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Conte ottiene la fiducia da Camera e Senato: ora il governo è definitivamente in carica

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Il governo Conte ha ottenuto la fiducia sia alla Camera che al Senato e ora dunque è pienamente in carica. Nelle prossime settimane, l'esecutivo si occuperà di sciogliere i nodi "del sottogoverno" con la distibuzione degli incarichi e delle deleghe per ogni dicastero e si proseguirà poi con la formazione delle commissioni parlamentari.

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Il governo alla prova del Senato: alle 12 il discorso di Conte, alle 19 il voto di fiducia

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Inizia con il discorso programmatico al Senato del presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’iter per il voto di fiducia al nuovo governo. Alle 12 l’aula di Palazzo Madama ascolterà le linee guida del nuovo esecutivo, per poi passare alla discussione generale e al voto di fiducia, che dovrebbe arrivare poco dopo le 19. Domani toccherà invece alla Camera, dove si dovrebbe votare intorno alle 17.30. Quello di oggi sarà “un giorno importante”, come sottolineato ieri dallo stesso Conte che ha preparato un discorso in cui, tra i punti fermi, chi sono anche quelli di un’Europa più equa e di una nuova centralità per il lavoro.

La prima prova per il governo Conte è quindi quella del Senato, dove i numeri della maggioranza sono più ristretti rispetto a Montecitorio. Per oggi, però, Conte può stare tranquillo potendo contare sui 58 senatori della Lega e sui 109 del MoVimento 5 Stelle. A cui si aggiungono altri 4 seggi, quelli degli ex M5s Buccarella e Martelli, e quelli dei senatori del Maie. Per un totale di 171, dieci voti in più della maggioranza. Non è da escludere, inoltre, che alla maggioranza si aggiungano i voti del gruppo per le Autonomie.

Il gruppo di Fratelli d’Italia, che porta in dotazione 18 senatori, si asterrà. Il partito di Giorgia Meloni sembra quindi voler rinunciare al voto contrario dopo una mediazione tra la sua leader e Matteo Salvini, neo-ministro dell’Interno. Rimangono contrari, invece, i 61 senatori di Forza Italia, i 52 del Pd e alcuni componenti del gruppo Misto, come Emma Bonino, eletta con +Europa. Tutt’altra storia domani alla Camera, dove il governo ha una maggioranza più ampia con 346 voti, ben 30 oltre la quota necessaria per stare tranquilli.

A cura di Stefano Rizzuti
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