Le reazioni del mondo al piano di Trump per Gaza che prevede di mandare via i palestinesi dalla Striscia per prenderne il controllo e avviare un progetto di rilancio turistico della zona. Il presidente Usa infatti ha detto che gli Stati Uniti "prenderanno il controllo" della Striscia di Gaza trasformandola nella "Riviera del Medio Oriente" dopo il trasferimento dei palestinesi in altre zone o nei paesi arabi vicini. Le parole del premier israeliano Netanyahu: "Non serviranno soldati Usa per piano Trump".
Media: fine guerra per Netanyahu solo con leader Hamas in esilio
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato, nel corso dei suoi incontri a Washington, un piano per porre fine alla guerra a Gaza ponendo come condizione base che Hamas rinunci al potere e i suoi leader vadano in esilio fuori dalla Striscia. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Netanyahu ha spiegato di non vedere un post-guerra per Gaza fino a quando Hamas resterà al comando. Se Hamas lasciasse il potere e i suoi leader andassero in esilio, ha messo in evidenza Netanyahu, allora si potrebbe aprire il post-guerra, che potrebbe includere la presa di controllo di Gaza da parte degli Stati Uniti come proposto da Trump.
Casa Bianca: "Piano per Gaza non sarà finanziato da contribuenti americani"
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha assicurato che il piano di Donald Trump per Gaza non comporterà “stivali sul terreno” – in riferimento a un possibile intervento dell'esercito Usa – e che “non sarà finanziato dai contribuenti americani”.
Leavitt ha dichiarato a Fox News che Trump sta “cercando di trovare un accordo per garantire che Gaza possa effettivamente essere un luogo abitabile per gli esseri umani che vogliono vivere in pace con un reale sviluppo economico”, e ha aggiunto che “i partner nella regione hanno iniziato a discuterne” con l'amministrazione.-
Costa: "L'Ue sosterrà il ritorno a casa dei palestinesi"
In Medio Oriente "la soluzione dei due Stati è l'unico modo per assicurare una pace duratura, l'unico modo per rispettare il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese di avere un proprio Stato". E dunque, "nel breve periodo, le priorità sono l'attuazione e il mantenimento del cessate il fuoco, che consentirà agli sfollati di tornare a casa, di ricostruire e di far fluire nuovamente gli aiuti umanitari di cui c'è tanto bisogno". L'Unione europea ha la "responsabilità di sostenere questo processo". Lo dichiara il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa, in un'intervista a un ristretto gruppo di media europei tra cui La Stampa che ne dà un'anticipazione online.
Netanyahu: "Non serviranno soldati Usa per piano Trump"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che è ancora a Washington, ha dichiarato oggi ai giornalisti di non ritenere necessario l'impiego di truppe statunitensi per realizzare il piano del presidente Donald Trump di prendere il controllo della Striscia di Gaza. Lo riferisce NBC News. Parlando coi giornalisti, a Netanyahu è stato chiesto se pensa che le forze statunitensi siano necessarie per il piano Trump, Netanyahu ha risposto: "No".
Netayahu ha regalato cercapersone d'oro a Trump
L'ufficio del primo ministro israeliano ha confermato che Benjamin Netanyahu ha regalato un cercapersone dorato al presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante il loro incontro di ieri. Il regalo "simboleggia la decisione del primo ministro che ha portato a una svolta nella guerra e il punto di partenza per spezzare la volontà dell'organizzazione terroristica Hezbollah", afferma l'ufficio di Netanyahu. L'operazione "esprime il potere, la superiorità tecnologica e l'astuzia di Israele contro i suoi nemici", secondo l'ufficio d del premier, come riportano i media israeliani
L'Onu: "Più di 10mila camion umanitari a Gaza dall'inizio della tregua"
"Più di 10.000 camion" con aiuti umanitari sono entrati a Gaza dall'inizio del cessate il fuoco: lo ha reso noto l'Onu.
Orban: "Bene Trump su smantellamento Usaid, troppo sporca"
"Il coniglio è uscito dal cappello! Abbiamo dovuto sopportare per anni che gli ultra-progressisti, autoproclamati campioni dei diritti umani dei media mainstream, demonizzassero le forze politiche patriottiche per anni. Lo hanno fatto perché erano pagati per farlo dall'Usaid (Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale) e dalla precedente amministrazione statunitense di sinistra".
Lo scrive in un tweet il primo ministro ungherese, Viktor Orban, in merito allo smantellamento dell'agenzia Usa che gestisce i programmi di aiuti internazionali. "Sono d'accordo con il presidente Donald Trump – aggiunge – è una questione troppo grande e troppo sporca per nascondersi".
Il figlio di Netanyahu è stato condannato per violazione privacy
Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, è stato condannato dal tribunale di Netanya a risarcire con 75.000 Nis (circa 20.000 euro) l'ex assistente di suo padre, Nir Hefetz, per violazione della privacy. Hefetz, testimone chiave in un caso di corruzione, frode e abuso di fiducia contro il premier, aveva fatto causa a Netanyahu Jr. per una serie di post sui social media del 2020, nei quali aveva condiviso dettagli sulle indagini della polizia, violando un'ordinanza che gli imponeva il silenzio. Il tribunale ha dichiarato che i post hanno invaso la vita privata di Hefetz in modo tale da metterlo in pericolo come testimone e danneggiare la sua famiglia
Sa'ar a Tajani: "Unrwa è parte del problema a Gaza"
"Israele è impegnato per gli aiuti umanitari a Gaza nell'ambito del diritto internazionale. Ma Unrwa non è parte della soluzione, è parte del problema". Lo ha affermato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, nel corso di una conferenza stampa ad Ashdod con il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani. Secondo il ministro israeliano, i Paesi che portano aiuti umanitari a Gaza "devono spendere le loro risorse in associazioni diverse da Unrwa, come sta facendo l'Italia con il progetto Food for Gaza
Gaza, Tajani in Israele: "Italia per i due Stati, ogni altra proposta è sbagliata"
In Medio Oriente come Italia "dobbiamo essere presenti, dobbiamo svolgere un ruolo attivo per la pace e per far sì che la tregua possa andare avanti, con l'obiettivo finale di poter unificare la Palestina. La posizione italiana è chiara, due popoli e due Stati, il neonato stato palestinese dovrà riconoscere Israele e dovrà essere riconosciuto da Israele. Ogni altra mossa sarebbe velleitaria, sbagliata e direi controproducente". Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani dal porto di Ashdod per la consegna degli aiuti di Food for Gaza.
Hamas contro Trump: "I palestinesi non lasceranno Gaza, riunione urgente Paesi arabi"
Hamas ha respinto "categoricamente" le proposte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump riguardanti Gaza, avvertendo ancora una volta sul fatto che "i palestinesi non lasceranno Gaza". Il gruppo armato che controlla la Striscia chiede una riunione urgente dei Paesi arabi proprio per discutere del piano di Donald Trump su Gaza.
Anp: territori palestinesi non sono in vendita
I territori palestinesi "non sono in vendita" e "non sono un progetto di investimento". Lo ha ribadito un portavoce della presidenza dell'ANP replicando alle parole del presidente Usa, Donald Trump su Gaza. Parlando a nome dell'ufficio del presidente palestinese, il portavoce Nabil Abu Rudeineh ha detto che "la Palestina, con la sua terra, la sua storia e i suoi luoghi sacri, non è in vendita e non è un progetto di investimento. I diritti del popolo palestinese non sono negoziabili e non sono una merce di scambio". Il popolo palestinese "non rinuncerà a un centimetro della propria terra, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, la capitale dello Stato di Palestina", ha continuato il portavoce. "Il popolo palestinese e la sua leadership non permetteranno il ripetersi delle catastrofi del 1948 e del 1967 e ostacoleranno qualsiasi piano volto a liquidare la loro giusta causa attraverso progetti di investimento", ha concluso.
Italia pronta a evacuare da Gaza 14 bimbi malati di cancro
Italia pronta a evacuare da Gaza 14 bimbi malati di cancro. Insieme alla fornitura di aiuti, il nostro Paese infatti ha deciso di ampliare il sostegno alla popolazione palestinese della Striscia all'ambito sanitario, a cominciare dal trasferimento in Italia di bambini che hanno bisogno di cure oncologiche. Vogliamo fare di più", ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che oggi è in missione in Israele per la consegna al Programma Alimentare Mondiale, al porto di Ashdod, di 15 camion di aiuti parte del progetto Food for Gaza. Per l'evacuazione dei bambini si ipotizza il 15/16 febbraio: dal valico di Rafah entreranno in Egitto e dal Cairo verranno trasferiti in Italia, quattro a Milano, due a Monza e gli altri otto divisi tra Torino e Roma.
Egitto: piano di Trump per Gaza mette a repentaglio la pace della regione
Due funzionari egiziani, parlando con Al Arabiya a condizione di mantenere l'anonimato, hanno affermato che il loro Paese aveva avvertito privatamente che il piano di Trump per Gaza avrebbe potuto minare il trattato di pace con Israele, un pilastro della stabilità e dell'influenza degli Stati Uniti in Medio Oriente per decenni. Il presidente egiziano Abdul Fattah el-Sisi però non ha risposto pubblicamente alla proposta di Trump di trasferire la maggior parte della popolazione di Gaza. I funzionari hanno affermato che il messaggio è stato recapitato al Pentagono, al Dipartimento di Stato e ai membri del Congresso degli Stati Uniti, nonché agli alleati di Israele nell'Europa occidentale, tra cui Gran Bretagna, Francia e Germania.
Trump: "Gaza consegnata agli Usa da Israele dopo la guerra"
"Gaza verrebbe consegnata agli Stati Uniti da Israele al termine dei combattimenti. I palestinesi sarebbero reinsediati in comunità molto più sicure e belle, con case nuove e moderne, nella regione. Avrebbero davvero la possibilità di essere felici, sicuri e liberi". Lo scrive Donald Trump sui social, aggiungendo: "Gli Usa, lavorando con grandi team di sviluppo provenienti da tutto il mondo, inizierebbero la costruzione di quello che diventerebbe uno dei più grandi e spettacolari sviluppi del genere sulla Terra. Gli Usa non avrebbero bisogno di soldati! La stabilità della regione regnerebbe!".
L’Unione europea: “Gaza è parte del futuro Stato di Palestina, nessuno spostamento forzato”
"Abbiamo preso nota dei commenti del presidente Trump. L'Unione Europea rimane pienamente impegnata nella soluzione dei due Stati, che riteniamo sia l'unica via per una pace a lungo termine sia per gli israeliani che per i palestinesi", lo ha detto il portavoce della Commissione europea Anouar El Anouni nel corso dell'incontro quotidiano con la stampa. "Gaza è parte integrante di un futuro Stato palestinese, è una parte essenziale della futura politica" di tale Stato e "non ci dovrebbero essere ulteriori spostamenti forzati di palestinesi" ha aggiunto il portavoce
La Cina dice no a Trump: "Gaza è dei palestinesi, no a legge della giungla"
"Gaza è dei palestinesi, non una merce di scambio politica, nemmeno oggetto di qualcosa che si può decidere in base alla legge della giungla", lo ha detto il portavoce del ministero cinese Guo Jiakun durante una conferenza stampa. La Cina sostiene fermamente i "legittimi diritti nazionali" del popolo palestinese, ha aggiunto. In questo modo Pechino è tornata a ribadire il proprio ‘no' al piano di trasferimento forzato di palestinesi da Gaza proposto da Donald Trump e all'idea che gli Stati Uniti possano prendere il controllo del territorio.
La Spagna respinge l'idea di accettare i palestinesi da Gaza
Il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares, respinge il suggerimento del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, secondo cui la Spagna dovrebbe accettare i palestinesi sfollati da Gaza. "La terra dei gazawi è Gaza e Gaza deve far parte del futuro stato palestinese", afferma Albares in un'intervista alla stazione radiofonica spagnola Rne. "Faremo tutto il possibile per un futuro pacifico per i palestinesi in uno Stato palestinese", ha aggiunto il ministro degli Esteri spagnolo, spigando che "Madrid sosterrà la soluzione a due Stati".
Ministro Israel Katz: "Irlanda, Norvegia e Spagna obbligate ad accogliere palestinesi di Gaza"
"Irlanda, Norvegia e Spagna sono obbligate per legge ad accogliere i palestinesi di Gaza" lo ha detto il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz ordinando ai militari di mettere a punto un piano "affinché tutti gli abitanti" dell'enclave "che desiderano emigrare possano farlo con la sicurezza che il luogo di destinazione li accoglierà". L'affermazione dopo l'annuncio del piano di Trump per Gaza che prevede il trasferimento di tutti i palestinesi. Katz ha citato Paesi come Spagna, Irlanda, Norvegia e Canada a cui vengono addebitate "accuse false" su Israele e sulla "sua guerra contro Hamas a Gaza. "Se si rifiuteranno di accettare i palestinesi, verrà smascherata la loro ipocrisia", ha sostenuto il ministro israeliano.
Gaza, più di 10.000 camion umanitari dall'inizio della tregua

A Gaza sono entrati più di 10.000 camion di aiuti umanitari dall'inizio della tregua tra Has e Israele. Lo rende noto l'Onu spiegando che il cessate il fuoco, l'aumento dell'afflusso giornaliero di rifornimenti e il miglioramento delle condizioni di accesso, ha consentito agli operatori umanitari di ampliare significativamente la fornitura di assistenza e servizi salvavita in tutta l'enclave. Nelle ultime due settimane, il Programma Alimentare Mondiale ( WFP ) ha consegnato nella Striscia più di 10 milioni di tonnellate di cibo , raggiungendo circa un milione di persone attraverso la distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie. A ciò si aggiunge l'ampliamento delle consegne di pane nei panifici e nelle mense comunitarie e la riapertura di una mensa comunitaria nel nord di Gaza il 24 gennaio.
Benjamin Netanyahu: “Il piano di Trump è notevole”

Trump ha sorpreso tutti annunciando il suo piano su Gaza, persino il primo ministro israeliano Benjamin Netnayahu che in conferenza stampa non è andato oltre a dichiarazioni di rito a testimoniare che non ne sapeva nulla fino a pochi minuti prima di parlare coi giornalisti. La prima dichiarazione del Premier in un'intervista successiva a Fox News, in cui ha definito l'idea di Trump, "Un'idea notevole, la prima buona idea sentita finora per risolvere il problema di Gaza". "Questa è la prima buona idea che ho sentito", ha detto ai microfoni dell'emittente, aggiungendo: "Penso che dovrebbe essere esaminata, perseguita e realizzata perché credo che creerà un futuro diverso per tutti".
Iran: “Il progetto di Trump viola il diritto internazionale”
No unanime del mondo arabo e mediorientale al piano di Trump per Gaza. L'Iran ad esempio ha respinto senza mezzi termini il piano statunitense spiegando che si tratta di "sfollare con la forza" i palestinesi da Gaza. "Il piano di sgombero di Gaza e di trasferimento forzato del popolo palestinese nei paesi vicini è considerato una continuazione del piano mirato del regime sionista (Israele) di annientare completamente la nazione palestinese, ed è categoricamente respinto e condannato", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baqaei definendo "scioccante" l'idea di Trump per impadronirsi di Gaza.
Il piano di Trump: gli Usa a Gaza, i palestinesi in Egitto e Giordania

Il presidente Usa Donald Trump ha detto che gli Stati Uniti "prenderanno il controllo" della Striscia di Gaza trasformandola nella "Riviera del Medio Oriente" dopo il trasferimento dei palestinesi in altre zone e nei paesi arabi vicini. Il Piano di Trump per Gaza in pratica prevede che gli Stati Uniti prendano il controllo della Striscia di Gaza per bonificarla da ordigni e macerie della guerra tra Hamas e Israele per poi ricostruirla facendone un polo turistico. Prima però i palestinesi andrebbero spostasi in massa in altri Paesi arabi della zona. Trump non ha fatto nomi ma ha parlato di Paesi vicini. Per questo è subito arrivato il no di Egitto e Giordania che sono i due Paesi più vicini che già accolgono milioni di rifugiati palestinesi