Le ultime notizie sul Coronavirus in Italia e le news dal mondo di oggi, sabato 20 giugno. 264 nuovi contagi da Coronavirus, 49 decessi e 546 guariti in registrati nell'ultimo bollettino. Guerra (Oms): “Attenti con le scuole, un contagio lì rischia di diventare una bomba”. Stati Generali, Conte: “Decreto Semplificazioni sarà pronto la prossima settimana”. Oltre 8,6 contagi nel mondo, ancora allarme in America Latina. In Brasile superato un milione di casi. Chiuso ospedale a Pechino dopo che un'infermiera è stata trovata positiva al virus.
Due nuovi casi in Nuova Zelanda: è una coppia rientrata dall'India
Una coppia rimpatriata in Nuova Zelanda dall'India, che si trovava in un hotel al 12/mo giorno di quarantena dopo il ritorno, è stata riscontrata positiva al Covid-19. Al loro bambino piccolo non è stato effettuato il tampone a causa della giovane età. I due nuovi casi neozelandesi di coronavirus non hanno finora mostrato sintomi della malattia. Ora per la coppia inizia un nuovo periodo di 14 giorni di isolamento. In Nuova Zelanda ci sono ora 5 casi attivi, tutti provenienti dall'estero; dall'inizio dell'epidemia, si sono contagiate 1.509 persone e ci sono state 22 vittime accertate del virus.
In Germania 11 morti nelle ultime 24 ore
La Germania registra altri 11 decessi a causa della pandemia di coronavirus e 601 nuovi casi, dopo i 16 morti e 770 contagi confermati ieri. L'ultimo bilancio dell'Istituto Robert Koch parla di 189.135 casi accertati con 8.883 decessi dall'inizio dell'emergenza. Sono circa 174.700 (300 in più rispetto a ieri) le persone guarite. La Baviera, con 47.827 casi e 2.566 morti, resta la regione più colpita. Berlino registra in totale 7.733 contagi e 211 decessi.
Guerra (Oms): "Con le scuole dobbiamo stare attenti, un contagio lì rischia di diventare una bomba"
I punti deboli della crisi Covid-19 oggi? "I giovani che si sentono inattaccabili. Situazioni di convivialità senza regole. Poi resta l'incognita della scuola. Con le scuole dobbiamo stare attenti. Il tema è di importanza vitale, ma i dati sono contraddittori. E un contagio lì rischia di diventare una bomba". Lo dice in un'intervista a Repubblica Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). "Come Oms europea abbiamo convocato una conferenza fra gli esperti e in Italia abbiamo la fortuna di riaprire le scuole dopo gli altri. Stavolta non siamo chiamati a fare gli apripista, ma non possiamo permetterci sbagli. Oggi curiamo i pazienti prima e meglio. Resta ancora difficile trovare gli asintomatici che diffondono i contagi. Avvieremo un monitoraggio delle acque reflue per riconoscere in anticipo i focolai che si riaccendono", ha spiegato. Rispetto alla Lombardia, il Lazio preoccupa "meno. È stato fatto un ottimo lavoro per isolare i focolai. Oggi Lazio e Lombardia vivono situazioni opposte. Nel Lazio c'è una circolazione a cluster: molti casi, ma concentrati. In Lombardia c'è una circolazione comunitaria. Il virus è in giro, ma non sappiamo esattamente dove. I contagi sono distribuiti. Ricostruire i loro percorsi è difficile". Guerra parla anche dell'importanza di Immuni per localizzare i contagi? "È davvero dura. Nessuno di noi ricorda quando al supermercato si è avvicinato troppo a un'altra persona. Per questo ‘Immuni' è importante". E il calo dei casi è dovuto non al caldo, secondo Guerra, dato che "molti paesi caldi vedono esplodere i casi", ma all'effetto "di un lockdown doloroso, ma che ha salvato molte vite".
Zangrillo: "Seconda ondata? Ci sono presupposti per essere fiduciosi, conosciamo il nemico"
Su una eventuale seconda ondata di contagi da coronavirus "ci sono tutti i presupposti per essere fiduciosi, il più importante dei quali è: combatteremmo contro un nemico conosciuto, questa volta senza farsi trovare impreparati". Ne è sicuro Alberto Zangrillo, primario dell'ospedale San Raffaele di Milano. "La comunità scientifica vera – ha detto in un'intervista a Il Giornale – comunica da tempo lo stesso concetto: il virus c'è, il virus si sta adattando e sta soffrendo. Anche laddove ha dei ritorni di fiamma, viene affrontato e debellato". Secondo Zangrillo "dobbiamo incrementare le misure igieniche personali e mantenere le norme prudenziali. Le limitazioni devono essere coerenti con la realtà osservata in ospedale e nei laboratori delle grandi istituzioni ospedaliere. Il professor Clementi è uno straordinario scienziato, egli ha costruito la sua credibilità in quarant'anni, non in quattro mesi di televisione e mi tranquillizza da almeno due mesi". Il primario sottolinea che "nel mondo reale della medicina ufficiale con reputazione internazionale, la cura specifica non esiste. Abbiamo seguito le regole della sperimentazione clinica ottenendo risultati eccellenti. Ora possiamo dire di avere le idee molto più chiare sulle cure e soprattutto sul metodo per tutelare le persone più esposte e per applicare i protocolli di sorveglianza e terapia tempestiva. Il gruppo San Donato ha prodotto circa 180 ricerche pubblicate dai differenti settori disciplinari, 126 il solo San Raffaele". Zangrillo ha commentato ancora una volta le sue affermazioni secondo le quali il virus clinicamente non ci sarebbe più. "Chi ha la fortuna di poter studiare i dati di 6mila pazienti ha il dovere di comunicare in modo esatto e tempestivo. È quello che ho fatto e ora mi trovo in buona e numerosa compagnia. Le considerazioni di coloro che pontificano per sentito dire infastidiscono relativamente, soprattutto perché il tempo è galantuomo e alla fine la soddisfazione di aver narrato la verità tempestivamente ci ripaga di tutte le insolenze. Parlo al plurale perché quello che affermo è il frutto del lavoro e delle osservazioni del gruppo ospedaliero con la produzione scientifica più qualificata livello nazionale", ha spiegato. Il primario nell'intervista ha spiegato di aver "avuto paura e non me ne sono mai vergognato, ho avuto paura per me ma soprattutto per i miei infermieri e i miei collaboratori. I pazienti sono sempre stati al centro della nostra azione, abbiamo capito da subito che chi arrivava in ospedale ci veniva affidato e aveva solo noi come riferimento. Il mondo in qualche modo ci guardava perché prima di noi c'era la Cina con tutti gli interrogativi che ancora oggi non hanno tutte le risposte". Al San Raffaele, ha detto ancora, "abbiamo strenuamente lottato per ogni singolo paziente cercando di assicurare il massimo in coerenza con il quadro clinico complessivo. Chi ha teorizzato la medicina da guerra per stabilire dei limiti alle cure non dovrebbe mai lavorare con me".
L’epidemiologo Alonso: “In Spagna ignorati i principi chiave della sanità pubblica"
L’epidemiologo spagnolo Pedro Alonso ha detto la sua sulla pandemia di Coronavirus in una intervista a El Pais. Ha parlato di come la Spagna ha affrontato e sta affrontando l’emergenza sanitaria e spiegato come gli scienziati “avevano già in mente” una pandemia simile. “Avevamo avuto molti avvertimenti, come la Sars e l’influenza A. L’elemento di incertezza era il momento: poteva essere ora, fra 10 o 20 anni”, ha spiegato. Ha detto che è molto preoccupato per la situazione in America, dove la pandemia continua ad avanzare, e dell’Africa, che ha una limitata capacità diagnostica per cui non possiamo avere una idea precisa di ciò che sta accadendo nel continente. Si è detto ottimista sul vaccino: “La sfida è renderlo sicuro e fare in modo possa raggiungere tutti coloro che ne hanno bisogno”. In merito agli errori della Spagna, dove a suo dure sono stati ignorati i principi chiave della sanità pubblica, nella gestione dell’emergenza sanitaria Alonso ha detto che per lui questo è il momento migliore per intraprendere una profonda riforma delle strutture sanitarie pubbliche e dei sistemi di informazione sanitaria. “Ci saranno epidemie e dobbiamo essere pronti ad anticipare”, ha spiegato.
Più di 8,6 milioni di casi nel mondo, in Brasile superato il milione di contagi
Sono più di 8,6 milioni i casi di coronavirus nel mondo secondo la Johns Hopkins University, che parla di 8.663.135 di contagi e 460.005 decessi. Gli Stati Uniti, con 2.220.961 di casi e 119.112 morti, sono il Paese più colpito dalla pandemia. Poi c'è il Brasile, dove sono ormai più di un milione i contagi. Venerdì il ministero della Sanità ha segnalato 54.771 nuovi casi in 24 ore e il totale dall'inizio dell'emergenza sanitaria è di 1.032.913. Le autorità hanno anche confermato altri 1.206 decessi e il bilancio ufficiale è così salito a 48.954 morti. Secondo il ministero della Sanità sono invece 507.200 le persone guarite in Brasile.
Negli Stati Uniti 705 morti in 24 ore
Gli Stati uniti hanno registrato 705 morti nelle ultime 24 ore, secondo i dati della Johns Hopkins University. Con 119.000 decessi e 2,2 milioni di casi accertati, gli Usa sono il paese più colpito dalla pandemia. È il nono giorno consecutivo che il bilancio si attesta sotto i mille decessi.
In Messico oltre 20.000 i morti a causa della pandemia
Sono oltre 20.000 i morti a causa della pandemia di coronavirus in Messico. In 24 ore si sono registrati 647 decessi con il bilancio ufficiale salito a 20.394 morti. I casi confermati di Covid-19, secondo quanto riporta El Universal, sono in totale 170.485, con 5.030 contagi in più rispetto agli ultimi dati ufficiali.
A Pechino 22 nuovi casi, sono 205 dall'11 giugno
La Cina segnala 27 nuovi casi di coronavirus, 22 dei quali a Pechino, dove preoccupa ancora il nuovo focolaio di infezione. Secondo il Global Times, sono in totale 205 i nuovi contagi accertati nella capitale dall'11 giugno ad oggi. Tra i 27 casi segnalati stamani dalla Commissione sanitaria nazionale 23 sono di trasmissione locale (22 nella capitale e uno nella provincia di Hebei) e quattro "importati". Tra questi ultimi, riporta l'agenzia Xinhua, tre si registrano nella provincia di Guangdong e un altro a Shanghai. Nella capitale vengono segnalati anche altri quattro casi sospetti e due relativi a soggetti asintomatici. Il Global Times precisa che in cinque province si registrano 17 casi confermati relativi al nuovo focolaio a Pechino (11 a Hebei, 3 a Liaoning e uno a Henan, Sichuan e Zhejiang). In totale in Cina il bollettino ufficiale parla di 4.634 decessi a causa della pandemia e di 83.352 contagi. Secondo la Commissione sanitaria, 13 persone versano in gravi condizioni, mentre sono 78.410 quelle guarite dopo aver contratto l'infezione. I dati ufficiali parlano di un totale di 1.868 casi importati, con 83 persone che restano ricoverate in ospedale. Nessun nuovo caso confermato, sospetto o relativo a soggetti asintomatici viene segnalato nella provincia di Hubei, dove si è inizialmente manifestato il coronavirus.
Nel mondo oltre 460.000 morti di coronavirus
Il bilancio globale dei morti provocati dal coronavirus ha superato la soglia dei 460.000: è quanto emerge dal conteggio della Johns Hopkins University. I dati dell'università indicano che ad oggi 460.005 persone sono morte nel mondo a causa del virus, su un totale di 8.663.135 contagiati. Finora le persone guarite sono 4.245.777.
Le ultime notizie sul Coronavirus in Italia e nel mondo di sabato 20 giugno
238.011 contagi in Italia, di cui 181.907 guariti e 34.561 morti: nell'ultimo bollettino della Protezione Civile, risalente a ieri, sono stati registrati 251 nuovi casi, 1363 guariti e 47 decessi. Ecco i dati sui contagi nelle regioni italiane:
Lombardia: 92.675
Piemonte: 31.188
Emilia Romagna: 28.170
Veneto: 18.235
Toscana: 10.205
Liguria: 9.910
Lazio: 7.995
Marche: 6.768
Campania: 4.615
Puglia: 4.520
Trento: 4.458
Sicilia: 3070*
Friuli VG: 3.303
Abruzzo: 3.280**
Bolzano: 2.615
Umbria: 1.438
Sardegna: 1.368
Valle D'Aosta: 1.191
Calabria: 1.165
Molise: 441
Basilicata: 401
* Ricalcolo casi positivi per la Sicilia
** Ricalcolo casi positivi per l'Abruzzo
Secondo Giuseppe Remuzzi, Direttore dell'Istituto Mario Negri, i nuovi positivi spesso non sono contagiosi, in quanto hanno una carica virale bassa: "li chiamiamo contagi, ma sono persone positive al tampone; si tratta di positività che non hanno ricadute nella vita reale". Concorda con lui il medico del San Raffaele Alberto Zangrillo, mentre secondo l'epidemiologo Andrea Crisanti la discesa dei contagi si è fermata e, con questi presupposti, c'è il rischio di una seconda ondata in inverno. Dopo l'inizio degli esami di maturità, il Ministero dell'Istruzione ha reso noto che stanno per arrivare le linee guida per riaprire le scuole in sicurezza: il primo giorno di scuola potrebbe cadere il 14 settembre. In Sicilia c'è stato un calcolo erroneo dei contagi: gli attualmente positivi non sono 637, bensì 153. L'epidemiologo Pierluigi Lopalco, commentando lo studio dell'ISS sulle acque reflue di Milano e Torino, ha dichiarato che quest'ultimo "costituisce la prova che il virus circolava tra la popolazione già a metà dello scorso dicembre: circola in maniera subdola per poi manifestarsi con un'ondata pandemica". Speranze da un farmaco utilizzato per l'osteoporosi: si chiama Raloxifene e contiene decine di principi attivi che potrebbero risultare efficaci anche contro la Covid-19.
Superati gli 8,5 milioni di contagi da Coronavirus nel mondo; i casi negli Stati Uniti sono oltre 2,2 milioni, in aumento in alcuni Stati (come la Florida e il Texas) dopo le riaperture. Anche a New York da lunedì riaprono ristoranti, negozi e imprese. Crescono i casi anche a Pechino, ma le autorità cinesi hanno assicurato che "è tutto sotto controllo" e che la curva del contagio tornerà ad appiattirsi grazie alle nuove misure adottate per contenere la trasmissione del virus. Il Perù diventa il settimo Paese più colpito dalla pandemia, superando l'Italia per numero di contagi. In India è record di casi: circa 13.500 in 24 ore.