Dopo una serrata trattativa M5S e Pd potrebbero aver trovato l'accordo sul nome del futuro presidente del Consiglio, ancora Giuseppe Conte. Di Maio e Zingaretti devono però trovare l'accordo sui ministri e sui temi della politica economica. Al Quirinale oggi è iniziato il secondo giro di consultazioni. Si continua domani mercoledì 28.
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Iniziato nuovo vertice tra PD e 5 Stelle. Patuanelli: "Di Maio dovrà avere un posto nel governo"
E' iniziato poco dopo le 8 e 30 l'ennesimo vertice per la formazione di un governo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Il dialogo tra le due compagini è incentrato prevalentemente sul ruolo che avrà Luigi Di Maio: una sua riconferma come vicepremier risulterebbe decisamente indigesta al PD, che tuttavia ha fatto sapere di non voler porre veti. "I veti non sono mai positivi" ha dichiarato Stefano Patuanelli, capogruppo M5S al Senato, affermando comunque che per Di Maio dovrà esserci un posto nel prossimo eventuale esecutivo. "Stiamo lavorando sui contenuti" assicura intanto il capogruppo dem dei deputati Graziano Delrio. Insomma, il clima sembra essere disteso anche se sull'accordo pende l'incognita di un eventuale voto degli iscritti del Movimento 5 Stelle sulla piattaforma Russeau.
Conte bis, Giorgetti: "Noi non invocheremo la piazza, seppelliremo questo governo con i voti"
"Noi non invocheremo la piazza, aspetteremo con pazienza tutte le occasioni di voto in cui il popolo potrà pronunciarsi, e seppelliremo questo governo sotto a un valanga di voti", ha sottolineato il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti.
Conte bis, Pd: "Rischia di saltare tutto, Di Maio rivendica la vicepresidenza del Consiglio"
Di nuovo in bilico la trattativa tra M5s e Pd per la formazione del governo. "Rischia di saltare tutto, perché Luigi Di Maio è tornato a rivendicare la vicepresidenza del Consiglio". Lo affermano fonti Pd, quando il clima tra i due partiti che stanno portando avanti la trattativa per un governo giallo-rosso sembravano più disteso.
Conte bis, Di Maio: "Governo Pd-M5S sarà votato su Rousseau, iscritti hanno l'ultima parola"
"Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella domani completerà il secondo giro delle consultazioni e ascolterà le valutazioni dei gruppi parlamentari delle varie forze politiche. Il MoVimento 5 Stelle ha messo sul piatto dieci punti per l’Italia come base per qualsiasi discussione". In un post sul blog delle Stelle a firma del capo politico del Luigi Di Maio, sono annunciate le prossime mosse del M5S: il nuovo esecutivo Pd-M5S verrà sottoposto al voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau. Le votazioni si terranno entro la prossima settimana.
"Il confronto tra le forze politiche su questa base sarà portato avanti dal presidente del Consiglio che eventualmente domani potrebbe essere incaricato dal Presidente Mattarella. Alla fine di questo percorso ci sarà una proposta di progetto di governo che sarà stata condivisa tra le forze politiche che intendono entrare in maggioranza".
"Prima che venga sottoposta al Presidente della Repubblica, questa proposta sarà votata online su Rousseau dagli iscritti del MoVimento 5 Stelle. Solo se il voto sarà positivo la proposta di progetto di governo sarà supportata dal MoVimento 5 Stelle. Il voto dovrebbe avvenire entro la prossima settimana. Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l’ultima parola".
Conte bis, Giorgetti: "Questo governo è un investimento per la Lega e per Salvini"
"Questo governo lo vedo come investimento per la Lega e per Salvini, è la morte del Movimento 5 Stelle e del Pd in una botta sola". Lo ha detto il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti dal palco della Berghem Fest di Alzano Lombardo. "Si tratta di avere pazienza", ha aggiunto. "Questo governo dura finché Renzi non lo fa saltare. Renzi con una mossa da guascone ne esce vincitore, gli va riconosciuto, perché ha la golden share", ha aggiunto.
"Questo è un Governo Conte, perché altrimenti non sarebbero stati in grado di farlo. Nasce con un Pd che annulla se stesso e un Movimento 5Stelle che annulla se stesso. Nasce come un GovernoMonti, un Governo tecnico. Se ci pensate bene non bisogna aspettare la fine per decretare la morte, la decreta la nascita stessa", ha detto ancora il sottosegretario.
Conte bis, rimane il no del Pd a Di Maio vice presidente del Consiglio
"In un governo guidato da un premier del M5s, non esiste che ci sia anche un vice del M5s". Il Pd continua a tenere il punto sul no a Di Maio vicepresidente del Consiglio. "Sul programma, ci sono stati dei passi in avanti", ammette chi sta seguendo la trattativa da vicino. A conferma di ciò, domani mattina dovrebbe esserci un nuovo incontro, alle 8.30, tra i capigruppo dem e quelli pentastellati. "Aspettiamo di capire cosa succede davvero dall'altra parte", spiega uno dei ‘negoziatori' in attesa di notizie dall'assemblea dei pentastellati. E di un incontro tra Di Maio e Zingaretti ancora non si parla. Non si sa ancora che ruolo dovrà avere il capo politico del Movimento nella nuova squadra di governo Ma di sicuro oggi un passo in avanti sulla premiership di Conte è stato fatto.
"La nota di oggi di Conte, di fatto non ha sciolto la questione del vice premier", sottolineano dal Pd, dove si auspicava un intervento più netto di Conte su questo. I dem continuando a pensare che se dovrà esserci un vice è naturale che sia unico e che sia del Pd (Orlando o Franceschini, i nomi che circolano). Eppure, tra i democratici si è diffuso un certo ottimismo sul fatto che si sia davvero vicini alla chiusura dell'intesa. "Penso che il dialogo andrà a buon fine", sottolinea Emanuele Fiano.
Trattativa Pd-M5S, Spadafora: "Situazione di stallo? No tutto procede"
"No non mi sembra, tutto procede". Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora entrando a Palazzo Chigi e rispondendo a chi chiede se ci sia uno stallo nei negoziati per la formazione del governo giallo rosso.
Trattativa per il Conte bis, M5S: "Con il Pd buon clima, domani continueremo a lavorare"
"Abbiamo lavorato in un buon clima e domani continueremo". Così il capogruppo del M5S al Senato, Stefano Patuanelli, al termine dell'incontro con la delegazione del Pd, svoltosi alla Camera, nell'ambito delle trattative per la formazione del nuovo governo. A chi gli ha chiesto se sia ottimista, Patuanelli ha risposto: "Io sono ottimista di natura, quindi…". Quanto ai ruoli nel possibile nuovo esecutivo, l'esponente del M5S ha chiarito: "Non abbiamo parlato di nomi", specificando che il confronto si è sviluppato solo sui programmi.
Intanto è iniziata l'assemblea dei parlamentari dei 5 Stelle nell'auletta dei gruppi a Montecitorio. Da quanto si apprende, al momento non c'è il leader politico Luigi Di Maio.
Trattativa Pd-M5S, la delegazione dem: "Non abbiamo parlato di nomi, solo del programma"
È terminata da poco la riunione delle delegazioni M5s e Pd alla Camera. Il tavolo è durato circa un'ora e mezzo. "Non abbiamo parlato di nomi, non era questa la sede. Il lavoro continua in modo profittevole", ha commentato Marcucci con i giornalisti. "È stata una riunione serena", ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, al termine dell'incontro. Poi Paola De Micheli ha aggiunto: "Abbiamo approfondito i punti per una base comune di programma".
Non è escluso un nuovo incontro in serata tra Zingaretti e Di Maio.
Crisi di governo, direzione nazionale del Pd domani alla Camera
La direzione nazionale del Pd si svolgerà domani a partire dalle ore 10 nell'auletta dei gruppi parlamentari di Montecitorio. Lo rende noto il Pd.
Crisi, Bonino al Quirinale: "Governo sembra un oggetto misterioso, non possiamo dare fiducia"
"+Europa non ritiene alle condizione date di poter dare fiducia a un governo che sembra un oggetto misterioso: noi non compriamo a scatola chiusa. Ci dobbiamo quindi riservare un giudizio definitivo a quando saranno più chiari gli obiettivi", che per +Europa sono ancoraggio europeo, immigrazione, giustizia, sostenibilità ambientale. Lo dice Emma Bonino uscendo dal colloquio con Mattarella al Quirinale.
Crisi, De Petris (LeU) al Colle: "Sosterremo governo di svolta, ma no a risiko di poltrone"
"Abbiamo confermato la disponibilità di Leu a verificare la possibilità di dare vita a un governo di svolta di cui il Paese ha bisogno senza veti o pregiudiziali sui nomi: non serve un risiko di poltrone". Lo dice Loredana De Petris di Leu al termine della consultazione al Quirinale. "Abbiamo espresso preoccupazione per l'incertezza in cui ci si trova con la congiuntura economica difficile e rischiosa. La necessaria discontinuità si vede non dai nomi ma dai programmi e dalle scelte politiche su temi determinanti come ambiente, temi sociali e diritti civili", ha concluso.
Crisi di governo, Marcucci: "Di Maio vicepremier? Nessun veto. Zingaretti non sarà nella squadra"
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti non farà parte della squadra di governo? "Direi di no e direi di poterlo confermare", ha detto il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci entrando a Montecitorio. Sul resto della squadra di un nuovo governo Pd-M5s, Marcucci ha aggiunto: "Credo che il nodo della definizione degli organigrammi andrà affrontato e risolto in tempi rapidi". Marcucci però ha aggiustato il tiro riguardo al veto su Di Maio vicepremier, una possibilità che fino a poche ore fa non era contemplata dai dem: "Non abbiamo veti nei confronti di nessuno, ora ci interessa lavorare su programmi, è il motivo per il quale siamo qua". E per il Pd è meglio avere un unico vicepremier? "Crediamo sia meglio, però vedremo", ha aggiunto.
Crisi di governo, Matteo Salvini: "Trump fa il tifo per Conte? Sono in silenzio stampa"
"Sono in silenzio stampa perché sono con la bimba". Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, lasciando la sua abitazione romana, ha risposto così all'AdnKronos sul tweet di Donald Trump che augura a Giuseppe Conte di guidare il nuovo esecutivo. Il leader della Lega, in abbigliamento casual, con tanto di cappellino con visiera, è entratp in auto con la figlia Mirta e il personale di servizio, seguito a ruota dal ministro Lorenzo Fontana, anche lui con famiglia. "Non abbiamo parlato di nulla – ha detto Lorenzo Fontana – perché siamo con le famiglie".
Tweet endorsement di Trump, Giuseppe Conte: "Sono orgoglioso"
Il tweet del presidente americano Donald Trump, a quanto si apprende, è stato accolto con apprezzamento dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A rendere particolarmente "orgoglioso" il premier, si apprende ancora, è stato il riconoscimento di aver agito sempre con la massima determinazione nel difendere l'interesse nazionale, pur essendo leale nei confronti di tutti i partner. Riconoscimento ribadito solo qualche giorno fa anche dal Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Conte bis, Toninelli: "Accordo con il Pd? Non è semplice ma siamo a un bivio"
"Luigi in primis e tutto il M5S stanno lavorando per il bene del Paese. Accordarsi col Pd? Non è semplice e ve lo dice chi ha condotto in prima linea la battaglia per salvare la Costituzione dall'attacco di Renzi. Ma oggi la situazione è diversa. Siamo di fronte a un bivio. Da una parte c'è il rischio dell'abisso per l'Italia. Dall'altra parte la possibilità di scrivere a quattro mani un accordo con il Pd di Zingaretti, in cui le parti, pur radicalmente diverse, possano vincolarsi ai punti in esso contemplati". Lo ha scritto il ministro dei trasporti Danilo Toninelli su Facebook.
Conte bis, riunione tra capigruppo M5S e Pd per lavorare su un documento comune
Alle 18 è previsto un incontro tra i capigruppo M5s e Pd per iniziare a lavorare sulla redazione di un documento condiviso. I capigruppo del M5s di Camera e Senato, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, dopo la riunione con il capo politico Luigi Di Maio, hanno lasciato palazzo Chigi senza rilasciare dichiarazioni. Alla riunione partecipano Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli per il M5s, e Graziano Delrio e Andrea Marcucci per i dem. Con loro i vicepresidenti dei gruppi M5s Francesco Silvestri e Gianluca Perilli e la vicesegretario del Pd Paola De Micheli e il coordinatore della segreteria Andrea Martella.
PD conferma: Di Maio non può fare il vicepresidente del Consiglio in un Conte bis
"Con uno schema di questo tipo (Conte riconfermato alla Presidenza del Consiglio, ndr), Di Maio vicepresidente del Consiglio non è possibile". Così Marcucci, capogruppo del Partito Democratico al Senato, rispondendo a una nostra domanda chiude alla possibilità che il capo politico del Movimento 5 Stelle torni a fare il vicepremier in un esecutivo guidato da Giuseppe Conte.
Conte bis, dal Pd insistono: "Di Maio continua a chiedere la vicepresidenza del Consiglio"
"Luigi Di Maio insiste nel chiedere la vice presidenza del Consiglio alla quale aggiungerebbe una delega, forse la Difesa". Lo affermano fonti parlamentari dei dem. "Così facendo vuol ripetere lo schema che ha portato al fallimento la precedente esperienza del governo, con la tenaglia dei due vicepremier su Giuseppe Conte. Una richiesta – aggiungono le stesse fonti – che non è stata smentita" da Di Maio.
Intanto è iniziata cabina di regia del Nazareno con il segretario Nicola Zingaretti, il presidente del partito Paolo Gentiloni, i due vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli, i capigruppo Dario Marcucci e Graziano Delrio e le due vicepresidenti dell'assemblea Debora Serracchiani e Anna Ascani.
Orfini (Pd): "Salvini chiude i porti e Conte tace. Discontinuità è smetterla con politiche disumane"
"Mentre contiamo decine di morti nel Mediterraneo, Matteo Salvini chiude i porti a chi ha salvato 101 esseri umani e annuncia che anche Elisabetta Trenta, ministro della Difesa, ha sottoscritto la scelta, mentre Giuseppe Conte tace. Per me discontinuità significa prima di tutto smetterla con queste politiche disumane. Subito". Così su Twitter Matteo Orfini, deputato dem, subito dopo la notizia del divieto di ingresso per la nave Eleonore, prima firmato da Salvini, e poco fa controfirmato anche dai ministri della Difesa e dei Trasporti Trenta e Toninelli.
Crisi di governo, l'endorsement di Trump per Giuseppe Conte presidente del Consiglio
"Si mette bene per l'altamente rispettato primo ministro della Repubblica italiana Giuseppe Conte. Ha rappresentato l'Italia con forza al G7, ama molto il suo Paese e lavora bene con gli Stati Uniti. Uomo di grande talento, spero rimanga premier". Con queste parole il presidente degli Stati Uniti Donald Trump fa il suo endorsement per Giuseppe Conte premier.
Torna il sereno, M5s: "Bene apertura PD su Conte, ora lavoriamo sui temi"
Dopo l'intervento di Palazzo Chigi per smentire le indiscrezioni che volevano la trattativa bloccata sul nome di Luigi Di Maio per il ministero dell'Interno e la vicepresidenza del Consiglio, arriva la nota del Movimento 5 Stelle che testimonia come nelle ultime ore si siano fatti molti passi in avanti verso la chiusura di un accordo. Si legge nella nota diffusa in questi minuti:
Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell'apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità
Ora si attendono gli esisti delle riunioni del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
Gallo (M5s) contro Di Battista: "Vuole voto o accordo con la Lega, farebbe meglio a tacere"
Polemiche all’interno del Movimento 5 Stelle dopo l’intervento di Alessandro Di Battista sui suoi canali social. L’ex deputato grillino ha infatti alzato ulteriormente la posta dell’accordo con il Partito Democratico, mettendo in primo piano la revoca delle concessioni autostradali al gruppo della famiglia Benetton, la riforma del settore sport (per “togliere potere clientelare dalle mani di Malagò”) e la legge sul conflitto di interessi.
Una lettura che non è andata giù ad autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle, come Luigi Gallo, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati, che su Twitter ha attaccato duramente Di Battista, accusandolo di volere il voto o il ritorno con la Lega:
La vicesegretaria del PD attacca Di Maio: "Basta ultimatum"
Resta alta la tensione tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, dopo il fallimento del vertice di ieri sera. Ora anche la vicesegretaria del Partito Democratico, Paola De Micheli, attacca i 5 Stelle e respinge al mittente quelli che considera degli ultimatum di Luigi Di Maio: "Sono tre giorni che il PD parla di proposte: salari, ambiente, sviluppo e imprese, infrastrutture, scuola e cultura. E il M5S risponde soltanto per ultimatum".
Sulla stessa linea anche il capogruppo del PD al Senato, Andrea Marcucci, che però chiede un passo indietro da parte di tutti:
M5s e PD ai ferri corti. Dem: "Vuole vicepresidenza e Viminale". Replica: "Falso, mai chiesto"
Ora Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono davvero ai ferri corti. Dopo l'infruttuoso vertice di quattro ore e l'annullamento dell'incontro di questa mattina, la polemica tra le delegazioni dei due partiti sale di tono e ha i contorni di un vero e proprio scontro politico. Il Partito Democratico fa sapere che l’accordo di governo rischia di saltare "per l’ambizione personale di Di Maio che vuole diventare Ministro dell’Interno e vice premier", lasciando intendere che il capo politico dei 5 Stelle abbia posto una sorta di ultimatum ai democratici. Durissima la replica a stretto giro del Movimento 5 Stelle, che smentisce che Di Maio abbia mai chiesto poltrone: "Per noi vengono prima i temi, mai parlato del Viminale".
Trattativa bloccata: M5s non incontrerà più il PD senza un'indicazione chiara su Conte
Quella che sembrava solo una schermaglia tattica è diventata una frattura profonda, molto complessa da sanare. Il Movimento 5 Stelle fa sapere che senza una indicazione chiara, esplicita e netta del Partito Democratico sul nome di Giuseppe Conte per la Presidenza del Consiglio non ci saranno nuovi incontri. Stando alla ricostruzione dei 5 Stelle, dopo l'incontro di circa 4 ore di ieri sera, Nicola Zingaretti non avrebbe dato come unica soluzione il nome di Conte per la guida del governo. Da qui lo stop alle trattative.
Così in una nota stampa:
In una fase cosi delicata per il Paese non c’è tempo da perdere. Noi stiamo lavorando intensamente per dare risposte immediate ai cittadini. E dobbiamo sbrigarci perché il tempo stringe.
Nel partito democratico, però, hanno ancora le idee confuse. Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato ne di temi ne di legge di bilancio.
Così non va proprio bene.
Ieri dopo 4 ore di incontro non si è arrivati a nulla. Così non si può lavorare. O si cambia atteggiamento o è difficile.
Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte.
Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte. Se si vuole il voto lo si dica apertamente.
Il M5S è la prima forza politica in Parlamento, lo ricordiamo a tutti.
Termina il vertice fiume: resta nome Conte, non c'è accordo sulla manovra economica
Termina dopo circa 4 ore il confronto a Palazzo Chigi tra Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti, Giuseppe Conte e Andrea Orlando. Una riunione fiume, per dirimere i tanti nodi legati all'accordo di governo fra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Non ci sono state dichiarazioni ufficiali, ma fonti del Partito Democratico fanno sapere che restano molti punti da chiarire dal punto di vista programmatico, parlando di "strada in salita" perché non vi sarebbe accordo sulle ricette in materia di politica economica. Fonti del M5s ribadiscono di attendere una parola definitiva dal PD su Giuseppe Conte. Si riprenderà a trattare domani.
Quella di oggi, come vi abbiamo raccontato, è stata una giornata campale, con le voci sulla convergenza del PD sul nome di Giuseppe Conte che si sono sommate a quelle sul rilancio da parte del Movimento 5 Stelle, che aveva deciso di sedersi al tavolo delle trattative con richieste di partenza molto rilevanti, trovando la netta contrarietà della segreteria democratica. Il clima è tornato più disteso grazie alla mediazione di Giuseppe Conte, in precedenza raggiunto telefonicamente da Nicola Zingaretti quando era ancora a Biarritz per il G7, il quale si è reso il garante dell'accordo, cercando di mediare fra le parti. Mediazione che dovrà necessariamente proseguire anche nelle prossime ore.
Zingaretti ottimista: "Passi avanti, confronto partito davvero"
Il segretario del Partito Democratico è brevemente concesso ai giornalisti, in una pausa delle trattative che porteranno alla formazione del nuovo governo. Zingaretti ha smentito i retroscena che vogliono un accordo su tutta la linea, ma ha spiegato di essere ottimista e fiducioso sulla possibilità di "dare un governo all'Italia", soprattutto in virtù del fatto che "il confronto è finalmente partito", in particolare sui contenuti. Non ha chiarito se permanga o meno il nodo sulla indicazione di Giuseppe Conte come Presidente del Consiglio (fonti qualificate hanno confermato a Fanpage.it come l'accordo sul Conte bis sia praticamente fatto), ma si è detto contento di come stanno procedendo le trattative, rimandando all'incontro di stasera alle 21.
Conte 2.0, colloquio Zingaretti Di Maio a Palazzo Chigi durato mezz'ora
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha lasciato Palazzo Chigi dopo aver incontrato il leader del M5S, Luigi Di Maio. Il colloquio è durato poco più Di 20 minuti. Entrambi i leader si sono allontanati senza rilasciare dichiarazioni. Fonti del Nazareno hanno però dato ormai per certo l'accordo raggiunto per un Conte 2.0, un governo guidato dal presidente del Consiglio dimissionario e una squadra dei ministri, ancora da definire, con dentro i big dei due partiti.
Conte bis, c'è l'accordo. Meloni: "I 5S sono diventati il tonno, chiusi nel Palazzo con il Pd"
"I M5S sono diventati il tonno: si sono chiusi nella scatoletta e non ne vogliono più uscire: sono asserragliati e trattano con quelli che gli italiani erano certi di voler mandare a casa per fare un nuovo governo sulla pelle dei cittadini. Sono chiusi nel palazzo a trattare con il Pd", ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni.
"È la fine – sostiene Meloni – di qualunque credibilità per un movimento che doveva rappresentare il cambiamento e invece si è dimostrato la peggiore partitocrazia. Avremo un governo che serva solo a garantire una poltrona ad alcuni e gli interessi di una serie di poteri che quelli che vincerebbero le elezioni non garantirebbero, a partire dalla Francia".