In Italia 183.957 casi di cui 51.600 guariti e 24.648 morti. Mai così alto il numero di pazienti dimessi e guariti. Conte riferisce in Senato e alla Camera su emergenza Coronavirus e fase 2. Il Presidente del Consiglio ha annunciato che la strategia per la fase 2 si articolerà in 5 punti: mascherine e Dpi; app Immuni - ma non obbligatoria; rete medica territoriale; Covid Hospital e infine tamponi e test sierologici. Fca: lunedì ripartenza parziale di alcune fabbriche. Tutte le ultime notizie dall’Italia e dal mondo sull’emergenza Coronavirus Covid-19 oggi, martedì 21 aprile.
- Bollettino Protezione Civile: 183.957 contagiati, 534 nuove vittime 21 Aprile
- Conte al Senato: "5 punti studiati dal governo per affrontare la fase due" 21 Aprile
- La diretta e le notizie sul Coronavirus Covid-19 in Italia e nel mondo 21 Aprile
Ministro Amendola: “Fase 2 sarà presentata nei prossimi giorni, non il 3 maggio”
“La fase 2 sarà presentata nei prossimi giorni, non il 3 maggio, non sarà semplice, ma ci saranno tutti i dettagli". Lo ha detto il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, a Stasera Italia, su Rete 4, spiegando che ci saranno da valutare le varie realtà anche locali.
Manuel ucciso dal coronavirus, medico in pensione ma tornato in campo per aiutare gli altri
Era in pensione ma, fedele al suo giuramento di medico sempre pronto per aiutare, era tornato in campo in questa emergenza sanitaria per soccorrere i più deboli ed è morto durante la battaglia contro i nuovo coronavirus. Si tratta di Manuel Efrain Perez, medico 75enne volontario de La Sorgente onlus di Granarolo (Bologna). Il medico volontario è stato ucciso dal coronavirus che lo ha colpito mentre "andava a visitare gli anziani di una casa di riposo dell'Appennino Modenese", come hanno ricordato gli altri volontari. "I primi sintomi alcune settimane fa e poi l'aggravamento e il ricovero in terapia intensiva. Nonostante la perfetta forma fisica e la grande passione per il nuoto pinnato, non è riuscito a vincere la battaglia contro il Coronavirus. Un esempio per tutti noi. Sempre pronto a stare vicino ai più bisognosi, sempre con il sorriso e il desiderio di trasmettere i valori della buona sanità" hanno ricordato i volontari.
In Francia calano i ricoverati in terapia intensiva
Le misure restrittive varate dal governo francese per limitare la diffusione del contagio sembra che stiano dando i primi frutti. Secondo quanto comunicato dalle autorità sanitarie di Parigi, infatti, nel Paese per la prima volta calano le persone ricoverate in rianimazione. La situazione in Francia però resta grave con ulteriori 531 decessi per coronazione nelle ultime 24 ore. Il bilancio totale delle vittime in Francia sale a 20.796 morti. Di questi 12.900 persone sono morte in ospedale, cioè' 387 in più rispetto a ieri, e 7.896 nelle case di cura, con un aumento di 144 vittime.
A Mantova 28enne guarisce dal Coronavirus col plasma superimmune
A Mantova c'è la prima donna guarita dal Coronavirus con la tecnica del plasma superimmune in Italia. Si tratta di una ragazza di 28 anni incinta, Pamela, che era sta individuata insieme ad altri quattro pazienti per essere sottoposta al trattamento speciale che prevede l'infusione di sangue contenente plasma iperimmune prelevato da soggetti guariti dal Coronavirus. Secondo quanto riferito dall'ospedale del capoluogo di provincia lombardo, è il primo caso al mondo di paziente in dolce attesa a sconfiggere il virus tramite plasmaterapia.
Crisi del turismo per il coronavirus: 96% destinazioni hanno imposto restrizioni ai viaggi
Il Coronavirus ha avuto un impatto sul turismo che non ha precedenti nella storia: quasi tutte le destinazioni nel mondo hanno infatti imposto restrizioni a causa della pandemia. Lo sottolinea l'Unwto, l'Organizzazione in ambito Onu che si occupa di turismo, in un rapporto in cui lancia anche un appello affinché le restrizioni siano allentate appena le condizioni lo consentiranno per far ripartire il turismo. Sono ben 209 le destinazioni turistiche che dalla fine di gennaio allo scorso 6 aprile avevano introdotto misure di restrizione ai viaggi in reazione al Covid-19, ovvero il 96 percento delle destinazioni mondiali. Nel dettaglio, 90 (il 43 percento) hanno chiuso completamente o parzialmente le loro frontiere ai turisti, altre 44 (21 percento) le hanno chiuse in maniera differenziata rispetto al Paese di origine dei visitatori. Il 27 percento hanno sospeso tutti o parte dei voli internazionali e il restante 9 percento ha introdotto varie misure quali la quarantena all'arrivo, l'annullamento del visto e la sospensione dell'emissione di visti, la richiesta di certificato medico che indichi risultati negativi al Covid-19. “I Governi hanno messo la salute al primo posto e hanno introdotto le restrizioni. Con il turismo sospeso, i benefici che il settore porta sono minacciati, potrebbero essere persi milioni di posti di lavoro e tutti i progressi fatti nella crescita di un'economia sostenibile e nell'uguaglianza potrebbero andare persi”, sottolinea il segretario generale dell'Unwto, Zurab Pololikashvili, che lancia un appello ai Governi affinché continuino a riesaminare le restrizioni ai viaggi e ad allentarle o abolirle non appena si potrà fare in sicurezza.
Nel Regno Unito da giovedì primi test sull’uomo per un vaccino
Da giovedì 23 aprile scattano nel Regno Unito i primi test sperimentali sull'uomo per il vaccino anti coronavirus sostenuto dal governo e attualmente allo studio del team di ricercatori dell'Università di Oxford. Lo ha annunciato Matt Hancock, ministro della Sanità, in conferenza stampa, durante la quale ha sottolineato il numero ancora elevato di morti nel Paese e ha insistito sulla necessità di proseguire per ora con il lockdown. Hancock ha sottolineato come "in tempi normali" per arrivare alla sperimentazione umana "ci sarebbero voluti anni". Ha precisato che ci vorrà tempo ma ha assicurato che il governo è pronto a mettere a disposizione "tutte le risorse" necessarie al team di Oxford, come ad altri impegnati in progetti analoghi nel Regno. I ricercatori dell'Università di Oxford sostengono che il vaccino potrebbe avere l'80 percento di probabilità di successo.
Burioni: “Prima pandemia che possiamo contrastare anche con la tecnologia”
"Quello che stiamo vivendo ora è il mondo senza vaccino. Lo studio, la scienza, la conoscenza, il sacrificio rendono migliori gli uomini e il mondo intero". Così Roberto Burioni, intervistato da Riccardo Luna durante il live streaming "Risorgimento digitale, Maestri d'Italia" promosso da TIM e oltre 40 partner, spiega il Coronavirus e la malattia ai ragazzi che stanno per affrontare l’esame di maturità. Burioni, che è impegnato in prima linea nella lotta contro la disinformazione in campo medico e in particolare in materia di vaccini, ha aiutato a capire da dove arriva il virus e quali sono le conseguenze mediche di questa pandemia. "Alcuni farmaci contro il Coronavirus, in fase di sperimentazione, sono già conosciuti e applicati in altre patologie come gli antimalarici o antiparassitari ma, quando arriverà la notizia del vaccino, immagino che sarà come per il vaccino della poliomelite: la Associated Press divulgò la notizia e iniziarono a suonare le campane", le parole del virologo. Questa è la prima pandemia che possiamo contrastare anche con la tecnologia, secondo Burioni: "Dal punto di vista medico è indispensabile riprendere la nostra vita e avere la capacità di diagnosi, isolare i contatti di chi è positivo è fondamentale. Lo smartphone è uno strumento che ci aiuta a capire dove siamo stati nei 3 giorni precedenti e chi abbiamo incontrato".
Usa, trovato accordo per altri 500 miliardi di aiuti
Negli Stati Uniti è stato trovato un accordo per circa altri 500 miliardi di dollari di aiuti nell'emergenza coronavirus. Lo riferisce la Cnn. Gran parte della somma è destinata alle piccole e medie imprese colpite dalla crisi, ma sono previsti fondi anche per gli ospedali, gli Stati e il rafforzamento dei test. Un primo voto è previsto oggi in Senato alle 16 (le 22 in Italia).
Verso la Fase 2: "Oltre il 20% delle città italiane non è pronto a ripartire"
Più del 20 percento delle città italiane non sarà in condizione di ripartire immediatamente, ma farà molta fatica perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della Fase 2 dell’emergenza coronavirus. Lo rileva un report di Ernst and Young. Sulla base della diffusione del contagio ad oggi Ey ha classificato le città seguendo 4 cluster della ripartenza, facile, lenta, frenata e critica.
Il primo, ripartenza facile, comprende le città prevalentemente del Centro e del Sud dove approfittare della ripartenza è più facile, perché hanno le infrastrutture e le tecnologie già pronte, e possono controllare meglio i pochi contagi sul loro territorio. Tra queste: Cagliari, Bari e Lecce, ma anche alcune città del Centro-Nord come Siena, Pisa, Pordenone, Udine. In classifica anche Cosenza, Perugia, Potenza, Livorno e Sassari.
Tra le città a ripartenza lenta si trovano centri dove la ripartenza potrebbe avvenire assai presto, dato il basso livello di contagio, ma più lentamente, perché le loro infrastrutture di mobilità e comunicazione non sono di livello elevato e non consentono grandi prestazioni. Caltanissetta, Caserta, Crotone al Sud, e al Centro Italia Viterbo e L'Aquila. In classifica anche Prato, Roma, Napoli, Catania e Palermo.
Una ripartenza frenata riguarderà soprattutto le città del Nord tradizionalmente "smart" come Milano, Bergamo, Brescia e Piacenza che, pur avendo sistemi di mobilità, reti TLC e reti di sensori molto avanzate, appaiono frenate nella ripartenza da alti livelli di contagio (spesso correlati ad elevati livelli di ospedalizzazione e carenza di medici di base sul territorio). In classifica anche Venezia, Torino, Firenze, Genova, Parma, Bologna, Padova, Pavia e Trento.
Le città a ripartenza critica sono quelle dove accanto a situazioni di contagio molto elevate si abbinano livelli di resilienza molto bassi (reti di trasporto pubblico poco capillari e scarsa presenza del car sharing, limitate coperture TLC, pochi sensori sul territorio e mancanza di piattaforme e centrali di controllo dove raccogliere i dati). Tra queste Cremona, Lodi, Lecco, Alessandria, Verbania e anche Savona, Bolzano, Forlì, Varese, Belluno, Ancona.
Negli Stati Uniti 788.920 casi e 42.458 morti
Negli Stati Uniti ci sono 788.920 casi e 42.458 morti a causa del nuovo coronavirus. È quanto emerge dall'aggregatore di dati della Johns Hopkins University. Il totale include i casi di tutti gli Stati, del District of Columbia e dei territori statunitensi, oltre ai casi riguardanti cittadini rimpatriati. Lo Stato più colpito è New York, New York City la città più colpita. Nel New Jersey si contano almeno 88.806 casi e 4.520 morti. Il Queens (New York) è la contea più colpita, con 40.714 casi e 2.722 morti.
Fca annuncia: lunedì ripartenza parziale di alcune fabbriche
Ripartono lunedì la produzione del Ducato in Sevel e di alcuni reparti connessi per la componentistica a Melfi, Pomigliano, Termoli e Mirafiori, dove si faranno anche le preserie prototipali della 500 elettrica nell'ambito delle attività di ricerca e sviluppo già autorizzate. Lo ha detto Fca ai sindacati metalmeccanici. L'azienda seguirà la strada della autorizzazione prefettizia, informando il Governo.
Mai così alto il numero di dimessi e guariti in Italia
Dall'inizio dell'emergenza coronavirus non è mai stato così alto il numero di pazienti dimessi e guariti. Nelle ultime 24 ore sono stati dimessi dagli ospedali 772 pazienti mentre i guariti sono 2.723 in più rispetto a ieri. È nuovo record di guariti in Italia: complessivamente sono 51.600. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 1.822.
Science bacchetta i leader mondiali: "L'epidemia si batte insieme"
Duro editoriale del direttore di Science, H. Holden Thorp. La prestigiosa rivista scientifica bacchetta i leader mondiali di Paesi come Cina e Stati Uniti e anche l'Organizzazione mondiale della sanità. Herbert Holden Thorp non fa sconti a nessuno: le pandemie "sono internazionali. Un virus non rispetta i confini tra Paesi o tra Stati", ma "sfortunatamente troppi leader mondiali vogliono considerare la situazione come un problema soltanto per la propria nazione e non per il mondo". E chiede a decisori politici di garantire alla comunità scientifica "tempo e collaborazione", cruciali per battere il virus.
"Sebbene siamo ancora nelle prime fasi della comprensione dell'immunità umana nei confronti del virus, vengono identificati gli anticorpi neutralizzanti. E sono iniziati studi clinici su vaccini e farmaci. Non ci sono scorciatoie, ma possiamo farcela se avremo abbastanza tempo e collaborazione. La maggior parte dei leader mondiali però non sembra concentrata nel dare alla comunità scientifica queste due cose". Nell’editoriale si legge che gli Usa "si trovano a sostenere due idee apparentemente contrastanti: la Cina ha coperto la diffusione iniziale del virus e ora non possiamo risolvere questa crisi senza collaborare con la Cina. L'Oms ha invece percorso una linea molto sottile nel tentativo di gestire la pandemia senza offendere la Cina".
La decisione da parte degli Stati Uniti di sospendere il sostegno all'Oms però "non è solo pericolosa, ma potrebbe ritardare la fine della pandemia". La quantità di denaro in gioco nel finanziamento dell'Oms "è una piccola frazione dei costi della pandemia. Il budget annuale totale dell'Agenzia è inferiore a 2,5 miliardi di dollari, che è stato confrontato con il budget annuale di un centro medico universitario relativamente grande in una grande città degli Stati Uniti. È un piccolo prezzo, insomma, per aiutare il mondo intero a gestire questa crisi sanitaria. Inoltre, la ricerca di un colpevole dovrebbe iniziare dopo la crisi, non durante".
Il direttore di Science invita Stati Uniti-Cina a fare fronte comune: "Sì, la Cina ha fatto molto per creare questo problema. Ma il mondo non può risolverlo senza collaborare con gli scienziati cinesi. La maggior parte degli articoli importanti che Science ha pubblicato nelle ultime 6 settimane proviene da scienziati cinesi o ha incluso collaboratori cinesi. E gli Stati Uniti hanno felicemente venduto il proprio debito con la Cina formando i suoi studenti", che poi hanno acquisito posizioni chiave, per 40 anni. "Se gli Stati Uniti avessero deciso di cambiare queste politiche, allora farlo – e all'improvviso – sarebbe probabilmente impossibile, e sicuramente non nel mezzo di una pandemia globale".
"Nessuno vuole continuare col distanziamento sociale per sempre (o pensa di poterlo fare). Anche i modellisti più pessimisti concordano sul fatto che questo non può essere sostenuto per molti mesi – si legge sulla rivista scientifica – Ma gli strumenti necessari per arrivare alla fase successiva negli Stati Uniti non vengono ancora tenuti presenti: aumento dei test, del personale e delle attrezzature per gli ospedali con i maggiori bisogni, mascherine per tutti". I leader mondiali "coraggiosi e sicuri credono che le nazioni lavorino meglio insieme, grazie alle istituzioni internazionali; questo processo ha portato benefici al mondo per decenni. I leader deboli ci credono, ma solo se ciò avvantaggia il loro Paese o se stessi. L'Oms non è perfetta, ma ha contribuito a spegnere molti incendi in tutto il mondo per molto tempo".
Studio università Brescia: su 100 pazienti curati con il farmaco antiartrite il 77% è migliorato
I ricercatori dell'Università di Brescia hanno pubblicano i dati sui primi 100 pazienti positivi al coronavirus trattati con il farmaco antiartrite Tocilizumab presso gli Spedali Civili di Brescia: nel 77 percento dei pazienti trattati le condizioni respiratorie sono migliorate o stabilizzate. Si tratta della serie ad ora più ampia al mondo di pazienti trattati con Tocilizumab, che fa seguito ai risultati ottenuti in 20 pazienti in Cina e nei primi due pazienti italiani trattati all'Ospedale Cotugno di Napoli. I risultati saranno pubblicati sulla rivista Autoimmunity Reviews a luglio. Anche l'Agenzia italiana del farmaco ha avviato uno studio sul Tocilizumab.
Oms: tutte le prove indicano che il virus è nato nei pipistrelli e non in laboratorio
Tutte le prove a disposizione suggeriscono che il coronavirus ha avuto origine nei pipistrelli e non è un "costrutto da laboratorio". Lo ha detto la portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Fadela Chaib, nel corso di un punto stampa a Ginevra dopo che negli ultimi giorni diversi alti funzionari dell'amministrazione e dell'intelligence degli Stati Uniti hanno aperto alla possibilità che la pandemia possa essere stata provocata da "un incidente di laboratorio" avvenuto all'Istituto di virologia di Wuhan. "In questo momento, non è possibile determinare con precisione la fonte del virus che ha causato la pandemia di Covid-19. Tuttavia, tutte le prove a disposizione suggeriscono che il virus ha una naturale origine animale e non è stato né manipolato, né costruito in laboratorio. È molto probabile che abbia avuto origine nei pipistrelli", ha spiegato Chaib. "Molti ricercatori sono stati in grado di osservarne le caratteristiche genomiche e ciò che hanno scoperto non conforta l'idea che il virus sia un costrutto da laboratorio", ha aggiunto la portavoce dell'Oms. A suo dire, “la gente dovrebbe concentrarsi sui fatti" e non su "teorie fasulle" sull'origine del virus. La scorsa settimana gli Stati Uniti hanno annunciato la sospensione dei finanziamenti a favore dell'Oms, organizzazione accusata dal presidente Donald Trump di essere "sinocentrica".
In Lombardia 960 nuovi positivi al Covid-19 e 203 morti
In Lombardia ad oggi sono 67.931 i casi positivi di Covid-19 accertati, con un incremento di 960 rispetto a ieri. Scende ancora il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva: sono 851, in totale, in calo di 50 unità. Purtroppo aumenta il numero dei decessi che sale a 12.579, con un aumento di 203 morti in 24 ore. In totale sono stati effettuati 277.197 tamponi.
Bollettino Protezione Civile: 183.957 contagiati, 534 nuove vittime
In Italia sono 183.957 i casi totali di coronavirus (+2729 rispetto a ieri), di cui 51.600 guariti (+2723) e 24.648 morti (+534 in 24 ore). Sono stati effettuati in un giorno 52126 tamponi per un totale di 1.450.150. Questi i dati del bollettino del 21 aprile della Protezione civile.
Nello stato di New York 481 morti in 24 ore: in calo ricoveri e pazienti in terapia intensiva
Sono stati 481 i morti registrati ieri nello stato di New York, dove i decessi totali sono oltre 14.000. In ulteriore calo i ricoveri e i pazienti in terapia intensiva. Ad aggiornare il bilancio il governatore Andrew Cuomo, che ha anticipato la conferenza in vista del viaggio di oggi pomeriggio a Washington per incontrare il presidente Donald Trump. Il numero dei morti di ieri per il secondo giorno di fila è sotto quota 500. Erano stati 478 il 19 aprile, in calo costante rispetto ai giorni precedenti, quando si erano registrati oltre 500 morti e, il 16 aprile, 630 decessi. All'inizio del mese la media era di oltre 700 vittime al giorno.
Nuova impennata di vittime in Gran Bretagna: altri 823 morti
Nuova impennata del numero di morti registrati nel Regno Unito nelle ultime 24 ore, dopo il consistente calo dei due giorni scorsi. Secondo il bilancio reso noto dal ministero della Sanità si registrano altri 823 decessi nei soli ospedali, quasi il doppio di ieri, appena una cinquantina meno di venerdì e 160 meno rispetto al record assoluto giornaliero – britannico ed europeo – del 10 aprile. Il totale censito dei decessi sale a 17.337, mentre i contagi diagnosticati sfiorano 130.000, con una curva d'incremento in flessione attorno a 4300 al giorno.
Lorini, primario a Bergamo: "Investiti da tsunami, difficilmente avremmo potuto fare meglio"
In Lombardia "qualcosa si poteva fare meglio o prima, ma io uno tsunami così non l'ho mai visto". A dirlo all'Adnkronos è Luca Lorini, primario del reparto di Rianimazione e Terapia intensiva dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, diventato uno dei simboli dell'emergenza Coronavirus in tutta Italia. Sul fronte ospedaliero "difficilmente si sarebbe potuto fare di meglio: gli ospedali si sono saturati in 15-20 giorni, sono diventati tutti Covid-19, ma in Lombardia abbiamo incrementato le terapie intensive del 200%, erano 800 posti sono diventati 1.500″. Secondo Lorini, "a New York, Madrid, Londra hanno avuto il vantaggio di vederci per quattro settimane e nonostante questo hanno fatto peggio di noi. Continuiamo a fare l'harakiri, ha sbagliato questo e ha sbagliato quell'altro, ma dobbiamo dirlo: noi abbiamo fatto meglio di tantissimi Paesi. Questo non vuol dire che sia un sistema perfetto, sono emersi tutti i suoi limiti, però abbiamo fatto meglio di altri"
Allarme Coronavirus in una prigione dell'Ohio: quasi duemila detenuti positivi
Cresce la preoccupazione per una prigione dell’Ohio che sta diventando il più grande focolaio di Coronavirus degli Stati Uniti: al Marion Correctional Institution sono infatti risultati positivi 109 dipendenti e 1828 detenuti, un numero più alto di quello di una industria della lavorazioni delle carni in South Dakota e della portaerei Roosevelt a Guam. Complessivamente nei penitenziari dell’Ohio ci sono 2400 casi tra i reclusi e 244 tra lo staff, ossia il 20% del totale.
Coronavirus ultime notizie, sale a 141 il numero dei medici morti
Un altro medico è deceduto nelle ultime ore per Covid-19. Si tratta di Silvio Marsili, pediatra in pensione. Lo rende noto la Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), che aggiorna costantemente la lista dei medici deceduti per l'epidemia includendo medici in attività, in pensione e medici pensionati richiamati in servizio o comunque attivi. Il totale dei decessi dall'inizio dell'epidemia sale così a 141.
Il premier britannico Johnson si prepara al rientro mentre continua il recupero dopo il Coronavirus
Il premier britannico Boris Johnson si sta preparando a rientrare al lavoro, dopo il ricovero in terapia intensiva a causa del Coronavirus, occupandosi gradualmente delle questioni sul tavolo del governo. Nel pomeriggio, ha riferito SkyNews, avrà una telefonata con il presidente americano, Donald Trump, mentre in settimana è attesa un’udienza, anch’essa via telefono, con la regina Elisabetta II, per la prima volta in tre settimane. Il primo ministro "continua la sua ripresa a Chequers", dove risiede da quando è uscito dall’ospedale e "non è formalmente al lavoro per il governo", ha sottolineato il suo portavoce a Downing Street, precisando però che Johnson ha già ripreso i contatti con alcuni leader mondiali così come con i suoi ministri e consiglieri.
Bonino replica a Conte: "Non è vero che l'Europa ci ha lasciato soli"
"Lasci perdere questa guerra autolesionista e insensata contro il Mes. Anche le pietre sanno che questo prestito di 37 miliardi arriverà senza altre condizioni.Negozi favorevolmente sui tassi e sui tempi della ristrutturazione: ma la verità è che tra Mes, Bei e altri strumenti ci sono 1.700 miliardi disponibili subito per la ripresa. Non voglio più sentire che l'Europa ci sta lasciando soli: non è vero, è una falsità. L'Unione ha messo in moto tutti gli strumenti che poteva. Credo sia necessaria un’opera di verità nei confronti dei cittadini: non è vero che il Mes è una trappola e non è vero che l’Unione ci sta lasciando soli: abbia il coraggio di dirlo": così la senatrice Emma Bonino si è rivolta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in seguito alla sua informativa in Senato sulla strategia del governo nell'emergenza coronavirus.
I club di Serie A uniti per la ripresa del campionato, delibera all’unanimità
L’Assemblea di Lega ha confermato l’intenzione di tornare in campo il prima possibile per concludere la stagione regolare 2019/2020. Nessun voto contrario, una volontà univoca che attenderà adesso l’autorizzazione del Governo e seguirà le direttive di Figc, Fifa e Uefa per assecondare le norme sanitarie e mediche da seguire. È possibile che la ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta fase 2, potrebbe iniziare già il prossimo 4 maggio con gli allenamenti e avverrà in ossequio alle indicazioni diramate dagli organismi mondiali del calcio – Fifa e Uefa – unite alle disposizioni della Figc, sempre in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori.
Conte al Senato: "5 punti studiati dal governo per affrontare la fase due"
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, interviene al Senato per l'informativa sull'emergenza Coronavirus. Conte inizia il suo intervento al Senato sostenendo la necessità di “coinvolgere il Parlamento a pieno in una fase in cui l’azione del governo rileva su beni primari della persona”. Poi spiega che il governo ha predisposto un piano per la fase due che si sviluppa in cinque punti. Conte spiega:
Sotto il profilo della risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti: mantenere le misure del distanziamento promuovendo l’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale fino al vaccino; rafforzare le reti sanitarie del territorio, con i servizi di prevenzione e l’integrazione tra politica sanitaria e sociale; rafforzare i Covid hospital; uso corretto dei test, come il tampone che è l’unico certo, ma anche i test sierologici; rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti sospetti e di tele-assistenza con le nuove tecnologie.
Parlando dell’app che verrà utilizzata per il tracciamento dei contatti, Conte spiega che “sarà su base volontaria, non obbligatoria: chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni nei movimenti o altri pregiudizi”. Conte parla poi della fase due: “Si prospetta, adesso, una fase molto complessa: vogliamo procedere a un allentamento delle restrizioni, dobbiamo fare il possibile per preservare l’integrità e l’efficienza del nostro tessuto produttivo. I motori del Paese devono ravviarsi, ma sulla base di un piano ben strutturato, con una riorganizzazione dei modelli di lavoro e del trasporto. Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche. Non ci sfugge la difficoltà per i cittadini, il ritorno alla normalità è un’aspirazione comprensibile di tutti. Tutte queste esigenze vengono sollecitate dai cittadini e dai parlamentari”.
A occuparsi della fase due e della predisposizione del piano per affrontarla c'è anche la task force guidata da Colao: "Questo comitato di esperti sta agendo di concerto con il comitato tecnico-scientifico affinché le strategie siano basate su condizioni di sicurezza. Stiamo elaborando un programma di aperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio in modo da intervenire laddove questa si ri-innalzi sopra una certa soglia. Soglia che non pensiamo debba essere formulata in termini meramente astratta, ma che vogliamo commisurata alla specifica ricettività delle strutture ospedaliere delle aree di riferimento".
A Madrid i funerali si terranno in streaming
Il servizio funebre della città di Madrid (Sfm) ha messo in funzione una piattaforma per i funerali in streaming in modo di permettere a tutti di salutare i propri cari, malgrado le restrizioni per il contagio del coronavirus. I familiari potranno scegliere un funerale religioso e civile. Sarà possibile intervenire mandando un video con un discorso, una poesia o una canzone, ma anche immagini del defunto. Il servizio, completamente gratuito, punta a offrire conforto durante la pandemia, mentre i funerali pubblici sono vietati e i parenti dei defunti possono essere anche loro ammalati o costretti alla quarantena.
Il sindaco di Milano Sala: "Sostegno o sarà un problema pagare stipendi"
"Non posso che chiedere un sostegno finanziario. Al momento ce la facciamo ma è ovvio che passando i mesi saremmo in difficoltà anche per pagare gli stipendi": il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha spiegato ai microfoni del TgR Lombardia, parlando dei cambiamenti della città, in particolare dei trasporti nella Fase 2 per uscire dall'emergenza di Coronavirus. "Sarebbe sciocco arrivare tre giorni prima e dirci farete cosi' e poi – ha aggiunto – non posso che chiedere il sostegno finanziario".
Milano, nessun paziente da quattro giorni al nuovo Ospedale in Fiera
Nessun nuovo paziente da quattro giorni all’ospedale in Fiera di Milano dove sono otto i posti letto occupati sui 53 disponibili. Continuano le perplessità sull’utilità della grande struttura annunciata in pompa magna dalla regione Lombardia in piena emergenza così come quelli sul suo futuro: il presidente Fontana non ha saputo dare una risposta in merito mentre Guido Bertolaso prepara un progetto analogo nelle Marche.
Azzolina lancia Comitato di esperti per la scuola: "È arrivato il momento di lavorare sul dopo"
"Ho firmato l’atto che istituisce presso il Ministero dell’Istruzione il comitato di esperti che ci aiuterà a mettere a punto il nostro Piano per la Scuola". Lo ha annunciato il ministro dell'istruzione, Lucia Azzolina, con un lungo post sulla sua pagina Facebook. Si tratta, spiega Azzolina, di "un progetto ampio, complessivo, per uscire dall'emergenza ma guardando oltre. Serve un approccio resiliente per superare questa crisi: possiamo farlo costruendo insieme una scuola migliore. È una strada obbligata se non vogliamo disperdere i tanti sacrifici fatti in queste settimane. L’emergenza ha ricordato a tutti la centralità del sistema d’Istruzione. Ma ha anche evidenziato le criticità che la scuola italiana sconta da anni. Troppi anni e troppi ritardi. Digitalizzazione, formazione, edilizia: priorità su cui non può più esserci alcuna esitazione. È arrivato il momento di lavorare sul dopo. E dobbiamo farlo subito". Del gruppo faranno parte 18 esperti, il cui elenco è disponibile sul sito ufficiale del dicastero.