Si aggrava sempre di più il bilancio delle vittime e dei contagi scatenati dal Coronavurus 2019 n-CoV. Secondo i dati forniti dalle autorità cinesi, i morti sono saliti
a 425, mentre ammontano a 20.438 le persone per le quali stato confermato il contagio. Intanto si sono aggravate anche le condizioni dei due turisti cinesi ricoverati allo Spallanzani di Roma in prognosi riservata.
- Peggiorano i due turisti cinesi allo Spallanzani in prognosi riservata 04 Febbraio
- Paura Coronavirus: Germania, Francia e Regno Unito invitano a lasciare la Cina 04 Febbraio
- Arrivano i termo scanner in tutti gli aeroporti 04 Febbraio
- Primo contagio in Belgio: è persona rimpatriata che non aveva sintomi 04 Febbraio
- 17enne italiano rimasto a Wuhan negativo ai test 04 Febbraio
- Fake news sul coronavirus, in Cina scatta il carcere per chi diffonde false notizie 04 Febbraio
- Salgono i morti in Cina ma anche le persone guarite 04 Febbraio
Peggiorano i due turisti cinesi allo Spallanzani in prognosi riservata
Peggiorano le condizioni di salute dei due turisti cinesi ricoverati all'ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma. I due pazienti risultati positivi al test del coronavirus attualmente si trovano ricoverati in prognosi riservata. A provocarne l'aggravamento un'insufficienza respiratoria. Una situazione "compromessa ma stazionaria" segnala l'ultimo bollettino della struttura sanitaria italiana che fa il punto della situazione. "Hanno avuto un aggravamento delle condizioni cliniche a causa di una insufficienza respiratoria, come segnalato nei casi fino ad ora riportati in letteratura. Pertanto è stato necessario un supporto respiratorio in terapia intensiva" hanno spiegato i medici.
Sono ventisei invece i pazienti dimessi, risultati negativi al test per il coronavirus. Lo segnala l'Istituto Nazionale di Malattie Infettive comunicando inoltre che al momento sono undici i pazienti sospetti provenienti dalla Cina che sono in attesa dei risultati dei test, mentre le venti persone che non presentano alcun sintomo ma che hanno avuto contatto con la coppia cinese infetta sono ancora sotto controllo medico all'ospedale Spallanzani.
Paura Coronavirus: Germania, Francia e Regno Unito invitano a lasciare la Cina
L'epidemia generata dal Coronavirus continua a fare paura tanto che le autorità di Germania, Francia e Regno Unito hanno invitato tutti i propri cittadini a lasciare la Cina in tempi brevi per evitare pericoli. Secondo il ministero degli Esteri di Berlino il rischio per i viaggiatori tedeschi nella provincia di Wuhan e Hubei è "elevato". Per i tedeschi in realtà è necessario anticipare il rientro in patria non solo per il rischio di contagio da coronavirus ma anche per le "crescenti restrizioni" sugli spostamenti imposti da Pechino che potrebbero rendere poi impossibile partire nei prossimi giorni.
Le stesse considerazioni sono arrivate anche dalle autorità del Regno Unito che attraverso i propri canali hanno invitato i cittadini britannici a lasciare il Paese asiatico al più presto. "I consolati generali a Wuhan e Chongqing sono chiusi, se vi trovate in Cina e siete in grado di partire, dovreste farlo", si legge in una nota del Foreign Office, in cui si aggiunge che "le persone più anziane e quelle con problemi clinici pre-esistenti rischiano maggiormente" di contrarre il coronavirus. Infine vengono segnalati gli stessi problemi di trasporto ricordando che "Alcune compagnie aeree sono ancora operative, ma nelle prossime settimane potrebbe essere più difficile partire".
Più cauto l'avvertimento che arriva dalla Francia. Le autorità di Parigi, infatti , attraverso i Consigli ai viaggiatori del sito del Quai d'Orsay ricordano che in considerazione dell'evolversi dell'epidemia di Coronavirus e "a titolo precauzionale", la Francia raccomanda ai suoi connazionali, "in particolare alle famiglie, che non hanno ragioni fondamentali di restare in Cina, di allontanarsi momentaneamente dal Paese"
Conte contro isolamento bimbi provenienti da Cina: "Governatori si fidino di autorità"
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, risponde ai presidenti di Regione della Lega che chiedono di impedire l’accesso a scuola per 14 giorni ai bambini provenienti dalla Cina a causa del Coronavirus: “Invito i governatori del Nord a fidarsi di chi ha specifiche competenza”, risponde Conte da Londra. Il presidente del Consiglio lancia anche un altro avvertimento: “C’è qualche segnale di discriminazione che potrebbe tramutarsi in episodi di violenza. Chi ha un ruolo di rappresentanza politica ha il dovere di dare un messaggio di serenità. Nessuno pensi di approfittare della situazione per manifestazioni discriminatorie o addirittura di violenza”.
La Cina mette in isolamento altre città
In quarantena non c'è più solo Wuhan e la provincia di Hubei, la città epicentro del contagio da coronavirus in Cina: per constatare l'epidemia le autorità di Pechino hanno deciso di isolare ora anche altre città del Paese interessando per la prima volta anche la provincia orientale dello Zhejiang. Si tratta di Taizhou e di tre distretti della capitale Hangzhou, inclusa l’area che ospita il quartier generale del colosso dell’e-commerce Alibaba, per un totale di più di 9 milioni di persone. Come disposto dalle autorità locali solo una persona per famiglia sarà autorizzata a uscire una volta ogni due giorni per comprare i beni di prima necessità.
Cina: "Italia non ecceda con le misure di prevenzione e ci sostenga"
"Abbiamo notato la risposta dell'Italia a questo focolaio. Speriamo che la parte italiana faccia una valutazione obiettiva, giusta, calma e razionale dell'epidemia, e comprenda e sostenga gli sforzi del governo cinese per contenerla e controllarla", così la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, ha commentato le misure precauzionali intraprese dall'Italia per constatare il contagio da coronavirus. "Le misure pertinenti da adottare dovrebbero essere in linea con le raccomandazioni dell'Oms, non superare livelli ragionevoli, evitando di incidere sui normali scambi di personale" ha sottolineato il rappresentante di Pechino rispondendo alle domande se l'Italia abbia reagito in modo eccessivo all'emergenza coronavirus.
Arrivano i termo scanner in tutti gli aeroporti
Anche negli aeroporti italiani arrivano finalmente i previsti termo scanner per il controllo dei passeggeri dai paesi a rischio Coronavirus come la Cina. Ad annunciarlo è stato Angelo Borrelli, capo della Protezione civile appena nominato dal governo commissario per l'emergenza coronavirus. “Oggi inizieremo la distribuzione dei termo scanner e saranno operativi in tutti gli aeroporti” ha spiegato infatti Borrelli intervistato a Radio anch’io su Rai Radio1. "I ministeri della Salute e dell'Istruzione hanno emanato disposizioni congiunte in base alle conoscenze scientifiche. Io mi occupo dell'aspetto organizzativo: prevenzione nei porti e negli aeroporti" ha spiegato il Comissario per l'emergenza coronavirus, aggiungendo: "Abbiamo fatto una riunione con il ministro della Salute e con il presidente del Consiglio Conte che si è raccomandato anche per i controlli indiretti". "Anche questa notte abbiamo lavorato per rinforzare il personale medico e paramedico negli aeroporti. Oggi inizieremo la distribuzione dei termo scanner e saranno operativi in tutti gli aeroporti"ha concluso Borrelli.
In quarantena nave da crociera giapponese con oltre 3mila persone
Una nave da crociera giapponese con oltre tremila persone a bordo è stata bloccata e posta in quarantena dalle autorità sanitarie di Tokyo per l'emergenza Coronavirus. Si tratta della Diamond Princess della Carnival Japan, L'allerta è scattata dopo lo sbarco di un passeggero proveniente da Hong Kong che è risultato positivo al test per il coronavirus. Lo sbarco dei passeggeri è stato completamente bloccato e a bordo sono scattate tute le misure di emergenza previste con controlli a tappeto sui viaggiatori e il personale di bordo. Sulla nave è salito personale sanitario che sta effettuando controlli sui 2.666 passeggeri e 1.045 membri dell'equipaggio. Secondo il portavoce del governo giapponese Yoshihide Suga, oltre al contagiato almeno altre otto persone a bordo hanno manifestato sintomi sospetti come la febbre.
Primo contagio in Belgio: è persona rimpatriata che non aveva sintomi
Arriva il primo contagio da coronavirus in Belgio. A confermarlo sono state le autorità sanitarie locali dopo i controlli effettuati su tutte le persone rimpatriate nei giorni scorsi dalla Cina. La persona colpita infatti è proprio uno dei cittadini belgi che sono stati fatti rientrare in Europa durante lo scorso fine settimana con un volo apposito da Wuhan a Bruxelles. Lo ha fatto sapere il ministero della Salute. La persona infettata era rientrata in Belgio senza mostrare i sintomi della malattia ma dai controlli medici è emerso che era contagiato. Il paziente quindi è stato portato in una unità ospedaliera specializzata per le cure del caso. Gli altri connazionali rimpatriati e senza sintomi restano in osservazione.
17enne italiano rimasto a Wuhan negativo ai test
Il diciassettenne italiano rimasto a Wuhan non ha il coronavirus. Lo confermano fonti della Farnesina. Il giovane, che non era potuto partire perché aveva la febbre, era stato sottoposto al test per verificare l'eventuale contagio. L'esame ha escluso il contagio e ora il Ministero degli esteri italiano cercherà di farlo ripartire da solo verso il nostro Paese. Il giovane, attualmente si trova in un bed & breakfast di Wuhan accudito da due ragazze incaricate dalla nostra ambasciata. In queste ore si sta studiando u piano per farlo spostare in zone più sicure e riportarlo così in Italia.
Fake news sul coronavirus, in Cina scatta il carcere per chi diffonde false notizie
Linea dura del governo cinese per contrastare le fake news che si stanno diffondendo sull'emergenza coronavirus nel Paese asiatico. Le autorità locali infatti hanno promesso il carcere con pene fino a 15 anni per chi diffonde voci false sull'epidemia creando il panico tra la popolazione. Il reato ipotizzato è quello di voler sovvertire l'ordine costituito, come scrive il South China Morning Post. Nessuno sconto anche per chi rifiuta le cure sanitarie e i provvedimenti clinici imposti dalle autorità. Per chi rifiuta la quarantena ad esempio sono previste pene fino a 7 anni di carcere. I provvedimenti annunciati dall'Alta Corte di Heilongjiang fanno parte di una nuova massiccia campagna intrapresa da Pechino per contrastare la paura del contagio che si è diffusa nel Paese a causa dell'epidemia e che sta creando numerosi problemi.
Tra le misure ad esempio quella di fornire ogni giorno anche il numero dei dimessi e delle persone guarite dal coronavirus oltre i decessi e ai contagi totali. No è un caso infatti he Pechino abbia poi ordinato alle compagnie aeree locali di non sospendere i voli da e per i Paesi stranieri che non abbiano espressamente imposto un divieto ai viaggiatori cinesi. "Allo scopo di rispondere alle necessità dei passeggeri dentro e fuori il Paese, e per garantire gli approvvigionamenti in questo particolare periodo, l'amministrazione chiede alle linee aere di garantire la continuità dei trasporti verso nazioni che non hanno imposto restrizioni di viaggio", hanno fatto sapere le autorità.
Salgono i morti in Cina ma anche le persone guarite
Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime del Coronavirus 2019 n-CoV. I morti ormai hanno superato quota quattrocento attestandosi a 425 mentre i contagi accertati sono ormai oltre ventimila. Sono gli ultimi dati forniti dalla Commissione sanitaria nazionale cinese spiegando che la maggior parte dei casi continua a interessare la provincia dell'Hubei e la zona di Wuhan, l'epicentro del contagio da Coronavirus. Intanto si registra il primo decesso da Coronavirus anche fuori dai confini nazionali e più precisamente nella confinante Hong Kong. Si tratta di un paziente di 39 anni contagiato sicuramente in Cina visto che si era recato proprio nella zona di Wuhan il 21 gennaio prima di tornare a casa il 23 gennaio accusando i primi sintomi della malattia. L'uomo si era recato in ospedale avvertendo dolori muscolari e febbre ma nonostante le cure la sua situazione clinica è precipitata in poche ore portandolo al decesso.
L'ex colonia britannica è uno dei paesi più colpiti dal contagio oltre la Cina, anche per la sua vicinanza, con oltre quindici casi accertati. Anche nel resto del mondo l'attenzione reta altissima con controlli su tutti i viaggiatori provenienti dalle zone a rischio. Dalla Cina però il governo continua a rassicurare la popolazione e il mondo sulle misure messe in campo e sulla possibilità di guarigione da Coronavirus. Le stesse autorità sanitarie cinesi infatti hanno comunicato che altre 160 persone sono state dimesse dagli ospedali locali dopo essere state trattate con successo contro il Coronavirus e e definite quindi fuori pericolo. Salgono così a 635 i pazienti totali dimessi dagli ospedali in Cina dopo essere stati ricoverati per contagio da coronavirus.