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La discussione sulla mozione di sfiducia a Daniela Santanché si è conclusa alla Camera: il dibattito era in programma oggi dopo la notizia del rinvio a giudizio della Ministra del Turismo sul caso Visibilia. A presentare la mozione di sfiducia il Movimento 5 Stelle e sottoscritta anche da Pd e Alleanza Verdi Sinistra. Non è ancora ufficiale la data in cui si terrà il voto sulla mozione.
Secondo un sondaggio di Youtrend per Skytg24, inoltre, il 71% degli italiani vorrebbero le dimissioni della ministra Santanché. Solo il 17% degli intervistati si è detto contrari.
Durante la discussione alla Camera Daniela Santanché ha deciso di non intervenire e ha lasciato l'aula al termine della discussione generale: "Il ministro si riserva di intervenire successivamente", ha dichiarato così il presidente Fabio Rampelli. "Vergogna, vergogna", hanno urlato le opposizioni. "Non scopriamo oggi che il ministro si può riservare di replicare in una seduta successiva", ha replicato Rampelli.
La discussione sulla mozione di sfiducia a Daniela Santanché alla Camera:
Sindaco di Milano Sala: "Mi sembra che Santanchè l'abbiamo un pò abbandonata"
"Anche la ministra Santanchè ha evocato tante volte in passato le dimissioni di altri politici, fossi in lei ci penserei bene. Mi sembra che l'abbiano un pò abbandonata". A dirlo a Otto e Mezzo su La7, il sindaco di Milano Giuseppe Sala.
"Da quello che si legge la situazione è poco difendibile, se lei ritiene di essere nel giusto si difenderà in modo appropriato"
Conte (M5S): "Santanchè sta arrecando disdoro all'Italia intera"
"Il nostro obiettivo è rappresentare il 71% degli italiani che in questo momento stanno chiedendo a Santanchè di andare a casa", ha dichiarato così il presidente del M5s, Giuseppe Conte, al Tg3. "Ci sono gravi accuse sul suo conto, addirittura anche una truffa aggravata per l'utilizzo improprio di fondi Covid. Non possiamo permettere questo senso di impunità a un ministro del nostro governo che sta arrecando disdoro all'Italia intera".
Maraio (Psi): "Santanchè sfiduciata da opinione pubblica e imprese, Meloni ne prenda atto"
"La Santanchè è sfiduciata dall'opinione pubblica e dalle imprese che la vedono con diffidenza", ha dichiarato in una nota il segretario del Psi, Enzo Maraio.
"Non è una conta tra maggioranza e opposizione, non è un problema giuridico. Non ci sono le condizioni perché vada avanti. Giorgia Meloni ne prenda atto".
Pavanelli (M5S): "Meloni non è solo ricattabilissima, ma forse è proprio ricattata"
Emma Pavanelli, deputata del M5S, commenta così in una nota la situazione generale di Daniela Santanchè: "Oggi è chiaro che Santanchè è più invisa alla destra che all'opposizione. Gli elettori di FdI vogliono che se ne vada e i parlamentari di Centrodestra non hanno nemmeno provato a difenderla".
Poi, la deputata mette in evidenza la posizione della premier Giorgia Meloni: "La questione principale ora è una sola: perché Meloni non chiede le dimissioni di questa donna? Per una questione di gossip, a Sangiuliano è stato chiesto di fare un passo indietro in mezz'ora, mentre per Santanchè, con un'inadeguatezza politica e umana molto maggiore, è passato un anno e mezzo senza che la premier prendesse una posizione, continuando a danneggiare il Paese". Infine, Pavanelli critica anche il famoso mantra della Meloni: "Il ‘non sono ricattabile' è ormai ridotto a barzelletta: Meloni non solo è ricattabilissima, ma forse in questo caso è proprio ricattata, altrimenti non si spiega".
Rampelli (FdI): “Aula piena più del solito, in linea con gli altri lunedì”
"L'affluenza oggi era alta rispetto agli altri lunedì, siamo nella norma. Quando ci sarà il voto, molto probabilmente interverrà anche il ministro Santanché e saranno presenti tutti i deputati". Così il vicepresidente della Camera e deputato di FdI, Fabio Rampelli, parlando con i cronisti in Transatlantico al termine della discussione sulla mozione di sfiducia alla ministra del Turismo, Daniela Santanché. Rampelli ha sottolineato che il lunedì, nelle discussioni generali, solitamente sono presenti solo i parlamentari che intervengono nel dibattito, ovvero "5-10 persone, mentre oggi ce n'erano almeno un centinaio".
Musumeci (FdI): "Santanchè è convinta di essere dalla parte della ragione"
"Non l'ho sentita assolutamente amareggiata, è convinta di essere dalla parte della ragione", ha dichiarato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, di Fratelli d'Italia, proprio al termine della discussione sulla sfiducia alla collega Daniela Santanchè.
"Vedremo alla fine. Daniela è una cocciuta, una tosta. Io mi auguro che possa davvero dimostrare l'estraneità ai fatti che le contestano, io sono garantista lo sono sempre stato", ha concluso.
Gubitosa (M5S): "Silenzio di Meloni è la plastica rappresentazione della complicità del governo"
"La questione non è se essere giustizialista o meno: un rinvio a giudizio non è una sentenza e per il M5S questo principio è sacrosanto", ha scritto Michele Gubitosa, vicepresidente del Movimento 5 stelle in un post su Facebook.
"Daniela Santanchè ha mentito ai cittadini, in Parlamento, venendo meno al dovere di esercitare il suo mandato con disciplina e onore. Ha mentito per nascondere i fatti, infangando la credibilità delle nostre istituzioni. Per queste ragioni non può più ricoprire il suo incarico, per queste ragioni il colpevole e imbarazzato silenzio di Giorgia Meloni è la plastica rappresentazione della complicità del governo”, ha poi concluso.
Gianassi (Pd): "Per sostenerla oggi solo pochi martiri di Fdi"
"Qui a sostenerla in Aula, signora ministra, sono presenti solo pochi martiri di FDI", ha ironizzato Federico Gianassi del Pd.
Sono stati solo una decina i deputati di Fratelli d'Italia presenti in Aula alla Camera per la discussione generale sulla mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanché. Degli altri gruppi di maggioranza non si è presentato alcun deputato. Per l'opposizione queste assenze dimostrano la forte divisione che c'è nella maggioranza.
Terminata la discussione sulla mozione di sfiducia presentata da M5S
È terminata nell'Aula della Camera, dopo circa un'ora, la discussione generale sulla mozione di sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, presentata da M5s e sottoscritta anche da Pd e Avs.
La ministra era presente ma non è intervenuta ed è uscita subito dall'Aula.
Santanchè esce dall'aula, le opposizioni: "Vergogna"
"Il ministro si riserva di intervenire successivamente", ha dichiarato così il presidente Fabio Rampelli, quando la ministra Daniela Santanché ha lasciato l'aula al termine della discussione generale sulla mozione di sfiducia presentata dal M5S nei suoi confronti. "Vergogna, vergogna", hanno urlato le opposizioni.
"Non scopriamo oggi che il ministro si può riservare di replicare in una seduta successiva", ha replicato Rampelli.
Silvestri (M5S): "Lei rappresenta tutto ciò che la comunità ha sempre combattuto"
"Accumulare i debiti e ‘pagherò', questa è la vostra visione della politica" ha dichiarato il deputato Francesco Silvestri, del Movimento 5 Stelle, rivolgendosi alla ministra, per poi aggiungere: "Non userò giri di parole per dire quanto per noi Daniela Santanché sia una ministra politicamente indegna e da quanto tempo avrebbe dovuto andarsene dal suo ruolo: lei rappresenta impunità, scarsa etica e scarso valore istituzionale, tutto quello che questa comunità combatte".
Cappelletti (M5s): "Il turismo è troppo importante per lasciarlo a un ministro che dovrà stare in tribunale"
Il deputato Cappelletti (M5s) ha ricordato alla ministra l'indagine della Corte dei Conti sulla campagna Open to Meraviglia, realizzata con il ministero del Turismo "con gli strafalcioni, il dominio non registrato, il video per promuovere l'Italia girato in Slovenia, un clamoroso flop".
"Il turismo è un settore troppo importante, sviluppa un giro d'affari 100 miliardi di euro all'anno, non può essere lasciato a un ministro che ha già dimostrato di non essere all'altezza e che dovrà passare più tempo nelle aule giudiziarie che al ministero".
Ricciardi (Pd) a Meloni: "Perché Sangiuliano è stato fatto dimettere e Santanchè no?
"Una domanda la voglio porre alla premier Meloni. Che differenza c'è tra la posizione del ministro Sangiuliano e la posizione della ministra Santanché? Perché Sangiuliano è stato fatto dimettere e la stessa cosa non accade con la ministra Santanchè? Perché Sangiuliano è un gigante di etica pubblica e politica oppure perché Santanchè è in grado di muovere delle leve di ricattabilità che il ministro Sangiuliano non aveva?", ha detto il deputato Ricciardi del Pd, prendendo la parola in Aula.
La mozione di sfiducia a Santanchè presentata dal M5s è stata sottoscritta anche da Pd e Avs
La mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanchè, presentata dai 5 Stelle, è stata sottoscritta anche dalla capogruppo Pd, Chiara Braga, e da quella di Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella. In aula alla Camera è in corso la discussione generale sulla mozione di sfiducia, sono presenti anche Giuseppe Conte e Elly Schlein.
Quartini (M5s): "Ministra si dimetta, non siete sopra la legge"
Ha preso la parola in Aula Andrea Quartini (M5s): "Il turismo è un settore chiave, non può essere rappresentato da una ministra coinvolta in vicende di rilevanza penale. Dovrà affrontare un processo, ministra, per il caso Visibilia", per falso in bilancio. "La ministra non può dividere il suo tempo tra il dicastero e le aule di tribunale. Non siete sopra la legge", ha aggiunto.
Anche Avs chiede le dimissioni di Santanchè: "Governo rimuova quest'ombra"
"Ci ricordiamo la presidente del Consiglio, che dai quei banchi ha chiesto le dimissioni di tutti, anche contro Idem. La doppia verità non paga mai, chiediamo che sia fatto un processo di verità e che il governo rimuova quest'ombra, che è la ministra Santanchè", ha detto il deputato di Avs Filiberto Zaratti, chiedendo ancora una volta le dimissioni della ministra del Turismo.
È in corso la discussione generale in Aula alla Camera sulla mozione di sfiducia alla ministra, presentata dal M5s. Il testo è stato presentato dalla deputata 5S Baldino. Nessuno della maggioranza, come previsto, interverrà.
Presenti in Aula una decina di deputati di Fdi: assenti quelli di Lega e Forza Italia
In aula sono molti i deputati delle opposizioni presenti, tra cui diversi leader. Nei banchi del Pd è seduta la segretaria Elly Schlein, mentre tra le fila del Movimento 5 stelle siede il leader Giuseppe Conte. Al momento, nell'emiciclo di Montecitorio non sono presenti deputati di Forza Italia e Lega, mentre sono una decina di deputati di FdI presenti.
Gianassi (Pd): "Se ci fosse un reato di incoerenza politica, lei sarebbe già stata condannata"
Nel suo intervento il deputato del Partito democratico Federico Gianassi ha accusato Fratelli d'Italia di incoerenza per non aver richiesto le dimissioni della sua ministra, Daniela Santanché. "Scappa davanti ai problemi e pensa solo a difendere le poltrone". Il dem ha poi ricordato tutti i casi in cui la ministra in passato ha chiesto le dimissioni di altri esponenti politici, anche non indagati. "Perché lei non si è dimessa? Doveva aver già fatto un passo indietro. Sul terreno politico non possiamo fare sconti perché ne va della dignità del nostro Paese. Al di là degli aspetti giudiziari, se esistesse un reato di incoerenza politica, lei sarebbe già stata condannata".
Baldino (M5s): "Santanché ha mentito spudoratamente, non ha dignità per essere ministra"
"Siamo qui a chiedere che la ministra Santanché si dimetta per una serie di motivi e in primo luogo perché è un conflitto di interessi che cammina, non avrebbe nemmeno dovuto essere nominata". Lo ha detto in Aula alla Camera, Vittoria Baldino (M5s), illustrando la mozione per la sfiducia di Santanché. Parole che sono state accolte dall'applauso del suo gruppo parlamentare. "Ha spudoratamente mentito in Parlamento non ha la dignità di sedere tra quei banchi. La sua – ha proseguito – è una resistenza a tutela della sua poltrona, la nostra è a tutela delle istituzioni".
Inizia la discussione in Aula sulla mozione di sfiducia nei confronti di Daniela Santanché
Inizia ora la discussione in Aula sulla mozione di sfiducia depositata dal M5s nei confronti di Daniela Santanchè. La seduta dovrebbe durare circa un'ora e mezza, in cui le opposizioni esporranno a turno le ragioni secondo cui la ministra dovrebbe rassegnare le dimissioni. I tempi dovrebbero essere più rapidi rispetto a quelli canonici perché i partiti di maggioranza che sostengono la ministra hanno deciso di non intervenire, in linea con il comportamento tenuto quando si discusse la precedente mozione lo scorso anno.
Daniela Santanché è arrivata alla Camera: a breve la discussione
La ministra del Turismo Daniela Santanchè è arrivata alla Camera, dove a breve inizierà la discussione della mozione di sfiducia nei suoi confronti, presentata dal M5S.
Il viceministro Sisto: "Dimissioni Santanchè? Sarà lei a decidere"
"Siamo garantisti con tutti, riteniamo che il principio della presunzione di non colpevolezza vada applicata a compagni di strada e avversari. Tutte le altre decisioni sono affidate alla sensibilità dei singoli, non c'è una regola giuridica che imponga le dimissioni", lo ha detto a ‘Start' su SkyTg24 il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto sul caso Santanché sottolineando che "sarà Santanché a decidere se la situazione che si è creata legittimi o meno un passo indietro".
La prima mozione di sfiducia presentata dal M5s era stata bocciata
Lo scorso anno il Movimento 5 Stelle aveva depositato un'altra mozione di sfiducia nei confronti della ministra, in riferimento all'inchiesta per truffa ai danni dell'Inps. La mozione era stata discussa il 3 aprile 2024 e votata il giorno dopo. La Camera alla fine, l'aveva bocciata con 213 voti contrari e 121 a favore. In quell'occasione la maggioranza si era mostrata compatta a sostegno della ministra (che non era presente in Aula) ed è probabile, stando alle dichiarazioni di queste settimane da parte dei principali esponenti del centrodestra, che lo scenario si ripeta anche questa volta.
Chi interviene alla Camera sulla sfiducia a Santanchè: il centrodestra non parla, Azione-Iv nemmeno
Nell'elenco dei parlamentari che interverranno in Aula, nella discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti di Daniela Santanchè, non appare nessun partito della maggioranza. Ad illustrare la mozione sarà Vittoria Baldino, deputata del Movimento 5 stelle. Poi si susseguiranno sei interventi di Pd, Alleanza Verdi-Sinistra e M5s. Non prenderà la parola nessun esponente del centrodestra, e anche Azione, Italia viva e +Europa hanno scelto di non partecipare. Il tempo di discussione stimato – stando ai minuti assegnati a ciascun parlamentare – è di poco più di un'ora.
Tutte le accuse a Daniela Santanché
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Quello sulle accuse di falso in bilancio è solo uno dei filoni di indagine che coinvolgono Daniela Santanché e il gruppo da lei fondato. La ministra infatti, è imputata per truffa i danni dell'Inps: secondo i pm Visibilia avrebbe incassato indebitamente i contributi della cassa integrazione Covid a zero ore per 13 dipendenti, che nel frattempo avrebbero continuato a lavorare in smartworking, rimanendo all'oscuro. A questa inchiesta si affianca quella per bancarotta legata al gruppo Ki Group srl, società del settore bioalimentare, gestita dalla ministra fino a dicembre 2021.
Salvini difende Santanchè: "Uno è colpevole dopo tre gradi di giudizio"
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Il ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano delle eventuali dimissioni di Daniela Santanchè, ha risposto: "Uno è colpevole se è condannato in tre gradi di giudizio", aggiungendo: "Non vedo perché uno si debba dimettere per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio". Finora Santanchè risulta coinvolta in due indagini – di cui una quella ritenuta più problematica a livello politico, per truffa ai danni dello Stato – ed è stata rinviata a giudizio per falso in bilancio.
Perché Daniela Santanché è stata rinviata a giudizio sul caso Visibilia
La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, andrà a processo per l'ipotesi di falso in bilancio nel caso Visibilia. La giudice per le indagini preliminari di Milano, Anna Magelli, ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri, che avevano chiesto il rinvio a giudizio nell'indagine relativa ai bilanci del gruppo fondato dalla ministra e da lei gestito fino al 2021. Secondo la Procura, tra il 2016 e il 2022 i bilanci di Visibilia sarebbero stati truccati per nascondere gravi perdite e per continuare a trarre "ingiusti profitti". Oltre alla ministra, altri 16 imputati sono stati rinviati a giudizio.
Il 71% degli italiani vuole le dimissioni della ministra Santanchè
Il 71% della popolazione italiana vorrebbe le dimissioni della ministra Santanchè. A riportarlo è un sondaggio di Youtrend per SkyTg24. Si è detto contrario il 17% degli intervistati. Come prevedibile, sono soprattutto gli elettori dell'opposizione a dirsi favorevoli, ma non solo. C'è anche il 58% degli elettori di Fratelli d'Italia (partito della ministra), il 64% dei leghisti e il 63% dei sostenitori di Forza Italia. La percentuale sale al 78% per il M5s, all'89% per il Pd e al 95% per Alleanza Verdi-Sinistra.
Cosa dice la mozione di sfiducia nei confronti di Daniela Santanché
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"Il turismo – settore chiave per l’economia e per l’immagine dell’Italia nel mondo – non può continuare ad essere affidato ad una persona che ormai da troppo tempo risulta citata a vario titolo in vicende di carattere civile, fallimentare, fiscale o, potenzialmente, persino di rilievo penale, vicende che si stanno accumulando in modo preoccupante ed i cui sviluppi nel tempo stanno arrecando importanti danni all’immagine del Paese", si legge nella mozione di sfiducia contro Daniela Santanchè.
"A partire dall’autunno del 2022, infatti, la ministra Santanchè è stato oggetto di numerose inchieste giornalistiche e della magistratura riguardanti svariate e complesse situazioni delle società a lei riconducibili. In ragione dell’emergere progressivo di tali vicende, la Ministra è stata chiamata a riferire in Senato nella seduta del 5 luglio 2023, che ha avuto luogo dopo reiterate richieste da parte delle opposizioni e forti pressioni della sua stessa maggioranza", prosegue il testo depositato in entrambe le camere. "Già in quella sede i parziali chiarimenti resi della Ministra sono apparsi insufficienti a fugare i dubbi sull’opportunità della sua permanenza al Governo e sono stati successivamente smentiti sia dalle verifiche svolte dai giornalisti autori delle inchieste sia, oggi con tutta evidenza, dalle indagini svolte dalla magistratura".
"Occorre evidentemente ribadire come a nulla rilevi il fatto che le indagini e le vicende riguardanti la Ministra non riguardino le sue funzioni ministeriali, Ciò non solo perché le mozioni di sfiducia sono atti politici e non sono limitabili ai soli casi di reati ministeriali, come i precedenti attestano, quanto piuttosto perché a detta di molti commentatori è parso emergere un modello imprenditoriale incline a considerare le regole del mercato e quelle relative ai diritti sindacali e previdenziali, come orpelli o impacci", hanno ricordato i 5S. Ad oggi "qualsiasi atto diverso dalle dimissioni, risulterebbe ancor più illogico alla luce del rinvio a giudizio e di quanto emerso circa i vari procedimenti giudiziari, di natura e gravità delle più varie, di cui si è resa protagonista". Per il gruppo è "assolutamente inopportuno che un Ministro in carica debba dividere il proprio tempo tra il dicastero cui è preposto e le aule processuali per un tempo indefinito".
"Ferme restando le eventuali responsabilità personali che verranno accertate nelle sedi opportune, la credibilità della Ministra Santanchè appare fortemente compromessa e le ultime notizie pongono un ulteriore pregiudizio sulla sua idoneità a continuare a svolgere serenamente le delicate funzioni alle quali è chiamata", continua la mozione. Le vicende giudiziarie della ministra metterebbero l'Italia davanti "a situazioni perniciose derivanti dai rischi di una inopportuna commistione di interessi pubblici e privati, finendo col danneggiare il settore" del turismo. "È a questo punto imprescindibile che l’immagine del nostro Paese e le sue istituzioni siano salvaguardate".
Calenda: "Voteremo la sfiducia a Santanchè, ma non si fa così opposizione"
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"Oggi arriva in Aula la sfiducia alla Santanché. La voteremo, perché crediamo che non possa essere ministra e che non sarebbe mai dovuto diventarla", ha detto Carlo Calenda, leader di Azione. "Eppure la sfiducia verrà respinta e il governo uscirà rafforzato dal voto del Parlamento, potendo respingere ogni richiesta di dimissione presente e futura", ha aggiunto, concludendo: "Non è questo il modo di fare opposizione".