Domani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella darà il via alle consultazioni al Quirinale: prima toccherà ai presidenti di Camera e Senato salire al Colle, poi si inizierà con i partiti presenti in Parlamento. Tutti i principali gruppi (Pd, Fi, Lega e M5s) incontreranno il capo dello Stato giovedì. Ma ad oggi la partita sembra non avere ancora una facile via d'uscita: continuano le trattative tra le forze in campo, ma nessuno, per il momento, si sbilancia.
- Pd: "La proposta di Di Maio è irricevibile, non siamo disponibili a un governo con il M5s" 03 Aprile
- Di Maio apre a un governo con Lega o Pd, ma dice no a un esecutivo con Forza Italia 03 Aprile
- Al via le consultazioni: giovedì Mattarella incontra Pd, Fi, Lega e M5s 03 Aprile
Forza Italia: "Noi non disponibili a governo con M5S, hanno scarsissima cultura istituzionale"
"Di Maio dimostra scarsissima cultura istituzionale perchè Berlusconi non ha bisogno di legittimazioni da lui essendo stato in questi anni votato da milioni e milioni di cittadini. Siamo noi indisponibili a fare un governo con chi dimostra di non aver compreso il ruolo che gli elettori gli hanno attribuito", ha dichiarato la capogruppo di Forza Italia, Mariastella Gelmini, replicando a Luigi Di Maio.
Pd: "La proposta di Di Maio è irricevibile, non siamo disponibili a un governo con il M5s"
La proposta del capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, di un'apertura ad un governo in alleanza o con la Lega o con il Pd, è stata immediatamente respinta dal Partito Democratico. A rispondere a Luigi Di Maio e alla sua proposta di un contratto di governo è Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato: "Il Pd, coerentemente con le decisioni assunte in direzione, dirà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che non siamo disponibili ad alcun governo che abbia Di Maio o Salvini come premier. La proposta del leader 5 Stelle è ovviamente irricevibile".
Di Maio apre a un governo con Lega o Pd, ma dice no a un esecutivo con Forza Italia
Luigi Di Maio, capo politico del MoVimento 5 Stelle, è pronto ad aprire a Lega e Partito Democratico per eventuali ipotesi di alleanze di governo. Allo stesso tempo, però, arriva un veto a Forza Italia. La nuova posizione di Di Maio, che dovrebbe essere espressa pubblicamente nelle prossime ore, viene riportata dal Corriere della Sera. “Un’apertura a Lega e Pd. Un no a qualunque alleanza con Forza Italia, come partito che bloccherebbe ogni tentativo di riforma del sistema”, scrive il Corriere.
Di Maio dovrebbe rilanciare l’ipotesi di un governo da lui guidato e che sia espressione della volontà popolare dopo il risultato delle elezioni politiche del 4 marzo in cui il M5s è stato nettamente il partito più votato. La posizione anticipata dal Corriere è quella che il MoVimento dovrebbe adottare alle consultazioni al Quirinale che inizieranno domani. Un’ipotesi di questo tipo potrebbe ulteriormente complicare il quadro per il capo dello Stato che avrebbe bisogno, in questo caso, o di un ripensamento del Pd su un accordo con il M5s, o di una spaccatura tra Lega e Forza Italia che permetta a Di Maio di andare al governo solamente con un alleato: Matteo Salvini.
Durante la registrazione della trasmissione Di Martedì, che andrà in onda questa sera su La7, Di Maio avrebbe poi lanciato la proposta di un contratto da sottoscrivere o con la Lega o con il Pd, confermando – secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Ansa citando fonti del MoVimento 5 Stelle – l'ipotesi anticipata dal Corriere della Sera sull'apertura del capo politico pentastellato ai due partiti.
Pd: "Ascolteremo le indicazioni di Mattarella, ma difficile un percorso con M5s e destra"
A due giorni dall’incontro al Colle con il presidente della Repubblica per le consultazioni, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina parla a Radio Capital e assicura che il partito ascolterà Sergio Mattarella, prendendo in considerazione “le sue indicazioni e i suoi indirizzi”. Ma il Pd starà all’opposizione, assicura ancora Martina: “Abbiamo un impegno sancito unitariamente nella direzione, il primo è l'esito del 4 marzo e il rispetto della volontà popolare che si è espressa molto chiaramente. Sentiremo il presidente e se ci saranno indicazioni non saremo insensibili”.
Per Martina è da escludere l’ipotesi di accordo con i Cinque Stelle: “Mi pare un percorso molto difficile. Ci sono scelte di merito che ci differenziano. Ho visto finora un ipertatticismo figlio di tempi che non si vedevano dal un bel po’”. Allo stesso tempo non si può trovare un’intesa neanche con la destra: “Ci sono punti sostanziali di differenza tra noi e loro. Posso fare qualche esempio: la questione dei dazi di queste settimane, che sono sempre stati sostenuti da Salvini: noi non possiamo fare da stampella a governi che danno seguito a questa prospettiva. Noi rappresentiamo in tutto e per tutto l'alternativa al centrodestra e anche ad alcune proposte di merito del M5s”.
Martina non auspica un ritorno alle urne a breve: “Non tifo per un voto anticipato”, afferma ancora a Circo Massimo. “Uno scenario del genere – spiega – sancirebbe anche la sconfitta di chi ha prevalso il 4 marzo”. Allo stesso tempo Martina spera non ci sia un governo formato da M5s e Lega: “Per i contenuti e per il merito delle scelte mi preoccupa. Non faccio i salti di gioia”. Ma, comunque, il segretario reggente del Pd si dice convinto che il Pd “non corre il rischio estinzione: credo in una ripartenza. Dobbiamo concentrarci in un lavoro di un anno che ci consenta di mettere a fuoco i fondamentali del nostro progetto”.
Al via le consultazioni: giovedì Mattarella incontra Pd, Fi, Lega e M5s
Un mese dopo il voto del 4 marzo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella darà il via, domani 4 aprile, alle consultazioni per provare a trovare la quadra e riuscire a formare una nuova maggioranza che appoggi il prossimo governo. L’ipotesi da scongiurare è quella di un ritorno al voto e il compito del capo dello Stato inizierà domani mattina, quando al Colle saliranno prima la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (alle 10.30) e poi il presidente della Camera Roberto Fico, alle 11.30. Alle 12.30 è previsto invece l’incontro con il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.
Nel pomeriggio di domani Mattarella inizierà a incontrare i vari gruppi rappresentati in Parlamento: si inizia alle 16 con il gruppo Per le Autonomie (Svp-Patt, Uv), alle 16.45 sarà invece il turno del gruppo Misto del Senato, presieduto da Loredana De Petris, di Liberi e Uguali. Alle 17.30 toccherà al gruppo Misto della Camera, guidato da un altro esponente di LeU, Federico Fornaro. Alle 18.30 sarà invece il turno di Fratelli d’Italia, rappresentato da Fabio Rampelli e Stefano Bertacco (i capigruppo in Parlamento), ma anche dalla sua leader Giorgia Meloni.
Si riprende giovedì alle 10 con il Partito Democratico: a salire al Colle ci saranno i due capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio, il presidente del partito, Matteo Orfini, e il segretario reggente Maurizio Martina. Alle 11 sarà il turno di Forza Italia, rappresentato da Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini, ma anche dal presidente del partito Silvio Berlusconi. La mattinata di Mattarella si concluderà con l’incontro con gli esponenti della Lega: insieme ai capigruppo Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio ci sarà anche il segretario del Carroccio Matteo Salvini. La giornata di consultazioni si chiuderà alle 16.30, quando il capo dello Stato riceverà gli esponenti del MoVimento 5 Stelle: i capigruppo Danilo Toninelli e Giulia Grillo e il capo politico Luigi Di Maio.