Deficit al 2,4% per tre anni, reddito di cittadinanza, pensioni di cittadinanza, quota 100 per le pensioni, superamento della legge Fornero, inizio della flat tax e condono fiscale: sono queste le misure previste nella nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza. Reagiscono i mercati: in difficoltà Piazza Affari, a picco le banche e lo spread sale.
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Def, deficit al 2,4% per tre anni. Commissione Ue: "Paese che si indebita si impoverisce"
L'accordo il governo lo ha trovato sul 2,4%, una percentuale che indica il deficit che quest'anno l'Italia accumulerà con la prossima legge di bilancio. La nota di aggiornamento al Def, il Documento di economia e finanza, è stata approvata nella tarda serata di ieri dal Consiglio dei ministri, all'unanimità, prevedendo un deficit al 2,4% per i prossimi tre anni. In rialzo rispetto allo scorso anno. La manovra, assicurano i vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini, conterrà il reddito di cittadinanza, le pensioni di cittadinanza, il superamento della legge Fornero con l'introduzione della quota 100 per andare in pensione, l'inizio della flat tax ma anche il condono fiscale. Ieri i parlamentari del M5s sono scesi in piazza, davanti Palazzo Chigi, per festeggiare l'approvazione del Def. In apertura di seduta hanno reagito i mercati, con lo spread tra Btp e Bund che si allarga di venti punti e sfonda il muro dei 260 punti base.
Un avvertimento viene anche da Pierre Moscovici, commissario europeo agli Affari economici: "Voglio continuare il dialogo con le autorità italiane, dicendo che rispettare le regole non è per noi, ma è per loro, perché quando un paese si indebita, si impoverisce", afferma in un'intervista alla tv francese Bfm. Dall'altra parte, però, Moscovici rassicura: "Non abbiamo alcun interesse ad aprire una crisi, ma non abbiamo neanche interesse a che l’Italia non riduca il suo debito, che resta esplosivo. Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale". Ma non esclude la possibilità di sanzioni per l'Italia: "Delle sanzioni sono teoricamente possibili, è previsto dai trattati ma io non sono nello spirito da sanzioni, non lo sono mai stato. Farò in modo, nel mio dialogo con le autorità italiane, che l'Italia resti nello spirito comune, ma le regole vanno rispettate, e queste regole non sono stupide: se il debito sale creiamo una situazione instabile".