Il presidente del Consiglio Conte è atteso domani, martedì 20, in Senato. Dopo le comunicazioni il premier potrebbe dimettersi subito oppure potrebbe attendere il voto della mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Stando alle dichiarazioni degli ultimi giorni il vicepremier Matteo Salvini, che ha aperto la crisi per portare l'Italia al voto, potrebbe ripensarci e ritirare la mozione si sfiducia. Ma il M5S non sembra più intenzionato a ricucire con l'alleato. "Salvini è diventato un interlocutore inaffidabile e senza credibilità", questo è quando è emerso ieri dalla riunione tra i vertici nella casa toscana di Beppe Grillo. Il leader della Lega attacca: "Inaffidabili loro che sono pronti ad andare con Renzi; un governo degli sconfitti sarebbe una truffa".
- Crisi governo, Pd frena: "Infondato parlare di negoziato con 5S o di Conte bis" 19 Agosto
- Crisi di governo, Matteo Salvini: "M5S ha scelto Renzi? Auguri" 19 Agosto
Boccia: "Errore aver aperto a governo Pd-M5S prima della crisi. Meglio il voto"
Avere aperto a un nuovo governo prima dell'apertura della crisi "è stato un tragico errore. E questo per eccesso di protagonismo". È quanto afferma il deputato Pd Francesco Boccia che in un'intervista a Repubblica commenta il progetto di Matteo Renzi che "tra l'altro ha dato ai 5Stelle una centralità enorme. Solo dopo l'apertura della crisi e la sintesi del presidente della Repubblica avremmo posto le nostre condizioni nette per una maggioranza di legislatura o voto immediato". Secondo Boccia è meglio andare al voto, "per fare chiarezza. Quando si è chiari non si ha mai paura del voto".
Sempre su Renzi, continua il deputato Pd, "parla la sua storia e tutti possono farsi un'idea. Penso sia più giusto sfidare a viso aperto Salvini andando al voto. Ma se mai dovesse esserci un governo Pd-M5s, Renzi dovrebbe impegnarsi direttamente con il coinvolgimento di personalità a lui vicine come Maria Elena Boschi". E sulla ‘coalizione Ursula' proposta ieri da Romano Prodi, pensa che "in Italia avrebbe senso se ci fossero impegni chiari". E poi aggiunge che con la destra e la sinistra insieme "in Europa sono cresciuti i nazionalismi. Se con la von der Leyen, donna del Ppe, si cambia passo, lo capiremo nei prossimi mesi. Non mi sembra abbastanza per fare nascere un governo in Italia".
Crisi di governo, Civati: "Salvini si dimetta prima dell'intervento di Conte in Senato"
"Le dimissioni di Salvini sono il minimo sindacale di buonsenso in questa delirante ‘non crisi di governo' estiva, che forse domani sarà ufficializzata al Senato. Il comportamento di Salvini sta andando oltre la pantomima: è a tutti gli effetti vicepresidente e ministro dell'Interno di un esecutivo che vuole sfiduciare. O almeno così diceva l'8 agosto, girando di spiaggia in spiaggia. Ora, chissà, non si capisce molto. Una cosa, però, è certa: non vuole liberare la sedia del Viminale su cui peraltro è stato seduto poche volte, giusto il tempo di qualche diretta Facebook, visto che nei mesi trascorsi al governo ha portato avanti un'interminabile campagna elettorale". Lo afferma Giuseppe Civati, fondatore di Possibile.
"Insomma – aggiunge Civati – Salvini ci risparmi altre 24 ore del suo show di pessima qualità: prima dell'intervento di Conte al Senato, rassegni le dimissioni. Tra l'altro di motivi per farlo ce ne sono molti, dalla gestione disumana delle politiche sull'immigrazione alla fuga dell'inchiesta sulla Diciotti, senza tacere della reticenza su cosa abbia fatto il 17 ottobre dello scorso anno a Mosca. A queste più che valide ragioni se ne aggiunge un'altra: la sfiducia, con tanto di mozione presentata dalla sua Lega al Senato, verso il governo di cui fa parte".
Crisi di governo, Matteo Salvini: "M5S ha scelto Renzi? Auguri"
C'è grande attesa per le comunicazioni di domani del presidente del Consiglio Conte in Senato. Il premier parlerà invece alla Camera mercoledì. Al vertice del M5S di ieri, che si è tenuto nella casa toscana di Beppe Grillo, i pentastellati hanno deciso di chiudere definitivamente ogni ipotesi di accordo con la Lega: "Salvini è diventato un interlocutore inaffidabile e senza credibilità". Di Maio, Casaleggio, Fico, Di Battista, Taverna e i capigruppo Patuanelli e D'Uva sono concordi nell'affermare che quella del segretario della Lega è una"vergognosa retromarcia".
Il Pd è pronto a valutare un governo con i Cinque Stelle, anche di lunga durata. Anche l'ex premier Romano Prodi, dà il suo via libera a un esecutivo di legislatura, lanciando ancora una volta un appello all'unità. Non tutti nel Pd sembrano però convinti che un'alleanza con il M5S sia la scelta migliore. Tra i contrari l'eurodeputato Carlo Calenda. Il senatore Matteo Renzi dice che non tornerà al governo, e non farà parte di un eventuale esecutivo istituzionale, ma invoca ancora una volta le dimissioni del ministro degli Interni. Ma Matteo Salvini non è intenzionato a lasciare, e dalla Versiliana fa sapere che un governo col Pd sarebbe una "truffa". Per lui "se non c'è un governo la via maestra sono le elezioni. Altrimenti ci si risiede al tavolo e si lavora", sottolineando che tutto dipende adesso dal discorso che farà Conte domani a Palazzo Madama. Stamattina è intervenuto a Radio Rai 1: "Non sono a bussare la porta di nessuno. M5s ha scelto Renzi? Auguri, lo spieghino a Bibbiano, a Barca Etruria, agli italiani…".