Primo faccia a faccia tra i leader europei dopo il sì alla Brexit nel Regno Unito. Nonostante le richieste di accelerare i tempi Londra per il momento tergiversa e assicura che al momento non ci sarà alcuna richiesta di uscita dall'Ue.
- 28 Giugno
- Il leader Corbyn sfiduciato dai parlamentari labouristi 28 Giugno
- Anche il M5S vota (con Farage) contro Brexit immediata 28 Giugno
- Parlamento Ue chiede uscita immediata del Regno Unito 28 Giugno
- Farage sfida la Ue: "Ora non ridete più. Se volete fare i duri, peggio per voi" 28 Giugno
- Ministro UK: "Se Ue cambia norme su immigrazione, possibile nuovo referendum" 28 Giugno
Grande attesa oggi a Bruxelles per la prima riunione del Consiglio Ue dopo la vittoria del sì al referendum sulla Brexit nel Regno Unito. Nonostante giorni di colloqui telefonici e messaggi a distanza, sarà il primo vero faccia a faccia tra i rappresentanti del Regno Unito e quelli degli altri Paesi Ue e potrebbero non mancare le scintille. Del resto le posizioni delle parti sono state già esplicitate chiaramente nelle scorse ore e al momento appaiono difficilmente conciliabili. Il premier britannico, David Cameron, infatti ieri ha confermato che durante il vertice Ue di oggi non chiederà immediatamente l'attivazione dell'articolo 50, quello che darebbe il via alla procedura di uscita volontaria dall'Unione Europea secondo i trattati comunitari. Al contrario Merkel, Hollane e Renzi hanno chiesto un passo immediato per stringere i tempi.
Cameron però non vuole essere lui a guidare questa importante fase di transizione su cui si giocherà gran parte del futuro della Gran Bretagna. "Dobbiamo prima determinare che rapporti vogliamo avere con l'Unione europea e a deciderlo sarà il nuovo primo ministro" ha spiegato il Premier in Parlamento, aggiungendo però: "La Gran Bretagna lascia l'Unione europea, ma non dobbiamo volgere le spalle all'Ue" e "penso che tutti sono d'accordo sul fatto che vogliamo legami economici più forti" con l'Ue e "vogliamo continuare la nostra cooperazione in materia di sicurezza". Il nome del successore di Cameron per guidare questa fase si dovrebbe sapere prima del previsto, il comitato dei conservatori inglesi infatti ha deciso che la sua sostituzione come leader politico del partito non si dovrà attendere ottobre ma sarà deciso entro il 2 settembre.
Una notizia che rassicura in parte gli altri leader europei e gli stessi presidenti Ue che da giorni chiedono che le trattative per l'uscita del Regno Unito vengano avviate al più presto "Non c'è tempo da perdere", hanno sottolineato infatti i leader di Francia , Germania e Italia al termine di un vertice ristretto tenuto lunedì. Del resto anche il presidente della commissione Ue Jucker aveva chiesto una immediata presa di posizione del governo britannico anche per evitare la situazione di tensione sui mercati finanziari del Vecchio Continente. Londra però per il momento prende tempo e cerca di serrare le fila in vista di un duro confronto sule modalità di uscita e su trattati di cooperazione futura.
Intanto in apertura di seduta le Borse europee oggi tentano il rimbalzo dopo il tracollo di ieri probabilmente confidando anche nell'intervento delle istituzioni Ue e nazionali per limitare i danni all'economia. A Milano Piazza Affari recupera il 3.7% trainata dalle banche, Londra sale dell'1,6%, Parigi del 2,3% e Francoforte del 2%. Anche la sterlina sta timidamente risalendo, anche se a dominare l'andamento delle quotazioni è ancora una grande incertezza sul futuro.
Il leader Corbyn sfiduciato dai parlamentari labouristi
L'81% dei parlamentari laburisti britannici ha approvato la mozione di sfiducia nei confronti del loro leader, Jeremy Corbyn (172 voti favorevoli e 40 contrari). "Non mi dimetterò in un periodo così critico per il nostro Paese", ha comunque fatto sapere il politico inglese. Il voto espresso dai laburisti non è vincolante e l'allontanamento di Corbyn deve essere ancora approvato dai membri del partito.
Anche il M5S vota (con Farage) contro Brexit immediata
La risoluzione del Parlamento Ue con cui si chiedeva una "implementazione rapida e coerente della procedura di revoca" dell'adesione del Regno Unito alla Comunità Europea è passata, come detto, a larga maggioranza. Tra le forze che hanno votato contro, anche il Movimento 5 Stelle, alleato con l'Ukip di Farage a Bruxelles / Strasburgo. Assieme a loro, contrari i conservatori britannici e le destre europee, tra cui Salvini e Le Pen.
Parlamento Ue chiede uscita immediata del Regno Unito
La plenaria di Strasburgo ha approvato ad ampia maggioranza una risoluzione che chiede l’attivazione immediata del processo di uscita del Regno Unito dalla Ue. I sì alla proposta della Commissione sono stati 395, 200 i no e 71 gli astenuti.
Farage sfida la Ue: "Ora non ridete più. Se volete fare i duri, peggio per voi"
Nell'aula del Parlamento parla Nigel Farage, leader dell'Ukip e tra i principali sostenitori del "leave": "Ora non ridete più, la verità è che non volete accettare la situazione e per questo siete così arrabbiati. Avete imposto l'Unione politica anche quando è stata respinta, ora vi sbagliate se pensate che il Regno Unito sarà l'unico stato a lasciare la Ue. Noi facciamo grandi affari insieme, si possono stabilire lo stesso degli accordi sui dazi. Se volete tagliarci fuori, le conseguenze saranno peggiori per voi che per noi".
Poi ha preso la parola Marine Le Pen, che ha esortato a mettere da parte "le facce tristi", chiosando: "Dovete essere felici della libera espressione democratica delle persone, siamo di fronte a un evento storico, come la caduta del muro di Berlino".
Ministro UK: "Se Ue cambia norme su immigrazione, possibile nuovo referendum"
Fanno molto discutere le dichiarazioni del ministro della Sanità britannico Jeremy Hunt, secondo cui potrebbe essere possibile un nuovo referendum per l’uscita dall’euro. “Se l'Unione Europa ci facesse concessioni per mettere freni all'immigrazione, potremmo fare un secondo referendum per ribaltare il risultato di quello della settimana scorsa”, spiega il ministro al Telegraph.
Merkel, Renzi e Hollande: "Europa avanti con il sostegno dei cittadini"
Dopo l'incontro di ieri, Angela Merkel, Francois Hollande e Matteo Renzi hanno rilasciato una dichiarazione comune:
L’Ue dovrebbe essere più presente sulle priorità essenziali per le quali gli europei devono unire le loro forze e tirarsi indietro laddove gli Stati nazionali possono agire meglio [….] Siamo convinti che l’Ue possa andare di nuovo avanti se verrà supportata dai suoi cittadini. L’Ue deve quindi dedicarsi alle preoccupazioni dei suoi cittadini, mettendo in chiaro i suoi obiettivi e le sue funzioni. I capi di Stato e di governo dovranno discutere a fine settembre delle sfide comuni che impegnano i 27 Stati membri e delle priorità essenziali sulle quali si deve decidere
Juncker: "Regno Unito chiarisca prima possibile la sua posizione"
Tocca al Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker intervenire nel corso della seduta straordinaria del Parlamento Europeo di oggi e fare il punto della situazione dopo la decisione dei cittadini del Regno Unito di abbandonare la UE. "Sono triste per il risultato del referendum", ha spiegato Juncker, "e non l'ho mai nascosto, ma ora è necessario che il Regno Unito chiarisca subito la sua posizione. Non è ammissibile che si tentino di avviare negoziati tramite contatti informali con la Commissione". Poi ha aggiunto: "Parlerò dopo con il premier UK, e chiederò di chiarire la situazione il prima possibile; non siamo schiavi dei mercati finanziari, ma non possiamo essere lasciati nell’incertezza per così tanto tempo. Il viaggio dell'Europa continua e con nuovo vigore". Poi una stoccata ai parlamentari dell'UKIP: "Non dovreste essere qui, avete votato per l'uscita".