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Crisi di governo 2019

Crisi di governo, da domani le consultazioni. PD apre al M5s.

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto in Senato alle 15. È il primo atto formale che di fatto 'parlamentarizza' la crisi di governo, aperta da Matteo Salvini lo scorso 8 agosto. Come era stato anticipato, dopo un attacco molto duro al ministro degli Interni, il presidente del Consiglio ha annunciato le sue dimissioni.

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Crisi di governo, Conte replica: "Basta tattiche da Salvini, confermo le dimissioni"

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Conte nella sua replica, che precede la sue dimissioni nelle mani di Mattarella al Quirinale, ha detto: "Io non rinnego nulla, non è nel mio stile. Vorrei solo ricordare, se parliamo di politiche sull'immigrazione, che nel mio primo intervento europeo ho portato un'articolata proposta, con alta considerazione di questi sbarchi della morte, e del problema della ridistribuzione. Abbiamo proposto un maggiore rigore rispetto al passato. Poi ci sono valutazione anche personali. Io come giurista vi invito a considerare che il decreto Sicurezza bis è stato licenziato dal Cdm in una versione originaria che io giudico migliore rispetto alla versione definitiva".

"Ravvedimento tardivo da parte mia? Non mi risulta, forse sono stato frainteso. Non è una questione personale con gli amici della Lega o con Salvini. Io ho ragionato di cultura delle regole e sensibilità costituzionale. Ho invocato il 3 giugno 2019, il concetto di ‘leale collaborazione', per evitare sovrapposizioni nell'azione dei vari ministri. Bisogna sempre rispettare la grammatica istituzionale. Ho parlato poco, ma l'ho fatto perché ho cercato la sobrietà delle parole. Ho riservato i richiami al privato, ma come vedete oggi li ho fatti anche in pubblico".

Poi ha concluso: "La Lega ha presentato una mozione di sfiducia, ne ha chiesto l'immediata calendarizzazione. Ora apprendo da un'agenzia che sarebbe stata ritirata. Ma l'amore per le istituzioni, che è l'amore per i cittadini, ci dice che abbiamo il dovere della trasparenza. Io apprezzo la linearità d'azione e prendo atto che il leader della Lega, che è in Aula tornato e per questo lo ringrazio, ha avuto poco coraggio". La seduta è stata poi sospesa.

A cura di Annalisa Cangemi
22:06

Zingaretti: "Verifichiamo se esiste un'altra maggioranza, ma no a contratti di governo"

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Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti parla nello speciale Tg1 e spiega: "Oggi è fallito un esperimento politico, perché le politiche di questo governo si sono rivelate fallimentari e Lega e 5 Stelle sono scappate dal disastro che hanno creato, alla vigilia di una legge di bilancio che si preannuncia drammatica". E sulla linea del PD spiega: "Verificheremo se in Parlamento esiste la possibilità di creare un'altra maggioranza, ma solo se ci sarà una grande discontinuità rispetto al governo Conte. Ma non faremo un altro contratto, uno strumento che è irricevibile. Dobbiamo trovare un'ampia maggioranza a sostegno di una idea di paese, altrimenti si va al voto". Per Zingaretti è da escludere "un governicchio o un papocchio", ma su "un programma per il Paese, che dia una risposta a chi ha voglia di futuro".

A cura di Adriano Biondi
21:53

Giorgetti (Lega): "Siamo disponibili ad andare avanti col M5s, taglio parlamentari e poi voto"

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Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ribadisce quanto detto da Matteo Salvini al Senato e rilancia la proposta di continuare con l'assetto di governo attuale fino alla manovra economica e al taglio dei parlamentari: "Non buttiamo il lavoro fatto e completiamo un lavoro su cui c'è anche la firma della Lega. Poi andiamo subito al voto. Questo governo ha fatto molte cose positive, poi durante la campagna delle elezioni europee il Movimento 5 Stelle ha cominciato a riempire di insulti Salvini e la Lega. E poi ha finito col votare in Europa per un assetto di potere che fa riferimento a Merkel e Macron".

A cura di Adriano Biondi
21:16

Crisi di Governo, al via le consultazioni del Capo dello Stato da domani alle 16

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Cominceranno nella giornata di domani, mercoledì 21 agosto, le consultazioni al Quirinale dopo l'apertura ufficiale della crisi di Governo con le dimissioni del premier Giuseppe Conte rassegnate poco fa nelle mani del capo dello Stato. A partire dalle ore 16:00 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrerà i presidenti dei due rami del Parlamento e via via i leader politici e le altre cariche dello Stato. Il calendario sarà reso noto tramite l'Ufficio stampa.

A cura di Ida Artiaco
20:42

Salvini replica: "Da Conte solo insulti, ora si tenga l'inciucio Renzi - Grillo"

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È durissimo il commento di Matteo Salvini alla replica di Giuseppe Conte al dibattito al Senato. Per il leader leghista, il Presidente del Consiglio è "una delusione", perché "dopo un anno di governo insieme da lui ho avuto solo insulti". All'accusa di mancanza di coraggio, il ministro dell'Interno replica: "Conte preferisce il PD, poteva dirlo subito. Noi come Lega siamo stati chiari e abbiamo pensato al bene dei cittadini, lui vuole l'inciucio tra Renzi e Grillo. Un inciucio che era in atto da tanti mesi e che spiega i tanti no di questi mesi. Noi abbiamo avuto il coraggio di dirlo agli italiani e portarlo in Aula".

A cura di Adriano Biondi
19:48

Crisi di governo, Salvini a Morra: "Io invio messaggi alla 'ndrangheta? Alla faccia della democrazia"

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"Io parlo da cittadino, affidando il futuro del popolo italiano a Maria e al buon Dio, ma secondo il presidente dell'antimafia Morra (M5S) ho mandato un messaggio alla ‘ndrangheta. È una offesa a tutti i calabresi e i cattolici. In Calabria, stando a Morra, non si può tirar fuori il Rosario, né pregare, né affidarsi alla Madonna: alla faccia della libertà e della democrazia". Così Matteo Salvini parlando in diretta Facebook ha replicato al senatore pentastellato Nicola Morra.

A cura di Annalisa Cangemi
19:34

Crisi di governo, la Lega ritira la mozione di sfiducia al Senato

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Dopo che il presidente del Consiglio Conte ha annunciato che rimetterà il mandato nelle mani del Capo dello Stato Mattarella, la Lega ha ritirato la mozione di sfiducia al Senato presentata nei confronti del governo Conte, lo scorso 9 agosto. Paola Taverna apprende la notizia mentre interviene in Aula, e ironizza: "Magico, un altro cambiamento, grande Salvini".

Fonti della Lega hanno spiegato che la risoluzione è stata ritirata per due ragioni: la prima è che non avrebbe più senso dopo aver ascoltato il premier annunciare le dimissioni. La seconda motivazione è legata alla proposta fatta ai pentastellati di completare il percorso delle riforme: sarebbe stato incoerente presentarla, prima di ascoltare la replica del presidente del Consiglio.

A cura di Annalisa Cangemi
19:12

Crisi di governo, Bonafede: "Gli italiani non sono stupidi, Salvini mente. La spina l'ha staccata lui"

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"Dire che Giuseppe Conte ‘si auto-stacca la spina' vuol dire insultare l'intelligenza degli italiani. Salvini si metta in testa che gli italiani non sono stupidi: tutti hanno assistito ad una crisi innescata ad agosto per ingordigia di poltrone esponendo il Paese a molteplici rischi". Così in un post su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

"Le Lega ha tradito gli italiani e ha scelto di non continuare questa esperienza di governo che stava portando tanti risultati. Adesso, dopo aver gettato il paese nel caos, si prenda le proprie responsabilità. Perché i suoi ministri non si sono ancora dimessi. Sicuramente, chi ha dimostrato di non tenere alla sua poltrona è il Presidente del Consiglio che, più di ogni altro predecessore, ha saputo dimostrare agli italiani e al mondo intero che il cambiamento e' possibile e addirittura a portata di mano. Basta lavorare ogni giorno con onestà, competenza, impegno e dignità. È proprio quello che abbiamo fatto in 14 mesi, fino a quando la Lega ha deciso di strappare il contratto di governo. Il discorso di oggi di Giuseppe Conte avvicina il popolo italiano alle istituzioni. La verità delle sue parole mortifica le menzogne pronunciate da chi ha provocato la crisi pur tenendo stretta la poltrona di ministro".

A cura di Annalisa Cangemi
18:10

Calenda: "Conte non è credibile e Salvini non è imbattibile. Sbaragliarlo ora"

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Mentre in Senato proseguono gli interventi, in attesa della replica di Conte, che precederà la sua salita al Colle, dove si dimetterà, l'eurodeputato dem Carlo Calenda twitta così: "Conte non è credibile e Salvini non è imbattibile. Il primo sembra arrivato da Marte, il secondo è confuso, affannato e ripetitivo. Sbaragliarlo ora. Non dargli possibilità di rafforzarsi". L'appello è naturalmente al Pd, affinché decida di andare adesso alle urne, invece di far nascere un nuovo esecutivo con il Movimento Cinque Stelle, come ha proposto il senatore Matteo Renzi.

A cura di Annalisa Cangemi
17:58

Salvini sul rosario: "Conte mi critica? Me lo ricordo da Vespa con Padre Pio..."

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"Io non esibisco… posso andare in Aula col rosario della Madonna di Medjugorje senza che qualcuno si offenda e lo ritenga un pericolo per la democrazia? Poi ognuno crede o non crede. Conte mi ha rimproverato? Me lo ricordo con Padre Pio, da Vespa, e ovviamente non mi sono mai permesso di eccepire". Lo ha detto ai giornalisti, al Senato, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, replicando così alle critiche mosse dal presidente del Consiglio durante le sue comunicazioni sulla crisi di governo.

A cura di Annalisa Cangemi
17:48

Zanda (Pd) a Salvini: "Lasci stare i simboli religiosi, sacrilego farne un uso politico"

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"Vorrei dire a Salvini di lasciar stare i simboli religiosi – ha detto nel suo intervento il senatore Luigi Zanda del Partito Democratico – È sacrilego farne un uso politico". "La nostra Costituzione – ha aggiunto – prevede elezioni ogni 5 anni, spetta al presidente della Repubblica decidere quando si vota, non a Salvini. E per questo, presidente Casellati, mi sarei aspettato un intervento da parte sua, quando Salvini ha detto che in quest'Aula ci sono senatori liberi, i suoi, che vogliono elezioni subito, e senatori non liberi, quelli che ancora si interrogano su cosa sia meglio fare".

A cura di Annalisa Cangemi
17:32

Morra: "Salvini mostra il rosario, ma in Calabria è un gesto della criminalità organizzata"

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Matteo Salvini sfida Giuseppe Conte anche sui simboli religiosi. Mentre il presidente del Consiglio parla al Senato sulla crisi di governo e attacca il vicepremier proprio sull'utilizzo del rosario in politica, il leader della Lega, seduto al suo fianco, ne estrae uno dalla tasca del pantalone e lo bacia.

Poco dopo, quando la presidente del Senato Casellati dà la parola al senatore Nicola Morra, che è anche presidente della Commissione parlamentare Antimafia, il pentastellato dice: "In terra di Calabria ostentare il rosario, votarsi alla Madonna, dove c'è il santuario cui la ‘ndrangheta ha deciso di consegnarsi significa mandare messaggi che uomini di Stato, soprattutto ministri degli Interni devono ben guardarsi dal mandare. Ma sicuramente è stato per ignoranza, quindi padre perdonalo perché non sapeva quello che faceva".

A cura di Annalisa Cangemi
17:13

Bernini (FI) a Conte: "Vuole passare dal partner verde al partner rosso per restare lì dov'è"

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"Signor presidente del Consiglio, non pensa che tutto il tempo che ci avete fatto perdere in questa surreale crisi estiva del solleone abbia compromesso le possibilità degli italiani di essere tutelato da questo Parlamento? Signor presidente, il modo più facile per risolvere i problemi che lei ha elencato è andare al voto". Lo ha detto la capogruppo di Fi, Anna Maria Bernini, in aula al Senato. Che poi ha attaccato ancora il premier, accusandolo di voler semplicemente cambiare partner di governo, e di volersi preparare per guidare un Conte bis: "Lei in realtà vuole restare lì".

A cura di Annalisa Cangemi
17:00

Emma Bonino in Senato: "Dissociazioni postume di Conte da Salvini non sono convincenti"

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"Difficilmente, nella mia esperienza, ho visto un governo da cui mi sono sentita tanto estranea". La senatrice Emma Bonino è intervenuta in Aula. "Le dissociazioni postume da un ministro di cui si è coperto fino ieri ogni scelta atto decreto e comportamento mi sembrano troppo poco. Le due forze che hanno sostenuto il governo hanno agito identicamente e per questo le dico che le dissociazioni postume non sono convincenti".

"Se tutti i governi con una maggioranza parlamentare sono ugualmente legittimi non sono per questo ugualmente accettabili e questa deferenza a Mattarella mi pare voglia dire ‘mi pare che abbiamo combinato un pasticcio non sappiamo come uscirne ci aiuti lei".

"Un nuovo esecutivo basato sulla retorica anti parlamentare non sia accettabile e nemmeno un governo che volesse attuare la parte ‘gialla' del programma come se depurato dalla lega fosse condivisibile da chi non lo ha mai fatto quello che è certo è che il governo della demagogia è al capolinea".

A cura di Annalisa Cangemi
16:39

Renzi in Senato attacca Salvini: "Questo è il Parlamento non è il Papeete"

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Il senatore Matteo Renzi è intervenuto in Aula dopo che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato le dimissioni, e dopo che ha parlato anche il ministro degli Interni Matteo Salvini. "State rischiando di portare per la prima volta dopo 73 anni il Paese a un vuoto autunnale. Se non è mai successo un motivo ci sarà. Questo è il Parlamento non è il Papeete. Questo non è un colpo di Stato è un colpo di sole. Noi non abbiamo paura di andare al voto. Lei, ministro Salvini, ha fatto un governo con il 17% e non col 51% e questo governo ha fallito anche per sua responsabilità".

"Quando lei signor presidente del Consiglio, pubblica quel post rivolto al vicepremier Matteo Salvini (a proposito dei migranti sulla Open arms, ndr) quel post ha la nostra piena condivisione, ma la sua firma sulla decreto sicurezza non la condividiamo", ha aggiunto.

"Siamo felici che quest'esperienza di governo sia finita, ma daremo il nostro contributo affinché a pagare questa crisi non siano gli italiani", ha concluso Renzi.

A cura di Annalisa Cangemi
16:31

Salvini lancia l'ultimo appello ai 5Stelle: "Se volete completare le riforme noi ci siamo"

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Salvini, in conclusione del suo intervento, ha rivolto un appello ai Cinque Stelle: "Se avete voglia di costruire un percorso virtuoso, completare il percorso di riforme, con il taglio dei parlamentari, per bloccare l'aumento delle tasse, e poi andare al voto, noi ci stiamo. Non siamo il Renzi di turno. Viva la democrazia!".

A cura di Annalisa Cangemi
16:16

Salvini a Conte: "Uscire dai Palazzi non è un disvalore, ogni politico dovrebbe farlo"

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Salvini nel suo intervento si è rivolto direttamente al premier Conte: "Lei mi ha rimproverato per aver convocato le parti sociali. Sa perché l'ho fatto? Perché non li ascoltava nessuno". E ancora: "Non mi rassegno all'Italia disegnata al 2050 dall'Istat, quella dello zero virgola, quella delle regolette europee. Io non mi rassegno a un Paese impaurito e sempre più anziano", ha aggiunto.

"Poi non ho capito perché è considerato un ‘disvalore' l'uscire dai palazzi per ascoltare i cittadini. Secondo me è quello che deve fare un buon politico. Se quest'esperienza di governo è finita la colpa è dei ‘signor no'". Salvini ha ricordato quindi il voto per la Tav, che ha spaccato il governo. "Come si può pensare di riportare al governo Renzi? Auguri".

"Lei presidente (rivolto sempre a Conte ndr) fa un torto agli italiani se pensa che votino in base ai simboli religiosi. State facendo un torto al loro buon senso. Io non coltiverò mai la rabbia ‘Omnia vincit Amor'. Avete scelto il bersaglio: eccomi, pronto a sacrificarmi. Io non ho paura a mollare le nostre poltrone. Siamo gente libera che risponde solo al popolo italiano, non alla Merkel o a Macron. Ho un'idea di futuro, di figli, e di figli che hanno una mamma e un papà". E su queste parole la senatrice Cirinnà ha lanciato urla di proteste. "Siamo gli unici dittatori che vogliono il voto", ha detto poi Salvini ironicamente.

A cura di Annalisa Cangemi
16:05

Salvini in Senato: "Chi ha paura del giudizio degli italiani non è un uomo libero"

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Dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Conte, che ha annunciato le sue dimissioni, è intervenuto Salvini in Aula: "Rifarei tutto quello che ho fatto, con la grande forza di essere un uomo libero. E vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani. Chi ha paura del giudizio degli italiani non è un uomo libero. Salvini paragona poi il premier ai suoi avversari di sempre, citando Saviano e Travaglio: "Spiace scoprire dal premier di essere stato mal sopportato per un anno. Inefficace, pericoloso, autoritario… non ci voleva il premier per questo, bastava un Saviano, un Travaglio o un Renzi qualsiasi. Ma io porto a casa una Italia più sicura". Poi ha aggiunto: "La critica più surreale che mi è stata fatta è che non si fanno le crisi ad agosto".

"Se qualcuno pensava da settimane pensava a un cambio di alleanza bastava dirlo", ha detto Salvini.

A cura di Annalisa Cangemi
15:52

Conte si dimette: "Il governo è finito"

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L'intervento di Giuseppe Conte in Senato prosegue nonostante le frequenti proteste che si levano dai banchi. Tanto che la presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati è costretta a intervenire per placare l'Aula. "La crisi in atto compromette l'azione di questo governo, che qui si arresta. Ma c'è un gran bisogno di politica in Italia – ha continuato Conte – L'Italia può svolgere un ruolo chiave a livello internazionale. E nell'interesse comune occorre lavorare per assicurare sicurezza e prosperità". Alla fine del dibattito in Aula Conte ha annunciato che si recherà al Colle per dimettersi.

A cura di Annalisa Cangemi
15:37

Conte al Senato a Salvini: "Caro Matteo non abbiamo bisogno di chi chiede pieni poteri"

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Il presidente del Consiglio Conte ha elencato le diverse misure realizzate dal governo. Ai senatori che si sono lamentati dai banchi ha risposto: "È anche il vostro lavoro, questo". Poi si è rivolto direttamente al ministro degli Interni Salvini: "Caro Matteo il principio dei pesi e contrappesi è fondamentale per il nostro sistema democratico". E dopo aver citato Federico II di Svevia ha detto: "Non abbiamo bisogno di uomini che chiedono i pieni poteri, ma di persone con alto senso di responsabilità. Se avessi mostrato sensibilità istituzionale l'intera azione di governo ne avrebbe giovato. Ci sono state varie occasioni, in cui te l'ho fatto notare, anche in separata sede. Per esempio se avessi accettato di riferire in Senato sulla vicenda russa avresti evitato al tuo presidente del Consiglio di presentarsi al suo posto, rifiutandoti di condividere le informazioni di cui sei al corrente. Hai invaso in diversi casi le competenze degli altri ministri, creando sovrapposizioni e interferenze, incrinando la compattezza della squadra di governo".

A cura di Annalisa Cangemi
15:34

Conte contro Salvini: "Sei un opportunista". Proteste Lega, il ministro le stoppa ma polemizza

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Durissimo scontro al Senato, quando Conte ha dato dell'opportunista politico al ministro dell'Interno Matteo Salvini. Proteste dai banchi della Lega, con il ministro dell'Interno che fa ampi gesti per chiedere ai suoi di abbassare i toni. Lo scontro però prosegue quando Conte insinua che Salvini cercasse "solo un pretesto per andare al voto il prima possibile": a quel punto lo stesso Salvini protesta e viene rimbeccato dal capo del governo con un lapidario "parlerai dopo". Intanto, Salvini continua il suo show:

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A cura di Adriano Biondi
15:20

Conte in Senato: "Salvini segue interessi personali e di partito"

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"Questa crisi arriva in un momento molto delicato per l'Italia. Irresponsabile dunque da parte di Salvini innescarla", è un altro determinante passaggio delle comunicazioni del presidente del Consiglio in Senato. E su queste parole di Conte dall'Aula si solleva un boato di protesta. "Perché aprire la crisi in pieno agosto? – si chiede il premier – È un gesto di grave imprudenza istituzionale. Una decisione che è arrivata da parte del ministro degli Interni subito dopo aver incassato il sì al decreto Sicurezza Bis. Una decisione che definirei di opportunismo politico".

"Amici della Lega avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo. Avete offeso non solo il mio impegno personale. Passi. Ma avete offeso anche il lavoro svolto dai ministri. Avete offeso la verità dei fatti".

A cura di Annalisa Cangemi
15:15

Conte in Senato contro Salvini: "Decisione grave quella della Lega di interrompere il governo"

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La seduta in Senato per le comunicazioni del presidente del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula è iniziata poco dopo le 15. È il primo atto della parlamentarizzazione della crisi. "Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo, che è stata aperta dal ministro degli Interni. Sono qui perché credo che il confronto in quest'Aula sia il tassello fondamentale di una democrazia parlamentare. Il giorno 8 agosto il ministro Salvini ha diramato una nota, in cui era esplicitato che la Lega non era più disponibile a continuare questa esperienza di governo. È una decisione grave. Non posso permettere che questo passaggio istituzionale così delicato sia affidato ai social".

Due i possibili scenari che stanno circolando in queste ore in Senato: il Conte potrebbe attendere il dibattito in Aula successivo alle sue comunicazioni, ma non l'eventuale voto delle risoluzioni, prima di salire al Colle; oppure il presidente del Consiglio potrebbe presentare le dimissioni al capo dello Stato Mattarella subito dopo le sue comunicazioni.

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A cura di Annalisa Cangemi
14:45

Da M5S nessuno spiraglio per Salvini: "Con lui si perde tempo"

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Sul Blog delle Stelle un post, uscito poco prima dell'intervento in Aula di Conte, non lascia spazio a possibili aperture nei confronti dell'alleato di governo Matteo Salvini: "Il ministro Salvini, fra un comizio e un mojito, è alla ricerca di un ‘centro di gravità permanente' che, suggeriva Battiato, non gli faccia mai cambiare idea sulle cose e sulla gente. ‘Suo malgrado' qui c'è una forza come il M5S che ha invece deciso di agire in maniera decisa e credibile. Non c'è tempo da perdere con chi si dimostra inaffidabile, dobbiamo pensare agli interessi degli italiani". Il post ha un titolo evocativo: "le capriole di Salvini".

A cura di Annalisa Cangemi
14:41

Forza Italia: "Se presentiamo risoluzione di sfiducia al governo? Aspettiamo discorso di Conte"

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"Valuteremo dopo aver ascoltato le comunicazioni del premier Giuseppe Conte" se presentare una risoluzione di ‘sfiducia' al governo. Lo ha detto la capogruppo al Senato di FI, Anna Maria Bernini, uscendo dalla riunione del suo gruppo, ancora in corso a Palazzo Madama, spiegando quale sarà la posizione che assumeranno gli Azzurri.

A cura di Annalisa Cangemi
11:53

Romeo (Lega): "Governo giallo-verde bis? Mai dire mai. Ma nessuna marcia indietro di Salvini"

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Il capogruppo della Lega in Senato Massimiliano Romeo, in un'intervista al Messaggero, non si sbilancia su quello che accadrà oggi in Senato dopo il discorso del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, "in base a quello che dirà il premier, ci sarà la replica di Matteo Salvini. Diciamo che al momento non ci sono atteggiamenti pregiudiziali". Romeo ricorda che la mozione di sfiducia a Conte "non è stata calendarizzata, in base alle comunicazioni che farà in aula si potranno presentare però delle risoluzioni. Vedremo cosa accadrà a Palazzo Madama". E su una nuova esperienza giallo-verde risponde: "Mai dire mai. Certo dovrebbe essere un governo del sì. Come non è stato finora".

Romeo poi smentisce che da parte di Salvini sia in atto una sorta di "marcia indietro" e ribadisce che la via maestra "rimane quella delle elezioni: Salvini ha fatto la cosa più sensata che poteva fare, certificando che questo governo era arrivato al capolinea. Così non si poteva più andare avanti". L'ipotesi di un'alleanza Renzi-Boschi -M5S, poi, la definisce "una tragedia" perché così l'Italia "perderebbe sovranità, ritorneremmo sotto lo schiaffo della Merkel. Stento a credere che i miei colleghi del M5S possano spingersi fino a tanto". E sul timore della Lega di finire all'opposizione risponde: "Se dovessi fare un calcolo utilitaristico direi di no. Anzi, con un esecutivo M5S-Renzi noi arriviamo in pochi mesi al 60%. Ma è giusto dare la parola agli italiani". Ad aprire la crisi di governo, "Salvini è stato coraggioso e coerente. Non abbiamo paura, le scelte del nostro segretario sono state a lungo meditate e fatte unicamente per il bene del paese e dei cittadini".

A cura di Annalisa Cangemi
11:06

Crisi di governo, Calenda: "No a esecutivo Frankenstein, sarebbe la fine del Pd"

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Un governo con i Cinquestelle "continuo a pensare che rappresenterebbe la fine del Pd. Si possono fare governi con chi ha idee diverse, non con chi ha valori diversi".È quanto afferma l'ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, in un'intervista a Repubblica. Per l'eurodeputato, andare a elezioni subito "è indispensabile". E spiega: "Non risorgeranno scappando dalle elezioni. I sovranisti si battono con idee nuove, coraggio e una classe dirigente all'altezza. Non con governi Frankenstein che hanno come unico obiettivo l'autopreservazione. Se la classe dirigente dell'opposizione non si sente in grado di affrontare le elezioni, si cambia la classe dirigente, non ci si allea con gli avversari antidemocratici per evitarle".

Secondo Calenda, poi, se c'è una cosa che questa crisi mostra "è il trasformismo e la spregiudicatezza di tutta la classe politica. Da Grillo a Renzi, da Salvini a Di Maio. È un discredito che amplierà il solco tra cittadini e politica, in un momento in cui dovremmo riportare le persone all'impegno". Da Conte, oggi in Senato, si aspetta "tutto o il contrario di tutto. È stato il presidente del Consiglio del peggior governo. Spero che il Pd non lo innalzi al ruolo di statista, sarebbe l'ultima beffa". Secondo l'europarlamentare dem, poi, per disinnescare l'aumento Iva "bisognerebbe partire dalla cancellazione di Quota 100 e dalla revisione del reddito di cittadinanza, cancellando le tante cose ridicole come i navigator. È plausibile che il governo con i 5S lo faccia?". Su Renzi, dice che "Ora chiama disertore chi è rimasto coerente con le idee che aveva". E i renziani "Hanno portato in politica un fanatismo molto simile a quello dei 5Stelle".

A cura di Annalisa Cangemi
11:01

Crisi di governo, Renzi: "Nessuno di noi chiederà poltrone. Non voglio fare il commissario"

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"Mi sembra saggio che nessuno di noi stia dentro il governo, io non ci sarò. Nessuno di noi chiede la benché minima poltrona, anche quella di commissario". Lo ha riferito Matteo Renzi ai microfoni di Radio 24. "Questo dibattito è politichese: il governo populista ha fallito. Per 14 mesi ci hanno detto – ha aggiunto il senatore dem – che loro erano la speranza e avrebbero rivoluzionato l'Italia, dicevano che avrebbero governato per 30 anni con questa opposizione, invece non sono arrivati neanche a 30 mesi". Renzi auspica adesso un esecutivo istituzionale.

In un post su Facebook l'ex segretario dem ed ex presidente del Consiglio ha scritto: "Si prende atto del fallimento del Governo del Cambiamento. Noi lo abbiamo detto ogni giorno in questi mesi, loro lo hanno capito solo nelle ultime settimane. E oggi il Governo Populista annuncia le dimissioni. Si chiude dopo 14 mesi una delle peggiori esperienze della storia repubblicana. Hanno preso il PIL a + 1.7% e lo hanno azzerato. Hanno detto “La pacchia è finita” a migliaia di ragazze e ragazzi in fuga dalla guerra e dalla fame. Hanno isolato l’Italia a livello internazionale e nei tavoli europei. Hanno vinto con la propaganda e le FakeNews, ma dopo 14 mesi sono stati sconfitti dalla realtà". Poi ha aggiunto: "Tutta Europa adesso sa che i populisti funzionano in campagna elettorale, falliscono al Governo".

A cura di Annalisa Cangemi
10:34

Crisi di governo, è il giorno di Giuseppe Conte

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Alle 15 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parlerà in Senato. Dopo l'intervento del premier comincerà il dibattito e si potrebbe arrivare al voto sulle risoluzioni. Il 20 agosto, come data per le comunicazioni di Conte in Senato, è stata votata a maggioranza dai senatori del M5S, Pd e LeU, che la scorsa settimana hanno battuto in Aula Lega, FdI e Forza Italia, bocciando le mozioni presentate dal centrodestra che avrebbero anticipato la parlamentarizzazione della crisi. Dopo il discorso di Conte, in cui è previsto anche un duro j'accuse nei confronti di Salvini, il capo dell'esecutivo potrebbe salire al Colle per dimettersi. A quel punto la palla passerà a Mattarella, che potrebbe verificare l'esistenza di una nuova maggioranza in Parlamento.

Il M5S ha fatto sapere di non essere più disposto a sedersi al tavolo con la Lega per ricucire lo strappo: Luigi Di Maio a questo punto potrebbe avviare con il segretario del Pd Nicola Zingaretti una fase di trattativa per dare vita a un nuovo governo. Il segretario dem ha ribadito la sua linea: o nasce un governo forte, quindi di lunga durata, o si va al voto. Salvini continua a ripetere che terrà il telefono acceso per gli alleati fino all'ultimo momento utile. "Ritirare i ministri? Dipende da quello che dice Conte – ha detto il leader della Lega questa mattina a Radio 24 – Il futuro del Paese nasce da un discorso contro Matteo Salvini? Non credo, spero si parli di Europa, di giustizia, di tasse e di altro ancora. O almeno di questo parlerò io". Salvini in questi giorni non ha avuto colloqui né con l'alleato pentastellato né con Conte: "Io so quello che farà la Lega. Se qualcuno ha già scelto una maggioranza alternativa e si stanno distribuendo ministeri tra Pd e 5 Stelle, allora il problema non è mio ma del Paese", ha precisato.

A cura di Annalisa Cangemi
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