Il governo Conte ha ottenuto la fiducia sia alla Camera che al Senato e ora dunque è pienamente in carica. Nelle prossime settimane, l'esecutivo si occuperà di sciogliere i nodi "del sottogoverno" con la distibuzione degli incarichi e delle deleghe per ogni dicastero e si proseguirà poi con la formazione delle commissioni parlamentari.
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Monti: "Noi abbiamo evitato la Troika, ma non escludo che possa tornare"
Durante la discussione generale sul voto di fiducia al governo guidato da Giuseppe Conte è intervenuto anche il senatore a vita ed ex presidente del Consiglio Mario Monti, sottolineando come quello di oggi sarebbe potuto essere un governo dimezzato nel caso in cui il suo governo tecnico non fosse intervenuto per salvare l'Italia dalla Troika. E, allo stesso tempo, Monti avverte che il rischio del ritorno della Troika non è da escludere. "Formulo al nuovo governo sinceri auguri di buon lavoro nell’interesse dell’Italia – esordisce Monti -. Inoltre, chiunque abbia avuto l’onore e l’onore di sedere dove siede oggi, non può non rivolgere a lei un augurio speciale. Non confido nell’insuccesso di questo governo. Si è detto che Conte è un capo politico dimezzato, credo che non lo sarà, spero che non lo sarà. Un governo è efficace se chi lo guida è il presidente del Consiglio e se questi esercita pienamente i suoi poteri e le sue responsabilità. Sono certo che il governo otterrebbe un credito maggiore, anche presso chi non lo appoggia, se iniziasse la sua vita con un atto di modesta e realismo. L’intero governo nascerebbe oggi come governo dimezzato se altre forze politiche non avessero dato prova di grande responsabilità. Qualunque cosa voi possiate pensare di Fi, Pd, dell’allora terzo polo, di Fdi, il fatto che da novembre 2011 – quando chi vi parla è stato chiamato a prendere quel posto – per oltre un anno abbiano sostenuto provvedimenti impopolari, hanno consentito a portare l’Italia fuori da una crisi colossale".
"Voi avreste oggi la Troika – argomenta Monti – sareste un governo dimezzato perché sareste ridotti ad agenti di un governo semi-coloniale. La Troika è un agente disgustoso e abbiamo fatto di tutto per evitare all’Italia questa dimostrazione di scarsa dignità. La Troika è stata evitata con lo sforzo di risanamento fatta nel Paese dopo un lungo braccio di ferro con la Germania e con la cancelliera Merkel. Fu quella la premessa che consentì alla Bce la svolta verso le politiche che oggi corrono, se mai, il rischio di farci addormentare un po’ tutti. Non è escluso, e non lo dico con spirito di provocazione ma solo con senso del dovere, che l’Italia possa dover subire ciò che ha evitato allora, cioè l’umiliazione della Troika. Oggi lo spread, questo indice che esiste, è di 235 per l’Italia, di 98 per Spagna e 143 per il Portogallo. E questo in regime di Qe, se togliete quello come avverrà non sarà tanto diverso dal 500 di spread di anni fa. Il vostro è il governo del cambiamento, a questo vorrei applaudire, vorrei salutare un cambiamento già avvenuto", e il riferimento di Monti è alla decisione di cancellare la richiesta alla Bce di eliminare 250 miliardi di euro di debito dal contratto di governo. Ma, sottolinea ancora l'ex presidente del Consiglio, fare questa richiesta "lascia negli investitori stranieri" qualche perplessità.
Applausi al Senato per Sacko, Conte: "Non siamo insensibili"
Al termine del suo discorso in Senato il premier Giuseppe Conte ha ricordato la vicenda di Sacko Soumaila, ucciso con un colpo di fucile in Calabria: "Era uno dei mille braccianti che tutti i giorni si recano al lavoro in condizioni sotto la soglia di dignità. A lui e ai suoi familiari dobbiamo tutti un commosso pensiero".
"Non siamo affatto insensibili", sottolinea Conte. Subito dopo nell'Aula c'è stata una standing ovation unanime di maggioranza ed opposizione per il sindacalista. Tutti i senatori, nessuno escluso, si sono alzati in piedi per applaudire. E' stata l'unica standing ovation unanime della giornata.
Il presidente del Consiglio ha voluto rispondere agli attacchi dell'opposizione, che ha accusato il nuovo governo giallo-verde di non aver preso posizione per condannare l'accaduto: "Sono passati due giorni dalla tragica morte di Soumaila Sacko. Ancora nessuno del Governo ha preso parola. Solo indifferenza. A questo punto spero che questa mattina il presidente Conte metta fine a questo vergognoso silenzio. In Italia ci sono ancora razzisti da sconfiggere e nuovi schiavismi da combattere senza sosta. Altro che ‘fine della pacchia'". Così aveva scritto su Facebook il segretario del Pd Maurizio Martina.
Salvini a Balotelli: "Ius Soli non è priorità degli italiani, divertiti dietro al pallone"
Il neo-ministro dell'Interno Matteo Salvini risponde su Twitter a Mario Balotelli: il calciatore della nazionale italiana oggi ha rivolto un appello per cambiare l'attuale legge sulla cittadinanza. Ma la risposta del leader della Lega è negativa: "Caro Mario, lo Ius Soli non è la priorità mia, né degli italiani. Buon lavoro, e divertiti, dietro al pallone", scrive Salvini rimandando a un articolo in cui vengono riprese le parole dette da Balotelli sul tema durante la presentazione di un libro a Torino. "Brutto avere la cittadinanza solo a 18 anni – aveva affermato Balotelli – da giovane è stato difficile non essere riconosciuto come italiano. Sono nato e cresciuto in Italia e non sono mai stato in Africa purtroppo. Non sono un politico, ma penso che la legge debba essere cambiata. Mi sento di lanciare un appello per questo".
Pd: "Dal presidente Conte solo un discorso pieno di propaganda e luoghi comuni"
“Dal presidente del Consiglio Conte una replica della propaganda che abbiamo ascoltato per 90 giorni da Lega e Cinque Stelle. Solo un discorso generico, pieno di luoghi comuni”, ha scritto su Twitter il segretario del Partito Democratico, Maurizio Martina.
La senatrice Cirinnà dà il benvenuto al ministro Fontana con una maglia pro-famiglie omosessuali
"Il mio ‘benvenuto' al ministro Fontana nell'aula del Senato per ricordargli che tutte le persone e tutte le famiglie hanno gli stessi diritti, lo dice la nostra Costituzione", scrive la senatrice Monica Cirinnà, madre della legge sulle Unioni Civili, pubblicando sulla sua pagina Facebook una sua fotografia dove viene ritratta in Aula con la maglietta delle Famiglie Arcobaleno.
Il discorso programmatico di Giuseppe Conte al Senato - la diretta video
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aprirà la discussione al Senato sul voto di fiducia al suo governo con il discorso programmatico che avrà inizio alle 12. Dopo il discorso di Conte ci sarà un'interruzione: i lavori riprenderanno nel pomeriggio con la discussione generale e a partire dalle 19 ci sarà invece la votazione sulla fiducia a Palazzo Madama. Qui è possibile seguire la diretta video, attraverso il canale YouTube del Senato:
Il governo alla prova del Senato: alle 12 il discorso di Conte, alle 19 il voto di fiducia
Inizia con il discorso programmatico al Senato del presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’iter per il voto di fiducia al nuovo governo. Alle 12 l’aula di Palazzo Madama ascolterà le linee guida del nuovo esecutivo, per poi passare alla discussione generale e al voto di fiducia, che dovrebbe arrivare poco dopo le 19. Domani toccherà invece alla Camera, dove si dovrebbe votare intorno alle 17.30. Quello di oggi sarà “un giorno importante”, come sottolineato ieri dallo stesso Conte che ha preparato un discorso in cui, tra i punti fermi, chi sono anche quelli di un’Europa più equa e di una nuova centralità per il lavoro.
La prima prova per il governo Conte è quindi quella del Senato, dove i numeri della maggioranza sono più ristretti rispetto a Montecitorio. Per oggi, però, Conte può stare tranquillo potendo contare sui 58 senatori della Lega e sui 109 del MoVimento 5 Stelle. A cui si aggiungono altri 4 seggi, quelli degli ex M5s Buccarella e Martelli, e quelli dei senatori del Maie. Per un totale di 171, dieci voti in più della maggioranza. Non è da escludere, inoltre, che alla maggioranza si aggiungano i voti del gruppo per le Autonomie.
Il gruppo di Fratelli d’Italia, che porta in dotazione 18 senatori, si asterrà. Il partito di Giorgia Meloni sembra quindi voler rinunciare al voto contrario dopo una mediazione tra la sua leader e Matteo Salvini, neo-ministro dell’Interno. Rimangono contrari, invece, i 61 senatori di Forza Italia, i 52 del Pd e alcuni componenti del gruppo Misto, come Emma Bonino, eletta con +Europa. Tutt’altra storia domani alla Camera, dove il governo ha una maggioranza più ampia con 346 voti, ben 30 oltre la quota necessaria per stare tranquilli.