Renato Brunetta, portavoce dei deputati del partito di Silvio Berlusconi. Anche in questo caso il tema dell'incontro, come annunciato questa mattina sul blog delle stelle, è stato quello della presidenza di Camera e Senato. I due rami del Parlamento, nella prima seduta che si terrà il 23 marzo, dovranno infatti eleggere i presidenti delle assemblee. Il M5s, attraverso Luigi Di Maio, ha ribadito che la presidenza della Camera spetta a loro e da oggi hanno quindi avviato i primi contatti interlocutori con le altre forze politiche: dopo LeU, Pd e Fi oggi dovrebbe toccare anche agli altri gruppi rappresentati in Parlamento per chiudere un primo ciclo di colloqui entro il pomeriggio. I capigruppo del M5s hanno incontrato anche Gianluca Giorgetti, deputato della Lega, e parlato telefonicamente con Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia.
Danneggiata sala che avrebbe ospitato comizio di Salvini, lui replica: "Solo dei delinquenti"
Stando a quanto rivelano i media locali, nella notte sono state danneggiate le vetrate della sala della Cooperazione Trentina, a Trento, dove era in programma un incontro con Matteo Salvini. Il leader leghista è infatti in “tour” in Trentino Alto Adige, con una serie di appuntamenti che sarebbero culminati proprio nell’incontro di stasera. La sua presenza in città ha scatenato polemiche anche da parte dei centri sociali, che hanno annunciato una contestazione “a un personaggio che ha costruito la propria identità politica facendo leva su odio, xenofobia e securitarismo”.
Ora la notizia del danneggiamento delle vetrate della Cooperazione trentina, cui Salvini ha risposto immediatamente con un tweet, confermando l’appuntamento di stasera:
Incontro tra M5s e Pd: i capigruppo del MoVimento a colloquio con Martina e Guerini
Il ciclo di incontri tra la delegazione del MoVimento 5 Stelle e gli esponenti degli altri partiti politici rappresentati in Parlamento continua: dopo il colloquio avuto questa mattina dai capigruppo del M5s Giulia Grillo e Danilo Toninelli con Pietro Grasso, poco dopo – secondo quanto riporta l'Ansa – è toccato al segretario ad interim del Pd Maurizio Martina e al coordinatore della segreteria dem Lorenzo Guerini. Nell'incontro avuto da Grillo e Toninelli con Grasso il tema di discussione è stato quello delle presidenze delle Camere: a partire dal 23 marzo, infatti, dovranno essere eletti i presidenti di Camera e Senato e il capo politico del M5s Luigi Di Maio ha rivendicato il diritto del MoVimento (in quanto primo partito alle elezioni del 4 marzo) ad eleggere il presidente dell'aula di Montecitorio. I capigruppo del MoVimento dovrebbero completare il ciclo di incontri per discutere delle presidenze delle Camere entro oggi pomeriggio. Si è trattato di un incontro "interlocutorio" durante il quale i vertici del Pd hanno dato la disponibilità a un confronto tra tutte le forze politiche per avere presidenti di garanzia che siano profili autorevoli.
Grasso incontra Toninelli e Grillo (M5s): discussione sulle presidenze delle Camere
È iniziato il ciclo di incontri già annunciato negli scorsi giorni dal MoVimento 5 Stelle per discutere con le altre forze politiche delle presidenze delle Camere. Questa mattina i due capigruppo del M5s – Giulia Grillo per la Camera e Danilo Toninelli per il Senato – hanno incontrato il leader di Liberi e Uguali e presidente del Senato uscente Pietro Grasso. Luigi Di Maio aveva annunciato nella prima mattinata che oggi sarebbero iniziati i colloqui di Grillo e Toninelli per poter discutere delle elezioni dei presidenti dell'aula di Montecitorio e di Palazzo Madama: le votazioni avranno inizio nella prima seduta dei due rami del Parlamento, prevista per il 23 marzo. Quello di stamattina tra Grasso e la delegazione del M5s è stato un colloquio "interlocutorio", come definito in una nota da Liberi e Uguali. Nel corso dell'incontro si è discusso del tema delle presidenze delle Camere.
Bersani: "M5s stia attento o diventa l'amico del giaguaro"
Il timore di Pier Luigi Bersani, esponente di Liberi e Uguali rieletto in Parlamento alle elezioni del 4 marzo, è che il MoVimento 5 Stelle finisca per favorire la destra: “Avanti così – dice in un’intervista al Fatto Quotidiano – saranno quelli che sbaraccano il tavolo, la testa d’ariete per ribaltare il sistema. Ma poi la poltrona se la prende il toro, la destra. Devono stare attenti o finisce che diventano gli amici del giaguaro", aggiunge riferendosi a Silvio Berlusconi. Va bene l’exploit al Sud ma, da appassionato di storia, li avverto: al dunque, decide sempre il Nord”.
Bersani parla del MoVimento spiegando che devono stare attenti ai loro prossimi passi: “I Cinque Stelle non possono dire ‘bussate e vi sarà aperto’. Devono dire dove girano la testa. Se non fosse blasfemo, bisognerebbe ricordare che quarant’anni fa ci fu uno che ci lasciò le penne per dire da che parte la girava. Devono farci la cortesia di uscire dal loro sistema tolemaico: chi fa girare i pianeti è il Parlamento, non i Cinque Stelle”.
Nell’intervista si parla anche della sconfitta di Liberi e Uguali: “L’ho detto per primo che c’era la mucca nel corridoio. Solo che abbiamo scoperto che la mucca era un toro e ci è passato sopra. La gente ci ha percepito come una variante del sistema”, è l’analisi di Bersani. Che parla anche del Pd: “Vuole continuare a balbettare rimanendo ostaggio di Renzi. Serve un dibattito vero, la riforma dello statuto e sospendere le primarie aperte”.
Gentiloni: "Rischio instabilità? Bisogna avere grande fiducia nel Paese"
A pochi giorni dal voto del 4 marzo e con le trattative per la formazione di un governo ancora agli inizi, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni non sembra essere preoccupato. “Bisogna avere fiducia nel Paese”, afferma il premier arrivando al Tempio di Adriano a Roma, dove questa mattina partecipa alla presentazione del libro Sos Capitale di Marco Causi. Gentiloni commenta, in particolare, i timori di una instabilità per l’Italia nel caso in cui nessuno sia in grado di formare una maggioranza: i cronisti gli hanno chiesto quale fosse il messaggio che voleva inviare ai cittadini in questa fase di stallo post-elettorale.
Secondo Gentiloni "c'è bisogno di serietà e coraggio, senza i quali non si riesce a dare futuro a un Paese che merita il massimo della nostra fiducia. E questo vale a qualunque livello di responsabilità". Per questi motivi ora c'è bisogno anche di un "recupero dell'orgoglio e dell'ambizione", secondo il presidente del Consiglio. Gentiloni parla anche della situazione di Roma e del rapporto con le istituzioni locali della Capitale: "Certamente la collaborazione istituzionale non è mai venuta meno". "Chi ha responsabilità di servire l'amministrazione pubblica deve avere un atteggiamento di leale collaborazione tra diversi livelli. È sempre stata la mia convinzione, nei confronti di tutte le città italiane e a maggior ragione per la mia città", conclude.
Di Maio svela il contenuto della telefonata con Salvini
Attraverso un post sul blog delle stelle, il capo politico del M5s Luigi Di Maio torna sulla telefonata avuta ieri con Matteo Salvini. “Ieri – racconta Di Maio – poco dopo le ore 20 ho ricevuto una telefonata da Matteo Salvini. Mi fa piacere raccontarvi cosa ci siamo detti perché voglio che tutto avvenga nella massima trasparenza”. Il capo politico del M5s afferma di aver “ricordato a Salvini che il MoVimento è la prima forza politica del Paese, con il 32% dei voti, pari a quasi 11 milioni di italiani che ci hanno dato fiducia, e che alla Camera abbiamo il 36% dei deputati. Per noi questa volontà è sacrosanta e vogliamo che venga rispecchiata attraverso l'attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera dei Deputati”.
La richiesta di Di Maio è quella di dare la presidenza della Camera al M5s, anche per “portare avanti, a partire dall’ufficio di presidenza, la nostra battaglia per l’abolizione dei vitalizi e tanto altro”. “Così come Salvini ha riconosciuto il nostro straordinario risultato – aggiunge ancora Di Maio parlando della telefonata col leader della Lega – anche io ho riconosciuto il successo elettorale ottenuto dalla Lega”.
Il capo politico del M5s si proietta poi alla giornata di oggi, quando i capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli “si confronteranno anche con le altre forze politiche. L’interlocuzione sulle presidenze delle Camere, come abbiamo già detto, è slegata da ciò che riguarderà la formazione del governo”. Infine, con un ps, Di Maio sottolinea che al momento “non è in programma nessun incontro: continuerò a tenervi aggiornati su tutti gli sviluppi”.
Grillo scrive al Movimento 5 Stelle: "Non mollo, sarò sempre la vostra voce"
Con un post sul suo blog personale, il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, ringrazia attivisti ed elettori e dichiara che sarà sempre vicino al M5S: "Ogni giorno mi arrivano così tante e-mail che se per ogni messaggio ricevessi un euro, belin, sarei milionario! Voglio ringraziarvi, e lo faccio qui sul mio blog perché per me è impossibile rispondervi singolarmente (sappiate che leggo ogni messaggio che ricevo). Grazie a chi mi scrive per dirmi semplicemente “grazie”, e trova il tempo per farlo in questa giungla quotidiana. Grazie a chi lo fa dall’Italia e a chi mi scrive dall’Estero, a chi ha cercato oltre i confini una rivalsa che questa nazione non gli ha saputo donare. Graziea chi mi racconta i propri pensieri, anche con poche parole. Grazie a chi mi spinge a non mollare (come potrei?!), chi mi dà consigli, invia segnalazioni, chi si ravvede e si complimenta. Grazie anche a chi mi offende perchè non ama il mio modo irruente, vaffanculino a te!", scrive Grillo.
"Grazie a chi si propone per cambiare questo paese, un paese di sognatori e inventori. Perché noi italiani siamo così, siamo senza un quattrino ma in tasca abbiamo idee fantastiche, pazze, folli. È la nostra più grande ricchezza. Ma il mio grazie, il più forte e perché no, gridato, così che davvero vi giunga fino alla porta di casa, è per chi non ce la fa più, per chi lotta ogni giorno contro uno stato assente, per chi non ha smesso di arrendersi nonostante la miriade di problemi economici, burocratici, di salute. A chi perde tutto, si spezza la schiena e continua a sorridere al mondo. Grazie a tutte le famiglie che ogni giorno vivono la disabilità, con i propri figli, i propri cari, e che nonostante ciò riescono a trovare la forza di reagire e far sentire la propria voce, davanti ad un mondo che li ha resi invisibili. Il mio grazie è per voi, che ogni giorno ripartite da zero pur consci delle difficoltà immani che dovete sostenere. Uno stato che non tutela i più deboli non è degno di definirsi tale. Io sono sempre con voi e sarò la vostra voce quando non ne avrete più", conclude il fondatore del Movimento 5 Stelle.
Tensioni a Strasburgo, Parlamento condanna Salvini per gli attacchi ai giornalisti
"Il più sincero rincrescimento per l'incidente in sala stampa avvenuto martedì mattina durante la conferenza stampa con Salvini e i membri del gruppo Europa delle Nazioni e della Libertà", ha dichiarato il responsabile della comunicazione del Parlamento Ue, Jaume Duch. E' la risposta ad una lettera firmata da un gruppo di giornalisti italiani ed inviata ieri, dopo la conferenza stampa del leader della Lega in cui Salvini ha detto "Se a qualcuno danno fastidio gli applausi, può accomodarsi fuori. E' troppo chiedere ai giornalisti educazione, almeno oggi?".
I giornalisti erano intervenuti per richiamare deputati, assistenti e funzionari del gruppo Enf al regolamento della sala stampa, che non permette applausi e atti di sostegno. "Il comportamento dei non-giornalisti presenti nella sala stampa – scrive Duch – e lo svolgimento della conferenza stampa da parte del gruppo Enf hanno violato le nostre norme che disciplinano l'uso della sala stampa e una flagrante mancanza di rispetto per il lavoro e l'integrità dei giornalisti presenti". Durante le conferenze stampa, prosegue, i membri dello staff dei gruppi "non sono autorizzati a parlare, manifestare o applaudire oratori, e certamente non a minacciare o intimidire i giornalisti che svolgono il loro lavoro". A seguito della lettera dei cronisti italiani, l'ufficio comunicazione ha contattato i responsabili del gruppo Enf per "presentare un reclamo formale". "In futuro – conclude Duch – seguiremo da vicino la conferenza stampa dell'Enf per verificare il rispetto delle regole e il rispetto del ruolo della stampa ed esaminare eventuali misure aggiuntive, se necessarie".
Telefonata Salvini-Di Maio. Il leader grillino: "Ci spetta presidenza Camera dei deputati"
Stasera Matteo Salvini ha telefonato a Luigi Di Maio. Durante il colloquio i due hanno concordato sulla necessità di confrontarsi sulle presidenze delle due Camere nel rispetto del voto degli italiani. Salvini, ha poi sentito Maurizio Martina, che ha ribadito la linea del Pd, e Pietro Grasso, e ha espresso loro l'intento di rendere operativo quanto prima il Parlamento: "A nome della coalizione più votata dagli italiani ho ritenuto mio dovere telefonare a Di Maio, Martina e Grasso, per aprire un dialogo sulle presidenze delle Camere per garantire agli italiani che si perda meno tempo possibile e che si rispetti il voto del 4 marzo. Rendere più veloci e trasparenti i regolamenti, tagliare vitalizi e spese inutili sarà una nostra priorità".
Il leader pentastellato ha scritto un post su Facebook: "Ho ricordato a Salvini che il MoVimento 5 Stelle è la prima forza politica del Paese, con il 32% dei voti, pari a quasi 11 milioni di italiani che ci hanno dato fiducia, e che alla Camera abbiamo il 36% dei deputati. Per noi questa volontà è sacrosanta e vogliamo che venga rispecchiata attraverso l'attribuzione al MoVimento della presidenza della Camera dei Deputati". Ma, assicura, "l'interlocuzione sulle presidenze delle Camere, come abbiamo già detto, è slegata da ciò che riguarderà la formazione del governo".
Dopo il colloquio telefonico avvenuto intorno alle 20, Di Maio ha scritto nel suo post che i capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli si confronteranno domani con le altre forze politiche, e ha aggiunto: "Così come Salvini ha riconosciuto il nostro straordinario risultato, anche io ho riconosciuto il successo elettorale ottenuto dalla Lega". Ma ha spiegato che con il leader del Carroccio non è in programma alcun incontro, notizia confermata anche dall'ufficio stampa della Lega.
M5S: "Berlusconi? Un uomo disperato, non siamo in vendita"
"Silvio Berlusconi è un uomo disperato. Sa, e lo ha ammesso oggi, che se si dovesse tornare a votare questa volta il MoVimento 5 Stelle prenderebbe il 40% e questo lo terrorizza. Per questo sta già cercando di fare campagna acquisti presso gli altri gruppi parlamentari. Infatti, avrebbe detto ai suoi di convincere quanti più deputati e senatori del MoVimento 5 Stelle a passare con lui. All'ex premier diciamo subito una cosa: i nostri parlamentari non sono in vendita". Lo affermano i capigruppo M5S Giulia Grillo e Danilo Toninelli. "Sono stati eletti dai cittadini per fare, in Parlamento, gli interessi degli italiani e per rispettare gli impegni presi in campagna elettorale. All'ex premier vogliamo dire che istituiremo il vincolo di mandato, come promesso, per evitare proprio i cambi di casacca e i voltagabbana. E' una delle priorità del nostro programma che noi rispetteremo. Queste dichiarazioni di Berlusconi dimostrano che il centrodestra non parla di programmi, di contenuti, a differenza del MoVimento 5 Stelle, ma litigano fra loro per decidere chi sia il leader. E Berlusconi, che vuole fare campagna acquisti, dimostra che non ha imparato la lezione", proseguono Grillo e Toninelli. "E' proprio di ieri, infatti, la notizia che la Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta sulla compravendita dei senatori che portò l'ex parlamentare Idv, De Gregorio, alla corte di Berlusconi, facendo così cadere il governo Prodi. L'organo di giustizia contabile, infatti, ha ipotizzato un danno d'immagine del Paese e, tradotto in denaro, un aumento dello spread valutabile attorno ai 6 milioni di euro. Denaro che il leader di Fi potrebbe dover pagare di tasca propria. Le cose sono cambiate. Tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle rispetteranno questo mandato in Parlamento. Berlusconi se ne faccia una ragione".
Oggi pomeriggio, durante l'assemblea dei parlamentari di Forza Italia, il Cavaliere ha dichiarato: "Bisogna convincere i singoli Cinque Stelle a sostenere un governo di centrodestra".
Scontro nel centrodestra, Berlusconi: "Io apro a M5S? Solo la porta, per cacciarli"
Rispondendo a una domanda relativa all'apertura del centrodestra a un'ipotesi di governo Lega-M5S, Silvio Berlusconi, arrivando alla Camera per l'assemblea dei gruppi, ha commentato caustico: "Ho aperto la porta per cacciarli via". Sembra dunque che l'apertura paventata in conferenza stampa da Matteo Salvini non sia affatto condivisa dal leader di Forza Italia.
Di Maio: "Non alzeremo l'Iva e punteremo sul taglio della spesa pubblica, non sul deficit"
Luigi Di Maio, ospite in Confcommercio a Milano, spiega l'iter che seguirà il Movimento 5 Stelle da qui all'insediamento del governo: "In questi giorni dialogheremo sui nomi dei futuri presidenti di Senato e Camera. Io il 5 marzo ho lanciato un appello e ho chiesto a tutte le forze politiche dialogo e responsabilità. Voi avete un vantaggio, sapete tutti i punti del programma del nostro Movimento. Noi non abbiamo mai parlato di uscita dall'Euro e dall'Unione Europea, l'ho ribadito per tutta la campagna elettorale. Il mio impegno è la crescita del Paese, bisogna favorire chi lavora nel mercato. Bisogna iniziare le interlocuzioni con tutte le forze politiche e vogliamo amministrare con responsabilità i nostri numeri e le varie fasi. Oggi in Germania dopo circa 6 mesi è stato formato il Governo, credo che ci impiegheremo di meno rispetto a quei tempi. Per noi gli investimenti sono fondamentali, vogliamo investire soprattutto sulla manutenzione delle opere ed è fondamentale dare serenità a chi ha attività produttive. Credo che le clausole per l'aumento dell'Iva vadano disinnescate subito e non vadano rinviate per questioni tecniche. La spending review è importante, prima di parlare di sforamento del deficit, andiamo a recuperare i soldi spesi male e investiti male".
Salvini: "Troveremo una maggioranza. Con M5S? Escluso il Pd, tutto è possibile"
Ospite della Stampa Estera a Roma, il leader della Lega Matteo Salvini ha spiegato il suo programma di governo e cosa avrebbe in mente di fare qualora Mattarella dovesse affidargli l'incarico. Salvini ha parlato prima di tutto di Europa e di immigrazione, ribadendo l'intenzione di non rispettare a tutti i costi i parametri europei imposti dai vari trattati internazionali ratificati dall'Italia e il cambio di impostazione per le politiche migratorie: "L'Italia non può continuare a essere il campo profughi d'Europa, la politica migratoria dovrà cambiare. L'Unione Europea deve stare tranquilla perché le nostre politiche faranno crescere il Paese. Noi al momento stiamo già lavorando al nostro Def in cui metteremo alcuni accenni alle nostre proposte di tasse. Puntiamo a far diventare l'Italia un Paese moderno, efficiente e federale. Proporremo non solo la flat tax al 15%, ma anche lo stralcio di cartelle esattoriali sotto i 100.000 euro che porteranno ulteriori introiti per l'erario. Noi ora stiamo lavorando e trattando soprattutto per le presidenze delle Camere e vogliamo che l'Italia abbia al più presto un governo così che Bruxelles, anzi Berlino, non prepari le politiche economiche per il Belpaese per i prossimi 7 anni", ha spiegato Salvini.
Rispondendo alla domanda di un cronista in merito al presunto avvelenamento della ex spia russa, Salvini ha spiegato: "Se i fatti verranno acclarati, i nostri rapporti con la Russia e con Putin cambieranno, ma fino ad allora io non prendo in considerazione un cambio di politica e trovo che le sanzioni contro la Russia siano folli". Per quanto riguarda l'Euro, Salvini ha replicato: "L'Euro era e rimane una moneta sbagliata e non cambio idea a seconda delle convenienze. Il debito pubblico è aumentato, l'Italia con una moneta tedesca in tasca è il primo per decremento di reddito pro-capite. La moneta è una convenzione per far stare meglio le persone, se questo non avviene allora va rivista la politica monetaria. Non potremmo agire da soli, ma in maniera condivisa, ma la Lega punta a proporre all'Europa una serie di cambiamenti, di irreversibile non c'è niente e ridiscuteremo le regole europee con gli altri partner".
L'obiettivo del governo della Lega sarà la piena occupazione e piena occupazione significa tornare a far nascere bambini. Sarà questo il dato, dice Salvini, su cui andrà valutato il suo futuro governo. Per quanto riguarda i respingimenti e le politiche migratorie, Salvini ha spiegato: "Mai messo in discussione il principio del dovere di salvataggio, la vita è sacra e va salvata, ma vanno fermate le partenze e bisogna fare accordi di riammissione con gli altri Paesi con cui non abbiamo siglato patti. Dobbiamo fare investimenti in Africa per dare un futuro a questi ragazzi che altrimenti scappano dai loro Paesi. I confini europei però vanno difesi non solo dall'Italia, ma anche dall'Ue e fino ad adesso non è stato fatto. Farò meglio di Minniti, sia per quanto riguarda gli sbarchi che per quanto riguarda le espulsioni, che vanno aumentate".
"Non ho smania di fare il premier, voglio mantener fede a quello che mi hanno chiesto gli elettori e nelle prossime settimane lavoreremo per trovare una maggioranza. Sicuramente di questa maggioranza non faranno parte gli sconfitti, ovvero il Pd di Gentiloni, Boschi e Renzi. Escluso il Pd, tutto è possibile. Noi abbiamo un programma e chi viene al governo con noi deve voler abolire la legge Fornero, introdurre la Flat Tax al 15%, abolire la Buona Scuola, ridiscutere i vincoli europei. Altre idee ben vengano, ma il nostro impianto deve essere condiviso".
Tajani: "Non esiste ipotesi di governo Lega-M5S, i patti erano chiari e si rispettano"
L'ex candidato premier per Forza Italia e attuale presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, rispedisce al mittente qualsiasi ipotesi di accordo di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle: "Non esiste un'ipotesi di governo Lega-M5S, perché moltissimi deputati della Lega, tutti quelli eletti nei collegi, sono deputati eletti anche con i voti di FI, FdI e di Noi per l'Italia, quindi hanno un vincolo anche con questi elettori e sono sicuro che un governo Lega-M5S non ci sarà. Si tratterebbe di una scelta che tradirebbe gli impegni presi, non accadrà. C'è un documento sottoscritto nel momento della formazione delle liste perché nessuno eletto con Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia avrebbe cambiato bandiera o avrebbe avrebbe rotto le alleanze. I patti sono sacri, i patti vanno rispettati. Forza Italia li sta rispettando per quanto riguarda i rapporti con la Lega e sono sicuro che la Lega li rispetterà. Violare questi patti sarebbe violare il rapporto i cittadini, questo non avverrà ne sono convinto e mi auguro che nessuno pensi ad un'ipotesi del genere".
Cuperlo: "Pd ha subito una sconfitta storica, Renzi deve mollare"
Per Gianni Cuperlo, rappresentante di una delle cosiddette minoranze dem del partito, il Pd versa in una situazione drammatica e sarebbe andato distrutto per colpa di Matteo Renzi. In un'intervista rilasciata a Luca Telese per Panorama, il dem ha dichiarato: "Abbiamo subìto una sconfitta storica. Credo che sia il peggior risultato della sinistra nella storia repubblicana. La situazione del Pd è drammatica. Di fronte a un risultato come questo il minimo è capire che cosa è successo. I nostri elettori hanno fatto le valigie e si sono accasati nel M5s. Una parte arriva fino alla Lega. A Macerata Salvini passa dallo 0,6 al 20 per cento. Renzi si presenta e annuncia: ‘Ovvia conseguenza della sconfitta è che io me ne vada'. Però non c'è una analisi o una lettura di cosa sia accaduto. Individua solo due responsabilità. Del Quirinale che non lo ha portato a votare nelle due finestre del 2017. E di Gentiloni che ha fatto campagna elettorale troppo tecnica, senza colpi di scena. Ma non era la straordinaria squadra del Pd? Matteo rievoca la disastrosa campagna del referendum, dicendo: colpa di chi ha votato No. Non dice una parola su una legge elettorale oggi criticata da tutti. Io non amo chi perde e abbandona la squadra. Ma chi perde e il pallone lo sequestra perché ci gioca solo lui è peggio. Di fronte alla valanga che si è staccata dal monte, dovrebbe mollare".
Che cosa deve fare il Pd?
La cartina elettorale dell'Italia era tricolore. Ora è bicolore. Siamo spariti noi.Come lo spiega?
Se la nostra politica diventa solo contabilità di schede e gioco di potere è inevitabile.Che cosa rimprovera a questo Pd?
Il partito è un comitato elettorale permanente. Che, tra l'altro, colleziona solo sconfitte!La difficoltà più grande?
Siamo apparsi un ceto politico legato all'idea del potere come unico fine.Quando è iniziato tutto?
La situazione si è fatta insostenibile dopo le sconfitte di Torino, Roma, Napoli. Abbiamo dato una impressione tremenda.Quale?
Essere un ceto politico di privilegiati interessati solo a conservare le loro prebende.
"Vorrei che il segretario dicesse: ‘Mi faccio da parte, ma capiamo perché abbiamo perso'. Ci ha detto: ‘Non mi fido di voi perché fate caminetti e inciuci. Per questo vi voglio controllare'. Renzi ha legato le sue dimissioni a un calendario impossibile e indefinito. E intanto gestisce tutto lui. Ripete quello che ha fatto dopo la sconfitta del referendum. Nel partito emerge uno scontro di tifoserie accanite. Male. Non sono tra chi pensa che nulla può accadere fino a che lo scampo di Renzi sia issato sulla picca. Ma non posso accettare il principio che "il capo" non possa essere rimosso. Abbiamo voluto una legge elettorale fallimentare. E io quel giorno non ho votato la fiducia", conclude Cuperlo.
Chi saranno i parlamentari del M5s che condurranno le trattative con gli altri partiti
Il MoVimento 5 Stelle ha scelto i parlamentari che avranno il ruolo di condurre le trattative con gli altri gruppi politici per le presidenze di Camera e Senato: saranno i due capigruppo Giulia Grillo (a Montecitorio) e Danilo Toninelli (a Palazzo Madama). In un post sul blog delle stelle i due scrivono: “Da oggi, in accordo con Luigi Di Maio, inizieremo le interlocuzioni con gli altri gruppi politici per le presidenze di Camera e Senato. Vogliamo figure di garanzia. Le due presidenze devono essere assolutamente slegate da qualsiasi questione di governo. Anche in questo chiediamo responsabilità a tutte le forze politiche affinché si possa arrivare a scelte condivise che non rispondano a nessuna logica di spartizione delle poltrone”.
“Il MoVimento 5 Stelle – scrivono ancora i due – ha avuto il mandato da parte dei cittadini per governare questo Paese, ed è con questa stessa responsabilità che vogliamo interloquire con le altre forze politiche”. Secondo Grillo e Toninelli “la forza del MoVimento è stata e sempre sarà il gioco di squadra” e “tutti i portavoce eletti lavoreranno con e per il gruppo. L’impresa che ci aspetta richiede un grande impegno che dovrà essere coordinato al meglio”. Per questo viene comunicata la composizione delle squadre che coordineranno il lavoro.
Alla Camera la capogruppo sarà Giulia Grillo, come già annunciato negli scorsi giorni. La vicecapogruppo vicaria sarà Laura Castelli. Altri vicecapogruppo saranno: Giuseppe Brescia, Francesco Silvestri, Maria Elena Spadoni, Alberto Zolezzi. I segretari: Azzurra Cancelleri, Daniele Del Grosso e Francesco D’Uva. Il tesoriere sarà Sergio Battelli. Al Senato il capogruppo sarà Danilo Toninelli, mentre il vice capogruppo vicario sarà Vito Crimi. Per i vicecapogruppo la scelta è ricaduta su Vilma Moronese, Stefano Patuanelli, Gianluca Perilli e Daniele Pesco. I segretari saranno Gianluca Castaldi, Vincenzo Santangelo e Sergio Puglia. Il ruolo di tesoriere verrà affidato a Nunzia Catalfo.
Berlusconi: "No a nuove elezioni, ci serve stabilità"
Nonostante prima delle elezioni avesse dichiarato che in caso di mancata maggioranza gli italiani avrebbero dovuto tornare alle urne, ora il leader di Forza Italia sembra aver cambiato idea. Nel corso del vertice di centrodestra tenutosi a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi avrebbe ribadito agli alleati una sorta di aut aut: niente voto, al Paese serve stabilità. Berlusconi preme infatti affinché la coalizione di centrodestra parli a livello unitario e accolga l'appello alla responsabilità fatto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Valiamo solo in quanto restiamo uniti. Il centrodestra in Parlamento ha il 42% dei seggi", avrebbe commentato il coordinatore nazionale di Fdi, Guido Crosetto.
Salvini tratta la presidenza delle Camere con Di Maio e Martina su mandato di Berlusconi
Il 23 marzo – data in cui avrà luogo la prima seduta parlamentare della nuova legislatura e la conseguente elezione dei presidenti di Camera e Senato – si avvicina e dunque le trattative per la scelta degli esponenti di maggioranza o minoranza che andranno a presiedere i due rami del parlamento entrano nel vivo. Nel corso del vertice interno alla coalizione di centrodestra avvenuto ieri sera a Palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi ha dato mandato al leader della Lega, Matteo Salvini, di condurre le trattative con i capi politici di Pd e M5S, ovvero il reggente Maurizio Martina e Luigi Di Maio. "Berlusconi non ha espresso un no pregiudiziale nei confronti del M5S", ha dichiarato Salvini a margine dell'incontro con il leader di Forza Italia. Stando a indiscrezioni, però, nel corso del vertice ci sarebbero stati momenti di tensione e la leader di Fratelli D'Italia, Giorgia Meloni, avrebbe posto un aut aut a Salvini: o fai il capo della coalizione e ci rappresenti tutti oppure fai il leader del tuo partito e basta.
Sul piatto ci sarebbe stata inoltre un'altra proposta: Meloni avrebbe infatti chiesto a Salvini di fare il presidente del Senato per facilitare l'assegnazione dell'incarico esplorativo da Mattarella al centrodestra. Salvini, però, ha preferito mantenere la premiership della coalizione. Nella giornata di oggi, Salvini dovrebbe aprire ufficialmente alle trattative per le presidenze di Camera e Senato e chiamare i leader degli schieramenti avversari. Nel corso dei prossimi 9 giorni, i partiti si occuperanno principalmente di trovare un accordo su questo fronte, ovvero di trovare una prima maggioranza trasversale per l'elezione della seconda e terza carica dello Stato.