Concluso il vertice delle delegazioni Pd e M5S con Conte. La trattativa tra i due partiti che dovrebbero formare la nuova squadra di governo è sembrata di nuovo in salita. Ieri l'intervento di Di Maio alla Camera ha fatto infuriare i dem. Quello del leader pentastellato è suonato infatti come un ultimatum: "O ci sono i nostri punti nel programma di governo o si torna al voto". Ma dopo l'incontro a Palazzo Chigi lo strappo pare ricucito.
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Conte bis, la trattativa prosegue. D'Uva (M5S): "Sono fiducioso che si possa trovare un accordo"
"Sono qui di sabato mattina e andiamo a sentire. E sono fiducioso che si possa trovare un accordo". Così il capogruppo di M5s alla Camera Francesco D'Uva entrando a Palazzo Chigi per l'incontro col premier incaricato Giuseppe Conte e la delegazione del Pd.
Conte bis, appello di Salvini a Mattarella: "Metta fine a questo vergognoso mercato di poltrone"
"Presidente Mattarella, basta, metta fine a questo vergognoso mercato delle poltrone, convochi le elezioni e restituisca la parola e la dignità agli Italiani". E' quanto chiede il leader della Lega Matteo salvini al capo dello Stato in una dichiarazione.
Governo a rischio, Delrio: "Inaccettabile aut aut del M5S a Conte"
"Negli incontri siamo sempre stati costruttivi, ieri i 10 punti sono diventati 20 e si è si è detto o questi o non si fa il governo. A me sembra un ultimatum ed è totalmente inaccettabile che si pongano ultimatum al presidente del Consiglio. Adesso vediamo con che spirito ci si siede a questo tavolo, se con aut aut o volendo discutere per il bene degli italiani". Così il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, entrando a Palazzo Chigi per l'incontro previsto con il premier incaricato Giuseppe Conte e la delegazione del M5s.
Conte bis in bilico, Pd chiede un chiarimento al presidente del Consiglio incaricato
"Vogliamo un chiarimento sul programma e di questo stiamo parlando con il presidente Conte". Così la vicesegretaria Pd Paola De Micheli in una breve dichiarazione alla stampa davanti al Nazareno. "Continuiamo a lavorare a un programma serio per gli italiani e non accettiamo ultimatum", ha detto, senza rispondere a domande dei cronisti.
Di Battista: "Ultimatum del M5S? Paradossale, i 20 punti sono stati promessi dal Pd agli elettori"
"Ieri alcuni esponenti del Partito Democratico hanno parlato di "ultimatum" del Movimento 5 Stelle. È davvero paradossale il fatto che quelli del Pd considerino ‘ultimatum' idee e soluzioni sacrosante per il benessere collettivo". Lo ha scritto su Facebook Alessandro Di Battista che aggiunge: "Oltretutto nei 20 punti presentati ieri ci sono quelle riforme che il PD e i suoi derivati hanno promesso per 20 anni senza mai realizzarle preferendo cedere agli ultimatum (quelli veri) di Berlusconi. Parlerò poco in questi giorni ma una cosa la voglio dire. Il Pd si dovrebbe preoccupare degli ‘ultimatum' che gli hanno dato ripetutamente milioni di elettori o ex-elettori. Sono loro ad avergli detto: ‘o fate una legge sul conflitto di interessi o andate a casa'. Sono loro che hanno votato sì al referendum sull'acqua pubblica e ancora aspettato che venga rispettato. Sono loro che oggi chiedono a gran voce la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Il Movimento gli ha messo su un piatto d'argento soluzioni e proposte e loro si lamentano pure?".
"Ieri – aggiunge – Luigi ha parlato come ha il dovere di parlare il Capo politico del Movimento. Ha parlato come avrei parlato io e migliaia di attivisti. Ha parlato a nome di un Movimento che un anno e mezzo fa ha vinto le elezioni proprio perché ha proposto gli stessi temi di ieri. Ripeto, il Movimento ha un enorme potere contrattuale e questo rappresenta un'occasione per portare a casa risultati attesi dai cittadini italiani da 20 anni. Se poi gli esponenti del Pd dovessero far saltare tutto perché non vogliono fermare inceneritori e trivellazioni, non intendono colpire i conflitti di interessi che generano accentramento di potere, non pensano di salvaguardare l'acqua pubblica o di redimersi dopo anni di regalie fatte proprio da loro ai Benetton beh, lo spiegheranno ai loro elettori e lì, forse, capiranno il significato della parola ‘ultimatum'".
Governo a rischio, Conte pronto a rinunciare
In mattinata, dopo l'incontro al Colle con il Capo dello Stato Sergio Mattarella sono emersi in ambienti parlamentari della maggioranza timori che il presidente del Consiglio incaricato Conte stia ipotizzando la possibilità di rinunciare al mandato conferitogli dal Capo dello Stato, alla luce delle difficoltà emerse nelle ultime ore, dopo che Luigi Di Maio ha lanciato il suo ultimatum al Partito democratico.
Governo, il premier incaricato Conte al Quirinale per un colloquio con Mattarella
Il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte è a colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Conte è uscito in auto da Palazzo Chigi dopo le dieci ed è entrato al Quirinale poco dopo.
Totoministri Conte bis, Fioramonti (M5S): "Mi piacerebbe guidare l'Istruzione"
Nel totoministri di queste ore per il Conte bis è stato fatto anche il suo nome. Stiamo parlando del pentastellato Lorenzo Fioramonti, viceministro del M5s all'Istruzione, che in un'intervista al Corriere della Sera dice: "Mi piacerebbe portare avanti il percorso che ho iniziato".
Secondo Fioramonti, "la scuola, la formazione e la ricerca devono essere al centro del programma perché ormai la conoscenza è il nuovo petrolio. Ma per rilanciare il settore bisogna chiudere la piaga del precariato di scuola, università e enti di ricerca".
"Ci vogliono – spiega – investimenti di rilievo, certo. Qualcosa abbiamo già fatto con il governo passato", "abbiamo fatto alcuni provvedimenti importanti ma non significativi. Credo che serva un miliardo aggiuntivo per l'Università e due per la scuola: dobbiamo dare un orizzonte a scienziati e ricercatori che a 45 anni sono ancora supplenti e a quegli insegnanti precari da molti anni. I fondi si possono trovare con interventi fiscali mirati, quella che chiamo l'Iva strategica".
A una domanda su un possibile aumento delle tasse risponde: "Bastano delle micro tasse di scopo: una sulle merendine, una sulle bevande zuccherate, un'altra sui biglietti aerei. Sono beni dannosi per la salute e servizi inquinanti. Ho calcolato che così si possono ricavare 2,5 miliardi". Si potrebbero così aumentare gli stipendi degli insegnanti? "Vedremo le possibilità – risponde -, di certo dobbiamo risolvere il problema delle classi pollaio: i miei figli vanno a scuola in Germania e lì sono 21 in classe".
Governo, Gentiloni chiede a Conte un'accelerazione per risolvere la crisi
"Non pretendo uno sprint, ma un'accelerazione gioverebbe. Alle possibilità di risolvere la crisi e soprattutto alla dignità della politica. Aspettando Rousseau". Lo ha scritto su Twitter il presidente del Pd Paolo Gentiloni.
Conte bis in salita, Pd attacca: "Di Maio poltronista non ha chiuso con la Lega"
"Di Maio accusa gli altri di volere le poltrone ma il poltronista casomai è lui". Lo ha detto, in un'intervista a Repubblica, il tesoriere del Pd, Luigi Zanda, secondo il quale inoltre le posizioni del capo politico dei 5 stelle possono fare pensare "che i suoi rapporti con la Lega non siano chiusi per sempre". La trattativa tra i due partiti è sempre più difficile, con Di Maio che ieri ha minacciato di far saltare l'accordo con i dem, se non entreranno nel programma i 20 punti che ieri il leader della Lega ha affidato al premier incaricato Conte. L'accusa del Pd è però che Di Maio sia piuttosto interessato al suo incarico di vicepremier nella squadra del nuovo governo.
"Di Maio non lo capisco – ha aggiunto Zanda -Parla spesso degli altri accusandoli di essere poltronisti. Ma nell'ultimo governo ne occupava tre di poltrone: due ministeri e quella di vice premier. In più era il capo politico del Movimento. Significa che le sue poltrone erano quattro. In fatto di poltrone non scherza".
"Un governo serve all'Italia – ha spiegato -, ma non a qualsiasi costo. Serve un governo solido negli obiettivi condivisi e nella qualità dei suoi componenti" ma, "l'intesa sul programma deve essere verificata ancora, nonostante le nostre insistenze, è stata rallentata anche dall'iniziale richiesta di Di Maio della vice presidenza del Consiglio e del ministero dell'Interno".
"Gli inumani e incostituzionali decreti sicurezza vanno abrogati. Se la parola dà fastidio, allora diciamo che vanno radicalmente riscritti. Sulle politiche migratorie è chiaro che dobbiamo fare la guerra ai trafficanti, gestire i flussi, responsabilizzare la Ue. Ma basta con i porti chiusi e un Mediterraneo cimitero di migranti. Trovo molto irritante che durante la trattativa per la formazione del nuovo governo i ministri Toninelli e Trenta abbiano controfirmato, evidentemente condividendolo, il decreto che sta tenendo da giorni e giorni in alto mare una nave piena di migranti, a cui è vietato avvicinarsi a Lampedusa".