Sale a 21 il numero delle vittime, a cui si aggiungono 821 persone contagiate e 46 guarite. Rientrata emergenza a Lodi. Il 17enne Niccolò domani sarà dimesso dallo Spallanzani. Mattarella parla di "conoscenza antidoto contro le paure irrazionali”. Contagi in Nigeria, Lituania, Galles e a Nizza di persone tornate dall'Italia. Annullato il Salone dell'auto di Ginevra. Alcune compagnie aeree come British Airways e Brussels Airlines hanno deciso di cancellare diversi voli da e per il Nord Italia a causa dell'epidemia. Borse sempre più giù. E intanto il ministro per gli Affari Regionali Boccia, in un'intervista a Fanpage, punta il dito contro il governatore delle Marche, dopo che il Tar ha sospeso il provvedimento con cui sono state chiuse le scuole. L'Oms: "Livello minaccia mondiale ora molto alto".
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Primo caso in Islanda, è un uomo rientrato dall'Italia
Le autorità islandesi hanno riferito di un primo caso di infezione da Coronavirus nel Paese. Si tratta di un uomo rientrato dall'Italia e che ha soggiornato "fuori da una delle zone a rischio". L'uomo, un ottantenne islandese, "non è gravemente malato ma presenta sintomi tipici della malattia di Covid-19", ha dichiarato il dipartimento della protezione civile in una nota. Attualmente è in cura presso il Landspitali University Hospital Center, nella capitale Reykiavik.
Confermati i primi due casi positivi in Umbria
Sono stati confermati dalla Direzione regionale della Sanità i primi due casi di Coronavirus in Umbria, non riconducibili a focolai locali ma provenienti da altre regioni. "Uno dei due pazienti – fa sapere la Regione – si è recato in Emilia Romagna, mentre l'altro è venuto in contatto a Roma con un residente del comune di Castiglione D'Adda". I due pazienti, la cui positività al virus è in attesa di conferma da parte dell'Istituto superiore di Sanità, sono in isolamento fiduciario presso le proprie abitazioni. La loro condizione di salute è sotto controllo e, allo stato attuale, non desta particolare preoccupazione. Sono in atto tutte le procedure utili a garantire la sicurezza dei familiari e della comunità. Si sta ricostruendo, con la collaborazione dei diretti interessati, la rete delle persone con cui sono venuti a contatto i due soggetti prima dell'isolamento volontario messo in atto già da qualche giorno.
Lombardia, il bollettino: "531 casi positivi, 85 sono in terapia intensiva"
Il governatore Attilio Fontana in collegamento apre la conferenza stampa della Regione Lombardia alla presenza anche di studiosi dell'ospedale Sacco di Milano: "Il significato di questo incontro è cercare di parlare con personalità illustri che hanno conoscenze approfondite per fare il punto della situazione senza nascondere nulla ma chiarendo in che situazione ci troviamo". L'assessore alla Salute Giulio Gallera ha proseguito sottolineando che esattamente una settimana fa a Codogno è stato confermato il primo caso positivo al Coronavirus: "Sono passati sei giorni dall'ordinanza, che scade domenica. Abbiamo fatto da allora più di quattromila tamponi, di cui l'11 per cento è risultato positivo. 531 sono i contagiati, di cui 235 sono pazienti ricoverati e 85 in terapia intensiva solo nella Regione Lombardia, di cui quasi tutti anziani. Il 10 per cento dei casi sono operatori sanitari. Ogni paziente positivo trasmette il virus ad altre due persone in media, il che rischia di mandare al collasso i nostri ospedali".
Sempre Gallera ha poi annunciato l'intenzione di "mantenere per un'altra settimana sia nei comuni della zona rossa che in tutta l'area gialla le misure previste dall'ordinanza di domenica scorsa. Questa è la nostra proposta". Le scuole dovrebbero quindi rimanere chiuse e dovrebbero prolungarsi le limitazioni all'apertura di bar e negozi. Stop anche agli eventi.
Ha preso poi la parola il professor Gallo dell'ospedale Sacco di Milano: "Dobbiamo ridurre la diffusione del virus, passare dai 2 contagiati a persona a meno di una. Non è una cosa che si fa da sola. Gran parte dei letti di rianimazione nei nostri ospedali sono occupati da questa patologia in una situazione in cui continuano a esserci pazienti che necessitano di stare in questi reparti. Tutto questo si sovrappone a routine messa in crisi da questa nuova realtà. Gli ospedali di Lodi e Cremona sono sovraccarichi di pazienti. Dobbiamo tenere fuori da guai la grande area metropolitana".
Positivo un dipendente della Torre Unicredit a Milano
UniCredit ha ricevuto conferma che un dipendente con sede a Milano, in piazza Gae Aulenti, è risultato positivo al Coronavirus. Come misura precauzionale, il gruppo ha deciso domenica 23 febbraio di chiudere il piano della torre A in cui il bancario lavorava e che è stato in seguito disinfettato. Tuttavia, non sarà accessibile fino a nuovo avviso. Il dipendente, dopo essere stato in contatto con un caso sospetto, era in quarantena, nell’attesa dei risultati definitivi del test, da venerdì 21 febbraio 2020. Sempre a partire da lunedì 24 febbraio la società ha introdotto misure precauzionali come lo screening della temperatura all'ingresso dei propri edifici principali, l'installazione di distributori di disinfettante, oltre a maschere e gel antibatterico. Sono stati anche avvertiti i fornitori, cui è stato consigliato di adottare misure simili e di limitare le visite fisiche. Le aree comuni negli edifici principali di UniCredit a Milano e dintorni rimarranno chiuse anche per la settimana prossima.
L'ospedale Sacco: "Ceppo isolato, ora potremo datare l'arrivo del virus in Italia"
"Il nostro laboratorio ha appena pubblicato uno studio su 52 sequenze virali, tutte ottenute in Cina, che ci ha consentito di datare tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre la comparsa del virus come virus in grado di infettare l'uomo". A parlare è Massimo Galli, direttore dell'Istituto di scienze biomediche dell'Ospedale Sacco di Milano, che ha spiegato a NewsMediaset come lui e il suo team sono riusciti a isolare il ceppo italiano del Coronavirus, cosa che permetterà anche di datare il periodo di arrivo in Italia del virus. Dell'equipe fa parte anche una ricercatrice precaria che ha fatto un appello: "Come noi ce ne sono tantissimi in Italia. Qualcosa si muova. L'isolamento è solo un punto di partenza, siamo ancora stordite".
Oms: "Primi casi in 5 paesi collegati all'Italia. Livello molto alto di allerta"
Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità in almeno cinque paesi nel mondo i primi casi positivi al Coronavirus sono tutti collegati all'Italia: è successo di certo in Messico, Spagna, Nigeria, Austria e Romania. Inoltre, la minaccia per l'epidemia del nuovo virus al livello mondiale è stata elevata a livello "molto alto". Lo ha detto il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing a Ginevra sull'emergenza.
Il papà di Niccolò: "Felici di riabbracciarlo. Tornerà in Cina"
"Niccolò sta benissimo, è diventato il figlio di tutti. Qualche pensiero c'è stato, ma poi è andato tutto bene. Ci hanno sempre informati di tutto, 24 ore su 24". A parlare sono stati i genitori di Niccolò, il ragazzo 17enne di Grado che domani lascerà l'ospedale Spallanzani dove è stato tenuto sotto osservazione per due settimane dopo essere rientrato da Wuhan. "Questo ospedale e i suoi medici hanno una marcia in più. Non vediamo l'ora di riabbracciare nostro figlio. Tornerà sicuramente in Cina. Ci ha stupito, è stato così forte. E noi non abbiamo mai avuto paura che si potesse contagiare, è sempre stato attento alle precauzioni e se le segui non succede nulla".
Tre casi in Romania, due hanno contratto il Coronavirus in Italia
Salgono a tre i casi di Coronavirus in Romania. Gli ultimi due sono di oggi e, secondo quanto dichiarato dal segretario di Stato romeno, Nelu Tataru, entrambi hanno contratto il virus in Italia. Si tratta di un uomo di 45 anni della provincia di Maramures, rientrato il 25 febbraio da una zona dell'Italia non specificata, con i sintomi del nuovo virus poi confermati dai test, mentre l'altro caso è quello di una donna di 38 anni della provincia di Timis recatasi per un giorno a Bergamo e rientrata sempre il 25 febbraio. Anche per lei il virus è stato accertato dalle analisi.
Lunedì 2 marzo riaprono le scuole fuori dalle aree focolaio
Le scuole di ogni ordine e grado riapriranno lunedì 2 marzo nelle regioni che sono al di fuori delle aree focolaio del Coronavirus in Italia. "Credo sia importante, laddove possibile, tornare al più presto alla normalità – ha detto il vice ministro dell’Istruzione, Anna Ascani -. Riaprire le scuole significa garantire il diritto all'istruzione dei nostri bambini e ragazzi". Restano, ovviamente, chiusi gli istituti scolastici nei centri focolaio: nel Lodigiano per quanto riguarda la Lombardia (a Codogno si stanno allestendo le lezioni a distanza), a Vo’ e Limena in Veneto (quest’ultimo plesso ospita 180 alunni).
Primo caso positivo in Messico, tornava dal Nord Italia
Il Coronavirus è arrivato in America Centrale. Il ministero della Sanità messicano ha confermato oggi il primo caso di contagio nel Paese. Si tratta di un uomo di 34 anni rientrato dal Nord Italia qualche giorno fa e che è ricoverato nell'Istituto nazionale delle malattie respiratorie di Città del Messico.
"Ogni positivo trasmette il virus a due persone. Rischio crisi ospedali"
"Dalle prime evidenze ogni soggetto positivo trasmette il Covid-19 ad altre 2 persone. Se la diffusione si estende, gli ospedali andranno in grave crisi non solo per i ricoveri da Coronavirus ma per tutti i pazienti. Infatti, sono numerose le patologie che richiedono il ricorso alle cure intensive ma i posti disponibili sono limitati". Lo comunica in una nota Regione Lombardia. "Le malattie che richiedono un ricovero in terapia intensiva – si legge nella nota – sono molteplici e possono verificarsi in tutte le età; possono interessare i neonati, i pazienti malati da molto tempo o persone che poco prima stavano bene, come i soggetti traumatizzati o quelli sottoposti ad interventi chirurgici difficili ed impegnativi. Per questo è stato necessario adottare le misure restrittive previste dal DPCM del 25 febbraio che, alla luce dei dati ad oggi disponibili, si sono rivelate corrette in quanto consentono di contenere, o perlomeno rallentare, la diffusione del virus".
Protesta in piazza dei cittadini di Vo' Euganeo: "Liberateci"
Protesta specifica di un centinaio di cittadini di Vo', che stamattina hanno inscenato un flash mob nella piazza centrale di fronte al municipio issando grandi striscioni con le scritte ‘Liberateci‘. I residenti del comune padovano, ai piedi dei Colli Euganei, sono preoccupati per le imprese locali, che rischiano di chiudere, e per questo chiedono almeno di riaprire i varchi per le merci dopo essere diventato uno dei focolai dell'epidemia di Coronavirus in Italia.
Il gruppo piemontese del primo contagiato in Liguria torna a casa
Gli ospiti astigiani presenti nei due hotel di Alassio dove è stato registrato il primo caso ligure di Coronavirus torneranno in Piemonte entro questa sera. La situazione si è sbloccata a seguito di un colloquio telefonico tra i presidenti di Regione Liguria e Piemonte, Giovanni Toti e Alberto Cirio. Lasceranno Alassio tutti gli astigiani: sia quelli sani sia quelli che risulteranno positivi al nuovo virus dopo il tampone, ma senza sintomi. In un primo momento il Piemonte voleva che a rientrare fossero solo quelli con tampone negativo. Per quanto riguarda invece il personale e i proprietari dell'albergo, sono al momento ancora in fase di studio le azioni da mettere in campo, così come per quanto riguarda i turisti lombardi provenienti dalla cosiddetta zona rossa e che, pertanto, non possiamo essere riaccompagnati nelle loro abitazioni.
Due hotel ad Abu Dhabi in quarantena, ospitavano ciclisti del Tour
Due hotel di Abu Dhabi, nei quali erano stati ospitati partecipanti al tour degli Emirati, sono stati messi in quarantena "preventiva" dopo che due italiani membri di una squadra sono stati trovati positivi al coronavirus. Lo riporta la Bbc. Uno dei due è il W, del gigante dell'ospitalità Marriott, che è stato posto "in isolamento temporaneo".
Morto turista britannico che era a bordo della Diamond Princess
Un cittadino britannico che si trovava a bordo della nave da crociera Diamond Princess, in Giappone, è morto per Covid-19. Lo ha riferito l'agenzia Kyodo News. La nave da crociera è stata considerata uno dei maggiori focolaio in Giappone, dove si trova attraccata dallo scorso 5 febbraio in quarantena nel porto di Yokohama.
Sospesi i trasferimenti dalla Germania dei migranti
A causa del diffondersi dell'epidemia di coronavirus in Italia sono stati momentaneamente sospesi i trasferimenti dalla Germania dei "dublinanti", i migranti che rientrano nella categorie definite dal regolamento di Dublino. A confermarlo è stato un portavoce del Ministero degli Interni tedesco all'ANSA.
Alla Camera “ricompare” l’Amuchina
I flaconcini di Amuchina che qualche giorno fa la Camera aveva messo sui lavandini all'ingresso dei wc per gli onorevoli, a pochi metri dall'emiciclo, per garantire una corretta igiene delle mani dei deputati di fronte all'emergenza Coronavirus sono riapparsi nei bagni di Montecitorio dopo che ieri erano spariti. Riapparsi quindi dopo 24 ore, sono rimaste le “locandine” dove l’Organizzazione mondiale della sanità spiega in undici passaggi come lavarsi le mani con acqua e sapone. Tra le misure sanitarie previste c'è anche un “corner” con gel igienizzante anche nella “Galleria dei presidenti”, il corridoio alle spalle dell'Aula, ribattezzato “Corea”, da sempre zona off per la stampa, dove i parlamentari di solito fanno incontri riservati. Proprio accanto ai ritratti degli ultimi due ex presidenti della Camera Fini e Boldrini c'è un tavolino con una decina di boccette di Amuchina con il cartello “Si invita a utilizzare il gel igienizzante presso questa postazione".
Scontro Salvini-Bellanova su un volantino
Scontro tra Matteo Salvini e Teresa Bellanova sul tema coronavirus. Il ministero dell’Agricoltura ha divulgato un volantino che contiene fra le altre cose informazioni sulla possibile trasmissione del coronavirus tramite il cibo. Secondo la Lega di Salvini il messaggio è ambiguo: “In questo momento gli italiani, in particolare gli imprenditori, si aspettano da chi è al governo certezze e sostegno, non dubbi o ignoranza”.
Lombardia: supermercati raddoppiano le vendite
L'effetto coronavirus e l'assalto ai supermercati ha fatto registrare un aumento vertiginoso delle vendite nelle catene della grande distribuzione in Lombardia: +100 percento per Esselunga secondo i dati della società, +50 percento in Coop. Nei 58 punti vendita di Coop Lombardia, l'incremento è stato del 50 percento domenica, ha avuto picchi fino al 100 percento lunedì ed è continuato fino ad avere una media del 50 percento.
Il pediatra positivo ad Amburgo era stato in Trentino
Il primo caso di coronavirus confermato ad Amburgo riguarda un pediatra che era rientrato in Germania domenica dopo una vacanza in Trentino. Lo riporta la Bild, sottolineando che il medico lunedì si è recato al lavoro, prima di avvertire i sintomi della malattia il giorno successivo. Tutti i bambini e i genitori che hanno avuto stretti contatti col medico sono ora stati posti in quarantena per 14 giorni. I media tedeschi sottolineano come nel giro di 24 ore i casi confermati in Germania siano più che triplicati, con un totale ora di 34 pazienti risultati positivi al test del Covid-19.
Mattarella: "Conoscenza antidoto contro le paure irrazionali"
"La conoscenza aiuta la responsabilità e costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate che inducono a comportamenti senza ragione e senza beneficio, come avviene talvolta anche in questi giorni". A dirlo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando del coronavirus al trentesimo anniversario di Telethon al Quirinale. Mattarella ha poi ringraziato chi è in prima linea. "In questo giorno dedicato alle malattie rare dobbiamo sentire il dovere di ringraziare chi sta operando con fatica, con sacrificio, con abnegazione per contrastare il pericolo del coronavirus: i medici, gli infermieri, il personale della Protezione civile, i ricercatori, le donne e gli uomini delle Forze Armate e di quelle di polizia, tutti coloro che in qualche modo si trovano in prima linea". Mattarella ha anche sottolineato i risultati raggiunti dalla Fondazione Telethon: "I risultati che avete raggiunto sono stati davvero straordinari. Oggi la Fondazione finanzia progetti di ricerca relativi ad oltre 500 malattie genetiche rare. Questo significa aver vinto la solitudine e dato una speranza a migliaia di persone. Desidero ringraziarvi e incoraggiarvi ripetendo le parole di Susanna Agnelli, alla quale Telethon deve così tanto: il vostro impegno deve continuare sino a quando ci sarà una sola persona affetta da una malattia rara della quale non si conosce la cura".
Domani il 17enne Niccolò sarà dimesso dallo Spallanzani
Una buona notizia arriva dallo Spallanzani. Nella giornata di domani, sabato 29 febbraio, Niccolò, il 17enne rientrato dalla città di Wuhan il 15 febbraio con un trasporto dell’Aereonautica militare Italiana, sarà dimesso. Nel bollettino di oggi i medici hanno fatto sapere che il ragazzo ha completato il necessario periodo di quarantena. “L’istituto è felice di poter condividere questa gioia con la famiglia del ragazzo e i suoi amici”, fanno sapere dallo Spallanzani. Sono stati valutati, ad oggi, presso l’Istituto 180 pazienti. Di questi, 136, risultati negativi al test, sono stati dimessi. Quarantaquattro sono i pazienti tutt’ora ricoverati.
Emergenza a Lodi: ieri 51 ricoveri gravi, 17 in terapia intensiva
"Purtroppo questa notte è scoppiata un'altra emergenza a Lodi. A Lodi improvvisamente nel pomeriggio di ieri c'è stata un affollamento di ricoveri: 51 ricoveri gravi di cui 17 in terapia intensiva. Lodi non ha un numero sufficiente di camere di terapia intensiva per cui sono stati trasferiti in altre terapie intensive della Regione". Le parole del presidente della Lombardia Attilio Fontana all'Aria che tira su La7 parlando di coronavirus. "Se si ridesse meno della mascherina e si guardasse il problema più attentamente credo che sarebbe saggio", ha aggiunto il governatore tornando sulla polemica della mascherina che lui stesso ha indossato in diretta video.
Lombardia, manageri Mta: "Aperti in Cina e a Codogno no, è un paradosso"
"In Cina hanno dettato delle norme da seguire, le abbiamo messe in pratica, ci hanno controllato e poi ci hanno dato il via libera a operare. Vogliamo replicare lo stesso sistema a Codogno. Vogliamo far capire che siamo in grado di mettere in atto le stesse misure". A parlare è Maria Vittoria Falchetti, responsabile Marketing di Mta, azienda della componentistica auto con 600 dipendenti a Codogno, nella zona rossa del Basso Lodigiano, che ha spiegato a Circo Massimo di Radio Capital perché i suoi stabilimenti sono aperti in Cina ma restano chiusi in Lombardia. "Noi misuriamo fuori dallo stabilimento la temperatura, facciamo igienizzare le mani, consegniamo le mascherine giuste, mettiamo i guanti ma a Codogno siamo chiusi da venerdì scorso e da allora i nostri dipendenti sono fermi. Fatturiamo mezzo milione di euro al giorno, stiamo parlando di perdite milionarie. E non riusciamo più gestire i clienti". Alle autorità la manager di Mta chiede di "fare entrare il 10 percento del nostro organico, verrà distribuito su 40 mila metri quadri, nel pieno rispetto delle norme sanitarie volute dal Ministero della Sanità. Ieri il Prefetto ha detto che sarebbe stata questione di ore, ora speriamo che arrivi il permesso. C'è voglia di riprendere, di rimettersi al lavoro. Siamo pronti a ripartire".
Puglia, in quarantena tutti i passeggeri del volo Easy Jet del tarantino contagiato
“Ho preso il volo easyJet del 24 febbraio alle ore 15 da Malpensa e sono partito. Nessun blocco, nessuna strada chiusa, nessun controllo all'aeroporto. Ora scatenate pure la vostra cattiveria e i vostri insulti”: con queste parole ieri si è sfogato il 33enne di Torricelle, ricoverato all’ospedale Moscati di Taranto e asintomatico, primo contagiato da coronavirus in Puglia. Un uomo che ha scoperto di essere positivo al Covid-19 dopo un viaggio in Lombardia, dove era andato a trovare dei parenti. Secondo una ordinanza del Governatore della Regione Puglia Michele Emiliano, si cercano ora le persone che erano a bordo di quel treno Easyjet insieme al giovane contagiato. “Considerato che il Dipartimento di Prevenzione ha accertato che il soggetto ricoverato ha viaggiato in data 24 febbraio sul volo Easy Jet numero 2827 da Malpensa per Brindisi, atterrato alle ore 16.30 del 24 febbraio, senza alcuna precisazione in ordine ai soggetti con cui è venuto a contatto”, si legge nell’ordinanza in cui si chiede a quei passeggeri di osservare la misura della permanenza domiciliare per la durata di 14 giorni dal 24 febbraio.
Borse europee soffrono, verso peggior settimana da crisi 2008
Le Borse europee proseguono in profondo rosso e si avviano a chiudere la peggiore settimana dalla crisi finanziaria del 2008. I listini del Vecchio continente scontano le preoccupazioni degli investitori per gli effetti sull'economia globale derivante dalla diffusione del coronavirus Covid-19. L'indice Stoxx 600 cede il 4%. In profondo rosso Francoforte (-4,4%), Londra (-3,9%), Madrid (-3,7%) e Parigi (-3,6%). Il settore dei viaggi e del tempo libero ha subito un calo del 5,3%. Nel comparto delle compagnie aeree (-4,7%) procedono pesante Air France (-5,8%), Lufthansa (-4,7%), EasyJet (-3,7%) e Ryanair (-2,2%). Andamento negativo anche per i settori esposti con la Cina con il comparto dell'hi-tech (-4%). Piazza Affari (-2,8%) contiene le perdite rispetto agli altri listini europei.
Annullato il Salone dell'Auto di Ginevra in Svizzera
Il Salone dell'auto di Ginevra è stato annullato nell'ambito delle misure prese dalla Svizzera contro l'epidemia di coronavirus che prevedono la cancellazione di tutti gli eventi con più di mille persone fino al prossimo 15 marzo. Il Salone di Ginevra era in programma dal 5 al 15 marzo. Dietrofront dunque da parte degli organizzatori che due giorni fa avevano confermato l’evento dopo l’ufficializzazione del primo caso di contagio da Covid-19 riscontrato in Svizzera.
Cina: "L’epidemia iniziata già a metà novembre"
L'epidemia di coronavirus in Cina è cominciata nella prima metà di novembre. È quanto ha scoperto l'analisi genetica condotta nel Politecnico di Zurigo (Eth) sotto la guida della biologa computazionale Tanja Stadler. L'analisi si basa su circa 100 sequenze genetiche del virus, la maggior parte proveniente dal Paese asiatico e disponibili nei database pubblici. Questa ricerca suggerisce che l'epidemia in Cina sia iniziata nella prima metà di novembre 2019 e non nella seconda metà di novembre come indicavano le stime precedenti. Tuttavia si esclude "con un'altissima probabilità – rileva Stadler – che il virus circoli nell'uomo da prima di questo momento", cioè da prima di novembre. Il gruppo di Stadler ha analizzato pure le dinamiche dell'epidemia prima che la città di Wuhan fosse messa in quarantena il 23 gennaio 2020. In particolare è stato calcolato il numero medio di persone che un malato può contagiare (numero di riproduzione) e che è risultato compreso tra 2 e 3,5, confermando le stime precedenti, che ipotizzavano un numero compreso tra 2 e 4. Tutto questo significa che la diffusione è più veloce rispetto all'influenza stagionale (che ha un tasso di riproduzione in genere inferiore a 1,5). "Questo numero è uno dei parametri chiave di un'epidemia", spiega Stadler. Perché "fornisce informazioni importanti sull'efficacia di misure come la quarantena. Solo se le misure di controllo riescono a ridurre questo numero saranno efficaci". Utilizzando metodi statistici, è stato inoltre stimato quante persone sono state infettate in Cina entro il 23 gennaio. L'analisi mostra che in quella data, probabilmente i casi erano compresi tra 4.000 e 19.000. Tuttavia in quel momento i casi confermati erano 581. Questo vuol dire che nel caso più estremo, solo 1 persona ammalata su 33 è apparsa nelle statistiche ufficiali, nel migliore dei casi 1 persona su 7. I ricercatori hanno reso disponibile l'analisi ad altri studiosi sul portale Virological, ma avvertono che il loro lavoro non è stato esaminato da altri esperti, come prevedono gli standard nella ricerca perché in una situazione come questa, ciò avrebbe richiesto troppo tempo.
Lodi, la denuncia dei medici: “Siamo tutti isolati, chi visita i pazienti?”
L’Ordine dei medici di Lodi ha diffuso una lettera che denuncia la situazione di difficoltà che si sta vivendo nel focolaio del coronavirus in Lombardia. A scriverla due colleghe di un paese della zona rossa. La lettera inizia con la constatazione che tutti i quattro medici di famiglia presenti nell’area siano in quarantena o ricoverati e i pazienti positivi al coronavirus con polmonite non abbiano la possibilità di essere visitati. In sostituzione ai medici di famiglia, per un bacino di 6000 abitanti, ne è stato mandato soltanto uno. "Siamo due colleghe di un paese nell'epicentro dell'epidemia. Siamo in quarantena da venerdì – si legge nella lettera inviata al presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici Filippo Anelli e al Presidente dell'Ordine dei Medici di Lodi, Massimo Vajani – e tutti i pazienti che abbiamo visitato a domicilio dal 10 febbraio per patologie respiratorie sono risultati positivi al coronavirus. Io ne ho visti 7, e 6 la mia collega. Due di loro sono morti e 6 di cui abbiamo notizia sono in rianimazione”. "Abbiamo pazienti con polmoniti da Covid-19 accertati lasciati a domicilio perché non gravi – proseguono – ma devono essere visitati. Anziani malati, oncologici a domicilio a cui hanno annullato tutte le visite e si sentono abbandonati". E quindi "per senso di responsabilità abbiamo deciso di non muoverci dall'ambulatorio per poter rispondere alle centinaia di chiamate che da venerdì e soprattutto tra sabato e domenica hanno affollato i nostri telefoni, per alleggerire il gravoso lavoro degli altri operatori”. Le due dottoresse descrivono una situazione decisamente difficile: "Ieri il collega appena arrivato, nonostante i cartelli, si è trovato in ambulatorio un paziente febbrile e dispnoico. È arrivato il 112 adeguatamente protetto, ma lui con la sua unica mascherina ha dovuto pulire poi la sala d’attesa”. La loro richiesta è che venga inviato subito un medico dotato di adeguate misure di protezione che possa visitare anche le persone con febbre, la riapertura del Pronto Soccorso di zona (Codogno o Casale) e dei laboratori di analisi: "Lodi scoppia – concludono – abbiamo vissuto altre emergenze e sempre si si sono aperti ospedali da campo, qui ne abbiamo 2 semivuoti e sono stati chiusi". Infine chiedono che gli ospedali vicini si facciano carico dei pazienti gravi, specie quelli oncologici, non positivi.
la "verità" sui decessi: “Pochi morti per colpa del patogeno, altri spirati non per il virus”
Fino a questo momento i morti di Coronavirus in Italia avevano tutti patologie pregresse ed erano in una età avanzata. Il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive dell'Ospedale San Martino di Genova ha spiegato in un’intervista: "Al di là di chi dirama questi numeri come se fosse un bollettino di guerra, è bene sottolineare che dei positivi al virus, deceduti in questi giorni, al massimo in due o tre sono morti per colpa del patogeno. Gli altri sono spirati con l'infezione, non a causa di questa". Bassetti indica qual è il tasso di mortalità: "Siamo sul 2,3 percento nell'Hubei, la provincia cinese epicentro dell'epidemia. In quell'area il sistema sanitario è collassato, i pazienti sono stati curati alcuni in ospedale, altri nelle palestre, altri ancora nelle roulotte. Nel resto della Cina la letalità si ferma all' 0,3 percento, mentre fuori dal paese asiatico il dato si attesta fra l' 0,4-0,8 percento. Queste cifre devono essere comunque prese con le molle”, ha spiegato l’esperto, considerando che vengono prese in esame persone decedute positive al Covid-19, ma non per forza morte per questo tipo d’infezione.