Salvini dice un secco "no" a un eventuale governo con il Pd. Di Maio si appella agli altri partiti ma chiude a un esecutivo istituzionale, ribadisce che i ministri del M5s non si toccano e aggiunge: "Un ritorno al voto non ci spaventa".
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Delrio: "Staremo all'opposizione con serietà e responsabilità"
Il Pd starà all’opposizione: questa è la posizione di Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Abbiamo ricevuto una cartolina netta, chiara, dagli elettori – afferma parlando durante la direzione Pd in corso a Roma -. Noi staremo dove ci hanno messo gli elettori: all'opposizione". Delrio promette una opposizione “seria, responsabile, costruttiva” e aggiunge: ”Quando il Paese si renderà conto che le promesse saranno irrealizzabili, gli elettori chiederanno conto”.
Delrio esordisce ringraziando Martina per la “sua analisi franca e seria: per ripartire abbiamo bisogno di analisi rigorose come queste”. E ringrazia anche Matteo Renzi “per tutto quello che ha fatto e per le dimissioni”. “Dico ai militanti – continua Delrio -: il Pd c'è ancora, non siamo una sfumatura tra il giallo dei grillini ed il blu dei leghisti. Noi dobbiamo dire ai militanti che c'è bisogno del Pd. Siamo riuniti non per cercare un nuovo capo ma una nuova direzione. Siamo di nuovo qua, siamo tornati. Abbiamo bisogno di un partito presente, presente nei territori, nella società”.
La lettera di dimissioni di Matteo Renzi
"Caro presidente, preso atto dei risultati elettorali rassegno le mie dimissioni da segretario del Pd", con queste parole Matteo Renzi ha rassegnato le proprie dimissioni. La breve lettere è stata letta dal presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, all'apertura della direzione nazionale, alla quale Renzi non ha presenziato. Dimettendosi, Renzi ha pregato Orfini di convocare l'assemblea Pd e dare corso a tutti gli adempimenti previsti dallo statuto, nonché ha dichiarato che nel corso dell'Assemblea spiegherà le ragioni del suo atto.
Direzione Pd, Cirinnà: "Mai accordo con M5S. Ricordo ancora la loro pugnalata alle spalle"
Per la senatrice Monica Cirinnà nessun appoggio a un governo 5 Stelle è possibile: "Ora serve discontinuità per un rinnovamento del Pd, dobbiamo analizzare la sconfitta, capire perché e andare avanti. I capigruppo di Camera e Senato devono essere di garanzia, si deve garantire la pluralità. In direzione poi dirò: mai un appoggio ai Cinquestelle, ricordo ancora la loro pugnalata alle spalle", ha dichiarato Cirinnà all'entrata del Nazareno, la sede romana del Pd dove a breve si svolgerà la direzione del partito che darà ufficialmente seguito alle dimissioni del segretario nazionale Matteo Renzi.
Martina apre la direzione Pd: "Di Maio e Salvini al governo, noi all'opposizione"
Ha preso il via la direzione del Pd e ad aprirla è stato il vicesegretario Maurizio Martina che ha lanciato un messaggio chiaro: "Alle forze che hanno vinto diciamo una cosa sola: ora non avete più alibi. Ora il tempo della propaganda è finito. Lo dico in particolare a Lega e Cinque Stelle: i cittadini vi hanno votato per governare, ora fatelo. Cari Di Maio e Salvini prendetevi le vostre responsabilità. Il Pd continuerà a servire i cittadini dall'opposizione, dal ruolo di minoranza parlamentare". "Quanto alle presidenze delle Camere – ha continuano Martina – noi richiamiamo le forze politiche, e prima di tutto chi ha vinto, al dovere di garantire che questi ruoli siano affidati a figure autorevoli ed equilibrate in grado di rappresentare pienamente gli interessi collettivi secondo la Costituzione".
Martina ha ribadito che la segreteria si presenta dimissionaria a questo appuntamento: "Ma – ha aggiunto – io credo sia importante che continui a lavorare insieme a me in queste settimane che ci separano dall'Assemblea. Con il vostro contributo cercherò di guidare il partito nei delicati passaggi interni e istituzionali a cui sarà chiamato. Lo farò con il massimo della collegialità e con il pieno coinvolgimento di tutti, maggioranza e minoranze, individuando subito insieme un luogo di coordinamento condiviso. Chiedo unità". Martina ha spiegato che l'assemblea nazionale di aprile, a suo parere, dovrebbe "dar vita a una commissione di progetto per una fase costituente e riorganizzativa anziché avviare il congresso".
Martina ha parlato di una “netta e inequivocabile” sconfitta alle elezioni “che riguarda tutti, non dobbiamo cercare un capro espiatorio”. Il vicesegretario del Pd ha anche lodato Nicola Zingaretti che ha vinto le elezioni regionali del Lazio in questo contesto critico per il Pd: “La vittoria di Nicola Zingaretti e del Pd con la coalizione di centrosinistra è certamente un risultato molto significativo”.
Martina si è detto convinto che non bastino accordi di vertici ma che ora sia necessario un “lavoro aperto, partecipato e popolare” che porti a “cambiamenti radicali”. “Ripartiamo con umiltà e unità – ha aggiunto il vicesegretario del Pd -. Solo noi possiamo essere l'alternativa popolare ai populisti. In ballo non ci sono i destini personali, ma la prospettiva e il futuro della sinistra italiana ed europea. Mettiamo in prima fila la nostra comunità e lasciamo in ultima fila le correnti. Proviamo tutti a fare qualche intervista in meno e qualche assemblea in più. Apriamo subito le nostre sezioni, ascoltiamo iscritti ed elettori, chiamiamoli a raccolta, riflettiamo con loro. Ripartiamo dal basso e dal nostro popolo. Abbiamo seimila circoli, realizziamo seimila assemblee aperte tra venerdì, sabato e domenica prossimi. Io inizierò dal circolo Pd di Fuorigrotta a Napoli”.
Emiliano: "Pd sostenga governo M5s senza avere ministri o rischio Aventino"
"È mia convinzione che bisogna provare a dare un governo al Paese. È chiaro che il Pd non può entrare in un governo, non può prendere ministri e sottosegretari, non può avere responsabilità, però dobbiamo continuare a dare un governo all’Italia. Può decidere se far unire M5s e Salvini e rimanere fuori da ogni controllo democratico di questo processo difficile, e mi viene in mente l’Aventino, il cui risultato fu una deriva autoritaria dell'Italia, o viceversa si può utilizzare la forza che deriva da questa legge elettorale per individuare dei punti chiave in materia di sicurezza, uguaglianza, pari opportunità, contrasto alla povertà, concordando un programma e sostenendolo dall’esterno". A dirlo è Michele Emiliano, esponente della minoranza dem, arrivando alla direzione del Pd al Nazareno.
Emiliano afferma ancora: "Orfini è un artista nel cambiare le regole a seconda delle opportunità di vittoria che ha la sua parte. Siccome la sua parte ora ha possibilità di vittoria più contenute rispetto alle precedenti primarie, probabilmente ora vuole cambiare le regole, ma io penso sia impossibile, nel Pd, fare a meno delle primarie, anche perché il nuovo segretario deve avere la stessa legittimazione del segretario uscente. Sarebbe un segretario di serie B se eletto in modo diverso".
Salvini: "Gli italiani non ci hanno votato per far tornare al governo Renzi e Gentiloni"
“Gli italiani non ci hanno votato per riportare Renzi al governo e neanche Gentiloni”, ha affermato oggi il leader della Lega Matteo Salvini. “Non andremo mai al governo se non potremo fare quello che vogliamo realizzare, cancellare la legge Fornero, controllare l'immigrazione clandestina e ridiscutere i trattati europei. Chiederemo in Parlamento i voti”.
Oggi si è riunito il Consiglio federale del Carroccio e il segretario leghista ha risposto, al termine dell’incontro, ai giornalisti che gli chiedevano cosa pensasse del messaggio di apertura lanciato da Silvio Berlusconi al Pd. Salvini comunque ha assicurato che con Forza Italia non c’è nessun problema sulla questione delle presidenze delle Camera: “No – ha replicato ai cronisti – con Forza Italia ci vedremo già questa settimana”.
“Sicuramente – ha detto ancora Salvini – chi ha fatto campagna contro la Lega fondando altri partiti o invitando a votare altri partiti non farà più parte della Lega. Oggi abbiamo preso un provvedimento contro una persona che ha fatto ricorso contro la Lega: chi attacca pubblicamente la Lega si mette fuori dalla Lega da solo”.
Renzi: "Io non mollo, non lasceremo mai il futuro agli altri"
Matteo Renzi non molla: nella sua ultima enews il segretario dimissionario del Pd lancia un messaggio chiaro, rispondendo a Paolo, un ragazzo di venti anni che combatte contro la Sla. “Io non mollo. Mi dimetto da segretario del Pd come è giusto fare dopo una sconfitta. Ma non molliamo, non lasceremo mai il futuro agli altri. E quando penso che in Italia ci sono persone come te, innamorate della vita e talmente coraggiose da non aver paura di sfidare malattie devastanti, ti dico che sono orgoglioso di averti conosciuto. E di lottare insieme a te. Abbiamo perso una battaglia, caro Paolo, ma non abbiamo perso la voglia di lottare per un mondo più giusto. Lo faremo insieme, con il nostro sorriso e con la nostra libertà. Io non mollo, ma soprattutto non mollare tu!”. “Il futuro prima o poi torna”, dice ancora Renzi ringraziando chiunque gli abbia scritto per chiedergli di non mollare e ricordando che la linea politica da seguire oggi “sembra chiara e molto condivisa”.
Renzi parla anche della Cina e del suo presidente Xi Jinping, oltre che dagli impegni che vuole assumere da futuro senatore: “Avevo promesso ai miei concittadini di lavorare ad una proposta di legge sui temi delle botteghe, dell’artigianato, dei piccoli negozi di vicinato. Nei prossimi giorni riunirò le associazioni di categoria fiorentine per farmi aiutare a valorizzare i punti più importanti, dalla burocrazia alla sicurezza, dalle tasse alla gestione del web”.
Renzi dedica parte della sua enews a Davide Astori, capitano della Fiorentina scomparso una settimana fa: “Il calcio sa regalare emozioni sempre. Ma l’improvvisa scomparsa di Davide Astori ha mostrato un aspetto di umanità che da tempo nel mondo del pallone non si scorgeva. Le lacrime della famiglia, dei suoi colleghi calciatori, di un’intera città nascono dal rispetto per un uomo vero. E forse dalla voglia di vivere lo sport con quel valore umano che il capitano della Fiorentina possedeva. E che a giudicare da frasi ascoltate in alcuni dialoghi di questi giorni è passato soprattutto tra i giovanissimi. Emozione vera quella di Firenze”.
La proposta di Zaia: "Candidiamo le Dolomiti ad ospitare le Olimpiadi del 2026"
Nei giorni in cui si discute della possibilità di candidare Torino a ospitare i giochi olimpici invernali del 2026, il presidente della regione Veneto Luca Zaia avanza un’altra ipotesi: una candidatura delle Dolomiti, attraverso una rete di località tra Veneto e Trentino Alto Adige. “Ci sono già contatti con i presidenti delle due province autonome, Ugo Rossi e Arno Kompatscher. Siamo in grado di proporre un'Olimpiade 2026 che porta in eredità i Campionati del mondo 2021, 1.300 chilometri di piste e un complesso di Dolomiti Superski supercollaudato, oltre al patrimonio dell'umanità, le Dolomiti. Quindi un'Olimpiade pulita, contro la cementificazione per la costruzione di nuove infrastrutture, compatibile sotto il profilo ambientale”. La candidatura verrà portata avanti nei prossimi giorni, con un incontro previsto tra Zaia e i presidenti delle province di Trento e Bolzano, per poter sostenere l’idea di una “Olimpiade dell’Unesco”, come la definisce lo stesso presidente della regione Veneto.
Zaia parla anche della situazione di stallo istituzionale che si è creata dopo le elezioni del 4 marzo: “Salvini ha le carte in regola per fare il candidato, non esiste alternativa. Se ci viene dato l'incarico del mandato esplorativo metteremo sul tavolo il nostro progetto. Niente accordi partitici, ma con uomini e donne di buona volontà, in un contesto difficilissimo. Se questo non accade ci sarà un governo politico a tempo per fare la legge elettorale e andare a votare”.
Mattarella: "Serve corresponsabilità senza egoismi, ho fiducia nel futuro dell'Italia"
Siamo tutti ugualmente responsabili del futuro dell’Italia e le sorti del Paese sono comuni: sono le parole del capo dello Stato Sergio Mattarella che oggi al Quirinale ha ricevuto gli ‘Alfieri della Repubblica’, ragazzi nati tra il 1999 e il 2007. “Ho grande fiducia nel futuro dell'Italia e voi ne siete una delle ragioni”, ha detto rivolgendosi a loro e aggiungendo: “Avete dimostrato di essere protagonisti come cittadini, dimostrando di sentire la corresponsabilità per le sorti comuni del nostro Paese e facendo comprendere che occorre essere protagonisti e costruire il futuro, senza chiudersi nelle proprie dimensioni individuali, magari con egoismo”.
Mattarella ha ricordato che molti dei ragazzi e delle ragazze che oggi hanno ricevuto questo attestato si sono distinti per il loro impegno nell’ambiente, sottolineando che proprio l’ambiente “rappresenta una delle sfide più grandi della nostra epoca: avete promosso iniziative per difendere l'ambiente per salvare centri piccoli, centri storici, per difendere aree naturali, impegnati per la tutela di beni. Complimenti ragazzi questa è una grande frontiera e l'avete affrontata con senso di responsabilità e con grande efficacia”.
Berlusconi: "Serve anche il Pd nel nuovo governo"
In un'intervista su "La Stampa" il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha detto che il Pd dovrebbe farsi carico del nuovo governo: "Lasciare che Salvini conduca le trattative non esclude cercare delle convergenze con altre forze. Ma sempre nello spirito della lealtà". Con la Lega, Berlusconi marca invece le distanze: "Siamo alleati ma abbiamo valori diversi", e per questo Lega e Forza Italia non potranno mai essere "un partito unico". Sulla composizione del nuovo governo ha spiegato: "Non vedo come la Lega possa collaborare con i Cinque Stelle. Salvini non farà una scelta così in contrasto con i suoi elettori". Sulla presidenza delle Camere, Berlusconi avverte che "non ci sono automatismi", ma che dovranno essere scelte "figure di garanzia". Su un'ipotetica riforma della legge elettorale Berlusconi aggiunge: "Non sarei favorevole a un sistema maggioritario. Quello tedesco è il più coerente con la mia idea di democrazia".
Brunetta: "Non si può fare alleanza Lega-M5S, hanno programmi e storie politiche diverse"
"In tutti questi giorni i commentatori si sono lambiccati nel fare le varie combinazioni prescindendo dai programmi, prescindendo dai contenuti, prescindendo dalle storie politiche. Ecco, questo penso sia un esercizio che non si possa fare, perché ciascuno poi deve rendere conto alla propria base politico-elettorale e alla propria storia". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, intervenendo a "Circo Massimo", su Radio Capital. "Un'alleanza M5S-Lega? Lo vedrei un matrimonio molto, molto difficile dal punto di vista politico, programmatico, delle singole basi. Una Lega votata soprattutto al Nord che si allea con un partito votato soprattutto al Sud? Non mi sembra un'opzione percorribile".
E spiega perché sarebbe auspicabile che il centrodestra si allei piuttosto con il Pd: "Il Partito democratico all'opposizione? Non è mica una tragedia, noi siamo stati all'opposizione per quasi tutta la legislatura che si sta per chiudere. Non è una tragedia, è il sale della democrazia: c'è chi vince e c'è chi perde. C'è poi anche una terza ipotesi. – prosegue – C'è chi vince, come ha fatto il centrodestra in queste elezioni, ma non ha tutti i voti per governare, e dunque deve trovare appoggi in Parlamento tra chi ha perso. È successo in fondo con le larghe intese all'inizio della legislatura, ma poi è finita male, è successo infinite volte nella prima Repubblica, astensioni, non sfiducia, il tutto per consentire al Paese di essere governato. Quindi, l'opposizione non è una tragedia, chi ha vinto ha il diritto di governare però ha il dovere di avere anche i numeri, e quindi il Parlamento è fatto proprio per trovare questi numeri che mancano".
Direzione Pd, oggi inizia la "reggenza" di Martina dopo le dimissioni di Renzi
Salvini e Di Maio stanno lavorando per spartirsi le presidenze delle Camere, e continuano le trattative. Secondo il leader del Carroccio i due incarichi dovrebbero essere affidati ai vincitori di questa tornata elettorale, cioè M5S e Lega. E intanto Berlusconi, in un'intervista, ha detto che bisogna a tutti i costi scongiurare il rischio di andare a nuove elezioni: "Credo che responsabilità significhi prendere atto del fatto che Salvini è il leader del partito più votato all'interno della coalizione più votata. Significa anche la consapevolezza del fatto che nuove elezioni sarebbero allo stesso tempo un pessimo segnale per la democrazia e una strada probabilmente non risolutiva. Meglio, molto meglio perdere qualche settimana per un buon governo, se possibile, che mesi in una nuova campagna elettorale". Brunetta (FI), ha rinnovato il suo appello al Pd, perché partecipi a un eventuale nuovo governo di centrodestra "per il bene del Paese": "Io sono abituato a vedere se c'è compatibilità politica analizzando i programmi e nel Pd vedo molta più vicinanza con noi che con il M5S". Sul fronte del Pd, che oggi aprirà la direzione, sono attese le dimissioni formali del segretario uscente Matteo Renzi, e l'inizio della "reggenza" del vicesegretario Maurizio Martina, che guiderà il partito in questa fase di transizione, fino alle prossime primarie, avviando una gestione collegiale, in una forma ancora da definire. Renzi potrebbe non presenziare alla riunione di oggi, ma potrebbe anche cambiare idea all'ultimo minuto. E intanto la posizione ufficiale di Renzi, Martina riceverà in eredità, è rimasta la stessa: "Spetta a chi ha vinto la responsabilità del governo".