Mario Draghi terrà le comunicazioni per il voto di fiducia prima al Senato e poi alla Camera secondo quanto stabilito da Maria Elisabetta Casellati e Roberto Fico dopo le prime dichiarazioni dei capigruppo. Altra giornata di incontri per i partiti, mentre il premier Draghi si trova ad Algeri: nel pomeriggio si è svolto il vertice tra Conte e i parlamentari del M5S, divisi tra chi vuole uscire dal governo e chi vuole ancora garantire l'appoggio a Draghi. Conte: "Draghi deve valutare le condizioni e decidere il perimetro di questo percorso. La nostra linea è molto chiara e coerente". Salvini e Berlusconi hanno annunciato di non essere più disposti a governare con i Cinque Stelle: "Il patto si è rotto". Dal vertice della Lega emerge insofferenza per il M5s ma anche per il Pd, "che continua a parlare di Ius soli e immigrazione, di droga libera e ddl Zan". Meloni: "Sinistra fugge dal voto". Il Partito Democratico intanto cerca di mediare per il Draghi bis. Renzi: "O Draghi o voto".
Salvini: "Decideremo nelle prossime ore in totale libertà per il bene dell'Italia"
"Ho preso nota degli interventi, ci ragiono nelle prossime ore". Con queste parole Matteo Salvini ha chiuso l'assemblea dei parlamentari della Lega. "La gente che non ha la pancia piena si aspetta risposte dalla Lega, sono molto tranquillo. Faremo le nostre scelte in totale libertà per il bene dell'Italia", ha concluso il segretario. Salvini si è detto "soddisfatto e orgoglioso" per lo spirito "costruttivo e unitario" della riunione.
Parlamentari Lega di Lombardia e Veneto: "Con Pd e M5s impossibile l'Autonomia"
"Che fine ha fatto l'Autonomia? Sono passati 18 mesi e niente di fatto, con Pd e Cinque stelle è impossibile dare risposte concrete ai milioni di italiani che l'hanno chiesta votando ai referendum del 2017". È quanto hanno detto alcuni parlamentari della Lega eletti in Lombardia e Veneto che stanno intervenendo all'assemblea di deputati e senatori alla presenza di Matteo Salvini. Il leader continua ad ascoltare senza commentare.
Il capogruppo Crippa (M5s): "Non si capisce perché non dovremmo votare la fiducia"
L'intervento del capogruppo alla Camera Davide Crippa all'assemblea dei gruppi del M5s: "Non si capisce perché non dovremmo votare la fiducia. Il dialogo sull’agenda nuova di governo lo dobbiamo chiedere, non ci possiamo sottrarre, da settembre sarà un bagno di sangue. Andare avanti con muro contro muro non porta a nulla".
Al vertice Lega critiche a Lamorgese e Speranza
Continuano gli interventi dei parlamentari della Lega durante l'assemblea in corso alla Camera alla presenza del segretario federale Matteo Salvini. "I 5Stelle sono inaffidabili" è la questione maggiormente sottolineato, ma molti si chiedono "con ministri come Lamorgese e Speranza" come si possano fare cose buone per gli italiani. Le parole sui titolari di Interno e Salute – fanno sapere fonti del Carroccio – sono stati sottolineati da applausi scroscianti.
Castellone (M5s): "Cosa faremo in Parlamento? Dipende da Draghi non da noi"
"Non dipende da noi ma dal presidente Draghi che ha rassegnato delle dimissioni nonostante abbia incassato una maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato e mercoledì ci verrà a dire se queste dimissioni sono irrevocabili o se invece il governo intende continuare e con quale agenda politica". Lo ha spiegato Mariolina Castellone, capogruppo dei senatori M5S, ospite stasera a ‘Zona Bianca', su Retequattro, rispondendo a chi gli chiedeva se i cinque stelle ‘contiani' in Parlamento confermeranno il sostegno al governo Draghi.
"Lo strappo non l'abbiamo voluto noi, noi semplicemente abbiamo deciso di non partecipare al voto di una provvedimento che per noi così era invotabile. Lo strappo l'ha creato il presidente andando a rassegnare le dimissioni e poi le altre forze politiche che hanno approfittato di questa crisi per dichiarare apertamente che non vogliono continuare con il Movimento cinque stelle'‘, ha aggiunto.
Dal vertice della Lega emerge insofferenza per il M5s ma anche per il Pd
Oltre alla questione dell'inaffidabilità dei Cinque stelle, alla riunione dei parlamentari della Lega – in corso alla Camera alla presenza di Matteo Salvini – emerge insofferenza "per un Pd che continua a parlare di Ius soli e immigrazione, di droga libera e ddl Zan, mentre per la Lega e gli italiani le priorità sono lavoro, pensioni, ambiente e sicurezza". Nei primi interventi di deputati e senatori emerge una domanda: "Un Parlamento in ostaggio di decine di cambiatori di partito, quali riforme e certezze può assicurare?". E ancora: "Ascoltiamo gli italiani, fidiamoci di loro e non affidiamo il futuro del Paese a chi pensa solo alla poltrona". Il leader Salvini sta ascoltando, senza commentare.
Coletta nega di aver firmato appello sindaci, Delmastro (Fdi): "A sinistra spudorati truffatori"
"Damiano Coletta, il sindaco di Latina decaduto, compare fra le firme dell'appello dei sindaci per Draghi promosso dalla sinistra. L'interessato smentisce di aver mai firmato! Nel suo estremo e scorretto tentativo di tenere imbalsamato Draghi alla presidenza del Consiglio, la sinistra è disposta a contraffare firme di sindaci decaduti. Siamo al piccolo cabotaggio, alle truffe senza ingegno che rappresentano bene la moralità di chi ancora ieri squittiva contro Giorgia Meloni l'epiteto di ‘analfabeta istituzionale'. E loro cosa sono? Truffatori istituzionali? prestigiatori istituzionali in salsa matriciana? Spudorati, come sempre, anche questa volta debbono andare a nascondersi per l'utilizzo volgare, macchiettistico, truffaldino, indegno delle istituzioni". Lo ha scritto in una nota il deputato di Fratelli d'Italia, Andrea Delmastro.
Ex sindaco di Latina nega di aver firmato appello a Draghi, Fdi: "Nomi inseriti senza consenso"
Damiano Coletta, sindaco di Latina decaduto, compare tra le firme dei 1300 sindaci a sostegno di Draghi, ma nega di aver partecipato all'iniziativa. Dice di essere stato inserito per errore: "Ma quale abuso? Smentisco categoricamente. Non ho aderito, ovviamente a quella petizione, essendo decaduto. Probabilmente sono stato inserito in automatico, ho già detto di togliermi dall'elenco. Facendo parte di quel gruppo di sindaci, evidentemente è stata data per scontata la mia adesione e tra l'altro non mi pare questo gravissimo abuso".
Secondo il senatore di Fdi Nicola Calandrini "La risposta di Coletta lascia doppiamente basiti. Intanto, perché getta una grave ombra su questi fantomatici 1300 sindaci, perché, dalle parole di Coletta, dobbiamo dedurre che i nominativi siano stati inseriti senza neppure il consenso dei diretti interessati. Questo – sottolinea Calandrini – inficia la portata del documento e la sua genuinità e dimostra che la sinistra le sta tentando veramente tutte pur di non tornare al voto, con iniziative spudorate e senza vergogna".
"Ma – spiega il senatore Fdi- resto ancora più basito nel leggere che per Coletta non si tratterebbe di un gravissimo abuso, il che dimostra che non ha un minimo di nozioni né di rispetto per il funzionamento delle istituzioni. Giova spiegare a Coletta che si è titolati a rappresentare una città finché si è sindaco in carica e lui non lo è più, in quanto decaduto a seguito di una sentenza del TAR, per irregolarità registrate durante le elezioni. Dunque non importa come ci è finita la sua firma sulla petizione pro-Draghi, quel che è certo è che non ci doveva stare perché non è più lui a guidare la città di Latina, almeno finché il verdetto del Consiglio di Stato o quello degli elettori non lo riabiliteranno, ammesso che ciò accada", conclude Calandrini.
Conte ai gruppi M5s: "Se qualcuno non condivide linea e vuole lasciare lo dica subito"
"Rispetto qualche opinione dissenziente espressa al nostro interno, nonostante una linea chiara appoggiata dalla stragrande maggioranza dei colleghi. Se ci sono persone che vogliono lasciare mi dispiace, non sarebbe a cuor leggero, ma c'è bisogno di chiarezza". Lo ha detto Giuseppe Conte, secondo quanto apprende l'Adnkronos, chiudendo l'assemblea dei gruppi M5S. "Se qualcuno ritiene di non poter condividere un percorso così partecipato e condiviso faccia la propria scelta in piena libertà, in maniera chiara, subito e senza ambiguità", ha detto ancora il leader 5 Stelle.
M5s: "Conte non ha mai chiesto a Draghi posti di governo per sé"
"Sono fuori dalla realtà le surreali ricostruzioni giornalistiche circa fantomatiche richieste del Presidente Conte al premier Draghi di posti di Governo per sé, in particolare nel corso degli ultimi mesi. Fuori dalla realtà anche notizie circa presunte pressioni di Domenico Arcuri sul Presidente Conte. Si tratta di gravi violazioni deontologiche e del solito fango creato ad arte con il solo scopo di danneggiare le battaglie del Movimento a favore dei cittadini in un momento così delicato per il Paese". Lo scrive in una nota il Movimento 5 Stelle.
Terminata l'assemblea congiunta dei parlamentari M5s con Conte
Si è conclusa l'assemblea congiunta dei parlamentari M5s con Giuseppe Conte. La riunione, iniziata sabato scorso e poi proseguita anche nella giornata di ieri, ha visto emergere posizioni diverse e a tratti totalmente inconciliabili sulla linea da tenere in vista del voto di fiducia a Mario Draghi mercoledì prossimo.
Crisi di governo, Conte: "Adesso la decisione spetta a Draghi non a noi"
"Adesso la decisione non spetta a noi ma spetta al premier Draghi". Queste sarebbero state le parole del presidente del M5S Giuseppe Conte pronunciate in chiusura dell'assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati. "Draghi deve valutare le condizioni e decidere il perimetro di questo percorso. La nostra linea è molto chiara e coerente", avrebbe detto, secondo quanto apprende l'Adnkronos.
Iv smentisce: "Boschi non ha chiesto che Draghi intervenisse prima alla Camera e poi al Senato"
"Durante la Conferenza dei capigruppo Italia viva non si è associata alla richiesta del Pd che l'intervento del premier Mario Draghi, dopodomani, venga svolto prima nell'Aula di Montecitorio e poi al Senato. La presidente dei deputati di Italia viva Maria Elena Boschi si è limita a sottolineare come sulla base dei precedenti fosse scontato che il dibattito partisse dal senato". Il chiarimento arriva dall'ufficio stampa di Italia viva.
Malan (Fdi) a Fanpage.it: "Finale è già scritto, Draghi resterà"
Il senatore di Fratelli d'Italia Lucio Malan, in un'intervista a Fanpage.it, è convinto che alla fine il presidente del Consiglio Draghi non lascerà: "Se devo fare una previsione, vedendo tutta questa mobilitazione mediatica, che certamente non è fatta contro il volere di Draghi, ho impressione che alla fine il presidente del Consiglio dirà di sì. Anche perché, dopo che i suoi sostenitori hanno dato degli irresponsabili a chi vuole le esecratissime elezioni anticipate, Draghi non potrà dire che non ci sta, con il rischio di fare lui la figura dell'irresponsabile. Penso ci sia già un finale scritto, e chi ne è protagonista lo conosce già, noi lo conosceremo fra poco. Grazie al trasbordo di altri parlamentari da Conte a Di Maio e a una qualche nuova etichettatura per una ripartenza, troveranno il modo di andare avanti".
Sala contro Meloni: "Non capisco gli attacchi, il sindaco è anche figura politica"
"Se vogliono chiedere l'impeachment per 1300 sindaci italiani, io dico che il sindaco è anche una figura politica, quindi non capisco". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, replicando alle critiche fatte da Giorgia Meloni ai sindaci, dopo la lettera che chiede a Mario Draghi di proseguire la sua azione di governo. "Dopo di che la Meloni che si lamenta di violenze verbali della sinistra non so a cosa si riferisca – ha aggiunto -, ma certamente da me non avrà atteggiamenti sbagliati, la metterò sempre sul piano della contrapposizione politica. Ho visto che anche il capogruppo di Fratelli d'Italia in comune chiede se ho aderito come cittadino o come sindaco alla lettera. La risposta è in entrambi i ruoli, da cittadino ma anche da sindaco".
Magi: "Basta bluff, M5s, Pd e centrodestra si assumano le loro responsabilità"
"Il centrodestra sta facendo un irresponsabile gioco allo sfascio. Ed è ormai evidente che è diventato definitivamente a trazione Meloni. Il centrodestra ha iniziato la crisi dicendo che erano responsabili ma oggi sono proprio loro a fare il ricatto dicendo ‘noi non ci stiamo più con quelli lì'. In sostanza il centrodestra fa la stessa cosa che fa il M5S in maniera speculare. E la stessa cosa fa nel Pd chi come il ministro Orlando dice che non sono possibili soluzioni senza il M5S. Noi di Più Europa osteggiamo questa modalità strumentale e irresponsabile di fare politica e proveremo a dare un contributo di stabilità e serietà". Lo ha detto a SkyTg24 il presidente e deputato di Più Europa, Riccardo Magi.
"Ho il massimo rispetto per i distinguo di merito che ci possono essere sulle singole misure contenute all'interno di provvedimenti ed è capitato anche a me – ha sottolineato – di non condividerne alcune. Ma in questo caso ci sono elementi di drammaticità per il Paese che vanno al di là dei giochi elettorali: se ci sarà una crisi di Governo non ci saranno altri interventi sulle bollette, sull'Iva, sul cuneo fiscale e pregiudicheremo in maniera pesantissima la possibilità di raggiungere gli oltre 60 obiettivi di riforme legate al Pnrr. I giochi e giochetti, i bluff e contro bluff devono finire. Mercoledì il Presidente Draghi si recherà in Parlamento e ogni forza politica dovrà assumersi le proprie responsabilità".
Borrell: "Putin festeggia la crisi del governo Draghi? Non è detta l'ultima parola"
"Non si vende la pelle dell'orso prima di averlo preso…". Lo ha detto l'Alto rappresentante della politica estera dell'Ue Josep Borrell interpellato a margine della conferenza stampa sul Consiglio Affari esteri dell'Ue sul fatto che a Mosca stiano festeggiando la crisi del Governo Draghi.
Draghi terrà le comunicazioni prima al Senato e poi alla Camera: accordo Fico-Casellati
Non è stata accolta la richiesta di Italia viva e Pd, avallata anche dal M5s, di far comunicare Draghi prima alla Camera e poi al Senato: le comunicazioni del presidente del Consiglio ed il successivo dibattito sulla fiducia con il voto partiranno da Palazzo Madama. È questo il frutto dell'accordo tra i presidenti del Senato Elisabetta Casellati e della camera Roberto Fico. Lo riferiscono fonti accreditate del Senato.
Crisi di governo, sindaci chiedono a Draghi di restare: in 1300 firmano l'appello
Sono arrivati a quota 1.300 i sindaci che hanno firmato l'appello a Mario Draghi affinché questo governo prosegua, in nome della stabilità. Si tratta di un lungo elenco che va dalle grandi città ai piccoli comuni, con una rappresentanza di diverse forze politiche e liste civiche, anche di centrodestra.
"Noi sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni".
"Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità", si aggiunge.
Crippa (M5s): "Votiamo la fiducia a Draghi, dall'opposizione non possiamo aiutare i cittadini"
"Dall'opposizione non si può migliorare la vita dei cittadini, il M5s finirebbe per fare soltanto propaganda". Lo avrebbe dichiarato il capogruppo dei 5 Stelle alla Camera, Davide Crippa, nell'assemblea dei pentastellati. Crippa avrebbe dunque invitato tutti a votare a favore della fiducia al governo Draghi. Per quanto riguarda invece la richiesta di Pd e Iv di far tenere le comunicazioni di Draghi prima alla Camere poi al Senato, richiesta da lui appoggiata durante la riunione dei capigruppo, Crippa in assemblea congiunta dei Parlamentari ha spiegato la ratio: il provvedimento che ha dato il via alla crisi, cioè il decreto Aiuti "non votato dal M5s", è stato approvato prima alla Camera.
Renzi: "Sono ottimista, la crisi di governo può rientrare"
"Sono speranzoso e anche ragionevolmente ottimista sul fatto che la crisi possa rientrare, perché penso che nessuno, né a Roma né a Bruxelles, abbia bisogno di un'Italia debole. Sono molto ottimista, anche se oggi non ci siamo sentiti", ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, intervistato nella sede della Stampa estera.
Governo, Matteo Salvini incontra i parlamentari della Lega stasera
È prevista alle 20.30 una riunione tra il leader della Lega Matteo Salvini e i parlamentari del partito. L'incontro dovrebbe tenersi a Montecitorio. Sul tavolo i temi di governo.
"Conte preparava la crisi da mesi, è invidioso di Draghi", dice Rosato a Fanpage.it
"Mettere Draghi da parte perché Conte è invidioso di lui non è certo la migliore strategia per il Paese", attacca il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, in un’intervista a Fanpage.it. "Conte ha deciso da mesi di togliere la fiducia al governo – insiste il vicepresidente della Camera – vuole le elezioni anticipate, perché a marzo del 2023 non ci arriva come leader del Movimento 5 Stelle".
Meloni: "Sinistra mi insulta con violenza perché critico l'appello dei sindaci a Draghi"
"La sinistra mi insulta in modo scomposto perché mi sono permessa di criticare la scelta di alcuni sindaci di firmare l'appello per far sopravvivere il governo Draghi, e con lui la sinistra al governo. Una forzatura che non tiene conto del fatto che quei sindaci, nel loro ruolo istituzionale, rappresentano anche molti cittadini che vorrebbero legittimamente tornare a votare, e mandare a casa la sinistra". Lo scrive la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni in un nuovo post su Facebook.
Secondo la leader di Fdi "l'Italia a guida Pd è così: non ci sono regole, tutto viene piegato al mantenimento del loro sistema di potere, e se critichi i loro metodi ti attaccano con violenza, come sempre fa chi non ha argomenti seri da contrapporre ai tuoi".
"Rimandate le elezioni e continuate pure a calpestare le regole: il giudizio dell'Italia arriverà ancora più deciso.
Conte non era informato della richiesta di far comunicare Draghi prima alla Camera e poi al Senato
Il leader del M5s Giuseppe Conte spiega di non essere stato informato della richiesta, avanzata da Iv e dal Pd durante la conferenza dei capigruppo della Camera, di chiedere al presidente del Consiglio Mario Draghi di rendere mercoledì le sue comunicazioni inizialmente a Montecitorio e non al Senato. Conte, durante l’assemblea congiunta dei parlamentari pentastellati, ha fatto sapere di non essere stato informato dell'iniziativa.
Lega: "Pd e M5s vogliono che Draghi comunichi prima alla Camera perché lì Conte è più debole"
"Siamo alla farsa. Ora Pd e M5S chiedono a Draghi di comunicare prima alla Camera e poi al Senato solamente perché Conte è più debole alla Camera. Giochini vergognosi che vanno contro la prassi che vuole che le comunicazioni del Presidente del Consiglio siano fatte nella camera di prima fiducia o dove si è generata la crisi. In entrambi i casi, quindi, al Senato. Gli italiani meritano rispetto, serietà e certezze". Lo hanno detto i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Governo Draghi, Giorgia Meloni attacca: "Sinistra fa di tutto per evitare le elezioni"
"Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto. Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani". Lo scrive in un post su Facebook la presidente di Fdi Giorgia Meloni.
Berlusconi arrivato a Roma per incontrare i vertici di Forza Italia a Villa Grande
Silvio Berlusconi è arrivato a Roma. Ieri il leader di Fi ha incontrato in Sardegna, a villa Certosa, il leader della Lega, Matteo Salvini, per fare il punto sulla crisi di governo. In serata, a Villa Grande, la sua residenza vicino l'Appia Antica, riceverà i vertici del partito, il coordinatore nazionale Antonio Tajani e i capigruppo di Camera e Senato, Paolo Barelli e Anna Maria Bernini. Berlusconi manca dalla capitale dai giorni della trattativa per l'elezione del presidente della Repubblica, a fine gennaio.
Movimento 5 Stelle, ripresa l'assemblea dei parlamentari con Conte
È ripresa l'assemblea congiunta dei parlamentari del Movimento 5 Stelle con il leader Giuseppe Conte. A quanto si apprende deputati e senatori sono collegati in video via Zoom.
Draghi alla Camera e al Senato con voto di fiducia
Saranno "comunicazioni fiduciarie" quindi con intervento del Primo ministro, discussione e voto nominale su risoluzioni di fiducia, quelle che terrà Draghi alla Camera e al Senato mercoledì. Lo ha chiarito il presidente della Camera Roberto Fico alla conferenza dei capigruppo. La riunione è stata aggiornata a domani alle 16.30 dopo quella del Senato, per decidere gli orari. I presidenti dovranno decidere in quale delle due Camere si svolgerà prima il voto di fiducia. Si tratta, tra l'altro, di una decisione delle Camere, non si sa se ci sia la volontà da parte del presidente del Consiglio.