Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte e l'apertura formale della crisi di governo, la palla passa al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che martedì terrà nuove consultazioni per capire se le trattative fra PD e Movimento 5 Stelle siano andate a buon fine o se toccherà ridare la parola agli italiani. Intanto Zingaretti apre a Di Maio: “C’è un quadro dal quale iniziare a lavorare”.
- Zingaretti apre all'accordo col M5S: "C'è un quadro dal quale iniziare a lavorare" 22 Agosto
- Sergio Mattarella dà tempo: "Martedì nuove consultazioni, poi decisione definitiva" 22 Agosto
- Si chiudono le consultazioni, Mattarella si prende due ore per riflettere 22 Agosto
- Di Maio dice 'no' a elezioni ed elenca 10 punti del M5S per un accordo con il Pd 22 Agosto
- Salvini vuole elezioni ma non chiude a un governo con il M5S: "Noi ci siamo" 22 Agosto
- Crisi di governo, Berlusconi: "No a maggioranza improvvisata Pd-5S, FI non parteciperà" 22 Agosto
- Zingaretti apre al M5s: "Non sarà facile, ma noi ci siamo per un governo di svolta" 22 Agosto
- Crisi di governo, al via la seconda giornata di consultazioni dopo l'apertura di Pd al M5S 22 Agosto
- Crisi di governo, Salvini sfida Conte: "Si candidi alle elezioni, non ho paura" 21 Agosto
- Zingaretti apre al governo col M5s: "Doveroso verificare se c'è nuova maggioranza" 21 Agosto
- Le consultazioni di Mattarella: si comincia da Giorgio Napolitano 21 Agosto
Salvini vuole elezioni ma non chiude a un governo con il M5S: "Noi ci siamo"
Le consultazioni al Colle riprendono con la delegazione della Lega. Insieme a Matteo Salvini sono presenti i capigruppo Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. Il leader della Lega: "Bella discussione, sono contento di rappresentare una forza politica compatta. Abbiamo scelto di portare davanti agli italiani i problemi che la vecchia politica avrebbe mantenuto nel chiuso delle stanze. Ma l'Italia non può perdere tempo, per questo al Capo dello Stato abbiamo ribadito che i troppi ‘no' hanno portato alla fine di questa esperienza di governo. Oggi la via maestra non possono essere giochini di palazzo. Sono le elezioni: chi meglio dei lavoratori, dei pensionati, degli studenti italiani, può scegliere a chi affidare le sorti dell'Italia. Abbiamo letto diverse ipotesi di governo, che nascerebbero solo per tenere fuori Salvini e la Lega. Oggi è stato pubblicato il decreto che rimborsa i risparmiatori truffati dalle banche, e qualcuno vuole veramente fare un governo Pd-M5S, per cancellare i decreti Sicurezza, cancellare dall'agenda politica il taglio dei parlamentari, che noi sarebbe pronti a votare per la quarta e ultima volta, mentre il Pd non ne vuole sentire parlare. Abbiamo letto in questi giorni che alcuni dei ‘no' sarebbero diventati dei ‘sì'. Abbiamo letto che ci sarebbero tra i Cinque Stelle alcuni che sosterrebbero una manovra economica coraggiosa, basata su investimenti, crescita, flat tax. Aver scoperchiato il vaso evidentemente è servito. Io sono stato insultato, ma nelle strade ancora oggi c'è chi mi chiede di andare avanti. Io non porto rancore. Sarebbe irrispettoso vedere rientrare dalla finestra Renzi, Boschi, Boldrini, Casini, che gli italiani hanno ripetutamente cacciato dalla porta principale. Ritengo che Di Maio abbia lavorato bene, nell'interesse di questo Paese. A me interessa che gli italiani abbiano un governo che faccia. Noi siamo una squadra. Il governo non andava più avanti, ma se il M5S vuole lavorare noi ci siamo".
Alle 17 è poi previsto l'ultimo incontro della giornata, quello con il Movimento 5 stelle.
Crisi di governo, M5S non indietreggia sulla presenza di Di Maio nell'esecutivo giallo-rosso
Niente veti all'ingresso Luigi Di Maio nell'eventuale prossimo governo con il Pd. Sarebbe questo uno dei punti fermi per il Movimento 5 Stelle, a poche ore alle consultazioni al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alle 17 tocca al capo politico del Movimento salire al Colle, con i capigruppo Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli. A Mattarella la delegazione ribadirà quali sono le priorità, dall'ambiente al conflitto di interessi, dall'acqua pubblica al taglio dei parlamentari. I penstatellati continuano a riproporre il nome di Giuseppe Conte come capo del nuovo esecutivo, nonostante il veto posto dal segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti. Scendono in invece le quotazioni di Roberto Fico a Palazzo Chigi, che potrebbe incontrare l'opposizione dei renziani. Ma di un punto in particolare sono certi: la presenza di Di Maio in un ipotetico esecutivo ‘giallorosso'. E su questo Zingaretti sembra più conciliante: "Non ho alcun veto su Di Maio nel governo. Ma non si potrà far scendere in campo la stessa squadra che ha perso già una partita", ha detto in un'intervista sul Messaggero.
Al termine delle consultazioni si terrà a Montecitorio l'assemblea congiunta con i deputati e i senatori per fare il punto della situazione.
Crisi di governo, Ascani (Pd): "Meloni arrogante, chieda scusa a Mattarella"
"L'arroganza di Giorgia Meloni è pari se non addirittura superiore a quella del suo compare Salvini: forte del 4% preso alle ultime politiche, si presenta al Quirinale addirittura con la pretesa di spiegare la Costituzione al presidente Mattarella, che della Costituzione non soltanto è il massimo garante in qualità di Capo dello Stato ma ne è anche uno dei maggiori conoscitori come costituzionalista ed ex giudice costituzionale. Meloni farebbe bene a chiedere scusa a Mattarella e ad avere maggiore rispetto istituzionale quando si reca al Colle". Lo scrive su Facebook la deputata e vicepresidente del Pd, Anna Ascani. "Secondo la Costituzione – prosegue ancora Ascani – l'interruzione anticipata della legislatura la decide il Quirinale, non Giorgia Meloni e nemmeno Salvini".
Crisi di governo, Berlusconi: "No a maggioranza improvvisata Pd-5S, FI non parteciperà"
Continuano le consultazioni, come da calendario. Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi si è recato al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con l'ex presidente del Consiglio ci sono il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, e i capigruppo azzurri di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. Il presidente Berlusconi: "Ci siamo dedicati a stendere una dichiarazione che amerei leggervi. Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica la nostra preoccupazione. L'Italia dovrà affrontare una manovra economica da 30 miliardi, per evitare una recessione. Una manovra attesa dall'Europa. 14 mesi dopo le ultime consultazioni abbiamo un divario tra Nord e Sud aumentato, senza che sia stata approvata l'autonomia richiesta dalle regioni. Un governo non può nascere in laboratorio, con un contratto. Forza Italia ha cercato di migliorare i provvedimenti presentati dal governo Conte, facendo opposizione. Mettiamo in guardia da un esecutivo che nasca da una maggioranza improvvisata, che non rispecchia la maggioranza degli elettori italiani. Esiste il rischio concreto che di fronte alle difficoltà di bilancio si ricorra a un'imposta patrimoniale. Forza Italia non partecipa a un governo Pd-M5S. Noi proponiamo la maggioranza ‘naturale' di centrodestra, confermata da quasi tutte le tornate elettorali amministrative e regionali. Ci vuole un centrodestra con una chiara vocazione atlantica ed europeista. Qualora non sia possibile realizzare un'alleanza di centrodestra per un nuovo governo l'unica via maestra è quella delle elezioni. Questo è quello che ho comunicato al Capo dello Stato".
Crisi di governo, Di Stefano (M5S): "Non ci faremo dettare le regole dal Pd"
"Non ci impicchiamo a formule, non poniamo aut aut a nessuno. Certo non ci facciamo dettare le regole dal Pd. Siamo il partito più grande del Parlamento, gli altri partiti smettano di mostrare i muscoli. Io credo che il Paese abbia bisogno di un presidente del Consiglio che sappia mediare. Quella persona è Conte". Lo ha detto Manlio Di Stefano (M5S), sottosegretario agli Esteri, a Sky Tg24. Sulla percentuale di chance che si possa ritrovare un'intesa con Matteo Salvini e la Lega, Di Stefano dice: "Lei crede che esista una Lega senza Salvini in questo momento?". In ogni caso, ha sottolineato, "molti della Lega ci chiamano…"
Zingaretti apre al M5s: "Non sarà facile, ma noi ci siamo per un governo di svolta"
La delegazione del Partito democratico, guidata dal segretario Nicola Zingaretti è stata ricevuta dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nella seconda giornata di consultazioni, che si stanno svolgendo dopo le dimissioni del premier Giuseppe Conte. Della delegazione dem fa parte anche il presidente del partito, Paolo Gentiloni. Subito dopo il colloquio è intervenuto a Quirinale davanti ai cronisti il segretario democratico: "Non è scelta facile, per la distanza politica che abbiamo col Movimento 5 Stelle e per l’eredità che ci lascia questo governo. Ma siamo preoccupati per l’economia e l’isolamento internazionale del nostro Paese, quindi riteniamo utile provare a costruire un governo di svolta. Abbiamo indicato i punti non negoziabili su cui cominciare un nuovo percorso". Poi Zingaretti ha aggiunto: "Non vogliamo un governo a qualunque costa, ma un governo di svolta, alternativo alle destre, che dia una speranza agli italiani".
Crisi di governo, Meloni al Colle: "Irrispettoso esecutivo che nasce senza il consenso popolare"
"Irrispettoso un governo che nasce senza il consenso il popolare. I nostri Padri costituenti non credo volessero dire che si può fare un governo con persone che se si andasse a votare andrebbero a casa. La volontà degli italiani è chiara. Chiedono un governo stabile. In tutte le ultime elezioni il centrodestra ha vinto. Se si andasse a votare avremmo un governo coeso che durerebbe 5 anni. Tutto il resto è destinato a durare qualche mese", lo ha detto Giorgia Meloni leader di Fratelli d'Italia, al termine delle consultazioni al Colle. "Abbiamo chiesto al presidente Mattarella di sciogliere le Camere e andare a elezioni anticipate. Oppure bisogna offrire un mandato esplorativo a un esponente del centrodestra che meglio rappresenta la volontà popolare".
"Ho sentito Salvini – ha detto Meloni rispondendo a una domanda – e penso che se si andasse al voto ci sarebbe una compagine formata da FdI e Lega sicuramente, vedremo cosa fa FI, e sicuramente sarebbe già maggioritaria".
Crisi di governo, al via la seconda giornata di consultazioni dopo l'apertura di Pd al M5S
Al via a breve la seconda giornata di consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo l'ufficializzazione della crisi di governo. Dopo aver incontrato ieri al Quirinale i presidenti di Camera e Senato e i rappresentanti dei primi gruppi parlamentari, oggi sfileranno davanti al capo dello Stato i partiti maggiori: il primo, alle 10:00, sarà Fratelli d'Italia, seguito in ordine da Partito democratico, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle, che chiuderà la giornata decisiva per il futuro del nuovo esecutivo, al termine della quale toccherà a Mattarella indicare una soluzione.
Nel corso della giornata di ieri non sono mancate le novità. Prima tra tutte l'apertura del Pd al M5S, così come emerso dalle parole del segretario Nicola Zingaretti, che ha proposto un programma di 5 punti da rispettare, riguardante temi come l'Ue, i flussi dei migranti e la sostenibilità ecologica, per portare a termine la trattativa, chiedendo massima discontinuità rispetto al passato. Quindi, no ad un Conte bis. Matteo Salvini dal canto suo non ha usato mezzi termini per definire "l'inciucio" tra gli ex alleati pentastellati e i democratici, affermando di avere "la nausea". "Mentre gli altri pensano alle poltrone noi guardiamo alla Manovra e agli italiani – ha detto ai cronisti, non nascondendo di prediligere la strada delle urne -. Ad ogni modo ci sarà un esecutivo contro la Lega".
Crisi di governo, Macron: "Italia merita dirigenti all'altezza"
L'Italia merita dirigenti all'altezza" del suo "grande popolo": lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, rispondendo a una domanda sulla crisi di governo in Italia, nel corso di un incontro con la stampa presidenziale a Parigi. "L'Italia è un Paese amico e un grande popolo. In queste ore sono al fianco del presidente Mattarella", ha aggiunto. Nel successivo botta e risposta con i giornalisti, sorridendo, Macron ha osservato che "quando ci si allea con l'estrema destra", alla fine "è l'estrema destra che vince".
Crisi di governo, Fornaro (LeU): "Disponibili a sostenere un governo politico di svolta"
"Abbiamo ribadito l'indisponibilità a soluzioni tampone semplicemente per contrastare il voto anticipato e la disponibilità a dare un contributo per un governo politico di svolta che dia un segnale di cambiamento di cui il Paese ha bisogno". Lo ha affermato il capogruppo di LeU alla Camera, Federico Fornaro, al termine dell'incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con questo colloquio si sono chiuse le consultazioni in programma per oggi per la soluzione della crisi di governo.
Governo, Borghi (Lega): "L'uscita dall'euro farebbe bene al nostro Paese"
"Sono convinto che l'uscita dall'euro farebbe bene al nostro paese": così il consigliere economico di Matteo Salvini e presidente della commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, in un'intervista al magazine tedesco Capital intitolata ‘L'euro è la valuta sbagliata per l'Italia'.
La valuta comune ha ostacolato la crescita in Italia, rappresenta ancora oggi uno svantaggio per la concorrenza e sottrae al paese "la libertà di decidere sulla nostra politica finanziaria", ha affermato Borghi, come si legge sul sito di Capital. L'esponente leghista ha dichiarato inoltre "che realizzerebbe l'uscita (dall'euro), se avessi una legittimazione democratica, almeno con una vittoria elettorale con oltre il 50% o se fossi costretto da motivi di sicurezza nazionale". Poi, dopo le polemiche con cui è stata accolta la sua intervista, ha commentato con un tweet: "Intanto riprovano con il solito giochetto: si prende una mia intervista di un mese fa dove dico che l'euro non mi piace (sai che novità), ma che non uscirei mai dall'euro senza pieno mandato democratico a farlo. Ovviamente si omette il ma e si fa il titolo ad effetto. Che noia".
Crisi di governo, il Gruppo Misto della Camera: "Italia non si può permettere il voto anticipato"
È stato ricevuto al Colle anche il Gruppo Misto alla Camera, guidato dal presidente Manfred Schullian accompagnato da una folta delegazione. La posizione di Civica popolare: "Esprimiamo sgomento per una crisi aperta l'8 agosto, a pochi mesi dalla legge di Bilancio. È stato un colpo difficile da digerire. Ma ribadiamo la centralità del Parlamento, siamo una Repubblica parlamentare, i governi non si fanno via social. Per questo motivo il Paese non si può permettere di andare a elezioni subito. Il presidente della Repubblica ci invita a trovare una quadra attorno a un programma condiviso. Serve dunque non un governo purchessia ma un governo di legislatura e Civica e popolare è disponibile a sostenerlo. Per noi è fondamentale restare in Europa e mettere in sicurezza i conti pubblici. Su questi punti capiremo le opzioni e prenderemo una decisione", ha spiegato Beatrice Lorenzin al termine delle consultazioni.
La posizione di Maurizio Lupi, della componente Noi per l'Italia-Usei, che conta 4 deputati, diverge da quella degli altri: "Questa legislatura è partita con una maggioranza politica che aveva vinto le elezioni, il centrodestra, e un partito arrivato primo, il Movimento 5 stelle. Fallita l'esperienza di Governo Lega-M5s riteniamo che l'Italia abbia bisogno di una coalizione politica forte, che abbia una maggioranza in Parlamento che possa governare per cinque anni il Paese e questa non può che essere la maggioranza di centrodestra". Un Governo Pd-M5s "non potrebbe vedere mai e poi mai il nostro consenso".
Consultazioni, gruppo Misto del Senato: "Sì a un governo di legislatura"
Dopo il gruppo delle Autonomie del Senato è il momento del Misto del Senato. Dopo il colloquio con Sergio Mattarella parla Loredana De Petris: "Abbiamo esposto al presidente le nostre preoccupazioni su una precipitazione del Paese al voto, di preoccupazioni di natura democratica molto seria. Si rischierebbe, per molte forze politiche, di non potere neanche presentare le liste. Riteniamo questa idea di voto anticipato precipitoso pericolosa per il Paese".
"Se tutti fanno uno sforzo, Pd, M5S e LeU, si può lavorare su 4 o 5 punti comuni. L'emergenza democratica riguarda anche la messa in sicurezza delle istituzioni. Le maggioranze si fanno all'interno del Parlamento. Per questo noi diciamo sì a un governo di legislatura, un governo di ampio respiro, che non duri poche settimane". Bonino ha poi aggiunto: "Questo nuovo governo avrà il compito di disfare alcuni provvedimenti, come il decreto Sicurezza bis".
Crisi di governo, Salvini sfida Conte: "Si candidi alle elezioni, non ho paura"
"Conte mi avrebbe bullizzato? Io gli dico di misurarci in cabina elettorale a ottobre", lo ha detto Matteo Salvini, rispondendo ai microfoni di Fanpage.it, a una domanda sugli attacchi che ha subito ieri in Parlamento da Conte. Sulla possibilità che Conte sarà il suo avversario politico nei prossimi mesi il segretario della Lega ha detto: "Anche Renzi mi ha sfidato a un duello elettorale, e io gli ho detto ‘Anche domani'. Non ho mai avuto paura di confrontarmi con nessuno, con Renzi, Conte, con chiunque. Però in democrazia il posto per il confronti sono le elezioni". Riguardo ai prossimi passaggi, il leader leghista ha anticipato che a Mattarella chiederà elezioni immediate e sembra chiudere definitivamente la porta a un nuovo accordo con i 5 Stelle, anche se Giorgetti ammette che "per arrivare al voto anticipato ci vogliono tante condizioni, ora la palla passa al Quirinale". Salvini sarà ricevuto da Mattarella domani 22 agosto alle 16.
Crisi di governo, Autonomie: "Irresponsabile votare adesso, appoggeremmo un Conte bis"
Si è svolto al Quirinale il primo colloquio politico nell'ambito delle Consultazioni per la formazione del nuovo governo. Dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sono arrivati i rappresentati del gruppo parlamentare delle Autonomie guidato da Juliane Unterberger. Alla fine del colloquio hanno detto: "Irresponsabile andare al voto adesso. Per questo siamo intenzionati ad appoggiare un nuovo progetto che nascerà. Una buona ipotesi sarebbe anche un Conte bis, con una maggioranza diversa, purché abbia una vocazione europeista", ha detto la senatrice della Svp.
Zingaretti: "Io premier in un governo giallo-rosso? Ho già altri due incarichi gravosi"
"Io faccio il presidente della Regione Lazio e il segretario del Pd e credo siano già due impegni molto gravosi e intendo continuare a fare questo". Così il leader del Pd Nicola Zingaretti, intervistato dal Tg2 nello speciale sulla crisi, ha risposto a chi gli chiedeva della possibilità che potesse essere proprio lui a guidare un eventuale esecutivo giallo-rosso.
"Rispetto a un governo che è entrato in crisi, bisogna dare vita a nuovo governo cioè una nuova squadra, però unito intorno al programma", ha aggiunto il segretario dem. Zingaretti ha escluso che si potrà riproporre il modello del contratto di governo in un eventuale accordo con il M5s. Il segretario del Pd ha poi sottolineato che nella precedente esperienza di governo, c'è stata "l'illusione di poter pensare un governo con l'affastellamento dei provvedimenti in cui si riconosceva una volta una parte, una volta l'altra". E ha concluso: "Se non ce la faremo, andremo al voto".
"Per me la partita inizia oggi. Abbiamo messo in campo un'iniziativa politica e programmatica, ora dobbiamo attendere la risposta degli interlocutori che finora non c'è stata. Da Mattarella ribadiremo la nostra posizione e disponibilità a un governo, ma non a qualsiasi costo". Poi ha rimarcato: "Da stamani il Pd, e nessuna altra forza politica, si è dichiarata disponibile a partecipare a un nuovo governo".
Crisi di governo, colloquio telefonico tra Mattarella e Napolitano
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sentito al telefono il presidente emerito Giorgio Napolitano nell'ambito delle consultazioni seguite alle dimissioni di Giuseppe Conte.
Crisi di governo, Salvini: "Governo Lega-M5S? Ne è valsa la pena"
"Io guardo sempre al futuro, mai al passato. E comunque, sì, ne è valsa la pena. Almeno nel settore di mia competenza, quello della sicurezza, il bilancio è assolutamente positivo". Così Matteo Salvini, conversando con i cronisti a Montecitorio, risponde a chi gli chiede un commento alle parole di Silvio Berlusconi Cavaliere, che più volte ha definito l'alleanza gialloverde ‘contronatura' e ha sostenuto che non sarebbe andata molto lontano.
Crisi di governo, Fico al Quirinale: colloquio durato mezz'ora
Dopo la seconda carica dello Stato, la presidente del Senato Casellati, anche il presidente della Camera Roberto Fico si è recato al Quirinale per il colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nell'ambito delle consultazioni al Quirinale, dopo le dimissioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di ieri. L'incontro tra Fico e Mattarella è durato circa mezz'ora. Come vuole la prassi la terza carica dello Stato non ha rilasciato dichiarazioni.
Crisi di governo, Salvini: "FI in un esecutivo giallo-rosso? Non può governare con noi"
"Chi va al governo con il Pd non va al governo con la Lega". Così il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato alla Camera l'eventuale rottura del centrodestra se Forza Italia dovesse essere coinvolta in un governo istituzionale, assieme alle altre forze politiche, Pd e M5S in testa. "Questo però – aggiunge – non interesserebbe gli accordi locali e amministrativi, siamo un partito autonomista". Ai cronisti che gli chiedevano se avesse già sentito Silvio Berlusconi e stesse lavorando al futuro del centrodestra ha risposto così: "Ora stiamo lavorando al programma. Prima aspettiamo le decisioni di Mattarella. Un passo alla volta".
Crisi di governo, iniziano le consultazioni: Casellati da Mattarella
La presidente del Senato Elisabetta Casellati è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alla fine del colloquio, che ha aperto questo breve giro di consultazioni, Casellati non ha rilasciato nessuna dichiarazione. Il colloquio è durato circa 20 minuti. Il presidente emerito della Repubblica, il senatore Giorgio Napolitano, non trovandosi a Roma, sarà sentito telefonicamente.
Crisi di governo, Salvini: "Mentre gli altri parlano di poltrone noi pensiamo agli italiani"
"Gli altri in queste ore parlano di posti, di poltrone. Noi di Manovra, di come tagliare le tasse e aiutare gli italiani". È questa la primissima dichiarazione rilasciata ai cronisti da Matteo Salvini, poco dopo essere arrivato alla Camera dove è in programma l'assemblea dei deputati leghisti alla vigilia delle consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il leader del Carroccio ha poi anche commentato la notizia dell'apertura del Pd ad un eventuale esecutivo con il Movimento 5 Stelle, sulla base di cinque punti da rispettare su tematiche tra cui l'Unione europea, i migranti e la sostenibilità ambientale: "Non dovete chiedere a me – ha detto -, chiedete ai Cinque Stelle che ne pensano dei 5 punti di Zingaretti. Sono passati in una settimana dalla Lega a Renzi. Che stomaco che hanno…Li invidio". E poi ancora sugli ex alleati di governo: "Se si va al voto, subito dopo è possibile approvare una manovra che non si limiti a sterilizzare l'Iva ma arriva ad abbassare le tasse agli italiani. Abbiamo idee che con il M5s non era possibile realizzare, a partire dalla flat tax. Categorie economiche si stanno esprimendo e sono contro manovre che alzano le tasse. Sento parlare di patrimoniale, precarietà. Il Pd si accontenta di sterilizzare l'Iva, a noi non basta, le tasse vanno abbassate". Sugli scenari futuri ha detto: "Rottura? Erano troppi i no. Poi gli italiani decideranno. Un Governo che nasce contro è destinato solo a salvare qualche poltrona. A Mattarella chiederemo di andare a elezioni. Qualunque governo nasca sarà un governo contro la Lega".
Crisi di Governo, apertura del Pd al M5s. Zingaretti: "Cinque punti per trattare con loro"
Il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, ha dettato la linea in vista delle consultazioni del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, in seguito all'ufficializzazione della crisi di governo. Lo ha fatto nel corso della direzione del Pd, che ha approvato per acclamazione, all'unanimità, l'ordine del giorno. Zingaretti ha aperto al dialogo con il Movimento 5 Stelle per la nascita di un nuovo governo, indicando cinque punti da seguire. "Appartenenza leale all'Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo basto sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori,con pieno protagonismo dell'Europa; svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti", aggiungendo che "non ho mai demonizzato il M5s, ma dobbiamo essere consapevoli che con loro ci sono profonde differenze". Nel caso in cui non si riuscisse a formare un esecutivo di legislatura, l'unica via percorribile, secondo il governatore del Lazio, sarebbe il voto. "Io credo dovremo assumerci la responsabilità di dar vita a una governo di svolta per la legislatura – ha precisato -. In caso contrario nessun pastrocchio o accordicchio temporeggiatore ma subito alle urne senza alcuna paura".
Zingaretti apre al governo col M5s: "Doveroso verificare se c'è nuova maggioranza"
Ormai parrebbero non esserci più dubbi: il Partito Democratico è pronto a sedersi al tavolo con il Movimento 5 Stelle per valutare la possibilità di fare un governo insieme, con un orizzonte ampio e non limitato ai prossimi mesi. La conferma arriva dal segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti, che in Direzione Nazionale ha chiesto il mandato al partito per gestire questa fase e valutare se esista una nuova maggioranza parlamentare in grado di permettere al Paese di superare questa fase. Zingaretti ha spiegato: “Abbiamo la responsabilità e il dovere di verificare se esistano le condizioni per un governo forte, con una larga base e che operi secondo una discontinuità netta rispetto a quello precedente. Voglio chiarezza e nessuna confusa ammucchiata”. L'obiettivo è quello di valutare le condizioni per un governo di lunga durata, non limitato al disinnesco delle clausole di salvaguardia e alla manovra economica, "altrimenti è meglio tornare subito al voto".
Il taglio dei parlamentari è ufficialmente congelato
La conferenza dei capigruppo della Camera dei deputati ha ufficializzato lo stop alla discussione sul disegno di legge Fraccaro di riforma della Costituzione. Come noto, la quarta e ultima votazione avrebbe dovuto aver luogo nella giornata di oggi a Montecitorio, ma le dimissioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno avuto come primo effetto la cancellazione del calendario dei lavori parlamentari. Per prassi, infatti, non è consentito alle Camere di deliberare su progetti di riforma della Costituzione in regime di crisi di governo, quando ci si limita agli affari correnti. Il taglio dei parlamentari, dunque, è congelato, in attesa di capire se la legislatura proseguirà o se saranno necessarie nuove elezioni.
Crisi di Governo, Orlando (Pd): "No a maggioranza con Conte premier. Serve discontinuità"
Alla vigilia delle consultazioni del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo l'ufficializzazione della crisi di governo seguita alla dimissioni del premier Conte, continuano ad arrivare dichiarazioni da parte dei leader politici sugli scenari futuri riguardanti l'Esecutivo. Tra queste, quella di Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia e attuale vicesegretario del Partito democratico. "Non è possibile costruire oggi una maggioranza diversa con lo stesso presidente del Consiglio – ha detto nel corso di una intervista a Radio24 -. Conte ha dato ieri segno di un sussulto apprezzabile, ma francamente mi pare che ci sia un tratto di trasformismo nel cambiare maggioranza e mantenere parte dello stesso esecutivo. Credo che sarebbe più logico pensare a un esecutivo nel quale si introduca una netta discontinuità. Partiamo dalle cose da fare e poi ci possono essere esigenze delle forze politiche di avere esponenti che in qualche modo svolgano una funzione di raccordo e di continuità, però sarebbe un po' un Frankenstein, un governo che sia la somma delle compagine del governo Conte più dei governi Renzi e Gentiloni".
Crisi di Governo, capigruppo Lega in Parlamento: "Chi scappa dal voto ha coscienza sporca"
"La Lega è già tutta al lavoro per costruire lItalia dei sì, fondata su un taglio di tasse per 10 milioni di cittadini, investimenti pubblici, infrastrutture, processi giusti e veloci, certezza della pena e bambini che tornano a nascere". Queste le parole di Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari, capigruppo della Lega rispettivamente di Camera e Senato alla vigilia delle consultazioni del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, dopo l'ufficializzazione della crisi di governo in seguito alle dimissioni del premier Giuseppe Conte. I due esponenti del Carroccio anche aggiunto sugli scenari futuri: "Altri stanno pensando al governo dei ‘no' e delle poltrone? Andiamo a elezioni e facciamo scegliere gli Italiani. Chi scappa dalle urne ha la coscienza sporca".
M5s smentisce le trattative con la Lega: "Compatti al fianco di Di Maio"
Il Movimento 5 Stelle non ha riaperto alcun canale di interlocuzione con la Lega e respinge al mittente l’ipotesi di un “passo indietro” di Luigi Di Maio come capo politico. Sono questi i concetti che filtrano da ambienti grillini, dopo che alcuni retroscena avevano adombrato l’idea di un ritorno di fiamma con la Lega. A metterlo nero su bianco sono anche i due capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli con una nota: “Sono ore molto importanti per il futuro del nostro Paese. Il MoVimento 5 Stelle si affiderà alla volontà del presidente Sergio Mattarella che segnerà la strada da seguire dopo che Matteo Salvini ha aperto un’assurda crisi di governo in pieno agosto. Il MoVimento è unito e compatto intorno al capo politico Luigi Di Maio. Siamo un monolite. E adesso siamo concentrati sulle consultazioni”.
Il PD cerca l'intesa in Direzione, Zingaretti non vuole un nuovo "contratto di governo"
C’è grande attesa per la direzione nazionale del Partito Democratico, durante la quale dovrà essere impostata la strategia per la gestione della crisi di governo apertasi in seguito alle dimissioni di Giuseppe Conte. Il segretario Nicola Zingaretti cercherà di indicare una strada comune, a partire dalla necessità di verificare se esistano le condizioni per formare una nuova maggioranza parlamentare. L’orizzonte è quello di un “governo di legislatura” che, nella lettura del segretario democratico, dovrebbe marcare un forte segnale di discontinuità rispetto all’esecutivo uscente. È escluso però che il PD si sieda al tavolo per sottoscrivere un nuovo contratto di governo, una pratica che Zingaretti giudica inusuale e non efficace.
Più sfumata la posizione dei renziani, che spingono per l’apertura di un dialogo che porti a un accordo con i 5 Stelle che abbia come priorità assoluta il disinnesco delle clausole di salvaguardia e impedisca l’aumento dell’IVA al 25%. Poche le voci contrarie all’accordo, tra cui quella di Carlo Calenda, che considera un errore sedersi al tavolo di governo con il Movimento 5 Stelle e chiede che il partito “non abbia paura” del voto degli italiani.
Le consultazioni di Mattarella: si comincia da Giorgio Napolitano
Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, giunte al termine di un aspro dibattito parlamentare, la crisi di governo è formalmente aperta. L’iniziativa è ora nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nella giornata di oggi avvierà le tradizionali consultazioni. Il primo a essere sentito sarà il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano: le consultazioni avverranno telefonicamente, dal momento che l’ex capo di Stato non si trova a Roma e le sue condizioni di salute non gli consentono di raggiungere il Quirinale in tempi brevi.
Subito dopo, alle 16, sarà la volta della seconda carica dello Stato, la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, poi toccherà al Presidente della Camera Roberto Fico. Il programma delle consultazioni continuerà con i rappresentanti del gruppo del Senato Autonomie, poi con quelli del Gruppo Misto di Camera e Senato e infine con la delegazione del gruppo parlamentare di Liberi e Uguali della Camera dei deputati.
Le consultazioni saranno poi sospese, per riprendere nella mattinata di giovedì 22 agosto, quando al Quirinale saliranno le delegazioni di Fratelli d’Italia, Partito Democratico, Forza Italia, Lega e, infine, Movimento 5 Stelle. È molto probabile che, terminata questa fase, Mattarella si prenda qualche ora di riflessione per poi pronunciare un breve discorso con la sua indicazione per la gestione della crisi.