Le notizie di mercoledì 29 aprile sul Coronavirus in Italia e nel mondo. Sono 203.591 i casi di Covid-19 nel nostro Paese: secondo l'ultimo bollettino sono 68 le persone in meno in terapia intensiva. Il capo della task force sulla Fase 2 Vittorio Colao: "Ripartiremo a ondate, pronti a chiudere piccole aree se il male riparte" con "regole diverse a seconda delle regioni". Il ministro Boccia conferma che le riaperture saranno differenziate in base all'andamento epidemiologico regionale: "Propongo un metodo: ordinanze regionali coerenti con il Dpcm". Azzolina: “Maturità 2020 al via il 17 giugno. L'orale varrà 40 crediti". Ordinanza Regione Calabria: da domani sarà "consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto".
- Fase due, le previsioni del governo: nuovi casi aumenteranno 15-20 giorni dopo riaperture 29 Aprile
- Governatori del centrodestra a Mattarella: "Nella Fase 2 più poteri alle regioni" 29 Aprile
- Via ai test sierologici, ecco come funzioneranno 29 Aprile
- Bollettino Protezione civile: 2086 nuovi casi, 323 morti 29 Aprile
- Oltre 130.000 i morti in Europa 29 Aprile
- I dati della app per il tracciamento saranno cancellati a fine emergenza o entro il 31 dicembre 29 Aprile
- Parchi e centri estivi: ecco il piano del governo per i bambini 29 Aprile
- A Milano il coronavirus è arrivato il 26 gennaio 29 Aprile
- Boccia: "Dal 18 maggio riaperture differenziate regione per regione" 29 Aprile
- In Germania 202 morti nelle ultime 24 ore 29 Aprile
- Speranza: "Se riaprissimo tutto in due settimane il virus presenterebbe il conto" 29 Aprile
- Le ultime notizie sul Coronavirus e gli aggiornamenti di mercoledì 29 aprile 29 Aprile
Gravina: "Non firmerò mai per il blocco del calcio, sarebbe la sua morte"
"Non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano. Con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro": lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, intervenendo a un meeting online organizzato dall'Ascoli Calcio.
Fase due, le previsioni del governo: nuovi casi aumenteranno 15-20 giorni dopo riaperture
I nuovi casi di Coronavirus aumenteranno a 15-20 giorni di distanza dalle prime riaperture della fase due. È questa la previsione del governo e del ministero della Salute, contenuta in una circolare dello stesso ministero capeggiato da Roberto Speranza illustrata oggi agli assessori alla Sanità e ai presidenti di Regione. L’Huffpost riporta la bozza di questo documento e spiega che ci si attende un aumento dei nuovi casi nei primi 15-20 giorni della fase due: in quel momento si valuteranno i nuovi focolai e le possibili chiusure. Il governo, in particolare, deciderà se chiudere un’area più o meno estesa sulla base di tre criteri. Scatta, cioè, l’allarme, se: i posti letto in terapia intensiva occupati sono più del 40%; i posti letto totali occupati di Area Medica per Covid-19 sono più del 40%; se R0 è maggiore di uno, ovvero se ogni infetto può contagiare almeno un’altra persona.
Particolare attenzione verrà dedicata ai nuovi focolai, con un’analisi su sette giorni soprattutto dei casi nelle Rsa e negli ospedali. Inoltre ogni Regione, mensilmente, deve registrare un trend di miglioramento del 60% del numero dei contagiati per poter accedere a quella che viene definita come fase 2b. Solo in questo caso, quindi, si andrà avanti con un ulteriore allentamento delle misure restrittive. Questa valutazione dovrebbe avvenire ogni 14 giorni.
Da domani 30 aprile in Calabria bar e ristoranti aperti con servizio ai tavoli all'esterno
A partire da domani in Calabria "è consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all'aperto". È quanto prevede l'ordinanza adottata dal presidente della Regione Jole Santelli, per la fase 2 di ripartenza. "L'ordinanza – spiega Santelli in una nota – prevede misure nuove, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale; tutte parlano il linguaggio della fiducia. Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che oggi la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo". Queste attività – specifica inoltre l'ordinanza – "possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime ‘anti-contagio'" previste in un allegato al provvedimento e "ferma restando la normativa di settore".
Donatella Brandi, operatrice socio sanitaria morta a 64 anni. Il figlio: “Delirava”
Donatella Brandi, 64enne di Brisighella (Ravenna) che lavorava come operatrice socio sanitaria all'ospedale di Faenza, è una delle vittime del coronavirus in Italia. Il figlio Enrico ha raccontato il suo calvario al Resto del Carlino spiegando che la madre “delirava” quando si è ammalata. “Le hanno fatto il primo tampone il 21 marzo – così il figlio – ed era negativo. Ma il giorno dopo aveva la febbre a 38 e mezzo. Era a casa sua, a Fognano, ma ci tenevamo in contatto. È peggiorata nella notte tra giovedì e venerdì 27. Mi ha chiamato all’1.30, delirava. Le ho detto ‘Chiamo il 118, preparati’. È stata ricoverata prima a Faenza e poi a Lugo. I medici e il personale di Lugo sono stati fantastici. Le hanno fatto una tracheotomia, hanno tentato di tutto per salvarla. A un certo punto sembrava che si stesse riprendendo, le avevano tolto la sedazione. Grazie all’aiuto dei medici sono riuscito a vederla in videochiamata e le ho parlato più volte al telefono. Lei non era in sé, ma gli operatori le avvicinavano il telefono all’orecchio e io le parlavo”, il drammatico racconto. “Alle 9.30 del 28 aprile un medico mi ha chiamato e mi ha detto che non c’era niente da fare e che stava morendo. Mi ha dato la possibilità di parlarle un’ultima volta al telefono, anche se lei non era cosciente. Dopo mezz’ora lo stesso medico mi ha richiamato per dirmi che era morta. Oggi a casa sua ho trovato il romanzo che stava leggendo, rimasto aperto sul letto: si intitolava ‘Virus’. Che beffa”.
La Lega occupa il Parlamento a oltranza come segno di protesta nei confronti del governo
La Lega rimarrà a oltranza in Parlamento per protestare contro il governo. I parlamentari del Carroccio spiegano la loro iniziativa attraverso una nota: “Restiamo a oltranza in Parlamento, che è il nostro luogo di lavoro, finché non ci saranno risposte per tutti i cittadini. Madri, padri, imprenditori, commercianti, lavoratori non sanno cosa fare, non hanno certezze, non sanno se possono riaprire i loro negozi, non sanno quando i figli torneranno a scuola. Non rallenteremo né impediremo il regolare svolgimento dei lavori programmati: porteremo nelle aule, dove resteremo anche quando la seduta è conclusa, le voci dei lavoratori, di chi soffre, dei disabili, di chi è più fragile”.
Oms: “Svezia esempio da seguire per imparare a convivere col virus”
Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha parlato in conferenza stampa del caso della Svezia, che ha adottato meno restrizioni rispetto ad altri nonostante il coronavirus: “Se dobbiamo arrivare a un nuovo modello di vita di ritorno alla società senza nuovi lockdown, penso che la Svezia possa essere un esempio da seguire”. Il Paese scandinavo ha messo in atto misure di salute pubblica molto forti e quello che hanno fatto di diverso rispetto a gran parte del resto d’Europa e del mondo “è che si sono basati su un rapporto di fiducia con la cittadinanza", secondo l'Oms. Insomma, governo e cittadini svedesi sono passati direttamente alla fase di convivenza con il coronavirus.
Speranza: "Sarebbe bello poter dire che è tutto finito, ma siamo ancora dentro l'epidemia"
"Siamo ancora dentro l'epidemia sarebbe bello poter dire che siamo già in una fase totalmente nuova, che è tutto finito ma non sarebbe corretto. Il governo ha il compito di dire la verità. Dobbiamo ripartire ma con grande prudenza e cautela per non vanificare tutto quello che abbiamo fatto fin qui". Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto al Tg1. "Stiamo lavorando in queste ore per costruire un protocollo per stabilire con molta maggiore accuratezza cosa accade in ogni singolo territorio. Questo sarà un'arma fondamentale nella Fase 2″, ha aggiunto dicendo che con le regioni c'è un lavoro molto proficuo in corso “e io penso che dobbiamo essere uniti e lavorare tutti insieme". Speranza ha parlato anche della prossima estate dicendo di sperare che la situazione possa essere diversa rispetto a quella di questi mesi. “Ma va detto con grande franchezza che il famoso indice R con 0, l'indice del contagio, non è già deciso, non è scritto in cielo. Ma dipende dalla nostra capacità di gestire questa fase nuova e i comportamenti dei cittadini che sono stati decisivi finora -e di questo li ringrazio- oggi sono ancora più importanti, abbiamo bisogno del contributo di tutti soprattutto quando tante persone torneranno a uscire e a mettersi in movimento".
Sea Watch: "Arrivate 300 mascherine per il personale sanitario di Lampedusa"
"Sono arrivate oggi dalla Germania al poliambulatorio di Lampedusa le circa 300 mascherine, con valvola e chirurgiche, donate da Sea Watch per supportare il personale sanitario dell'isola nella risposta all'emergenza Covid-19″. Lo ha annunciato la ong tedesca, allegando le foto del materiale consegnato ai medici impegnati a fronteggiare anche l'emergenza immigrazione, soprattutto negli ultimi giorni. "Il virus – scrivono – non ha chiuso i confini alla solidarietà". La situazione appare sotto controllo sul fronte dell'immigrazione dopo gli ultimi approdi delle scorse ore. Una donna, invece, è stata trasferita in elisoccorso per la sospetta positività al coronavirus. Sulla vicenda, però, si registra l'intervento polemico del sindaco Salvatore Martello: "Mi pare che sia stato fatto un allarmismo ingiustificato da parte di alcuni operatori del poliambulatorio. Ci sono isolani terrorizzati senza motivo, visto che ancora attendiamo l'esito".
Governatori del centrodestra a Mattarella: "Nella Fase 2 più poteri alle regioni"
Va avanti la polemica sulle riaperture delle attività produttive e la gestione della Fase 2 dell'emergenza coronavirus. I governatori di centrodestra di Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Molise e il presidente della provincia autonoma di Trento, scrivono al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al premier Giuseppe Conte: "La fase 2 è una fase nuova, che si giustifica per una progressiva diminuzione dell'emergenza. È essenziale che si ritorni progressivamente a un più pieno rispetto dell'assetto costituzionale e del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni, sempre in applicazione dei principi di sussidiarietà e leale collaborazione. È necessario giungere a una ‘normalizzazione dell'emergenza', che consenta un ritorno agli equilibri democratici previsti dalla Costituzione". “Pare assolutamente necessario – scrivono – che l'attuale struttura del Dpcm 26 aprile 2020, imperniato su regole previste rigidamente in funzione della sola tipologia di attività economica svolta e con la possibilità di adottare, nelle singole regioni, solamente misure più restrittive, venga riformata in quanto non dotata della necessaria flessibilità capace di riconoscere alle Regioni, laddove la situazione epidemiologica risulti migliorata e i modelli previsionali di contagio in sostenuta decrescita, la possibilità di applicare nei loro territori regole meno stringenti di quelle previste a livello nazionale, con una compressione delle libertà costituzionali strettamente proporzionata all'esigenza di tutela della salute collettiva”.
Festa e balli con gli amici sul terrazzo: multa da 400 euro per il sindaco di Ventimiglia
Ignorando i divieti imposti a tutti i cittadini, ha partecipato a una vera e propria festa sul terrazzo della casa di amici e alla presenza di altre persone facendosi anche immortalare in un video che però per sua sfortuna è finito online sui social. Per questo sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino è stato multato con un verbale da 400 euro, ridotto a 280 euro in quanto saldato nei trenta giorni dalla sua emissione. "Ho fatto una cavolata. Mi hanno chiamato per un malfunzionamento della fognatura e dopo mi hanno invitato a bere un caffè" si è scusato il primo cittadino, aggiungendo: "Ogni esperienza è utile per comprendere che a ogni nostro gesto possono esserci delle conseguenze, bisogna però sapersi assumere le responsabilità che da quel gesto derivano. Io l'ho sempre fatto e continuerò a farlo".
Via ai test sierologici, ecco come funzioneranno
Il governo si prepara a dare il via libera ai test sierologici per la ricerca condotta dal ministero della Salute e dall’Istat. Nel Decreto in approvazione stasera da parte del Consiglio dei Ministri infatti viene “autorizzato il trattamento dei dati personali, anche genetici e relativi alla salute, connessi allo svolgimento di un’indagine di sieroprevalenza”. L’indagine si baserà sulle analisi sierologiche per la ricerca di anticorpi del virus Sars-Cov-2 su un campione di 150mila persone residenti in Italia.
Distanziamento sociale, la soluzione fai da te di una anziana signora diventa virale
Tenere sempre le distanze giuste consigliate dagli esperti per evitare il diffondersi del contagio non è sempre facile, lo sa bene una anziana signora che in Uruguay ha trovato una soluzione fai da te per starsene un po' fuori casa: si è costruita un cordone di sicurezza con un nastro legato da un lato alle finestre di casa e dall'altro a bottiglioni di acqua piazzati sul marciapiede. La donna è stata immortalata in uno scatto mentre , difesa dal cordone , si rilassa davanti alla porta di casa leggendo un libro. L'immagine è stata rilanciata sui social diventando virale.
In Toscana sempre consentito muoversi a piedi e in bici nel proprio comune, anche con i figli
Da maggio in Toscana sarà sempre consentito muoversi sia a piedi che in bici nel proprio comune di residenza, anche con i figli minori al seguito. Lo prevede l'ultima ordinanza firmata dal governatore della Toscana Enrico Rossi in vista della fase due dell'emergenza coronavirus. L‘ordinanza, che entra in vigore il primo maggio, ricorda che durante queste attività non è necessario mantenere le misure di distanziamento sociale per i residenti nella medesima abitazione. "È una misura che avevo annunciato e ha un obiettivo importante: aiutare tutti noi a preparare, per gradi e con cautela, una nuova normalità. Dovremo convivere a lungo con il virus, bisogna farlo nella massima sicurezza possibile, con dignità e umanità. E soprattutto nel segno della responsabilità: ce ne vorrà di più, nell’immediato futuro, non di meno e quindi sarà fondamentale rispettare le norme generali su autocertificazione, distanziamento sociale e uso delle mascherine" ha dichiarato Rossi
"Il farmaco remdesivir ha chiara efficacia contro coronavirus": l'annuncio di Fauci
L’antivirale remdesivir prodotto dall’americana Gilead Sciences ha mostrato una «chiara» efficacia nel trattare i pazienti affetti da Covid-19. Lo ha annunciato in conferenza stampa alla Casa Biancail dottor Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale Usa di malattie infettive e capo della task force statunitense per l'emergenza coronavirus. Parlando con i giornalisti, l'esperto consigliere di Donald Trump ha dichiarato che i dati dello studio condotto in Usa hanno mostrato che il farmaco ha "un chiaro effetto positivo nel diminuire i tempi di recupero" dei pazienti e "dimostra che il medicinale potrà bloccare il virus". Secondo i primi risultati, il 50% dei pazienti trattati ha mostrato miglioramenti in 10 giorni con la terapia ‘breve’, e in 11 con quella ‘lunga’. Più del 50% dei pazienti di entrambi i gruppi è stato dimesso entro il giorno 14 (il 60% per la terapia breve e il 52,3% per quella lunga). Fauci ha ricordato però che lo studio deve essere ampliato per avere una valenza statistica.
"Otto su dieci mascherine non funzionano", lo studio che boccia i dispositivi di protezione in vendita
Presto, in molti luoghi, le mascherine diventeranno obbligatorie per legge ma servono davvero a ridurre il rischio di contagio da coronavirus? Dall’inizio dell’emergenza sanitaria il Politecnico di Torino ha attivato un laboratorio che esegue analisi su mascherine chirurgiche e dispositivi filtranti e anche su quelle cosiddette "di comunità", che servono nella vita di tutti i giorni. I risultati delle analisi si sono rivelati piuttosto deludenti e otto su dieci, tra i prodotti esaminati nei laboratori torinesi di corso Duca degli Abruzzi, non sono risultati idonei a proseguire con i test successivi, quelli batteriologici che vengono fatti a Bologna, e sono indispensabili per ottenere una certificazione. "Abbiamo avviato un dialogo con l'Uni, l'ente di normazione italiano, per elaborare un metodo di prova riconosciuto, utile a concedere un marchio di qualità ai prodotti che raggiungono buoni livelli di efficienza – spiega a Repubblica Paolo Tronville, docente di ingegneria industriale della task force di esperti del Politecnico – potrebbe essere utile anche alle aziende che vogliono indicazioni per realizzare prodotti di qualità".
Il "decreto aprile" del governo slitta a maggio
Salta il Consiglio dei ministri previsto nella giornata di giovedì che avrebbe dovuto dare il via libera al "decreto aprile". Il provvedimento, contenente le misure economiche per superare l'emergenza coronavirus, è ancora in fase di completamento e potrebbe essere varato a inizio maggio. Atteso nei prossimi giorni l'ok al decreto Semplificazioni, altra misura con cui il governo punta alla ripartenza economica dopo la Fase 1.
Oms rassicura: sono molto rari i casi di sindrome di Kawasaki
"Sappiamo del piccolo numero di bambini che hanno subito una risposta infiammatoria simile alla sindrome di Kawasaki: è successo in uno o due paesi ed è una condizione molto rara. Ma stiamo esaminando la situazione insieme al nostro network di clinici": così Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in conferenza stampa a Ginevra. "Abbiamo esperti da tutto il mondo – ha precisato – che si riuniscono una volta a settimana e che stanno cercando di capire meglio come questa infezione colpisce il corpo. Sappiamo di questi casi, e stiamo cercando di continuare a raccogliere dati. Le recenti descrizioni di sindrome infiammatoria simile alla malattia di Kawasaki sembrano essere molto rare, ma il network sta studiando i dati per capire meglio cosa sta succedendo e come affrontarlo". Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell'Oms, ha voluto tranquillizzare i genitori ricordando che la maggioranza dei bambini colpiti da Covid-19 ha sintomi lievi e guarisce.
“L'Oms ha agito rapidamente e con decisione per avvertire il mondo”
"Sin dall'inizio, l'Oms ha agito rapidamente e con decisione per rispondere e avvertire il mondo. Abbiamo dato l'allarme presto e l'abbiamo dato spesso. Abbiamo ripetutamente affermato che il mondo aveva una finestra di opportunità per prepararsi e prevenire la trasmissione del coronavirus nella comunità". Lo ha detto oggi il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra. "Domani saranno trascorsi 3 mesi dal giorno in cui l'Oms ha dichiarato Covid-19 un'emergenza sanitaria di rilevanza internazionale. In conformità con il Regolamento sanitario internazionale, domani riunirò il Comitato di emergenza, per valutare l'evoluzione della pandemia e per aggiornare le raccomandazioni", ha aggiunto. Ghebreyesus ha ribadito che dall’inizio l’Oms ha agito velocemente per affrontare questa emergenza. "Il 31 dicembre 2019 – così il direttore dell’Oms – l'Epidemic Intelligence System dell'Oms ha raccolto un rapporto su un gruppo di casi di polmonite di causa sconosciuta a Wuhan. Il giorno seguente, il giorno di Capodanno, l'Oms ha chiesto alla Cina ulteriori informazioni ai sensi del Regolamento sanitario internazionale e ha attivato il nostro team di supporto alla gestione delle emergenze, per coordinare la risposta attraverso la sede centrale e gli uffici regionali e nazionali. Il 2 gennaio, l'Oms ha informato la rete globale di allerta e risposta alle epidemie – o Goarn – che comprende più di 260 istituzioni in oltre 70 Paesi". "Il 3 gennaio – ha continuato – la Cina ha fornito informazioni all'Oms attraverso una riunione faccia a faccia a Pechino e attraverso il Sistema di informazione sugli eventi dell'Oms istituito ai sensi del Regolamento sanitario internazionale. Il 4 gennaio, l'Oms ha segnalato il cluster di casi su Twitter. A quel punto, non erano ancora stati segnalati decessi. Il 5 gennaio, l'Oms ha condiviso informazioni tecniche dettagliate attraverso il suo sistema di informazione. Lo stesso giorno, l'Oms ha anche pubblicato la sua prima notizia pubblica sull'epidemia di malattia, con informazioni tecniche per le comunità scientifiche e di sanità pubblica, nonché per i media". E ancora: “Il 10 e 11 gennaio l'Oms ha pubblicato un pacchetto completo di linee guida su come rilevare, testare e gestire i casi e proteggere gli operatori sanitari dalla potenziale trasmissione da uomo a uomo, sulla base della nostra precedente esperienza con i coronavirus. L'11 gennaio, la Cina ha condiviso la sequenza genetica del virus e lo stesso giorno ha riportato la prima morte. Il 13 gennaio il primo caso è stato segnalato fuori dalla Cina, in Thailandia. Il 14 gennaio abbiamo dato notizia che le indagini preliminari evidenziavano la possibilità di trasmissione uomo-uomo. Il 20 e 21 gennaio il personale dell'Oms ha visitato Wuhan e il 22 ha riferito che le prove suggerivano che si stava verificando una trasmissione da uomo a uomo. Il 22 e 23 gennaio ho convocato il Comitato di emergenza, composto da 15 esperti indipendenti da tutto il mondo". Infine la conclusione: “All'epoca erano stati segnalati 581 casi e solo 10 casi al di fuori della Cina. Il Comitato di emergenza era diviso al suo interno e non ha consigliato di dichiarare un'emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale, chiedendo di essere riconvocato dopo 10 giorni o meno per consentire il tempo di raccogliere e considerare più informazioni. Una decisione che è poi arrivata il 30 gennaio".
In Svezia superati i 20mila casi di coronavirus
Nella Svezia "anti-lockdown" superati i 20.000 casi confermati di coronavirus dopo l’annuncio di altre 681 infezioni registrate nelle ultime 24 ore. Stando all’ultimo aggiornamento dell’Agenzia svedese per la salute pubblica, sono 20.302 i contagi nel Paese scandinavo, dove le restrizioni attuate per prevenire la diffusione del virus sono state più blande rispetto al resto del mondo. Si registrano un totale di 2.462 decessi dall’inizio dell’emergenza, mentre i guariti sono un migliaio.
Nel Regno Unito 26mila morti: terzo Paese al mondo dopo Usa e Italia per numero di vittime
Aumenta il bilancio delle vittime del coronavirus nel Regno Unito: si contano 26.097 morti, numero che porta il Regno Unito a diventare il terzo Paese al mondo in cifra assoluta dopo Stati Uniti e Italia. Nell'ultimo bilancio delle vittime si contano anche i decessi nella case di riposo oltre che negli ospedali.
Fase 2, nell’autocertificazione non sarà necessario inserire il nome dei congiunti
Nella fase due al via lunedì prossimo sarà sempre necessario esibire l’autocertificazione per uscire di casa ma il nuovo decreto dà la possibilità di uscire anche per far visita ai “congiunti”. Fino ad ora, stando a quanto ha fatto trapelare il ministero della Salute, con “congiunti” si intendono anche i fidanzati, che si vanno ad aggiungere alle categorie indicate dall'articolo 307 del codice penale, e anche gli amici secondo quanto spiegato dal viceministro alla Salute Sileri in un'intervista. Secondo alcune ipotesi i cittadini non dovranno comunque inserire le generalità di parenti e amici. Sarà il Viminale con una circolare a chiarire i dubbi legati alle nuove norme e alle modalità di compilazione dell'autocertificazione.
L'80% dei positivi al Covid-19 sono in isolamento a casa
In Italia secondo l'ultimo bollettino diffuso dalla Protezione Civile l'80 percento delle persone attualmente positive, si tratta di 83.652 malati, sono in isolamento domiciliare senza sintomi o con sintomi lievi. Inoltre, su 100 tamponi solo 3,2 persone risultano positive: si tratta del dato più basso dall'inizio dell'emergenza coronavirus.
Ministro Gualtieri assicura: nessuna misura “lacrime e sangue” per uscire dalla crisi
Non ci sarà nessuna misura “lacrime e sangue” per uscire dall’emergenza economica conseguente a quella dettata dal Coronavirus. A dirlo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, intervenendo alla Camera sul Def e sullo scostamento di bilancio. Secondo Gualtieri non serviranno “misure lacrime e sangue” per far tornare a scendere debito e deficit. Il ministro assicura che entrambi i dati scenderanno “già il prossimo anno”. “Come dimostrano i risultati del 2019 per farlo non è necessario imporre misure lacrime e sangue ma si può continuare a lavorare per far crescere il gettito fiscale a parità di aliquote attraverso una seria politica di contrasto all'evasione supportata da innovazione, organizzazione e risorse umane qualificate”, le parole in aula. “Ci aspettano periodi ancora difficili ma lo spirito di unità che ha pervaso il paese in questo drammatico periodo e che auspico potrà riflettersi in un ampio e costruttivo dialogo sulle misure da varare e in un largo sostegno alla richiesta di scostamento, che il governo rivolge al Parlamento, mi fa ritenere che con costanza e determinazione riusciremo a superare questo momento di difficoltà senza precedenti”, ha aggiunto.
In Sicilia nessun nuovo decesso, in calo contagi
Per la prima volta, dopo oltre un mese, in Sicilia non si registrano nuove vittime a causa del coronavirus. Una buona notizia che va ad aggiungersi agli altri dati sul contagio. Le vittime in Sicilia erano 231 secondo il bollettino del 27 aprile, 232 secondo quello di ieri e lo stesso numero secondo l’ultimo bollettino di oggi diffuso dalla Protezione Civile. In totale oggi si registrano 20 casi in più sull’isola, ieri erano +35 e due giorni fa +30.
Bollettino Protezione civile: 2086 nuovi casi, 323 morti
In Italia i casi totali di coronavirus sono 203.591 secondo l’ultimo aggiornamento della Protezione civile, di cui 71.252 guariti e 27.682 decessi. -548 le persone attualmente positive, + 323 i morti in 24 ore, +2311 i guariti. Sono 1795 i pazienti in terapia intensiva, in calo di 68 unità rispetto a ieri. Eseguiti 63.827 tamponi in più, per un totale di 1.910.761. Le persone testate, al netto di quanti tamponi abbiano fatto, sono 1.313.460.
Lombardia, 786 contagi e 104 morti nelle ultime 24 ore
Diffuso il bollettino aggiornato sull'emergenza Coronavirus in Lombardia. I casi positivi al Covid-19 sono 75.134, in aumento di 786 rispetto ai 74.348 di ieri. I pazienti ricoverati in ospedale con sintomi sono 7.120 (- 160 rispetto a ieri). Le persone nei reparti di terapia intensiva sono 634, in calo di 21 rispetto ai 655 di ieri. Il numero dei pazienti dimessi aumenta e arriva a quota 50.347. I morti dall'inizio della pandemia sono 13.679 in aumento di 104 unità nelle ultime 24 ore. Il totale dei tamponi effettuati in Lombardia è arrivato a 365.895, con un incremento di 14.472 rispetto a ieri.
Arrivano risultati incoraggianti con il farmaco Remdesivir
Risultati promettenti sull'antivirale remdesivir di Gilead contro il coronavirus saranno illustrati dal virologo americano Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid) in una conferenza stampa. L'ipotesi che circola è che alla luce di questi dati l'Agenzia regolatoria americana Food and Drug Administration (Fda) possa dare il via libera all'uso di emergenza di remdesivir per il trattamento del Covid-19. Si tratta dei dati provenienti dal trial Niaid, in pubblicazione su Lancet, condotto dallo stesso istituto diretto da Fauci. Secondo i risultati, il 50% dei pazienti trattati ha mostrato miglioramenti in 10 giorni con la terapia ‘breve’, e in 11 con quella ‘lunga’. Più del 50% dei pazienti di entrambi i gruppi è stato dimesso entro il giorno 14 (il 60% per la terapia breve e il 52,3% per quella lunga). Il farmaco è risultato ben tollerato da entrambi i gruppi di pazienti. “Questi dati sono incoraggianti – afferma uno degli autori, Aruna Subramanian della Stanford University – anche se servono dati aggiuntivi, questi risultati ci danno un’idea più chiara su come il trattamento può essere ottimizzato”.
Aumentano i morti in Spagna: 325 decessi in 24 ore
Aumenta in Spagna il numero dei decessi giornalieri per il coronavirus: sono stati registrati 325 morti in più rispetto a ieri. Nel Paese sono complessivamente 24.275 i decessi dall'inizio dell'emergenza sanitaria e quasi 213.000 le persone contagiate. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità. Sono invece 6.399 le persone guarite dall'infezione in un giorno, 108.947 in totale.
Fase due a rischio infiltrazioni mafia e corruzione, l'allarme del Viminale
La fase 2 dell’epidemia coronavirus in Italia è a rischio “infiltrazioni mafiose, nell’intero circuito produttivo e commerciale” e corruzione, vista la mole di finanziamenti pubblici. A lanciare l'allarme il Viminale, che ha già messo in campo misure di monitoraggio e contrasto. Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha presieduto il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, Cnosp. Presenti i vertici delle forze di polizia, della Difesa e delle Agenzie di informazione e sicurezza. La riunione – spiega il ministero – è stata convocata per una valutazione della prima fase emergenziale connessa al contenimento della diffusione del virus, relativamente agli aspetti legati all’ordine e alla sicurezza pubblica, e per un’analisi dei rischi di infiltrazioni del tessuto economico e sociale da parte della criminalità organizzata, anche in vista della fase due. Riguardo all’analisi dei rischi di infiltrazione, l’avvertenza è chiara: “Il contesto economico-finanziario che si prefigura nella fase della ripresa espone l’intero circuito produttivo e commerciale al rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Anche tenuto conto che la crisi in atto ha già prodotto un forte deficit di liquidità per le aziende e le famiglie e che è stato attivato un flusso di ingenti finanziamenti pubblici, sia nazionali sia comunitari, diretti alle imprese, questo scenario può favorire dinamiche corruttive e rapporti illeciti tra imprenditori, funzionari pubblici e organizzazioni criminali”.
Boccia alle Regioni: "Ordinanze coerenti con Dpcm o impugno il provvedimento"
"Propongo un metodo: ordinanze regionali coerenti con il Dpcm": è quanto il ministro Francesco Boccia avrebbe detto in videoconferenza alle Regioni. "Se ci sono ordinanze non coerenti invio una diffida, una lettera con la scheda indicando le parti incoerenti e la richiesta di rimuoverle (solo in caso di allentamento delle misure) – così il ministro -. Se non avviene sono costretto a ricorrere all'impugnativa al Tar o alla Consulta". "Per arrivare a una soluzione condivisa – così ancora Boccia – ha più senso la lettera che vi indica le violazioni dell'ordinanza rispetto alla tutela della salute e se non vengono modificate si trasformano in diffida, rispetto all'impugnativa. Non impugno subito ma con grande collaborazione vi scrivo e prima ancora sollecito un confronto preventivo". Boccia ha spiegato anche che in base al monitoraggio delle prossime settimane ci potranno essere dal 18 maggio scelte differenziate tra le Regioni sulle riaperture di attività.