Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha rinunciato all'incarico e ha rimesso il suo mandato dopo il braccio di ferro sul nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia. Salvini vuole il ritorno al voto, duri attacchi al capo dello Stato da Di Maio. M5s e Giorgia Meloni vogliono richiedere l'impeachment per alto tradimento nei confronti di Mattarella. Il capo dello Stato convoca al Colle Carlo Cottarelli: a lui dovrebbe affidare il nuovo incarico.
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- Mattarella: "Non ho ostacolato la nascita del governo, nelle prossime ore prenderò iniziativa" 27 Maggio
- Conte dopo aver rinunciato all'incarico: "Da me massimo sforzo, grazie a Di Maio e Salvini" 27 Maggio
- Giuseppe Conte non ha accettato l’incarico: non sarà presidente del Consiglio 27 Maggio
- Salvini: "Se ci sono veti Ue si torna al voto, siamo paese a sovranità limitata" 27 Maggio
- Di Maio e Salvini incontrano Mattarella: dal capo dello Stato veto su Savona 27 Maggio
- Martina: "Salvini e Di Maio stanno giocando con la pelle degli italiani" 27 Maggio
- Da Salvini e Di Maio ultimatum a Mattarella: "O si chiude in 24 ore o al voto" 27 Maggio
Mattarella: "Non ho ostacolato la nascita del governo, nelle prossime ore prenderò iniziativa"
Dopo la decisione di rimettere l'incarico di formare il governo di Giuseppe Conte, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto ai cronisti e agli italiani:
Dopo avere sperimentato nei primi due mesi, senza esito, tutte le possibili soluzioni, si è manifestata come noto una maggioranza parlamentare tra M5s e Lega, che pur contrapposti alle elezioni, hanno raggiunto una intesa dopo un ampio lavoro programmatico. Ne ho agevolato in ogni modo il tentativo di dar vita a un governo, ho atteso i tempi da loro richiesti per il programma, pur consapevole che questo mi avrebbe attirato osservazioni critiche. Ho accolto la proposta per l’incarico di presidente del Consiglio superando ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un esponente non eletto in governo. Nessuno può sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento. Al contrario ho accompagnato con grande collaborazione questo tentativo, come è mio dovere in presenza di una maggioranza nel rispetto della Costituzione. Avevo fatto presente sia ai rappresentanti dei due partiti sia al presidente incaricato che ad alcuni ministeri avrei riservato una attenzione alta. Questo pomeriggio Conte, che apprezzo e ringrazio, mi ha presentato le sue proposte dei ministri che io devo firmare assumendomene la responsabilità. In questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non ha mai subito e non può subire imposizione. Ho condiviso e accettato tutte le proposte, tranne quella per il ministro dell’Economia. La sua designazione costituisce un messaggio immediato, ho chiesto l’indicazione di un esponente politico della maggioranza, coerente con il programma, che al di là della stima non sia visto come sostenitore di una linea che potrebbe provocare inevitabilmente la fuoriuscita dell’Italia dall’Euro. Cosa ben diverso da un atteggiamento vigoroso nell’ambito dell’Ue per cambiarla in meglio per l’Italia. Ho registrato con rammarico indisponibilità a ogni altra soluzione e Conte ha rimesso il mandato. L’incertezza della nostra posizione sull’Euro ha posto in allarme i risparmiatori che hanno investito nei nostri titoli di Stato. L’impennata dello spread aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità di spesa. Le perdite in borse bruciano i risparmi e configurano rischi concreti per i nostri cittadini e le famiglie italiane. Bisogna fare attenzione al pericolo di forti aumenti per i mutui e i finanziamenti alle aziende. È mio dovere, nello svolgere il compito di nominare i ministri, essere attento ai risparmi degli italiani. In questo modo si riafferma la sovranità italiana, mentre vanno rigettati giudizi sull’Italia apparsi all’estero. L’Italia è fondatore dell’Ue e ne è protagonista. Non faccio l’affermazione di questa sera a cuor leggero anche perché ho fatto tutto il possibile per far nascere un governo politico. Antepongo a tutto l’interesse della Costituzione e della nostra comunità nazionale. Quella di adesione all’Euro è una scelta di importanza, se se ne vuole discutere lo si deve fare apertamente, non essendo stato tema di campagna elettorale. Sono stato informato di richieste di nuove elezioni, mi prendo la riserva di decidere vedendo cosa succede in Parlamento. Nelle prossime ore assumerò una iniziativa.
Salvini: "A questo punto si deve tornare al voto, parola torni a voi"
Dopo che il professore Giuseppe Conte ha rimesso il mandato di formare il governo, secondo il leader della Lega Matteo Salvini ora si deve tornare al voto. In un post su Facebook, Salvini scrive: "Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto NO. Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia, non siamo schiavi di tedeschi o francesi, dello spread o della finanza. A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi! #Primagliitaliani! Io non mollo, per il bene dei nostri figli".
Conte dopo aver rinunciato all'incarico: "Da me massimo sforzo, grazie a Di Maio e Salvini"
Il professore Giuseppe Conte, dopo aver rimesso l'incarico di formare il governo, ha riferito ai cronisti sul colloquio avuto con il capo dello Stato Sergio Mattarella e sulla riserva sciolta solo oggi: "Ho rimesso il mandato che mi era stato conferito di formare il governo del cambiamento. Ringrazio il presidente della Repubblica per avermi conferito il mandato e ringrazio gli esponenti delle due forze politiche – Di Maio e Salvini – per aver indicato il mio nome. Gli posso assicurare di aver profuso il massimo sforzo, la massima attenzione per adempiere a questo compito e posso assicurare di averlo realizzato in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato. Grazie a tutti”.
Giuseppe Conte non ha accettato l’incarico: non sarà presidente del Consiglio
Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha incontrato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha sciolto la riserva: Conte non ha accettato l’incarico. Ad annunciarlo il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti: “Il presidente della Repubblica ha ricevuto il professore Giuseppe Conte, il quale sciogliendo la riserva ha rimesso l’incarico di formare il governo. Il presidente della Repubblica lo ha ringraziato” per il tentativo svolto e per il lavoro fatto.
Salvini: "Se ci sono veti Ue si torna al voto, siamo paese a sovranità limitata"
Il leader della Lega Matteo Salvini parla da Terni e con toni duri torna a prospettare la possibilità di tornare al voto. “Mi sto convincendo che non siamo un paese libero, ma un paese a sovranità limitata. Abbiamo rinunciato ai posti, alle poltrone, ma non alla dignità”, dice Salvini. Che ha esordito, nel suo intervento:
Per me i cittadini vengono prima di tutto, per tornare a Roma c’è sempre tempo. Sono stato da Mattarella prima di venire qua, abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, cercando di trovare un accordo sul programma. In questi minuti il presidente del Consiglio dei ministri sta presentando una lista di ministri che da domani vorrebbe o avrebbe voluto trasformare in realtà la speranza di milioni di italiani. Per me un principio viene prima di tutto: per l'Italia decidono gli italiani. Per il governo decidono i cittadini italiani, se siamo in democrazia. Se siamo invece in un recinto in cui possiamo muoverci ma abbiamo la catena perché non si può mettere un ministro che non sta simpatico a Berlino, se sta vicino a certi poteri forti che ci hanno massacrato vuol dire che quello è il ministro giusto. Se il governo deve partire condizionato dalle imposizioni o dalle minacce dell’Europa, il governo con la Lega non parte. Coerenza, coraggio, libertà, non siamo al servizio e al ricatto di nessuno, se non dei cittadini italiani. Se abbiamo la certezza di lavorare liberamente per i cittadini italiani, io domani mattina sono al lavoro nel ministero dell’Interno. Se però qualcuno mi dice di andare con calma, poi bisogna vedere lo spread, i vincoli europei, no. Se siamo ancora in democrazia allora rimane una sola cosa da fare: restituire la parola agli italiani per avere un mandato pieno e fare noi da soli quello che vogliamo fare. Vie di mezzo e minestroni non mi piacciono.
"Noi ce l'abbiamo messa tutta – aggiunge Salvini – se qualcuno si prenderà la responsabilità di non far nascere un governo pronto domani mattina, lo vada a spiegare a 60 milioni di italiani". E il leader della Lega tiene il punto su Savona: "Se non può fare il ministro perché ha il difetto di difendere gli interessi degli italiani, allora io se tornerò al governo ci porterò il professor Paola Savona".
Di Maio e Salvini incontrano Mattarella: dal capo dello Stato veto su Savona
Prima di convocare il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato i leader di MoVimento 5 Stelle e Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il capo dello Stato ha ricevuto i due – separatamente – al Colle nel pomeriggio. Ci sono stati due lunghi colloqui che hanno preceduto l’arrivo di Conte al Quirinale. Gli incontri avevano l’obiettivo di sbloccare la situazione sulla nascita del governo e, in particolare, sulla presenza alla guida del ministero dell’Economia di Paolo Savona. Ad andare da Mattarella è stato per prima Salvini (che è poi andato a Terni) e successivamente, intorno alle 18, è toccato a Di Maio. Secondo quanto riferiscono fonti del M5s all'Ansa, Mattarella avrebbe posto il veto su Savona, confermato invece come ministro dell'Economia da Salvini. L’Adnkronos scrive che alcuni fonti dello stesso M5s credono che stia “per saltare tutto”.
Conte al Quirinale: incontra Mattarella per sciogliere la riserva - Diretta streaming
Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, è al Quirinale per incontrato il capo dello Stato Sergio Mattarella e sciogliere la riserva sull'incarico ricevuto negli scorsi giorni dal presidente della Repubblica. Conte potrà accettare l'incarico e diventare ufficialmente presidente del Consiglio, presentando così anche la squadra di governo, oppure decidere di rifiutare e prolungare ulteriormente la crisi. Qui è possibile seguire – attraverso l'account YouTube del Quirinale – la diretta streaming con le dichiarazioni successiva al colloquio.
Governo, Conte incontrerà Mattarella alle 19 al Quirinale
Giuseppe Conte incontrerà il Capo dello Stato, Sergio Mattarella oggi, domenica 27 maggio, alle 19 quando salirà al Colle. Lo ha riferito in un comunicato il Quirinale. Potrebbe così vedere la luce entro poche ore l'esecutivo guidato dal premier indicato da Lega e Movimento 5 Stelle. Tutto quel che si è appreso, è che non si tratta di un colloquio informale. La notizia giunge a poche ore dalla pubblicazione da parte dell'economista Paolo Savona, possibile ministro dell'Economia, di una nota nella quale rompe il silenzio difendendosi da quanti lo hanno accusato di antieuropeismo.
Martina: "Salvini e Di Maio stanno giocando con la pelle degli italiani"
Mentre continua il braccio di ferro sul nome di Paolo Savona, il Partito Democratico prova a organizzare la futura opposizione. Con una intervista al Corsera, il segretario reggente Martina attacca Di Maio e Salvini, accusandoli di "giocare sulla pelle degli italiani" e di non mostrare la responsabilità che il momento richiederebbe: "Il vero confronto è tra gli interessi generali del Paese e l’arroganza partitica di Lega e M5S. Se Salvini si erge a paladino del popolo, noi non abbocchiamo alla propaganda di chi ha preso il 17% e si sente il padrone del Paese. Dovrebbe vergognarsi". Sugli attacchi a Mattarella, aggiunge: "Gli attacchi alla presidenza della Repubblica sono gravissimi. Salvini e Di Maio si leggano la Costituzione agli articoli 92 e 95, le regole fondamentali che anche loro devono rispettare".
E nel caso di un nuovo ritorno alle urne? Martina spiega che il PD è pronto e non ha paura: "Dobbiamo prepararci a ogni scenario, lavorando tutti insieme per rendere evidenti i pericoli cui ci stanno portando Lega e 5 Stelle. Con il loro contratto stanno minando il futuro dei giovani ed è da lì che deve partire il nostro progetto alternativo".
Da Salvini e Di Maio ultimatum a Mattarella: "O si chiude in 24 ore o al voto"
Il braccio di ferro sul nome di Paolo Savona, l'economista che il Colle vorrebbe depennare dalla lista dei ministri, rischia di avere conseguenze gravissime sulla formazione del nuovo governo e sul futuro stesso della legislatura. Matteo Salvini continua a tirare dritto e a non recedere dalla posizione di sostegno completo a Savona, arrivando a un passo dallo scontro frontale col Quirinale: "Non sceglieremo mai un ministro per fare un piacere alla Germania, o si chiude entro 24 ore oppure si torna a votare". Simile la posizione espressa da Luigi Di Maio, secondo cui le prossime 24 ore saranno decisive per la formazione del nuovo governo e chiariranno i margini che ancora ci sono per ricomporre lo strappo con il Presidente della Repubblica.
E proprio alla mediazione con Mattarella sta lavorando il Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte, il quale con ogni probabilità si recherà oggi al Quirinale per sciogliere la riserva o comunque per aggiornare il Capo dello Stato dei progressi fatti nella formazione del nuovo governo. La lista dei ministri sembrerebbe ormai pronta, con qualche ultimo ritocco da concordare proprio con Mattarella, dunque l'unico ostacolo sarebbe proprio sul futuro titolare della poltrona di via XX settembre.