Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha deciso insieme al capo dello Stato di attendere gli sviluppi per l'eventuale nascita di un governo politico. Rispunta intanto l'ipotesi di un governo Lega-M5S: Di Maio propone un passo indietro di Savona con un nuovo nome per l'Economia e Savona a capo di un altro ministero. Salvini per ora risponde in modo scettico: "Ci ragioneremo, valuteremo, ma no a un governo con il guinzaglio".
- Salvini risponde a Di Maio su passo indietro Savona: “Ci ragioniamo, ma no a governo con guinzaglio” 30 Maggio
- Di Maio propone: "Passo indietro di Savona, spostandolo a un altro ministero" 30 Maggio
- M5s chiede “passo indietro” di Paolo Savona 30 Maggio
- Il Quirinale non vuole forzare i tempi: Cottarelli attende un eventuale governo politico 30 Maggio
- Di Maio al Quirinale: nel pomeriggio colloquio con Mattarella 30 Maggio
- Salvini: "Se il governo è quello con Savona noi ci siamo, altrimenti il governo non ci sarà" 30 Maggio
- M5S: "Fiducia a governo Cottarelli? Ne parleremo stasera" 30 Maggio
- Di Maio conferma manifestazione 2 giugno: "Non contro Mattarella, ma per diritto italiani di scegliersi il governo" 30 Maggio
- Cottarelli torna al Colle, Di Maio ripropone il governo Lega-M5S mentre Salvini punta al voto 30 Maggio
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- Cottarelli ha lasciato il Quirinale ed è tornato alla Camera 29 Maggio
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Il Quirinale non vuole forzare i tempi: Cottarelli attende un eventuale governo politico
Dopo che il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha lasciato il Quirinale, il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, è andato al Colle dove è entrato dall'ingresso di Porta Giardini per un nuovo colloquio informale con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Cottarelli e Mattarella hanno già avuto un colloquio questa mattina e al termine l'ex commissario alla spending review ha fatto sapere di essere disposto ad aspettare per valutare se, come emerso in queste ore, era possibile favorire la nascita di un governo politico, senza ricorrere quindi a uno tecnico guidato dallo stesso Cottarelli. Il presidente del Consiglio incaricato ha lasciato il Quirinale dopo un colloquio durato circa mezz'ora.
Secondo quanto emerge, Cottarelli e Mattarella hanno deciso di non forzare i tempi per capire se ci sono le condizioni per la nascita di un governo politico. Cottarelli, quindi, non tornerà questa sera al Colle per sciogliere la riserva ma darà ai partiti altro tempo per proseguire i negoziati e cercare una soluzione politica. Il presidente del Consiglio incaricato, comunque, avrebbe già pronta la lista dei ministri su cui non ci sarebbero problemi, secondo quanto trapelato.
Di Maio al Quirinale: nel pomeriggio colloquio con Mattarella
Dopo aver confermato il suo ‘no’ al voto di fiducia a un eventuale governo guidato da Carlo Cottarelli lasciando la Camera dei deputati, il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, è andato al Quirinale dove ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il colloquio è già terminato. Si è trattato di un colloquio informale tra i due dopo gli attriti degli ultimi giorni: Di Maio e il M5s hanno più volte accusato Mattarella per la decisione di opporsi alla nomina a ministro dell'Economia di Paolo Savona, arrivando così al blocco della nascita del governo tra pentastellati e Lega. Il M5s ha anche annunciato di voler chiedere in Parlamento lo stato d'accusa per il capo dello Stato: posizione su cui Di Maio sembra aver ritrattato nella serata di ieri. Questa mattina il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha invece fatto sapere di essere disposto ad attendere notizie prima di consegnare la lista dei ministri perché ha saputo che si è tornato a parlare dell'ipotesi di un governo politico che renderebbe superfluo un esecutivo di transizione, composto da tecnici.
Salvini: "Se il governo è quello con Savona noi ci siamo, altrimenti il governo non ci sarà"
Il leader della Lega Matteo Salvini vuole un governo con il MoVimento 5 Stelle, sulla base del contratto stipulato dalle due forze politiche. Ma Salvini vuole anche che la squadra di governo sia la stessa già presentata al Quirinale dal presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte. "Come Lega – afferma da Sarzana – le abbiamo provate tutte per dare un governo a questo Paese. Con il centrodestra non andava bene, con i Cinque Stelle non andava bene. Noi ci siamo. Basta che non perdano più tempo e non prendano più in giro le persone. O si beccano il programma e la squadra che abbiamo presentato oppure facciano altro e ci facciano votare". E aggiunge, ancora: "Se qualcuno vuole dare un governo a questo Paese deve essere un governo che rispecchia il voto degli italiani e non un governo che arriva da Marte, e io non accetterò mai che venga detto no a un ministro di un governo italiano. O il governo è quello o non c'è governo".
Salvini prende però un impegno: "Vi do la mia parola che le proveremo tutte per dare un governo a questo Paese". E annuncia anche che la Lega vuole sostenere l'ipotesi di "una firma per chiedere agli italiani l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, perché tanto il presidente della Repubblica fa quello che vuole ugualmente, quindi…".
Fico non parteciperà alla manifestazione M5s il 2 giugno: sarà alla parata istituzionale
Il presidente della Camera Roberto Fico non parteciperà alla manifestazione organizzata dal MoVimento 5 Stelle per il 2 giugno a Roma, alla Bocca della verità. Secondo quanto riferito, il presidente della Camera ed esponente di spicco del M5s, non sarà al fianco di Luigi Di Maio sabato perché impegnato a Montecitorio per un evento con gli studenti. Inoltre, la mattina, in quanto carica istituzionale, dovrà prendere parte alla parata dei Fori Imperiali. Niente manifestazione dopo il fallimento del governo M5s-Lega, dunque. Fico dovrà anche presenziare al Quirinale il giorno primo, il primo giugno, per il tradizionale ricevimento della Festa della Repubblica: appuntamento che sarà disertato dai Cinque Stelle.
M5S: "Fiducia a governo Cottarelli? Ne parleremo stasera"
Timidi spiragli per la nascita del governo dei tecnici. Mattarella e Cottarelli stanno prendendo tempo, probabilmente fino a stasera, per dare spazio a eventuali trattative tra Di Maio e Salvini per far partire un esecutivo giallo-verde. "Non vedo alcuna possibilità di legittimare un governo simile, ne parleremo comunque alla riunione di questa sera". Lo dice il deputato M5s Manlio Di Stefano ai cronisti a Montecitorio, confermando l'assemblea dei gruppi parlamentari prevista alle 19 di oggi. I Cinquestelle decideranno insomma se votare o meno la fiducia al governo tecnico.
Matteo Salvini intanto, che pure ha parlato della necessità di tornare alle urne al più presto, sta pensando all'opportunità di far nascere un governo che si occupi delle urgenze, per poi sciogliere la legislatura a fine luglio o al massimo ai primi di agosto, e andare al voto in autunno. "Spero che si torni al voto prima possibile ma non a fine luglio perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali", ha dichiarato questa mattina. La Lega insomma, al contrario di quanto ha dichiarato il premier incaricato, non sarebbe al momento disponibile ad andare a governare con il M5S: "Un governo politico? Ci abbiamo provato, non ci siamo riusciti", ha detto Giancarlo Giorgetti. E sulla possibilità che si formi un governo del centrodestra Giorgetti ha tagliato corto: "Sono solo voci".
Renzi: "Salvini mai al governo con me neanche a pagamento? Io con lui nemmeno gratis"
Matteo Renzi risponde con un tweet al leader della Lega Matteo Salvini, che durante un comizio ha appena dichiarato: "L'unico tentativo che non ho fatto, e che non farò mai, è un governo con il Pd e la sinistra". L'ex premier replica: "Ha detto Salvini che non farà mai un governo con me neanche a pagamento. Matteo, tranquillo: io con te nemmeno gratis".
E poi su Instagram: "Dopo 87 giorni finalmente primo voto al Senato della nuova legislatura. Rischia di essere anche uno degli ultimi. Tutto quello che avevamo previsto dopo la mancata riforma costituzionale sta purtroppo diventando realtà: caos politico, instabilità finanziaria, Italia debole in Europa. Prima o poi anche gli altri riconosceranno che la necessità di cambiare le regole serve al Paese. Nel frattempo vediamo quante volte Di Maio e Salvini cambieranno idea stamattina. Prepariamoci alle elezioni, questi vogliono uscire dall'Europa ma non si capisce per andare dove #neuro #teatrino #vergogna #avanti". E pubblica la foto dello schermo del suo scranno che registra il suo primo voto da parlamentare a Palazzo Madama, sul decreto legge Alitalia.
Salvini: "Non ostacoliamo soluzioni di emergenza, ma andiamo alle urne subito"
"Dal 4 marzo per dare un governo al Paese abbiamo provato tutto, abbiamo rinunciato alle presidenze di Camera e Senato, alla presidenza del Consiglio. Abbiamo provato la strada con il centrodestra e poi con il M5S. A questo punto non ostacoleremo soluzioni rapide per affrontare le emergenze ma ridiamo la parola agli italiani il prima possibile". È questa, a quanto si apprende da fonti leghiste, la posizione delle ultime ore del partito di Matteo Salvini sulla crisi di governo. E ribadisce, durante un comizio a Massa: "L'unico tentativo che non ho fatto, e che non farò mai, è un governo con il Pd e la sinistra".
"O faccio un governo che cambi veramente le cose per gli italiani o le cose per finta non lo facciamo. Non siamo in vendita. O lo facciamo con le persone che vogliamo o il governo lo faccia Mattarella", ha aggiunto.
Anche Giancarlo Giorgetti, braccio destro di Salvini, ha spiegato che a questo punto non ci sarebbero più i margini per un esecutivo giallo-verde: "Non si poteva tre giorni fa e non vedo come si possa oggi", un governo politico con il M5S. "E' difficile che maturi. Giorgetti premier? Ipotesi fantasiosa…", conclude.
Cottarelli: "Può nascere un governo politico Lega-M5S, attendiamo sviluppi"
In riferimento ad alcune ricostruzioni apparse sulla stampa, ambienti vicini al presidente del Consiglio incaricato Cottarelli hanno fatto trapelare che, insieme al Capo dello Stato, si è deciso di attendere l'esito di possibili trattative tra Lega e M5S. Ecco il motivo dell'improvviso stand-by: "Durante l'attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto – d'intesa con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – ad attendere gli eventuali sviluppi".
Di Maio conferma manifestazione 2 giugno: "Non contro Mattarella, ma per diritto italiani di scegliersi il governo"
La manifestazione del 2 giugno, l’incarico a Cottarelli e le possibili alleanze pre e post elettorali: sono questi i temi della lunga intervista che Luigi Di Maio ha concesso al direttore di Fanpage.it Francesco Piccinini. Si parte proprio con il senso della manifestazione del prossimo 2 giugno, con Di Maio che spiega: “Ovviamente è un appuntamento legato a ciò che è successo intorno alla formazione del governo, tanto è vero che l’hashtag è #ilmiovotoconta. C’era una maggioranza in Parlamento, c’era un contratto di governo, c’era la lista dei ministri, era tutto pronto e ci siamo presentati al Presidente della Repubblica. Ci è stato detto di no perché uno dei ministri in un libro era stato critico sull’euro. Poi è stato detto che questo governo non poteva partire perché volevamo uscire dall’euro, ma anche questa è una menzogna”. “La cosa paradossale”, confida Di Maio, “è che quando abbiamo incontrato il professor Savona ci ha detto ‘farò il ministro dell’economia solo se non usciremo dall’euro’, quella era anche la nostra intenzione, dunque abbiamo trovato un accordo”. Perché non Giorgetti, dunque? “Mi ha fatto sorridere questa idea, perché lui stesso aveva spiegato di non avere le competenze necessarie”.
Da qui il senso della manifestazione che, spiega, non è una prova di forza nei confronti di Mattarella: “La piazza del 2 giugno è una chiamata pacifica per tutti i cittadini che vogliono incontrarsi per ricordare il valore della nostra Costituzione, della Repubblica e della nostra sovranità da qualsiasi influenza esterna, altre nazioni, banche, agenzie di rating. Non è una piazza contro la Presidenza della Repubblica, ma a favore del diritto sacrosanto dei cittadini di votare e scegliersi un governo. Perché quello che non è partito era un governo votato dal popolo. […] Ora si sta polarizzando la discussione su Mattarella, se ha fatto bene o ha fatto male, ma il tema è un altro, è la madre di tutte le battaglie politiche, cioè la sovranità di un paese. Era questa battaglia che in quel momento si stava combattendo e non era fra le forze politiche e il Quirinale, ma tra la finanza e la politica. E se noi vogliamo assicurare il primato della politica sulla finanza non potevamo e non possiamo arretrare”.
Salvini: "L'unica cosa da fare è chiedere a Mattarella la data del voto"
Questo è il mio appello: "Sergio Mattarella ci dia la data del voto e gli italiani faranno giustizia su quello che è successo". Lo ha detto il leader della lega Matteo Salvini parlando a Pisa. E ha ribadito: "Mattarella ci dica come uscire dallo stallo: abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze e ministeri. Ci hanno sempre detto no. All'ipotesi di un governo giallo-verde ci abbiamo lavorato per un mese inutilmente ma io ho una dignità politica e soprattutto l'Italia non è schiava di nessuno: i tedeschi si facciano gli affari dei tedeschi e i francesi quelli dei francesi ma agli italiani ci pensiamo noi". Meglio tornare alle urne, dice il leader del Carroccio, ma non a luglio, "Perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali".
"Ci abbiamo provato con il centrodestra e con il Movimento 5 Stelle e ci hanno detto no. Siamo andati al Quirinale con la maggioranza alla Camera e al Senato e il signore del Colle ci ha detto no perché avevamo nella lista dei ministri una persona che non sta simpatico all'Europa. Se non cambiano alcune regole dell'Ue – ha aggiunto Salvini – l'Italia è finita. Noi vogliamo aiutare l'Italia a non essere suddita dell'Europa".
Sulla riapertura di Di Maio, che ieri sera a Napoli ha rimesso in campo l'ipotesi di un esecutivo Lega-M5S, Salvini si dice indisponibile, e risponde così: "Non siamo al mercato ed è anche una questione di dignità. Abbiamo provato a fare un governo con il centrodestra e poi con i Cinquestelle ci hanno sempre detto no. Non svendiamo l'Italia. Leggo anche importanti commentatori che sui giornali mi chiedono di fare un gesto nobile chiedendo aiuto al Pd e allora voglio dire chiaro e tondo che noi non faremo mai un governo con Renzi e con il Pd", ha concluso.
Cottarelli torna al Colle, Di Maio ripropone il governo Lega-M5S mentre Salvini punta al voto
Dopo oltre 80 giorni di stallo, quella di oggi potrebbe essere la giornata decisiva. Il professor Carlo Cottarelli è tornato al Quirinale in mattinata per un ulteriore colloquio informale ma non ha sciolto la riserva e comunicato la sua decisione al capo dello Stato, e in questo scenario si prospettano due ipotesi: il voto a luglio o la partenza di un governo Lega-M5S. Difficilmente infatti un ipotetico esecutivo Cottarelli potrebbe ottenere la maggioranza per governare, dunque l'ipotesi dello scioglimento delle Camere a breve per portare il Paese a elezioni anticipate il 29 luglio prende sempre più corpo.
Nella serata di ieri, però, Luigi Di Maio ha dichiarato di aver ritirato la proposta di impeachment a Mattarella dal tavolo – anche perché Salvini a quanto pare non ha mai preso in considerazione questo tipo di attacco al capo dello Stato – e ha chiesto al presidente della Repubblica di far partire il governo Lega-M5S: "Una maggioranza in Parlamento c'è, fateci partire" ha urlato dal palcoscenico in piazza a Napoli. Salvini, di contro, vorrebbe si insediassero le commissioni per far lavorare a pieno ritmo il Parlamento, ma auspica il ritorno alle urne immediato. Nella giornata di oggi, dunque, stando a questo scenario, sarà possibile capire qualche delle due ipotesi avrà la meglio e capire se il Paese tornerà davvero alle urne in piena estate.
Calenda: "Pd crei il Fronte repubblicano, con un nuovo simbolo, contro il sovranismo anarcoide"
Un nuovo simbolo e un unico Fronte repubblicano. È la proposta avanzata da Calenda per il Pd in vista delle prossime elezioni, che potrebbero essere imminenti (si parla anche anche del 29 luglio). Il ministro dello Sviluppo economico uscente Carlo Calenda lo ha detto in un'intervista al Corriere della sera. Se il Partito democratico vuole essere protagonista, allora deve presentarsi con "con un nome, quello del Fronte repubblicano, un simbolo diverso e una lista unica, coinvolgendo tutte quelle forze della società civile e tutti quei movimenti politici che vogliono unirsi per salvare il Paese dal sovranismo anarcoide di Di Maio e Salvini. Questi non sono nazionalisti, non sanno cos’è il patriottismo. Quando Mattarella va al parlamento europeo e Salvini dichiara ‘scambierei due Mattarella per mezzo Putin' si capisce che il senso dello Stato e la difesa della nazione non hanno niente a che fare con il loro pensiero".
Al giornalista Enrico Marro, che gli domanda se sarebbe lui a guidare il Fronte repubblicano, risponde così: "La guida c’è già, si chiama Paolo Gentiloni. Io certamente mi batterò in prima fila al suo fianco sulle scelte di fondo che gli italiano dovranno fare: vogliamo stare in Europa o scivolare in Africa? Conservare il benessere costruito in settant’anni o distruggerlo? Difendere le istituzioni repubblicane o prendere la deriva di una democrazia populista sul modello di Putin? Avere a fondamento della vita politica la democrazia rappresentativa o i blog e le srl? È una sfida che dobbiamo affrontare con fiducia. L’Italia è più forte di chi la vuole debole".
Salvini: "Facciamo partire il Parlamento per cancellare la legge Fornero. Poi voto al più presto"
Ospite a Di Martedì su La7, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato di essere d'accordo con Luigi Di Maio in merito alla ripresa delle trattative per il governo Lega-M5S: "Facciamo partire il Parlamento", ha detto Salvini, aggiungendo: "Come segretario della Lega chiedo ai presidenti di Camera e Senato di insediare le Commissioni. L'obiettivo è smontare un pezzo di legge Fornero, approvare la legittima difesa e tagliare i vitalizi e alcune tasse. L'unica cosa che non permetterò è che, in attesa di capire cosa fa Cottarelli e dove va Mattarella, gli italiani abbiano un Parlamento che non lavora".
"Prima si torna al voto meglio è e, quando se si tornerà alle urne, chiederei a Paolo Savona di rimettersi a disposizione degli italiani", ha proseguito Salvini, senza quindi allontanare lo spettro del voto. "Sperando che non si voti a Ferragosto. La cosa certa è che non possiamo avere un governo fantasma che magari aumenta l’Iva e aumenta le tasse sulla benzina e che poi se ne va indisturbato dopo 3 mesi. Su Savona comunque non mollo. E’ il meglio, e se ho il meglio io agli italiani propongo il meglio. Non un gradino sotto".
Di Maio: "Torna in campo l'ipotesi governo Lega-M5S, il presidente Mattarella ci ascolti"
Potrebbe ripartire la trattativa per il governo M5S-Lega. Durante un comizio in piazza a Napoli, Luigi Di Maio ha dichiarato di aver accantonato l'idea dell'impeachment contro Mattarella, anche perché Matteo Salvini si sarebbe tirato indietro, e ha dichiarato che Lega e M5S potrebbero provare di nuovo a dar vita al "governo del cambiamento". "Prendo atto che Matteo Salvini ‘cuor di leone' non vuole fare l'impeachment e lì ci vuole la maggioranza. Una maggioranza c'è in Parlamento fatelo partire quel governo ma basta mezzucci. Perchè di governi tecnici, istituzionali, non ne vogliamo. Perchè quelli traseno e sicc e si mettono e chiatte come diciamo noi. La maggioranza in Parlamento c'è. La maggioranza c'è se si vuole risolvere questa crisi e rassicurare i mercati si faccia partire un governo che ha già un programma chiaro".
Di Maio: "Salvini non vuole impeachment di Mattarella, l'ipotesi non è più sul tavolo"
"Spero che si vada alle elezioni il prima possibile ma in una situazione politica molto difficile resta una posizione coerente ma collaborativa con il presidente della Repubblica Mattarella per uscire a risolvere quella che è l'attuale crisi che stiamo vivendo", ha dichiarato Luigi Di Maio da Napoli, facendo sapere inoltre che riguardo l'impeachment nei confronti del capo dello Stato "prendo atto che Salvini non lo vuole fare e ne risponderà lui come cuor di leone ma purtroppo non è più sul tavolo perché Salvini non lo vuole fare e ci vuole la maggioranza. Questa è una crisi che di certo non abbiamo generato noi e voglio dire anche che se i mercati hanno paura che l'Italia esca dall'euro è perché qualcuno ha fatto girare questa cosa. Il governo del cambiamento poteva essere una grande occasione anche per rassicurare i mercati. Noi siamo a disposizione con una soluzione ragionevole ma coerente con quello che abbiamo fatto finora".
La Pubblica Sicurezza alza la vigilanza a sedi istituzionali: "Pericolo manifestazioni di protesta"
Il dipartimento di Pubblica Sicurezza ha diramato a tutte le questure e le prefetture una nota in cui sottolinea la preoccupazione per l'attuale situazione politica e chiede di innalzare la vigilanza alle sedi istituzionali per prevenire possibili manifestazioni di protesta di singoli o gruppi appartenenti ad ambienti radicali non solo in occasione del 2 giugno. L'attenzione, secondo quanto si apprende, si concentra in particolare su Roma, dove ha sede la maggioranza delle istituzioni, ma riguarda anche altre città italiane. La nota del Dipartimento non fa alcun riferimento alle manifestazioni annunciate della Lega e del M5s quanto piuttosto alla possibilità che gruppi radicali – dagli anarchici a quelli di estrema destra – possano tentare di dar vita ad atti dimostrativi o di contrapporsi alle manifestazioni ‘ufficiali' già programmate. Per quanto riguarda il 2 giugno, si segnala la possibilità che gruppi antimilitaristi o pacifisti possano attuare contromanifestazioni contro la parata militare.
Cottarelli ha lasciato il Quirinale ed è tornato alla Camera
Il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli è arrivato in un'auto istituzionale al Quirinale. Ma dopo un colloquio con il presidente Mattarella di circa un'ora ha lasciato il Colle per dirigersi alla Camera. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ma è atteso ancora al Quirinale domani mattina.
"Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha riferito al Capo dello Stato della situazione. I due si rivedranno domani mattina". Così il consigliere Giovanni Grasso ha spiegato ai giornalisti l'uscita dal Colle del premier incaricato. L'uscita del portavoce del Quirinale è stato preceduto da un certo sconcerto da parte dei giornalisti che erano presenti quando hanno visto i corazzieri che tradizionalmente presidiano la porta che conduce allo studio "alla Vetrata" lasciare la loro postazione. Di solito questo è il segnale che il presidente della Repubblica ha lasciato la "Sala alla Vetrata" per far ritorno al suo studio privato. Contemporaneamente Cottarelli è stato visto fare il suo ingresso alla Camera dei Deputati.
Probabilmente è stata l'ipotesi del voto fissato per il 29 luglio a bloccare momentaneamente Cottarelli. Nel corso dell'incontro al Quirinale, il presidente del Consiglio incaricato ha fatto il punto della situazione con il Capo dello Stato che ha deciso di prendere tempo per valutare fino a che punto ci sia convergenza tra le forze politiche per luglio. Un giro di consultazioni rapido e informale che coinvolgerebbe lo stesso Cottarelli.
Intanto però fonti del Quirinale smentiscono le voci su una presunta rinuncia di Cottarelli: il premier incaricato avrebbe semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista e nessuno ha parlato di rinuncia all'incarico.
Salvini: "Raccolta firme della Lega per elezioni diretta del Capo dello Stato"
"La Lega raccoglierà le firme su una proposta di legge per un Presidente della Repubblica eletto direttamente dai cittadini, in modo che possa rispondere direttamente ai cittadini del suo operato". Lo annuncia su Facebook il leader del Carroccio Matteo Salvini.
Salvini commenta condanna le minacce e gli insulti al presidente Mattarella: "Chi insulta e minaccia Mattarella non fa parte del futuro del mio Paese, ma Mattarella ha sbagliato, voleva difendere il risparmio ma ha ottenuto l'effetto contrario: oggi un governo in carica avrebbe affrontato meglio una crisi finanziaria". Poi l'affondo sul premier incaricato: "Cottarelli pensionato di lusso, buon per lui, che farà dei ministri ombra".
Di Maio sul commissario Oettinger: "Silenzio assordante delle istituzioni, dovrebbero difenderci"
Luigi Di Maio, intervistato da Fanpage.it , commenta l'intervento a gamba tesa del commissario Ue al Bilancio Oettinger che avrebbe dichiarato in un'intervista: "I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto". La frase era stata però parafrasata dal giornalista Bernd Thomas Riegert, che aveva liberamente riassunto il contenuto dell'intervista con un'anticipazione su Twitter. Le parole esatte pronunciate dal Commissario Ue sarebbero state queste: "Lo sviluppo negativo dei mercati porterà gli italiani a non votare più a lungo per i populisti".
Ecco la risposta del capo politico del Movimento: "Ci trattano come una colonia estiva dove fare le vacanze, è assurdo. Se io avessi detto la stessa cosa sui tedeschi sarebbe insorta tutta la comunità politica europea. Ora istituzioni dovrebbero difenderci, ma c'è silenzio assordante. Tra pochi mesi nascerà un governo del cambiamento".
Delrio ai deputati del Pd: "Siamo i partigiani della Costituzione"
“Vi dovete sentire partigiani della Costituzione”. È il messaggio che il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, lancia durante l’assemblea dei deputati dem. “Siamo di fronte a una crisi senza precedenti ed è il momento di avere coraggio e smascherare le tante menzogne che girano su questa crisi di governo”, afferma. “Se Di Maio mette il tricolore fuori dalla finestra – argomenta Delrio – io, come ex sindaco della città del tricolore, sono contento. Noi non scenderemo in piazza il 2 giugno perché è la festa di tutti gli italiani. Non possiamo lasciare la patria a Salvini e alla Meloni. La patria è di tutti. Dobbiamo ricordarcelo bene”.
Delrio difende il presidente della Repubblica Mattarella: “Da parte di Mattarella c’è stata limpida fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano. Contro di lui c’è stata un'aggressione volgare e allarmante. Esprimiamo massima solidarietà al presidente della Repubblica e rinnoviamo il nostro impegno per l'Italia a difesa della Costituzione. Salvini e Di Maio stanno giocando sulla pelle degli italiani. Hanno usato Savona come alibi. Non volevano governare perché le loro promesse non si possono realizzare, sono bugie raccontate agli italiani. Hanno bloccato il Paese per 90 giorni, stanno facendo pagare prezzi enormi ai risparmiatori, alle famiglie, alle imprese”.
L’appello all’unità della sinistra di Boldrini: “Alle elezioni alleanza tra tutti i progressisti”
L’ex presidente della Camera ed esponente di spicco di Liberi e Uguali, Laura Boldrini, si schiera in difesa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e lancia una proposta, un appello all’unità di tutte “le forze progressiste”. La Boldrini chiede che tutte queste forze si presentino alleate alle prossime elezioni, una chiara apertura verso il Pd per dare una risposta al fronte che definisce “populista e sovranità”. “Di fronte all’attacco al presidente della Repubblica Mattarella – scrive Boldrini in un tweet – e di fronte al rischio di una pericolosa deriva populista e sovranità, è necessario che tutte le forze progressiste decidano di allearsi alle prossime elezioni”. Il post della Boldrini si conclude con l’hashtag #NonPiùAllaSpicciolata.
Martina: "Il Pd si astenga sul voto di fiducia al governo Cottarelli"
"Il Pd sostiene con piena convinzione l'operato del Presidente Mattarella e la scelta di varare un Governo neutrale che porti alle elezioni anticipate. E proprio per rispettare il carattere di neutralità politica del Governo credo che sia opportuno che il Pd si astenga sul voto di fiducia. Convocheremo a breve e prima della fiducia la Direzione nazionale e lì decideremo". È la proposta di Maurizio Martina al gruppo Pd, durante l'assemblea dei deputati. E sulla mobilitazione, annunciata dal partito e prevista per venerdì 1 giugno, ha detto: "È necessario che il presidente della repubblica sia tutelato. Noi dobbiamo essere i protagonisti di uno sforzo aperto a tutte le forze che vogliano concorrere a prendere una iniziativa. Il Pd deve farsi carico di una proposta che aggreghi tutte le forze democratiche e di centrosinistra", perché, secondo Martina, a preoccupare è il piano segreto di uscita dall'euro di Lega e M5S: "L’Italia è in tutto e per tutto l’epicentro di un disegno molto più grande che stiamo vivendo sulla politica politica nazionale che punta a scardinare l’Ue e la moneta unica".
Mattarella riceverà Cottarelli al Quirinale alle 16.30
Carlo Cottarelli è stato convocato al Quirinale alle 16.30. Lo rende noto il Colle con una nota. Presumibilmente il premier incaricato porterà con sé la lista dei ministri per la squadra di governo. L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica informa che la Sala Stampa allestita presso la "Loggia d'Onore" sarà aperta ai giornalisti, ai fotoreporter e agli operatori Tv a partire dalle ore 15.00. È quanto si legge in una nota del Quirinale.
Di Maio: "Spread a 300, il problema non eravamo noi, oggi potevamo avere un governo forte"
Il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, parla di spread in un post su Facebook: “Oggi è schizzato oltre i 300 punti, non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra squadra di ministri, ma l'incertezza che oggi regna sovrana”. Secondo Di Maio, se il governo fosse partito non si sarebbe creata una situazione di questo genere: “Oggi avremmo un governo politico forte che sarebbe già al lavoro per incontrare gli altri Paesi Ue e spiegargli i dettagli della nostra politica economica che non ha mai previsto l'uscita dall'euro. Oggi invece c'è solo la prospettiva di un governo debolissimo, che otterrà solo una manciata di voti di fiducia (se li otterrà) e che non ha alcuna idea di futuro del Paese. Andare contro la democrazia non paga”.
Di Maio rinnova l’invito a manifestare il 2 giugno a Roma, alle 19 in piazza della Bocca della verità: “Per noi questo sarà un momento pacifico e democratico in cui ci ritroviamo tutti insieme per dire con una sola voce #Ilmiovotoconta. Chi vuole usare questo giorno per scopi violenti o di attacco è lontano dalla nostra idea di Paese”. Di Maio, in un post precedente, ha anche invitato tutti a partecipare a una manifestazione alle 19 a Napoli quest’oggi. “La situazione è molto grave, gravissima – scrive -. Il voto degli italiani è stato totalmente svuotato del suo valore. E questo non è accettabile. Gli italiani il 4 marzo hanno deciso di cambiare, hanno chiesto un governo politico che facesse delle serie iniziative per cambiare la loro vita e invece Mattarella ha deciso di affidare le sorti del nostro Paese a un tecnico alla Monti. Lo ha fatto addirittura tirando in ballo il risparmio degli italiani”.
Conte: "Savona nel governo era essenziale, io ero garante della permanenza nell'Euro"
Secondo l’ex presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, la presenza di Paolo Savona nella squadra di governo era essenziale. In un’intervista a Repubblica, Conte racconta: “Ho avuto con lui un incontro riservato che è durato oltre un'ora e mezza. Sono uscito dal colloquio profondamente rassicurato: Savona era ben funzionale al nostro progetto politico che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Di uscita dall'euro nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto del governo. È per questo che mi sono potuto fare garante, con il presidente della Repubblica, della permanenza del Paese nel sistema-euro, ma anche della nostra determinazione a rinegoziare le politiche economiche”.
Secondo Conte la squadra di governo presentata era “equilibrata, forte di figure di rilievo politico”. L’ex presidente del Consiglio incaricato racconta anche cosa si prova a diventare premier per qualche giorno: “Superata la sorpresa iniziale, è prevalsa subito l'attitudine professionale a tuffarsi nella soluzione dei problemi- Con Di Maio, che già conoscevo, ma anche con Salvini, si è instaurato un rapporto molto franco, anche dal punto di vista umano. Ci siamo confrontati sugli obiettivi politici e sul modo con cui avrei diretto e coordinato l'azione di governo. Nessuno ha mai posto in discussione il mio ruolo e questo ho anche spiegato al capo dello Stato, confermando la mia risolutezza a esercitare tutte le prerogative del presidente del Consiglio”.
Infine, Conte si dice “deluso” per non aver visto avviare “una esperienza di governo che si riprometteva di operare forti cambiamenti. Sono anche triste, perché avevo previsto che il Paese avrebbe subito un forte contraccolpo nel caso in cui questa speranza fosse andata delusa”. E sulla possibilità di essere candidato con i Cinque Stelle, conclude che non ha ancora ricevuto proposte ma nel momento in cui le riceverà, valuterà il da farsi.
Oggi Cottarelli presenta la lista dei ministri, entro venerdì il voto di fiducia in Parlamento
Oggi la lista dei ministri ed entro venerdì la fiducia in Parlamento: l’obiettivo di Carlo Cottarelli, presidente del Consiglio incaricato, è di fare presto. Questa mattina l’ex commissario alla spending review è arrivato alla Camera dove si è subito messo al lavoro nella stanza messa a sua disposizione: già in giornata potrebbe tornare al Quirinale per presentare la lista dei ministri (una squadra snella, secondo quanto trapela) e sciogliere positivamente la riserva. Poi la prova del Parlamento, uno scoglio che difficilmente il governo potrà superare viste le premesse e gli annunci di voto negativo di M5s, Lega e Forza Italia. Continua, nel frattempo, a salire lo spread Btp/Bund, arrivato in mattinata a 238 punti, record negativo dal 2013.
Il MoVimento 5 Stelle intanto continua ad attaccare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a ribadire che la richiesta di impeachment verrà presto avanzata. Sia M5s che Lega si dicono invece convinti di poter sviluppare i punti del contratto di governo in Parlamento, avendo i numeri pur non essendo riusciti a formare il governo. Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, in due interviste a Corriere della Sera e Repubblica parla di una “ipotetica maggioranza formata da Lega, Cinque Stelle, Fratelli d’Italia e Leu”.
È tornato a parlare anche l’ex presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, che in una intervista a Repubblica ha raccontato del suo incontro con Paolo Savona. “Sono uscito dal colloquio profondamente rassicurato – racconta Conte – era ben funzionale al nostro progetto politico, che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Di uscita dall'euro nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto di governo".
Di Battista: "Il Quirinale mente, i nomi di Bagnai e Siri sono stati fatti per il Mef"
"Ho sentito Salvini" e nei giorni scorsi "abbiamo deciso anche di avanzare altri due nomi oltre a quello di Savona, quelli di Bagnai e Siri. Se il Quirinale smentisce vuol dire che il Quirinale mente, potrò essere anche accusato di vilipendio". Lo ha detto Alessandro Di Battista a Otto e mezzo. Il pentastellato, che ha annunciato che si candiderà per le prossime elezioni ha così smentito la nota del Colle di questo pomeriggio: In caso di ritorno al voto "sono pronto a ricandidarmi. Mi presenterò alla Camera" Su Di Maio candidato premier non si sbilancia: "Me lo auguro. La forza del M5S sta anche in questo legame indissolubile che abbiamo io e lui".
Su un'alleanza con la Lega per le elezioni Di Battista ha detto: "E' prematuro", ma ha aggiunto, in "certe battaglie ritengo la Lega più affidabile del Pd". Di Battista torna poi sul "no" del Colle a Paolo Savona. Se "il presidente della Repubblica si prende libertà che non gli sono consentite credo che questo vada oltre le sue prerogative", ha detto, ribadendo che il M5S "non vuole uscire dall'euro".
Renzi: "A Di Maio e Salvini non interessano gli italiani, vogliono seminare odio e paura"
Renzi in diretta su Facebook commenta la crisi istituzionale, arrivata ieri al suo punto di rottura: si chiede come mai non Di Maio e Salvini non hanno accolto l'eventualità di sostituire il nome di Paolo Savona con il vice di Salvini, Giorgetti: "Di Maio e Salvini tengono l'Italia in ostaggio, dopo 85 giorni di stallo. Abbiamo fatto in modo che loro formassero il governo. Dopo tante promesse, reddito di cittadinanza, flat tax, abolizione della legge Fornero, blocco degli immigrati. Alla prova dei fatti si sono impauriti e si sono tirati indietro. Hanno usato l'alibi del ministro dell'Economia". E poi ricorda il rischio de rialzo dello spread: "Spread non è una parolina tecnica ma il fatto che i mutui costano di più: stanno giocando sulla pelle degli italiani", sottolinea.
"Di Maio e Salvini hanno scelto un premier non eletto, un professore dal ridondante curriculum, Giuseppe Conte. Nella scorsa legislatura hanno fatto una campagna elettorale contro di me dicendo che ero un premier non eletto. Ma io sono stato eletto come sindaco a Firenze. Così come nessuno aveva votato l'uscita dell'Italia dall'euro. Che io sappia soltanto due candidati lo avevano proposto, Bagnai, a Firenze e Borghi a Siena, e sono stati battuti, uno da me e uno da Padoan".
"Se volete uscire dall'euro – ha aggiunto rivolgendosi ai due leader – abbiate il coraggio di fare una campagna elettorale su questo Se volete uscire dall'euro non mettete di soppiatto un ministro, che ha presentato un piano B di uscita dall'euro, cosa che giustamente ha preoccupato il presidente della Repubblica". Renzi a questo punto ha ricordato che in più occasioni, quando lui stesso era premier, ha dovuto ritirare dei nomi fatti al Capo dello Stato.
"Le prossime elezioni non sono solo un'occasione di rivincita del Pd, ma ci danno l'opportunità di coinvolgere i nostri elettori. Dobbiamo allargarci, non restare chiusi. Occorrerà l'impegno di tutti. Noi ci saremo. Al lavoro tutti insieme, convinti. Perché questa Italia forte possa uscire vincitrice dalle prossime elezioni", aggiunge. E ribadisce che in questo momento per i Dem "l'unica cosa che non si può fare è dividersi".
In chiusura invita i cittadini a scendere in piazza, in vista della manifestazione nazionale indetta dal Pd a Roma per l'1 giugno: "Noi abbiamo il dovere di reagire, anche di scendere in piazza se necessario e prepararsi alla campagna che sarà tutto su questo: Europa sì-Europa no".
Di Maio: "Il governo Cottarelli non avrà la fiducia delle Camere, subito al voto"
"E' certo che il governo Cottarelli non avrà la fiducia delle Camere. Per la prima volta nella storia avremo un governo che non ha il sostegno del popolo nè del Parlamento. E' vergognoso: sarà un governo anti-italiano di occupazione delle istituzioni. Voto subito! #IlMioVotoConta". Questo è tweet del capo politico del M5S Luigi Di Maio.
E poi durante la registrazione di "Matrix" su Canale 5 indica una possibile finestra per il voto: "Spero a ottobre, forse è meglio settembre. Sarà una campagna elettorale totalmente diversa – ha aggiunto – Sarà una sorta di referendum. Il panorama elettorale si sta polarizzando: sono rimasti M5s e Lega e se noi due siamo le parti lese di questa legislatura, gli italiani dovranno scegliere tra noi che ci siamo battuti cercando di fare un governo e gli altri".
Ha poi spiegato perché non è stato possibile valutare l'ipotesi di Giancarlo Giorgetti al posto dell'economista Paolo Savona al dicastero dell'Economia: "Quando abbiamo parlato a Giorgetti, ha detto a me e Salvini: ‘se mettete me ai tavoli europei, io non ho conoscenze e competenze per avere i risultati a livello europeo".
M5S: "Casaleggio non ha mai detto che Salvini ci ha usati"
"Salvini ci ha usati per i suoi fini". Davide Casaleggio lo avrebbe detto a Ivrea, alla Open Academy di Rousseau, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Ma il M5S smentisce nel modo più "assoluto" che Casaleggio abbia detto la frase.
Secondo il quotidiano l'erede di Gianroberto aveva detto solo poche ore prima che il progetto dell'esecutivo Lega-M5S naufragasse: "Sono confidente che Conte possa risolvere la situazione".