Il leader del Carroccio: "C'è ottimismo sui punti chiave come tasse, pensioni, immigrazione". Il capo politico del M5S conferma: "Ampi punti di convergenza". ma si continua a trattare: nuovo incontro domenica.
- Lega e M5S hanno chiamato il Quirinale: "Pronti a riferire a Mattarella" 13 Maggio
- Verso un premier "tecnico", ai 5 Stelle gli Esteri e l'Economia 13 Maggio
- Di Maio: "Ottimista, se ci attaccano siamo sulla buona strada" 12 Maggio
- Salvini: "Sostanziale accordo col M5S sui punti chiave" 12 Maggio
- Mattarella ricorda Einaudi: "Prerogativa del presidente della Repubblica è nominare il premier" 12 Maggio
- Pronta la prima bozza del contratto di governo Lega-M5S 12 Maggio
- Casaleggio: "Il contratto di governo con la Lega sarà votato online dagli iscritti M5s" 11 Maggio
- Meloni: "Scelta di sostenere il governo dipende da chi sarà il presidente del Consiglio" 10 Maggio
- Di Maio: "Orgoglioso della nostra coerenza, ora diamo governo all'Italia il prima possibile" 10 Maggio
- Di Maio-Salvini: "Significativi passi avanti su composizione del governo e premier" 10 Maggio
- Di Maio e Salvini trattano su temi e nomi: incontro tra i due per decidere la premiership 10 Maggio
Di Maio ha incontrato Meloni: "Le ho spiegato perché Fdi non può stare nel contratto tra Lega-M5S"
"Con Giorgia Meloni ho avuto un incontro cortese, le ho spiegato perché Fdi non può stare nel contratto di governo tra M5S e Lega". Lo afferma Luigi Di Maio prima di lasciare Montecitorio. Il leader pentastellato oggi pomeriggio ha visto la leader di Fratelli d'Italia, per un colloquio di un'ora che si è svolto nella sede del gruppo di FdI alla Camera.
Sulla premiership e sui ministeri Di Maio ha poi spiegato: "i nomi li faremo sulla base di chi fa cosa". Quanto all'ipotesi che sul suo ruolo come capo di governo ci sia stato un cambio di idea sottolinea: "cambio di idea, che vuol dire? Ho ribadito a Salvini la mia disponibilità a un passo indietro". Sul prossimo incontro con il segretario del Carroccio, previsto per domani al Pirellone a Milano, in cui i due leader dovranno decidere chi sarà il nuovo capo del governo, dice: "Ieri l'incontro è andato bene, non vedo perché domani non debba andar bene. Noi dobbiamo chiudere il prima possibile ma serve un giorno in più credo che non cambi molto". E comunque, sottolinea, domani "non credo che sarà l'ultimo step".
Crosetto (Fdi): "Io ministro? Non penso ma Meloni sarebbe un ottimo premier"
"Io ministro del prossimo governo? Per carità, vi ringrazio, ma no, proprio, no. Ho visto che lo hanno scritto anche i giornali: li ritaglierò per i miei figli, così da poterglieli far vedere quando saranno grandi".
Risponde così Guido Crosetto coordinatore nazionale di Fratelli d'Italia, alle voci che lo vorrebbero come ministro Esteri nel nuovo governo. Come spiega a Radio1. FdI appoggerà l'esecutivo M5S-Lega? "Questo lo decideremo tra oggi e lunedì, ma per quanto riguarda me dico no grazie. Sto valutando se andarmene anche dal Parlamento per stare di più con la mia famiglia, figuriamoci se mi metto a fare il ministro".
Sull'ipotesi Meloni il Ministro della Difesa ha detto: "Sarei molto contento per lei. Lei potrebbe anche essere un ottimo premier, visto che Salvini e Di Maio, tra due uomini, non si mettono d'accordo….a quel punto sarei favorevole ad appoggiare il governo". L'appoggio al governo potrebbe dipendere anche da chi sarà il premier: "Ma fondamentalmente al programma chi si ha" ha spiegato. E su Elisabetta Belloni, indicata come possibile nome ‘terzo' per la premiership, ha detto: "E' una donna molto in gamba. Ma potrebbe esserlo come anche Giancarlo Giorgetti".
Forza Italia: "Sostegno a governo Lega-M5S dipenderà dal nome del premier e dal programma"
"Dal programma di Governo, dalle priorità, dalle figure ministeriali che usciranno, dalla figura del premier, scaturirà la decisione definitiva di Forza Italia", ha dichiarato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a Corriere Tv in relazione a un ipotetico sostegno a un esecutivo Lega-M5S con voto di fiducia in Aula.
Salvini dopo l’incontro con Di Maio: “Andiamo a governare per ridare dignità ai cittadini"
Terminato l’incontro tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio e fissato un nuovo faccia a faccia per domani, a Milano, tra i due leader di Lega e MoVimento 5 Stelle. “Andiamo a governare”, scrive Salvini su Facebook parlando dei temi emersi dall’incontro. “Cancellare la legge Fornero, tagliare tasse e burocrazia, ridurre gli sbarchi e aumentare le espulsioni, ridare dignità al lavoro, tagliare sprechi e privilegi, difendere l’Italia in Europa, riconoscere Autonomia alle comunità locali, chiudere le liti fra cittadini ed Equitalia, aiutare (davvero!) i disabili, garantire il diritto alla legittima difesa. Stiamo lavorando per questo”, conclude.
Dell’incontro parla anche Luigi Di Maio: “Speriamo di chiudere il prima possibile, perché se non si chiude si torna al voto”, afferma il capo politico del M5s. “Domani – annuncia – si farà un altro incontro sul programma di governo a Milano, al Pirellone presso gli uffici del Movimento 5 Stelle”. Di Maio assicura che “non si è parlato del nome” del presidente del Consiglio e che sono stati fatti “notevoli passi avanti con il programma del governo”: “Stiamo trovando ampie convergenze su reddito di cittadinanza, flat tax, legge Fornero, sulla questione che riguarda la lotta al business dell'immigrazione, del conflitto di interessi”.
Infine, Di Maio si rivolge ad Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo: “Oggi noi conosciamo la situazione dell'Ue, sappiamo che ci sono delle cose che vanno fatte, ci sono anche nell'ambito del bilancio europeo delle pretese che l'Italia deve portare avanti, sul fondo sociale europeo, sui finanziamenti che devono arrivare, c’è tanto da fare e chi vede questa ipotesi come una minaccia per Ue forse vede una minaccia per la sua poltrona”.
Di Battista: "Salvini? Non mi fido di nessuno, ma la Lega è simile a noi e lui è meglio del Pd"
"Se mi fido di Salvini? Io non mi fido neanche di me stesso. Una cosa però voglio dirla: i cittadini che hanno sostenuto, anche agli albori, la Lega sono molto più simili ai nostri. Il rapporto che la Lega, soprattutto di Salvini, ha avuto con il suo elettorato, non è del tutto dissimile del nostro. C'è un rapporto molto più diretto. Io ero molto, molto contrario a fare una qualsiasi forma di contratto con il Pd", ha dichiarato l'ex deputato grillino Alessandro Di Battista al programma Accordi e Disaccordi.
Casaleggio: "Il contratto di governo con la Lega sarà votato online dagli iscritti M5s"
Il MoVimento 5 Stelle sottoporrà il contratto di governo stipulato con la Lega al voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau. Un voto online annunciato da Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau. "Quando parliamo di contratto di governo, il modello è quello tedesco. Noi lo faremo in modo meno costoso che in Germania, ma chiederemo agli iscritti di votare direttamente online sul contratto", annuncia durante la presentazione della nuova piattaforma ‘Scudo della rete'. "Il sistema di voto su Rousseau, degli iscritti, è sempre stato determinante – aggiunge -. Sul sistema di certificazione stiamo lavorando, sicuramente sarà un voto blindato e come sempre assicurato a tutti gli iscritti".
Casaleggio ricorda come anche in Germania il contratto di governo "sia stato ratificato dagli iscritti della Spd. Noi lo faremo in modo diverso chiedendo agli iscritti di votare online e non su schede di carta". A chi gli chiede se il voto sarà vincolante, Casaleggio replica: "Sicuramente il voto degli iscritti è l'indirizzo principale per le decisioni di M5s, è sempre stato determinante e lo sarà anche in questo caso".
Secondo Casaleggio "quando si parla di governo è importante che vengano attivati strumenti di partecipazione attiva dei cittadini stessi, come in Estonia o altri Paesi. Noi stiamo sperimentando alcune forme di partecipazione da parte degli iscritti M5s. Ma se fosse disponibile un'integrazione dei cittadini nella vita dello Stato sarebbe certamente positivo". Casaleggio sottolinea anche la sua volontà di "distinguere la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e quella degli iscritti alla vita del MoVimento. Se fosse già disponibile da parte dello Stato un sistema di discussione per i cittadini sarebbe la soluzione migliore. Quando parliamo di Rousseau parliamo di partecipazione degli iscritti M5s, quando parliamo di governo parliamo di tutti i cittadini italiani".
Di Maio: “Firmeremo contratto davanti agli italiani, convergenze anche su conflitto d'interessi”
L’obiettivo è “portare avanti quanti più punti possibili per gli italiani”, altrimenti si torna al voto. Così Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, fa il punto sulla situazione delle trattative con la Lega per il nuovo governo. “Ci sono ampie convergenze sul reddito di cittadinanza, il conflitto d’interessi, sulla tassazione della flat tax – dice ancora il capo politico M5s -. Ci sono tante buone cose da fare”. Di Maio e Salvini si incontreranno oggi, a mezzogiorno, per continuare a definire i punti che fonderanno questa alleanza di governo e anche per stabilire il nome del futuro presidente del Consiglio.
“Portiamo avanti i temi del contratto di governo – fa sapere Di Maio riferendosi all’incontro -. Il nostro obiettivo è portare avanti quanti più punti possibili per gli italiani. Se riusciamo bene, altrimenti si torna al voto”. Di Maio sottolinea che si parla di “un contratto di governo alla tedesca che dovremmo firmare davanti agli italiani”. E sottolinea che sul “premier non c’è ancora una discussione sui nomi”, rispondendo a gli chiede conto di uno dei nomi che sta circolando in queste ore, quello di Giampiero Massolo. L’impegno ribadito da Matteo Salvini, intanto, è quello di “fare il prima possibile”.
M5s e Lega trattano sul nome del presidente del Consiglio: oggi nuovo incontro Di Maio-Salvini
Altri tre giorni per definire il programma e la squadra di governo. Le trattative tra MoVimento 5 Stelle e Lega proseguono ed entro domenica i due partiti dovranno riferire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Sui temi da inserire nel contratto di governo sembra poter esserci un’intesa, secondo quanto fatto sapere ieri da chi ha partecipato alla riunione tra i due gruppi. Mentre si continua a trattare sui nomi: sia quello del presidente del Consiglio, molto probabilmente una figura ‘terza’, sia quelli dei ministri.
Oggi Matteo Salvini e Luigi Di Maio si incontreranno in una località che per il momento preferiscono mantenere segreta. Sanno che entro domenica devono fornire tutte le comunicazioni al Quirinale, per poi ricevere l’incarico (ovviamente al futuro presidente del Consiglio) tra lunedì o al massimo martedì. A quel punto il presidente incaricato (con riserva) farà partire le sue consultazioni per presentare la lista definitiva dei ministri al Colle. Mattarella potrebbe però anche porre il veto su alcuni nomi. Inoltre, sia M5s che Lega cercano, al momento, di evitare una pubblicazione della lista dei ministri prima di fornirla a Mattarella: sarebbe un’azione che verrebbe vista come sgarbo istituzionale.
I ministri dovrebbero essere al massimo venti, come assicura Vincenzo Spadafora, incaricato dal M5s per le relazioni istituzionali. Intanto il Pd e il suo segretario reggente Maurizio Martina rivendicano già le presidenze di due commissioni per l’opposizione: il Copasir e la Vigilanza Rai, in quanto organi di controllo e garanzia. Continua, nel frattempo, il totonomi. Secondo il Corriere della Sera si sarebbe tirato fuori dalla partita Enrico Giovannini, in quanto “uomo di sinistra” e quindi non propenso ad accettare. Si parla, invece, sempre più insistentemente di Giampiero Massolo, diplomatico di lungo corso e presidente dell’Istituto per gli studi di politica internazionale. Rimane in lizza anche Carlo Cottarelli, ma intanto si continua a discutere del ruolo di Di Maio e Salvini: l’idea più probabile è quella che siano entrambi vicepresidenti del Consiglio con un ministero pesante a testa (Esteri per il M5s, Interno per la Lega), ma il leader del Carroccio potrebbe anche preferire rimanere fuori dal governo.
Renzi: "Tocca a M5S e Lega, voglio vedere ora come realizzano le loro folli promesse elettorali"
"Oggi tanti dicono: il governo Lega-CinqueStelle non piace all'Europa. Probabile, dico io. Aggiungo: non piace nemmeno a me, nemmeno a molti di noi. Ma dobbiamo parlarci chiaramente, amici: quello che conta non è ciò che piace a noi o alla Commissione Europea, ma ciò che piace agli italiani. Il 4 marzo il popolo ha parlato. E se la democrazia è una cosa seria, adesso tocca a loro; altrimenti tanto varrebbe non votare. Salvini e Di Maio hanno la maggioranza in Parlamento, con buona pace di chi diceva che il Movimento Cinque Stelle è un partito di sinistra. Devono rispettare le promesse folli e irrealizzabili che hanno lanciato e rilanciato sui social e nelle piazze: riusciranno a fare una sola aliquota al 15% (flat tax) e dare 1.680€ netti al mese alle famiglie senza lavoro con due figli? Cosa racconteranno a chi farà la fila per il reddito di cittadinanza? Proveranno davvero a rimpatriare 600.000 persone e chiudere Ilva, bloccare Tav e Tap, fermare le grandi Opere? Avranno la forza di cancellare Jobs Act, Buona Scuola, le nostre leggi sui diritti civili e sociali?", scrive Matteo Renzi su Facebook.
"Hanno promesso tante cose. E su quelle promesse hanno vinto: chiederemo conto delle loro bugie elettorali, ogni giorno. Perché la democrazia non è uno scherzo e dopo questa esperienza di governo giallo-verde sarà chiara a tutti la differenza tra l'estremismo delle promesse a vuoto e il buon senso delle riforme. Sto ricevendo tante email di persone che hanno voglia di non arrendersi, di ripartire, di darci una mano. Teniamoci in contatto, amici, perché non sarà uno scherzo nemmeno la nostra opposizione, durissima. Diremo con forza NO quando si tratterà di dare la fiducia al Governo. Ma a differenza di altri lo faremo rispettando sempre le Istituzioni e il Governo della Repubblica. Perché noi siamo diversi da chi insulta, da chi odia, da chi illude. E lo dimostreremo anche dall'opposizione. Coraggio amici. Ci aspetta una strada lunga, facciamola insieme".
"Due anni fa abbiamo approvato la legge sulle Unioni Civili. Lo abbiamo fatto rischiando, perché non c'erano i numeri e dunque mettendo la fiducia. Oggi lasciamo dopo quattro anni la guida di questo Paese con gli italiani che hanno più diritti e meno tasse, più crescita e meno crisi aziendali. Certo, in molti passaggi siamo stati divisivi, come due anni fa. Ma se sei un leader in certi passaggi devi correre il rischio di porre la questione di fiducia, mettere in conto la possibilità di dividere. E forse di andare a casa, come è successo col Referendum. Siamo fatti così, noi: le battaglie si possono vincere e perdere. Ma non si può mai rinunciare a combatterle. Meglio essere divisivi e mandare avanti il Paese che tenere tutto fermo come è accaduto in passato per lunghissimi anni", conclude Renzi.
Accordo M5S-Lega, il premier sarà un nome terzo: "Il governo potrebbe giurare la settimana prossima"
"Direi che siamo a buon punto, abbiamo cominciato a parlare di temi e convergenza nel decidere che è il momento giusto per dare un governo al Paese. Stiamo parlando di temi, ma la volontà dei due leader è di procedere visto che sono venute meno una serie di condizioni che ostacolavano il percorso che ora è molto positivo. Per il presidente del Consiglio si stanno valutando varie ipotesi, ma quella più certa è trovare un nome terzo. Penso che la prossima settimana il nuovo governo potrà giurare e sarà un governo snello. Oltre ai 13 ministri previsti, ce ne saranno pochi altri senza portafoglio", ha dichiarato Vincenzo Spadafora, responsabile delle relazioni istituzionali di Luigi Di Maio, ospite di Porta a Porta.
M5S: "Con Lega fortissime convergenze su immigrazione, flat tax, Fornero e reddito di cittadinanza"
Il tavolo di concertazione tra M5S e Lega si è concluso. A darne l'annuncio è stato il pentastellato Alfonso Bonafede, che al termine della riunione ha dichiarato: "Flat-tax e reddito di cittadinanza sono punti di partenza importanti. Il primo step del programma sul contratto di governo tra M5s e Lega sarà pronto a breve, anzi brevissimo: entro tre giorni. E’ stato un incontro molto positivo e ci sono moltissime convergenze, su immigrazione oltre che flat tax e reddito di cittadinanza. E’ l’inizio di un confronto che ha mostrato diversi margini di convergenza anche al di là delle aspettative e c’è totale sintonia anche sulla legge Fornero". Sul piatto sarebbe presente anche una legge per il conflitto di interessi: "Ne abbiamo parlato e non c'è alcun problema", hanno specificato i 5 Stelle.
“Con l’incontro di oggi sono state gettate le basi per scrivere un contratto di governo tra MoVimento 5 Stelle e Lega contenente i punti programmatici da realizzare per il Paese. Si è trattato di un incontro molto positivo, che ha messo in luce una piena sintonia prima di tutto sul metodo con cui si sta procedendo e che prevede ulteriori incontri tecnici da qui a domenica per scrivere un programma di governo definitivo. Dal confronto di oggi sono emersi numerosi punti di convergenza programmatici sui quali continuare a lavorare. Superamento della legge Fornero, sburocratizzazione e riduzione di leggi e regolamenti; Reddito di cittadinanza, con iniziale potenziamento dei centri per l’impiego; introduzione di misure per favorire il recupero dei debiti fiscali per i contribuenti in difficoltà, studio sui minibot, Flat tax, riduzione costi della politica, lotta alla corruzione, contrasto all’immigrazione clandestina, legittima difesa. C’è grande soddisfazione per la possibilità concreta di lavorare per il Paese e nell’interesse dei cittadini", si legge nella nota congiunta diramata da M5S e Lega al termine della riunione.
Meloni: "Scelta di sostenere il governo dipende da chi sarà il presidente del Consiglio"
Le trattative per la nascita di un governo tra Lega e MoVimento 5 Stelle proseguono dopo il via libera di Berlusconi che ha comunicato che Forza Italia non voterà la fiducia a questo esecutivo. Si attendeva invece la posizione di Fratelli d'Italia, ufficializzata oggi da Giorgia Meloni che spiega come la scelta dipenderà da chi sarà il presidente del Consiglio e da alcuni punti fondamentali su cui il governo dovrebbe basare la sua azione. "Ci chiedono se sosterremo o no il governo 5 Stelle-Lega – scrive su Facebook -. Voglio rispondere a questa domanda pubblicamente e non con trattative sotterranee che non ci sono mai appartenute. In primo luogo la nostra scelta non può prescindere da chi sarà il presidente del Consiglio, perché è evidente che chi guida il governo ne caratterizza l’azione".
La seconda condizione posta da Meloni riguarda "tre no e tre sì", definiti "irrinunciabili" da Fratelli d'Italia: "No alla patrimoniale e a qualsiasi introduzione di nuove tasse. No allo ius soli. No alla possibilità dell’adozione per coppie dello stesso sesso. Sì alla Flat Tax immediata al 15%. Sì al blocco dell’immigrazione, sì all’aumento del 15% delle risorse per il comparto difesa e sicurezza, sì all’incremento dei militari nei luoghi a rischio. Sì a destinare il 50% di investimenti in nuove infrastrutture al Mezzogiorno". "A monte – conclude – resta per noi imprescindibile che il governo introduca immediatamente il premio di maggioranza nell’attuale legge elettorale così da permettere senza alibi, in caso di fallimento dell’esecutivo, l’immediato ritorno al voto".
Martina attacca Renzi: "Governo M5S-Lega preoccupa, Pd non può stare a guardare con i pop-corn in mano"
"C’è da essere preoccupati per un governo come quello che stanno trattando Lega e Cinque Stelle con la compiacenza di Forza Italia. Per le scelte economiche e finanziarie che farà e per le loro ricadute sociali. Per le posizioni che esprimerà in Europa e sulla scena internazionale. Per la dose quotidiana di propaganda che distillerà su temi delicati come immigrazione e sicurezza. Dubito che tanti elettori dei Cinque Stelle abbiano votato quel movimento per andare in braccio a Salvini e Berlusconi. Così come dubito che tanti moderati di centrodestra vogliano sostenere ‘benevolmente' un governo condizionato da leadership come queste", scrive il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina.
"Si profila il governo delle contraddizioni e il rischio di una deriva sovranista dannosa. Con forze che al nord hanno predicato ancora “meno tasse per tutti” e altre che al sud hanno detto “più sussidi per tutti”. Populismi che non solo si sommano tra loro ma potranno pure moltiplicarsi nella logica sfrenata di una competizione interna quotidiana. In mezzo c’è l'Italia. Quella reale fatta di cittadini, famiglie e imprese che in questi anni hanno fatto sacrifici e sforzi enormi e che oggi non possono essere presi in giro ancora con promesse mirabolanti. A me hanno insegnato che viene sempre l’interesse generale prima delle convenienze di parte. Quanto a noi, al PD e alle forze di centrosinistra, dobbiamo prepararci e passare presto dalla (giusta) preoccupazione alla sfida. Alla proposta alternativa. Altro che “stare a guardare con i pop corn in mano”. Non scherziamo. Dobbiamo metterci presto al lavoro nella società, con ascolto e capacità di proposta. Tornare a mettere radici forti nei luoghi reali della vita delle persone. Senza accettare il loro terreno di propaganda, ma costruendo il nostro nuovo progetto per l’Italia", conclude Martina, attaccando velatamente l'ex segretario Matteo Renzi, il quale secondo La Stampa avrebbe esultato per l'accordo tra M5S – Lega commentando "ora il Pd può stare a guardare con i pop corn in mano".
Salvini: "Si chiude entro tre giorni, altrimenti si va al voto"
"Il tema immigrazione e sicurezza sbarchi sarà parte fondante del programma del governo. Sono orgoglioso che ora si parli di temi e non di nomi. Abbiamo chiesto due tre giorni al presidente Mattarella per chiudere tutto, se si chiude. Sennò si vota", ha dichiarato Matteo Salvini ai cronisti incrociati nei pressi di Montecitorio.
De Luca: "Un premier leghista? Amministrano bene, è gente corretta e rigorosa"
"L'ipotesi di un primo ministro leghista? Io sono estraneo agli ideologismi, quando i leghisti hanno amministrato, lo hanno fatto ben. Io dieci anni fa avevo un rapporto con un comune del nord, Legnago. C'erano incontri, scambi di delegazioni, era gente corretta, rigorosa e brava dal punto d vista amministrativo. Se diranno stupidaggini le contesteremo ma credo che almeno dal versante Lega non ci sia da aspettare sui conti pubblici qualche colpo di testa anche perché i loro riferimenti sono imprenditoriali, di piccola e media impresa artigiana, quindi gente abituata a fare i conti con i piedi per terra", ha dichiarato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Di Maio e Salvini chiedono tempo al Colle: entro domenica informeranno Mattarella
Il positivo incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini fa ben sperare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ora MoVimento 5 Stelle e Lega sembrano vicini a un accordo per formare il governo e proprio per questo motivo chiedono qualche giorno al capo dello Stato. Oggi pomeriggio si incontreranno i tecnici dei due partiti per iniziare a definire il contratto di governo, ma da ambo le parti si chiede più tempo per poter definire l'accordo sui temi e anche sui nomi, soprattutto quello del presidente del Consiglio su cui, secondo quanto riferito oggi in una nota congiunta, ci sono stati importanti passi avanti. Così Lega e M5s hanno chiesto a Mattarella qualche giorno in più per raggiungere una intesa definitiva per la nascita del governo. I due partiti hanno indicato una data come limite massimo per arrivare a un accordo: il giorno in questione è domenica. Entro domenica quindi dovrebbero riferire al Colle se hanno trovato l'accordo. E da lunedì, dopo la comunicazione informale, dovrebbero iniziare tutti gli adempimenti formali che daranno vita, se le trattative proseguiranno positivamente, al nuovo governo.
Di Maio: "Orgoglioso della nostra coerenza, ora diamo governo all'Italia il prima possibile"
Il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio commenta in un video su Facebook l’incontro avvenuto questa mattina con il leader della Lega Matteo Salvini. Incontro andato positivamente, secondo quanto riportato dai due. “Come sapete ieri sera si sono create le condizioni per cominciare a lavorare a un governo del cambiamento – afferma Di Maio -. Sono molto orgoglioso che siamo arrivati fin qui mantenendo la nostra linearità e la nostra coerenza, portando avanti la nostra linea politica. Questo è un grande obiettivo raggiunto, però adesso passiamo a dare un governo all’Italia il prima possibile”.
“Stamattina – spiega ancora – abbiamo convenuto sul fatto che bisogna iniziare a parlare di temi. I temi e le soluzioni che aspettiamo da trenta anni. Oggi pomeriggio ci sarà un tavolo tra politici e tecnici di M5s e Lega per cominciare a scrivere il contratto di governo. Il nostro obiettivo è portare a casa un contratto di governo che possa migliorare la qualità della vita degli italiani”.
Infine, Di Maio si sofferma sull’incontro di questa mattina: “Credo che siano stati fatti dei passi avanti significativi con Salvini questa mattina e avremo modo di metterci subito a lavoro. Il tempo non è tantissimo, dobbiamo fare un lavoro fatto bene. Dobbiamo ottenere dei risultati come governo per i cittadini e non posso nascondere la gioia e la contentezza del fatto che finalmente possiamo iniziare ad occuparci dei problemi dell’Italia. Sono passati diversi giorni ma ora finalmente siamo al lavoro. Sono momenti importanti non per il MoVimento ma per la Repubblica italiana”.
Di Maio-Salvini: "Significativi passi avanti su composizione del governo e premier"
È terminato l'incontro iniziato intorno alle 9 di questa mattina tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, per definire l'eventuale accordo che porterebbe alla nascita di un governo tra Lega e MoVimento 5 Stelle. I due, al termine del colloquio, hanno diffuso un comunicato congiunto: l'incontro è avvenuto in un "clima positivo per definire il programma e le priorità di governo. Già oggi pomeriggio si terrà la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori MoVimento 5 Stelle e Lega". Per quanto riguarda la composizione dell'esecutivo e il nome del presidente del Consiglio "sono stati fatti significativi passi in avanti nell'ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l'obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese".
Nel pomeriggio si terrà un incontro che verterà sul programma comune: a prendere parte saranno i tecnici dei due partiti. E Salvini e Di Maio, invece, decideranno quando rivedersi, secondo quanto spiegato da Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, ai cronisti alla Camera dei deputati. Giorgetti ha partecipato all'incontro di questa mattina, in cui era presente, per il MoVimento 5 Stelle, anche Vincenzo Spadafora. Giorgetti non risponde invece a chi gli chiede maggiori informazioni sui nomi che circolano per il governo e sui tempi che si danno le due forze politiche prima di andare al Quirinale a riferire al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Lega e MoVimento 5 Stelle avrebbero chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di attendere qualche altro giorno per definire l'accordo di governo e poi riferire gli ultimi sviluppi al Colle. Secondo quanto si apprende, i due partiti avrebbero chiesto tempo almeno fino a domenica, quindi un punto sulla situazione potrebbe arrivare lunedì. Intanto Salvini ritorna alla sua classica metafora della ruspa, stavolta pubblicandola in foto. In un post su Twitter corredato da una sua foto davanti a una ruspa scrive: "Stiamo lavorando per voi".
Di Maio e Salvini trattano su temi e nomi: incontro tra i due per decidere la premiership
Nella serata di ieri è arrivato il tanto atteso via libera di Silvio Berlusconi a un’alleanza di governo tra MoVimento 5 Stelle e Lega. Un’intesa che non romperà la coalizione di centrodestra, assicura il presidente di Forza Italia, ma che comunque non verrà sostenuta con il voto di fiducia dalla truppa parlamentare di Berlusconi. Ricevuto l’ok dal leader azzurro, Matteo Salvini e Luigi Di Maio possono ora mettersi al tavolo per discutere – sottolinea il capo politico del M5s – “prima di temi e poi di nomi”. Ma è proprio sui nomi che è iniziato il confronto e soprattutto su quello del presidente del Consiglio.
Salvini e Di Maio si stanno incontrando in questi minuti alla Camera, discutendo delle figure da inserire nel governo, del loro ruolo (fuori dall’esecutivo o con un ministero pesante per entrambi?), e degli argomenti da inserire nel contratto di governo. Se non c’è l’accordo immediato, allora si torna al voto, è la linea ripetuta dal leader della Lega anche nelle ultime ore. Ieri i due leader politici avevano chiesto al Colle 24 ore per perfezionare l’accordo: oggi il Quirinale attende una risposta, rimanendo comunque pronto al varo di un governo neutrale per traghettare il Paese al voto. Ma la palla, ora, è solamente in mano a Lega e Cinque Stelle e – come precisa Berlusconi – non ci sono più alibi.
Bossi: "Berlusconi è stato umiliato, ma non potrà votare sempre contro, se no al Nord è morto"
"La cosa principale è che" il prossimo governo "avvii la fine del centralismo. Deve approvare le competenze per l'autonomia delle regioni padane, il Veneto e la Lombardia che hanno tenuto un referendum popolare". Lo dice a La Stampa, il fondatore della Lega Nord Umberto Bossi, che alla domanda sul redito di cittadinanza risponde: "Dipende come. Non può essere la nuova Cassa del Mezzogiorno, assistenzialismo alla democristiana". Intervistato anche dal Messaggero, Bossi spiega che Silvio Berlusconi "ora ha tanti parlamentari, quindi potrà comunque contare per le scelte del governo, dicendo la sua sui vari provvedimenti che vengono portati in Aula".
"Uno – aggiunge – non può dire a priori voto contro tutto. Gli conviene fare un voto legge per legge, ragionare di volta in volta, perché quando si arriva al voto sulle competenze per l'autonomia della Lombardia e del Veneto non può votare contro, sennò è morto, non prende più un voto al Nord. Quando dice voterò contro, sa che non è possibile". Berlusconi, con l'imposizione dei veti, è stato umiliato? Secondo Bossi è così, "Ma può recuperare sul campo, voto su voto".