Salvini dice un secco "no" a un eventuale governo con il Pd. Di Maio si appella agli altri partiti ma chiude a un esecutivo istituzionale, ribadisce che i ministri del M5s non si toccano e aggiunge: "Un ritorno al voto non ci spaventa".
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Brunetta: "Non si può fare alleanza Lega-M5S, hanno programmi e storie politiche diverse"
"In tutti questi giorni i commentatori si sono lambiccati nel fare le varie combinazioni prescindendo dai programmi, prescindendo dai contenuti, prescindendo dalle storie politiche. Ecco, questo penso sia un esercizio che non si possa fare, perché ciascuno poi deve rendere conto alla propria base politico-elettorale e alla propria storia". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervenendo a "Circo Massimo", su Radio Capital. "Un'alleanza M5S-Lega? Lo vedrei un matrimonio molto, molto difficile dal punto di vista politico, programmatico, delle singole basi. Una Lega votata soprattutto al Nord che si allea con un partito votato soprattutto al Sud? Non mi sembra un'opzione percorribile".
E spiega perché sarebbe auspicabile che il centrodestra si allei piuttosto con il Pd: "Il Partito democratico all'opposizione? Non è mica una tragedia, noi siamo stati all'opposizione per quasi tutta la legislatura che si sta per chiudere. Non è una tragedia, è il sale della democrazia: c'è chi vince e c'è chi perde. C'è poi anche una terza ipotesi. – prosegue – C'è chi vince, come ha fatto il centrodestra in queste elezioni, ma non ha tutti i voti per governare, e dunque deve trovare appoggi in Parlamento tra chi ha perso. È successo in fondo con le larghe intese all'inizio della legislatura, ma poi è finita male, è successo infinite volte nella prima Repubblica, astensioni, non sfiducia, il tutto per consentire al Paese di essere governato. Quindi, l'opposizione non è una tragedia, chi ha vinto ha il diritto di governare però ha il dovere di avere anche i numeri, e quindi il Parlamento è fatto proprio per trovare questi numeri che mancano".
Direzione Pd, oggi inizia la "reggenza" di Martina dopo le dimissioni di Renzi
Salvini e Di Maio stanno lavorando per spartirsi le presidenze delle Camere, e continuano le trattative. Secondo il leader del Carroccio i due incarichi dovrebbero essere affidati ai vincitori di questa tornata elettorale, cioè M5S e Lega. E intanto Berlusconi, in un'intervista, ha detto che bisogna a tutti i costi scongiurare il rischio di andare a nuove elezioni: "Credo che responsabilità significhi prendere atto del fatto che Salvini è il leader del partito più votato all'interno della coalizione più votata. Significa anche la consapevolezza del fatto che nuove elezioni sarebbero allo stesso tempo un pessimo segnale per la democrazia e una strada probabilmente non risolutiva. Meglio, molto meglio perdere qualche settimana per un buon governo, se possibile, che mesi in una nuova campagna elettorale". Brunetta (FI), ha rinnovato il suo appello al Pd, perché partecipi a un eventuale nuovo governo di centrodestra "per il bene del Paese": "Io sono abituato a vedere se c'è compatibilità politica analizzando i programmi e nel Pd vedo molta più vicinanza con noi che con il M5S". Sul fronte del Pd, che oggi aprirà la direzione, sono attese le dimissioni formali del segretario uscente Matteo Renzi, e l'inizio della "reggenza" del vicesegretario Maurizio Martina, che guiderà il partito in questa fase di transizione, fino alle prossime primarie, avviando una gestione collegiale, in una forma ancora da definire. Renzi potrebbe non presenziare alla riunione di oggi, ma potrebbe anche cambiare idea all'ultimo minuto. E intanto la posizione ufficiale di Renzi, Martina riceverà in eredità, è rimasta la stessa: "Spetta a chi ha vinto la responsabilità del governo".