
Altri raid israeliani nella notte sulla Striscia di Gaza. Stando a quanto riferito dall'emittente araba Al Jazeera gli attacchi si sono concentrati su Khan Yunis e Rafah', nel sud di Gaza. Si tratta del secondo giorno di bombardamenti, ieri 18 marzo era così caduta la tregua con Hamas.
Intanto poco dopo la mezzanotte di martedì, il gabinetto dei ministri israeliano ha approvato all'unanimità la rielezione del leader del partito di estrema destra Jewish Power, Itamar Ben Gvir, a ministro della Sicurezza nazionale: quest'ultimo rientra nel governo dopo che solo due mesi fa aveva lasciato la poltrona di ministro nel contesto dell'escalation del conflitto a Gaza.
Proteste a Gerusalemme, scontri davanti casa di Netanyahu, ma anche a Tel Aviv: migliaia di israeliani contro il primo ministro.
Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie in diretta:
- Perché Israele ha violato ora la tregua e quali potranno essere le conseguenze in Medio Oriente
- La testimonianza da Gaza: "Stanno ammazzando le persone che erano appena tornate nelle proprie case"
- "Abbiamo corpi e parti di corpi, per lo più bambini e donne". I racconti da Gaza di MSF ed Emergency
Usa: "Proposta c'è ancora ma finestra si sta chiudendo"
C'è ancora "una proposta ponte sul tavolo che estenderebbe il cessate il fuoco" a Gaza, ma l'opportunità per farlo si sta "chiudendo rapidamente". Lo ha sottolineato il dipartimento di Stato Usa, citato da Reuters. "Al momento, abbiamo ancora una proposta ponte sul tavolo che estenderebbe il cessate il fuoco e vedrebbe il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui l'americano Edan Alexander. Ciò vedrebbe anche il rilascio di un numero considerevole di palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane", ha affermato un portavoce, puntando il dito contro Hamas. "L'opportunità c'è ancora, ma si sta chiudendo rapidamente". Martedì notte Israele ha rotto la tregua e ha ripreso a bombardare Gaza accusando Hamas di aver respinto le proposte avanzate. Il gruppo militante palestinese ha negato di aver chiuso la porta ai negoziati, insistendo sul fatto che non c'è bisogno di nuovi accordi ma che Israele attui quello già firmato.
Hamas: "Israele responsabile conseguenze incursione via terra a Gaza"
"Riteniamo Israele pienamente responsabile delle conseguenze dell'incursione via terra nella Striscia di Gaza". Lo dichiara Hamas in una nota a seguito dall'annuncio da parte dell'esercito israeliano dell'avvio di operazioni di terra mirate nell'enclave palestinese. Tuttavia, il movimento radicale palestinese ha confermato "l'impegno nei confronti dell'accordo di cessate il fuoco firmato", invitando i mediatori "ad assumersi le proprie responsabilità nel porre un freno a queste violazioni irresponsabili" da parte dello Stato ebraico.
Netanyahu: "Fronte di guerra in Cisgiordania può espandersi"
La lotta al terrorismo in Cisgiordania potrebbe espandersi in modo significativo. Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante una visita all'unità sotto copertura della Polizia di Frontiera ‘Mista'arvim'. Lo ha riferito il suo ufficio, citato da Times of Israel. "Mentre stiamo conducendo una potente guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza, siamo consapevoli della possibilità che qui, in Giudea e Samaria, possa aprirsi un fronte più ampio e più potente", ha dichiarato Netanyahu, usando il nome biblico della Cisgiordania.
Trump: "Iran smetta immediatamente di fornire assistenza a Houthi"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha esortato nuovamente l'Iran a "smettere immediatamente" di fornire armi e assistenza alle milizie yemenite Houthi. In un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha detto che recenti notizie indicano che le autorità di Teheran hanno "diminuito l'intensità delle forniture di assistenza militare e generale" agli Houthi, precisando che "stanno continuando a inviare grandi quantitativi di risorse: devono smettere immediatamente". Trump ha invitato l'Iran a "lasciare che gli Houthi combattano da soli: in ogni caso perderanno, ma in questo modo avverrà più in fretta".
Protezione civile Gaza: "436 morti dalla ripresa dei raid"
Almeno 436 persone sono rimaste uccise dalla ripresa dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza, nella notte tra lunedì e martedì. Lo riferisce all'Afp la Protezione civile di Gaza. Il portavoce del ministero della Sanità del governo di Hamas, Zaher al-Wahidi, ha confermato questo bilancio all'Afp che in precedenza aveva invece parlato di "970 morti in 48 ore" in una notizia poi annullata
Guterres chiede indagine per membro staff Onu ucciso a Gaza
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto un'indagine per il membro dello staff delle Nazioni Unite ucciso dagli attacchi a Gaza. Lo ha detto il portavoce del Palazzo di Vetro, Farhan Haq. Guterres "è profondamente addolorato e scioccato nell'apprendere della morte, condanna fermamente tutti gli attacchi al personale delle Nazioni Unite e chiede un'indagine completa".
Ambasciata Israele: "Non c'era alternativa alla ripresa dei raid"
"Israele non aveva alternativa. Dobbiamo riportare a casa tutti i nostri ostaggi, i vivi e i morti. Ma Hamas ha rifiutato tutte le proposte degli Stati Uniti e non abbiamo avuto altra scelta". Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled, in merito alla decisione del governo Netanyahu di riprendere la guerra nella Striscia di Gaza. "La guerra durerà finché Hamas non rilascerà gli ostaggi o si arrenderà o chiederà la ripresa dei negoziati, rifiutata alla fine del cessate il fuoco", precisa. "Certamente i familiari dei rapiti sono molto molto preoccupati, ma dovevamo scegliere tra due mali, è stata una decisione molto difficile da prendere. Non siamo riusciti a portarli tutti a casa attraverso i negoziati. Hamas, dopo 17 giorni dalla fine del cessate il fuoco, non ha voluto continuare con i rilasci. Quindi, la pressione militare è l'unico modo che abbiamo per riportarli a casa. E allo stesso tempo per impedire a Hamas di riacquistare potere nella Striscia".
Ministro Katz: nuove evacuazioni palestinesi dalle zone dei combattimenti a Gaza
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che Israele inizierà a sollecitare i palestinesi a evacuare il prima possibile dalle zone di combattimento nella Striscia di Gaza. Katz ha avvertito che Israele si sta preparando a intensificare la sua nuova offensiva. In una dichiarazione, ha affermato che se gli ostaggi detenuti a Gaza non saranno liberati, "Israele agirà con un'intensità che non avete mai visto".
Israele, a via operazioni di terra mirate Gaza
L'esercito israeliano ha annunciato l'avvio di operazioni di terra mirate a Gaza.
Proteste a Gerusalemme, scontri davanti casa di Netanyahu
I manifestanti sono entrati in conflitto con la polizia nel tentativo di oltrepassare le barriere per avvicinarsi alla residenza privata del primo ministro Benjamin Netanyahu, secondo quanto riportato dai media israeliani. Migliaia di persone stanno partecipando alla protesta a Gerusalemme, opponendosi alla decisione del governo di destituire il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, e chiedendo sia un accordo per il rilascio degli ostaggi sia la fine dei combattimenti a Gaza. Le immagini mostrano gli agenti di polizia intenti a contenere la folla mentre i manifestanti cercano di forzare gli sbarramenti.
Idf: "Uccisi altri due dirigenti Hamas. Sei da ieri"
E' salito a sei il numero degli alti dirigenti di Hamas uccisi dalle forze israeliane dopo la ripresa dell'offensiva a Gaza, ieri. A riferirlo e' stato l'Idf che, sui suoi canali social, ha pubblicato un'infografica con foto, nomi e carica dei sei. Nel mirino oggi sono finiti Yasser Muhammad Harb Mousa e Muhammad al Jamasi. Mousa era "responsabile della sicurezza nell'ufficio politico di Hamas ed ex capo dell'ufficio sviluppo nel comitato esecutivo dell'organizzazione". Secondo l'Idf, Mousa "era responsabile della promozione e della direzione delle attivita' terroristiche contro Israele", stretto collaboratore tra gli altri del leader storico Yahya Sinwar. Al Jamasi era invece a capo del Comitato di emergenza di Hamas. Nei raid di ieri sono stati uccisi Essam al Diis (considerato di fatto il premier di Hamas), Mahmoud Marzouk Ahmad Abu Wutfa (responsabile dell'apparato di sicurezza interna), Ahmed Amar Abdullah Alhata (ministro della Giustizia) e Bahajat Hassan Mohammed Abu Sultan (capo delle Forze di sicurezza interna di Hamas).
Macron: "Ripresa ostilità a Gaza è un drammatico passo indietro"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha criticato la ripresa degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza, ritenendo che vada nella direzione sbagliata e rappresenti un passo indietro, nonostante gli sforzi dei mediatori. Macron, che ha incontrato il re di Giordania Abdallah II a Parigi, ha sottolineato che questa escalation è drammatica per i palestinesi di Gaza, che sono tornati a vivere nel terrore dei bombardamenti, e per gli ostaggi e le loro famiglie, che vivono nell'incertezza.
Ministero Gaza: "183 bambini uccisi in attacchi Israele"
Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che almeno 183 bambini e 94 donne sono stati uccisi in raid dell'esercito israeliano da ieri, ovvero dalla ripresa degli attacchi dell'Idf sull'enclave palestinese.
Sono 2 gli operatori Onu uccisi a Gaza in raid di Israele
Il direttore esecutivo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ed i progetti (Unops) Jorge Moreira da Silva ha confermato, ai cronisti a Bruxelles, la morte di un funzionario internazionale dell'ufficio locale dell'Unops a Gaza e il grave ferimento di almeno cinque altri operatori nella loro sede nel governatorato centrale di Deir al-Balah. Fonti delle Nazioni Unite, citate dalla France Presse, hanno affermato c'è una seconda vittima nello staff. Moreira da Silva, non ha confermato il secondo decesso in via ufficiale. Non è chiara la natura dall'attacco che, è stato sottolineato, proveniva comunque dalle forze israeliane.
Medioriente: Unifil, peacekeeper ferito da mina in Libano non è italiano
Il peacekeeper della missione Unifil rimasto ferito da una mina nel sud del Libano "non è italiano". È quanto fa sapere a LaPresse il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti. "Il peacekeeper è rimasto ferito a un piede dall’esplosione di una mina durante un pattugliamento ed è stato portato in ospedale, dove è stato operato", ha aggiunto, "la missione ha lanciato un’indagine" sull'accaduto.
Scontri davanti casa Netanyahu tra manifestanti e polizia
Manifestanti si sono scontrati con la polizia mentre cercavano di superare le barriere per raggiungere la residenza privata del primo ministro Benyamin Netanyahu, come riferiscono i media israeliani. Migliaia di persone stanno protestando a Gerusalemme contro la decisione del governo di rimuovere il capo dello Shin Bet Ronen Bar oltre a chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi, e la fine dei combattimenti a Gaza. Le immagini mostrano agenti di polizia che cercano di arginare i manifestanti mentre la folla tenta di sfondare le barriere.
Media: "Domani possibile riunione governo su rimozione capo Shin Bet"
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta valutando la possibilità di convocare una riunione del governo domani per votare la rimozione del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo riporta Ynet, secondo cui, dopo la riunione del governo di ieri sera, i ministri e i consiglieri di Netanyahu hanno discusso della possibilità di votare domani su Bar per consentire al governo di votare domenica sulla rimozione del procuratore generale Gali Baharav-Miara.
Gli avvocati dell’ex portavoce di Netanyahu: “Ha ricevuto denaro da un imprenditore”
Gli avvocati di Eli Feldstein, ex portavoce di Benjamin Netanyahu, hanno confermato oggi che il loro assistito ha ricevuto fondi da un imprenditore israeliano che sostiene di aver fatto da intermediario tra il Qatar e Israele. La dichiarazione è arrivata in risposta alle registrazioni diffuse questa mattina dall’emittente pubblica Kan News, che hanno svelato il presunto meccanismo di trasferimento di denaro dal Qatar ai consiglieri del primo ministro nell’ambito del cosiddetto caso Qatargate.
Secondo i legali di Feldstein, il denaro ricevuto dall'imprenditore citato nelle registrazioni era destinato esclusivamente ai servizi di strategia e comunicazione forniti da Feldstein all’ufficio del primo ministro, senza alcun legame con il Qatar. Gli avvocati hanno inoltre precisato che si trattava di una soluzione temporanea e parziale adottata da alcuni membri dello staff di Netanyahu per far fronte a difficoltà legate al pagamento dello stipendio di Feldstein da parte del ministero competente.
Hamas: “A Gaza 970 morti negli ultimi due giorni di attacchi israeliani”
Sono 970 le vittime delle ultime 48 ore di attacchi israeliani a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità dell'enclave gestito da Hamas, secondo cui, il bilancio totale della guerra nella Striscia di Gaza, che si rifà ai dati di ieri, è pari a 48.577 persone uccise.
Keir Starmer: "Le immagini dei bambini colpiti a Gaza sono scioccanti"
Le immagini dei bambini colpiti e i numeri delle vittime a Gaza sono "scioccanti". Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer all'inizio del Question Time alla Camera dei Comuni sottolineando di essere "profondamente preoccupato" per la ripresa dei raid da parte di Israele.
Ministero della Salute di Gaza: "Nelle ultime 48 ore uccisi 970 palestinesi"
Il ministero della Sanità nella Striscia di Gaza ha annunciato che nelle ultime 48 ore i raid israeliani hanno ucciso 970 palestinesi.
L'IDF smentisce di aver colpito un edificio dell'ONU
Un portavoce dell'IDF ha smentito che l'esercito abbia attaccato un complesso dell'Onu a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. In precedenza, il ministero della Salute di Hamas ha affermato che un dipendente Onu è stato ucciso in un bombardamento israeliano su una struttura dell'organizzazione.
Silvestri (M5S): "Ripreso genocidio, Meloni dica cosa intende fare"
"È ricominciato un genocidio" a Gaza e "lei, da madre, ci dice che è preoccupata ma faccia la presidente del Consiglio e ci dica, invece, cosa farà per fare in modo che non muoiano dei bambini e se ci può assicurare che non stiamo vendendo armi" agli israeliani. Lo scrive su X Francesco Silvestri del Movimento 5 Stelle che ha citato la canzone ‘Niente paura' di Ligabue ("Non so se son peggio le balle oppure le facce che riescono a fare") e ha osservato che "a elencare i vostri fallimenti, se permette un po' di paura ce l'abbiamo".
Israele colpisce residenza ONU, ucciso un dipendente, 5 feriti
Un dipendente non palestinese dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ai progetti (Unops) nella Striscia di Gaza è stato ucciso in un attacco israeliano contro una residenza dell'agenzia. Secondo fonti dall'ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir Al-Balah, nell'attacco sono rimaste ferite altre cinque persone, anche loro straniere.
Gerusalemme, migliaia di persone nel corteo contro Netanyahu
Migliaia di manifestanti stanno partecipando a una protesta contro il governo, bloccando l’ingresso principale di Gerusalemme e marciando verso la residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu. Le immagini e i video del corteo sono stati trasmessi dalle principali emittenti televisive israeliane. I manifestanti contestano la decisione di Netanyahu di rimuovere Ronen Bar, il capo dei servizi segreti Shin Bet, e la ripresa dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza.
A incitare la protesta contro il premier è stato anche il leader dell’opposizione Yair Lapid, che ha definito il governo "illegittimo". Secondo Lapid, come riportato dal quotidiano Times of Israel, "l’unica soluzione è l’unità di un popolo che si unisce e grida ‘basta'". Lapid è alla guida del partito Yesh Atid, che in italiano significa "C'è un futuro".
Il presidente francese Emmanuel Macron: "La ripresa del raid è un drammatico passo indietro"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito i raid israeliani degli ultimi giorni "un drammatico passo indietro". In un incontro con il re Abdullah di Giordania, in visita a Parigi, ha tenuto a precisare la sua disapprovazione sui bombardamenti che hanno fatto crollare la tregua in vigore da due mesi facendo ancora di più allontanare i negoziati in corso per la pace, che stavano arrivando alla fase 2.
Il ministero della Sanità a Gaza di Hamas: "Morto operatore Onu straniero"
Tra le centinaia di persone morte nei bombardamenti di Israele ci sarebbe anche un operatore straniero che lavorava per le organizzazioni delle Nazioni Unite: lo precisa il ministero della Sanità di Gaza. Sarebbe rimasto ucciso nelle bombe cadute nella loro sede nel governatorato centrale di Deir al-Balah. Qui altre quattro persone sono riamaste ferite. L'operatore è stato soccorso ed è deceduto all'arrivo all'ospedale dei martiri di Al-Aqsa, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Auspico presto seconda fase cessate fuoco"
Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani a margine di un convegno alla Fondazione De Gasperi interviene sul crollo della tregua a Gaza: "Mi pare che l'Europa abbia organizzato una conferenza con la Siria, l'altro ieri ho incontrato il ministro degli Esteri siriano, stiamo lavorando, abbiamo sostenuto il progetto di paesi arabi per il futuro di Gaza, la situazione è quella che e' e noi stiamo facendo tutto quello che è possibile per costruire la pace".
Precisando inoltre che "abbiamo aiutato la popolazione civile, continuiamo ad aiutare la popolazione civile, ci auguriamo che finisca quanto prima il conflitto e si riprenda la trattativa per andare alla seconda fase del cessate il fuoco".
L'esercito israeliano lancia un appello alla popolazione di Gaza: "Evacuare zone di combattimento"
"Evacuare zone di combattimento nel Nord e nel Sud della Striscia Roma". A lanciare l'appello alla popolazione della zona questa mattina è l'esercito israeliano dopo due notti di bombardamenti che hanno provocato la morte di oltre 400 persone.
Nel dettaglio sono state chieste di evacuare le regioni di Beit Hanoun (nord), Khirbet Khuza'a, Abasan al Kabira e Abasan al Jadida (sud). Qui l'esercito "ha iniziato le sue operazioni contro gruppi terroristici", come ha confermato su X il portavoce arabofono dell'Idf, Avichay Adraee. Alla popolazione è stato chiesto di "spostarsi verso i rifugi nell'ovest di Gaza City e nella città di Khan Younis".
Un leader di Hamas: "Non abbiamo chiuso la porta ai negoziati"
Dopo i raid israeliani delle scorse due notti attraverso l'agenzia di stampa Afp un leader del movimento, Taher al-Nounou, ha ribadito che "Hamas non ha chiuso la porta ai negoziati, ma insistiamo sul fatto che non c'è bisogno di nuovi accordi". Per poi ribadire: "Non abbiamo precondizioni, ma chiediamo che (Israele) sia costretto a cessare immediatamente (le ostilità) e ad avviare la seconda fase dei negoziati". Hamas "continuerà a trattare in modo flessibile e positivo con i mediatori per respingere l'aggressione".