Le notizie del secondo giorno di ricerche dei dispersi sulla Marmolada a seguito del crollo di un ghiacciaio la scorsa domenica. Procura: "Evento imprevedibile, esclusa negligenza". Il bilancio ancora parziale della tragedia di sette vittime, di cui 4 identificati: Filippo Bari, Tommaso Carollo, Paolo Dani e Liliana Bertoldi, 8 i feriti di cui due in condizioni serie. I 5 dispersi sono tutti italiani. Domani la prima riunione operativa, Mattarella: "Questa tragedia è il simbolo di tutte quelle emergenze climatiche che non vengono governate".
La comunità di Canazei: "Immenso dolore"
La comunità di Canazei è "attonita di fronte all'immane tragedia che l'ha toccata nella giornata di domenica. La Marmolada è la montagna che noi tutti amiamo. La frequentiamo sin da bambini e nessuno poteva aspettarsi un tale evento" lo dichiarano il sindaco e l'amministrazione comunale che hanno deposto oggi una corona di fiori davanti al Palaghiaccio, dove sono stati portati i resti delle vittime, della Marmolada, esprimendo a nome di tutta la cittadinanza "l'immenso dolore che la tragedia avvenuta in quota ha provocato".
I Ris acquisiranno prelievi per l'esame del Dna da mercoledì
Mercoledì il Ris di Parma acquisirà "i prelievi" di quanto recuperato sulla Marmolada per compararli con il Dna delle persone scomparse. Una finalità esclusivamente "identificativa", una sorta di pietas umana per le famiglie che da domenica sperano che i propri cari non siano stati travolti dal crollo.
Procura: "Evento imprevedibile, esclusa negligenza"
"In questo momento possiamo escludere assolutamente una prevedibilità e una negligenza o
un'imprudenza". Così il procuratore capo di Trento, Sandro Raimondi, intervistato dal Tg3. "L'imprevedibilità in questo
momento è quella che la fa da protagonista – ha detto -. Per avere una responsabilità bisogna poter prevedere un evento, cosa che è molto molto difficile". "Quando mi hanno chiamato i carabinieri di Cavalese subito dopo la tragedia – ha ricordato -, mi hanno parlato di situazione quasi apocalittica"
Le ricerche con cani partiranno da dopodomani
Partiranno da dopodomani, compatibilmente con le condizioni del tempo, le ricerche con l'utilizzo di cani sul fronte basso della valanga sulla Marmolada. Lo ha riferito il presidente del Soccorso Alpino, Maurizio Dellantonio, al termine della riunione tecnica pomeridiana a Canazei.
"ll caldo – ha spiegato Dellantionio – ha sciolto la parte acquosa della valanga lasciando sulla superficie una parte sassosa che i droni non riescono a vedere. Una squadra di esperti della zona, dopo un monitoraggio entreranno sulla neve per compiere le perlustrazioni, con vie di fuga assicurate".
Rifugio Marmolada: installati strumenti per registrarne i movimenti
Al rifugio Marmolada sono stati montati un interferometro ed un radar doppler in grado di captare le minime variazioni sul fronte glaciale, sia quello che si è staccato che quello intonso. Lo ha detto Mauro Gaddo di MeteoTrentino. I dati raccolti dagli strumenti saranno trasmessi ad un centro di controllo per essere processati e analizzati.
Quarta vittima riconosciuta: è Liliana Bertoldi, 54enne trentina
La quarta vittima del disastro in Marmolada ufficialmente riconosciuta è Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico (Trento). Conosciuta in tutto il Trentino, lavorava come ambulante con un furgone per la vendita di polli allo spiedo. La Procura di Trento conferirà ufficialmente al Ris di Parma l'incarico dell'analisi del Dna sui resti delle vittime.
I soccorritori a Fanpage: “Il ghiacciaio si muove ancora, dobbiamo essere prudenti”
Al centro di comando Soccorso Alpino di Canazei lavorano incessantemente operatori e volontari. Fausto Zambelli, operatore tecnico dell'unità di volo soccorso alpino di Trento ci ha detto: "non ci fermiamo finché non abbiamo recuperato tutto. I droni sono in volo 24 ore su 24". Sempre al centro di comando si trovano i tecnici esperti di smottamenti e frane: li guida Nicola Casalini, in servizio anche all'Hotel Rigopiano: "Mai vista una frana così imponente, la monitoreremo con degli appositi radar".
Erdogan: "Cordoglio per incidente, speriamo in guarigione feriti"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha inviato un messaggio di cordoglio per il crollo avvenuto nel ghiacciaio sulla Marmolada. "Speriamo in una rapida guarigione dei feriti", ha detto il presidente turco al termine del vertice intergovernativo che si e' tenuto oggi ad Ankara con il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Domani prima riunione operativa: "Dna importante"
"Domani ci sarà la prima riunione operativa" in procura con le forze dell'ordine e i soccorritori che da domenica 3 luglio stanno lavorando per recuperare i resti dei venti escursionisti travolti dalla valanga di ghiaccio sulla Marmolada. Lo annuncia all'Adnkronos il procuratore di Trento Sandro Raimondi. "Il Dna è importante" per poter identificare le vittime (7 al momento a cui si sommano 5 italiani dispersi), l'incarico verrà affidato probabilmente ai Ris.
L’accusa della sorella di Erica: "Perché nessuno li ha fermati?"
Per la prima volta da domenica si registra un’accusa da parte di uno dei parenti dei dispersi. A parlare è la sorella di Erica Campagnaro, la donna di Tezze sul Brenta (Vicenza), dispersa assieme al marito Davide Miotti sulla Marmolada: "Perché nessuno ha fatto un avviso sabato —ha detto —, che c’era l’acqua che scorreva sotto il ghiacciaio? Perché non hanno fermato le persone? Perché le hanno lasciate andare?". "Era una bella giornata di sole, sì, per carità — ha proseguito la donna, arrivata oggi al centro di coordinamento a Canazei — ma se sotto scorre l’acqua… se c’è una responsabilità, andremo fino in fondo", ha concluso.
I 5 dispersi sono tutti italiani
"Otto delle 13 persone che si temevano disperse sono state rintracciate dalla compagnia dei carabinieri di Cavalese, in collaborazione con le autorità della Provincia autonoma di Trento e della Regione Veneto. Scende dunque a 5 il numero delle persone – tutti di nazionalità italiana – di cui non si hanno notizie dal pomeriggio del 3 luglio, quando è avvenuto il crollo del ghiacciaio della Marmolada. Nel frattempo, continua l'azione di riconoscimento delle 7 vittime del crollo del 3 luglio scorso, accanto alle operazioni di monitoraggio e recupero". Lo comunica la Provincia di Trento. "Al momento la situazione è questa: i familiari hanno riconosciuto l'ultimo degli 8 feriti coinvolti nel crollo del ghiacciaio della Marmolada che non era stato ancora identificato, si tratta di un giovane trentino – si legge nella nota -. Il numero dei ricoverati scende peraltro a 7: in giornata è infatti avvenuta una dimissione. Sono state inoltre riconosciute ufficialmente 4 vittime, tutte di nazionalità italiana, mentre altri due corpi sono in fase di riconoscimento (in attività di conferma dalle autorità consolari). Infine, attraverso articolate verifiche, sono stati individuati i proprietari e gli utilizzatori delle autovetture parcheggiate all'imbocco dei sentieri che portano al ghiacciaio. Tutti risultano negli elenchi in possesso delle forze dell'ordine".
Dellantonio: "Agire con cautela, tutto può crollare in 20 secondi"
"I glaciologi sono molto preoccupati per le fratture presenti e anche per loro la priorità è la sicurezza di tutti. E stato fatto un calcolo e un eventuale nuovo distacco nella zona più alta darebbe solo un paio di decine di secondi per scappare e questo ci impone di fare attenzione. Se qualche ferito se la caverà è anche grazie a un intervento tempestivo dei soccorritori, un centinaio in azione il primo giorno, che non si sono mai tirati indietro". A dirlo è Maurizio
Dellantonio, presidente nazionale del Soccorso alpino mentre quattro droni continuano a sorvolare l'area e gli esperti non smettono di recuperare indumenti e reperti.
I dispersi scendono a cinque
E' sceso a cinque il numero di dispersi nel disastro della Marmolada, secondo quanto apprende l'ANSA. Il bilancio, provvisorio, è di sette corpi recuperati, di cui quattro riconosciuti, due in fase di riconoscimento e uno che rimane sconosciuto. L'ultima vittima riconosciuta ufficialmente è una persona residente in Trentino. Sono otto le persone ferite, di cui una dimessa. Domani è in previsione una riunione operativa presso la Procura della repubblica di Trento.
Automobili parcheggiate ricondotte a proprietari
Sono state tutte ricondotte ai proprietari le automobili che erano parcheggiate a passo Fedaia, sotto la Marmolada. I soccorritori – si e' appreso – hanno abbinato le vetture ai dispersi e alle persone in vita, non ne rimane nessuna da attribuire.
Rimane il rischio di un nuovo distacco
"Rimane ancora il rischio di distacco della parte di seracco rimasta ancora pericolante sulla montagna. Tutte le attività che facciamo tengono in considerazione questo aspetto. Non è così banale: uno può pensare che dopo tre giorni, visto che non è caduto, possa rimanere lì, ma non è per niente così. La parte rimanente è stata più volte visionata dagli esperti nivologici e glaciologici della Provincia che sono molto preoccupati per le fratture che si sono create a monte della parte che è rimasta. Per cui noi abbiamo il dovere di garantire la sicurezza di tutti". Lo ha detto il capo del Soccorso alpino nazionale Maurizio Dellantonio, a margine della riunione di coordinamento sui soccorsi a Canazei. "Abbiamo già fatto un calcolo per un nuovo distacco: cioè quanti secondi ci metterebbe ad arrivare in una zona che noi riteniamo primaria e le cifre sono basse. Si parla di un paio di decine di secondi nella zona più alta. Questo ci impone di attenzionare con molta cura questa problematica", ha aggiunto il numero uno del Soccorso alpino.
Oltre ai 2 francesi, rintracciati altri 2 stranieri
Sono in tutto quattro gli alpinisti che risultavano dispersi sulla Marmolada e che invece sono stati rintracciati in buona salute. Oltre ai due francesi, di cui hanno parlato i soccorritori, sono altri due gli stranieri trovati. La conta dei dispersi sta progressivamente calando con il passare delle ore: si era partiti domenica da un bilancio decisamente più tragico, con una ventina di persone scomparse, per scendere ora a 8 dispersi, dopo l'identificazione del ferito ricoverato a Treviso e i quattro ritrovati.
Gli escursionisti che continuano a salire sulla Marmolada
Nonostante i divieti alcuni escursionisti stanno continuando a salire verso le vette del gruppo montuoso. Sono gite “molto pericolose”, viene ribadito dalle autorità, per possibili nuovi crolli.
Davide Carnielli è vivo: dato per disperso, è il paziente senza nome ricoverato a Treviso
È il 30 enne di Fornace, Davide Carnielli, il sopravvissuto portato in ospedale a Treviso, dove ora versa in gravi condizioni. Il giovane – senza documenti – avrebbe riportato un grave edema cerebrale e varie lesioni agli organi interni.
I dispersi scendono da 13 a 8
Sono scesi da 13 a 8 i dispersi dopo il crollo del seracco sommitale in Marmolada. Tra i cinque individuati anche il ragazzo trentino di 30 anni di Fornace ricoverato in prognosi riservata a Treviso, ma che non sarebbe in pericolo di vita.
Crollo Marmolada, trovati altri resti e anche effetti personali
Durante le ricognizioni svolte in mattinata con i droni lungo la via normale della Marmolada sono stati trovati resti di dispersi e anche effetti personali. Lo ha comunicato il presidente nazionale del soccorso alpino Maurizio Dellantonio.
Crollo Marmolada: identificato sopravvissuto "senza nome", è in ospedale a Treviso
Ha finalmente un nome uno dei feriti nel disastro della Marmolada ricoverato da domenica all'ospedale di Treviso. Secondo quanto apprende l'ANSA da fonti sanitarie, si tratta di un giovane di 30 anni del Trentino. Si trova tuttora in prognosi riservata. I medici del Ca' Foncello avevano accertato al momento del ricovero un importante edema cerebrale e lesioni agli organi interni. Il giovane, in stato di incoscienza, era stato trovato senza documenti.
Vigile del fuoco: "L'area è pericolosa, potrebbero esserci bombe"
"Sicuramente per tutta la settimana andranno avanti le ricerche coi droni, giorno e notte, saranno sempre attivi, poi dopo quella fase si valuterà la tenuta per una eventuale bonifica", ha spiegato Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento. Ha spiegato però che è necessario agire con prudenza perché si tratta di un’area in cui c’è stata una guerra. “Bisogna agire con prudenza perché in quell'area c'è stata una guerra, c'è il rischio di trovare ordigni della Prima Guerra Mondiale. Serve cautela, le bombe sono pericolose”, le parole del vigile del fuoco del reparto Volo.
Mattarella: "Marmolada simbolo emergenze clima non governate"
La tragedia della Marmolada "è un evento simbolico delle tante tragedie che il mutamento climatico non governato sta comportando in tante parti del mondo". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine dell'incontro con il presidente del Mozambico. I mutamenti climatici, ha proseguito, "sono fenomeni che nessun
paese può affrontare da solo. Sul clima serve una piena collaborazione di tutti, senza la quale il fenomeno non può essere governato".
Marmolada, da sorvoli odierni trovati indumenti
Alcuni indumenti, non si sa se riconducibili alle vittime del disastro della Marmolada o a reperti precedenti, sono stati individuati stamani nel corso
delle ispezioni con droni in corso nella zona del disastro. Lo ha riferito ai giornalisti Fausto Zambelli, assistente di volo del nucleo elicotteri della Provincia di Trento. Zambelli
ha riferito inoltre che "si vedrà ora se e come recuperare questi reperti, e se questo significhi che vi sono delle vittime o se appartengono a escursioni storiche precedenti".
Marmolada, Fugatti: "Ricerche con droni proseguiranno per tutta la giornata"
Le operazioni di ricerca delle persone coinvolte proseguiranno per l'intera giornata con i droni dei Vigili del fuoco permanenti e del Soccorso alpino trentino. Lo scrive su Facebook Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, postando un video con le impressionanti immagini della zona del distacco del ghiacciaio sulla Marmolada. "Le operazioni via terra – prosegue – saranno effettuate solo per il recupero di eventuali ritrovamenti effettuati dai droni, per garantire l'incolumità degli operatori. L'intera montagna in territorio Trentino è stata chiusa, secondo quanto previsto dall'ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard", conclude.
Marmolada, prosegue la chiusura su tutto il territorio per motivi di sicurezza
Le operazioni di ricerca delle persone coinvolte nel crollo del ghiacciaio della Marmolada con i droni dei Vigili del fuoco permanenti e del Soccorso alpino proseguiranno per l'intera giornata. Le operazioni via terra saranno effettuate solo per il recupero di eventuali ritrovamenti effettuati dai droni, per garantire l'incolumità degli operatori. È ora in corso una riunione di coordinamento tra tutte le forze coinvolte nella gestione dell'emergenza. L'intera montagna in territorio Trentino è chiusa, secondo quanto previsto dall'ordinanza del sindaco di Canazei, Giovanni Bernard.
Crollo Marmolada, Soccorso alpino: possibile ispezione con unità cinofile
"Se le condizioni meteo lo permetteranno, domani potremmo organizzare una ispezione sul ghiacciaio con massimo 20 professionisti altamente qualificati e alcune unità cinofile". Lo dice Maurizio Dellantonio, presidente del Soccorso alpino nazionale, in merito alle operazioni di ricerca dei 13 dispersi a seguito del collasso di un gigantesco seracco di ghiaccio dalla Marmolada.
Marmolada, Zaia: "Soccorritori sono eccezionali"
"I soccorritori sono eccezionali, tutti, tutti: il Soccorso alpino, i Vigili del fuoco, la Protezione civile, altri volontari. Stanno operando in maniera puntuale, anche questa mattina. Stanno utilizzando i droni, gli elicotteri. Ci si cala in sicurezza, per recuperare eventualmente il reperto e si torna su, perché muoversi sopra questa massa di ghiaccio e rocce che potrebbe muoversi ancora non è assolutamente sicuro. Non possiamo rischiare altre vite umane". Così Luca Zaia, presidente del Veneto, sui soccorsi che sono ripartiti questa mattina da Canazei e da passo Fedaia per una ricognizione sul ghiacciaio della Marmolada.
Miozzo, ex dirigente Protezione Civile: "Stiamo andando incontro a situazioni estreme sempre più ricorrenti"
"Credo che ormai sia chiaro a tutti che stiamo andando incontro a situazioni estreme sempre più ricorrenti. Avremo bisogno di un sistema organico forte, nazionale, di Protezione civile". Così Agostino Miozzo, ex dirigente Protezione Civile, ultimo incarico quello di coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid, in un'intervista al quotidiano ‘La Repubblica'. "Credo che la risposta sia sotto gli occhi di tutti. Siccità, incendi, eventi atmosferici violenti, dissesto idrogeologico: tutti fronti
aperti e contemporaneamente. E persino con la dichiarazione di uno stato di emergenza la Protezione civile, così com'è, non riesce che a mettere pannicelli caldi: distribuzione di aiuti e risorse, tentativi di coordinamento, piccoli interventi, di certo nulla di strutturale. Attenzione, che non è di questo che c'è bisogno. – continua Miozzo –
Rivediamo questa riforma, diamo al sistema nazionale di protezione civile e al suo capo poteri forti e altrettante responsabilità. Diversamente, anche per queste nuove emergenze, a cominciare dalla siccità, rischiamo di fare lo stesso percorso e gli stessi errori dell'emergenza Covid".
Zaia: "Continuiamo a coltivare la speranza di recuperare ancora qualcuno vivo"
"Noi non molliamo. Ai parenti dei dispersi l'ho detto: noi continuiamo a coltivare la speranza di recuperare ancora qualcuno vivo". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera il governatore del Veneto Luca Zaia. "Stiamo vivendo una tragedia immensa. Tanto eccezionale che era imprevedibile", ha detto. Per il governatore, "è evidente che le cause sono state molteplici". Nessuna escursione "è a rischio zero, come qualsiasi attività, ed è altrettanto vero che i cambiamenti climatici hanno agevolato processi in maniera repentina. Ma questo non è il primo crollo sulle Dolomiti". Qui "ci si trova di fronte a un fatto di portata straordinaria. È come se fosse venuto giù un enorme grattacielo di ghiaccio. Come si può pensare di prevedere una cosa del genere?". Dello stato precario dei ghiacciai si parla da tempo, tuttavia "si fanno osservazioni di carattere generale sul cambiamento climatico. Ma dobbiamo pur ricordarci che le nostre montagne sono a loro volte state scolpite dal dissesto idrogeologico". Certamente "dobbiamo
fare di tutto perché ciò non accada più. Gli esperti si esprimeranno. Resto personalmente convinto che sia necessario affinare il sistema di monitoraggio per essere nelle condizioni di impedire l'accesso al ghiacciaio quando le condizioni non lo consentono. Un po' come succede con la bandiera rossa al mare". Ora, però, il ghiacciaio rimarrà impraticabile a lungo: "I sindaci hanno già emesso l'ordinanza. Penso proprio che la risalita in autonomia non sarà possibile finché non ci sarà la certezza della sicurezza". L'altro giorno "sul ghiacciaio c'erano 10 gradi – conclude – Adesso ha la dimensione che dovrebbe avere a fine settembre. È tre mesi avanti".