Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha deciso insieme al capo dello Stato di attendere gli sviluppi per l'eventuale nascita di un governo politico. Rispunta intanto l'ipotesi di un governo Lega-M5S: Di Maio propone un passo indietro di Savona con un nuovo nome per l'Economia e Savona a capo di un altro ministero. Salvini per ora risponde in modo scettico: "Ci ragioneremo, valuteremo, ma no a un governo con il guinzaglio".
- Salvini risponde a Di Maio su passo indietro Savona: “Ci ragioniamo, ma no a governo con guinzaglio” 30 Maggio
- Di Maio propone: "Passo indietro di Savona, spostandolo a un altro ministero" 30 Maggio
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- Martina: “Il Pd voterà la fiducia a Cottarelli, Salvini è il nemico del popolo” 28 Maggio
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- Cottarelli riceve l'incarico da Mattarella: a lui il compito di formare il governo 28 Maggio
- Forza Italia non sosterrà un governo Cottarelli: "Non avrà i numeri" 28 Maggio
- Salvini: "C'è problema di democrazia, Mattarella ha scelto i mercati e non interessi italiani" 28 Maggio
- Oggi Cottarelli al Colle, Salvini: "Se Berlusconi lo sostiene si rompe l'alleanza" 28 Maggio
I sindaci leghisti della Lombardia rimuovono la foto di Mattarella dai loro uffici
Un appello lanciato su Facebook e subito raccolto da alcuni sindaci leghisti della Lombardia: rimuovere le foto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella dagli uffici dei primi cittadini del Carroccio. L’iniziativa è partita ieri sera da Paolo Grimoldi, segretario della Lega lombarda, che su Facebook parla della bocciatura di Savona come ministro dell’Economia sostenendo che “la democrazia italiana è stata ferita a morte”. Così, esprimendo preoccupazione e indignazione, Grimaldi ha chiesto “a tutti gli amministratori della Lega in Lombardia di rimuovere immediatamente dai loro uffici pubblici la foto di Mattarella, che non rappresenta più un garante imparziale dei cittadini”.
Appello ribadito oggi, in un altro post su Facebook: “Il presidente Mattarella – scrive ancora Grimoldi – ha dimostrato di non essere un garante imparziale per le nostre più alte istituzioni democratiche e non può più rappresentarci. Per questa ragione ho chiesto agli oltre 160 sindaci della Lega in Lombardia di rimuovere dai loro uffici la foto di Sergio Mattarella e in queste ore i nostri sindaci hanno già iniziato a togliere le foto di Mattarella dai loro uffici”. La dimostrazione che l’appello sia stato ascoltato arriva anche dai commenti sotto al post Facebook sul profilo di Grimoldi: Leonardo Tarantino, sindaco di Samarate (Varese), pubblica una foto del muro del suo ufficio in cui si vede appeso lo stemma del suo comune e accanto uno spazio vuoto in cui prima – presumibilmente – c’era appeso un quadretto con la foto di Mattarella.
Cottarelli incontra Fico, nel pomeriggio il colloquio con la presidente del Senato Casellati
Il presidente del Consiglio incaricato, Carlo Cottarelli, ha incontrato a Montecitorio il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico. Dopo aver ricevuto dal capo dello Stato Sergio Mattarella l’incarico di formare il governo, Cottarelli ha avuto un colloquio di circa mezz'ora con Fico e nel pomeriggio vedrà anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, probabilmente intorno alle 15.30.
Cottarelli si è messo al lavoro alla Camera, dove è stata velocemente predisposta la sala dei Busti, la stessa impiegata anche da Giuseppe Conte durante le sue consultazioni. Secondo quanto emerso finora, comunque, Cottarelli dovrebbe utilizzare la stanza per lavorare al programma e alla squadra di ministri, ma non dovrebbe tenere le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari.
Martina: “Il Pd voterà la fiducia a Cottarelli, Salvini è il nemico del popolo”
Il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, annuncia che il suo partito sosterrà il governo guidato da Cottarelli e si scaglia contro il leader della Lega, Matteo Salvini: “È inaccettabile lo slogan di chi starebbe dalla parte del popolo contro i palazzi, contro l'elite. Salvini è il nemico del popolo. Hanno giocato sulla pelle del Paese con una operazione che si è rivelata per quello che era, ovvero una operazione per portare l’Italia fuori dall'Euro, e lo hanno fatto con spregiudicatezza. Ha fatto bene il presidente a difendere gli interessi nazionali rispetto agli interessi di partito di queste due forze”, afferma durante la trasmissione di RadioUno ‘Gioco da premier’.
Martina parla anche del Pd e di ciò che adesso dovrà fare: “Noi dobbiamo essere pronti a ogni scenario e lavorare, come stiamo facendo in queste ore, uniti e aperti. Si nota la differenza tra questo gruppo dirigente e la grandissima irresponsabilità che abbiamo vissuto in queste ore delle altre forze”.
Martina annuncia inoltre che il Pd sosterrà il nascente governo guidato da Carlo Cottarelli e che voterà la fiducia in Parlamento. L’annuncio di Martina è arrivato ancor prima che Cottarelli facesse sapere di aver accettato l’incarico conferitogli da Mattarella. “Voteremo sì”, dice Martina riferendosi alla fiducia a Cottarelli: “Questa è una situazione delicata. Faccio fatica ad immaginare una legislatura che vada avanti. Ora bisogna dare una mano al presidente Mattarella. Noi del Pd dobbiamo essere pronti ad ogni scenario e lavorare uniti ed aperti. Abbiamo tutte le condizioni per fare bene”.
Salvini: “Il Pd torna al governo grazie a Mattarella, colpo di coda dei poteri forti”
Dopo la decisione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella di incaricare Carlo Cottarelli di formare il nuovo governo (con il compito di guidare il Paese fino a nuove elezioni), il leader della Lega Matteo Salvini attacca duramente il Colle: “Il Pd bocciato dagli italiani torna al governo, grazie a Mattarella? Questa non è democrazia, questo non è rispetto del voto popolare. È solo il colpo di coda dei poteri forti che vogliono l'Italia schiava, impaurita e precaria. Le prossime elezioni saranno un plebiscito, popolo e vita vera contro vecchie caste e signori dello spread”.
Cottarelli accetta l'incarico: "Governo fino al 2019 o elezioni a settembre"
L'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha ricevuto l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Cottarelli, dopo l'incontro nello studio alla Vetrata con il capo dello Stato, ha riferito ai giornalisti presenti al Quirinale: “Ho accettato l’incarico di formare il governo come richiesto dal presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e ce la metterò tutta. Mattarella mi ha detto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti a nuove elezioni. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri. Arriverò in Parlamento con un programma che comprenderà la legge di bilancio. In caso di mancanza di fiducia, il governo si dimetterà immediatamente e avrà il compito di portare il paese a elezioni dopo il mese di agosto. Il governo terrà una neutralità completa rispetto all’impegno elettorale: mi impegno a non candidarmi e chiederò lo stesso impegno agli altri membri del governo”.
Cottarelli si sofferma poi sulla situazione economica: "Sapete bene che lo spread è aumentato, ma l’economia italiana è ancora in crescita ed è sotto controllo. Un governo da me guidato avrebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici. Un dialogo con l’Europa nella difesa dei nostri interessi è essenziale, il nostro ruolo nell’Unione è essenziale così come la nostra continua partecipazione all’area dell’Euro”.
Cottarelli riceve l'incarico da Mattarella: a lui il compito di formare il governo
L'ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, ha ricevuto l'incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo il colloquio tra i due avvenuto questa mattina al Colle. Ad annunciarlo il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti: "Il presidente Mattarella ha ricevuto Carlo Cottarelli al quale ha conferito l’incarico di formare il governo. Cottarelli si è riservato di accettare e farà a breve una dichiarazione".
Salvini: "Cambiamo legge elettorale e mettiamo premio di maggioranza, poi subito al voto"
Il leader della Lega Matteo Salvini ha le idee chiare sul da farsi ora, dopo il fallimento del governo M5s-Lega in seguito allo scontro con il Quirinale: modificare la legge elettorale e voto subito. Intervistato su Radio24, Salvini spiega: “L’unica seria possibilità di andare al volo velocemente, con una legge elettorale che premi chi prende un voto in più, è partire dall'attuale legge elettorale e inserire un premio di maggioranza a chi prende un voto in più. I numeri in Parlamento ci sono perché comunque siamo una Repubblica parlamentare, o così pensavo fino a ieri”. Salvini parte dal presupposto che Lega e Cinque Stelle “hanno la maggioranza sia alla Camera che al Senato”.
Poi, a Radio Capital, il leader della Lega afferma ancora: “Adesso l'unica cosa certa è che c’è una maggioranza in Parlamento che può proporre e approvare le leggi. Per prima cosa facciamo partire la discussione sulla legge elettorale perché adesso il lavoro passa al Parlamento e, essendo questa una Repubblica parlamentare, sarà lì che si faranno le leggi. A meno che la Merkel non ce lo voglia impedire…”.
Forza Italia non sosterrà un governo Cottarelli: "Non avrà i numeri"
Forza Italia non sosterrà un governo guidato da Carlo Cottarelli, che questa mattina è al Quirinale e probabilmente riceverà l'incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ad annunciarlo è Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi parlamentari del partito di Silvio Berlusconi: "Il centrodestra deve essere unito oppure non è centrodestra. L'alleanza del centrodestra è quella che governa diverse regioni. Dove è diviso non è forza di governo ma è forza minoritaria– afferma ai microfoni di 6 su Radio 1 -. O il centrodestra marcia compatto alla prossima tornata elettorale oppure non avrà chances di essere centrodestra ma sarà qualcos'altro. Il Parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il governo di Cottarelli non avrà mai i numeri per avere la maggioranza in Parlamento. Forza Italia e tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico e nemmeno i Cinque Stelle, quindi è un governo che nasce già minoritario". Mulè sembra quindi rispondere a Salvini che questa mattina chiedeva compattezza nel centrodestra e minacciava i suoi alleati di una possibile rottura nel caso in cui Fi avesse sostenuto un governo Cottarelli.
Salvini: "C'è problema di democrazia, Mattarella ha scelto i mercati e non interessi italiani"
Secondo il leader della Lega Matteo Salvini “c’è un problema di democrazia”. Queste le parole del segretario del Carroccio arrivando a Montecitorio. Un problema che esiste, secondo Salvini, “perché in Italia il popolo è sovrano e non dipende tutto dallo spread e dalle democrazie europee”. Secondo Salvini “il fatto grave è che Mattarella ha scelto i mercati e le regole europee anziché gli interessi degli italiani”.
Salvini, parlando ancora con i cronisti alla Camera, afferma: “Sono incazzato nero, mi permettete di essere incazzato nero almeno un altro giorno e poi ragionare? A me piace ragionare a mente lucida. Io oggi, se permettete, dovevo essere al Viminale a ragionare su mafia e immigrazione, permette sia incazzato ancora per un po’?”. Poi spiega ancora la sua posizione: “Il problema non è che mi ha detto no a un nome, ma ha detto no a un'idea”. E rilancia: “Andremo al governo con chi ha subito dei veti: saremo ancora più forti. Ho letto e riletto la Costituzione e non c’è nessun articolo che proibisca di cambiare le regole Ue”.
Salvini difende nuovamente la sua scelta di insistere sul nome di Savona: “La lealtà vale più di una poltrona, Savona era la massima garanzia di riuscire a contrattare condizioni vantaggiose per l'Italia in Europa, più di chiunque altro. Più di me e di Giorgetti sicuramente”. E, infine, su Berlusconi dice semplicemente: “Ha sbagliato”.
Calenda annuncia la sua candidatura alle prossime elezioni: “Ci potete scommettere”
Il ministro dello Sviluppo economico e neo-iscritto del Pd, Carlo Calenda, annuncia di essere pronto a candidarsi in caso di ritorno al voto. “Ci puoi scommettere”, risponde su Twitter a un utente che gli chiedeva di candidarsi questa volta, dopo la decisione di non scendere in campo nelle scorse elezioni che si sono tenute il 4 marzo. “Da ieri sera fino alle prossime elezioni – aveva scritto in un tweet di poco precedente Calenda – conterà una sola cosa: chi vuole che l'Italia rimanga un grande paese europeo e chi la vuole riportare indietro di 70 anni. Nessun'altra differenza avrà senso finchè non scioglieremo questo nodo. Vediamo che paese siamo. Uniti si vince”.
Mattarella: "Contro l'intolleranza, fedeltà alla democrazia. Violenza resta una minaccia"
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella torna a parlare in occasione del 44esimo anniversario della strage di piazza della Loggia e il suo messaggio sembra però rivolgersi anche alla politica attuale: “Per sconfiggere chi intende seminare ancora intolleranza e paura – afferma – dobbiamo tenere alta la comune sensibilità democratica e restare fedeli ai principi che ispirano la nostra convivenza. È questo lo spirito che rende questa importante giornata di ricordo un momento di impegno dell'intera comunità nazionale”. Secondo il capo dello Stato, “la minaccia della violenza non è stata cancellata nella nostra comunità. Siamo tutti testimoni di come possa assumere forme e modalità nuove, nel perseguimento di uno stesso obiettivo: colpire la dignità delle persone e il loro libero arbitrio”.
Mattarella si concentra poi sul ricordo dei fatti di Brescia: “Ora la memoria dei fatti di Brescia, che si legano alla catena del terrore di quegli anni, sollecita tutti noi a rafforzare sempre più la nostra cultura democratica, a costruire insieme il bene comune, a trasmettere alle nuove generazioni i valori di una civiltà che rispetta la libertà e le differenze”. “La terribile strage del 28 maggio 1974 ha lasciato un segno profondo nella storia della Repubblica – aggiunge il capo dello Stato -. Oggi, nel giorno dell'anniversario, desidero esprimere i miei sentimenti di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime innocenti, ai loro amici e compagni di lavoro, a tutti coloro che sono stati capaci – sin dal momento dell'attentato e poi nel corso degli anni, instancabilmente – di una grande reazione civica, grazie alla quale la democrazia è stata capace di sconfiggere le forze e i progetti eversivi”.
Cottarelli convocato al Quirinale alle 11.30: Mattarella pronto a dargli l'incarico
Come già anticipato ieri dal Quirinale, l'ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli è stato convocato ufficialmente al Colle alle 11:30 di questa mattina. Cottarelli incontrerà in mattinata il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dopo la mancata nascita del governo M5s-Lega, gli dovrebbe conferire l'incarico di formare il governo. Un esecutivo che però avrà bisogno di trovare i voti in Parlamento, impresa non facile dopo che proprio M5s e Lega hanno fatto sapere che non sosterranno un governo del presidente.
Oggi Cottarelli al Colle, Salvini: "Se Berlusconi lo sostiene si rompe l'alleanza"
Il giorno dopo la notte in cui è saltato tutto si riparte da Carlo Cottarelli: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo riceverà oggi per conferirgli l’incarico di formare il governo, dopo la mancata nascita dell’esecutivo formato da M5s e Lega. Ieri la rottura dopo il ‘no’ del capo dello Stato su Paolo Savona come ministro dell’Economia. Mattarella ha dato altre possibilità a Di Maio e Salvini che non hanno però voluto accettare di avere a via XX Settembre il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti. E così si è arrivati alla rottura con il presidente incaricato Giuseppe Conte che ha rimesso il suo mandato. E con la conseguente convocazione di Cottarelli.
Le reazioni sono state dure: da una parte c’è Di Maio che chiede l’impeachment per il presidente della Repubblica (con il sostegno di Giorgia Meloni), dall’altra c’è Salvini che si dice pronto a rompere l’alleanza con Berlusconi nel caso in cui Forza Italia sostenga Cottarelli. “Se Berlusconi vota il governo Cottarelli addio alleanza: la nota di ieri era la stessa di Renzi, del Pd”, dice Salvini a Radio Capital. E non esclude l’ipotesi di una alleanza elettorale con il M5s.
Di Maio, spalleggiato da Di Battista e altri esponenti pentastellati, sostiene invece che ora bisogna mettere in stato d’accusa Mattarella. Il capo dello Stato ha voluto tenere il punto sul nome di Savona: dopo aver ceduto su quello di Conte (avrebbe preferito un esponente politico per Palazzo Chigi), Mattarella non ha voluto transigere su un ministro dell’Economia con idee anti-Euro e anti-Unione europea e che non è neanche un esponente politico del governo. Oggi tocca quindi a Carlo Cottarelli, ex Fmi ed ex commissario alla spending review. Il problema sarà quello di trovare i voti in Parlamento per far partire questo governo del presidente, almeno fino all’arrivo di nuove elezioni.