Ancora non c'è l'accordo di governo tra MoVimento 5 Stelle e Lega, ma intanto viene pubblicata una bozza del contratto con molti punti aspramente criticati, soprattutto dal Pd. Di Maio e Salvini si incontrano di nuovo a Roma: "Il problema sono i temi, non i nomi", afferma il capo politico pentastellato. Domani potrebbero arrivare novità, annunciano entrambi i leader.
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Martina: “Renzi non farà un suo partito, non c’è sudditanza psicologica nei suoi confronti”
Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina parla di Renzi e del futuro del suo partito, oltre che del governo tra M5s e Lega, intervistato da Rtl 102.5. Martina non crede che Renzi voglia creare un suo partito fuori dal Pd e sostiene che non esiste alcuna sudditanza psicologica nei suoi confronti. “Non credo assolutamente a un soggetto politico fuori dal Pd organizzato da Renzi, lo ha già smentito. Non c'è questa ipotesi, conosco la partecipazione di Renzi alla sfida del Pd, so cosa ha fatto e cosa può fare ancora”, afferma Martina. “Non si tratta di sudditanza psicologica con Renzi – continua – Matteo ha una personalità di primo piano, io ho sempre lavorato per cercare punti di equilibrio, non è una battaglia di posizionamento, ora la questione fondamentale è riprendere il lavoro verso il Paese, e farlo tutti insieme”.
“Noi abbiamo avuto punti di vista diversi in queste settimane, come sui M5s – dice ancora riferendosi a Renzi -. Non penso di essere Goldrake e non voglio diventarlo. Sono una persona normale che, con altri, vuole fare un percorso. Adesso la questione fondamentale è riprendere il lavoro verso il Paese dopo un risultato elettorale molto negativo, farlo tutti insieme. Poi arriverà il tempo di una discussione più aperta tra di noi”. E assicura che non si deve “andare oltre il Pd”, parlando anche dall’assemblea che sabato “deve decidere se fare il congresso subito o meno”.
Martina rivolge anche un consiglio a Luigi Di Maio riferendosi a quando dice che stanno scrivendo la storia: “Io gli dico stai coi piedi per terra. La questione è semplice: sono nelle condizioni di offrire una proposta di governo? E su quali basi? Attenzione, perché è un niente a passare dalla propaganda alla….propaganda”. E, ancora, Martina attacca le ipotesi fatte in questi giorni sul governo M5s-Lega: “Condoni? Sarebbe un passo indietro drammatico per il Paese. Di Maio e Salvini dicano chiaramente fino in fondo se sono nelle condizioni di avanzare una proposta di governo oppure no. Il tira e molla ha stufato. L'Italia ha bisogno di essere governata, è il tempo della chiarezza”.
Salvini e Di Maio riferiscono a Mattarella: dalle 16:30 nuove consultazioni al Quirinale
Il grande giorno è arrivato: oggi, infatti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono stati convocati al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per riferire sull’accordo per formare un governo targato MoVimento 5 Stelle e Lega. Il capo dello Stato ha convocato i due partiti oggi pomeriggio: alle 16:30 il M5s e alle 18 la Lega. Ma Di Maio e Salvini devono ancora trovare l’accordo su un punto: il nome del presidente del Consiglio. La trattativa tra le due forze politiche sul programma sembra essere andata bene, anche se rimangono ancora alcuni punti da definire: si discute sulla revisione dei trattati Ue, sulle grandi opere strategiche come la Tav e sulla questione sicurezza.
Ieri Di Maio ha chiamato il Quirinale per comunicare che M5s e Lega sono pronti a riferire su tutto a Mattarella. E quindi dovranno rendere noto anche il nome del presidente del Consiglio che potrebbe essere comunicato direttamente al capo dello Stato tra oggi e domani. I due porteranno un solo nome a Mattarella, come riferito ieri da Salvini e sarà “un politico e non un tecnico”, assicura Di Maio.
Oggi nuovo appuntamento tra i due gruppi per definire qualche altro dettaglio del contratto di governo: l’incontro si terrà alle 14:30 alla Camera. Dopo l’ultimo vertice, avvenuto questa notte a Milano, Di Maio ha affermato che “l’incontro è andato bene ed è servito a rifinire gli ultimi dettagli di questo governo”. “Domani andiamo al Colle, lo spero, ci deve convocare il presidente”, spiega il capo politico del M5s.