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Le consultazioni per il nuovo governo

Cottarelli attende. Di Maio propone di spostare Savona a un altro ministero. Salvini: “Vedremo”

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Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha deciso insieme al capo dello Stato di attendere gli sviluppi per l'eventuale nascita di un governo politico. Rispunta intanto l'ipotesi di un governo Lega-M5S: Di Maio propone un passo indietro di Savona con un nuovo nome per l'Economia e Savona a capo di un altro ministero. Salvini per ora risponde in modo scettico: "Ci ragioneremo, valuteremo, ma no a un governo con il guinzaglio".

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Le consultazioni per il nuovo governo
11:55

Forza Italia non sosterrà un governo Cottarelli: "Non avrà i numeri"

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Forza Italia non sosterrà un governo guidato da Carlo Cottarelli, che questa mattina è al Quirinale e probabilmente riceverà l'incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad annunciarlo è Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari del partito di Silvio Berlusconi: "Il centrodestra deve essere unito oppure non è centrodestra. L'alleanza del centrodestra è quella che governa diverse regioni. Dove è diviso non è forza di governo ma è forza minoritaria– afferma ai microfoni di 6 su Radio 1 -. O il centrodestra marcia compatto alla prossima tornata elettorale oppure non avrà chances di essere centrodestra ma sarà qualcos'altro. Il Parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il governo di Cottarelli non avrà mai i numeri per avere la maggioranza in Parlamento. Forza Italia e tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico e nemmeno i Cinque Stelle, quindi è un governo che nasce già minoritario". Mulè sembra quindi rispondere a Salvini che questa mattina chiedeva compattezza nel centrodestra e minacciava i suoi alleati di una possibile rottura nel caso in cui Fi avesse sostenuto un governo Cottarelli.

A cura di Stefano Rizzuti
10:35

Salvini: "C'è problema di democrazia, Mattarella ha scelto i mercati e non interessi italiani"

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Secondo il leader della Lega Matteo Salvinic’è un problema di democrazia”. Queste le parole del segretario del Carroccio arrivando a Montecitorio. Un problema che esiste, secondo Salvini, “perché in Italia il popolo è sovrano e non dipende tutto dallo spread e dalle democrazie europee”. Secondo Salvini “il fatto grave è che Mattarella ha scelto i mercati e le regole europee anziché gli interessi degli italiani”.

Salvini, parlando ancora con i cronisti alla Camera, afferma: “Sono incazzato nero, mi permettete di essere incazzato nero almeno un altro giorno e poi ragionare? A me piace ragionare a mente lucida. Io oggi, se permettete, dovevo essere al Viminale a ragionare su mafia e immigrazione, permette sia incazzato ancora per un po’?”. Poi spiega ancora la sua posizione: “Il problema non è che mi ha detto no a un nome, ma ha detto no a un'idea”. E rilancia: “Andremo al governo con chi ha subito dei veti: saremo ancora più forti. Ho letto e riletto la Costituzione e non c’è nessun articolo che proibisca di cambiare le regole Ue”.

Salvini difende nuovamente la sua scelta di insistere sul nome di Savona: “La lealtà vale più di una poltrona, Savona era la massima garanzia di riuscire a contrattare condizioni vantaggiose per l'Italia in Europa, più di chiunque altro. Più di me e di Giorgetti sicuramente”. E, infine, su Berlusconi dice semplicemente: “Ha sbagliato”.

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A cura di Stefano Rizzuti
10:23

Calenda annuncia la sua candidatura alle prossime elezioni: “Ci potete scommettere”

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Il ministro dello Sviluppo economico e neo-iscritto del Pd, Carlo Calenda, annuncia di essere pronto a candidarsi in caso di ritorno al voto. “Ci puoi scommettere”, risponde su Twitter a un utente che gli chiedeva di candidarsi questa volta, dopo la decisione di non scendere in campo nelle scorse elezioni che si sono tenute il 4 marzo. “Da ieri sera fino alle prossime elezioni – aveva scritto in un tweet di poco precedente Calenda – conterà una sola cosa: chi vuole che l'Italia rimanga un grande paese europeo e chi la vuole riportare indietro di 70 anni. Nessun'altra differenza avrà senso finchè non scioglieremo questo nodo. Vediamo che paese siamo. Uniti si vince”.

A cura di Stefano Rizzuti
10:15

Mattarella: "Contro l'intolleranza, fedeltà alla democrazia. Violenza resta una minaccia"

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a parlare in occasione del 44esimo anniversario della strage di piazza della Loggia e il suo messaggio sembra però rivolgersi anche alla politica attuale: “Per sconfiggere chi intende seminare ancora intolleranza e paura – afferma – dobbiamo tenere alta la comune sensibilità democratica e restare fedeli ai principi che ispirano la nostra convivenza. È questo lo spirito che rende questa importante giornata di ricordo un momento di impegno dell'intera comunità nazionale”. Secondo il capo dello Stato, “la minaccia della violenza non è stata cancellata nella nostra comunità. Siamo tutti testimoni di come possa assumere forme e modalità nuove, nel perseguimento di uno stesso obiettivo: colpire la dignità delle persone e il loro libero arbitrio”.

Mattarella si concentra poi sul ricordo dei fatti di Brescia: “Ora la memoria dei fatti di Brescia, che si legano alla catena del terrore di quegli anni, sollecita tutti noi a rafforzare sempre più la nostra cultura democratica, a costruire insieme il bene comune, a trasmettere alle nuove generazioni i valori di una civiltà che rispetta la libertà e le differenze”. “La terribile strage del 28 maggio 1974 ha lasciato un segno profondo nella storia della Repubblica – aggiunge il capo dello Stato -. Oggi, nel giorno dell'anniversario, desidero esprimere i miei sentimenti di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime innocenti, ai loro amici e compagni di lavoro, a tutti coloro che sono stati capaci – sin dal momento dell'attentato e poi nel corso degli anni, instancabilmente – di una grande reazione civica, grazie alla quale la democrazia è stata capace di sconfiggere le forze e i progetti eversivi”.

A cura di Stefano Rizzuti
10:00

Cottarelli convocato al Quirinale alle 11.30: Mattarella pronto a dargli l'incarico

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Come già anticipato ieri dal Quirinale, l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli è stato convocato ufficialmente al Colle alle 11:30 di questa mattina. Cottarelli incontrerà in mattinata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dopo la mancata nascita del governo M5s-Lega, gli dovrebbe conferire l'incarico di formare il governo. Un esecutivo che però avrà bisogno di trovare i voti in Parlamento, impresa non facile dopo che proprio M5s e Lega hanno fatto sapere che non sosterranno un governo del presidente.

A cura di Stefano Rizzuti
09:54

Oggi Cottarelli al Colle, Salvini: "Se Berlusconi lo sostiene si rompe l'alleanza"

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Il giorno dopo la notte in cui è saltato tutto si riparte da Carlo Cottarelli: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo riceverà oggi per conferirgli l’incarico di formare il governo, dopo la mancata nascita dell’esecutivo formato da M5s e Lega. Ieri la rottura dopo il ‘no’ del capo dello Stato su Paolo Savona come ministro dell’Economia. Mattarella ha dato altre possibilità a Di Maio e Salvini che non hanno però voluto accettare di avere a via XX Settembre il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti. E così si è arrivati alla rottura con il presidente incaricato Giuseppe Conte che ha rimesso il suo mandato. E con la conseguente convocazione di Cottarelli.

Le reazioni sono state dure: da una parte c’è Di Maio che chiede l’impeachment per il presidente della Repubblica (con il sostegno di Giorgia Meloni), dall’altra c’è Salvini che si dice pronto a rompere l’alleanza con Berlusconi nel caso in cui Forza Italia sostenga Cottarelli. “Se Berlusconi vota il governo Cottarelli addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd”, dice Salvini a Radio Capital. E non esclude l’ipotesi di una alleanza elettorale con il M5s.

Di Maio, spalleggiato da Di Battista e altri esponenti pentastellati, sostiene invece che ora bisogna mettere in stato d’accusa Mattarella. Il capo dello Stato ha voluto tenere il punto sul nome di Savona: dopo aver ceduto su quello di Conte (avrebbe preferito un esponente politico per Palazzo Chigi), Mattarella non ha voluto transigere su un ministro dell’Economia con idee anti-Euro e anti-Unione europea e che non è neanche un esponente politico del governo. Oggi tocca quindi a Carlo Cottarelli, ex Fmi ed ex commissario alla spending review. Il problema sarà quello di trovare i voti in Parlamento per far partire questo governo del presidente, almeno fino all’arrivo di nuove elezioni.

A cura di Stefano Rizzuti
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