Le notizie sul Covid in Italia e nel mondo di mercoledì 13 gennaio
Test antigenici, Clerici (Amcli): "Con Omicron più problemi su fai da te"
I tamponi antigenici hanno problemi a rilevare la variante Omicron di Covid-19. Nonostante l'evoluzione tecnologica, i test antigenici non sono mai esatti. "Ad oggi però non è possibile offrire una valutazione scientifica sulla risposta ad Omicron. Sui test fai da te ci sono invece più problematiche che si sommano". Lo ha detto ad Adnkronos Salute Pierangelo Clerici, presidente dell'Amcli, Associazione microbiologi clinici italiani. "Abbiamo tre tipologie di problemi: la prima è certamente la sensibilità dell'antigenico, che è ridotta rispetto al molecolare. Ma a questa si aggiunge la modalità dell'autoprelievo, perché non dà certezza che chi si somministra il test forzi e arrivi in fondo al naso per il prelievo del campione. La terza riguarda nello specifico Omicron, perché se il test è in grado di rilevare il virus, la variante alberga molto più spesso nella faringe che non nel naso e questi tamponi li facciamo solo nelle narici".
Revisione del bollettino quotidiano, come potrebbe cambiare
Si allarga il fronte di chi chiede la revisione del bollettino giornaliero sulla situazione epidemiologica in Italia. Con l'impennata della curva dei contagi, la comunicazione dei dati sarebbe un motivo in più di "ansia nella popolazione" senza restituire un'accurata fotografia della realtà. Lo pensa anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, convinto che un bollettino come quello attuale alimenti un "clima di paura ingiustificato".
Quirinale, FdI chiede voto anche per i grandi elettori positivi al Covid-19
Le possibili assenze per l'elezione del Presidente della Repubblica preoccupano Fratelli d'Italia. Il Parlamento si riunirà il prossimo 24 gennaio in seduta comune e già adesso si contano almeno 30 deputati positivi e circa una decina di senatori. FdI, nell'ultima conferenza dei capigruppo di Montecitorio convocata per discutere le norme che regoleranno l'elezione del Capo dello Stato, ha chiesto che venga concessa la possibilità di spostarsi e accedere alla Camera per garantire il diritto di voto anche ai grandi elettori positivi. La questione non è di poco conto perché gli assenti potrebbero essere determinanti per il raggiungimento della maggioranza assoluta richiesta.
Richiami vaccinali dopo aver contratto il Covid: quando farli
"Chi ha già effettuato due dosi e poi è risultato positivo deve eseguire il richiamo vaccinale dopo almeno 120 giorni dall'infezione. Chi ne ha ricevute tre invece non deve fare ancora nulla perché la quarta è tutta da discutere. Penso e spero che in futuro la vaccinazione possa essere immaginata con lo schema tipico dell'influenza, ovvero una dose annuale soprattutto per soggetti fragili ed esposti". Lo ha detto il professore Fabrizio Pregliasco all'Agenzia Dire rispondendo ai dubbi sulle vaccinazioni per coloro che sono risultati positivi. La circolare ministeriale prevede cinque scenari: il primo, quello dedicato a chi ha avuto due dosi di vaccino e poi un'infezione, porta ad indicare la dose booster dopo almeno 120 giorni. Chi ha una sola iniezione ma è risultato positivo dopo più di 14 giorni, deve procedere con una dose booster a 12o giorni dall'infezione. Chi è positivo al Covid entro 14 giorni dalla prima dose, deve recuperare la seconda il prima possibile ma entro 6 mesi dalla positività. La dose booster poi deve essere effettuata 12o giorni dopo la seconda dose. Chi si è ammalato prima di iniziare il percorso vaccinale deve fare riferimento a due scenari: il primo per chi ha avuto il Covid e ha effettuato la prima dose entro 12 mesi dalla malattia. In quel caso bisogna procedere con seconda dose dopo almeno 120 giorni dalla prima. L'indicazione per chi è stato malato e ha effettuato la prima dose oltre 12 mesi dalla sua positività è questa: seconda dose a 21 o 28 giorni dalla prima e poi booster dopo 120 giorni dalla seconda dose.
Usa, Biden: "Finché ci saranno no vax avremo ospedali pieni e morti inutili"
"Finché ci saranno decine di milioni di non vaccinati, avremo ospedali pieni e morti inutili". Lo ha detto il presidente Joe Biden che dalla Casa Bianca ha annunciato nuovi provvedimenti sul fronte della lotta al Covid. "Siamo tutti frustrati – ha detto – ma i 210 milioni di americani vaccinati sono al sicuro dalle conseguenze gravi del Covid. Chi non si è vaccinato, dovrebbe farlo oggi e salvare il nostro Paese". Il presidente ha inoltre invitato gli americani a indossare le mascherine al chiuso e nei luoghi pubblici.
Bollettino Covid in Italia, oggi 184.615 nuovi casi e 316 morti
Sono 184.615 nuovi casi di Covid-19 registrati in Italia nelle ultime 24 e 316 decessi. Questi i dati che emergono dal bollettino di oggi giovedì 13 gennaio diffuso dal Ministero della Salute. Sono stati effettuati 1.181179 tamponi tra test antigenici e molecolari. Il tasso di positività si attesta al 15,6%. Il totale delle vittime da inizio pandemia è salito a 140.188. Gli attualmente positivi sono 2.323.518 (+101.458), mentre i guariti sono 5.691.939 (+82.803)
Regno Unito, 335 morti e 109.133 nuovi casi
Il Regno Unito ha registrato 335 nuovi decessi e 109.133 nuovi casi di Coronavirus nelle ultime 24 ore secondo i dati diffusi dal governo. Ci sono altre 19.721 persone in ospedale per il virus
Friuli Venezia Giulia, oggi 4039 nuovi casi e 11 decessi
Oggi in Friuli-Venezia Giulia sono stati rilevati 4039 nuovi casi su 32.047 tamponi effettuati tra molecolari e test antigenici. Lo ha comunicato il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. Si sono registrati inoltre i decessi di 11 persone tra i 70 e i 96 anni.
Zitromax finito in farmacia, gli esperti: "Non serve contro il Covid-19"
Da giorni nelle farmacie italiane risulta esaurito l'antibiotico a base di azitromicina usato contro il Covid-19.Il farmaco, generalmente usato per il trattamento delle infezioni respiratorie di origine batterica, non cura il Covid-19 e non lo previene. Viene prescritto in casi particolari e affiancato agli antinfiammatori. "Lo Zitromax è esaurito perché è il farmaco prescritto da molti medici e richiesto dai pazienti contro il Covid. La domanda è: serve azitromicina nella cura del Covid? C'è un dato o uno studio che indica che serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli acessi in ospedale? Nulla di tutto questo. Azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve nella terapia di alcune infezioni batteriche, ma non serve a nulla nella cura del Covid. Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati (meno del 2% del totale)". Lo ha detto Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova
Anthony Fauci: "Italia ha fatto meglio degli Usa nella corsa alla vaccinazione"
"Quella da Covid è una pandemia mai vista negli ultimi 100 anni: nel mondo abbiamo 308 milioni di casi e circa 6 milioni di morti. I dati sono sicuramente sottostimati". Lo ha detto Anthony Fauci durante la cerimonia dell'università La Sapienza di Roma che gli ha conferito il Dottorato di ricerca honoris causa in ‘Advances in infectious diseases, microbiology, legal medicine and public health sciences’. "Congratulazioni all'Italia – ha detto l'esperto – che ha vaccinato con una dose l"81% della popolazione. Negli Usa abbiamo il 74% di persone immunizzate con almeno una dose. L'Italia ha fatto meglio degli Usa nel vaccinare i propri cittadini".
Scuola, Tar di Catania sospende ordinanza chiusura voluta dal sindaco di Messina
Il Tar di Catania ha accolto l'istanza del Comitato "Scuola in presenza" e ha sospeso l'efficacia dell'ordinanza del sindaco di Messina Cateno De Luca con la quale era stata sospesa la didattica in presenza fino al 23 gennaio. Da domani gli studenti torneranno in presenza.
Sardegna, 1296 nuovi casi e un decesso per Covid
In Sardegna si registrano 1.296 casi di Covid e un decesso nelle ultime 24 ore. Sono stati processati in totale 20997 tra test antigenici e molecolari. I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 28 con un aumento di 1 unità e quelli in area medica 231 con un aumento di 16. Le persone in isolamento domiciliare sono 18.169 (+563)
Regno Unito, dalla prossima settimana isolamento da 7 a 5 giorni per i positivi
Dalla prossima settimana nel Regno Unito l'isolamento per i positivi al Covid sarà ridotto da 7 a 5 giorni. Serviranno però due test rapidi negativi per interrompere la quarantena.
Ungheria, via libera alla quarta dose di vaccino per tutti
Da oggi l'Ungheria offrirà la possibilità di ottenere la quarta dose di vaccino a chiunque la richieda. Si tratta del primo Paese in Ue a partire con la campagna per la quarta dose per tutti. Grecia e Danimarca hanno dato il via libera solo per i vulnerabili. Ad annunciare la quarta dose per tutti il capo di gabinetto del premier Viktor Orban, Gergely Gulyas
Quirinale, per giuramento ammessi tutti in Aula solo con tampone
Alla cerimonia del giuramento del nuovo presidente della Repubblica saranno ammessi tutti i grandi elettori utilizzando tutti i posti disponibili dell'Aula di Montecitorio. Necessario aver effettuato un tampone la mattina stessa del giuramento. Questo è quanto deciso nella conferenza dei capigruppo di Montecitorio secondo quanto apprende Ansa.
Massimo Andreoni (Simit): "Nuovi test antigenici più efficaci ma nessuno sicuro al 100%"
"I tamponi antigenici più efficaci sono quelli di terza generazione con lettura ottica e non visiva. Va sempre ricordato che non esiste un test al 100% sicuro sulla positività e possiamo avere comunque falsi negativi". Lo ha detto all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali. "Omicron complica la situazione perché molti test hanno una minore sensibilità per questa variante" ha continuato Andreoni.
Francia, il ministro della Salute Olivier Vèran positivo al Covid-19
Positivo al Covid-19 il ministro della Salute francese Olivier Vèran. Lo ha annunciato tramite il suo profilo Twitter ufficiale. Continuerà a svolgere le sue mansioni da remoto.
Zaia: "Il 23 gennaio picco ondata in Veneto"
"Seguiamo diversi modelli e uno dei più affidabili ci dice che il 23 di gennaio avremo la punta dei contagi e il 10 febbraio la punta dei ricoveri quindi faccio appello ai cittadini: se è vero abbiamo ancora 10 giorni davanti, non prendiamo la situazione sotto gamba, e se anche pensano che non è un problema essere infettati almeno pensiamo ai pazienti oncologici o a chi non può curarsi a causa di questa pandemia". Così il presidente del Veneto Luca Zaia parlando nel corso di un punto stampa alla sede della Protezione civile di Marghera (Venezia).
In Spagna prezzo massimo dei test rapidi fissato a 2,94 euro
Il governo spagnolo ha fissato a 2,94 euro il prezzo massimo dei test Covid rapidi di auto-diagnosi venduti nelle farmacie. Lo ha annunciato in conferenza stampa la ministra della Sanità, Carolina Darias. Con l'esplosione dell'ondata di contagi provocata dalla variante Omicron, la domanda di questo tipo di test è aumentata considerevolmente, una situazione che ha portato anche a un boom dei prezzi. Il nuovo prezzo massimo sarà in vigore da sabato 15 gennaio.
In Slovenia tasso di positività Covid superiore al 50% dei test effettuati
In Slovenia resta altissima l'incidenza di positività al Covid, risultata anche oggi superiore al 50% dei test effettuati. Come hanno reso noto le autorità sanitarie a Lubiana, su 13.335 test effettuati nelle ultime 24 ore, 6.855 sono risultati positivi, pari al 51,4% del totale. I decessi da ieri sono stati sette. I pazienti ricoverati in ospedale sono attualmente 527, 153 dei quali in terapia intensiva.
L'incidenza su 14 giorni per 100 mila abitanti è 2.401, mentre quella su sette giorni è cresciuta a 4.844. Con tale pesante situazione aumenta la pressione sul sistema ospedaliero del Paese.
Covid in Puglia, 3.218 nuovi casi e 7 decessi nelle ultime 24 ore
Oggi in Puglia si registrano altri 3.218 contagi Covid su 74.753 test (4,3% incidenza) e sette decessi. Delle 62.901 persone attualmente positive 495 sono ricoverate.
Covid nelle Marche, oggi 1.955 positivi di cui 454 sintomatici
Sono 1.955 i positivi al covid rilevati nelle ultime 24 ore nelle Marche, di cui 454 sintomatici. Sono 59 i positivi in setting scolastico/formativo, 22 i contatti in ambiente di vita socialità, 412 i casi per i quali sono in corso approfondimenti epidemiologici, per il resto come sempre le maggiori fonti di contagio sono contatti in casa o contatti stretti di casi positivi. La provincia di Ancona resta quella con il maggior numero di nuovi casi, 797, seguita da Pesaro Urbino con 340, Fermo con 283, Ascoli Piceno con 259, Macerata con 178 e 98 casi fuori regione. Il contagio resta diffuso soprattutto nelle fasce di età 25-44 anni con 639 casi e 45-59 anni con 504 casi. Ci sono poi 195 casi nella fascia di età 19-24 anni. Nelle terapie intensive il 27% dei pazienti è vaccinato con 2-3 dosi, il restante 73% non è vaccinato.
Ministro salute inglese: "In Uk 17mila ricoverati ma segnali incoraggianti"
Sono 17mila le persone attualmente ricoverate negli ospedali della Gran Bretagna per complicanze riconducibili al Covid-19 e "un numero significativo" di persone potrebbe ancora essere ricoverate "a causa della Omicron". Ma secondo il ministro della Salute britannico Sajid Javid.
Covid in Alto Adige, 2.654 casi e 1 morto in 24 ore
Sono 2.654 i nuovi casi di covid 19 registrati in Alto Adige secondo quanto riferisce il bollettino quotidiano dell’Azienda sanitaria provinciale. In tutto sono 17.878 i tamponi analizzati: 2719 test pcr hanno individuato 397 casi, mentre gli altri 2.257 sono risultati dai 15.159 test antigenici. Si conferma l’aumento dei contagi nelle fasce di età più giovani: il 38% dei casi è stato rilevato nei ragazzi tra i 10 e i 29 anni. C’è una vittima, una donna ultrasettantenne, che porta a 1.325 il numero dei morti in Alto Adige da inizio pandemia.
Covid in Veneto, oggi 17.956 i nuovi contagi e 38 morti
Sono 17.956 i nuovi casi di Covid-19 rilevati in Veneto nelle ultime 24 ore, un dato ancora in calo rispetto a ieri. L'incidenza e' dell'11,71% su 153.357 tamponi. Lo ha riferito il presidente Luca Zaia. Si contano anche 38 vittime, per un totale di 12.659. Gli attuali positivi sono 224.145, 8.950 in più rispetto a ieri. Negli ospedali sono ricoverati 1.808 pazienti (+32), di cui 1.602 (+36) in area non critica e 206 (-4) in terapia intensiva.
Mappa Ue del rischio Covid: tutta Italia in rosso scuro
La nuova mappa aggiornata Ue del rischio covid realizzata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc): tutta Italia si trova in zona rosso scuro, così come il Resto dell’Europa, dal Portogallo alla Grecia.
Emer Cooke (Ema): "Il vero nodo sono i vaccini a lungo termine"
“Oggi non si tratta solo della risposta regolatoria a Omicron, ma di impostare la scena per una discussione più strategica su quali tipi di vaccini potrebbero essere necessari sul lungo termine per gestire adeguatamente Covid-19”. È il tema posto da Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Agenzia europea del farmaco Ema e presidente dell’Icmra, la Coalizione internazionale delle autorità regolatorie del farmaco, in occasione di un summit che si è tenuto sulla risposta alla variante Omicron e su un eventuale percorso per arrivare rapidamente a vaccini aggiornati contro il mutante in ascesa a livello globale, qualora fossero necessari.
Covid tra pandemia ed endemia, ma non è ancora una influenza
Si inizia a parlare sempre più insistentemente del passaggio da pandemia di Covid a endemia: ecco cosa significano questi termini e quali sono le differenze.
Agenas: "Occupazione delle terapie intensive cala in 8 regioni, ma in 6 è oltre 20%"
È stabile al 18%, in Italia, la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid, ma cala in 8 regioni: Basilicata (1%), Campania (11%), Liguria (18%), Trento (30%), Piemonte (23%), Sardegna (13%), Sicilia (20%), Valle d'Aosta (13%). Sono sei le regioni che superano il 20%, (Friuli, Marche, Toscana, Trento, Piemonte, Lazio) e, a livello giornaliero, il tasso cresce in quattro: Abruzzo (al 19%), Friuli (23%), Marche (23%), Toscana (22%). Stabile in Calabria (20%), Emilia Romagna (17%), Lazio (21%), Lombardia (17%), Bolzano (17%), Molise (5%), Puglia (10%), Umbria (16%), Veneto (20%). Questi i dati Agenas del 12 gennaio.
Ospedali in Trentino in affanno per Covid, chiusi punti nascita
Sarà sospesa a partire dalle ore 20 di oggi, 13 gennaio, l'attività dei punti nascita e dei reparti di ostetricia e ginecologia degli ospedali di Cavalese e Cles, in Trentino. Allo stato attuale dell'emergenza pandemica, con l'aumento dei contagi e dei ricoveri negli ospedali trentini – precisa l'Azienda sanitaria – si rende necessaria una riorganizzazione delle attività delle varie strutture ospedaliere del Servizio ospedaliero provinciale in modo da permettere la prosecuzione delle attività sanitarie in urgenza/emergenza e recuperare risorse per sopperire alle varie assenze tra il personale sanitario.