Le ultime notizie di oggi 3 febbraio sulla crisi di governo. Mario Draghi è salito questa mattina alle 12 al Quirinale: ha accettato l'incarico con riserva dopo un colloquio con il capo dello Stato, Sergio Mattarella, durato più di un'ora. Draghi ha incontrato Fico alla Camera, la presidente del Senato Casellati e poi a Palazzo Chigi Giuseppe Conte, prima di dare vita alle sue consultazioni. In corso assemblea M5s, Di Maio: "Serve governo politico". Finito il vertice del centrodestra con Salvini che parla ancora di elezioni ma annuncia che ascolterà Draghi. Non tutti i partiti sono favorevoli all'ipotesi di un governo tecnico: il Movimento Cinque Stelle ha già detto che non sosterrà un esecutivo di questo tipo guidato dall'ex governatore della Bce (anche se c'è chi esprime una posizione diversa tra i pentastellati) e anche Giorgia Meloni insiste per tornare alle urne: "Nessun sostegno a governo Draghi". Il Partito Democratico e Forza Italia invece sembrano orientati a sostenere Draghi, così come Renzi che non farà mancare i voti di Italia Viva. Il Pd chiede a M5s e Leu di continuare a portare avanti l'alleanza.
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- Zingaretti: "Positiva disponibilità Pd-M5S-Leu per prospettiva a politica unitaria" 03 Febbraio
- Salvini: "Se ci sono le condizioni partecipiamo al governo Draghi" 03 Febbraio
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- Al via incontro in videoconferenza tra Pd, Movimento 5 Stelle e Leu 03 Febbraio
- Di Maio: “Regole della democrazia sono chiare, serve un governo politico” 03 Febbraio
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- D'Incà (M5s): "Se rimaniamo fuori non possiamo dare il nostro contributo" 03 Febbraio
- Di Battista dice no a Draghi: "M5s dovrebbe essere compatto contro suo governo" 03 Febbraio
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- Renzi alla Cnn: "Draghi sarà l'europeo che salverà l'Italia con il Recovery plan" 03 Febbraio
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- M5s potrebbe decidere su Rousseau se votare il nuovo governo Draghi 03 Febbraio
- Dalle consultazioni di Draghi alla fiducia in Parlamento, cosa succede ora: tutte le tappe 03 Febbraio
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- Alle 19 videoconferenza Pd-M5s-Leu 03 Febbraio
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- Finito il colloquio a Palazzo Chigi tra Draghi e Conte 03 Febbraio
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- Le ipotesi su chi saranno i nuovi ministri del governo Draghi 03 Febbraio
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Al via incontro in videoconferenza tra Pd, Movimento 5 Stelle e Leu
È iniziato l’incontro, in videoconferenza, tra le delegazioni del Pd, del Movimento 5 Stelle e di Leu. Per il Pd partecipano il segretario Nicola Zingaretti, il vicesegretario Orlando, l’ex capodelegazione al governo Franceschini, i capigruppo Delrio e Marcucci, la presidente Cuppi. Per Leu ci sono Fratoianni, Scotto e i capigruppo De Petris e Fornaro. Per il Movimento 5 Stelle partecipano, invece, il reggente Vito Crimi, i capigruppo Crippa e Licheri e anche Cioffi e Ricciardi.
Di Maio: “Regole della democrazia sono chiare, serve un governo politico”
Il ministro degli Esteri uscente, Luigi Di Maio, è intervenuto durante l’assemblea del Movimento 5 Stelle sottolineando che serve un governo politico: “Le regole della democrazia sono molto chiare. E credo che la via democratica alla ricostruzione dell'Italia, in virtù anche del lavoro svolto fino ad oggi, dell'impegno profuso, dei risultati ottenuti, sia quella di un governo politico. La volontà popolare è rappresentata dalle forze parlamentari, il cui mandato ricevuto dagli elettori non è stato quello di un governo tecnico ma, lo ribadisco, è stato quello di proporre un governo politico al Paese che rispondesse alle esigenze degli italiani”. Di Maio aggiunge: “Ricordiamo che nel 2018 abbiamo preso il 33% dei voti e in Parlamento siamo la forza politica più grande, siamo determinanti. Ora dobbiamo mostrarci compatti. Molti scommettono su una nostra scissione, sono anni che ne raccontano, mentre a scindersi sono stati altri. Noi dobbiamo reagire con forza e sangue freddo. Chiedo unità a tutti, compattezza a tutto il Movimento. Nessuno pensi di dividerci”. Di Maio, inoltre, parla dell'alleanza con Pd e Leu: "Dobbiamo guardare all’interesse del Paese, con Pd e Leu non possiamo rompere perché ne va del nostro futuro".
Con incarico a Draghi spread Btp-Bund chiude in netto calo: è a 105 punti
Chiude in forte calo lo spread Btp-Bund nella giornata in cui Mario Draghi ha ricevuto l’incarico di formare un governo. Il differenziale ha chiuso a 105 punti base, dopo essere sceso – come minimo della giornata – a quota 102.
Salvini: "Se Draghi vuole voto nel 2023, è chiaro che non si può"
Il leader della Lega, Matteo Salvini, interviene a Radio Radio e torna a parlare del governo Draghi: “Se Draghi dice che si va a votare tra due anni, è chiaro che non si può”. Salvini aggiunge: “Io non ho detto né di no né di sì a priori. In base alle risposte, prenderemo una posizione. Ma se devono esserci altri giorni o settimane persi, allora votano in tutto il mondo…”. Il leader della Lega ribadisce la linea tenuta finora dal centrodestra parlando anche ai microfoni di La7: “In queste settimane di lavoro, con caos e litigi, noi abbiamo sempre mantenuto una posizione lineare, coerente, siamo andati tutti insieme da Mattarella. Per uscire da una crisi come questa la via più diretta è quella di dare la parola agli italiani. È chiaro che per andare a votare servono alcuni mesi e quindi riempiamo questi mesi, con un piano per il Recovery, il taglio delle tasse. Vogliamo capire che temi ha in testa, con che squadra”.
D'Incà (M5s): "Se rimaniamo fuori non possiamo dare il nostro contributo"
"Attenzione a non bruciare la futura alleanza con Pd e Leu. Mi auguro che con Draghi possa esserci un governo politico" e "se rimaniamo fuori non possiamo contribuire al Piano nazionale di ripresa e resilienza, al piano vaccini ecc. Vediamo le carte e poi ne discutiamo". Lo avrebbe detto, secondo quanto si apprende, il ministro uscente per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, all'assemblea dei gruppi M5s.
"Sono contro il governo tecnico, ci aspettano dei passaggi delicati e credo che sia determinante il contributo politico. Renzi ha cercato di dividere il progetto che stavamo portando avanti con Pd e Leu. Penso sia necessario sedersi a un tavolo con Draghi e capire cosa ci propone", avrebbe detto ancora D'Incà.
Di Battista dice no a Draghi: "M5s dovrebbe essere compatto contro suo governo"
Alessandro Di Battista ribadisce la necessità di dire un “no compatto da parte del Movimento all’ipotesi Draghi”. In un editoriale su Tpi, l’ex deputato del Movimento 5 Stelle sostiene che il no al governo Draghi “non solo sarebbe un gesto responsabile nei confronti degli italiani, ma aprirebbe praterie di dignità e, perché no, anche di governo. Ovviamente un governo Politico che sappia gestire i fondi del Recovery Fund con meticolosità e rigore. E, soprattutto, nell'interesse pubblico”.
Governo Draghi, centrodestra incerto e diviso: da elezioni a sostegno al presidente incaricato
Al termine del vertice del centrodestra le posizioni dei vari partiti che compongono la coalizione sembrano tutt’altro che univoche. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ribadisce che la “via maestra sono le elezioni”, pur precisando che bisogna prima ascoltare ciò che avrà da dire Draghi. Più aperturista Paolo Romani, di Cambiamo: “Un governo Draghi che è garanzia per tutti è un governo sul quale una riflessione approfondita vale la pena che sia fatta”.
Renzi alla Cnn: "Draghi sarà l'europeo che salverà l'Italia con il Recovery plan"
"Quando eravamo nel pieno della crisi dell'euro, sei, sette anni fa, Mario Draghi fu l'italiano che salvò l'Europa, ora penso che Draghi sarà l'europeo che salverà l'Italia con il Recovery Plan e allo stesso tempo, se conosco Draghi e le regole della Commissione europea, sono sicuro che sarà in grado di spingere l'Ue nella giusta direzione soprattutto nella campagna vaccinale". Lo ha dichiarato Matteo Renzi in un'intervista alla Cnn.
"Come europei", ha sottolineato il leader di Iv, "abbiamo perso alcune opportunità sui vaccini e credo che un uomo con le qualità, le capacità e una leadership come Draghi dovrebbe essere molto importante anche nelle riunioni del Consiglio europeo, per aiutare la presidente Ursula von der Leyen e gli altri leder a riportare la Ue a un ruolo di leadership, tirandola fuori dalle difficoltà".
"Sono quindi ottimista per l'Italia ma anche per l'Europa", ha concluso.
Meloni: “Nessun sostegno di Fdi a governo Draghi, italiani hanno diritto di votare”
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, assicura che il suo partito non sosterrà in alcun modo un governo Draghi. In un post su Facebook Meloni scrive: “Sarò chiara. Non c'è alcuna possibilità di una partecipazione o anche di un sostegno da parte di Fratelli d'Italia al governo Draghi. Gli italiani hanno il diritto di votare. Continuiamo a lavorare per tenere il centrodestra unito e portare gli italiani alle elezioni. Fatevene una ragione”. Ai microfoni di La7 Meloni aggiunge poi: "Io sono disposta a fare un mezzo passo verso il centrodestra con un’astensione solo se l’astensione sarà di tutto il centrodestra. Ci troviamo di fronte a una situazione che se ci sono dei pezzi di centrodestra che sostengono il governo Draghi sarebbero quei pezzi a impedire di andare alle elezioni".
M5s potrebbe decidere su Rousseau se votare il nuovo governo Draghi
Scegliere tra due opzioni, inconciliabili: appoggiare un nuovo governo Draghi o passare all'opposizione. Sono ore critiche per il M5s, che rischia di perdere pezzi nel tentativo di trovare una soluzione che vada bene a tutti. E allora entra in gioco il voto su Rousseau, la piattaforma on line che regola la democrazia interna del Movimento e che dà la parola agli iscritti, che diventa una soluzione da vagliare. "Il voto su Rousseau è una ipotesi per quando avremo qualcosa da votare", ha detto il capo politico reggente del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, intervenendo nel corso dell'assemblea on line di deputati e senatori. "Ovviamente dico ipotesi perché dobbiamo aspettare che prima ci sia un contenuto reale da sottoporre, votare su una persona soltanto mi sembra riduttivo".
Nella sua relazione introduttiva, Crimi ha spiegato che il M5S è contrario ai governi tecnici ma può essere comunque determinante, "condizionante" in Parlamento se il governo Draghi riuscirà a nascere. Sull'ipotesi di consultare la base non si sbilancia Carla Ruocco: "Questo lo vedremo nelle prossime ore: ora non siamo in grado di rispondere".
Dalle consultazioni di Draghi alla fiducia in Parlamento, cosa succede ora: tutte le tappe
Dopo aver accettato, con riserva, l’incarico ricevuto dal capo dello Stato, ora per Mario Draghi si aprono alcune tappe obbligatorie prima di decidere se accettare o meno il compito di formare un nuovo governo. Il presidente incaricato ha incontrato i presidenti di Camera e Senato e anche l’ormai ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nelle prossime ore – probabilmente domani – Draghi avvierà delle sue consultazioni per capire se ci sarà una maggioranza parlamentare pronta a sostenerlo. In caso di esito positivo delle consultazioni, Draghi scioglierà le riserve al Quirinale e consegnerà a Sergio Mattarella la lista dei ministri. Da lì si arriverebbe quindi al giuramento dei ministri, al primo Consiglio dei ministri e alla richiesta di fiducia alle Camere.
Draghi e Conte a Palazzo Chigi, incontro di "protocollo": non hanno discusso di ministeri
Da Palazzo Chigi fanno sapere che l'incontro tra il premier incaricato Draghi e il premier dimissionario Conte è stato un incontro "protocollare", una visita di "cortesia istituzionale". Le stesse fonti smentiscono quindi le voci che erano state raccolte tra le fila del Movimento Cinque Stelle, secondo cui Conte non sarebbe stato disponibile a far parte del nuovo governo come ministro. L'incontro tra i due non avrebbe alcun risvolto strettamente "politico".
Al termine dell'incontro comunque Draghi è rientrato a Montecitorio per un sopralluogo con gli uffici della Camera in vista delle consultazioni che dovrebbero cominciare domani.
Alle 19 videoconferenza Pd-M5s-Leu
Si terrà alle 19 la videoconferenza tra Pd, Movimento 5 Stelle e Leu. All’incontro per il Pd parteciperanno Nicola Zingaretti, Andrea Orlando e i capigruppo.
Zingaretti propone a Movimento 5 Stelle e Leu di proseguire l'alleanza con il Pd
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, commenta la crisi di governo e l’incarico a Mario Draghi a Radio Immagina: “Draghi è una personalità di grande prestigio, di grande forza e sicuramente è una risorsa italiana apprezzata nel mondo. Io credo che possa portare l’Italia fuori dall’incertezza determinata dalla crisi di governo. Oggi ho ascoltato il suo intervento, ha posto i temi nella maniera corretta, rivolgendosi al Parlamento, ai partiti, alla politica e alle forze sociali per trovare insieme il modo di uscire da questa situazione. Vedremo ma sicuramente non è solo una grande risorsa ma una personalità che ha iniziato a interloquire con il Paese nella maniera corretta”.
Poi il segretario dem parla di alleanze e di intese con M5s e Leu: “Bisogna fare di tutto per non liquidare un patrimonio unitario costruito in questi mesi che credo fosse il vero obiettivo di Italia Viva, distruggere il patrimonio di Pd, M5s, Leu e altre forze in Parlamento. È l’unica vera alternativa alla destra sovranista: ora dobbiamo fare di tutto per non buttare a mare questo patrimonio, da tutelare. Sulla stragrande maggioranza dei temi c’è una condivisione. Mai più pochi e soli come nel 2018 o isolati come nel 2019, perché altrimenti la destra vincerà sempre, dico invece uniti e unitari. Ci siamo messi d’accordo, ci incontreremo nelle prossime ore con Leu e M5s per un confronto, uno scambio di opinioni su quello che sta succedendo e dire all’Italia che vogliamo preservare questo patrimonio unitario”.
Zingaretti analizza anche la crisi degli scorsi giorni: “Io voglio dire grazie a Giuseppe Conte. Va detto perché credo che Conte abbia guidato un governo e l’Italia in uno dei momenti più drammatici della storia italiana del dopoguerra. Noi con lui abbiamo tentato di farlo al meglio, penso anche con grandi risultati, sicuramente quello più importante è che grazie a quanto fatto insieme abbiamo ricollocato l’Italia nel solco del migliore europeismo. Questo è un merito del governo e di Giuseppe Conte e ha anche favorito il fatto che forze politiche molto distanti un anno e mezzo fa si sono ravvicinate e rappresentano una sintesi importante. Sulla crisi non si può che dire che avevamo ragione noi, bisognava fare altro. La famosa crisi al buio ha distratto la politica dall’agenda delle persone che Mattarella ha rimesso ieri in campo. Insieme ai problemi ci sono le opportunità legate al Recovery. Io mi permetto di dire una cosa: c’è una certezza in questa vicenda, il Pd ha fatto davvero di tutto per evitare la crisi e per trovare una soluzione che tenesse in considerazione le opinioni di tutti. Non faccio polemiche, ma voglio dire agli italiani e agli elettori: siate orgogliosi di un partito che anche in un tornante difficile ha messo al centro il Paese. Gli interessi del Pd e dell’Italia coincidono come non mai”.
Finito il colloquio a Palazzo Chigi tra Draghi e Conte
Il colloquio tra il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi e il premier uscente Giuseppe Conte si è concluso dopo circa un'ora e un quarto. L'ex presidente della Bce ha lasciato Palazzo Chigi in auto.
Conte non è disponibile a fare il ministro nel nuovo governo Draghi
Il presidente del Consiglio uscente non sarebbe disponibile a fare il ministro in un nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi. Lo si apprende da esponenti M5s, che avrebbero avuto contatti con Giuseppe Conte. Fonti di Palazzo Chigi, interpellate al riguardo dall'Ansa, non confermano né smentiscono l'indiscrezione. Prosegue intanto il colloquio a Palazzo Chigi tra il premier dimissionario e il premier incaricato Draghi.
L’appello di Franceschini al Movimento 5 Stelle: “Sostenete Draghi con noi"
Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, rivolge un appello al Movimento 5 Stelle sul governo Draghi in un’intervista ad HuffPost: “Io oggi dico agli amici dei Cinque Stelle: attenti, di fronte a problemi ancora più gravi a non rovesciare le parti; attenti, di fronte a un richiamo come quello di Mattarella e alla disponibilità di una personalità come Draghi a non produrre un esito paradossale: la maggioranza che si spacca e la destra disponibile per senso di responsabilità”.
Franceschini prosegue: “Capisco che è un percorso stretto perché ho visto da vicino le diverse anime del Movimento, ma penso che sia possibile dare una risposta positiva a Mattarella, senza far saltare la prospettiva di una alleanza tra di noi che avrebbe come conseguenza da un lato di bloccare l'evoluzione verso una cultura di governo dei Cinque Stelle e dall'altro di arrivare separati al voto con questa legge elettorale”. Secondo l’esponente del Pd ora è necessario “salvare il rapporto tra dem e 5 Stelle dentro il nuovo quadro”. Infine, su Giuseppe Conte, Franceschini aggiunge: “In un momento difficile, sarà coerentemente il primo e più e convinto sostenitore di Draghi”.
M5s spaccato su Draghi, Castaldi: "Farò di tutto affinché mio gruppo voti contro"
Il M5s, dopo che il Presidente Mattarella ha affidato a Mario Draghi il compito di formare un nuovo governo, si spacca. La senatrice Barbara Lezzi, ai microfoni di Fanpage.it, spiega di aver sempre sostenuto l'impossibilità di votare un governo istituzionale o tecnico: "Io non ho cambiato idea". La presidente della Commissione Banche Carla Ruocco ribatte: "Non abbiamo mai voluto questa crisi di governo, non avremmo voluto che le trattative andassero così ieri. Il Presidente Mattarella ha espresso delle posizioni chiare, adesso facciamolo lavorare, senza mettere disordine in una situazione disordinata". Secondo Ruocco è prematuro che prima delle consultazioni il reggente Crimi abbia detto no a Draghi. "Ci sono momenti in cui bisogna concentrarsi sul lavoro e sull'equilibrio, ascoltando delle figure che in questo momento sanno più di noi, mi riferisco al Presidente Mattarella".
"Troveremo la strada migliore per difendere i cittadini, come abbiamo sempre fatto – ha detto il senatore Gianluca Castaldi – Farò di tutto affinché il mio gruppo voti contro". Secondo il deputato anche se Draghi aprisse a ministri politici, anziché tecnici, non ci sarebbero le condizioni per votarlo.
Toti (Cambiamo) sta con Draghi: "Mi piacerebbe moltissimo governo di alto profilo"
Il leader di Cambiamo, Giovanni Toti, apre alla possibilità di sostenere un governo Draghi: per il presidente della Regione Liguria che possa nascere "un governo non tecnico, ma di alto profilo politico mi piacerebbe moltissimo: sarebbe un modello tedesco di grande maturità per la classe politica di questo paese", afferma a ‘L'Aria Che Tira', su La 7. "Non so se è l'idea di Draghi, se è il mandato che avrà da Mattarella né se i leader politici avranno la disponibilità e la possibilità", aggiunge.
Crimi all’assemblea M5s: “Governo tecnico non fa bene del Paese, abbiamo già dato”
Durante l’assemblea congiunta dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, il reggente Vito Crimi ribadisce le sue perplessità sul governo guidato da Mario Draghi: “Renzi non voleva ricucire, alzava solo il prezzo. Voleva più ministeri ma ha chiesto di tutto. Ha chiesto di concordare le nomine in Rai, in Cdp… Oggi ci ritroviamo con un governo tecnico. Mettete da parte Draghi, al di là della persona, pensate a un governo tecnico che è freddo e calcolatore. Un governo tecnico avrebbe mai potuto fare il reddito di cittadinanza?. Un governo tecnico avrebbe potuto fare misure costose ma innovative e di rilancio come il superbonus al 110% e le comunità energetiche? Queste sono operazioni che può fare un governo politico, non un governo che ha la necessità di far quadrare i conti. Un governo tecnico non fa il bene del Paese, abbiamo già dato”.
Debito pubblico, Mes e reddito di cittadinanza: come la pensa Mario Draghi
Cosa pensa il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, su temi come gli investimenti, il debito pubblico, ma anche il Mes e il reddito di cittadinanza? Qui proviamo a ricostruire il pensiero dell’ex presidente della Bce, sulla base di alcune sue recenti dichiarazioni e interventi, su tanti temi legati soprattutto all’economia.
Draghi a Palazzo Chigi per incontro con Conte
Il presidente incaricato, Mario Draghi, è arrivato a Palazzo Chigi, dove sta incontrando il presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte. Dopo aver ricevuto l'incarico – accettato con riserva – dal capo dello Stato, Draghi ha avuto un colloquio con il presidente della Camera, Roberto Fico, e uno con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati.
Salvini: “Via maestra sono elezioni, ma soddisfatto perché non ci sono più Conte e Azzolina”
“Posso dirmi soddisfatto perché dopo settimane di perdite di tempo e agonie non ci sono più Conte, Casalino, Renzi, la Azzolina e questo è già un servizio reso all’Italia. Grazie a un centrodestra compatto, oggi ci siamo confrontati: continuiamo a ribadire che la strada maestra sono le elezioni, che possono essere svolte in sicurezza e potrebbero dare un governo stabile per 5 anni. Ovviamente siamo persone educate, siamo realisti, sappiamo che il Paese ha bisogno di risposte immediate, c’è il professor Draghi che ci incontrerà e ci ascolterà, andremo ad ascoltare e a valutare, noi non abbiamo dei pregiudizi. Gli italiani hanno fame di salute, lavoro, scuola, meno tasse e meno burocrazie”, afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, al termine del vertice di centrodestra. A chi gli chiede se la coalizione andrà compatta all’incontro con Mario Draghi, Salvini replica: “L’obiettivo è questo. Non chiedetemi adesso che giudizio daremo quando ancora non abbiamo ascoltato. La via maestra sono le elezioni, che potrebbero svolgersi entro la primavera. Le priorità sono il taglio delle tasse, il taglio della burocrazia”. Su Draghi aggiunge: “C’è una persona che ha lavorato bene in Europa”.
Rosato (Italia Viva): "Draghi è la migliore delle soluzioni per il Paese"
“La migliore delle soluzioni per il Paese. Grazie al presidente Mattarella”. Così il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, commenta su Twitter il conferimento dell’incarico di formare il governo a Mario Draghi, pubblicando anche la foto dell’incontro tra lo stesso Draghi e il capo dello Stato.
Le ipotesi su chi saranno i nuovi ministri del governo Draghi
Da Carlo Cottarelli a Ilaria Capua e Andrea Crisanti, in queste ore stanno circolando diversi nomi che potrebbero comporre la squadra di governo. Al momento, però, non si tratta che di supposizioni: bisognerà aspettare il turno di consultazioni che Draghi ha annunciato farà in Parlamento. Solo se queste avranno esito positivo il presidente del Consiglio incaricato comunicherà i propri ministri.
Ex ministro Fioramonti: “Prima di decidere su Draghi vediamo programma e squadra di governo"
Secondo Lorenzo Fioramonti, ex ministro dell’Istruzione e parlamentare eletto con il M5s e poi uscito dal gruppo, è presto per decidere se sostenere o meno un governo Draghi: “Credo che dovremmo aspettare di vedere che programma e squadra di governo presenterà Mario Draghi, prima di giungere a conclusioni affrettate, sia tra chi si dice contro sia tra chi si dice a favore, a prescindere dalla sostanza”, scrive su Twitter.
Vicepresidente Commissione Ue Schinas: “Draghi ammirato e rispettato a Bruxelles e oltre”
Il vicepresidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas, commenta l’incarico affidato a Mario Draghi dal capo dello Stato, Sergio Mattarella: “Sta al governo italiano e alle istituzioni democratiche decidere” il futuro italiano, “ma non è una grande sorpresa se dico che Mario Draghi è rispettato e ammirato in questa città e oltre”.
Terminato incontro Draghi-Fico: presidente incaricato ora al Senato
È durato circa mezz’ora l’incontro tra il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, e il presidente della Camera, Roberto Fico. Draghi ha lasciato Montecitorio per andare a Palazzo Madama, dove incontrerà la presidente del Senato, Elisabetta Casellati.
Draghi: "È un momento difficile: ci vuole unità, ma sono fiducioso"
"È un momento difficile. La consapevolezza dell'emergenza richiede risposte all'altezza ed è con questa speranza e questo impegno che rispondo positivamente alla richiesta del presidente Mattarella. Abbiamo a disposizione le risorse straordinarie dell'Ue, abbiamo l'opportunità di fare molto per il nostro Paese. Con grande rispetto mi rivolgerò innanzitutto al Parlamento, sono fiducioso che dal confronto con i partiti e dal dialogo con le forze sociali emerga unità e con essa la capacità di dare una risposta favorevole al presidente della Repubblica. Scioglierò la riserva al termine delle consultazioni": così Mario Draghi parlando al termine dell'incontro con Sergio Mattarella.
Grillo dice no a governo tecnico di Draghi: ai suoi la raccomandazione di rimanere leali a Conte
Beppe Grillo, a quanto riporta l'Adnkronos, avrebbe chiesto ai suoi di restare compatti e leali a Giuseppe Conte, ribadendo la sua contrarietà a un governo tecnico guidato da Mario Draghi. Il fondatore del Movimento Cinque Stelle avrebbe anche approvato la linea evidenziata da Vito Crimi, per cui appunto non ci sarebbe il sostegno all'esecutivo presieduto dall'ex numero uno della Bce.