Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha deciso insieme al capo dello Stato di attendere gli sviluppi per l'eventuale nascita di un governo politico. Rispunta intanto l'ipotesi di un governo Lega-M5S: Di Maio propone un passo indietro di Savona con un nuovo nome per l'Economia e Savona a capo di un altro ministero. Salvini per ora risponde in modo scettico: "Ci ragioneremo, valuteremo, ma no a un governo con il guinzaglio".
- Salvini risponde a Di Maio su passo indietro Savona: “Ci ragioniamo, ma no a governo con guinzaglio” 30 Maggio
- Di Maio propone: "Passo indietro di Savona, spostandolo a un altro ministero" 30 Maggio
- M5s chiede “passo indietro” di Paolo Savona 30 Maggio
- Il Quirinale non vuole forzare i tempi: Cottarelli attende un eventuale governo politico 30 Maggio
- Di Maio al Quirinale: nel pomeriggio colloquio con Mattarella 30 Maggio
- Salvini: "Se il governo è quello con Savona noi ci siamo, altrimenti il governo non ci sarà" 30 Maggio
- M5S: "Fiducia a governo Cottarelli? Ne parleremo stasera" 30 Maggio
- Di Maio conferma manifestazione 2 giugno: "Non contro Mattarella, ma per diritto italiani di scegliersi il governo" 30 Maggio
- Cottarelli torna al Colle, Di Maio ripropone il governo Lega-M5S mentre Salvini punta al voto 30 Maggio
- Di Maio: "Salvini non vuole impeachment di Mattarella, l'ipotesi non è più sul tavolo" 29 Maggio
- Cottarelli ha lasciato il Quirinale ed è tornato alla Camera 29 Maggio
- Di Maio sul commissario Oettinger: "Silenzio assordante delle istituzioni, dovrebbero difenderci" 29 Maggio
- Oggi Cottarelli presenta la lista dei ministri, entro venerdì il voto di fiducia in Parlamento 29 Maggio
- Il Quirinale smentisce Di Maio: "Mai fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia" 28 Maggio
- Berlusconi: "Non voteremo fiducia a Cottarelli, centrodestra sarà unito alle elezioni" 28 Maggio
- Martina: “Il Pd voterà la fiducia a Cottarelli, Salvini è il nemico del popolo” 28 Maggio
- Cottarelli accetta l'incarico: "Governo fino al 2019 o elezioni a settembre" 28 Maggio
- Cottarelli riceve l'incarico da Mattarella: a lui il compito di formare il governo 28 Maggio
- Forza Italia non sosterrà un governo Cottarelli: "Non avrà i numeri" 28 Maggio
- Salvini: "C'è problema di democrazia, Mattarella ha scelto i mercati e non interessi italiani" 28 Maggio
- Oggi Cottarelli al Colle, Salvini: "Se Berlusconi lo sostiene si rompe l'alleanza" 28 Maggio
Cottarelli torna al Colle, Di Maio ripropone il governo Lega-M5S mentre Salvini punta al voto
Dopo oltre 80 giorni di stallo, quella di oggi potrebbe essere la giornata decisiva. Il professor Carlo Cottarelli è tornato al Quirinale in mattinata per un ulteriore colloquio informale ma non ha sciolto la riserva e comunicato la sua decisione al capo dello Stato, e in questo scenario si prospettano due ipotesi: il voto a luglio o la partenza di un governo Lega-M5S. Difficilmente infatti un ipotetico esecutivo Cottarelli potrebbe ottenere la maggioranza per governare, dunque l'ipotesi dello scioglimento delle Camere a breve per portare il Paese a elezioni anticipate il 29 luglio prende sempre più corpo.
Nella serata di ieri, però, Luigi Di Maio ha dichiarato di aver ritirato la proposta di impeachment a Mattarella dal tavolo – anche perché Salvini a quanto pare non ha mai preso in considerazione questo tipo di attacco al capo dello Stato – e ha chiesto al presidente della Repubblica di far partire il governo Lega-M5S: "Una maggioranza in Parlamento c'è, fateci partire" ha urlato dal palcoscenico in piazza a Napoli. Salvini, di contro, vorrebbe si insediassero le commissioni per far lavorare a pieno ritmo il Parlamento, ma auspica il ritorno alle urne immediato. Nella giornata di oggi, dunque, stando a questo scenario, sarà possibile capire qualche delle due ipotesi avrà la meglio e capire se il Paese tornerà davvero alle urne in piena estate.
Calenda: "Pd crei il Fronte repubblicano, con un nuovo simbolo, contro il sovranismo anarcoide"
Un nuovo simbolo e un unico Fronte repubblicano. È la proposta avanzata da Calenda per il Pd in vista delle prossime elezioni, che potrebbero essere imminenti (si parla anche anche del 29 luglio). Il ministro dello Sviluppo economico uscente Carlo Calenda lo ha detto in un'intervista al Corriere della sera. Se il Partito democratico vuole essere protagonista, allora deve presentarsi con "con un nome, quello del Fronte repubblicano, un simbolo diverso e una lista unica, coinvolgendo tutte quelle forze della società civile e tutti quei movimenti politici che vogliono unirsi per salvare il Paese dal sovranismo anarcoide di Di Maio e Salvini. Questi non sono nazionalisti, non sanno cos’è il patriottismo. Quando Mattarella va al parlamento europeo e Salvini dichiara ‘scambierei due Mattarella per mezzo Putin' si capisce che il senso dello Stato e la difesa della nazione non hanno niente a che fare con il loro pensiero".
Al giornalista Enrico Marro, che gli domanda se sarebbe lui a guidare il Fronte repubblicano, risponde così: "La guida c’è già, si chiama Paolo Gentiloni. Io certamente mi batterò in prima fila al suo fianco sulle scelte di fondo che gli italiano dovranno fare: vogliamo stare in Europa o scivolare in Africa? Conservare il benessere costruito in settant’anni o distruggerlo? Difendere le istituzioni repubblicane o prendere la deriva di una democrazia populista sul modello di Putin? Avere a fondamento della vita politica la democrazia rappresentativa o i blog e le srl? È una sfida che dobbiamo affrontare con fiducia. L’Italia è più forte di chi la vuole debole".
Salvini: "Facciamo partire il Parlamento per cancellare la legge Fornero. Poi voto al più presto"
Ospite a Di Martedì su La7, il leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato di essere d'accordo con Luigi Di Maio in merito alla ripresa delle trattative per il governo Lega-M5S: "Facciamo partire il Parlamento", ha detto Salvini, aggiungendo: "Come segretario della Lega chiedo ai presidenti di Camera e Senato di insediare le Commissioni. L'obiettivo è smontare un pezzo di legge Fornero, approvare la legittima difesa e tagliare i vitalizi e alcune tasse. L'unica cosa che non permetterò è che, in attesa di capire cosa fa Cottarelli e dove va Mattarella, gli italiani abbiano un Parlamento che non lavora".
"Prima si torna al voto meglio è e, quando se si tornerà alle urne, chiederei a Paolo Savona di rimettersi a disposizione degli italiani", ha proseguito Salvini, senza quindi allontanare lo spettro del voto. "Sperando che non si voti a Ferragosto. La cosa certa è che non possiamo avere un governo fantasma che magari aumenta l’Iva e aumenta le tasse sulla benzina e che poi se ne va indisturbato dopo 3 mesi. Su Savona comunque non mollo. E’ il meglio, e se ho il meglio io agli italiani propongo il meglio. Non un gradino sotto".
Di Maio: "Torna in campo l'ipotesi governo Lega-M5S, il presidente Mattarella ci ascolti"
Potrebbe ripartire la trattativa per il governo M5S-Lega. Durante un comizio in piazza a Napoli, Luigi Di Maio ha dichiarato di aver accantonato l'idea dell'impeachment contro Mattarella, anche perché Matteo Salvini si sarebbe tirato indietro, e ha dichiarato che Lega e M5S potrebbero provare di nuovo a dar vita al "governo del cambiamento". "Prendo atto che Matteo Salvini ‘cuor di leone' non vuole fare l'impeachment e lì ci vuole la maggioranza. Una maggioranza c'è in Parlamento fatelo partire quel governo ma basta mezzucci. Perchè di governi tecnici, istituzionali, non ne vogliamo. Perchè quelli traseno e sicc e si mettono e chiatte come diciamo noi. La maggioranza in Parlamento c'è. La maggioranza c'è se si vuole risolvere questa crisi e rassicurare i mercati si faccia partire un governo che ha già un programma chiaro".
Di Maio: "Salvini non vuole impeachment di Mattarella, l'ipotesi non è più sul tavolo"
"Spero che si vada alle elezioni il prima possibile ma in una situazione politica molto difficile resta una posizione coerente ma collaborativa con il presidente della Repubblica Mattarella per uscire a risolvere quella che è l'attuale crisi che stiamo vivendo", ha dichiarato Luigi Di Maio da Napoli, facendo sapere inoltre che riguardo l'impeachment nei confronti del capo dello Stato "prendo atto che Salvini non lo vuole fare e ne risponderà lui come cuor di leone ma purtroppo non è più sul tavolo perché Salvini non lo vuole fare e ci vuole la maggioranza. Questa è una crisi che di certo non abbiamo generato noi e voglio dire anche che se i mercati hanno paura che l'Italia esca dall'euro è perché qualcuno ha fatto girare questa cosa. Il governo del cambiamento poteva essere una grande occasione anche per rassicurare i mercati. Noi siamo a disposizione con una soluzione ragionevole ma coerente con quello che abbiamo fatto finora".
La Pubblica Sicurezza alza la vigilanza a sedi istituzionali: "Pericolo manifestazioni di protesta"
Il dipartimento di Pubblica Sicurezza ha diramato a tutte le questure e le prefetture una nota in cui sottolinea la preoccupazione per l'attuale situazione politica e chiede di innalzare la vigilanza alle sedi istituzionali per prevenire possibili manifestazioni di protesta di singoli o gruppi appartenenti ad ambienti radicali non solo in occasione del 2 giugno. L'attenzione, secondo quanto si apprende, si concentra in particolare su Roma, dove ha sede la maggioranza delle istituzioni, ma riguarda anche altre città italiane. La nota del Dipartimento non fa alcun riferimento alle manifestazioni annunciate della Lega e del M5s quanto piuttosto alla possibilità che gruppi radicali – dagli anarchici a quelli di estrema destra – possano tentare di dar vita ad atti dimostrativi o di contrapporsi alle manifestazioni ‘ufficiali' già programmate. Per quanto riguarda il 2 giugno, si segnala la possibilità che gruppi antimilitaristi o pacifisti possano attuare contromanifestazioni contro la parata militare.
Cottarelli ha lasciato il Quirinale ed è tornato alla Camera
Il presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli è arrivato in un'auto istituzionale al Quirinale. Ma dopo un colloquio con il presidente Mattarella di circa un'ora ha lasciato il Colle per dirigersi alla Camera. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione, ma è atteso ancora al Quirinale domani mattina.
"Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha riferito al Capo dello Stato della situazione. I due si rivedranno domani mattina". Così il consigliere Giovanni Grasso ha spiegato ai giornalisti l'uscita dal Colle del premier incaricato. L'uscita del portavoce del Quirinale è stato preceduto da un certo sconcerto da parte dei giornalisti che erano presenti quando hanno visto i corazzieri che tradizionalmente presidiano la porta che conduce allo studio "alla Vetrata" lasciare la loro postazione. Di solito questo è il segnale che il presidente della Repubblica ha lasciato la "Sala alla Vetrata" per far ritorno al suo studio privato. Contemporaneamente Cottarelli è stato visto fare il suo ingresso alla Camera dei Deputati.
Probabilmente è stata l'ipotesi del voto fissato per il 29 luglio a bloccare momentaneamente Cottarelli. Nel corso dell'incontro al Quirinale, il presidente del Consiglio incaricato ha fatto il punto della situazione con il Capo dello Stato che ha deciso di prendere tempo per valutare fino a che punto ci sia convergenza tra le forze politiche per luglio. Un giro di consultazioni rapido e informale che coinvolgerebbe lo stesso Cottarelli.
Intanto però fonti del Quirinale smentiscono le voci su una presunta rinuncia di Cottarelli: il premier incaricato avrebbe semplicemente bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista e nessuno ha parlato di rinuncia all'incarico.
Salvini: "Raccolta firme della Lega per elezioni diretta del Capo dello Stato"
"La Lega raccoglierà le firme su una proposta di legge per un Presidente della Repubblica eletto direttamente dai cittadini, in modo che possa rispondere direttamente ai cittadini del suo operato". Lo annuncia su Facebook il leader del Carroccio Matteo Salvini.
Salvini commenta condanna le minacce e gli insulti al presidente Mattarella: "Chi insulta e minaccia Mattarella non fa parte del futuro del mio Paese, ma Mattarella ha sbagliato, voleva difendere il risparmio ma ha ottenuto l'effetto contrario: oggi un governo in carica avrebbe affrontato meglio una crisi finanziaria". Poi l'affondo sul premier incaricato: "Cottarelli pensionato di lusso, buon per lui, che farà dei ministri ombra".
Di Maio sul commissario Oettinger: "Silenzio assordante delle istituzioni, dovrebbero difenderci"
Luigi Di Maio, intervistato da Fanpage.it , commenta l'intervento a gamba tesa del commissario Ue al Bilancio Oettinger che avrebbe dichiarato in un'intervista: "I mercati insegneranno agli italiani a votare nel modo giusto". La frase era stata però parafrasata dal giornalista Bernd Thomas Riegert, che aveva liberamente riassunto il contenuto dell'intervista con un'anticipazione su Twitter. Le parole esatte pronunciate dal Commissario Ue sarebbero state queste: "Lo sviluppo negativo dei mercati porterà gli italiani a non votare più a lungo per i populisti".
Ecco la risposta del capo politico del Movimento: "Ci trattano come una colonia estiva dove fare le vacanze, è assurdo. Se io avessi detto la stessa cosa sui tedeschi sarebbe insorta tutta la comunità politica europea. Ora istituzioni dovrebbero difenderci, ma c'è silenzio assordante. Tra pochi mesi nascerà un governo del cambiamento".
Delrio ai deputati del Pd: "Siamo i partigiani della Costituzione"
“Vi dovete sentire partigiani della Costituzione”. È il messaggio che il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, lancia durante l’assemblea dei deputati dem. “Siamo di fronte a una crisi senza precedenti ed è il momento di avere coraggio e smascherare le tante menzogne che girano su questa crisi di governo”, afferma. “Se Di Maio mette il tricolore fuori dalla finestra – argomenta Delrio – io, come ex sindaco della città del tricolore, sono contento. Noi non scenderemo in piazza il 2 giugno perché è la festa di tutti gli italiani. Non possiamo lasciare la patria a Salvini e alla Meloni. La patria è di tutti. Dobbiamo ricordarcelo bene”.
Delrio difende il presidente della Repubblica Mattarella: “Da parte di Mattarella c’è stata limpida fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano. Contro di lui c’è stata un'aggressione volgare e allarmante. Esprimiamo massima solidarietà al presidente della Repubblica e rinnoviamo il nostro impegno per l'Italia a difesa della Costituzione. Salvini e Di Maio stanno giocando sulla pelle degli italiani. Hanno usato Savona come alibi. Non volevano governare perché le loro promesse non si possono realizzare, sono bugie raccontate agli italiani. Hanno bloccato il Paese per 90 giorni, stanno facendo pagare prezzi enormi ai risparmiatori, alle famiglie, alle imprese”.
L’appello all’unità della sinistra di Boldrini: “Alle elezioni alleanza tra tutti i progressisti”
L’ex presidente della Camera ed esponente di spicco di Liberi e Uguali, Laura Boldrini, si schiera in difesa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e lancia una proposta, un appello all’unità di tutte “le forze progressiste”. La Boldrini chiede che tutte queste forze si presentino alleate alle prossime elezioni, una chiara apertura verso il Pd per dare una risposta al fronte che definisce “populista e sovranità”. “Di fronte all’attacco al presidente della Repubblica Mattarella – scrive Boldrini in un tweet – e di fronte al rischio di una pericolosa deriva populista e sovranità, è necessario che tutte le forze progressiste decidano di allearsi alle prossime elezioni”. Il post della Boldrini si conclude con l’hashtag #NonPiùAllaSpicciolata.
Martina: "Il Pd si astenga sul voto di fiducia al governo Cottarelli"
"Il Pd sostiene con piena convinzione l'operato del Presidente Mattarella e la scelta di varare un Governo neutrale che porti alle elezioni anticipate. E proprio per rispettare il carattere di neutralità politica del Governo credo che sia opportuno che il Pd si astenga sul voto di fiducia. Convocheremo a breve e prima della fiducia la Direzione nazionale e lì decideremo". È la proposta di Maurizio Martina al gruppo Pd, durante l'assemblea dei deputati. E sulla mobilitazione, annunciata dal partito e prevista per venerdì 1 giugno, ha detto: "È necessario che il presidente della repubblica sia tutelato. Noi dobbiamo essere i protagonisti di uno sforzo aperto a tutte le forze che vogliano concorrere a prendere una iniziativa. Il Pd deve farsi carico di una proposta che aggreghi tutte le forze democratiche e di centrosinistra", perché, secondo Martina, a preoccupare è il piano segreto di uscita dall'euro di Lega e M5S: "L’Italia è in tutto e per tutto l’epicentro di un disegno molto più grande che stiamo vivendo sulla politica politica nazionale che punta a scardinare l’Ue e la moneta unica".
Mattarella riceverà Cottarelli al Quirinale alle 16.30
Carlo Cottarelli è stato convocato al Quirinale alle 16.30. Lo rende noto il Colle con una nota. Presumibilmente il premier incaricato porterà con sé la lista dei ministri per la squadra di governo. L'Ufficio Stampa della Presidenza della Repubblica informa che la Sala Stampa allestita presso la "Loggia d'Onore" sarà aperta ai giornalisti, ai fotoreporter e agli operatori Tv a partire dalle ore 15.00. È quanto si legge in una nota del Quirinale.
Di Maio: "Spread a 300, il problema non eravamo noi, oggi potevamo avere un governo forte"
Il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, parla di spread in un post su Facebook: “Oggi è schizzato oltre i 300 punti, non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra squadra di ministri, ma l'incertezza che oggi regna sovrana”. Secondo Di Maio, se il governo fosse partito non si sarebbe creata una situazione di questo genere: “Oggi avremmo un governo politico forte che sarebbe già al lavoro per incontrare gli altri Paesi Ue e spiegargli i dettagli della nostra politica economica che non ha mai previsto l'uscita dall'euro. Oggi invece c'è solo la prospettiva di un governo debolissimo, che otterrà solo una manciata di voti di fiducia (se li otterrà) e che non ha alcuna idea di futuro del Paese. Andare contro la democrazia non paga”.
Di Maio rinnova l’invito a manifestare il 2 giugno a Roma, alle 19 in piazza della Bocca della verità: “Per noi questo sarà un momento pacifico e democratico in cui ci ritroviamo tutti insieme per dire con una sola voce #Ilmiovotoconta. Chi vuole usare questo giorno per scopi violenti o di attacco è lontano dalla nostra idea di Paese”. Di Maio, in un post precedente, ha anche invitato tutti a partecipare a una manifestazione alle 19 a Napoli quest’oggi. “La situazione è molto grave, gravissima – scrive -. Il voto degli italiani è stato totalmente svuotato del suo valore. E questo non è accettabile. Gli italiani il 4 marzo hanno deciso di cambiare, hanno chiesto un governo politico che facesse delle serie iniziative per cambiare la loro vita e invece Mattarella ha deciso di affidare le sorti del nostro Paese a un tecnico alla Monti. Lo ha fatto addirittura tirando in ballo il risparmio degli italiani”.
Conte: "Savona nel governo era essenziale, io ero garante della permanenza nell'Euro"
Secondo l’ex presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, la presenza di Paolo Savona nella squadra di governo era essenziale. In un’intervista a Repubblica, Conte racconta: “Ho avuto con lui un incontro riservato che è durato oltre un'ora e mezza. Sono uscito dal colloquio profondamente rassicurato: Savona era ben funzionale al nostro progetto politico che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Di uscita dall'euro nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto del governo. È per questo che mi sono potuto fare garante, con il presidente della Repubblica, della permanenza del Paese nel sistema-euro, ma anche della nostra determinazione a rinegoziare le politiche economiche”.
Secondo Conte la squadra di governo presentata era “equilibrata, forte di figure di rilievo politico”. L’ex presidente del Consiglio incaricato racconta anche cosa si prova a diventare premier per qualche giorno: “Superata la sorpresa iniziale, è prevalsa subito l'attitudine professionale a tuffarsi nella soluzione dei problemi- Con Di Maio, che già conoscevo, ma anche con Salvini, si è instaurato un rapporto molto franco, anche dal punto di vista umano. Ci siamo confrontati sugli obiettivi politici e sul modo con cui avrei diretto e coordinato l'azione di governo. Nessuno ha mai posto in discussione il mio ruolo e questo ho anche spiegato al capo dello Stato, confermando la mia risolutezza a esercitare tutte le prerogative del presidente del Consiglio”.
Infine, Conte si dice “deluso” per non aver visto avviare “una esperienza di governo che si riprometteva di operare forti cambiamenti. Sono anche triste, perché avevo previsto che il Paese avrebbe subito un forte contraccolpo nel caso in cui questa speranza fosse andata delusa”. E sulla possibilità di essere candidato con i Cinque Stelle, conclude che non ha ancora ricevuto proposte ma nel momento in cui le riceverà, valuterà il da farsi.
Oggi Cottarelli presenta la lista dei ministri, entro venerdì il voto di fiducia in Parlamento
Oggi la lista dei ministri ed entro venerdì la fiducia in Parlamento: l’obiettivo di Carlo Cottarelli, presidente del Consiglio incaricato, è di fare presto. Questa mattina l’ex commissario alla spending review è arrivato alla Camera dove si è subito messo al lavoro nella stanza messa a sua disposizione: già in giornata potrebbe tornare al Quirinale per presentare la lista dei ministri (una squadra snella, secondo quanto trapela) e sciogliere positivamente la riserva. Poi la prova del Parlamento, uno scoglio che difficilmente il governo potrà superare viste le premesse e gli annunci di voto negativo di M5s, Lega e Forza Italia. Continua, nel frattempo, a salire lo spread Btp/Bund, arrivato in mattinata a 238 punti, record negativo dal 2013.
Il MoVimento 5 Stelle intanto continua ad attaccare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a ribadire che la richiesta di impeachment verrà presto avanzata. Sia M5s che Lega si dicono invece convinti di poter sviluppare i punti del contratto di governo in Parlamento, avendo i numeri pur non essendo riusciti a formare il governo. Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, in due interviste a Corriere della Sera e Repubblica parla di una “ipotetica maggioranza formata da Lega, Cinque Stelle, Fratelli d’Italia e Leu”.
È tornato a parlare anche l’ex presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, che in una intervista a Repubblica ha raccontato del suo incontro con Paolo Savona. “Sono uscito dal colloquio profondamente rassicurato – racconta Conte – era ben funzionale al nostro progetto politico, che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Di uscita dall'euro nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto di governo".
Di Battista: "Il Quirinale mente, i nomi di Bagnai e Siri sono stati fatti per il Mef"
"Ho sentito Salvini" e nei giorni scorsi "abbiamo deciso anche di avanzare altri due nomi oltre a quello di Savona, quelli di Bagnai e Siri. Se il Quirinale smentisce vuol dire che il Quirinale mente, potrò essere anche accusato di vilipendio". Lo ha detto Alessandro Di Battista a Otto e mezzo. Il pentastellato, che ha annunciato che si candiderà per le prossime elezioni ha così smentito la nota del Colle di questo pomeriggio: In caso di ritorno al voto "sono pronto a ricandidarmi. Mi presenterò alla Camera" Su Di Maio candidato premier non si sbilancia: "Me lo auguro. La forza del M5S sta anche in questo legame indissolubile che abbiamo io e lui".
Su un'alleanza con la Lega per le elezioni Di Battista ha detto: "E' prematuro", ma ha aggiunto, in "certe battaglie ritengo la Lega più affidabile del Pd". Di Battista torna poi sul "no" del Colle a Paolo Savona. Se "il presidente della Repubblica si prende libertà che non gli sono consentite credo che questo vada oltre le sue prerogative", ha detto, ribadendo che il M5S "non vuole uscire dall'euro".
Renzi: "A Di Maio e Salvini non interessano gli italiani, vogliono seminare odio e paura"
Renzi in diretta su Facebook commenta la crisi istituzionale, arrivata ieri al suo punto di rottura: si chiede come mai non Di Maio e Salvini non hanno accolto l'eventualità di sostituire il nome di Paolo Savona con il vice di Salvini, Giorgetti: "Di Maio e Salvini tengono l'Italia in ostaggio, dopo 85 giorni di stallo. Abbiamo fatto in modo che loro formassero il governo. Dopo tante promesse, reddito di cittadinanza, flat tax, abolizione della legge Fornero, blocco degli immigrati. Alla prova dei fatti si sono impauriti e si sono tirati indietro. Hanno usato l'alibi del ministro dell'Economia". E poi ricorda il rischio de rialzo dello spread: "Spread non è una parolina tecnica ma il fatto che i mutui costano di più: stanno giocando sulla pelle degli italiani", sottolinea.
"Di Maio e Salvini hanno scelto un premier non eletto, un professore dal ridondante curriculum, Giuseppe Conte. Nella scorsa legislatura hanno fatto una campagna elettorale contro di me dicendo che ero un premier non eletto. Ma io sono stato eletto come sindaco a Firenze. Così come nessuno aveva votato l'uscita dell'Italia dall'euro. Che io sappia soltanto due candidati lo avevano proposto, Bagnai, a Firenze e Borghi a Siena, e sono stati battuti, uno da me e uno da Padoan".
"Se volete uscire dall'euro – ha aggiunto rivolgendosi ai due leader – abbiate il coraggio di fare una campagna elettorale su questo Se volete uscire dall'euro non mettete di soppiatto un ministro, che ha presentato un piano B di uscita dall'euro, cosa che giustamente ha preoccupato il presidente della Repubblica". Renzi a questo punto ha ricordato che in più occasioni, quando lui stesso era premier, ha dovuto ritirare dei nomi fatti al Capo dello Stato.
"Le prossime elezioni non sono solo un'occasione di rivincita del Pd, ma ci danno l'opportunità di coinvolgere i nostri elettori. Dobbiamo allargarci, non restare chiusi. Occorrerà l'impegno di tutti. Noi ci saremo. Al lavoro tutti insieme, convinti. Perché questa Italia forte possa uscire vincitrice dalle prossime elezioni", aggiunge. E ribadisce che in questo momento per i Dem "l'unica cosa che non si può fare è dividersi".
In chiusura invita i cittadini a scendere in piazza, in vista della manifestazione nazionale indetta dal Pd a Roma per l'1 giugno: "Noi abbiamo il dovere di reagire, anche di scendere in piazza se necessario e prepararsi alla campagna che sarà tutto su questo: Europa sì-Europa no".
Di Maio: "Il governo Cottarelli non avrà la fiducia delle Camere, subito al voto"
"E' certo che il governo Cottarelli non avrà la fiducia delle Camere. Per la prima volta nella storia avremo un governo che non ha il sostegno del popolo nè del Parlamento. E' vergognoso: sarà un governo anti-italiano di occupazione delle istituzioni. Voto subito! #IlMioVotoConta". Questo è tweet del capo politico del M5S Luigi Di Maio.
E poi durante la registrazione di "Matrix" su Canale 5 indica una possibile finestra per il voto: "Spero a ottobre, forse è meglio settembre. Sarà una campagna elettorale totalmente diversa – ha aggiunto – Sarà una sorta di referendum. Il panorama elettorale si sta polarizzando: sono rimasti M5s e Lega e se noi due siamo le parti lese di questa legislatura, gli italiani dovranno scegliere tra noi che ci siamo battuti cercando di fare un governo e gli altri".
Ha poi spiegato perché non è stato possibile valutare l'ipotesi di Giancarlo Giorgetti al posto dell'economista Paolo Savona al dicastero dell'Economia: "Quando abbiamo parlato a Giorgetti, ha detto a me e Salvini: ‘se mettete me ai tavoli europei, io non ho conoscenze e competenze per avere i risultati a livello europeo".
M5S: "Casaleggio non ha mai detto che Salvini ci ha usati"
"Salvini ci ha usati per i suoi fini". Davide Casaleggio lo avrebbe detto a Ivrea, alla Open Academy di Rousseau, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Ma il M5S smentisce nel modo più "assoluto" che Casaleggio abbia detto la frase.
Secondo il quotidiano l'erede di Gianroberto aveva detto solo poche ore prima che il progetto dell'esecutivo Lega-M5S naufragasse: "Sono confidente che Conte possa risolvere la situazione".
Il Pd organizza una manifestazione nazionale a Roma il 1 giugno "in difesa delle istituzioni"
A partire da domani il Partito Democratico organizzerà mobilitazioni in tutto il Paese “in difesa delle istituzioni democratiche e della Costituzione in queste ore sotto un attacco senza precedenti”. Dopo queste prime mobilitazioni, il Pd organizzerà anche una manifestazione nazionale che si terrà il primo giugno a Roma. “Ciò che i presunti vincitori delle elezioni hanno detto, dicono e annunciano – si legge in una nota del partito – preoccupa e non può rimanere senza risposta. Stanno alzando irresponsabilmente i toni e dividono il Paese. Il Partito democratico attiva tutte le sue strutture territoriali e i suoi circoli con presidi aperti all'incontro con i cittadini giustamente preoccupati per quel che sta accadendo. La manifestazione nazionale si terrà a Roma il 1 giugno a partire dalle ore 17”.
Il Quirinale smentisce Di Maio: "Mai fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia"
L'ufficio stampa del Quirinale smentisce le dichiarazioni rilasciate dal capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, durante la trasmissione Pomeriggio Cinque, condotta da Barbara D'Urso: "Non risponde a verità la circostanza riferita dall'on. Luigi Di Maio a Pomeriggio 5 che al presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia", secondo quanto riporta una nota. Di Maio aveva affermato che il veto di Mattarella non era sul nome di Savona ma su tutti i nomi simili al suo, tanto da affermare che il M5s aveva proposto anche i nomi di Siri e Bagnai come possibili ministri dell'Economia. Ipotesi seccamente smentita dal Quirinale.
Ma Di Maio insiste:a quanto si apprende, il capo politico del Movimento conferma di aver fatto pervenire al Quirinale i nomi di Alberto Bagnai e Armando Siri per uscire dall'impasse. "Io non c’ero, non so cosa si sono detti Mattarella e Di Maio", ha invece tagliato corto Matteo Salvini.
Berlusconi: "Non voteremo fiducia a Cottarelli, centrodestra sarà unito alle elezioni"
Forza Italia non voterà la fiducia al governo guidato da Carlo Cottarelli e il centrodestra andrà unito alle prossime elezioni: è questa la posizione espressa, attraverso una nota, dal presidente di Fi, Silvio Berlusconi. “A chi mi chiede quale sarà il futuro del centrodestra, rispondo che alle prossime elezioni non immagino altra soluzione che quella di una coalizione di centrodestra unita con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, destinata sicuramente a prevalere anche per la possibilità di una mia candidatura”. E Berlusconi parla anche della fiducia al governo Cottarelli: “Per quando riguarda la fiducia al governo tecnico la nostra posizione non può che essere negativa”.
I sindaci leghisti della Lombardia rimuovono la foto di Mattarella dai loro uffici
Un appello lanciato su Facebook e subito raccolto da alcuni sindaci leghisti della Lombardia: rimuovere le foto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella dagli uffici dei primi cittadini del Carroccio. L’iniziativa è partita ieri sera da Paolo Grimoldi, segretario della Lega lombarda, che su Facebook parla della bocciatura di Savona come ministro dell’Economia sostenendo che “la democrazia italiana è stata ferita a morte”. Così, esprimendo preoccupazione e indignazione, Grimaldi ha chiesto “a tutti gli amministratori della Lega in Lombardia di rimuovere immediatamente dai loro uffici pubblici la foto di Mattarella, che non rappresenta più un garante imparziale dei cittadini”.
Appello ribadito oggi, in un altro post su Facebook: “Il presidente Mattarella – scrive ancora Grimoldi – ha dimostrato di non essere un garante imparziale per le nostre più alte istituzioni democratiche e non può più rappresentarci. Per questa ragione ho chiesto agli oltre 160 sindaci della Lega in Lombardia di rimuovere dai loro uffici la foto di Sergio Mattarella e in queste ore i nostri sindaci hanno già iniziato a togliere le foto di Mattarella dai loro uffici”. La dimostrazione che l’appello sia stato ascoltato arriva anche dai commenti sotto al post Facebook sul profilo di Grimoldi: Leonardo Tarantino, sindaco di Samarate (Varese), pubblica una foto del muro del suo ufficio in cui si vede appeso lo stemma del suo comune e accanto uno spazio vuoto in cui prima – presumibilmente – c’era appeso un quadretto con la foto di Mattarella.
Cottarelli incontra Fico, nel pomeriggio il colloquio con la presidente del Senato Casellati
Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha incontrato a Montecitorio il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico. Dopo aver ricevuto dal capo dello Stato Sergio Mattarella l’incarico di formare il governo, Cottarelli ha avuto un colloquio di circa mezz'ora con Fico e nel pomeriggio vedrà anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, probabilmente intorno alle 15.30.
Cottarelli si è messo al lavoro alla Camera, dove è stata velocemente predisposta la sala dei Busti, la stessa impiegata anche da Giuseppe Conte durante le sue consultazioni. Secondo quanto emerso finora, comunque, Cottarelli dovrebbe utilizzare la stanza per lavorare al programma e alla squadra di ministri, ma non dovrebbe tenere le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari.
Martina: “Il Pd voterà la fiducia a Cottarelli, Salvini è il nemico del popolo”
Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, annuncia che il suo partito sosterrà il governo guidato da Cottarelli e si scaglia contro il leader della Lega, Matteo Salvini: “È inaccettabile lo slogan di chi starebbe dalla parte del popolo contro i palazzi, contro l'elite. Salvini è il nemico del popolo. Hanno giocato sulla pelle del Paese con una operazione che si è rivelata per quello che era, ovvero una operazione per portare l’Italia fuori dall'Euro, e lo hanno fatto con spregiudicatezza. Ha fatto bene il presidente a difendere gli interessi nazionali rispetto agli interessi di partito di queste due forze”, afferma durante la trasmissione di RadioUno ‘Gioco da premier’.
Martina parla anche del Pd e di ciò che adesso dovrà fare: “Noi dobbiamo essere pronti a ogni scenario e lavorare, come stiamo facendo in queste ore, uniti e aperti. Si nota la differenza tra questo gruppo dirigente e la grandissima irresponsabilità che abbiamo vissuto in queste ore delle altre forze”.
Martina annuncia inoltre che il Pd sosterrà il nascente governo guidato da Carlo Cottarelli e che voterà la fiducia in Parlamento. L’annuncio di Martina è arrivato ancor prima che Cottarelli facesse sapere di aver accettato l’incarico conferitogli da Mattarella. “Voteremo sì”, dice Martina riferendosi alla fiducia a Cottarelli: “Questa è una situazione delicata. Faccio fatica ad immaginare una legislatura che vada avanti. Ora bisogna dare una mano al presidente Mattarella. Noi del Pd dobbiamo essere pronti ad ogni scenario e lavorare uniti ed aperti. Abbiamo tutte le condizioni per fare bene”.
Salvini: “Il Pd torna al governo grazie a Mattarella, colpo di coda dei poteri forti”
Dopo la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di incaricare Carlo Cottarelli di formare il nuovo governo (con il compito di guidare il Paese fino a nuove elezioni), il leader della Lega Matteo Salvini attacca duramente il Colle: “Il Pd bocciato dagli italiani torna al governo, grazie a Mattarella? Questa non è democrazia, questo non è rispetto del voto popolare. È solo il colpo di coda dei poteri forti che vogliono l'Italia schiava, impaurita e precaria. Le prossime elezioni saranno un plebiscito, popolo e vita vera contro vecchie caste e signori dello spread”.
Cottarelli accetta l'incarico: "Governo fino al 2019 o elezioni a settembre"
L'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha ricevuto l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cottarelli, dopo l'incontro nello studio alla Vetrata con il capo dello Stato, ha riferito ai giornalisti presenti al Quirinale: “Ho accettato l’incarico di formare il governo come richiesto dal presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e ce la metterò tutta. Mattarella mi ha detto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti a nuove elezioni. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri. Arriverò in Parlamento con un programma che comprenderà la legge di bilancio. In caso di mancanza di fiducia, il governo si dimetterà immediatamente e avrà il compito di portare il paese a elezioni dopo il mese di agosto. Il governo terrà una neutralità completa rispetto all’impegno elettorale: mi impegno a non candidarmi e chiederò lo stesso impegno agli altri membri del governo”.
Cottarelli si sofferma poi sulla situazione economica: "Sapete bene che lo spread è aumentato, ma l’economia italiana è ancora in crescita ed è sotto controllo. Un governo da me guidato avrebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici. Un dialogo con l’Europa nella difesa dei nostri interessi è essenziale, il nostro ruolo nell’Unione è essenziale così come la nostra continua partecipazione all’area dell’Euro”.
Cottarelli riceve l'incarico da Mattarella: a lui il compito di formare il governo
L'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha ricevuto l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il colloquio tra i due avvenuto questa mattina al Colle. Ad annunciarlo il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti: "Il presidente Mattarella ha ricevuto Carlo Cottarelli al quale ha conferito l’incarico di formare il governo. Cottarelli si è riservato di accettare e farà a breve una dichiarazione".
Salvini: "Cambiamo legge elettorale e mettiamo premio di maggioranza, poi subito al voto"
Il leader della Lega Matteo Salvini ha le idee chiare sul da farsi ora, dopo il fallimento del governo M5s-Lega in seguito allo scontro con il Quirinale: modificare la legge elettorale e voto subito. Intervistato su Radio24, Salvini spiega: “L’unica seria possibilità di andare al volo velocemente, con una legge elettorale che premi chi prende un voto in più, è partire dall'attuale legge elettorale e inserire un premio di maggioranza a chi prende un voto in più. I numeri in Parlamento ci sono perché comunque siamo una Repubblica parlamentare, o così pensavo fino a ieri”. Salvini parte dal presupposto che Lega e Cinque Stelle “hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato”.
Poi, a Radio Capital, il leader della Lega afferma ancora: “Adesso l'unica cosa certa è che c’è una maggioranza in Parlamento che può proporre e approvare le leggi. Per prima cosa facciamo partire la discussione sulla legge elettorale perché adesso il lavoro passa al Parlamento e, essendo questa una Repubblica parlamentare, sarà lì che si faranno le leggi. A meno che la Merkel non ce lo voglia impedire…”.