Il presidente del Consiglio Conte è atteso domani, martedì 20, in Senato. Dopo le comunicazioni il premier potrebbe dimettersi subito oppure potrebbe attendere il voto della mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Stando alle dichiarazioni degli ultimi giorni il vicepremier Matteo Salvini, che ha aperto la crisi per portare l'Italia al voto, potrebbe ripensarci e ritirare la mozione si sfiducia. Ma il M5S non sembra più intenzionato a ricucire con l'alleato. "Salvini è diventato un interlocutore inaffidabile e senza credibilità", questo è quando è emerso ieri dalla riunione tra i vertici nella casa toscana di Beppe Grillo. Il leader della Lega attacca: "Inaffidabili loro che sono pronti ad andare con Renzi; un governo degli sconfitti sarebbe una truffa".
- Crisi governo, Pd frena: "Infondato parlare di negoziato con 5S o di Conte bis" 19 Agosto
- Crisi di governo, Matteo Salvini: "M5S ha scelto Renzi? Auguri" 19 Agosto
Crisi di governo, Lega a M5S: "Taglio dei parlamentari? Noi pronti al voto, il Pd no"
"Taglio dei parlamentari? La Lega è pronta al voto, il Pd invece no. Incredibile che i 5Stelle preferiscano Renzi a Salvini, purtroppo la voglia di poltrone è più forte della voglia di cambiare", dicono fonti della Lega. Poco fa Luigi Di Maio, intervenendo all'assemblea congiunta dei gruppi del M5S, ha ribadito la sua priorità: "Il taglio dei parlamentari deve essere un obiettivo di legislatura. Ma non dobbiamo fermarci, dobbiamo puntare a tagliare anche gli stipendi, c'è una nostra proposta".
Crisi di governo, Di Maio incontra Tria a Palazzo Chigi
Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha incontrato a Palazzo Chigi il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Secondo quanto si apprende, i due membri del governo hanno fatto il punto sulla situazione dei conti pubblici italiani. Come hanno spiegato fonti del Mef, il titolare del Tesoro sta portando avanti, al rientro dalle vacanze e alla vigilia di giorni fondamentali per la politica, una serie di interlocuzioni per fare il punto sulla situazione economica italiana ed internazionale, dal rallentamento della Germania ai rischi legati alla Brexit e ai dazi Usa-Cina. Ora è invece in corso l'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento.
Crisi governo, Pd frena: "Infondato parlare di negoziato con 5S o di Conte bis"
"Siamo alla vigilia dell'intervento del Premier Conte in Parlamento e in presenza di una crisi di governo ancora non parlamentarizzata. Per questo motivo, in riferimento ad alcune notizie rilanciate oggi, l'ufficio stampa del Pd precisa che è privo di fondamento parlare di negoziato sul governo e addirittura di caduta di tabù per un eventuale Conte bis". È quanto fa sapere in una nota, l'ufficio stampa del Partito democratico, che mette così a tacere voci di una trattativa in corso con il M5S.
Governo, leader dei Gilet gialli Chalençon: "Alleanza con il Pd sarebbe la morte del M5S"
Sulla crisi di governo italiana, che domani potrebbe entrare nel vivo, con le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato, è intervenuto anche Christophe Chalençon, uno dei leader dei Gilet gialli: "Il Movimento 5 Stelle deve mantenere il suo Dna, anche se il prezzo da pagare sarà quello di non stare più al governo deve assolutamente mantenere la sua identità", ha detto all'AdnKronos Chalençon, che a febbraio scorso aveva incontrato in Francia il vicepremier Luigi Di Maio e Alessandro di Battista creando una crisi diplomatica tra Francia e Italia.
Il leader francese non vede di buon occhio un'alleanza Pd-M5S: "Mi riconosco nel Movimento 5 Stelle. Proprio per questo secondo me il Movimento non deve rinunciare alla propria identità. Se si esce dal proprio Dna pur di sopravvivere allora si muore".
"Il Movimento 5 Stelle – ha aggiunto Chalençon – ha sempre incarnato una via diversa, alternativa, dove il cittadino era al centro del progetto. E' stato un movimento precursore, ha introdotto la democrazia diretta per eleggere i propri rappresentanti. Se il M5S con il pensiero di mantenersi al potere tradisse i suoi valori allora sarebbe la morte assicurata del Movimento – ha ribadito – Deve assolutamente restare quello che è", aggiunge.
Crisi di governo, Lega: "M5S chiarisca, accetterà o no il voto dei 40 senatori renziani?"
"Perché nasca un governo Pd-5Stelle serve il voto dei 40 senatori renziani al Senato. I grillini lo dicano chiaramente: accetterebbero quei voti sì o no?". Così il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo. Poco prima il M5S, tramite Fraccaro e Bonafede, aveva smentito l'ipotesi paventata da Salvini di un eventuale governo istituzionale Pd-M5S con dentro anche Renzi e Boschi.
Crisi di governo, Marcucci: "Sono spaventato da Salvini, ora patto di legislatura Pd-M5S"
"Sono spaventato da Salvini. Dai suoi modi, dai suoi toni, da come irride le istituzioni. È vero, abbiamo cambiato idea sui 5 Stelle, ma di fronte a emergenze vere bisogna reagire con forza, il bene della Repubblica deve venire prima degli interessi di parte". Lo afferma il capogruppo del Pd al Senato, il renziano Andrea Marcucci, in un'intervista Corriere della Sera. Domani in Senato dice "può succedere di tutto", afferma l'esponente Drm, perché "abbiamo segnali di grave pentimento di Salvini, che ha perso malamente in Parlamento. Il pentimento, però, per avere successo richiede la cessione di fette di potere e di programma. Magari fanno finta di aver scherzato e ci troviamo con Di Maio premier, Conte commissario europeo e Salvini vicepremier".
Sull'ex segretario del Pd, Matteo Renzi commenta, "la sua reazione è stata utile e opportuna. Alla fine, vedo che la posizione dei gruppi, dopo qualche mal di pancia iniziale, è condivisa dalla segreteria". Marcucci, poi, dice di essere tra quelli che non credono molto al governo a breve termine e aggiunge: "Saranno segreteria e gruppi a decidere. Per me ha senso un patto di legislatura, se abbiamo a cuore l'interesse nazionale". Sulla reazione di Carlo Calenda, che dice di voler fondare un suo partito in caso di accordo Pd-M5S, non drammatizza e risponde: "Nel suo caso, sono sbagliati tempi e modi. Oggi è il momento di stare uniti". Sul leader del Movimento 5 Stelle, poi, "non vorrei fare l'elenco degli errori fatti da Di Maio, sarebbe troppo lungo". Mentre sul presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dice che "in questa banda di sciagurati al governo gli riconosco un atteggiamento istituzionale sopra il livello medio". E Fico "m'ha impressionato molto positivamente".
Boccia: "Errore aver aperto a governo Pd-M5S prima della crisi. Meglio il voto"
Avere aperto a un nuovo governo prima dell'apertura della crisi "è stato un tragico errore. E questo per eccesso di protagonismo". È quanto afferma il deputato Pd Francesco Boccia che in un'intervista a Repubblica commenta il progetto di Matteo Renzi che "tra l'altro ha dato ai 5Stelle una centralità enorme. Solo dopo l'apertura della crisi e la sintesi del presidente della Repubblica avremmo posto le nostre condizioni nette per una maggioranza di legislatura o voto immediato". Secondo Boccia è meglio andare al voto, "per fare chiarezza. Quando si è chiari non si ha mai paura del voto".
Sempre su Renzi, continua il deputato Pd, "parla la sua storia e tutti possono farsi un'idea. Penso sia più giusto sfidare a viso aperto Salvini andando al voto. Ma se mai dovesse esserci un governo Pd-M5s, Renzi dovrebbe impegnarsi direttamente con il coinvolgimento di personalità a lui vicine come Maria Elena Boschi". E sulla ‘coalizione Ursula' proposta ieri da Romano Prodi, pensa che "in Italia avrebbe senso se ci fossero impegni chiari". E poi aggiunge che con la destra e la sinistra insieme "in Europa sono cresciuti i nazionalismi. Se con la von der Leyen, donna del Ppe, si cambia passo, lo capiremo nei prossimi mesi. Non mi sembra abbastanza per fare nascere un governo in Italia".
Crisi di governo, Civati: "Salvini si dimetta prima dell'intervento di Conte in Senato"
"Le dimissioni di Salvini sono il minimo sindacale di buonsenso in questa delirante ‘non crisi di governo' estiva, che forse domani sarà ufficializzata al Senato. Il comportamento di Salvini sta andando oltre la pantomima: è a tutti gli effetti vicepresidente e ministro dell'Interno di un esecutivo che vuole sfiduciare. O almeno così diceva l'8 agosto, girando di spiaggia in spiaggia. Ora, chissà, non si capisce molto. Una cosa, però, è certa: non vuole liberare la sedia del Viminale su cui peraltro è stato seduto poche volte, giusto il tempo di qualche diretta Facebook, visto che nei mesi trascorsi al governo ha portato avanti un'interminabile campagna elettorale". Lo afferma Giuseppe Civati, fondatore di Possibile.
"Insomma – aggiunge Civati – Salvini ci risparmi altre 24 ore del suo show di pessima qualità: prima dell'intervento di Conte al Senato, rassegni le dimissioni. Tra l'altro di motivi per farlo ce ne sono molti, dalla gestione disumana delle politiche sull'immigrazione alla fuga dell'inchiesta sulla Diciotti, senza tacere della reticenza su cosa abbia fatto il 17 ottobre dello scorso anno a Mosca. A queste più che valide ragioni se ne aggiunge un'altra: la sfiducia, con tanto di mozione presentata dalla sua Lega al Senato, verso il governo di cui fa parte".
Crisi di governo, Matteo Salvini: "M5S ha scelto Renzi? Auguri"
C'è grande attesa per le comunicazioni di domani del presidente del Consiglio Conte in Senato. Il premier parlerà invece alla Camera mercoledì. Al vertice del M5S di ieri, che si è tenuto nella casa toscana di Beppe Grillo, i pentastellati hanno deciso di chiudere definitivamente ogni ipotesi di accordo con la Lega: "Salvini è diventato un interlocutore inaffidabile e senza credibilità". Di Maio, Casaleggio, Fico, Di Battista, Taverna e i capigruppo Patuanelli e D'Uva sono concordi nell'affermare che quella del segretario della Lega è una"vergognosa retromarcia".
Il Pd è pronto a valutare un governo con i Cinque Stelle, anche di lunga durata. Anche l'ex premier Romano Prodi, dà il suo via libera a un esecutivo di legislatura, lanciando ancora una volta un appello all'unità. Non tutti nel Pd sembrano però convinti che un'alleanza con il M5S sia la scelta migliore. Tra i contrari l'eurodeputato Carlo Calenda. Il senatore Matteo Renzi dice che non tornerà al governo, e non farà parte di un eventuale esecutivo istituzionale, ma invoca ancora una volta le dimissioni del ministro degli Interni. Ma Matteo Salvini non è intenzionato a lasciare, e dalla Versiliana fa sapere che un governo col Pd sarebbe una "truffa". Per lui "se non c'è un governo la via maestra sono le elezioni. Altrimenti ci si risiede al tavolo e si lavora", sottolineando che tutto dipende adesso dal discorso che farà Conte domani a Palazzo Madama. Stamattina è intervenuto a Radio Rai 1: "Non sono a bussare la porta di nessuno. M5s ha scelto Renzi? Auguri, lo spieghino a Bibbiano, a Barca Etruria, agli italiani…".