Due vigili del fuoco sono morti, altri due sono in gravi condizioni ed uno è rimasto illeso in seguito all'esplosione di un appartamento nel centro storico di Catania, nel quartiere Fortino, avvenuta nella serata di ieri. Una tragedia che ha portato alla morte di uno degli inquilini della palazzina per la quale era stato chiesto l'intervento dei pompieri per una fuga di gas.
I nomi delle vittime – Nella deflagrazione sono morti i vigili del fuoco Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, la terza vittima è il 70enne Giuseppe Longo, che abitava nel palazzo in via Garibaldi.
Le cause dell'esplosione – I primi accertamenti hanno evidenziato come la deflagrazione si sia sprigionata dall'interno verso l'esterno, probabilmente a causa della fuga di gas di alcune bombole. Non è ancora chiaro che cosa abbia impedito all'inquilino di aprire la porta o le finestre prima dell'arrivo dei pompieri. Forse potrebbe aver accusato un malore o, al contrario, lo avrebbe fatto volontariamente.
Procura apre fascicolo – La Procura di Catania ha aperto un fascicolo sull'esplosione. Al momento non ci sono reati ipotizzati, perché, ha spiegato il procuratore Carmelo Zuccaro, "non escludiamo alcuna ipotesi se prima non avremo un quadro completo dell'accaduto".
Paura tra la gente – "Una bomba, sembrava un attentato…". C'è un misto di stupore e paura tra gli abitanti della zona: "Ho sentito un boato incredibile – racconta un negoziante – e ho pensato a una bomba violenta, ho avuto una grande paura". Una donna che abita nella zona chiede "quando potrà tornare a casa", visto che i pompieri sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona che è transennata. "Ho pensato di morire – racconta un giovane che lavora in un negozio – lo spostamento d'aria è stato così forte che ho temuto che le mura mi crollassero addosso da un momento all'altro".
- Catania, esplode palazzina: ci sono tre vittime, due sono vigili del fuoco 21 Marzo
- L'inquilino del palazzo disse: "Che campo a fare?". Non si esclude tesi suicidio 21 Marzo
- Tra le vittime "un vecchietto che riparava le bici del quartiere" 21 Marzo
Catania, esplode palazzina: ci sono tre vittime, due sono vigili del fuoco
Due vigili del fuoco sono morti, altri due sono in gravi condizioni ed uno è rimasto illeso in seguito all'esplosione di un appartamento nel centro storico di Catania, nel quartiere Fortino, avvenuta nella serata di ieri. Una tragedia che ha portato alla morte di uno degli inquilini della palazzina per la quale era stato chiesto l'intervento dei pompieri per una fuga di gas.
I nomi delle vittime – Nella deflagrazione sono morti i vigili del fuoco Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, la terza vittima è il 70enne Giuseppe Longo, che abitava nel palazzo in via Garibaldi.
Le cause dell'esplosione – I primi accertamenti hanno evidenziato come la deflagrazione si sia sprigionata dall'interno verso l'esterno, probabilmente a causa della fuga di gas di alcune bombole. Non è ancora chiaro che cosa abbia impedito all'inquilino di aprire la porta o le finestre prima dell'arrivo dei pompieri. Forse potrebbe aver accusato un malore o, al contrario, lo avrebbe fatto volontariamente.
Procura apre fascicolo – La Procura di Catania ha aperto un fascicolo sull'esplosione. Al momento non ci sono reati ipotizzati, perché, ha spiegato il procuratore Carmelo Zuccaro, "non escludiamo alcuna ipotesi se prima non avremo un quadro completo dell'accaduto".
Paura tra la gente – "Una bomba, sembrava un attentato…". C'è un misto di stupore e paura tra gli abitanti della zona: "Ho sentito un boato incredibile – racconta un negoziante – e ho pensato a una bomba violenta, ho avuto una grande paura". Una donna che abita nella zona chiede "quando potrà tornare a casa", visto che i pompieri sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona che è transennata. "Ho pensato di morire – racconta un giovane che lavora in un negozio – lo spostamento d'aria è stato così forte che ho temuto che le mura mi crollassero addosso da un momento all'altro".
Esplosione Catania, indagato il capo squadra dei pompieri: ipotesi di disastro colposo
È indagato per disastro colposo e omicidio colposo plurimo Marcello Tavormina, 38 anni e capo della squadra dei vigili del fuoco coinvolti nell'esplosione della palazzina a Catania, in cui hanno perso la vita due suoi colleghi e un anziano, mentre un quarto pompiere è ricoverato, insieme a lui, nel reparto di rianimazione dell'ospedale Garibaldi. Per la Procura della città siciliana è un'iniziativa dovuta prima di compiere atti irripetibili che confluiranno nell'inchiesta. Nell'attività dei vigili del fuoco ieri sera a Catania ci sarebbe stata "una cattiva valutazione dei fatti" e avrebbero "lavorato su una porta pensando non fosse collegata allo stesso locale già saturo di gas", il che avrebbe provocato lo scoppio fatale. Intanto, non è ancora stata disposta l'autopsia sui corpi dei 3 deceduti in attesa di accertamenti tecnici preliminari.
L'inquilino del palazzo disse: "Che campo a fare?". Non si esclude tesi suicidio
Sulle cause dell'esplosione della palazzina di Catania c'è anche il "giallo" legato a Giuseppe Longo, anziano abitante al piano terra della palazzina, dove riparava biciclette. L'uomo è tra le tre vittime della tragedia. Lui stesso ha chiamato i pompieri per una fuga di gas, a cui poi non ha aperto la porta. Probabilmente ha avuto un malore o è svenuto per le esalazioni e quindi non ha potuto aprire ai soccorsi. Ma non si esclude neppure la tesi del suicidio. Nella casa la squadra mobile ha trovato e sequestrato tre bombole di gas Gpl. "Era una brava persona", dice di lui una pensionata che lo conosceva di vista. Un altro vicino ricorda che "un ragazzo che si era fatto aggiustare la bici diceva che quell'uomo si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato pochi giorni di vita. Diceva ‘che campo a fare'".
Tra le vittime "un vecchietto che riparava le bici del quartiere"
Tra le vittime, il settantenne Giuseppe Longo, proprietario di una piccola officina per bici, il cui corpo è stato carbonizzato e dilaniato dallo scoppio; dalla sua bottega con annessa abitazione, dove viveva da solo, si è sprigionata la fuga di gas che ha provocato la devastante e tragica deflagrazione.
Forse l'uso di una motosega ha causato l'esplosione
Prima ancora di poter intervenire, i quattro pompieri che si stavano avvicinando alla porta sono stati travolti da un violentissimo scoppio. Uno di loro – secondo una prima ricostruzione si tratterebbe del più inesperto – avrebbe utilizzato una motosega per tagliare la porta bloccato, ma appena l'attrezzo è entrato in contatto con il catenaccio si è verificata una forte esplosione, che ha coinvolto quattro componenti della squadra.