Il leader del Carroccio: "C'è ottimismo sui punti chiave come tasse, pensioni, immigrazione". Il capo politico del M5S conferma: "Ampi punti di convergenza". ma si continua a trattare: nuovo incontro domenica.
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- Di Maio-Salvini: "Significativi passi avanti su composizione del governo e premier" 10 Maggio
- Di Maio e Salvini trattano su temi e nomi: incontro tra i due per decidere la premiership 10 Maggio
Meloni: "Scelta di sostenere il governo dipende da chi sarà il presidente del Consiglio"
Le trattative per la nascita di un governo tra Lega e MoVimento 5 Stelle proseguono dopo il via libera di Berlusconi che ha comunicato che Forza Italia non voterà la fiducia a questo esecutivo. Si attendeva invece la posizione di Fratelli d'Italia, ufficializzata oggi da Giorgia Meloni che spiega come la scelta dipenderà da chi sarà il presidente del Consiglio e da alcuni punti fondamentali su cui il governo dovrebbe basare la sua azione. "Ci chiedono se sosterremo o no il governo 5 Stelle-Lega – scrive su Facebook -. Voglio rispondere a questa domanda pubblicamente e non con trattative sotterranee che non ci sono mai appartenute. In primo luogo la nostra scelta non può prescindere da chi sarà il presidente del Consiglio, perché è evidente che chi guida il governo ne caratterizza l’azione".
La seconda condizione posta da Meloni riguarda "tre no e tre sì", definiti "irrinunciabili" da Fratelli d'Italia: "No alla patrimoniale e a qualsiasi introduzione di nuove tasse. No allo ius soli. No alla possibilità dell’adozione per coppie dello stesso sesso. Sì alla Flat Tax immediata al 15%. Sì al blocco dell’immigrazione, sì all’aumento del 15% delle risorse per il comparto difesa e sicurezza, sì all’incremento dei militari nei luoghi a rischio. Sì a destinare il 50% di investimenti in nuove infrastrutture al Mezzogiorno". "A monte – conclude – resta per noi imprescindibile che il governo introduca immediatamente il premio di maggioranza nell’attuale legge elettorale così da permettere senza alibi, in caso di fallimento dell’esecutivo, l’immediato ritorno al voto".
Martina attacca Renzi: "Governo M5S-Lega preoccupa, Pd non può stare a guardare con i pop-corn in mano"
"C’è da essere preoccupati per un governo come quello che stanno trattando Lega e Cinque Stelle con la compiacenza di Forza Italia. Per le scelte economiche e finanziarie che farà e per le loro ricadute sociali. Per le posizioni che esprimerà in Europa e sulla scena internazionale. Per la dose quotidiana di propaganda che distillerà su temi delicati come immigrazione e sicurezza. Dubito che tanti elettori dei Cinque Stelle abbiano votato quel movimento per andare in braccio a Salvini e Berlusconi. Così come dubito che tanti moderati di centrodestra vogliano sostenere ‘benevolmente' un governo condizionato da leadership come queste", scrive il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.
"Si profila il governo delle contraddizioni e il rischio di una deriva sovranista dannosa. Con forze che al nord hanno predicato ancora “meno tasse per tutti” e altre che al sud hanno detto “più sussidi per tutti”. Populismi che non solo si sommano tra loro ma potranno pure moltiplicarsi nella logica sfrenata di una competizione interna quotidiana. In mezzo c’è l'Italia. Quella reale fatta di cittadini, famiglie e imprese che in questi anni hanno fatto sacrifici e sforzi enormi e che oggi non possono essere presi in giro ancora con promesse mirabolanti. A me hanno insegnato che viene sempre l’interesse generale prima delle convenienze di parte. Quanto a noi, al PD e alle forze di centrosinistra, dobbiamo prepararci e passare presto dalla (giusta) preoccupazione alla sfida. Alla proposta alternativa. Altro che “stare a guardare con i pop corn in mano”. Non scherziamo. Dobbiamo metterci presto al lavoro nella società, con ascolto e capacità di proposta. Tornare a mettere radici forti nei luoghi reali della vita delle persone. Senza accettare il loro terreno di propaganda, ma costruendo il nostro nuovo progetto per l’Italia", conclude Martina, attaccando velatamente l'ex segretario Matteo Renzi, il quale secondo La Stampa avrebbe esultato per l'accordo tra M5S – Lega commentando "ora il Pd può stare a guardare con i pop corn in mano".
Salvini: "Si chiude entro tre giorni, altrimenti si va al voto"
"Il tema immigrazione e sicurezza sbarchi sarà parte fondante del programma del governo. Sono orgoglioso che ora si parli di temi e non di nomi. Abbiamo chiesto due tre giorni al presidente Mattarella per chiudere tutto, se si chiude. Sennò si vota", ha dichiarato Matteo Salvini ai cronisti incrociati nei pressi di Montecitorio.
De Luca: "Un premier leghista? Amministrano bene, è gente corretta e rigorosa"
"L'ipotesi di un primo ministro leghista? Io sono estraneo agli ideologismi, quando i leghisti hanno amministrato, lo hanno fatto ben. Io dieci anni fa avevo un rapporto con un comune del nord, Legnago. C'erano incontri, scambi di delegazioni, era gente corretta, rigorosa e brava dal punto d vista amministrativo. Se diranno stupidaggini le contesteremo ma credo che almeno dal versante Lega non ci sia da aspettare sui conti pubblici qualche colpo di testa anche perché i loro riferimenti sono imprenditoriali, di piccola e media impresa artigiana, quindi gente abituata a fare i conti con i piedi per terra", ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Di Maio e Salvini chiedono tempo al Colle: entro domenica informeranno Mattarella
Il positivo incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini fa ben sperare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ora MoVimento 5 Stelle e Lega sembrano vicini a un accordo per formare il governo e proprio per questo motivo chiedono qualche giorno al capo dello Stato. Oggi pomeriggio si incontreranno i tecnici dei due partiti per iniziare a definire il contratto di governo, ma da ambo le parti si chiede più tempo per poter definire l'accordo sui temi e anche sui nomi, soprattutto quello del presidente del Consiglio su cui, secondo quanto riferito oggi in una nota congiunta, ci sono stati importanti passi avanti. Così Lega e M5s hanno chiesto a Mattarella qualche giorno in più per raggiungere una intesa definitiva per la nascita del governo. I due partiti hanno indicato una data come limite massimo per arrivare a un accordo: il giorno in questione è domenica. Entro domenica quindi dovrebbero riferire al Colle se hanno trovato l'accordo. E da lunedì, dopo la comunicazione informale, dovrebbero iniziare tutti gli adempimenti formali che daranno vita, se le trattative proseguiranno positivamente, al nuovo governo.
Di Maio: "Orgoglioso della nostra coerenza, ora diamo governo all'Italia il prima possibile"
Il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio commenta in un video su Facebook l’incontro avvenuto questa mattina con il leader della Lega Matteo Salvini. Incontro andato positivamente, secondo quanto riportato dai due. “Come sapete ieri sera si sono create le condizioni per cominciare a lavorare a un governo del cambiamento – afferma Di Maio -. Sono molto orgoglioso che siamo arrivati fin qui mantenendo la nostra linearità e la nostra coerenza, portando avanti la nostra linea politica. Questo è un grande obiettivo raggiunto, però adesso passiamo a dare un governo all’Italia il prima possibile”.
“Stamattina – spiega ancora – abbiamo convenuto sul fatto che bisogna iniziare a parlare di temi. I temi e le soluzioni che aspettiamo da trenta anni. Oggi pomeriggio ci sarà un tavolo tra politici e tecnici di M5s e Lega per cominciare a scrivere il contratto di governo. Il nostro obiettivo è portare a casa un contratto di governo che possa migliorare la qualità della vita degli italiani”.
Infine, Di Maio si sofferma sull’incontro di questa mattina: “Credo che siano stati fatti dei passi avanti significativi con Salvini questa mattina e avremo modo di metterci subito a lavoro. Il tempo non è tantissimo, dobbiamo fare un lavoro fatto bene. Dobbiamo ottenere dei risultati come governo per i cittadini e non posso nascondere la gioia e la contentezza del fatto che finalmente possiamo iniziare ad occuparci dei problemi dell’Italia. Sono passati diversi giorni ma ora finalmente siamo al lavoro. Sono momenti importanti non per il MoVimento ma per la Repubblica italiana”.
Di Maio-Salvini: "Significativi passi avanti su composizione del governo e premier"
È terminato l'incontro iniziato intorno alle 9 di questa mattina tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, per definire l'eventuale accordo che porterebbe alla nascita di un governo tra Lega e MoVimento 5 Stelle. I due, al termine del colloquio, hanno diffuso un comunicato congiunto: l'incontro è avvenuto in un "clima positivo per definire il programma e le priorità di governo. Già oggi pomeriggio si terrà la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori MoVimento 5 Stelle e Lega". Per quanto riguarda la composizione dell'esecutivo e il nome del presidente del Consiglio "sono stati fatti significativi passi in avanti nell'ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l'obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese".
Nel pomeriggio si terrà un incontro che verterà sul programma comune: a prendere parte saranno i tecnici dei due partiti. E Salvini e Di Maio, invece, decideranno quando rivedersi, secondo quanto spiegato da Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, ai cronisti alla Camera dei deputati. Giorgetti ha partecipato all'incontro di questa mattina, in cui era presente, per il MoVimento 5 Stelle, anche Vincenzo Spadafora. Giorgetti non risponde invece a chi gli chiede maggiori informazioni sui nomi che circolano per il governo e sui tempi che si danno le due forze politiche prima di andare al Quirinale a riferire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Lega e MoVimento 5 Stelle avrebbero chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di attendere qualche altro giorno per definire l'accordo di governo e poi riferire gli ultimi sviluppi al Colle. Secondo quanto si apprende, i due partiti avrebbero chiesto tempo almeno fino a domenica, quindi un punto sulla situazione potrebbe arrivare lunedì. Intanto Salvini ritorna alla sua classica metafora della ruspa, stavolta pubblicandola in foto. In un post su Twitter corredato da una sua foto davanti a una ruspa scrive: "Stiamo lavorando per voi".
Di Maio e Salvini trattano su temi e nomi: incontro tra i due per decidere la premiership
Nella serata di ieri è arrivato il tanto atteso via libera di Silvio Berlusconi a un’alleanza di governo tra MoVimento 5 Stelle e Lega. Un’intesa che non romperà la coalizione di centrodestra, assicura il presidente di Forza Italia, ma che comunque non verrà sostenuta con il voto di fiducia dalla truppa parlamentare di Berlusconi. Ricevuto l’ok dal leader azzurro, Matteo Salvini e Luigi Di Maio possono ora mettersi al tavolo per discutere – sottolinea il capo politico del M5s – “prima di temi e poi di nomi”. Ma è proprio sui nomi che è iniziato il confronto e soprattutto su quello del presidente del Consiglio.
Salvini e Di Maio si stanno incontrando in questi minuti alla Camera, discutendo delle figure da inserire nel governo, del loro ruolo (fuori dall’esecutivo o con un ministero pesante per entrambi?), e degli argomenti da inserire nel contratto di governo. Se non c’è l’accordo immediato, allora si torna al voto, è la linea ripetuta dal leader della Lega anche nelle ultime ore. Ieri i due leader politici avevano chiesto al Colle 24 ore per perfezionare l’accordo: oggi il Quirinale attende una risposta, rimanendo comunque pronto al varo di un governo neutrale per traghettare il Paese al voto. Ma la palla, ora, è solamente in mano a Lega e Cinque Stelle e – come precisa Berlusconi – non ci sono più alibi.
Bossi: "Berlusconi è stato umiliato, ma non potrà votare sempre contro, se no al Nord è morto"
"La cosa principale è che" il prossimo governo "avvii la fine del centralismo. Deve approvare le competenze per l'autonomia delle regioni padane, il Veneto e la Lombardia che hanno tenuto un referendum popolare". Lo dice a La Stampa, il fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, che alla domanda sul redito di cittadinanza risponde: "Dipende come. Non può essere la nuova Cassa del Mezzogiorno, assistenzialismo alla democristiana". Intervistato anche dal Messaggero, Bossi spiega che Silvio Berlusconi "ora ha tanti parlamentari, quindi potrà comunque contare per le scelte del governo, dicendo la sua sui vari provvedimenti che vengono portati in Aula".
"Uno – aggiunge – non può dire a priori voto contro tutto. Gli conviene fare un voto legge per legge, ragionare di volta in volta, perché quando si arriva al voto sulle competenze per l'autonomia della Lombardia e del Veneto non può votare contro, sennò è morto, non prende più un voto al Nord. Quando dice voterò contro, sa che non è possibile". Berlusconi, con l'imposizione dei veti, è stato umiliato? Secondo Bossi è così, "Ma può recuperare sul campo, voto su voto".