Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha rinunciato all'incarico e ha rimesso il suo mandato dopo il braccio di ferro sul nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia. Salvini vuole il ritorno al voto, duri attacchi al capo dello Stato da Di Maio. M5s e Giorgia Meloni vogliono richiedere l'impeachment per alto tradimento nei confronti di Mattarella. Il capo dello Stato convoca al Colle Carlo Cottarelli: a lui dovrebbe affidare il nuovo incarico.
- Salvini: “Mattarella non mi rappresenta, domani data per le elezioni o andiamo a Roma” 27 Maggio
- Di Maio: “Da stasera è difficile credere nelle istituzioni e nelle leggi dello Stato” 27 Maggio
- Di Maio chiede l'impeachment di Mattarella "per evitare reazioni della popolazione" 27 Maggio
- Mattarella convoca al Colle Carlo Cottarelli: domani mattina l'incontro 27 Maggio
- M5s e Meloni valutano di chiedere l'impeachment per alto tradimento per Mattarella 27 Maggio
- Mattarella: "Non ho ostacolato la nascita del governo, nelle prossime ore prenderò iniziativa" 27 Maggio
- Conte dopo aver rinunciato all'incarico: "Da me massimo sforzo, grazie a Di Maio e Salvini" 27 Maggio
- Giuseppe Conte non ha accettato l’incarico: non sarà presidente del Consiglio 27 Maggio
- Salvini: "Se ci sono veti Ue si torna al voto, siamo paese a sovranità limitata" 27 Maggio
- Di Maio e Salvini incontrano Mattarella: dal capo dello Stato veto su Savona 27 Maggio
- Martina: "Salvini e Di Maio stanno giocando con la pelle degli italiani" 27 Maggio
- Da Salvini e Di Maio ultimatum a Mattarella: "O si chiude in 24 ore o al voto" 27 Maggio
Di Battista: "A Mattarella non sta bene Savona ma riceve un condannato come Berlusconi"
Anche l’ex deputato del M5s, Alessandro Di Battista, attacca duramente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Al presidente della repubblica Savona non gli sta bene ma riceve un condannato per frode fiscale come Berlusconi al Quirinale”, afferma da Fiumicino durante un’iniziativa del M5s. E poi Di Battista passa all’attacco del Pd: “Mi attaccano queste frattaglie del Pd. Dovrebbero ringraziarci perché siamo riusciti a incanalare rabbia e indignazione del popolo in un percorso di partecipazione”, afferma ancora.
“Prima di tornare al voto – aggiunge – io ci sarò sempre a fianco di Luigi e ora bisogna mettere sotto accusa Mattarella per attentato alle Istituzioni. Avremo altre possibilità molto, molto presto e non prenderemo più il 32%. Perché anche chi ha votato altre forze politiche, oggi dice: ‘Questa non è democrazia’. Dai e dai ce la faremo. E ce la faremo in modo incredibile”.
Di Maio: “Da stasera è difficile credere nelle istituzioni e nelle leggi dello Stato”
Torna a parlare da Fiumicino il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, continuando ad attaccare il presidente della Repubblica e le istituzioni. Nel suo intervento, Di Maio afferma: "Sono sempre stato nel M5s quello che più di tutti voleva trasmettere fiducia nelle istituzioni e a volte mi è stato recriminato questo. Io questo percorso lo ho iniziato perché credevo che utilizzando la democrazia e le regole democratiche si potesse arrivare alla guida di questo Paese. Mi direte non ci credi più? No, ma dopo stasera è davvero difficile credere alle istituzioni e alle leggi dello Stato. Io sapevo che il M5s poteva andare al governo con una strada: quella di trovare un’intesa sui temi con un’altra forza politica in Parlamento. La cosa che mi fa più arrabbiare stasera è che abbiamo individuato un ministro del governo Ciampi che avrebbe commesso il reato di opinione di dire che l’Europa così concepita sta massacrando imprenditori e imprese italiani. Non abbiamo individuato un facinoroso, ma un professore universitario. Lui aveva detto a noi ‘non se ne parla di uscire dall’Euro ma cambiamo le cose’. Chi sta dicendo che è un nome della Lega per far saltare tutti, lo abbiamo conosciuto e sostenuto insieme. Se mi si dice che un ministro non va bene per quello che scrive in un libro, io lo porto fino alla fine. Chi volevano all’Economia? Quello che domani portano al Quirinale, Carlo Cottarelli. Lo chiameranno ma non avrà la fiducia. Il presidente della Repubblica si sta assumendo un’altra responsabilità: mandare alle Camere un governo che non ha la maggioranza e non chi una maggioranza ce l’ha. Ero un profondo estimatore di questo presidente della Repubblica, ma questa scelta è incomprensibile. Ci respingono Conte e dopo un'ora avevano già Cottarelli pronto: questa era una cosa premeditata, far fallire il governo M5s-Lega. Doveva fallire per quello che c'era scritto nel contratto".
Di Maio attacca ancora Mattarella, dicendo che si "è reso complice dell'establishment". "Adesso mi si sta dicendo che uno incensurato che va all'Economia è una preoccupazione per le agenzie di rating che non ci hanno detto la verità. Io voglio tornare al voto ma ci devono garantire una cosa: o decidiamo noi chi va al governo o le decidono le agenzie di rating. Ma se lo decidono le agenzie di rating si abolisca il diritto di voto", continua con dure parole Di Maio. "Noi – prosegue – insieme alla Lega abbiamo la maggioranza in Parlamento e la Lega non si può tirare indietro. Dobbiamo parlamentarizzare la crisi con lo stato d'accusa al presidente". E conclude il suo intervento con un altro duro attacco a Mattarella, seppure non citandolo: "Non ho tradito io la Costituzione, l'ha tradita qualcun altro".
Di Maio chiede l'impeachment di Mattarella "per evitare reazioni della popolazione"
Il capo politico del M5s Luigi Di Maio chiede ufficialmente di mettere in stato di accusa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intervistato telefonicamente durante la trasmissione Che tempo che fa, su RaiUno, afferma: “Se andiamo al voto e vinciamo poi torniamo al Quirinale e ci dicono che non possiamo andare al governo. Per questo dico che bisogna mettere in stato di accusa il Presidente. Bisogna parlamentarizzare tutto anche per evitare reazioni della popolazione”. Di Maio chiede anche alle altre forze politiche di appoggiare la parlamentarizzazione della crisi.
Il capo politico del M5s parla anche della convocazione di Carlo Cottarelli al Colle, a cui Mattarella potrebbe affidare l’incarico domani: “Cottarelli convocato subito al Quirinale, ma non ha la fiducia del Parlamento e non ha la maggioranza. Questo è assurdo”.
Salvini: "Sono incazzato, mi domando se siamo in democrazia"
Il leader della Lega Matteo Salvini si dice "profondamente incazzato". "Impeachment? Di questo non parlo. Sono profondamente incazzato che dopo settimane di lavoro in mezz'ora ci hanno detto che questo governo non doveva nascere. Mi domando se siamo in democrazia, roba incredibile, abbiamo perso tanto tempo. Potevano dircelo prima, che avevano deciso che noi non potevamo andare al governo". Secondo Salvini si è trattato di una scelta "irrispettosa nei confronti di milioni di italiani, ora ci sarà un governo tecnico". "Chiedo agli italiani di starci vicini… Il presidente si è preso una grossa o brutta responsabilità. L'Italia ha una democrazia limitata, e quindi adesso gli unici che possono dire chi ha ragione sono i cittadini italiani… Abbiamo il Paese più bello del mondo, riprendiamocelo", conclude Salvini.
Alfano annuncia querela contro Di Maio: "Sei niente, sciacquati la bocca"
Scontro tra Luigi Di Maio, capo politico del MoVimento 5 Stelle, e il ministro degli Esteri Angelino Alfano. Quest’ultimo ha risposto a Di Maio che lo ha citato durante il suo video su Facebook: “Di Maio: niente laurea nella vita universitaria, niente professione nella vita civile, niente governo nella vita politica. Di Maio sei uguale a niente. Sciacquati la bocca prima di parlare di me. In tribunale risponderai di ciò che hai detto”, afferma Alfano annunciando querela nei confronti del capo polito pentastellato. Poco prima Di Maio aveva affermato: “In questo Paese puoi essere un criminale condannato, un condannato per frode fiscale, puoi essere Alfano, puoi avere fatto reati contro la pubblica amministrazione, puoi essere una persona sotto indagine per corruzione e il ministro lo puoi fare ma se hai criticato l'Europa non puoi permetterti neanche di fare il ministro dell'Economia in Italia. Ma non finisce qui”.
Mattarella convoca al Colle Carlo Cottarelli: domani mattina l'incontro
Dopo il fallimento dell'accordo di governo tra M5s e Lega, in seguito al braccio di ferro con il Quirinale sul nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di convocare domani mattina al Quirinale Carlo Cottarelli. Il suo nome era già circolato nelle scorse settimane: sia come ipotesi di presidente del Consiglio di un governo tecnico, sia come ipotesi di presidente del Consiglio del governo Lega-M5s. Mattarella potrebbe quindi dare l'incarico all'ex commissario per la spending review, Cottarelli.
Pd: “Mattarella ha difeso il Paese, da M5s e Lega interesse eversivo e pericoloso”
Dopo il fallimento dell’incarico a Giuseppe Conte con il mandato rimesso dal professore nelle mani di Sergio Mattarella, il Pd interviene a sostegno del presidente della Repubblica. Il segretario reggente Maurizio Martina afferma: “Il presidente della Repubblica ha difeso il Paese, la Costituzione, l'interesse nazionale. È il garante degli italiani. Per 80 giorni Lega e Cinque Stelle hanno invece portato in modo irresponsabile l'Italia sull'orlo di una crisi senza precedenti”.
Anche il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, attacca: “Da Di Maio e da Salvini viene un attacco senza precedenti alla costituzione ed al capo dello Stato. Dopo 84 giorni di un balletto indecente, M5S e Lega fanno prevalere un interesse di parte che è letteralmente eversivo e pericoloso. Il Pd sta con Mattarella”. Il capogruppo alla Camera, Graziano Delrio, commenta su Twitter: “Grazie al presidente Mattarella per la limpida fedeltà alla Costituzione e al popolo italiano. Salvini ha dimostrato di non volersi assumere la responsabilità di governare”.
Infine, anche l’ex capogruppo Ettore Rosato difende il capo dello Stato: “Ineccepibile il comportamento del presidente Mattarella. La Costituzione è chiara e prevede un equilibrio nei poteri. Salvini e Di Maio hanno forzato perché volevano rompere, sapevano anche loro che serviva stampare moneta falsa per rispettare le promesse che avevano fatto. Meglio lavarsene le mani e scaricare su un complotto il loro fallimento”.
M5s e Meloni valutano di chiedere l'impeachment per alto tradimento per Mattarella
Secondo quanto apprende l'Ansa, i vertici del MoVimento 5 Stelle stanno ragionando sulla possibilità di impeachment nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il riferimento che fanno è quello all'articolo 90 della Costituzione secondo cui "il presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri". Ipotesi confermata da un tweet del deputato Carlo Sibilia: "Credo sia arrivato il momento per impeachment Mattarella, è una strada obbligata e coerente".
E la maggioranza assoluta il Parlamento potrebbe averla perché oltre al M5s anche Fratelli d'Italia potrebbe valutare la stessa ipotesi. Come afferma la sua presidente Giorgia Meloni: "Si dice che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia messo il veto sulla nomina di Paolo Savona a ministro dell'Economia, se questa notizia fosse confermata avrebbe dell'incredibile. Perché la verità è che non esiste alcuna norma della Costituzione italiana che consente al presidente della Repubblica di rifiutarsi di nominare un ministro solamente perché non ne condivide le idee. E se questo veto fosse confermato sarebbe drammaticamente evidente che il presidente Mattarella è troppo influenzato dagli interessi delle nazioni straniere e dunque Fratelli d'Italia nel caso in cui questo veto impedisca la formazione del nuovo Governo chiederà al Parlamento italiano la messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica per alto tradimento a norma dell'articolo 90 della Costituzione perchè di gente che fa gli interessi delle nazioni straniere e non degli italiani ne abbiamo vista fin troppa".
Gentiloni: "Solidarietà a Mattarella, ora dobbiamo salvare il nostro grande Paese"
L'ormai ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha commentato immediatamente su Twitter quanto avvenuto oggi al Quirinale con la decisione di rinunciare all'incarico da parte di Giuseppe Conte. "Nervi saldi e solidarietà al presidente Mattarella. Ora dobbiamo salvare il nostro grande Paese", scrive.
Mattarella: "Non ho ostacolato la nascita del governo, nelle prossime ore prenderò iniziativa"
Dopo la decisione di rimettere l'incarico di formare il governo di Giuseppe Conte, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto ai cronisti e agli italiani:
Dopo avere sperimentato nei primi due mesi, senza esito, tutte le possibili soluzioni, si è manifestata come noto una maggioranza parlamentare tra M5s e Lega, che pur contrapposti alle elezioni, hanno raggiunto una intesa dopo un ampio lavoro programmatico. Ne ho agevolato in ogni modo il tentativo di dar vita a un governo, ho atteso i tempi da loro richiesti per il programma, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Ho accolto la proposta per l’incarico di presidente del Consiglio superando ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un esponente non eletto in governo. Nessuno può sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento. Al contrario ho accompagnato con grande collaborazione questo tentativo, come è mio dovere in presenza di una maggioranza nel rispetto della Costituzione. Avevo fatto presente sia ai rappresentanti dei due partiti sia al presidente incaricato che ad alcuni ministeri avrei riservato una attenzione alta. Questo pomeriggio Conte, che apprezzo e ringrazio, mi ha presentato le sue proposte dei ministri che io devo firmare assumendomene la responsabilità. In questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non ha mai subito e non può subire imposizione. Ho condiviso e accettato tutte le proposte, tranne quella per il ministro dell’Economia. La sua designazione costituisce un messaggio immediato, ho chiesto l’indicazione di un esponente politico della maggioranza, coerente con il programma, che al di là della stima non sia visto come sostenitore di una linea che potrebbe provocare inevitabilmente la fuoriuscita dell’Italia dall’Euro. Cosa ben diverso da un atteggiamento vigoroso nell’ambito dell’Ue per cambiarla in meglio per l’Italia. Ho registrato con rammarico indisponibilità a ogni altra soluzione e Conte ha rimesso il mandato. L’incertezza della nostra posizione sull’Euro ha posto in allarme i risparmiatori che hanno investito nei nostri titoli di Stato. L’impennata dello spread aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità di spesa. Le perdite in borse bruciano i risparmi e configurano rischi concreti per i nostri cittadini e le famiglie italiane. Bisogna fare attenzione al pericolo di forti aumenti per i mutui e i finanziamenti alle aziende. È mio dovere, nello svolgere il compito di nominare i ministri, essere attento ai risparmi degli italiani. In questo modo si riafferma la sovranità italiana, mentre vanno rigettati giudizi sull’Italia apparsi all’estero. L’Italia è fondatore dell’Ue e ne è protagonista. Non faccio l’affermazione di questa sera a cuor leggero anche perché ho fatto tutto il possibile per far nascere un governo politico. Antepongo a tutto l’interesse della Costituzione e della nostra comunità nazionale. Quella di adesione all’Euro è una scelta di importanza, se se ne vuole discutere lo si deve fare apertamente, non essendo stato tema di campagna elettorale. Sono stato informato di richieste di nuove elezioni, mi prendo la riserva di decidere vedendo cosa succede in Parlamento. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa.
Salvini: "A questo punto si deve tornare al voto, parola torni a voi"
Dopo che il professore Giuseppe Conte ha rimesso il mandato di formare il governo, secondo il leader della Lega Matteo Salvini ora si deve tornare al voto. In un post su Facebook, Salvini scrive: "Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto NO. Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia, non siamo schiavi di tedeschi o francesi, dello spread o della finanza. A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi! #Primagliitaliani! Io non mollo, per il bene dei nostri figli".
Conte dopo aver rinunciato all'incarico: "Da me massimo sforzo, grazie a Di Maio e Salvini"
Il professore Giuseppe Conte, dopo aver rimesso l'incarico di formare il governo, ha riferito ai cronisti sul colloquio avuto con il capo dello Stato Sergio Mattarella e sulla riserva sciolta solo oggi: "Ho rimesso il mandato che mi era stato conferito di formare il governo del cambiamento. Ringrazio il presidente della Repubblica per avermi conferito il mandato e ringrazio gli esponenti delle due forze politiche – Di Maio e Salvini – per aver indicato il mio nome. Gli posso assicurare di aver profuso il massimo sforzo, la massima attenzione per adempiere a questo compito e posso assicurare di averlo realizzato in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato. Grazie a tutti”.
Giuseppe Conte non ha accettato l’incarico: non sarà presidente del Consiglio
Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha sciolto la riserva: Conte non ha accettato l’incarico. Ad annunciarlo il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti: “Il presidente della Repubblica ha ricevuto il professore Giuseppe Conte, il quale sciogliendo la riserva ha rimesso l’incarico di formare il governo. Il presidente della Repubblica lo ha ringraziato” per il tentativo svolto e per il lavoro fatto.
Salvini: "Se ci sono veti Ue si torna al voto, siamo paese a sovranità limitata"
Il leader della Lega Matteo Salvini parla da Terni e con toni duri torna a prospettare la possibilità di tornare al voto. “Mi sto convincendo che non siamo un paese libero, ma un paese a sovranità limitata. Abbiamo rinunciato ai posti, alle poltrone, ma non alla dignità”, dice Salvini. Che ha esordito, nel suo intervento:
Per me i cittadini vengono prima di tutto, per tornare a Roma c’è sempre tempo. Sono stato da Mattarella prima di venire qua, abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, cercando di trovare un accordo sul programma. In questi minuti il presidente del Consiglio dei ministri sta presentando una lista di ministri che da domani vorrebbe o avrebbe voluto trasformare in realtà la speranza di milioni di italiani. Per me un principio viene prima di tutto: per l'Italia decidono gli italiani. Per il governo decidono i cittadini italiani, se siamo in democrazia. Se siamo invece in un recinto in cui possiamo muoverci ma abbiamo la catena perché non si può mettere un ministro che non sta simpatico a Berlino, se sta vicino a certi poteri forti che ci hanno massacrato vuol dire che quello è il ministro giusto. Se il governo deve partire condizionato dalle imposizioni o dalle minacce dell’Europa, il governo con la Lega non parte. Coerenza, coraggio, libertà, non siamo al servizio e al ricatto di nessuno, se non dei cittadini italiani. Se abbiamo la certezza di lavorare liberamente per i cittadini italiani, io domani mattina sono al lavoro nel ministero dell’Interno. Se però qualcuno mi dice di andare con calma, poi bisogna vedere lo spread, i vincoli europei, no. Se siamo ancora in democrazia allora rimane una sola cosa da fare: restituire la parola agli italiani per avere un mandato pieno e fare noi da soli quello che vogliamo fare. Vie di mezzo e minestroni non mi piacciono.
"Noi ce l'abbiamo messa tutta – aggiunge Salvini – se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo pronto domani mattina, lo vada a spiegare a 60 milioni di italiani". E il leader della Lega tiene il punto su Savona: "Se non può fare il ministro perché ha il difetto di difendere gli interessi degli italiani, allora io se tornerò al governo ci porterò il professor Paola Savona".
Di Maio e Salvini incontrano Mattarella: dal capo dello Stato veto su Savona
Prima di convocare il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato i leader di MoVimento 5 Stelle e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il capo dello Stato ha ricevuto i due – separatamente – al Colle nel pomeriggio. Ci sono stati due lunghi colloqui che hanno preceduto l’arrivo di Conte al Quirinale. Gli incontri avevano l’obiettivo di sbloccare la situazione sulla nascita del governo e, in particolare, sulla presenza alla guida del ministero dell’Economia di Paolo Savona. Ad andare da Mattarella è stato per prima Salvini (che è poi andato a Terni) e successivamente, intorno alle 18, è toccato a Di Maio. Secondo quanto riferiscono fonti del M5s all'Ansa, Mattarella avrebbe posto il veto su Savona, confermato invece come ministro dell'Economia da Salvini. L’Adnkronos scrive che alcuni fonti dello stesso M5s credono che stia “per saltare tutto”.
Conte al Quirinale: incontra Mattarella per sciogliere la riserva - Diretta streaming
Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è al Quirinale per incontrato il capo dello Stato Sergio Mattarella e sciogliere la riserva sull'incarico ricevuto negli scorsi giorni dal presidente della Repubblica. Conte potrà accettare l'incarico e diventare ufficialmente presidente del Consiglio, presentando così anche la squadra di governo, oppure decidere di rifiutare e prolungare ulteriormente la crisi. Qui è possibile seguire – attraverso l'account YouTube del Quirinale – la diretta streaming con le dichiarazioni successiva al colloquio.
Governo, Conte incontrerà Mattarella alle 19 al Quirinale
Giuseppe Conte incontrerà il Capo dello Stato, Sergio Mattarella oggi, domenica 27 maggio, alle 19 quando salirà al Colle. Lo ha riferito in un comunicato il Quirinale. Potrebbe così vedere la luce entro poche ore l'esecutivo guidato dal premier indicato da Lega e Movimento 5 Stelle. Tutto quel che si è appreso, è che non si tratta di un colloquio informale. La notizia giunge a poche ore dalla pubblicazione da parte dell'economista Paolo Savona, possibile ministro dell'Economia, di una nota nella quale rompe il silenzio difendendosi da quanti lo hanno accusato di antieuropeismo.
Martina: "Salvini e Di Maio stanno giocando con la pelle degli italiani"
Mentre continua il braccio di ferro sul nome di Paolo Savona, il Partito Democratico prova a organizzare la futura opposizione. Con una intervista al Corsera, il segretario reggente Martina attacca Di Maio e Salvini, accusandoli di "giocare sulla pelle degli italiani" e di non mostrare la responsabilità che il momento richiederebbe: "Il vero confronto è tra gli interessi generali del Paese e l’arroganza partitica di Lega e M5S. Se Salvini si erge a paladino del popolo, noi non abbocchiamo alla propaganda di chi ha preso il 17% e si sente il padrone del Paese. Dovrebbe vergognarsi". Sugli attacchi a Mattarella, aggiunge: "Gli attacchi alla presidenza della Repubblica sono gravissimi. Salvini e Di Maio si leggano la Costituzione agli articoli 92 e 95, le regole fondamentali che anche loro devono rispettare".
E nel caso di un nuovo ritorno alle urne? Martina spiega che il PD è pronto e non ha paura: "Dobbiamo prepararci a ogni scenario, lavorando tutti insieme per rendere evidenti i pericoli cui ci stanno portando Lega e 5 Stelle. Con il loro contratto stanno minando il futuro dei giovani ed è da lì che deve partire il nostro progetto alternativo".
Da Salvini e Di Maio ultimatum a Mattarella: "O si chiude in 24 ore o al voto"
Il braccio di ferro sul nome di Paolo Savona, l'economista che il Colle vorrebbe depennare dalla lista dei ministri, rischia di avere conseguenze gravissime sulla formazione del nuovo governo e sul futuro stesso della legislatura. Matteo Salvini continua a tirare dritto e a non recedere dalla posizione di sostegno completo a Savona, arrivando a un passo dallo scontro frontale col Quirinale: "Non sceglieremo mai un ministro per fare un piacere alla Germania, o si chiude entro 24 ore oppure si torna a votare". Simile la posizione espressa da Luigi Di Maio, secondo cui le prossime 24 ore saranno decisive per la formazione del nuovo governo e chiariranno i margini che ancora ci sono per ricomporre lo strappo con il Presidente della Repubblica.
E proprio alla mediazione con Mattarella sta lavorando il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, il quale con ogni probabilità si recherà oggi al Quirinale per sciogliere la riserva o comunque per aggiornare il Capo dello Stato dei progressi fatti nella formazione del nuovo governo. La lista dei ministri sembrerebbe ormai pronta, con qualche ultimo ritocco da concordare proprio con Mattarella, dunque l'unico ostacolo sarebbe proprio sul futuro titolare della poltrona di via XX settembre.