Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha deciso insieme al capo dello Stato di attendere gli sviluppi per l'eventuale nascita di un governo politico. Rispunta intanto l'ipotesi di un governo Lega-M5S: Di Maio propone un passo indietro di Savona con un nuovo nome per l'Economia e Savona a capo di un altro ministero. Salvini per ora risponde in modo scettico: "Ci ragioneremo, valuteremo, ma no a un governo con il guinzaglio".
- Salvini risponde a Di Maio su passo indietro Savona: “Ci ragioniamo, ma no a governo con guinzaglio” 30 Maggio
- Di Maio propone: "Passo indietro di Savona, spostandolo a un altro ministero" 30 Maggio
- M5s chiede “passo indietro” di Paolo Savona 30 Maggio
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- Salvini: "Se il governo è quello con Savona noi ci siamo, altrimenti il governo non ci sarà" 30 Maggio
- M5S: "Fiducia a governo Cottarelli? Ne parleremo stasera" 30 Maggio
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- Oggi Cottarelli presenta la lista dei ministri, entro venerdì il voto di fiducia in Parlamento 29 Maggio
- Il Quirinale smentisce Di Maio: "Mai fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia" 28 Maggio
- Berlusconi: "Non voteremo fiducia a Cottarelli, centrodestra sarà unito alle elezioni" 28 Maggio
- Martina: “Il Pd voterà la fiducia a Cottarelli, Salvini è il nemico del popolo” 28 Maggio
- Cottarelli accetta l'incarico: "Governo fino al 2019 o elezioni a settembre" 28 Maggio
- Cottarelli riceve l'incarico da Mattarella: a lui il compito di formare il governo 28 Maggio
- Forza Italia non sosterrà un governo Cottarelli: "Non avrà i numeri" 28 Maggio
- Salvini: "C'è problema di democrazia, Mattarella ha scelto i mercati e non interessi italiani" 28 Maggio
- Oggi Cottarelli al Colle, Salvini: "Se Berlusconi lo sostiene si rompe l'alleanza" 28 Maggio
Oggi Cottarelli presenta la lista dei ministri, entro venerdì il voto di fiducia in Parlamento
Oggi la lista dei ministri ed entro venerdì la fiducia in Parlamento: l’obiettivo di Carlo Cottarelli, presidente del Consiglio incaricato, è di fare presto. Questa mattina l’ex commissario alla spending review è arrivato alla Camera dove si è subito messo al lavoro nella stanza messa a sua disposizione: già in giornata potrebbe tornare al Quirinale per presentare la lista dei ministri (una squadra snella, secondo quanto trapela) e sciogliere positivamente la riserva. Poi la prova del Parlamento, uno scoglio che difficilmente il governo potrà superare viste le premesse e gli annunci di voto negativo di M5s, Lega e Forza Italia. Continua, nel frattempo, a salire lo spread Btp/Bund, arrivato in mattinata a 238 punti, record negativo dal 2013.
Il MoVimento 5 Stelle intanto continua ad attaccare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a ribadire che la richiesta di impeachment verrà presto avanzata. Sia M5s che Lega si dicono invece convinti di poter sviluppare i punti del contratto di governo in Parlamento, avendo i numeri pur non essendo riusciti a formare il governo. Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, in due interviste a Corriere della Sera e Repubblica parla di una “ipotetica maggioranza formata da Lega, Cinque Stelle, Fratelli d’Italia e Leu”.
È tornato a parlare anche l’ex presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, che in una intervista a Repubblica ha raccontato del suo incontro con Paolo Savona. “Sono uscito dal colloquio profondamente rassicurato – racconta Conte – era ben funzionale al nostro progetto politico, che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Di uscita dall'euro nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto di governo".
Di Battista: "Il Quirinale mente, i nomi di Bagnai e Siri sono stati fatti per il Mef"
"Ho sentito Salvini" e nei giorni scorsi "abbiamo deciso anche di avanzare altri due nomi oltre a quello di Savona, quelli di Bagnai e Siri. Se il Quirinale smentisce vuol dire che il Quirinale mente, potrò essere anche accusato di vilipendio". Lo ha detto Alessandro Di Battista a Otto e mezzo. Il pentastellato, che ha annunciato che si candiderà per le prossime elezioni ha così smentito la nota del Colle di questo pomeriggio: In caso di ritorno al voto "sono pronto a ricandidarmi. Mi presenterò alla Camera" Su Di Maio candidato premier non si sbilancia: "Me lo auguro. La forza del M5S sta anche in questo legame indissolubile che abbiamo io e lui".
Su un'alleanza con la Lega per le elezioni Di Battista ha detto: "E' prematuro", ma ha aggiunto, in "certe battaglie ritengo la Lega più affidabile del Pd". Di Battista torna poi sul "no" del Colle a Paolo Savona. Se "il presidente della Repubblica si prende libertà che non gli sono consentite credo che questo vada oltre le sue prerogative", ha detto, ribadendo che il M5S "non vuole uscire dall'euro".
Renzi: "A Di Maio e Salvini non interessano gli italiani, vogliono seminare odio e paura"
Renzi in diretta su Facebook commenta la crisi istituzionale, arrivata ieri al suo punto di rottura: si chiede come mai non Di Maio e Salvini non hanno accolto l'eventualità di sostituire il nome di Paolo Savona con il vice di Salvini, Giorgetti: "Di Maio e Salvini tengono l'Italia in ostaggio, dopo 85 giorni di stallo. Abbiamo fatto in modo che loro formassero il governo. Dopo tante promesse, reddito di cittadinanza, flat tax, abolizione della legge Fornero, blocco degli immigrati. Alla prova dei fatti si sono impauriti e si sono tirati indietro. Hanno usato l'alibi del ministro dell'Economia". E poi ricorda il rischio de rialzo dello spread: "Spread non è una parolina tecnica ma il fatto che i mutui costano di più: stanno giocando sulla pelle degli italiani", sottolinea.
"Di Maio e Salvini hanno scelto un premier non eletto, un professore dal ridondante curriculum, Giuseppe Conte. Nella scorsa legislatura hanno fatto una campagna elettorale contro di me dicendo che ero un premier non eletto. Ma io sono stato eletto come sindaco a Firenze. Così come nessuno aveva votato l'uscita dell'Italia dall'euro. Che io sappia soltanto due candidati lo avevano proposto, Bagnai, a Firenze e Borghi a Siena, e sono stati battuti, uno da me e uno da Padoan".
"Se volete uscire dall'euro – ha aggiunto rivolgendosi ai due leader – abbiate il coraggio di fare una campagna elettorale su questo Se volete uscire dall'euro non mettete di soppiatto un ministro, che ha presentato un piano B di uscita dall'euro, cosa che giustamente ha preoccupato il presidente della Repubblica". Renzi a questo punto ha ricordato che in più occasioni, quando lui stesso era premier, ha dovuto ritirare dei nomi fatti al Capo dello Stato.
"Le prossime elezioni non sono solo un'occasione di rivincita del Pd, ma ci danno l'opportunità di coinvolgere i nostri elettori. Dobbiamo allargarci, non restare chiusi. Occorrerà l'impegno di tutti. Noi ci saremo. Al lavoro tutti insieme, convinti. Perché questa Italia forte possa uscire vincitrice dalle prossime elezioni", aggiunge. E ribadisce che in questo momento per i Dem "l'unica cosa che non si può fare è dividersi".
In chiusura invita i cittadini a scendere in piazza, in vista della manifestazione nazionale indetta dal Pd a Roma per l'1 giugno: "Noi abbiamo il dovere di reagire, anche di scendere in piazza se necessario e prepararsi alla campagna che sarà tutto su questo: Europa sì-Europa no".
Di Maio: "Il governo Cottarelli non avrà la fiducia delle Camere, subito al voto"
"E' certo che il governo Cottarelli non avrà la fiducia delle Camere. Per la prima volta nella storia avremo un governo che non ha il sostegno del popolo nè del Parlamento. E' vergognoso: sarà un governo anti-italiano di occupazione delle istituzioni. Voto subito! #IlMioVotoConta". Questo è tweet del capo politico del M5S Luigi Di Maio.
E poi durante la registrazione di "Matrix" su Canale 5 indica una possibile finestra per il voto: "Spero a ottobre, forse è meglio settembre. Sarà una campagna elettorale totalmente diversa – ha aggiunto – Sarà una sorta di referendum. Il panorama elettorale si sta polarizzando: sono rimasti M5s e Lega e se noi due siamo le parti lese di questa legislatura, gli italiani dovranno scegliere tra noi che ci siamo battuti cercando di fare un governo e gli altri".
Ha poi spiegato perché non è stato possibile valutare l'ipotesi di Giancarlo Giorgetti al posto dell'economista Paolo Savona al dicastero dell'Economia: "Quando abbiamo parlato a Giorgetti, ha detto a me e Salvini: ‘se mettete me ai tavoli europei, io non ho conoscenze e competenze per avere i risultati a livello europeo".
M5S: "Casaleggio non ha mai detto che Salvini ci ha usati"
"Salvini ci ha usati per i suoi fini". Davide Casaleggio lo avrebbe detto a Ivrea, alla Open Academy di Rousseau, secondo quanto riporta il Corriere della Sera. Ma il M5S smentisce nel modo più "assoluto" che Casaleggio abbia detto la frase.
Secondo il quotidiano l'erede di Gianroberto aveva detto solo poche ore prima che il progetto dell'esecutivo Lega-M5S naufragasse: "Sono confidente che Conte possa risolvere la situazione".
Il Pd organizza una manifestazione nazionale a Roma il 1 giugno "in difesa delle istituzioni"
A partire da domani il Partito Democratico organizzerà mobilitazioni in tutto il Paese “in difesa delle istituzioni democratiche e della Costituzione in queste ore sotto un attacco senza precedenti”. Dopo queste prime mobilitazioni, il Pd organizzerà anche una manifestazione nazionale che si terrà il primo giugno a Roma. “Ciò che i presunti vincitori delle elezioni hanno detto, dicono e annunciano – si legge in una nota del partito – preoccupa e non può rimanere senza risposta. Stanno alzando irresponsabilmente i toni e dividono il Paese. Il Partito democratico attiva tutte le sue strutture territoriali e i suoi circoli con presidi aperti all'incontro con i cittadini giustamente preoccupati per quel che sta accadendo. La manifestazione nazionale si terrà a Roma il 1 giugno a partire dalle ore 17”.
Il Quirinale smentisce Di Maio: "Mai fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia"
L'ufficio stampa del Quirinale smentisce le dichiarazioni rilasciate dal capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, durante la trasmissione Pomeriggio Cinque, condotta da Barbara D'Urso: "Non risponde a verità la circostanza riferita dall'on. Luigi Di Maio a Pomeriggio 5 che al presidente della Repubblica siano stati fatti i nomi di Bagnai e Siri come ministri dell'Economia", secondo quanto riporta una nota. Di Maio aveva affermato che il veto di Mattarella non era sul nome di Savona ma su tutti i nomi simili al suo, tanto da affermare che il M5s aveva proposto anche i nomi di Siri e Bagnai come possibili ministri dell'Economia. Ipotesi seccamente smentita dal Quirinale.
Ma Di Maio insiste:a quanto si apprende, il capo politico del Movimento conferma di aver fatto pervenire al Quirinale i nomi di Alberto Bagnai e Armando Siri per uscire dall'impasse. "Io non c’ero, non so cosa si sono detti Mattarella e Di Maio", ha invece tagliato corto Matteo Salvini.
Berlusconi: "Non voteremo fiducia a Cottarelli, centrodestra sarà unito alle elezioni"
Forza Italia non voterà la fiducia al governo guidato da Carlo Cottarelli e il centrodestra andrà unito alle prossime elezioni: è questa la posizione espressa, attraverso una nota, dal presidente di Fi, Silvio Berlusconi. “A chi mi chiede quale sarà il futuro del centrodestra, rispondo che alle prossime elezioni non immagino altra soluzione che quella di una coalizione di centrodestra unita con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, destinata sicuramente a prevalere anche per la possibilità di una mia candidatura”. E Berlusconi parla anche della fiducia al governo Cottarelli: “Per quando riguarda la fiducia al governo tecnico la nostra posizione non può che essere negativa”.
I sindaci leghisti della Lombardia rimuovono la foto di Mattarella dai loro uffici
Un appello lanciato su Facebook e subito raccolto da alcuni sindaci leghisti della Lombardia: rimuovere le foto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella dagli uffici dei primi cittadini del Carroccio. L’iniziativa è partita ieri sera da Paolo Grimoldi, segretario della Lega lombarda, che su Facebook parla della bocciatura di Savona come ministro dell’Economia sostenendo che “la democrazia italiana è stata ferita a morte”. Così, esprimendo preoccupazione e indignazione, Grimaldi ha chiesto “a tutti gli amministratori della Lega in Lombardia di rimuovere immediatamente dai loro uffici pubblici la foto di Mattarella, che non rappresenta più un garante imparziale dei cittadini”.
Appello ribadito oggi, in un altro post su Facebook: “Il presidente Mattarella – scrive ancora Grimoldi – ha dimostrato di non essere un garante imparziale per le nostre più alte istituzioni democratiche e non può più rappresentarci. Per questa ragione ho chiesto agli oltre 160 sindaci della Lega in Lombardia di rimuovere dai loro uffici la foto di Sergio Mattarella e in queste ore i nostri sindaci hanno già iniziato a togliere le foto di Mattarella dai loro uffici”. La dimostrazione che l’appello sia stato ascoltato arriva anche dai commenti sotto al post Facebook sul profilo di Grimoldi: Leonardo Tarantino, sindaco di Samarate (Varese), pubblica una foto del muro del suo ufficio in cui si vede appeso lo stemma del suo comune e accanto uno spazio vuoto in cui prima – presumibilmente – c’era appeso un quadretto con la foto di Mattarella.
Cottarelli incontra Fico, nel pomeriggio il colloquio con la presidente del Senato Casellati
Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha incontrato a Montecitorio il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico. Dopo aver ricevuto dal capo dello Stato Sergio Mattarella l’incarico di formare il governo, Cottarelli ha avuto un colloquio di circa mezz'ora con Fico e nel pomeriggio vedrà anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, probabilmente intorno alle 15.30.
Cottarelli si è messo al lavoro alla Camera, dove è stata velocemente predisposta la sala dei Busti, la stessa impiegata anche da Giuseppe Conte durante le sue consultazioni. Secondo quanto emerso finora, comunque, Cottarelli dovrebbe utilizzare la stanza per lavorare al programma e alla squadra di ministri, ma non dovrebbe tenere le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari.
Martina: “Il Pd voterà la fiducia a Cottarelli, Salvini è il nemico del popolo”
Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, annuncia che il suo partito sosterrà il governo guidato da Cottarelli e si scaglia contro il leader della Lega, Matteo Salvini: “È inaccettabile lo slogan di chi starebbe dalla parte del popolo contro i palazzi, contro l'elite. Salvini è il nemico del popolo. Hanno giocato sulla pelle del Paese con una operazione che si è rivelata per quello che era, ovvero una operazione per portare l’Italia fuori dall'Euro, e lo hanno fatto con spregiudicatezza. Ha fatto bene il presidente a difendere gli interessi nazionali rispetto agli interessi di partito di queste due forze”, afferma durante la trasmissione di RadioUno ‘Gioco da premier’.
Martina parla anche del Pd e di ciò che adesso dovrà fare: “Noi dobbiamo essere pronti a ogni scenario e lavorare, come stiamo facendo in queste ore, uniti e aperti. Si nota la differenza tra questo gruppo dirigente e la grandissima irresponsabilità che abbiamo vissuto in queste ore delle altre forze”.
Martina annuncia inoltre che il Pd sosterrà il nascente governo guidato da Carlo Cottarelli e che voterà la fiducia in Parlamento. L’annuncio di Martina è arrivato ancor prima che Cottarelli facesse sapere di aver accettato l’incarico conferitogli da Mattarella. “Voteremo sì”, dice Martina riferendosi alla fiducia a Cottarelli: “Questa è una situazione delicata. Faccio fatica ad immaginare una legislatura che vada avanti. Ora bisogna dare una mano al presidente Mattarella. Noi del Pd dobbiamo essere pronti ad ogni scenario e lavorare uniti ed aperti. Abbiamo tutte le condizioni per fare bene”.
Salvini: “Il Pd torna al governo grazie a Mattarella, colpo di coda dei poteri forti”
Dopo la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di incaricare Carlo Cottarelli di formare il nuovo governo (con il compito di guidare il Paese fino a nuove elezioni), il leader della Lega Matteo Salvini attacca duramente il Colle: “Il Pd bocciato dagli italiani torna al governo, grazie a Mattarella? Questa non è democrazia, questo non è rispetto del voto popolare. È solo il colpo di coda dei poteri forti che vogliono l'Italia schiava, impaurita e precaria. Le prossime elezioni saranno un plebiscito, popolo e vita vera contro vecchie caste e signori dello spread”.
Cottarelli accetta l'incarico: "Governo fino al 2019 o elezioni a settembre"
L'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha ricevuto l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cottarelli, dopo l'incontro nello studio alla Vetrata con il capo dello Stato, ha riferito ai giornalisti presenti al Quirinale: “Ho accettato l’incarico di formare il governo come richiesto dal presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e ce la metterò tutta. Mattarella mi ha detto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti a nuove elezioni. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri. Arriverò in Parlamento con un programma che comprenderà la legge di bilancio. In caso di mancanza di fiducia, il governo si dimetterà immediatamente e avrà il compito di portare il paese a elezioni dopo il mese di agosto. Il governo terrà una neutralità completa rispetto all’impegno elettorale: mi impegno a non candidarmi e chiederò lo stesso impegno agli altri membri del governo”.
Cottarelli si sofferma poi sulla situazione economica: "Sapete bene che lo spread è aumentato, ma l’economia italiana è ancora in crescita ed è sotto controllo. Un governo da me guidato avrebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici. Un dialogo con l’Europa nella difesa dei nostri interessi è essenziale, il nostro ruolo nell’Unione è essenziale così come la nostra continua partecipazione all’area dell’Euro”.
Cottarelli riceve l'incarico da Mattarella: a lui il compito di formare il governo
L'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha ricevuto l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il colloquio tra i due avvenuto questa mattina al Colle. Ad annunciarlo il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti: "Il presidente Mattarella ha ricevuto Carlo Cottarelli al quale ha conferito l’incarico di formare il governo. Cottarelli si è riservato di accettare e farà a breve una dichiarazione".
Salvini: "Cambiamo legge elettorale e mettiamo premio di maggioranza, poi subito al voto"
Il leader della Lega Matteo Salvini ha le idee chiare sul da farsi ora, dopo il fallimento del governo M5s-Lega in seguito allo scontro con il Quirinale: modificare la legge elettorale e voto subito. Intervistato su Radio24, Salvini spiega: “L’unica seria possibilità di andare al volo velocemente, con una legge elettorale che premi chi prende un voto in più, è partire dall'attuale legge elettorale e inserire un premio di maggioranza a chi prende un voto in più. I numeri in Parlamento ci sono perché comunque siamo una Repubblica parlamentare, o così pensavo fino a ieri”. Salvini parte dal presupposto che Lega e Cinque Stelle “hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato”.
Poi, a Radio Capital, il leader della Lega afferma ancora: “Adesso l'unica cosa certa è che c’è una maggioranza in Parlamento che può proporre e approvare le leggi. Per prima cosa facciamo partire la discussione sulla legge elettorale perché adesso il lavoro passa al Parlamento e, essendo questa una Repubblica parlamentare, sarà lì che si faranno le leggi. A meno che la Merkel non ce lo voglia impedire…”.
Forza Italia non sosterrà un governo Cottarelli: "Non avrà i numeri"
Forza Italia non sosterrà un governo guidato da Carlo Cottarelli, che questa mattina è al Quirinale e probabilmente riceverà l'incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad annunciarlo è Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari del partito di Silvio Berlusconi: "Il centrodestra deve essere unito oppure non è centrodestra. L'alleanza del centrodestra è quella che governa diverse regioni. Dove è diviso non è forza di governo ma è forza minoritaria– afferma ai microfoni di 6 su Radio 1 -. O il centrodestra marcia compatto alla prossima tornata elettorale oppure non avrà chances di essere centrodestra ma sarà qualcos'altro. Il Parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il governo di Cottarelli non avrà mai i numeri per avere la maggioranza in Parlamento. Forza Italia e tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico e nemmeno i Cinque Stelle, quindi è un governo che nasce già minoritario". Mulè sembra quindi rispondere a Salvini che questa mattina chiedeva compattezza nel centrodestra e minacciava i suoi alleati di una possibile rottura nel caso in cui Fi avesse sostenuto un governo Cottarelli.
Salvini: "C'è problema di democrazia, Mattarella ha scelto i mercati e non interessi italiani"
Secondo il leader della Lega Matteo Salvini “c’è un problema di democrazia”. Queste le parole del segretario del Carroccio arrivando a Montecitorio. Un problema che esiste, secondo Salvini, “perché in Italia il popolo è sovrano e non dipende tutto dallo spread e dalle democrazie europee”. Secondo Salvini “il fatto grave è che Mattarella ha scelto i mercati e le regole europee anziché gli interessi degli italiani”.
Salvini, parlando ancora con i cronisti alla Camera, afferma: “Sono incazzato nero, mi permettete di essere incazzato nero almeno un altro giorno e poi ragionare? A me piace ragionare a mente lucida. Io oggi, se permettete, dovevo essere al Viminale a ragionare su mafia e immigrazione, permette sia incazzato ancora per un po’?”. Poi spiega ancora la sua posizione: “Il problema non è che mi ha detto no a un nome, ma ha detto no a un'idea”. E rilancia: “Andremo al governo con chi ha subito dei veti: saremo ancora più forti. Ho letto e riletto la Costituzione e non c’è nessun articolo che proibisca di cambiare le regole Ue”.
Salvini difende nuovamente la sua scelta di insistere sul nome di Savona: “La lealtà vale più di una poltrona, Savona era la massima garanzia di riuscire a contrattare condizioni vantaggiose per l'Italia in Europa, più di chiunque altro. Più di me e di Giorgetti sicuramente”. E, infine, su Berlusconi dice semplicemente: “Ha sbagliato”.
Calenda annuncia la sua candidatura alle prossime elezioni: “Ci potete scommettere”
Il ministro dello Sviluppo economico e neo-iscritto del Pd, Carlo Calenda, annuncia di essere pronto a candidarsi in caso di ritorno al voto. “Ci puoi scommettere”, risponde su Twitter a un utente che gli chiedeva di candidarsi questa volta, dopo la decisione di non scendere in campo nelle scorse elezioni che si sono tenute il 4 marzo. “Da ieri sera fino alle prossime elezioni – aveva scritto in un tweet di poco precedente Calenda – conterà una sola cosa: chi vuole che l'Italia rimanga un grande paese europeo e chi la vuole riportare indietro di 70 anni. Nessun'altra differenza avrà senso finchè non scioglieremo questo nodo. Vediamo che paese siamo. Uniti si vince”.
Mattarella: "Contro l'intolleranza, fedeltà alla democrazia. Violenza resta una minaccia"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a parlare in occasione del 44esimo anniversario della strage di piazza della Loggia e il suo messaggio sembra però rivolgersi anche alla politica attuale: “Per sconfiggere chi intende seminare ancora intolleranza e paura – afferma – dobbiamo tenere alta la comune sensibilità democratica e restare fedeli ai principi che ispirano la nostra convivenza. È questo lo spirito che rende questa importante giornata di ricordo un momento di impegno dell'intera comunità nazionale”. Secondo il capo dello Stato, “la minaccia della violenza non è stata cancellata nella nostra comunità. Siamo tutti testimoni di come possa assumere forme e modalità nuove, nel perseguimento di uno stesso obiettivo: colpire la dignità delle persone e il loro libero arbitrio”.
Mattarella si concentra poi sul ricordo dei fatti di Brescia: “Ora la memoria dei fatti di Brescia, che si legano alla catena del terrore di quegli anni, sollecita tutti noi a rafforzare sempre più la nostra cultura democratica, a costruire insieme il bene comune, a trasmettere alle nuove generazioni i valori di una civiltà che rispetta la libertà e le differenze”. “La terribile strage del 28 maggio 1974 ha lasciato un segno profondo nella storia della Repubblica – aggiunge il capo dello Stato -. Oggi, nel giorno dell'anniversario, desidero esprimere i miei sentimenti di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime innocenti, ai loro amici e compagni di lavoro, a tutti coloro che sono stati capaci – sin dal momento dell'attentato e poi nel corso degli anni, instancabilmente – di una grande reazione civica, grazie alla quale la democrazia è stata capace di sconfiggere le forze e i progetti eversivi”.
Cottarelli convocato al Quirinale alle 11.30: Mattarella pronto a dargli l'incarico
Come già anticipato ieri dal Quirinale, l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli è stato convocato ufficialmente al Colle alle 11:30 di questa mattina. Cottarelli incontrerà in mattinata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dopo la mancata nascita del governo M5s-Lega, gli dovrebbe conferire l'incarico di formare il governo. Un esecutivo che però avrà bisogno di trovare i voti in Parlamento, impresa non facile dopo che proprio M5s e Lega hanno fatto sapere che non sosterranno un governo del presidente.
Oggi Cottarelli al Colle, Salvini: "Se Berlusconi lo sostiene si rompe l'alleanza"
Il giorno dopo la notte in cui è saltato tutto si riparte da Carlo Cottarelli: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo riceverà oggi per conferirgli l’incarico di formare il governo, dopo la mancata nascita dell’esecutivo formato da M5s e Lega. Ieri la rottura dopo il ‘no’ del capo dello Stato su Paolo Savona come ministro dell’Economia. Mattarella ha dato altre possibilità a Di Maio e Salvini che non hanno però voluto accettare di avere a via XX Settembre il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti. E così si è arrivati alla rottura con il presidente incaricato Giuseppe Conte che ha rimesso il suo mandato. E con la conseguente convocazione di Cottarelli.
Le reazioni sono state dure: da una parte c’è Di Maio che chiede l’impeachment per il presidente della Repubblica (con il sostegno di Giorgia Meloni), dall’altra c’è Salvini che si dice pronto a rompere l’alleanza con Berlusconi nel caso in cui Forza Italia sostenga Cottarelli. “Se Berlusconi vota il governo Cottarelli addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd”, dice Salvini a Radio Capital. E non esclude l’ipotesi di una alleanza elettorale con il M5s.
Di Maio, spalleggiato da Di Battista e altri esponenti pentastellati, sostiene invece che ora bisogna mettere in stato d’accusa Mattarella. Il capo dello Stato ha voluto tenere il punto sul nome di Savona: dopo aver ceduto su quello di Conte (avrebbe preferito un esponente politico per Palazzo Chigi), Mattarella non ha voluto transigere su un ministro dell’Economia con idee anti-Euro e anti-Unione europea e che non è neanche un esponente politico del governo. Oggi tocca quindi a Carlo Cottarelli, ex Fmi ed ex commissario alla spending review. Il problema sarà quello di trovare i voti in Parlamento per far partire questo governo del presidente, almeno fino all’arrivo di nuove elezioni.