Ancora non c'è l'accordo di governo tra MoVimento 5 Stelle e Lega, ma intanto viene pubblicata una bozza del contratto con molti punti aspramente criticati, soprattutto dal Pd. Di Maio e Salvini si incontrano di nuovo a Roma: "Il problema sono i temi, non i nomi", afferma il capo politico pentastellato. Domani potrebbero arrivare novità, annunciano entrambi i leader.
- Di Maio incontra Salvini: “Problema è sui temi, non sui nomi” 15 Maggio
- Martina: "Contratto di governo inquietante, si fermino". Boschi: "Tecnicamente impossibile" 15 Maggio
- Salvini: "Governo forte o ritorno al voto, non si può andare in Ue con due idee diverse” 15 Maggio
- Di Maio: “Ci vuole tempo, ma il contratto sarà una bomba” 15 Maggio
- Governo M5S-Lega al palo: manca l'accordo sul programma e sul nome del premier 15 Maggio
- Il Quirinale concederà ancora tempo a Salvini e Di Maio per far nascere un governo politico 14 Maggio
- Salvini: "Non sappiamo ancora come finirà, a oggi non c’è accordo" 14 Maggio
- Di Maio: "Siamo d'accordo con Salvini, i nomi pubblicamente non li facciamo" 14 Maggio
- Salvini incontra Di Maio prima delle consultazioni: "Non sarà lui il presidente del Consiglio" 14 Maggio
- Sapelli: "Lega e M5s mi hanno contattato per la presidenza del Consiglio, sono disponibile" 14 Maggio
- Salvini e Di Maio riferiscono a Mattarella: dalle 16:30 nuove consultazioni al Quirinale 14 Maggio
Di Maio incontra Salvini: “Problema è sui temi, non sui nomi”
È terminato l’incontro tra il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il segretario della Lega Matteo Salvini sul contratto di governo tra le due forze politiche. Un colloquio che, secondo Di Maio, sembra essere andato bene: “Il punto nevralgico – spiega tornando alla Camera – è il contratto. Lì ci sono alcune cose da chiarire. Se c'è accordo su quello si fa il governo”. Il capo politico del M5s ribadisce che “non è un problema di nomi ma di temi. Si deve avere il coraggio per andare fino in fondo”, afferma. “Serve coraggio, non dico di Salvini, ma è il momento del coraggio”, conclude il capo politico pentastellato.
Anche Salvini, dopo l'incontro, commenta in diretta Facebook: "Se riusciremo, e siamo al tratto finale, a trovare un equilibrio tra quello che è l'idea di futuro dell'Italia della Lega del centrodestra e quello dei 5 stelle, c'è un governo e si parte. Se non si trovasse la quadra ve lo diremo". Entrambi i leader, comunque, annunciano che si potrebbe chiudere il contratto tra domani e giovedì, tanto che il segretario del Carroccio sostiene che domani ci dovrebbero essere novità.
Martina: "Contratto di governo inquietante, si fermino". Boschi: "Tecnicamente impossibile"
Una bozza del contratto di governo, definita “anacronistica” dal capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio, è stata pubblicata dall’HuffPost. Una versione aggiornata alla mattina del 14 maggio ma che ha suscitato i commenti di molti esponenti della politica italiana, soprattutto del Pd. Così, mentre Di Maio annuncia che nel contratto ci sarà anche il nome del presidente del Consiglio, il segretario reggente del Pd Maurizio Martina parla di un contratto di governo “inquietante”. “Tra ipotesi di uscite dall’Euro e pericolosi comitati paralleli, Lega e M5S stanno giocando con la credibilità del Paese. Si fermino. L’Italia non merita tutto questo”, scrive su Twitter.
Sempre su Twitter commenta anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi: “Ho letto le bozze del contratto di governo su Huffington Post. Se è vero quello che c’è scritto nel programma non invidio il mio successore. Tecnicamente impossibile. Auguri”. Interviene anche Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico: “Il contratto M5S Lega oltre a contenere il più enorme cumulo di baggianate economiche mai scritte a memoria d’uomo prevede la chiusura dell’ILVA. Vorrei che ciò fosse limpido per lavoratori e sindacati. Perché il tempo per metterla in sicurezza si sta rapidamente esaurendo”.
Salvini: "Governo forte o ritorno al voto, non si può andare in Ue con due idee diverse”
Secondo Matteo Salvini o nasce un governo forte, in accordo su tutti i temi, o si torna al voto, perché l’Italia non si può presentare a Bruxelles con due linee diverse. Il leader della Lega, intercettato dai cronisti vicino a Montecitorio, spiega la sua posizione: “O nasce un governo forte e vuol dire che si raggiunge un'intesa con i Cinque Stelle su tutto o quasi, o se pure, come è possibile, rimangono le distanze, responsabilmente si può dire che ce l'abbiamo messa tutta. E se non siamo in grado di partire, l'unica è dare la parola agli italiani”.
L’eventuale rottura tra Lega e M5s “sarà una scelta presa da entrambi – spiega ancora Salvini -. Ci sono alcuni temi su cui siamo lontani ed è chiaro che non possiamo andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane”. Secondo Salvini, però, di più “non possiamo fare: io ringrazio coloro che ci stanno mettendo l'anima. Se c’è un accordo con un governo forte che parte, poi sui nomi ci si mette d'accordo. Se rimangono le distanze si prende atto che ce l'abbiamo messa tutta e ci abbiamo provato”.
Salvini si dice comunque ottimista, “però i giorni passano e sono anche realista”, precisa. Infine, sul suo alleato Silvio Berlusconi aggiunge: “Ogni mia scelta prescinde da quello che faranno gli altri: se parte un governo parte con noi. E noi abbiamo ribadito la fedeltà a un voto che ha premiato non solo la Lega ma tutto il centrodestra”.
Di Maio: “Ci vuole tempo, ma il contratto sarà una bomba”
Un contratto di governo che sarà una “bomba” secondo Luigi Di Maio. Il capo politico pentastellato spiega che ci vuole tempo per chiudere il contratto tra M5s e Lega e per farlo bene ma si dice comunque sicuro del risultato positivo nel caso in cui si riesca a trovare un accordo. “Più ci attaccano, più sono motivato perché vedo tanta paura per il cambiamento. Questo è il momento del coraggio di andare fino in fondo e cambiare le cose. I presupposti ci sono? Dipende, dipende se riusciamo a chiudere il contratto e mettere tutti i temi. Se ci riusciamo sarà una bomba. Chi ha coraggio ci dia una mano e se riusciamo è la grande occasione per il cambiamento. Il M5s c’è e vuole portare a casa quel risultato. Questo sabato e questa domenica ci vediamo nelle piazze per aggiornarvi su tutti i contenuti”.
“Nella nostra storia – afferma Di Maio in diretta Facebook – abbiamo sempre corso da soli, perché delle altre forze politiche non ci fidavamo. E infatti abbiamo proposto un contratto e non un'alleanza, perché noi degli altri non ci siamo mai fidati. È il contratto che avremmo rivendicato quando non ci fossero più state le condizioni per andare avanti. Molti ironizzano, per noi è una cosa seria ed è il perno di qualsiasi governo si costruisca”.
Di Maio se la prende anche con l’Europa e gli opinionisti: “Tanti esperti di politica, tanti opinionisti se ne facciano una ragione. Per noi il contratto di programma è una cosa seria e lo stiamo costruendo in sei giorni. Noi abbiamo quasi concluso questo lavoro in sei giorni In Germania ci hanno messo sei mesi. In questi giorni non c’è un solo giornale che non tifi per il fallimento di questo tavolo, abbiamo attacchi continui da qualche eurocrate non eletto da nessuno. Financial Times dice che ‘arrivano i barbari a Roma', come vi permettete? Più arrivano questi attacchi e più sono motivato. Ci riusciremo? Non lo so, ma più ci attaccano e più sono motivato perché vedo tanta paura da parte di un certo establishment ma chi non vuole il cambiamento è nostro nemico”.
Entro stasera Di Maio dovrebbe vedere Salvini, come annunciato dallo stesso leader della Lega. Se ci dovesse essere una rinuncia a formare il governo, comunque, "sarà una scelta presa da entrambi – precisa Salvini – ci sono alcuni temi su cui siamo lontani ed è chiaro che non possiamo andare a Bruxelles con un governo che rappresenti due idee lontane. Ma sono le prossime ore quelle in cui decideremo", conclude il leader della Lega.
Pd a Lega e M5s: "Riconsiderino la proposta di Mattarella" di un governo neutrale
Il Partito Democratico chiede ai partiti, soprattutto a MoVimento 5 Stelle e Lega, di rivalutare la proposta del capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha ipotizzato di far nascere un governo neutrale che traghetti il Paese per qualche mese. Se non ci sono le condizioni per far nascere un governo M5s-Lega, afferma il segretario reggente Maurizio Martina in conferenza stampa, “devono dismettere la campagna elettorale permanente e dire chiaramente che questa ipotesi è fallita. Rimane sul tavolo uno scenario di grande incertezza che il Paese non può permettersi”.
Graziano Delrio, capogruppo alla Camera del Pd, fa eco a Martina: “Se si continua a perdere tempo invitiamo i partiti a considerare la proposta del presidente della Repubblica, che è l’unica seria sul tavolo”. Delrio, “dopo 70 giorni di chiacchiere”, decide anche di avanzare alcune proposte di legge immediatamente attuabili. E parte, prima, dall’idea di creare e far entrare in attività le commissioni permanenti. “Questo rinvio continuo non permette al Parlamento di lavorare. Su questo anche Forza Italia ci aveva seguito e quindi chiediamo di nuovo al presidente della Camera di valutare questa possibilità”, afferma.
“Il primo campo di lavoro – spiega Delrio – è il campo sociale. Il Rei è lo strumento individuato dal precedente governo, oggi è a metà del guado, con 4 miliardi si può completare la copertura per tutti i poveri italiani. Per fare una nuova legge ci vogliono almeno 2 anni, invece qua ci sono già i decreti attuativi, c’è tutto. C’è la possibilità di estenderlo immediatamente, è alla portata di mano. La seconda proposta riguarda famiglie in condizioni di fragilità, è il tema della rivoluzione fiscale a favore delle famiglie. Abbiamo messo detrazioni o assegni per i figli, stiamo lavorando a un assegno unico, universale. Abbiamo lavorato a un unico assegno che si coordina con il Rei”.
Il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, attacca Lega e M5s: “Ricordo a tutti la fretta di fare un accordo spartitori per le cariche di Camera e Senato, perché bisognava mettere nelle condizioni il Parlamento di poter lavorare subito. In realtà, Lega e M5s stanno impedendo al Parlamento di cominciare a lavorare. Stanno tenendo mille parlamentari, gli stanno impedendo di lavorare, a fronte di esigenze del Paese molto chiare. Noi al Senato proporremo con forza di costituire le commissioni permanenti, di eleggere gli uffici di presidenza e di cominciare a lavorare. Il tempo gioca contro l’interesse della nostra comunità nazionale. Abbiamo presentato oltre 80 proposte di legge finora, ma tutto è bloccato grazie alla loro incapacità”.
Salvini: "Ue non vuole stretta su politica migratoria? Inaccettabile interferenza"
"Dall'Europa ennesima inaccettabile interferenza di non eletti. Noi abbiamo accolto e mantenuto anche troppo, ora è il momento della legalità, della sicurezza e dei respingimenti", ha dichiarato Matteo Salvini commentando le parole dell'Unione europea contraria all'eventuale cambio di politica migratoria da parte dell'Italia.
L'allarme Ue: "Il nuovo governo deve abbassare debito e deficit e non cambiare politica migratoria"
La Commissione Europea è preoccupata e lancia un monito all'Italia: "Indipendentemente dal Governo che ci sarà, l'approccio dovrà essere di riduzione del debito e del deficit, lo stesso di Mattarella che durante durante il processo di formazione del Governo ha enfatizzato la necessità di mantenere gli impegni europei", ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis intervistato da Politico.Eu.
"È chiaro che l'approccio alla formazione del nuovo Governo e l'approccio rispetto alla stabilità finanziaria deve essere quello di rimanere nel corso attuale, riducendo gradualmente il deficit e riducendo gradualmente il debito pubblico e Bruxelles è pronta a lavorare con le autorità democraticamente elette degli Stati membri", ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Ue.
Nelle raccomandazioni all'Italia, la Commissione chiederà anche di affrontare i "colli di bottiglia" dovuti alla bassa produttività e di continuare a lavorare sui crediti deteriorati delle banche "anche se negli ultimi due anni ci sono stati progressi abbastanza sostanziali nella riduzione" e in vista del Vertice di giugno sul completamento dell'Unione bancaria, Dombrovskis ha inoltre ricordato che "l'Italia con l'attuale governo è stata molto attiva e sostenitrice dell'agenda per riformare l'Unione economica e monetaria".
Infine, il commissario europeo alla Migrazione, Dimitris Avramopoulos, ha invece chiesto al Belpaese di non modificare la politica migratoria finora tentua: "Speriamo che col nuovo governo in Italia non ci siano cambiamenti sulla linea della politica migratoria".
Brunetta (Fi): "Mattarella dia preincarico a Salvini o si torna al voto in primavera"
Brunetta ha commentato lo stallo istituzionale, dopo i colloqui di eri al Quirinale di Salvini e Di Maio con il Capo dello Stato: "L'incarico deve essere dato a Salvini dal Presidente della Repubblica, con un preincarico, per trovare i voti necessari in Parlamento. Altrimenti sarà necessario un passaggio elettorale magari non subito, magari nella prossima primavera. E' l'unica ipotesi possibile. Lo stanno dimostrando i nostri eroi che non stanno trovando un accordo su nulla e si stanno inventando una forzatura costituzionale su un presidente del Consiglio di passaggio a cui somministrano un programma già scritto e una squadra di ministri già definita. La cosa grida vendetta. Non è accettabile neanche dal punto di vista costituzionale. Dico basta con queste sperimentazione che lascia molto amaro in bocca", lo ha detto il deputato di Forza Italia, ai microfoni di Radio anch'io.
I due leader hanno chiesto altro tempo al presidente della Repubblica, ma non hanno voluto fare nomi né per un eventuale premier né della squadra di ministri, perché in questo momento, hanno spiegato, la priorità è chiudere il contratto di governo. E nel frattempo hanno deciso di consultare le rispettive basi: il M5S tramite la piattaforma Rousseau, la Lega con i gazebo in piazza, da allestire nel finesettimana.
Governo M5S-Lega al palo: manca l'accordo sul programma e sul nome del premier
Ennesima fumata nera. Dopo 71 giorni di stallo istituzionale, M5S e Lega non hanno ancora trovato un vero e proprio accordo e durante le consultazioni al Quirinale svoltesi ieri pomeriggio, Di Maio e Salvini hanno chiesto altro tempo al capo dello Stato. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, l'accordo sarebbe vicino e il programma di governo in via di definizione, ma secondo Matteo Salvini, invece, i due partiti avrebbero visioni nettamente opposte su molti temi cardine come immigrazione, giustizia e infrastrutture. Sia la Lega che il Movimento 5 Stelle hanno dichiarato di essere intenzionati a far votare il contratto di governo alla tedesca ai propri militanti, su Rousseau e ai gazebo in piazza. Il presidente della Repubblica non ha reso dichiarazioni pubbliche, ma secondo fonti del Quirinale sarebbe disposto a concedere ancora qualche giorno di tempo per agevolare la nascita di un governo politico.
Per quanto riguarda il nome del premier terzo, ancora non è dato sapere nulla. L'accordo sembra non essere ancora stato trovato, nonostante da giorni si rincorrano molte indiscrezioni sulla stampa: in un primo momento sembrava in pole position il professor Giulio Sapelli, poi improvvisamente scartato dopo una serie di contatti. Rimarrebbe in corsa, invece, il professor Conte, voluto dal Movimento 5 Stelle, mentre i fedelissimi Spadafora e Giorgetti sarebbero in lizza per il posto da vicepremier.
Di Battista: "Non mi fido di Salvini, ma elettori M5S e Lega sono simili"
Alessandro Di Battista in un trailer della sua intervista ad #AccordiEDisaccordi, il programma condotto da Andrea Scanzi e Luca Sommi su Canale Nove spiega la politica dei due forni: "Io ero molto, ma molto, contrario a fare una qualsiasi forma di contratto con il Pd. Se mi fido di Salvini? Io non mi fido neppure di me stesso, ma i cittadini che sostengono o hanno sostenuto in passato la Lega sono molto più simili ai nostri e il rapporto che Salvini ha con il suo elettorato non è del tutto dissimile dal nostro".
Secondo Di Battista"il Pd è in agonia perenne perché ha perso di vista il suo contatto con i cittadini". Quanto a Di Maio spiega: "ci sentiamo ogni giorno: oltre ad essere due esponenti del M5s siamo molti amici. Mi ha detto mille volte di non partire… ma non mi ha convinto".
Toninelli (M5S): "Non c'è strappo, al massimo tra 48-72 ore il programma sarà pronto"
"Non c'è alcuna intenzione di strappare, stiamo lavorando sul programma, altre 48-72 ore e sarà completo". Così il capogruppo M5S Danilo Toninelli nega spaccature tra M5S e Lega dopo la frenata di oggi sul governo.
Secondo fonti del Movimento durante la consultazione con il Capo dello Stato, il leader M5s Luigi Di Maio avrebbe aggiornato Sergio Mattarella sullo stato delle trattative per la scrittura del contratto di programma tra Lega e M5s, di cui avrebbe portato con sé una copia.
Forza Italia: "Siamo preoccupati da questa trattativa infinita, non voteremo la fiducia"
"Forza Italia è preoccupata da questa infinita trattativa tra Lega e Movimento 5Stelle, ci sembra un'avventura partita male. Non c'è intesa sui punti salienti del programma, non c'è accordo sul nome del Presidente del Consiglio e questo non è un dettaglio, perché senza Presidente del Consiglio il governo non esiste. Ci auguriamo che riescano a mettere in campo un progetto serio, concreto e magari anche condivisibile. Per adesso vediamo solo tanta confusione mentre l'Italia resta a guardare e aspetta". Lo afferma Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia in sala stampa a Montecitorio.
Anche Renato Brunetta è polemico: "L'Italia ha bisogno di un governo. Dopo due mesi di stallo politico, non si è ancora combinato nulla tra un veto e l'altro". E poi aggiunge: "Le dichiarazioni di Matteo Salvini dopo il colloquio con il Presidente Mattarella? Parole, parole, parole. Tutti questi giorni dovevano servire per elaborare un programma e dare un nome alla premiership. Mi sembra che si stia ancora a carissimo amico. Bisogna vedere se Salvini con il suo 17% usa Di Maio per realizzare i punti del programma del centrodestra o, viceversa, Di Maio usa Salvini per realizzare il suo di programma. Per parte nostra, siamo fermamente all'opposizione".
"Di Maio è in un mare di guai. Quelli del M5s erano i più puri, dovevano cambiare l'Italia, ma non stanno cavando un ragno dal buco. Brutta figura in Italia e a livello internazionale" – ha detto ancora Brunetta "O si è benevolenti, o si è critici: noi non voteremo la fiducia a questo Governo".
Contratto di governo, Lega consulterà i cittadini con un referendum il 19 e 20 maggio
Il prossimo weekend la Lega allestirà nelle piazze dei gazebo per conoscere la posizione dei cittadini sui contenuti del contratto di governo. Saranno preparate delle schede per consultare gli elettori. "Sabato 19 e domenica 20 maggio referendum della Lega sul programma di governo. Ai gazebo che saranno nelle piazze d'Italia potranno votare tutti. Tra i punti principali l'abolizione della legge Fornero, nuove regole per l'immigrazione, legittima difesa, Flat Tax, riformulazione dei trattati europei". E' quanto fa sapere la Lega. Il Carroccio vuole consultare la base, seguendo il modello del M5S, che hanno annunciato il voto su Rousseau.
Il Quirinale concederà ancora tempo a Salvini e Di Maio per far nascere un governo politico
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non intende impedire la nascita di un governo politico che avvii finalmente la legislatura. Dopo più di due mesi dalle elezioni il Quirinale concederà ancora tempo per far nascere un esecutivo, dal momento che Salvini e Di Maio hanno chiesto qualche giorno per chiudere l'intesa. Probabilmente il termine ultimo sarà il prossimo fine settimana. Saranno insomma i leader dei due partiti a riferire al Colle quando saranno pronti. Lo ha fatto trapelare lo staff del presidente della Repubblica. Ci sarebbero ancora divergenze sui punti del contratto, su cui il tavolo tecnico sta continuando a lavorare.
"In fondo è solo la prima consultazione che facciamo", ha spiegato il leader pentastellato dopo l'incontro con il Capo dello Stato.
Salvini: "Non sappiamo ancora come finirà, a oggi non c’è accordo"
Le mini-consultazioni convocate oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella si chiudono con il colloquio con la delegazione della Lega, rappresentata da Matteo Salvini e dai capigruppo alla Camera e al Senato Giancarlo Giorgetti e Gian Marco Centinaio. Prima di loro Luigi Di Maio, per il MoVimento 5 Stelle, ha fatto sapere di aver chiesto qualche altro giorno a Mattarella per chiudere il contratto di governo con il Carroccio e ha annunciato che non verranno fatti nomi pubblicamente, almeno per il momento, per la presidenza del Consiglio. A prendere la parola per la Lega dopo l'incontro è Matteo Salvini: "Sarò molto schietto. Stiamo facendo uno sforzo enorme perché se dovessimo ragionare per convenienza politica non saremmo qua da tempo. Perché se dovessimo ragionare a pane, convenienza, seggi e sondaggi, saremmo i primi a dire chi ce lo fa fare e lasciamo tutto nelle mani del presidente con l’ipotesi di andare al voto il prima possibile. Io farò di tutto fino in fondo per provare a dare un governo serio e stabile a questo Paese. Partendo da due posizioni che in campagna elettorale si sono confrontate. Non stiamo questionando sui nomi. Stiamo molto più costruttivamente e banalmente, e ne vado fiero, discutendo – anche animatamente – sull’idea di Italia. Voglio andare fino in fondo eliminando la legge Fornero, voglio eliminare l’aumento dell’Iva e ridurre le accise. Sull’immigrazione le nostre posizioni partono da una notevole distanza, ma nel rispetto dei diritti umani mi rifiuto di pensare all’ennesima estate del business dell’immigrazione clandestina. La legge sulla legittima difesa la dobbiamo approvare".
Salvini si sofferma anche su altri punti critici: "Altro argomento delicato ma inevitabile è la nuova posizione dell’Italia in Europa. Non è un governo spauracchio, ma dobbiamo riportare a Bruxelles la centralità del tema della difesa del lavoro, del Made in Italy, della pesca. Devo sbloccare la capacità di spendere dei soldi bloccati da vincoli esterni perché devo evitare che i tetti crollino in testa ai nostri figli. Ho dei vincoli esterni che ad oggi non me lo permettono. Il governo parte se può fare le cose, se ci rendessimo conto che non siamo in grado non cominciano neanche. Quindi nessuno si scandalizzi se abbiamo chiesto qualche altra ora per i temi centrali. Sulla giustizia, per esempio. Io ringrazio Berlusconi e Meloni per la possibilità di tentare di dar vita al governo senza spaccare la coalizione di centrodestra a cui continuo a far riferimento. Se saremo bravi e capaci di trovar la quadra si parte senza alcun tipo di problema. Ma l’ultima cosa che vogliamo fare è prendere in giro il presidente e gli italiani. O c’è un programma omogeneo su cui si parte… e lo vedremo a prescindere dal totonome, mi affascina il totocose".
La certezza che il governo parta, per Salvini, ancora non c'è: "Vedremo nelle prossime ore se siamo abbastanza bravi. Ringrazio anche Di Maio e lo staff dei Cinque Stelle con cui stiamo lavorando giorno e notte. Son contento che sia una novità perché non ci stiamo scannando su chi fa il sottosegretario, ma perché milioni di italiani vedano abolita la legge Fornero. La stima e la conoscenza più passano le ore e più aumenta. Ad oggi, per serietà, gli accordi un tanto al chilo non fanno per me. Spero di rivederci il prima possibile o perché si comincia o perché ci si saluta".
Di Maio: "Siamo d'accordo con Salvini, i nomi pubblicamente non li facciamo"
Nuovo giro di consultazioni al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma questa volta potrebbe essere l'ultimo. Il capo dello Stato ha convocato le delegazioni di MoVimento 5 Stelle e Lega per avere notizie sull'accordo di governo. Il primo a riferire è stato il M5s e subito dopo l'incontro Luigi Di Maio ha parlato rivolgendosi ai giornalisti presenti nella sala davanti allo studio alla Vetrata del Quirinale: "Abbiamo aggiornato il presidente della Repubblica su come stiano avanzando le varie interlocuzioni tra M5s e Lega, sul contatto di governo. L’accordo cuore di questo governo del cambiamento che siamo intenzionati a far partire il prima possibile. Questo è un contratto sul modello tedesco che mette i punti programmatici di entrambi, noi lo sottoporremo ai nostri iscritti con un voto online, che decideranno se far partire questo governo oppure no. Sono molto orgoglioso delle interlocuzioni avute finora, e del clima che si respira e dei punti che stiamo portando a casa su Fornero, reddito di cittadinanza, lotta alla corruzione, carcere per chi evade il fisco".
Il capo politico pentastellato non ha annunciato alcun nome per la presidenza del Consiglio e ha spiegato: "C’è una intenzione comune da entrambi le parti. Sia io che Salvini siamo d’accordo sul fatto che nomi pubblicamente non ne facciamo. Abbiamo chiesto a Mattarella il tempo per ultimare il contratto, i prossimi giorni saranno fondamentali. Stanno cambiando i riti della politica, si discute prima dei temi che riguardano gli italiani, poi dei nomi. Siamo consapevoli delle scadenze internazionali che questo governo dovrà affrontare”.
Di Maio ha concluso spiegando cosa abbia detto durante il colloquio a Mattarella: “Al presidente abbiamo chiesto qualche altro giorno per affrontare i temi. Parliamo di un percorso di cui siamo molto contenti e che farà partire la terza repubblica. Se parte questo governo, parte la terza repubblica, in cui i cittadini fanno un passo avanti e i politici un passo indietro".
Dopo aver lasciato il Quirinale Di Maio si è diretto verso Montecitorio, dove, rientrando, ha spiegato come mai ci voglia ancora tempo: "In fondo è solo la prima consultazione che facciamo" dal momento in cui è arrivato il via libera per un'intesa tra M5s e Lega. Sulla tempistica, comunque, "decide il presidente", secondo quanto afferma ancora il capo politico del M5s parlando dei giorni necessari per chiudere l'accordo. Di Maio spiega anche che il M5s ha chiesto ancora tempo "perché è un contratto di governo, non un contratto di locazione" e l'obiettivo è quello di dare al Paese un governo che duri cinque anni, come detto dopo il colloquio con il capo dello Stato.
Salvini incontra Di Maio prima delle consultazioni: "Non sarà lui il presidente del Consiglio"
Nuovo incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini alla Camera prima che la delegazione del MoVimento 5 Stella vada al Colle, alle 16.30, per riferire al capo dello Stato l’avanzamento della trattativa per la formazione del nuovo governo. Il leader della Lega, arrivando a Montecitorio, risponde con un secco “no” a chi gli chiede se sia possibile un ritorno dell’ipotesi di Di Maio come presidente del Consiglio. Salvini è arrivato alla Camera con il capogruppo Giancarlo Giorgetti per un nuovo incontro con il M5s a cui presenzierà anche il suo capo politico pentastellato.
“C’è ancora dai lavorare”, dice Salvini riferendosi al nome di un possibile presidente del Consiglio. Giorgetti risponde invece a chi gli chiede quale possa essere il suo ruolo con un “sempre in panchina”. All’incontro in corso agli uffici dei gruppi parlamentari partecipa anche Vincenzo Spadafora per il MoVimento 5 Stelle. Contemporaneamente alla Camera è iniziato l’incontro per il tavolo tecnico sul programma di governo.
Meloni: "FdI non sosterrà governo M5S. Salvini dovrebbe riflettere e tornare al voto"
"Noi non possiamo fare parte di un governo a guida M5S. Fossi in Salvini un'ultima riflessione la farei su cosa sia meglio fare: se tornare al voto, con una nuova legge elettorale, dove il centrodestra vincerebbe garantendo un governo stabile o scegliere un'avventura dagli esiti incerti", ha dichiarato la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, apprendo la direzione nazionale del partito.
Sapelli: "Lega e M5s mi hanno contattato per la presidenza del Consiglio, sono disponibile"
Tra i nomi che circolano per la presidenza del Consiglio nelle ultime ore c'è quello dell'economista Giulio Sapelli. E proprio il diretto interessato conferma l'interesse da parte delle due forze politiche che stanno portando avanti le trattative per formare il nuovo governo: Lega e MoVimento 5 Stelle. "È tutto vero, sono stato contattato da entrambi le parti politiche e ho dato piena disponibilità", afferma Sapelli all'Ansa. "Mi hanno spiegato che stanno valutando anche un altro profilo, quello di Conte, e non mi hanno ancora detto chi hanno scelto". Oggi pomeriggio le delegazioni dei due partiti andranno al Colle a riferire gli sviluppi dell'accordo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Matteo Salvini e Luigi Di Maio dovranno rassicurare il capo dello Stato sia sulla bozza di programma del governo che sul nome del presidente del Consiglio, che rimane lo scoglio finora apparso più difficile da superare.
"Ho detto loro che vorrò dire la mia sui ministri, ho parlato con il collega Domenico Siniscalco, che spero di avere al mio fianco come ministro del Tesoro", spiega ancora l'economista all'Ansa parlando della sua possibile candidatura. Sapelli afferma che il programma di governo ipotizzato dai due partiti è non solo "fattibile ma auspicabile". Secondo Sapelli si può operare in modo modulabile e nell'ambito di una revisione dei trattati europei, ma anche se non fosse così "il programma sarebbe assolutamente fattibile". "Deve finire questa isteria sul governo che può nascere", conclude l'economista.
I Cinque Stelle hanno però prontamente smentito l'ipotesi che sia quello di Sapelli il nome che verrà portato oggi al Quirinale per la presidenza del Consiglio. A farlo sapere, interpellato sempre dall'Ansa, è il portavoce del MoVimento 5 Stelle. Sempre secondo quanto apprende l'Ansa, anche alcune fonti della Lega non avrebbero confermato che ci sia questa indicazione per Palazzo Chigi.
Chi è Giulio Sapelli
Economista, docente universitario, membro di molti consigli d’amministrazione di società pubbliche e private. Giulio Sapelli racconta di aver incontrato ieri M5s e Lega: “Vorrà dire che hanno cambiato parere – afferma a Radio Cesano Campus -. Io ci tenevo a fare qualcosa, perché avevo letto il loro programma e mi sembrava un buon programma”. Nato a Torino nel 1947, si è laureato in Storia economica ed è professore ordinario di Storia economica all’università degli studi di Milano.
Si definisce un “intellettuale poliedrico” e fuori dal coro. È anche scrittore, editorialista e spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche. Durante la sua carriera è stato membro di molti consigli di amministrazione prestigiosi come quelli di Eni, Fs, Unicredit e Fondazione Montepaschi.
Martina: “Renzi non farà un suo partito, non c’è sudditanza psicologica nei suoi confronti”
Il segretario reggente del Pd Maurizio Martina parla di Renzi e del futuro del suo partito, oltre che del governo tra M5s e Lega, intervistato da Rtl 102.5. Martina non crede che Renzi voglia creare un suo partito fuori dal Pd e sostiene che non esiste alcuna sudditanza psicologica nei suoi confronti. “Non credo assolutamente a un soggetto politico fuori dal Pd organizzato da Renzi, lo ha già smentito. Non c'è questa ipotesi, conosco la partecipazione di Renzi alla sfida del Pd, so cosa ha fatto e cosa può fare ancora”, afferma Martina. “Non si tratta di sudditanza psicologica con Renzi – continua – Matteo ha una personalità di primo piano, io ho sempre lavorato per cercare punti di equilibrio, non è una battaglia di posizionamento, ora la questione fondamentale è riprendere il lavoro verso il Paese, e farlo tutti insieme”.
“Noi abbiamo avuto punti di vista diversi in queste settimane, come sui M5s – dice ancora riferendosi a Renzi -. Non penso di essere Goldrake e non voglio diventarlo. Sono una persona normale che, con altri, vuole fare un percorso. Adesso la questione fondamentale è riprendere il lavoro verso il Paese dopo un risultato elettorale molto negativo, farlo tutti insieme. Poi arriverà il tempo di una discussione più aperta tra di noi”. E assicura che non si deve “andare oltre il Pd”, parlando anche dall’assemblea che sabato “deve decidere se fare il congresso subito o meno”.
Martina rivolge anche un consiglio a Luigi Di Maio riferendosi a quando dice che stanno scrivendo la storia: “Io gli dico stai coi piedi per terra. La questione è semplice: sono nelle condizioni di offrire una proposta di governo? E su quali basi? Attenzione, perché è un niente a passare dalla propaganda alla….propaganda”. E, ancora, Martina attacca le ipotesi fatte in questi giorni sul governo M5s-Lega: “Condoni? Sarebbe un passo indietro drammatico per il Paese. Di Maio e Salvini dicano chiaramente fino in fondo se sono nelle condizioni di avanzare una proposta di governo oppure no. Il tira e molla ha stufato. L'Italia ha bisogno di essere governata, è il tempo della chiarezza”.
Salvini e Di Maio riferiscono a Mattarella: dalle 16:30 nuove consultazioni al Quirinale
Il grande giorno è arrivato: oggi, infatti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono stati convocati al Colle dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per riferire sull’accordo per formare un governo targato MoVimento 5 Stelle e Lega. Il capo dello Stato ha convocato i due partiti oggi pomeriggio: alle 16:30 il M5s e alle 18 la Lega. Ma Di Maio e Salvini devono ancora trovare l’accordo su un punto: il nome del presidente del Consiglio. La trattativa tra le due forze politiche sul programma sembra essere andata bene, anche se rimangono ancora alcuni punti da definire: si discute sulla revisione dei trattati Ue, sulle grandi opere strategiche come la Tav e sulla questione sicurezza.
Ieri Di Maio ha chiamato il Quirinale per comunicare che M5s e Lega sono pronti a riferire su tutto a Mattarella. E quindi dovranno rendere noto anche il nome del presidente del Consiglio che potrebbe essere comunicato direttamente al capo dello Stato tra oggi e domani. I due porteranno un solo nome a Mattarella, come riferito ieri da Salvini e sarà “un politico e non un tecnico”, assicura Di Maio.
Oggi nuovo appuntamento tra i due gruppi per definire qualche altro dettaglio del contratto di governo: l’incontro si terrà alle 14:30 alla Camera. Dopo l’ultimo vertice, avvenuto questa notte a Milano, Di Maio ha affermato che “l’incontro è andato bene ed è servito a rifinire gli ultimi dettagli di questo governo”. “Domani andiamo al Colle, lo spero, ci deve convocare il presidente”, spiega il capo politico del M5s.