La diretta delle consultazioni al Quirinale dopo le dimissioni di Conte, che hanno aperto ufficialmente la crisi di governo. Si sono conclusi gli incontri con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, e con il presidente della Camera, Roberto Fico, che ha detto lasciando il Quirinale: "Stiamo tutti lavorando per il bene del Paese". Si prosegue domani e venerdì con i partiti, secondo il calendario stabilito dal Quirinale. Matteo Renzi punta il dito contro la caccia ai responsabili: "Quello che sta accadendo in Parlamento è uno scandalo". Il M5s risponde: "Da Renzi ancora atteggiamenti incomprensibili e scellerati, non gli interessa l'Italia. Serve responsabilità". Forza Italia, intanto, subisce un'altra fuoriuscita: è il senatore Luigi Vitali, che ha annunciato di abbandonare il suo gruppo per sostenere Conte.
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Rampelli (FdI): "La sovranità popolare è nelle mani dei poltronisti"
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei deputati e parlamentare di Fratelli d'Italia, ha scritto un lungo post su Facebook: "Oggi con la crisi di governo, la formazione di un nuovo gruppo parlamentare con i prestiti provenienti anche dal Pd, la responsabilità del Parlamento è altresì evidente, così come è stata evidente in tutte le 66 crisi di governo dalla storia repubblicana".
"La sovranità appartiene al popolo – attacca Rampelli – ma in Italia pare che la democrazia parlamentare non debba essere la modalità con la quale i cittadini esercitano la sovranità. Infatti chi incoraggia i trasformismi, una tipologia ontologicamente corruttiva, si fa piuttosto scudo della democrazia parlamentare, né la esercita né la difende. La vera metastasi della politica italiana è questa abituale consuetudine di vendere parlamentari a chi può comprarli con seggi elettorali. La Repubblica dei poltronisti… Fin quando non si passerà dalla fiducia dei venduti alla democrazia vera, diretta o parlamentare non farebbe differenza, con l’elezione diretta del presidente della Repubblica l’Italia sarà per sempre ostaggio di questi poltronisti.
Di Battista d'accordo con Lezzi, Renzi fuori dal Governo? "Chapeau"
Alessandro Di Battista ha commentato il post in cui Barbara Lezzi, senatrice del Movimento 5 Stelle, chiedeva un nuovo governo Conte ma senza Matteo Renzi. Secco il commento del giornalista grillino: "Chapeau". Nel suo post Lezzi ha scritto: "Renzi ha occupato l'intero palcoscenico mediatico per giorni con il solo scopo di denigrare il Presidente Conte. Non ci sto. Renzi deve restare fuori dal nuovo governo che deve essere presieduto da Conte".
Bellanova: "Italia Viva non mette veti, impone temi veri"
Rilanciando la sua intervista al Quotidiano del Sud, l’ex ministra e senatrice di Italia Viva, Teresa Bellanova, sottolinea che il suo partito “non mette veti: impone temi veri, quelli che molti si ostinano a derubricare rincorrendo le formule della politica politicante. E un unico obiettivo: il punto di equilibrio più avanzato nel solo interesse del Paese. Non è una formula astratta: significa lavorare da subito per garantire al Recovery quella qualità che ancora manca, e cambiare passo in modo evidente”.
Lezzi (M5s): "Avanti con Conte e Renzi deve restare fuori dal governo"
La senatrice del Movimento 5 Stelle ed ex ministra, Barbara Lezzi, torna a chiedere che qualsiasi governo nasca lasciando fuori Matteo Renzi: “Non ci sto. Renzi deve restare fuori dal nuovo governo che deve essere presieduto da Conte. Non mi interessano le critiche sui transfughi, su Ciampolillo, su questo o su quello. Abbiamo detto mai più con Renzi e questo deve avere un valore. Deve avere un peso. E deve essere difesa la nostra intenzione”. In un post su Facebook Lezzi continua: “Confesso il mio disagio, il mio disorientamento nell'ascoltare colleghi che, in totale assenza di pudore, aprono a Renzi come se niente fosse successo”.
Salvini: “Disposti a parlare di temi reali con tutti, ma difficile che il Pd lo voglia fare”
Il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando con i cronisti torna a commentare la situazione determinata dalla crisi di governo: “Chi vuole pace fiscale, azzeramento della burocrazia e del codice degli appalti, riforma della giustizia, si siede al tavolo con la Lega e con il centrodestra”. Il segretario del Carroccio prosegue: “Se Conte non avrà i numeri, come non li avrà, siamo disponibili a discutere di temi reali. Via maestra è quella delle elezioni. Chi volesse parlare di temi reali può dialogare con il centrodestra, credo che sia difficile lo voglia il Pd, ma noi siamo curiosi e pronti a dialogare con tutti”.
Governo, a che ora iniziano le consultazioni e dove seguirle: il calendario di oggi
Partiranno alle 17 di oggi, mercoledì 27 gennaio, le consultazioni al Quirinale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. I colloqui al Colle inizieranno con la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e proseguiranno alle 18 con il presidente della Camera, Roberto Fico. Per i gruppi parlamentari bisognerà attendere domani e dopodomani, quando saliranno al Colle tutti i partiti. Sarà possibile seguire in diretta streaming le consultazioni sul canale YouTube della presidenza della Repubblica e sul sito www.quirinale.it.
Senatrice Rojc passa a gruppo responsabili: “Aiuto costituzione gruppo europeista ma resto nel Pd”
La senatrice Tatjana Rojc è passata dal gruppo del Pd a quello appena costruito degli Europeisti-Male-Centro Democratico. In molti parlano di un ‘prestito’ per consentire la nascita del gruppo e così lei spiega la sua decisione: “In questa fase particolarmente complessa ho dato il mio aiuto tecnico alla costituzione di un gruppo europeista che contribuisca a rafforzare e stabilizzare un nuovo Governo. La mia iscrizione al gruppo Maie è stata concordata con il mio partito, cui resto iscritta e militante. Confido che questo atto possa dare una mano alla costruzione di una maggioranza solida all'altezza dei problemi enormi che il Paese sta affrontando. Confermo immutata l'attenzione al territorio del Friuli Venezia Giulia di cui sono espressione e in particolare alla minoranza slovena in Italia, che ho l'onore di rappresentare in Parlamento”.
Al via le consultazioni, cosa diranno i gruppi parlamentari a Mattarella
Le consultazioni del capo dello Stato, Sergio Mattarella, inizieranno quest'oggi con i presidenti di Camera e Senato. Da domani, giovedì 28 gennaio, toccherà invece ai partiti. Ma cosa chiederanno i gruppi parlamentari al presidente della Repubblica? Quali saranno le posizioni dei partiti di maggioranza e opposizione? Cerchiamo di capire cosa diranno da una parte Movimento 5 Stelle, Pd, Leu e Italia Viva e dall'altra Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Udc e Cambiamo.
Ascani (Pd) ribadisce: “La nostra linea è la stessa, Conte è punto equilibrio più avanzato”
Intervenendo a L’aria che tira, su La7, la viceministra dell’Istruzione ed esponente del Pd, Anna Ascani, ribadisce: “La linea del Pd è sempre stata questa: questa crisi è incomprensibile e Conte è evidentemente il punto di equilibrio più avanzato di una coalizione che deve essere ampliata. È evidente che servono numeri più ampi e queste ore vanno utilizzate anche per questo. Il punto di equilibrio è Conte, è un fatto di buon senso”. Secondo Ascani il punto è che tutti i partiti di maggioranza fanno il nome di Conte, motivo per cui non ha senso considerare altre ipotesi per ora: “La posizione del Pd è questa, verrà ribadita oggi nella direzione nazionale, non è mai cambiata”. In riferimento al dialogo con Matteo Renzi e Italia Viva, Ascani commenta: “Nessun veto, nessun risentimento, però a riaprire le porte e a costruire i ponti deve essere chi li ha tagliati”.
La ricetta di Cottarelli per uscire dalla crisi: "Unica soluzione è un Conte ter"
Secondo Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui Conti pubblici, l’unica soluzione al momento è un Conte ter. Chi spera “in un governo guidato da me resterà deluso”, scherza Cottarelli in un’intervista a La Stampa. “La soluzione è un Conte ter, con una maggioranza simile a quella che ha sostenuto l’ultimo esecutivo. Se non ci riescono, allora vedo le elezioni”, afferma.
Della Vedova (+Europa): “Operazione europeisti sgangherata, serve altro premier e maggioranza ampia"
Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, critica l’idea di un governo europeista dopo la crisi formalizzata dalle dimissioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "L’idea di affidare le sorti del governo che affronti con efficienza la più grande vaccinazione di massa e investa non per le prossime elezioni ma per le future generazioni 209 miliardi di risorse europee a un gruppo eterogeneo e litigioso di 9/10 senatori, impegnati in una legittima ma sgangherata operazione trasformista imbellettata dalla nobile etichetta di ‘europeisti' per il Conte ter, dice tutto sulla necessità di un altro Premier e un'altra più ampia maggioranza. È possibile, si provi, si faccia”.
Nasce il gruppo dei responsabili, ma non c’è Sandra Lonardo Mastella: “Sono fuori”
Nel gruppo dei responsabili, ufficialmente costituto al Senato con il nome ‘Europeisti-Male-Centro Democratico’, non ci sarà Sandra Lonardo Mastella. “Sì, in effetti sono fuori dal gruppo che sarebbe nato in Senato. Non ho mai firmato”, conferma la senatrice all’Adnkronos.
Nasce ufficialmente gruppo responsabili al Senato: si chiameranno 'Europeisti', presidente è Fantetti
Il gruppo dei responsabili al Senato si è ufficialmente costituito. Si chiamerà Europeisti-Maie-Centro Democratico e il presidente sarà Raffaele Fantetti. Sono stati raggiunti, quindi, i 10 senatori necessari per formare un gruppo a Palazzo Madama. Non ha aderito alla fine Sandra Lonardo Mastella, mentre si sono aggregati due senatori finora appartenenti ad altri gruppi: Gianni Marilotti (ex M5s) delle Autonomie e Tatjana Rojc del Pd. Gli altri componenti del gruppo sono: Maurizio Buccarella, Adriano Cario, Andrea Causin (che è anche vice-presidente), Saverio De Bonis, Gregorio De Falco, Ricardo Merlo e Maria Rosaria Rossi.
Boschi (Italia Viva): “Conte non è riuscito a fare a meno di noi, ma no pregiudiziale su nomi"
Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, fa il punto della situazione della crisi di governo con il Messaggero: “Conte ha già provato a fare a meno di noi. Mi pare che non ci sia riuscito. Errare è umano, perseverare è semplicemente inutile. Buon lavoro al nuovo Gruppo, se mai si costituirà. Mi pare che non stia allargando la maggioranza ma tenendo insieme persone che hanno già votato sì alla fiducia, da Ciampolillo a Maria Rosaria Rossi”. Boschi assicura: “Non poniamo pregiudiziali sui nomi, ma chiediamo una svolta sui contenuti".
Tutti gli scenari della crisi di governo: dal Conte ter al governo di unità nazionale
L'ipotesi più probabile, al momento, resta quella di un Conte ter. Ma la crisi di governo, formalizzata con le dimissioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non sembra avere un esito certo. Con le consultazioni al Quirinale che si aprono oggi pomeriggio potrebbe emergere uno scenario ben diverso: dal governo di unità nazionale a quello istituzionale, da un nuovo premier al voto anticipate, vediamo cosa potrebbe succedere ora e quali sono tutte le ipotesi in campo.
Il commissario Ue Hahn: “Con voto in Italia sarebbe a rischio Recovery, crisi va risolta subito”
La crisi di governo in Italia deve essere risolta “nel giro di qualche giorno”: ne è convinto Johannes Hahn, commissario europeo per il Bilancio, che si occupa della gestione del Next Generation Eu. Alla Stampa Hahn spiega che bisogna evitare le urne e l’incertezza, perché una campagna elettorale potrebbe avere “conseguenze molto gravi” per il Recovery fund. “Ciò che sta succedendo in Italia è decisamente spiacevole, oltre che irresponsabile. In una situazione come quella che stiamo vivendo, tutte le forze politiche ragionevoli, di governo e di opposizione, dovrebbero lavorare per superare le difficoltà”, afferma il commissario.
Molinari (Lega) si dice certo: “Berlusconi non ci tradirà con i grillini”
Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, si dice certo che il centrodestra arriverà compatto al Quirinale per le consultazioni con il capo dello Stato: “Il centrodestra si presenterà dal capo dello Stato con una posizione unica: no ad un governo Conte ter e a pezzi del nostro schieramento nel ruolo di stampella”. Intervistato da La Stampa risponde all’ipotesi che quella di Berlusconi sia un’apertura per l’ingresso di Forza Italia in maggioranza: “Venerdì pomeriggio andremo tutti insieme dal presidente della Repubblica. Anche l'Udc. Per noi il voto è la via maestra. La pandemia è un fatto ma non può diventare un alibi per impedire ai cittadini di esprimersi”. “Se le trattative per formare un Conte ter andranno a vuoto, Forza Italia non sarà disposta a governare con i Cinque Stelle”, assicura ancora il capogruppo della Lega a Montecitorio.
M5s rivuole Renzi in maggioranza, Trizzino: “Riaprire a Iv nell’interesse del Paese”
Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, anche il Movimento 5 Stelle sembra riaprire sempre più esplicitamente al ritorno in maggioranza di Matteo Renzi e Italia Viva. Il deputato pentastellato Giorgio Trizzino lo fa in un’intervista al Corriere della Sera: “È vero che esistono forti remore a riaprire il dialogo con Renzi ma io ritengo che sia corretto farlo nell'interesse del Paese ed anche perché non vedo altra maggioranza possibile al momento”. Su Conte, invece, Trizzino non ha dubbi: “In questo momento l'unico premier riconosciuto dal Movimento è Conte, non lo diciamo solo noi ma tutta la coalizione ed i partner europei che ne hanno apprezzato le doti ed hanno dato fiducia all'Italia. Altra soluzione al momento non è praticabile”.
Casini: “Conte ha sbagliato tutto, teatrino imbarazzante”
In un’intervista al Corriere della Sera Pier Ferdinando Casini non risparmia critiche al presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte: “Partiamo da Conte. Finora ha sbagliato tutto: politicamente, e tecnicamente. Perché sarebbe dovuto salire al Quirinale un minuto dopo aver ricevuto le dimissioni delle due ministre di Italia viva, Bonetti e Bellanova e invece ha detto: ‘Con Renzi mai più'. E ha cominciato a cercare responsabili. Errori blu. Ma come fai, in politica, a dire: con Renzi mai più? Va bene, certo: ti può scappare, e del resto scappava anche a giganti come Craxi e De Mita, quante volte si sono detti una roba così? Per non parlare di Andreotti e Fanfani. Ma poi ricuci. Invece lui s'è intestardito, e ha aperto quel mercato vergognoso cercando i voti di chiunque, compreso quello di Ciampolillo, che io dico, santa miseria…”. Secondo Casini “Conte dovrebbe smettere di ascoltare i suoi pessimi consiglieri e tirare dentro Renzi. A quel punto, quindi, con uno schieramento almeno decoroso, io penso ci sarebbero anche le condizioni per veder arrivare gente come Toti, come la Carfagna”. L’ex presidente della Camera, infine, definisce quello che sta avvenendo come un “teatrino imbarazzante”.
Oggi al via consultazioni al Colle, si inizia da Casellati e Fico: il calendario completo
Inizieranno alle 17 di oggi, mercoledì 27 gennaio, le consultazioni al Colle del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si parte con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, per poi proseguire alle 18 con il presidente della Camera, Roberto Fico. Domani toccherà ai primi gruppi parlamentari: in mattinata le Autonomie e il Gruppo Misto, nel pomeriggio Leu, Italia Viva e Pd. Ultimo giorno del ciclo di consultazioni sarà venerdì 29 gennaio: gli incontri si terranno tutti nel pomeriggio, iniziando dal centrodestra per poi concludere con il Movimento 5 Stelle. Qui il calendario completo delle consultazionial Quirinale:
Mercoledì 27 gennaio (pomeriggio)
ore 17:00
Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati
ore 18:00
Presidente della Camera dei deputati, On. Dott. Roberto Fico
Giovedì 28 gennaio (mattina)
ore 10.00
Gruppo Parlamentare "Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)" del Senato della Repubblica
ore 10.30-12.30 e ore 16.00-16.45
Rappresentanti dei gruppi Misti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Giovedì 28 gennaio (pomeriggio)
ore 16.45
Gruppo Parlamentare "Liberi e Uguali" della Camera dei deputati
ore 17.30
Gruppi Parlamentari Italia Viva – PSI del Senato della Repubblica e Italia Viva della Camera dei deputati
ore 18.30
Gruppi Parlamentari "Partito Democratico" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
La mattina del 29 gennaio si svolgerà la Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Corte Suprema di Cassazione. Le consultazioni seguiranno nel pomeriggio.
Venerdì 29 gennaio (pomeriggio)
ore 16.00
Gruppi Parlamentari "Fratelli d'Italia" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Gruppi Parlamentari “Forza Italia – Berlusconi Presidente – UDC” del Senato della Repubblica e “Forza Italia Berlusconi Presidente” della Camera dei deputati
Gruppi Parlamentari “Lega – Salvini Premier” del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Rappresentanti delle componenti “Idea e Cambiamo” del Gruppo Misto del Senato della Repubblica e “Noi con l’Italia – USEI – e Cambiamo” del Gruppo Misto della Camera dei deputati
ore 17.00
Gruppi Parlamentari "Movimento 5 Stelle" del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati
Dimissioni di Conte e crisi di governo, le ultime notizie di oggi 27 gennaio: al via consultazioni al Quirinale
Si inizia oggi pomeriggio, mercoledì 27 gennaio, alle 17. E si prosegue fino al tardo pomeriggio di venerdì: le consultazioni al Quirinale, dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, prenderanno il via con la convocazione, da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dei presidenti di Camera e Senato. Toccherà prima, alle 17, a Elisabetta Casellati, presidente dell’Aula di Palazzo Madama. Poi, alle 18, sarà il turno di Roberto Fico, presidente della Camera. Le consultazioni entreranno nel vivo nella giornata di domani, giovedì 28 gennaio, quando al Colle saliranno prima le Autonomie e il Gruppo Misto e poi, nel pomeriggio, Leu, Italia Viva e Pd. Il ciclo di incontri al Quirinale terminerà venerdì pomeriggio con il centrodestra e, a chiudere, il Movimento 5 Stelle.
Dopo le dimissioni di Conte il governo resterà in carica per il disbrigo degli affari correnti. Intanto il presidente del Consiglio uscente si rivolge agli italiani, dopo aver rimesso il mandato nelle mani di Mattarella, con un lungo messaggio su Facebook: “Il profondo disagio sociale e le difficoltà economiche richiedono una prospettiva chiara e un governo che abbia una maggioranza più ampia e sicura. È il momento che emergano in Parlamento le voci che hanno a cuore le sorti della Repubblica. Le mie dimissioni sono al servizio di questa possibilità: la formazione di un nuovo governo che offra una prospettiva di salvezza nazionale. Serve un'alleanza, nelle forme in cui si potrà diversamente realizzare, di chiara lealtà europeista, in grado di attuare le decisioni che premono”.
Al Colle ogni gruppo fornirà le sue indicazioni: da una parte ci sono Pd, Movimento 5 Stelle e Leu che continuano a ritenere centrale la figura di Conte, anche se i dem dicono di non dover pensare solo a un governo Conte “a tutti i costi”; dall’altra Italia Viva annuncia che non farà un nome specifico al Quirinale, quindi neanche quello dello stesso presidente del Consiglio uscente. Forza Italia (che al Colle andrà con Lega e Fratelli d'Italia), invece, continua a chiedere la nascita di un governo di unità nazionale, mentre continuano a rincorrersi le voci di azzurri pronti a entrare nella maggioranza. Al Senato è nato, intanto, il gruppo europeista dei responsabili: è stato raggiunto il numero minimo di dieci senatori e il gruppo si chiamerà ‘Europeisti Maie Centro Democratico’. Ora dovrebbe formarsi anche alla Camera.