Prosegue la fase di avvicinamento alle consultazioni, Di Maio apre al confronto. Salvini: "Presidenza Camere a Lega e M5s". Orfini: "Sostegno a governo M5s sarebbe la fine del Pd".
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Di Maio: "Un governo senza di noi non si può fare"
Di Maio ha ribadito in un messaggio su Facebook la disponibilità a parlare con tutti: "Abbiamo chiesto a tutti responsabilità per formare un governo presieduto dal M5S. Il Capo dello Stato ha richiamato tutte le forze politiche al senso di responsabilità. In questo momento il M5S è determinante, un governo senza di noi non si può fare a meno che – e sarebbe un clamoroso insulto alla democrazia – non decidano di fare un governo con tutti contro di noi ma in quel caso sarebbe la loro fine".
"Noi per le individuazione delle presidenze delle Camere siamo aperti a tutte le forze ma chiaramente pretenderemo il riconoscimento del voto degli italiani che ci hanno indicato come prima forza del Paese", spiega ancora Di Maio, secondo il quale anche il governo "dovrà rispettare la volontà dei cittadini". Di Maio attacca quindi il Rosatellum, che "i partiti hanno avuto la responsabilità di votare pur sapendo che avrebbe generato caos e instabilità, anzi proprio per questo l'hanno votata", e dice: "Io sono molto sereno e invito gli italiani a stare tranquilli. Non è più il momento di guardare la politica con distacco ma è il momento di stare uniti, noi abbiamo bisogno del vostro sostegno e della vostra forza, è stato il segreto della campagna elettorale e sarà l'arma fondamentale per affrontare questa delicata fase".
Sul fronte della Lega Salvini è considerato da tutti il prossimo premier. "Il candidato premier è Salvini. Lo hanno scelto gli elettori", ha detto oggi il capogruppo uscente della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga – "Noi lo abbiamo detto con chiarezza non con delle primarie farlocche, dove vanno a votare dei 14enni cinesi, ma all'interno della cabina elettorale, gli elettori hanno scelto il candidato premier di centro destra. E' Salvini, lo ha voluto la gente". Smentendo così le voci che parlavano di un candidato alternativo del centrodestra.
Il Pd si spacca invece su un eventuale appoggio esterno a un governo Cinquestelle. Renzi, che lunedì formalizzerà le sue dimissioni da segretario, ha chiarito che il ruolo del Pd, seguendo la scelta dell'elettorato, sarà all'opposizione.
Fratoianni: "LeU non scompare, si riparte da lì"
Fermento anche all'interno di Liberi e Uguali, uscito sconfitto alle elezioni, che ieri ha mostrato un'apertura verso il M5S, sottolineando però che mai ci potrebbe essere un accordo con la destra: "Oggi riuniamo la direzione nazionale di Sinistra Italiana perché siamo un partito che esiste, ma questo non vuol dire in alcun modo il voler determinare un processo di scomposizione del progetto politico di Leu, anzi è necessario andare avanti nella costruzione di Liberi e Uguali, anzi nella costruzione di qualcosa di ancora più largo a partire dal perimetro di Liberi e Uguali", ha spiegato il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni parlando con i cronisti prima dell'inizio della Direzione nazionale del partito".
"È evidente che il risultato di Liberi e Uguali di una settimana fa è stato deludente, oggi discuteremo di questo. Il bivio che abbiamo davanti è provare ad ascoltare la domanda di cambiamento che è venuta dal Paese e provare a misurarsi sul merito e sui contenuti", ha proseguito Fratoianni. "Il punto è mettere al centro un'agenda sociale che abbia come cuore la lotta alle diseguaglianze e alla povertà. Che è poi la ragione della nascita di Liberi e Uguali, ed è su questo che vogliamo confrontarci e fare tutte le verifiche possibili". "La discussione che apriamo oggi – ha insistito Fratoianni – deve continuare nei prossimi giorni , non solo nei gruppi parlamentari o nei gruppi dirigenti, ma occorre farlo – questa è la mia idea – anche attivando un processo di consultazione largo con tutti coloro che hanno fatto la campagna elettorale o che hanno votato per Liberi e Uguali, provando ad ascoltare quello che ci chiedono. E poi lo faremo intanto con la volontà di confrontarci , poi quale sarà la scelta finale dipenderà dalla nostra discussione ma non solo dalla nostra, dipenderà anche dalle proposte che in questo caso chi avrà l'onere di avanzare una proposta di governo farà al Parlamento".